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Guido Tonizzo

2020: UN AIUTO PER


VIVERE AL MEGLIO
Benessere interiore ai tempi del coronavirus
Guido Tonizzo

2020: UN AIUTO PER


VIVERE AL MEGLIO
Benessere interiore ai tempi del coronavirus

(in collaborazione con la dottoressa Nicoletta Pelizzo)


© 2020, Guido Tonizzo, Tecniche Nuove, via Eritrea 21, 20157 Milano
Redazione: tel. 0239090264
e-mail: libri@tecnichenuove.com
Vendite: tel. 0239090440, fax 0239090335
e-mail: vendite-libri@tecnichenuove.com
www.tecnichenuove.com

ISBN 978-88-481-4191-8

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diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso
dell’editore.

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recording or otherwise without written permission from the publisher.
Sommario

Introduzione..................................................................................... 5
Parte prima Il corpo e la mente........................................................... 7
Quando vogliamo stare meglio ............................................................................................9
Disidentifichiamoci................................................................................................................10
Presenza: verso la cabina di regia.......................................................................................11
Ascoltiamoci............................................................................................................................ 12
Consapevolezza corporea.................................................................................................... 13
Il respiro e i suoni interiori....................................................................................................14
Un altro esercizio di respirazione.......................................................................................14
Conta i pensieri....................................................................................................................... 15
Ulteriori suggerimenti........................................................................................................... 15
Un segreto insito in noi.........................................................................................................16
Feedback ecologici ed efficaci.............................................................................................16
Noi e gli altri, considerazioni............................................................................................... 17
Parte seconda Altri spunti per il vostro benessere............................. 19
La prima regola della salute, essere circadiani
a cura di Nicoletta Pelizzo......................................................................................................19
Valorizziamoci!....................................................................................................................... 22

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2020: un aiuto per vivere al meglio

Ispirazione............................................................................................................................... 23
Bibliografia.................................................................................... 25
Ringraziamenti............................................................................... 27

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Introduzione

Quando viviamo tempi di cambiamento, in cui abbiamo a che fare con diverse
sfide, in cui l’incertezza si mescola alla speranza e siamo inondati da notizie, ecco
che stare bene con noi stessi assume un valore ancora maggiore.
Queste pagine, un mio semplice e umile dono per chiunque vorrà leggerle, sono
un’opportunità per stare bene con se stessi.
Vista la situazione di emergenza data dal Covid-19, il libro è stato scritto di getto
per cui, se vi fosse qualche mancanza, sappiate che è dovuta all’urgenza e alla ve-
locità con cui è stato elaborato questo testo. Vi ringrazio per la comprensione (sì,
è vero: sono pignolo, mi piace la qualità!), ma ciò che vi chiedo è di fare attenzione
al fatto che queste saranno pagine importanti per voi, per i suggerimenti qui con-
tenuti, che sono esposti in modo per quanto possibile semplice e quindi di facile
applicazione, e per la loro grande utilità.
In un momento in cui siamo bombardati da video, social, serie TV, proposte com-
merciali online, beh forse potersi raccogliere in silenzio, o ad esempio con una
musica soft, in se stessi e con una lettura positiva e costruttiva, e gratuita, è un bel
regalo da concederci. Io ho preparato questo mini-libro col cuore e vi invito tutti a
trovare il vostro modo (seppure con tutte le limitazioni date dal periodo che stia-
mo vivendo, e che vanno seguite naturalmente) per essere altruisti: un messaggio,

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2020: un aiuto per vivere al meglio

una parola di gentilezza. Alla fine di questo testo è riportato un mio articolo recen-
temente pubblicato sul settimanale Il Friuli, in cui parlo proprio dell’importanza di
aiutarci e valorizzarci reciprocamente.
Buona lettura, un grande abbraccio virtuale, e grazie per la vostra attenzione.
Guido Tonizzo

