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LAVORO PRATICO, MAURO MARCHIONNO,

27-3-2020
IV LICEO

LAVORO PRATICO: IL
REALISMO

Il realismo si sviluppa in Francia, dopo la rivoluzione Francese nel 1848. Questo fa sì


che i contadini abbandonano le campagne e si trasferiscono nella citta per lavorare
nelle industrie. Gli operai erano sfruttati, sottopagati e costretti a lavorare in ambienti
malsani. I fallimenti rivoluzionari fanno sì che l'arte abbandoni le questioni politiche e
diventi questioni sociali. Si oppone a tutto ciò che è artificiale e indeterminato e
traduce la realtà come l'unica verità dell'uomo e del mondo senza false
rappresentazioni. Riflettono la realtà quotidiana, l'attenzione diretta al paesaggio, gli
artisti erano incaricati di lasciare da parte i temi soprannaturali e magici e si
concentravano su temi più attuali, anche questo esprime un gusto per la democrazia.
Gli artisti del realismo vogliono rappresentare per loro temi dalla realtà quotidiana
prevalentemente contemporanea.

Questi artisti realisti credono che anche il brutto sia un elemento in grado di dare un
certo valore all'opera d'arte, quindi decidono di rappresentarlo in ogni caso, al
contrario, invece del romanticismo che tendeva a rappresentare solo cose belle e
armonioso. Il realismo rappresenterà la realtà, così come a volte anche temi
scandalosi.

Realismo pittorico: e caratterizzato dal fatto che gli artisti mettono da parte i temi
soprannaturali e si concentrano su temi più comuni come la vita di tutti i giorni.

Realismo socialista: era una tendenza estetica il cui scopo era quello di portare gli
ideali del comunismo nel campo dell'arte.

Un gruppo di pittori decidono di vivere insieme s Barbizon, un paesino, caratterizzati


per l’amore verso la natura. La luce era il soggetto principale.

Il primo pittore realista è il francese Gustave Courbet. La sua caratteristica è quella di


dipingere la realtà senza ipocrisia, non dipinge soggetti umili.

“Funerale a Ornans” e la prima opera di Courbet. Questo è una grande quadro che
rappresenta un episodio privo di qualsiasi rilevanza, il funerale di un contadino.

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LAVORO PRATICO, MAURO MARCHIONNO,
27-3-2020
IV LICEO

Theodore Rousseau si concentra sulle rappresentazioni del paesaggio della foresta.


Crea “Lo stagno” con macchie illuminate dal sole e terreni paludosi. Daubigny, il
creatore di “La mietitura”, il quale è un’opera meno densa sviluppata su toni chiari e
distesi. Millet invece cominciò a dedicarsi essenzialmente al paesaggio evidenziando
così dal suo piccolo paese. Si distingue per le sue scene di contadini e contadini,
dove vuole esprimere l'innocenza dell'uomo. Crea “Le spigolatrici”, considerato uno
dei più importanti esempi di pittura realista. Dipinge anche “L’Angelus”, elemento
essenziale grazie alla vibrante luminosità. Carot dipinge “Il ponte di Narni”, secondo
gli schemi tradizionali del paesaggio classicista.

In conclusione, gli artisti rappresentano le cose come sono, come sono viste e come
sono conosciute. Il realismo è uno stile che riflette la realtà storica. Inoltre, non copia
oggetti, sia mitologici, religiosi o allegorici.

Jean-F. Millet, Le spigolatrici,


1857: olio su tela, 83,5x111cm;
Parigi, Museo d’Orsay.

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LAVORO PRATICO, MAURO MARCHIONNO,
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Charles-F. Daubigny, La
mietitura, 1851; olio su tela,
135x196cm; Parigi, Louvre.

Theodore Rousseau, Lo
stagno, 1835; tavola, 26x37cm;
Parigi, Louvre.

Jean-F. Millet, L’Angelus,


1858-59; olio su tela, 55x66cm;
Parigi, Louvre

Jean-Baptiste-Camille Corot, Il
ponte di Narni, 1826; olio su
carta trasportato su tela,
36x47cm; Parigi, Louvre.
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Honoré Daumier, Rue


Transnonain, 1834; litografia,
29x44,5cm; Zurigo, Kunsthaus.

Honoré Daumier, Il vagone di


terza classe, 1864; Olio su tela,
65,5x90cm; New York,
Metropolitan Museum.

Gustave Courbet, Sepoltura a


Ornans, 1849; Olio su tela,
315x668cm; Parigi, Museo
D’Orsay

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