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“Noli me tangere”

di Kiko Arguello

“Noli me tangere” che significa “Non mi toccare”. La traduzione che fanno qui è “Non
mi trattenere”, ma non è questa la traduzione del “Noli me tangere” latino né la traduzione
della BJ. In tutta la tradizione la traduzione è “Non mi toccare”. Perché Cristo dice: “Non mi
toccare”, quando in altra parte dice: “Toccatemi”? Qui dice: “Non mi toccare, perché ancora
non sono salito al Padre”. Uno potrebbe domandarsi perché gli Evangelisti non pongono
l’apparizione di Cristo risorto a sua madre Maria e il Vangelo di Giovanni, che è così
meraviglioso e teologico, presenta la prima apparizione a Maria Maddalena.

il giardino Apriamo una parentesi. Gli scienziati, soprattutto gli astronomi che studiano le
stelle e le galassie con strumenti sempre più perfetti per osservare l’universo, stanno
scoprendo cose impressionanti come l’esplosione delle stelle, i buchi neri... Diceva uno di
questi astronomi che sembra che Dio voglia meravigliarci, stupirci. Adesso che nel mondo
stanno cadendo tutte le ideologie la gente torna a vedere la natura; costantemente vediamo in
televisione film sugli animali e vediamo cose impressionanti, ci raccontano come è
organizzata la natura, gli insetti, le cascate, l’universo... e tutto è per stupirci. Una cosa
interessante: perché Dio ci vuole stupire? Perché ci vuole innamorare! Sembra come la parata
nuziale che fanno gli animali per conquistare la femmina: i maschi si trasformano, mettono
piume meravigliose. Avete visto il pavone reale? Se lo vedi, sembra un animale bruttino; ma
all’improvviso, quando vede la femmina, apre la coda ed è uno spettacolo sorprendente di
armonia, di colori, in modo che la povera femminuccia resta a bocca aperta! Comprendiamo
l’universo come una parata nuziale: guardate, sembra che Dio voglia innamorarci con tutto
quello che esiste. Non genericamente: innamorare te, innamorare me.

la nuova estetica Qui c’è una donna e c’è un uomo, c’è un giardino. Già Dio, nella storia
che ha fatto con Israele, si presenta come se fosse uno sposo. Il profeta Osea parla di Dio
come lo Sposo e di Israele come una sposa, una sposa adultera (Os 1,3-9). Dicono i midrash
che Adamo, quando vide Eva, rimase estasiato dall’estetica, dalla bellezza (Gen 2,22-25).
Diceva Platone che “la bellezza è discesa dal cielo per salvarci” e confermarono Dostoevskij,
Solov’ev ed Evdokìmov che “la bellezza salverà il mondo”, una “Nuova Estetica”. Dice la
Genesi che Adamo, quando mise il nome a tutti gli animali, non trovò un aiuto simile a lui; e
quando vide Eva, la donna - Dio aveva preso la sua costola, formò la donna e la presentò ad
Adamo come un paraninfo - restò meravigliato della bellezza della donna. Avete visto una
donna bella? La bellezza! Allora Adamo dice: “Ecco, questa è carne della mia carne, ossa
delle mie ossa”. La tradizione paragona questo incontro con il momento in cui Mosè porta il
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popolo al monte Sinai. Dio appare nel Sinai. Ma il popolo era pieno di zoppi, di ciechi, di
malati, era molto brutto. Allora Dio lo fece bello: come? Fece udire i sordi, vedere i ciechi,
guarì le malattie, il male che aveva fatto loro l’idolatria d’Egitto, l’essere adulteri
nell’idolatria. Li fece udire, vedere, li guarì, li fece belli in modo che apparissero già come
una sposa allo sposo, come in un’alleanza nuziale. Questa è una linea midrashica molto
importante, perché già Israele aspettava il Messia come colui che avrebbe fatto udire i sordi,
vedere i ciechi... Quando i discepoli di Giovanni chiedono a Cristo: “Sei tu colui che deve
venire”, Cristo risponde: “Ditegli: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono
guariti, i morti resuscitano. Ditelo a Giovanni” (Mt 11,2-5; Lc 7,18-23). La bellezza,
l’estetica, la donna; il Messia sarà colui che farà di noi una donna, Lui sarà il nuovo Adamo.