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parte prima

Il corpo e la mente

Nel 2015 è iniziata una ricerca e una proficua collaborazione tra il sottoscritto e i
dottori Sclauzero e Aloisi, arricchita poi dal contributo prezioso di Paolo Brescacin,
il supporto di Gheos Srl e The Action e di Tecniche Nuove, dalla quale è nato Il
libro del cambiamento (edito da Tecniche Nuove), un vero e proprio viaggio nella
salute, benessere e auto-realizzazione, attraverso studi scientifici, metodi diagno-
stici, tecniche di coaching, metodi di auto-aiuto, suggerimenti alimentari, studi di
energetica e medicina integrata.
Questa ricerca ci ha portati ad approcciare l’argomento del corpo e della men-
te da più prospettive, per integrarle traendone, insieme, una conoscenza ancora
maggiore.
È stato fantastico.
La frase che più di tutte è necessario riportare di quella ricerca, qui, è che “mente
e corpo sono una cosa sola”.
Potremmo leggermente alleggerirla dicendo che essi sono “strettamente inter-
connessi”, ma la sostanza del ragionamento è la stessa.
L’uno influisce anche istantaneamente sull’altro aspetto, continuamente, in un
gioco di “comunicazione interiore” ed equilibrio.
Come scriviamo ne Il libro del cambiamento, se mente e corpo sono così intercon-
nessi (vi rimando a quel testo per tutti i ragionamenti, gli studi e le fonti che stanno
alla base di questa conclusione) è importante aver cura di entrambi gli aspetti per

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2020: un aiuto per vivere al meglio

un equilibrio e un benessere migliori. Proprio a questo proposito ho voluto ospita-


re il prezioso contributo della dottoressa Nicoletta Pelizzo, che vi fornirà qualche
consiglio, in questo periodo particolare che stiamo vivendo, a livello di benessere
fisico, andando così a integrare tutta la mia parte di consigli come Mental Coach.
Focalizziamoci ora sull’aspetto della mente. Essendo una componente fondamen-
tale di noi stessi e dello svolgimento della nostra vita, è utilizzandola al meglio che
trarremo i massimi vantaggi, mentre se non la utilizziamo in modo utile rischie-
remo di rimanere imprigionati da automatismi, pensieri limitanti e ripetitivi, che
possono scatenare conseguentemente azioni, comportamenti, emozioni o altri
pensieri non utili. Nel paragrafo seguente approfondiremo questi aspetti fornendo
in seguito dei suggerimenti.
Invece ora soffermiamoci su una possibile definizione di “pensiero utile”:
Il pensiero utile è un pensiero adatto al contesto specifico in cui ci troviamo o a ciò
che stiamo facendo.
È un concetto molto semplice ma è fondamentale, in particolare è facile da capire
quando volete ottenere dei risultati (nel lavoro, nello sport, in una passione…) e
sapete benissimo che se serve, ad esempio, essere concentrati, ma invece sie-
te distratti da pensieri e preoccupazioni, rischierete di non raggiungere il vostro
obiettivo, o non negli stessi tempi, o comunque con maggior dispendio di energia
e senza godervi il momento come vorreste.
Se invece si è concentrati e gli unici pensieri che avete eventualmente in mente
servono a trovare la migliore soluzione/azione/risposta nella situazione o obietti-
vo in cui vi trovate, allora lì i pensieri sono utili.
Naturalmente, quando scegliamo di ragionare su un aspetto che ci reca qualche
pensiero negativo o malumore, è normale che i pensieri non siano sempre positivi.
Talvolta è necessario affrontare anche ciò che non ci piace. Un conto è esserne
consapevoli e sapersi quantomeno ascoltare, ma poi anche esser capaci di dare la
giusta dimensione a ogni cosa (pensieri compresi), altro invece è farsi sopraffare
e perdere il controllo della propria mente.
Un obiettivo fondamentale di questo testo, oltre a porre punti di vista costruttivi
e positivi, è quello di darvi alcuni strumenti, in particolare per essere più protago-
nisti di voi stessi, anche in momenti difficili, per stare meglio. Questo passa at-
traverso la capacità che abbiamo, o possiamo sviluppare, di entrare agevolmente

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Il corpo e la mente

nella nostra “cabina di regia” dalla quale possiamo essere più consapevoli e dare
una svolta alla nostra vita, senza identificarci con convinzioni limitanti e senza
sprecare più energia del necessario in quelle cose che definiamo con la parola
“problema”. Seguitemi nella lettura e tutto sarà più chiaro.

