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Dopo aver studiato l’effetto Mozart, alcuni ricercatori hanno deciso di analizzare lo sviluppo in un

campione di bambini sottoposti all’ascolto di diversi musicisti.

• Effetto Parker (Charlie): il bambino dimostra atteggiamenti sessualmente aggressivi, ma dimostra


sollievo buttandosi le braccia addosso al corpo, a mo’ di camicia di forza. Rifiuta il latte ed esige che gli
venga portato “qualcosa di più forte”.

• Effetto Parker (Evan): il bambino balbetta parole sconnesse, dimostra uno stato confusionario. Spesso
trattiene il respiro senza motivo, fino allo svenimento, che giunge per asfissia.

• Effetto Rollins: il bambino sparisce per qualche ora e riappare con la testa rasata. Non è cosciente del
perché del suo gesto, ma ne sembra alquanto soddisfatto.

• Effetto Coltrane: il bambino si crede un profeta, e parla per metafore. Afferma l’esistenza di un bene
superiore, e predica la pace

• Effetto Ellington: il bambino dice di sognare una figura che gli indica di salire a bordo di un fantomatico
treno, recante una “A” scritta a caratteri cubitali. (Forse la mancata figura paterna?)

• Effetto Davis: il bambino dimostra inadeguati apprezzamenti per bambine molto più piccole di lui. Ha
di recente accusato la madre di essere una (testuale) “sporca razzista pagata dai suoi bianchi amici figli
di puttana”. Il bambino, caucasico, la accusa anche di parlare troppo, e le intima il silenzio.

• Effetto Gillespie: il bambino dimostra atteggiamenti schizofrenici, seppur non pericolosi. Si porta il dito
alle labbra e gonfia le gote nel tentativo, dice, di farsi esplodere la testa. Grazie al cielo non sembra
riuscire nel curioso intento.

• Effetto Monk: il bambino utilizza frequentemente accostamenti di parole senza senso, ma insiste
nell’affermare una evidente logica in quello che dice. Frequenti stati di dissociazione.

• Effetto Metheny: il bambino si rifiuta di indossare qualsiasi indumento che non presenti una fantasia a
strisce orizzontali. Ha di recente creato uno strano strumento musicale legando lacci di scarpe, rubati in
un negozio di calzature, ad un ramo. Insiste nel chiamarlo “Picasso”.

• Effetto Mingus: il bambino rifiuta ogni genere di ordine, scaglia oggetti molto più pesanti di lui.
Bestemmia e impreca senza motivo.

• Effetto Kirk: il bambino parla in più lingue, anche unendo vocaboli di derivazioni diverse. Ne consegue
un’impedimento nel comprendere qualsivoglia tentativo di comunicazione.

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