Che cosa è la nuova estetica? Tu convertito. Noi eravamo tutti ciechi perché l’idolatria ci
aveva accecato e l’amore al denaro e a noi stessi non ci faceva vedere l’amore di Dio nella
nostra vita e l’amore di Dio negli altri. Eravamo ciechi per mammona, non comprendevamo
nulla, eravamo ciechi. Eravamo sordi, non capivamo che Dio nella storia ci amava, no,
perché quel Dio che ci amava, quell’amore non ci interessava, ci interessava l’amore al
nostro denaro e per questo non capivamo assolutamente la nostra storia, né volevamo
ascoltare Dio nella storia, eravamo sordi alla parola di Dio nella storia. Eravamo malati di
lebbra nei nostri peccati, eravamo morti, morti alla grazia, alla vita divina, morti; eravamo
zoppi perché sempre peccavamo zoppicando, come fa lo zoppo che zoppica, zoppica, così
peccando, peccando, peccando… non sapevamo neanche camminare per il cammino della
vita perché non conoscevamo il cammino della vita, però che ha fatto Cristo? Ha aperto un
cammino e i ciechi vedono: oggi voi vedete l’amore di Dio! I sordi odono: oggi sapete che
tutto quello che vi accade nella vita di ogni giorno è Parola di Dio in funzione della vostra
salvezza. I lebbrosi sono mondi: Cristo ha perdonato e lavato con il suo sangue i nostri
peccati. I morti resuscitano: abbiamo una vita eterna, una vita che non muore più data per la
grazia dello Spirito Santo. Questa è la nuova estetica: la comunità cristiana, la nuova Eva che
appare e il nuovo Adamo nel giardino.

la donna adultera Dicono i Padri che qui c’è un giardino nel Vangelo di Giovanni. C’è un
giardino dell’Eden con un primo Adamo e una prima Eva (Gen 2,8); qui appare una nuova
Eva che è stata dominata da 7 spiriti immondi, che sono i pagani. E appare un nuovo Adamo
che è Cristo risorto che è anche un giardiniere, sta in un giardino (Gen 2,15). Questo Adamo
cosa dice alla sua sposa, a Maria Maddalena? “Maria!”, la chiama “Maria”. Lei dice:
“Rabbunì”. Se leggete la Bibbia di Gerusalemme, dice che Rabbunì è il nome che si dava a
Dio stesso, come mio maestro che mi insegna la Torah. Riconosce che è colui che la sta
portando attraverso tutti gli eventi a Lui: “Rabbunì”. Cosa dice Cristo? “Non mi toccare,
ancora non sono salito al Padre. Va’ e di’ ai miei fratelli...”: le dà un messaggio di
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evangelizzazione. Qui appare una donna che è stata già curata dai 7 demoni, è stata resa bella:
la Maddalena. Chi è Maria Maddalena? E’ una adultera, una donna dalla quale, dice la
Scrittura, erano usciti 7 demoni (Mc 16,9). Il numero 7 in tutti i Vangeli significa i pagani.