QUANDO VOGLIAMO STARE MEGLIO


Ci sono giornate in cui pensiamo, pensiamo forse troppo.
Giornate in cui i nostri “problemi” (in seguito parleremo anche della parola “pro-
blema”) sembrano prendere il sopravvento o, per svariati motivi, ci sentiamo a
disagio.
Ci sono momenti in cui siamo giù, potrebbe succedere ad alcuni in questo periodo
così delicato. Alle volte rimuginiamo, continuamente, ritornando con la mente a
pensieri e situazioni del passato, o sulle quali è necessario fare delle scelte.
Premettendo che ogni momento, a mio avviso, ha una sua possibile intrinseca uti-
lità, altrimenti forse nemmeno lo sperimenteremmo, ritengo che anche un giusto
livello di attività del pensiero, talvolta anche di tormento, o comunque di analisi,
abbia senso, a patto che:
• non prenda il sopravvento su di noi;
• abbiamo la capacità di essere dei consapevoli “padroni di noi stessi”, cioè in
grado di dare i giusti tempi e il giusto peso alle cose, per poter andare verso
le migliori soluzioni, invece di bloccarci; questo spesso richiede di acquisire le
adeguate competenze/strumenti (attività di coaching, di sviluppo personale,
meditazione ecc.);
• sappiamo come uscire da una fase di negatività nei momenti cruciali, cioè
quando facciamo qualcosa a cui teniamo moltissimo e vogliamo, per questo
motivo, essere presenti al 100% (anche qui talvolta aiuta conoscere delle tec-
niche, e un interessante assaggio lo vedremo in questo testo).

Nei paragrafi seguenti potrete leggere infatti delle nuove chiavi di lettura per avere
a che fare con se stessi, verso la propria auto-realizzazione.
Imparare a conoscersi e al contempo riprendere in mano e determinare il modo
in cui ci sentiamo e come pensiamo, consente di far emergere la nostra vera

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2020: un aiuto per vivere al meglio

essenza, che passa anche per queste cose (sensazioni e pensieri) ma è molto,
molto di più.

DISIDENTIFICHIAMOCI
Parliamo a livello di ipotesi. Non voglio dire di possedere la verità. Semplicemente
vi chiedo di cogliere l’opportunità di guardare il mondo, e voi stessi, da prospettive
utili. Poi, ne sono certo, molti di voi converranno con me che la prospettiva che vi
sto per proporre è ben più che utile: è naturale, ha senso.
Il titolo di questo paragrafo è Disidentifichiamoci e il motivo è semplice: molto
spesso ci identifichiamo nel nostro sentire del momento, nel pensiero o nella voci-
na interiore che ascoltiamo. Capita che ci facciamo trasportare da qualcosa (una
critica ad esempio) che cattura totalmente la nostra attenzione, le nostre energie,
e spesso le risposte che attuiamo (cosa diciamo, facciamo o pensiamo in conse-
guenza a ciò che ha catturato la nostra attenzione).
Rendiamoci invece conto del seguente concetto chiave:
Noi non siamo i nostri pensieri. I pensieri sono parte di noi e, se sappiamo averci a
che fare, sono anche una utilissima parte di noi. Ma siamo molto di più. Potremmo
definire i pensieri come uno “strumento” che abbiamo a disposizione per vivere al meglio.
Già questa chiave di lettura appena espressa, di per sé, può cambiare la vita. Mol-
te persone di successo, a volte perché c’è stato un profondo lavoro, oppure per
una loro naturale predisposizione, sanno attuare questo principio nel modo in cui
pensano. Se vi trovate in balia di pensieri limitanti, fermatevi un attimo, prendete
un bel respiro, ricordate che “noi non siamo i nostri pensieri, ma che loro sono uno
strumento che abbiamo a disposizione” e capite come poter pensare alla situazio-
ne che stavate analizzando, in modo da trarne il meglio per voi.
Disidentificarsi aiuta a trovarsi nella condizione in cui tutte le nostre potenzialità
sono lì, disponibili, che ci aspettano.
Talvolta basta leggere queste righe per ricordarselo, e avrà effetto.
In altri momenti, invece, è ancora meglio possedere dei metodi pratici, semplici e
veloci, per riacquisire la propria migliore condizione. Ancora qualche considera-
zione e poi passeremo alla pratica.

