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1.

Nel settecento la lingua privilegiata era il francese e scrivere in questa lingua significava
essere inteso dappertutto senza bisogno di traduzioni. Il francese, la lingua della logica, della
comunicazione razionale contrapposta all'italiano lingua caratterizzata dalle inversioni
sintattiche. L'italiano era la lingua dolce e poetica, ma scarsamente razionale. Non ha alcun
rilievo il porthogese, lo spagnolo era in fase calante e le lingue slave non erano conosciute, il
tedesco e l'inglese avevano posizioni marginali. L'italiano era la lingua di corte a Vienna. A
Parigi era conosciuta come lingua dei salotti e per le donne e come buona educazione delle
donne aristocratiche. Quindi gli intelletuali si riunivano in un salotto letterario o luogo di
riunione per parlare su argomenti legati all'attualità culturale o politica. Il più conosciuto era
il salotto di Pietro Verri.

2.L'italiano era considerata la lingua europea del melodramma e del canto. La lingua della
dolcezza, della cantabilità,della poesia

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