12 significa Israele. Nella moltiplicazione dei pani Cristo si presenta come il Messia, il
Profeta, che porta la salvezza a Israele: avanzano 12 canestri. Se questa interpretazione è
giusta, dovrà fare un’altra moltiplicazione per i pagani, perché “ho pecore che non sono di
quest’ovile, sono di un altro ovile”, perché per Israele il mondo si divide in due popoli: il
popolo eletto e il resto dei popoli, i pagani. Nell’altra moltiplicazione, per i pagani, avanzano
7 canestri: il numero 7 è la pienezza. 7 peccati capitali, 7 nazioni che occupano la Terra
(gebusei, cananei, ecc.), 7 demoni. Chi è Maria Maddalena? Sei tu e sono io, un pagano, che
sono stato dominato dai 7 peccati capitali. E appare Gesù come giardiniere, come nuovo
Adamo. E appare una nuova Eva che è stata già fatta bella in nuove nozze di amore: è
l’umanità, siamo noi. Lei sta piangendo perché hanno portato via il suo Signore, il corpo del
Signore. Gesù le domanda: “Donna, perché piangi?”. Prima ci sono due angeli vestiti di
bianco (sono in parallelo ai due cherubini posti sul coperchio dell’Arca dell’Alleanza; Es
25,18). Ma il segreto di tutta questa Parola sta nel “Noli me tangere”: che vuole dire il
Signore? Se noi scrutiamo questo testo, ci porterà rapidamente a un altro testo, a quello che
dice: “Caritas Christi urget nos, l’amore di Cristo ci spinge, al pensiero che se uno è morto
per tutti, tutti sono morti. Ed è morto per tutti perché quelli che vivono non vivano più per se
stessi ma per colui che è morto e risorto per loro”. Ma non finisce lì, continua dicendo:
“Cosicché ormai non conosciamo più nessuno secondo la carne - toccare è la carne - e anche
se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne ora non lo conosciamo più così. Quindi, se
uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di
nuove” (2 Cor. 5,14-17). Allora, perché “Non mi toccare”? Perché ancora non è salito al
Padre. Noi toccheremo Cristo in una nuova dimensione, non toccheremo Cristo
esteriormente. Lui va a fare un’opera. Quale? “Va’ e annunzia ai miei fratelli che salgo al
Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Ecco, qui è riassunto tutto il contenuto del
Cristianesimo.

lo sposo Cristo è venuto per fare Pasqua, per prendere la nostra natura umana e
introdurla nel cielo. Quando si rompe un fusibile, tutte le lampadine si spengono. Se sali a
cambiare il fusibile, subito si accendono tutte le lampadine. Cristo va a fare un’opera che è
portare la nostra umanità in cielo. Cristo va a fare un’opera enorme, va a permettere che
nascano cose nuove. Dice S. Paolo: “Non importa più aver conosciuto Cristo nella carne”.
Che significa questo? Non importa più, perché adesso sono create cose nuove introducendo
l’umanità in cielo. Per introdurre l’umanità nel cielo bisognava aver purificato la natura
umana dal peccato: morirà prima per i peccati. Una volta che Lui ha dato la sua vita per tutti i
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peccati, che succede? Risuscita dalla morte come giustificazione. La conseguenza del peccato
è la morte e la sua resurrezione è la prova che tutti i peccati sono perdonati, l’umanità e
l’uomo non muore più perché Cristo è morto in nome di tutti gli uomini, è morto per tutti
perché quelli che muoiono non vivano più per se stessi; le cose vecchie sono passate, cioè
succede una cosa grandissima: adesso la divinità può entrare nell’uomo, possiamo toccare
Cristo, le cose sono create di nuovo. Quali cose nuove sono create? La grazia dello Spirito
Santo, scende in noi lo Spirito Santo. Andiamo a toccare Cristo non esteriormente, viene ad
abitare lui in noi; adesso non si tocca Cristo esteriormente: “Padre, io in loro e tu in me
perché siano perfettamente uno e il mondo creda (Gv 17,21). Questa realtà, “io in loro e tu in
me”. Dice in un’altra parte Cristo: “Chi ascolta la mia parola e la mette in pratica mio Padre
ed io verremo e faremo la nostra dimora in lui” (Gv 14,23). La Santa Trinità abitante in noi,
lo Spirito Santo viene ad abitare nella carne umana, viene a penetrare dentro di noi: “Vado al
Padre, Padre mio e Padre vostro; non mi toccare”. Adesso andiamo a toccare Cristo in una
nuova dimensione, Lui viene a vivere dentro di noi. Allora l’amore di un uomo per una
donna è sacramento dell’amore di Cristo per la sua chiesa. Che vorrà fare Dio? Innamorarci.