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Il corpo e la mente

PRESENZA: VERSO LA CABINA DI REGIA


Come raccontavo di recente, in un podcast in cui discutevo con Damiano Chec-
chin di meditazione, allenarsi alla “presenza” è una seconda chiave fondamentale
per diventare protagonisti e non schiavi della propria mente e di come ci sentiamo.
Essere in cabina di regia significa, infatti, proprio trovarsi nella condizione nella quale
siamo padroni e protagonisti di noi stessi!
La meditazione, in sue varie declinazioni e possibilità, può aiutare in questo.
Nel podcast ho fatto l’esempio di quando eravamo bambini: da piccoli siamo sem-
pre completamente assorti in quello che facciamo. Siamo totalmente presenti in
ogni cosa, momento per momento. È anche per questo che i bambini imparano
tantissime cose pur non avendo ancora sviluppato del tutto la mente razionale.
Apprendono perché osservano, sperimentano, imitano e sono totalmente lì, pre-
senti.
Da adulti poi diventa, al giorno d’oggi, complicato recuperare in modo agevole
questa presenza. Oltre che complicato è anche lontano dalle abitudini e dai ritmi
a cui ci abitua la società.
Questa presenza, però, ci aiuta a essere al meglio di noi sia nei momenti che con-
tano, sia quando vogliamo trovare delle soluzioni, prendere delle decisioni, o la-
vorare su di noi per stare meglio. Infatti, è noto il concetto per cui “è meglio non
decidere quando siamo in pessimo stato”.
Il senso di questa frase è, analogamente a quanto vi dicevo per i pensieri utili, che
se ci sentiamo in modo adeguato rispetto alla situazione in cui ci troviamo (che sia
una riunione, un momento decisionale o qualunque altro contesto) avremo più
chance di trarne il massimo e fare la cosa migliore per noi, con le conoscenze che
abbiamo, per ogni situazione.
Essere in grado di determinare il proprio stato e i propri pensieri, quando serve, e
di scegliere quando ascoltarli, quando cambiare prospettiva e quando trasformar-
li, ci da maggiore libertà, perché ci da più scelta. Lo ribadisco: possiamo essere noi
stessi e non schiavi delle abitudini o di ciò che temiamo.
Il famoso trainer John Grinder sostiene infatti che, ritornando al concetto di “pro-
blema”, i problemi non sono un qualcosa di oggettivo, ma hanno sempre a che fare

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2020: un aiuto per vivere al meglio

con il nostro stato, come ci sentiamo in relazione a quello che chiamiamo “proble-
ma”. Naturalmente questa è una visione drastica, ma è utile. Posso comprendere
ovviamente che i problemi vengano suddivisi in “oggettivi” e in altri che hanno,
effettivamente, a che fare con come noi li percepiamo.
Ma… perché vi dico questo? Perché se i problemi, come i pensieri, influenzano il
nostro stato, e quindi i nostri risultati e la qualità della nostra vita (come abbiamo
visto leggendo fin qui), è imparando a gestirli, capirli e anche migliorarli che pos-
siamo veramente ambire a sentirci realizzati e contenti.
Il primo step pratico, semplice e fondamentale, è descritto nel paragrafo seguente.

ASCOLTIAMOCI
Vi consiglio, durante la giornata, di concentrarvi di tanto in tanto un minuto su
come vi sentite: se provate delle emozioni, se stavate pensando a qualcosa, se
era un pensiero singolo o un flusso di pensieri, o se la mente era libera; notate poi
quelle che sono le vostre sensazioni fisiche. In altre parole, ciò che vi ho chiesto è,
con una frequenza di più volte durante l’arco della giornata, di dedicare sessanta
secondi a prendere consapevolezza di ciò che a me piace chiamare “scenario
interiore”.
Col tempo questo esercizio mette in luce, tipicamente, alcuni modi di sentirsi, o
schemi di pensiero, tipici in noi, che si verificano frequentemente… dei “clienti fis-
si”. Dal momento che ne prendiamo consapevolezza, però, possiamo anche capire
se ciò è utile per noi e se i pensieri o lo stato in cui ci troviamo sono l’ideale o se
ci sono vie ancora migliori per pensare o porsi rispetto a ciò che cattura la nostra
mente in un dato momento.
Inoltre, il semplice fatto di prendere consapevolezza, come “osservatori esterni”
a come ci sentiamo, ha il potere di indebolire eventuali momenti di negatività e
magari darci qualche intuizione (in modo analogo a quanto spiegato parlando di
disidentificazione).
C’è un ulteriore effetto positivo di questa semplice e buona abitudine: col tempo
diventeremo spontaneamente più consapevoli di come ci sentiamo, ci accorgere-
mo automaticamente dei momenti in cui entriamo in uno stato non utile e potre-
mo quindi intervenire per tempo prima di farci sopraffare.