Viene a passare il Signore per che cosa? Per portarci al Padre, viene il Signore per fare questa
opera, farci uno in lui. Uno, come si amano un uomo e una donna. Dio è amore. A noi è
mostrato questo: Dio è amore. Se Dio ci dona un poco del suo Spirito, subito capiamo che
tutto è grazia, che Dio ha un mistero meraviglioso di amore, che tutto concorre al nostro
bene, tutto! Maria è il nome della Vergine, perché anche Maria è immagine di ogni cristiano.
“Maria”, “Rabbunì”. E al dire: “Non mi toccare” Cristo ha voluto dire che adesso potremo
toccarlo in una maniera meravigliosa. Se hai conosciuto Cristo nella carne, quello è niente, è
niente comparato con quello che è avere Cristo dentro, dentro di noi, Dio, la Santa Trinità in
noi. Questo sarà il mistero di adorare in spirito e verità, questi saranno i veri adoratori che il
Padre cerca, perché Dio è spirito. (Gv 4,23-24).

l’adulterio Ma perché non possiamo amare Cristo, che cosa ci impedisce di avere questo
spirito? Il denaro, i soldi. Che cosa si addice, dicono i Padri della Chiesa, a un cristiano?
L’obbedienza? No. L’umiltà? No. La santità? No. Che cosa si addice a un cristiano? Il
discernimento. Che cosa ci impedisce di avere il discernimento, avere lo Spirito, la sapienza
divina? Tutta la tradizione dice la stessa cosa: è l’amore ai soldi. Perché? Perché i soldi sono
idolatria. Che significa idolatria? Significa che sei un adultero. Qui c’è una donna che è stata
un’adultera, una prostituta. Osea è stato mandato da Dio a sposarsi con un prostituta, perché
sia un esempio di quello che è stato Israele: un adultero (Os 1,3-9). Che cosa significa essere
un adultero? significa avere un altro Dio, un Baal. La parola Baal significa “appoggio “ che è
la stessa parola di “sposo” (vedi la samaritana in Gv 4,15-19). Passerà il Signore e non
succederà nulla nella nostra vita; perché? Perché l’amore ha bisogno di una sola cosa: la
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libertà. Che cosa impedisce che Dio ci dia il suo Spirito? I soldi e non solo. Che cosa devo
fare? Vendere tutti i miei beni per avere lo Spirito? Sì. E già lo ottengo? No. Che cosa devo
fare di più? Odiare tua madre. Come? E già ottengo lo Spirito? No, devi odiare anche tuo
padre. Ah! E poi ottengo lo Spirito? Già ricevo il discernimento, già possiedo la sapienza?
No. Devi odiare tua sorella, tuo fratello, tuo figlio. Dice un donna: se odio mia figlia perché
sono in crisi con lei, perché non mi obbedisce perché fa quello che le pare e non la sopporto,
già ottengo lo Spirito? No. Devi odiare ancora la tua vita. Ah! Odiare la mia propria vita? E
già arriva lo Spirito? No. Devi odiare la tua anima (Lc 14,25-30). Allora perché venga lo
Spirito Santo devo vendere tutti i beni, odiare… che significa questo! Rinunciare a tutti i
beni. Dice il vangelo: chi di voi se vuole costruire una torre non si siede prima a calcolare le
spese, perché quando si è messo a costruire tutti ridono di lui perché guarda, si è messo a
costruire e adesso non può finire: tutti ridono di lui. Così succederà a colui che non rinuncia a
tutti i suoi beni per amore mio. Beni economici, beni fisici, beni affettivi, “chi non odia suo
padre e sua madre non può essere mio discepolo”, chi non odia la sua propria vita non può
essere mio discepolo, chi non prende la sua croce di ciascun giorno. Non basta che un uomo
non abbia solamente amore al denaro, che è simbolo del mondo, perché il peccato consiste
che l’uomo si è eletto, come dio di se stesso, e concepisce il mondo da una cosmogonia nel
quale il suo io è al centro e questo io che ha paura della morte deve essere soggetto e sorretto
dai soldi, dal denaro, dal denaro e tutta la nostra economia al di fuori di Gesù Cristo è basata
sul denaro, tutto sul denaro per questo non potrai servire Dio e mammona. Quello che
impedisce a voi di avere il discernimento, non è soltanto questo ma anche avere un progetto,
un progetto su te stesso, sul matrimonio, un progetto della tua stessa vita perché dice Cristo:
“quello che nasce dallo Spirito è come il vento che non sai da dove viene né dove va” (Gv
3,8), solamente ascolti la sua voce oggi. Se tu vendi tutti i tuoi beni, odi tutti, la tua stessa
vita, la tua stessa anima, non hai nulla, tu riceverai il Signore. Bisogna togliere il lievito del
faraone, il lievito d’Egitto che è l’idolatria, l’amore al denaro, l’amore al mondo, l’amore ai
miei progetti (cfr. Lc 12,1; 1Cor 5,6-8). Dio vorrebbe distruggere tutti gli altri amori:
“Adultera, ti faccio mia sposa ma tu non puoi continuare con gli altri amanti. Devi venire con
me. Io ti porterò, abbi fiducia in me”. Ah, se noi vivessimo così, uniti a Cristo, un solo spirito
con Lui, il nostro vivere Cristo, il nostro camminare Cristo, il nostro parlare Cristo, è Lui la
nostra vita, il nostro amore. Ma Cristo ha bisogno che tu gli dichiari il tuo amore e dice a
Pietro: “Pietro, mi ami tu?” (Gv 21,15-19). Per questo la dichiarazione di amore è molto
importante, Cristo ti domanda: “Mi ami tu?” e noi dovremmo dire: “Signore, vorrei amarti”.
E’ molto difficile dire “Ti amo, ti voglio bene, ti amo”, ma guarda che Cristo è una persona.
Chi sente l’assenza di Dio è perché ha trovato Dio. “Mi manchi”, dice una ragazza a un
ragazzo quando le piace, “Mi manchi”. A te manca Dio? Ci manca il Signore o ti sazia il
mondo? Tanti atei sono come i grandi mistici, si suicidano perché manca loro Dio, hanno
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assenza di Dio, pensano a questo mondo così schifoso: vuol dire che hanno un’eco interiore,
profondo della divinità e non lo trovano da nessuna parte. Nel Cantico dei Cantici la donna
va cercando. Come ci invita a cercarlo la Chiesa? Mediante il piangere, che significa la
preghiera: pregare, pregare. Il demonio farà tutto il possibile perché voi non preghiate, perché
io non preghi. Accettare l’umiliazione. E se ti tolgono soldi, meglio! Vi dico sinceramente: è
una grandissima grazia che ci perseguitino! Ma siccome a te non importa la volontà divina, ti
importa il progetto che tu hai di famiglia, passi la vita distrutto; passi la vita cieco, perché gli
idoli ti accecano. Passi la vita sordo, perché gli idoli ti assordano, come dicono tutti i midrash
nella tradizione orale. Chi è un adultero, un idolatra, è un cieco perché non vede la storia dal
punto di vista di Dio ma dal punto di vista del suo idolo. Per questo non capisce quello che
succede nel lavoro, non capisce perché l’hanno tolto da lì e l’hanno lasciato senza lavoro, non
lo capisce! Non capisce niente, non ha discernimento sulla storia né sulla famiglia né su
niente e sta tutta la vita protestando contro Dio perché è adultero, idolatra. Siamo idolatri!