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Il corpo e la mente

CONSAPEVOLEZZA CORPOREA
Un’altra cosa utile che possiamo fare per allenare la nostra presenza è praticare
degli esercizi di auto-ascolto e consapevolezza corporea. Esiste un sacco di lette-
ratura, libri, esercizi, studi che possono darvi svariate tecniche a questo proposito.
Il metodo in assoluto più importante di qualunque altro è l’ascolto del proprio
respiro.
Un esercizio che vi suggerisco è quello di mettervi seduti, o in una posizione per
voi comoda ma che non favorisca l’insorgere del sonno, in un momento in cui
non dovete porre attenzione a nulla, non dovete guidare, potete stare quindi com-
pletamente presenti nell’esercizio (questo vale anche per tutti gli altri esercizi di
questo testo), respirare in modo lento e profondo (che sia comunque naturale e
senza sforzo per voi) e ascoltare ogni dettaglio del vostro respiro. Percepite l’aria
che entra e l’aria che esce. Sentite le sensazioni all’altezza del volto, della gola, del
petto, dell’addome. Potete forse anche notare come il respiro, diverso da quello
che avevate fino a un momento prima di iniziare l’esercizio, abbia modificato il
modo in cui vi sentite. Rimanete in questo momento di maggiore consapevolezza
per qualche minuto (eventualmente mettete una sveglia).
Gli effetti positivi che si possono sperimentare sono più di uno:
• spesso si sente la mente più libera;
• possiamo sperimentare maggiore concentrazione o comunque presenza;
• aumentiamo la consapevolezza di noi stessi e miglioriamo il rapporto con il
nostro corpo;
• può essere un esercizio rilassante;
• quando respiriamo in modo rilassato e profondo, naturale per noi, ci stiamo
facendo del bene; il respiro è la base di qualsiasi disciplina di benessere.

È importante sottolineare che il modo in cui respiriamo è direttamente connesso


con come ci sentiamo. Se, ad esempio, siamo agitati, è probabile che il nostro re-
spiro sarà veloce, concentrato più all’altezza del petto, e sarà contratto. Se invece
siamo rilassati, il respiro sarà più lento e armonico, all’altezza dell’addome. Ve-
drete (e di fatto ciò che vi sto per suggerire è un altro esercizio) che, se cambiate
respirazione, quando volete migliorare il modo in cui vi sentite, otterrete effettiva-
mente un cambio di stato.

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2020: un aiuto per vivere al meglio

L’esercizio della respirazione consapevole, oltre a soddisfare l’intenzione origina-


ria di allenare la “presenza” per essere più padroni di noi stessi, può anche essere
inserito nella lunga lista dei cosiddetti “interruttori di stato”: metodi pronti all’uso
per neutralizzare una condizione di negatività o non produttività e sentirsi meglio.
Eccone alcuni nei paragrafi seguenti. Vi ricordo che lo scopo è sempre quello di
migliorare la qualità della propria vita, del proprio tempo, essere più protagonisti
di noi stessi e sentirsi e pensare in modo utile, ancor più quando questo può essere
determinante.

IL RESPIRO E I SUONI INTERIORI


Attenzione: ricordo ancora una volta che tutti gli esercizi di questo testo vanno
fatti quando possiamo concederci di concentrarci unicamente sugli esercizi stessi,
non dobbiamo distrarci o porre attenzione a nulla in particolare. Per ogni esercizio
vale poi questo suggerimento: svolgete ciò che è per voi facile da eseguire e senza
sforzo alcuno.
Questo esercizio è molto semplice: tappatevi le orecchie, chiudete gli occhi e fate
almeno cinque respiri, lenti e “gentili”, profondi, ascoltando quelli che sono i “suo-
ni interiori”, oltre che percependo le sensazioni. Quindi riaprite gli occhi, togliete
le mani dalle orecchie, tornate a respirare normalmente e sentite come il vostro
stato è cambiato.

UN ALTRO ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE


Un altro respiro che vi consiglio di provare è composto da tre fasi:
• una lenta inspirazione (ad esempio tre secondi);
• altrettanti secondi di apnea (con l’aria trattenuta in pancia);
• segue un’espirazione sempre dello stesso tempo (nell’esempio, quindi, tre
secondi).

Man mano che procedete con l’esercizio, il tempo di inspirazione e quello di apnea
restano invariati mentre, invece, respiro dopo respiro, si allunga il tempo di espira-
zione finché esso non diventa il doppio (nell’esempio, quindi, sei secondi). Questo

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Il corpo e la mente

metodo, in diverse varianti, è presente in varie discipline. Nei percorsi di New Code
NLP prende il nome di “Respiro di vita”.