Non accettiamo la volontà di Dio nella nostra storia, perché non ci interessa la sua volontà.
Per questo non sappiamo neanche chiedere a Dio le cose, perchè il Signore dice: "I miei
cammini non sono i vostri cammini. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie
sovrastano le mie vie e i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri (Is 55,8-9)”.

l’amore Allora dice san Paolo ai Corinzi che chi va a letto con una prostituta si
fa un solo corpo con lei. Non sapete che dice la Scrittura che i due saranno una sola carne? (
1Cor 6,16-17). E vuoi amare Gesù Cristo per farlo membra con una prostituta? E continua:
ma chi si unisce a Cristo si fa un solo spirito con lui. Ecco, Cristo e tu un solo spirito, UNO.
Allora Cristo viene per offrirsi lui come unica ricchezza perché tutto il cosmo è stato creato
per una cosa sola, l’universo e la storia hanno un solo scopo, innamorarti, che tu ti innamori
di Dio. Sapete qual’è la nostra tragedia? Che non amiamo Cristo. Viene il Signore per
passare in mezzo a noi a fare presente l’amore che ha avuto con noi, che ha consegnato suo
figlio alla morte, ha perdonato i tuoi peccati, è risuscitato per te e vuole farti uno con lui, uno.
Ma è geloso, devi abbandonare gli altri dèi, devi smettere di essere una prostituta, devi
lasciare di essere un adultero, devi amare a lui, e tutto il Cantico dei Cantici “Attirami, dietro
a te corriamo, usciamo… (Ct 1,4) Alzati e vieni, andiamo... (Ct 2,10)” dice il Signore. Dice
il Cantico dei Cantici, che ha messo la mano nel buco della serratura e tutta mi sono
commossa... mi alzai, aprii la porta, ma se ne era andato. Adesso piange perché sta cercando
il suo amore, l’adultera sta cercando il suo Signore (Ct 5,4-8). Allora siamo come la
Maddalena, piangiamo, sediamoci a piangere fino a sentire: “ Perché piangi? Chi cerchi?”.
Mi hanno portato via il Signore, non ho amore a Cristo, non ho niente, non ho altro che vuoto
nel mio interno. Se lo hai portato via tu, dove sta? I mistici parlano della assenza divina,
quando sparisce Cristo dal tuo spirito, non hai amore. Tutto l’universo fratelli ha un solo
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scopo: l’amore di Cristo a te. Il matrimonio cristiano, grande sacramento, è solo un pallido
riflesso dell’amore di Cristo a te. I mistici, come S. Giovanni della Croce parlano di tutto il
cantico spirituale riferito all’uomo e all’anima, che è femminile. Shemà Israel, ascolta
Israele, Dio appare sul monte Sinai come uno sposo di fronte al suo popolo e gli dice come
ad una sposa bella, dove tutti vedono, tutti ascoltano, tutti odono, gli dice, Shemà Israel,
ascoltami Israele, io sono l’unico, Ehad. Ma non basta questo, gli dice di più: Amerai e
amerai a me con tutto il tuo cuore, non puoi amare con una parte del cuore, con tutta
l’intelligenza, con tutta l’anima, con tutte le forze (Dt 6,3-6). L’antropologia fondamentale di
tutto l’universo è una sola, l’amore. Questa è l’unità. Dio ci ha creato per lui, per farci
partecipare del mistero del suo amore. Questo mistero del suo amore è presente intorno a noi,
in tutto come in un riflesso, l’amore di un ragazzo per una ragazza è nulla paragonato
all’amore di Cristo per l’uomo, l’amore umano, la bellezza, l’amore di una madre, l’amore di
un amico, lo stare bene, il piacere, i piaceri mondani sono appena un nulla del piacere
immenso che Dio vuole dare a noi del suo amore, per cui quando vedi l’amore di un ragazzo
per una ragazza che si amano, siano un sacramento dell’amore che Cristo ha per te, guarda
come la ragazza lo bacia, guarda come il ragazzo gli vuole bene, la abbraccia come Cristo per
te. Perché il contenuto essenziale della tua storia è questo amore. Per questo dirà Cristo
nell’ultima cena: “perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi ed io in loro” (Gv
17,26). Il Padre ha un amore che procede da lui al Figlio, questo amore che ha il Padre per il
Figlio che è nello Spirito, sono uno, perfettamente uno, questa unicità che sono un solo Dio
in tre persone nell’amore, questa è la grande rivelazione e ha creato questo universo per farci
partecipare di questo amore. Alla luce di questo si capisce il cancro perché non vi toglie
l’amore a Cristo e il non avere soldi non vi toglie l’amore a Cristo, anzi, ve lo aumenta, la
vecchiaia non ci toglie l’amore a Cristo, anzi l’aumenta, la malattia non ve lo toglie.