CONTA I PENSIERI
Semplice da spiegare, il suo svolgimento costituisce una grossa sfida:
l’esercizio richiede di sedersi, scegliere un punto da fissare per qualche minuto, e…
NON PENSARE A NULLA.
Dato che la nostra mente è abituata a pensare, è possibile che, subito o dopo un
po’, compaiano uno o più pensieri, o un’immagine, un ricordo, una programmazio-
ne, una vocina, un dubbio, eccetera.
Ciò è naturale, per cui il vero esercizio a questo punto diventa:
quando compare un pensiero nella vostra mente, osservatelo per un istante, giu-
sto il tempo di riconoscerlo, di dire mentalmente “Ah, sei tu!”, poi lasciatelo andare
e tornate nel presente, nell’ascolto del respiro, nello scrutare il punto che state
osservando e nel non pensare.
Fate questo esercizio per almeno tre minuti e poi, dopo un attimo di pausa, notate
come vi sentite, ad esempio notate se la vostra mente è più libera dal tran tran
quotidiano, se vi sentite più leggeri, più concentrati, più… presenti.
Talvolta l’effetto è immediato, altre volte lo si apprezza meglio dopo un po’ di al-
lenamento.
Con pazienza e senza aspettative i risultati arrivano prima!

ULTERIORI SUGGERIMENTI
Appare scontato ma è sempre bene ricordarlo:
un po’ di movimento, di attività fisica, aiuta a centrarci, migliora il rapporto con il
nostro corpo, ci riporta al presente e ci fa bene.
Anche mangiare in modo consapevole, lentamente, apprezzando ogni particolare
del gusto e della consistenza di ciò che stiamo mangiando e assaporando, è un
modo per essere più presenti. Infatti, esistono svariate meditazioni che coinvol-
gono il cibo.

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2020: un aiuto per vivere al meglio

Due buoni suggerimenti sono quindi:


• fare un po’ di attività fisica adatta a voi;
• porre maggiore consapevolezza quando mangiate.

UN SEGRETO INSITO IN NOI


Alle volte ci sono giornate che proprio non ci vanno giù, in cui non abbiamo la testa
per metterci a praticare delle tecniche (anche se va detto che, una volta allenati,
diventeranno spontanee).
Se vi trovate nella condizione di essere intrappolati in pensieri o stati d’animo da
cui vorreste liberarvi, beh, una risposta c’è anche in questo caso, ed è insita in noi,
è qualcosa che, tra l’altro, è bello provare e che riporta in noi il giusto equilibrio:
PROVARE GRATITUDINE.
Come scrive Joe Vitale in Corso di risveglio (edizioni Il punto d’incontro), una delle
migliori tecniche per “ripulirsi” consiste nel provare gratitudine. Ma non si tratta di
aspettare qualcosa per cui esser grati, bensì è bene chiedersi di cosa si può esser
già grati, in questo preciso momento. Possono essere anche cose piccole, ma in
realtà grandi, a cui spesso non poniamo attenzione. Se invece poniamo attenzio-
ne, le possiamo riconoscere. Possiamo provare gratitudine per noi stessi, per gli
altri, per la natura, per singoli particolari che apprezziamo, eccetera.
Molto spesso si dice la frase, famosissima, “Si stava meglio quando si stava peggio”.
Mi fa simpaticamente sorridere questa frase, che porta con sé, però, un preziosis-
simo messaggio: se non proviamo mai gratitudine, se non ci rendiamo conto di ciò
che abbiamo, come facciamo e come faremo a “stare meglio”? Lo spiego tecni-
camente: ci rendiamo conto di come stiamo se riusciamo a percepirlo. E per farlo
talvolta serve mettersi deliberatamente a cercare, cercare ciò di cui essere già grati.
Da quando ho imparato a fare questo, l’ho messo in pratica più volte, ed è fantasti-
co: ritengo ora la vita ancora più bella e degna d’esser vissuta.

FEEDBACK ECOLOGICI ED EFFICACI


Un aspetto fondamentale del rapporto con noi stessi e con gli altri è il modo in
cui ci diamo dei feedback. Uso la parola feedback perché riesce bene a sostituire

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Il corpo e la mente

diversi termini che usiamo comunemente e rimane neutrale. Ad esempio, per fe-
edback possiamo intendere sì dei complimenti, o dei consigli o osservazioni, ma
anche delle critiche, rimproveri o addirittura insulti. Quando il feedback non è un
complimento, è bene che sia fatto in modo ecologico (cioè senza effetti collatera-
li) e con fine comunque positivo.
Siamo abituati a ricevere feedback molto più spesso quando facciamo qualcosa
di “sbagliato”. Ma se, nel feedback che diamo, omettiamo tutte le cose buone
che il nostro interlocutore ha detto o fatto, non diamo un feedback completo, ma
stiamo di fatto ingigantendo ciò che non va. Di fatto stiamo dando un feedback
non congruente con la realtà e che rischia di ferire l’interlocutore, che non vede
riconosciuto ciò che invece aveva svolto nel modo giusto/positivo/utile.
Per cui, quando avete a che fare con le altre persone (e anche con voi stessi!),
soprattutto in questi tempi di maggiore introspezione per molti, mi raccomando,
siate delicati nel modo in cui parlate e date dei feedback ecologici. Nella pratica,
tornano ancora utili alcuni concetti propri del Coaching e della New Code. Vi elen-
co i due aspetti cruciali da tenere presente:
• È bene trovare prima qualcosa che il proprio interlocutore ha fatto/detto/pro-
gettato ecc. bene. Quando non si trova qualcosa di macroscopico, concentra-
tevi sui piccoli dettagli. Questo step è fondamentale.
• Poi, in seguito, elencate eventualmente ciò che vorreste fosse fatto/detto/
progettato ancora meglio.

Come notate un feedback di questo tipo è dato con termini positivi, costruttivi,
ed è un quadro completo che tiene presente sia ciò che già va bene, sia eventuali
migliorie. Questo feedback, in ambito sia privato sia professionale, aumenta e ve-
locizza i progressi, senza pregiudicare i rapporti personali.
A questo paragrafo è importante agganciare anche il seguente, che contiene un
mio messaggio molto importante.

NOI E GLI ALTRI, CONSIDERAZIONI


Si sente dire spesso, in queste settimane, che la “convivenza forzata” dovuta all’e-
mergenza data dal Covid-19 possa creare problemi in alcune coppie o famiglie o,

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2020: un aiuto per vivere al meglio

per chi non è abituato a stare con se stesso, rendere complesso il riuscire a star
bene in questo periodo delicato.
Ci sono vari modi per vivere meglio, conoscersi meglio, rafforzare il rapporto con
noi stessi e con gli altri, per cui, innanzitutto, prendete un bel respiro di sollievo.
Spero che questo mio pensiero, queste pagine scritte per voi, siano state a tal
proposito un regalo gradito.
Parlando per un attimo di coppie, nessuno di noi può sapere se una coppia è me-
glio che “scoppi” o meno. Lo stesso vale per altri gruppi di persone in svariati am-
biti: bisogna vedere caso per caso. Il mio suggerimento e invito è però, in questo
periodo, il seguente:
Rendiamoci conto che è un periodo molto particolare, diverso da quella che chia-
mavamo “normalità”, e che nessuno è realmente preparato per questo. Quindi
accogliamo noi stessi e gli altri in quanto esseri umani, con un atteggiamento di
comprensione e aiuto, per superare questa fase al meglio. Va detto, è vero, che
ogni situazione è a sé. Ma se, quantomeno, questo modo di pensare vi aiutasse a
evitare incomprensioni futili e fini a se stesse, sarebbe già molto di guadagnato.
Penso che la vita meriti proprio di essere vissuta al meglio e questo è ciò che au-
guro a ognuno di voi.

18
parte seconda

Altri spunti
per il vostro benessere

Questa sezione comprende qualche ulteriore regalo, riflessione, informazione.


Dato che corpo e mente sono strettamente interconnessi, nel primo paragrafo si
parlerà di salute del corpo con la dottoressa Nicoletta Pelizzo dello Studio Medico
Pelizzo, con cui collaboro e che ringrazio per questa bella sinergia e per il contri-
buto che anche lei qui ha dato gratuitamente.
Quindi, troverete un mio articolo pubblicato sul settimanale Il Friuli e infine alcune
frasi, che ho letto in diversi libri e che ritengo fonte di positiva ispirazione.

LA PRIMA REGOLA DELLA SALUTE, ESSERE CIRCADIANI


a cura di Nicoletta Pelizzo
I nostri ritmi biologici seguono il ritmo giorno-notte, ovvero esiste una predomi-
nanza del sistema nervoso simpatico al mattino che ci permette di essere svegli
e attivi, pronti all’azione grazie all’aumento dell’adrenalina, cortisolo e del gluca-
gone, dunque pronti per attingere dalle nostre riserve energetiche. Durante le ore
serali, invece, abbiamo una dominanza del sistema nervoso parasimpatico che ci
permetterà di essere più rilassati, più calmi e quindi di riposare meglio durante la
notte. Questo assicura dal punto di vista metabolico una serie di regolazioni che ci
permetteranno il recupero e quindi di essere in salute.