Il Signore cerca di innamorarci, in questa parata nuziale cerca di convincerci del suo
amore, ma deve essere fatto nella libertà per questo può fallire. Può fallire completamente,
come uno sposo che è innamorato di una ragazza e fa per lei delle cose bellissime come una
parata e la ragazza non vuole. Questo è il problema fondamentale che ha l’amore: la nostra
libertà. Possiamo dire no. Se si apre la coda del pavone e diciamo che è di una bellezza
enorme, ma non mi piace, sono libero, posso non innamorarmi. Che può fare il Signore?
Perché nella libertà c’è anche la tentazione. Dice S. Giovanni della Croce che basta un atto di
amore, è più valido un atto di amore che potete fare a Cristo, che tutto l’apostolato per il
mondo intero. Un atto di amore puro, Dio è un atto puro, è uno spirito, questa è la grande
rivelazione. Tuo marito esiste perché Cristo ti ama. Per questo chi è sposato sia come se non
lo fosse (1Cor 7,29). La malattia, la storia... tutto ha un solo scopo: Cristo. Tuo figlio, tua
figlia, il lavoro, la vecchiaia: amare Cristo. Per questo dice S. Paolo: “Chi non ama Cristo sia
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maledetto, sia anatema” (1Cor 16,22). Amare Cristo. Allora possiamo abbattere i nostri idoli
e dire come diceva Charles de Foucauld “eccomi”, come dice la Vergine Maria “eccomi,
faccia di me il Signore quello che vuole” (Lc 1,38). Allora convertiamoci. Lasciamo
famiglia, lasciamo beni, lavoro e partiamo per questa strada, come S. Francesco, per
camminare dietro a Cristo. Lasciamo tutto per lui, Dio apre nel deserto questa autostrada:
amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima. E come potremo amare Dio sopra ogni cosa?
Ecco la nostra tragedia! Non amiamo Cristo, piangiamo come la Maddalena, ci hanno portato
via il Signore, la nostra vita è vuota, non ci soddisfa nulla, non ci soddisfa niente né le cose
umane, né il mestiere, nulla, tutto è spazzatura dice Paolo, tutto lo considero perdita, quello
che conta è raggiungere lui, Cristo, dimentico di quello che è stato e corro in avanti, non che
io lo abbia raggiunto, ancora non lo ho raggiunto. Lui mi ha raggiunto, lui mi invita ad una
corsa, lui, lui. Amare Dio (cfr. Fil 3,7-14). Questo è il segreto di tutta la vostra esistenza. Se
questo non lo capite non capite niente di nulla. Io vorrei che Dio vi desse questo
discernimento per capire, per comprendere il segreto profondo, alla luce di questo si
capiscono le malattie, si capisce la vecchiaia, si capiscono i problemi della famiglia. Dio
vuole abbattere la nostra idolatria, siamo degli adulteri, siamo degli idolatri, non amiamo il
Signore perché questo amore si fa nella libertà e Dio si presenta come lui vuole.

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