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2020: un aiuto per vivere al meglio

Per mantenere questi ritmi biologici è importante svegliarsi presto al mattino, de-
dicarsi all’attività fisica, fare un’abbondante colazione e di contro a cena assumere
poche calorie, preferire cibi funzionali e mantenere basso il carico di lavoro psico-
fisico pomeridiano-serale.
Partiamo quindi dal risveglio; dopo esserci bagnati il viso con acqua fredda e ben
sgranchiti, PRIMA della colazione o in tarda mattinata al più tardi, dedichiamo 30
minuti all’High Intensity Interval Training (H.I.I.T.). Questa è una metodologia di
allenamento caratterizzata da periodi brevi ad alta intensità di lavoro che si alter-
nano con periodi di recupero attivo in cui si svolgono esercizi blandi. Questa me-
todica garantisce un importante stimolo per il nostro sistema nervoso simpatico,
migliora la sensibilità al glucosio, stimolando la produzione degli ormoni mattutini.
A seguire, dopo almeno 30 minuti, è importante un’abbondante colazione ricca in
carboidrati provenienti dalla frutta, cibi integrali, mantenendo la consuetudine del
caffè o the. Anche a metà mattina la frutta, ricca di enzimi, fibre e vitamine, farà da
protagonista, così come nel pomeriggio, sebbene sia importante fare attenzione a
non assumere frutta troppo zuccherina; ad esempio la banana, ottima a colazione
o a metà mattina, è da evitare nel pomeriggio-sera. Questo perché l’assunzione
dei carboidrati nell’arco della giornata, a mimare ed esaltare il ritmo circadiano,
rappresenta la nostra “benzina” che, da massima al mattino, andrà riducendosi
nell’arco della giornata, fino ad azzerarsi la sera. Questo non significa che non
dovremo cenare, ma certamente, dal pomeriggio in poi, dovremo ridurre in manie-
ra evidente lo stimolo glucidico, pertanto utilizzeremo soprattutto vegetali e una
proporzionata quota proteica.
Di pari passo, la sera, è fondamentale una corretta gestione dei fattori di stress
fisici e psichici, per favorire il passaggio della dominanza dal sistema nervoso
simpatico al parasimpatico, dall’azione al recupero. Il grande direttore d’orche-
stra di questa sinfonia di alternarsi della secrezione dei vari ormoni è il nervo
Vago, il decimo delle dodici paia di nervi cranici che partono dal tronco ence-
falico. Fornisce fibre parasimpatiche a tutti gli organi. È responsabile della fre-
quenza cardiaca, della peristalsi gastrointestinale, della sudorazione e di alcuni
movimenti della bocca, inclusi i muscoli della fonazione e della respirazione. Ci
permette di reagire in modo adeguato in situazioni di stress e pericolo. È cosi

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Altri spunti per il vostro benessere

importante perché è un gran modulatore ormonale e sensitivo grazie alle sue fi-
bre afferenti ed efferenti al Sistema Nervoso Centrale. Mantenere un buon tono
vagale significa avere una corretta percezione degli stimoli esterni, della realtà
che ci circonda e reagire in maniera adeguata, rilassarsi più velocemente dopo
uno stress, regolare in modo più efficace il battito cardiaco e il livello di gluco-
sio nel sangue, interagire correttamente con il sistema immunitario per ridurre
lo stato infiammatorio quando non è più necessario. Vi sono molteplici metodi
per aumentare il tono vagale, sono tutti i comportamenti che ci rendono sereni,
il dedicare attenzione a ciò che facciamo. Senz’altro il metodo più efficace è la
respirazione profonda e consapevole, per 5 minuti più volte al giorno.
Ma quando i fattori di stress si elevano a causa di situazioni ambientali, sociali
e non riusciamo a garantire un ottimale apporto di vitamine, sali minerali ed en-
zimatico, si innesca il fenomeno dell’infiammazione, un normale meccanismo di
difesa che protegge l’organismo da insulti di varia natura, agenti patogeni, attiva
i processi di riparazione dei tessuti e aiuta a riportare in fisiologia siti infetti o
danneggiati.
In questi casi risulta utile una buona integrazione con vitamine del gruppo B (B1,
B2, B6, B12, acido pantotenico e niacina) e acido folico, che agiscono come co-
enzimi nel metabolismo di carboidrati, proteine e acidi grassi; la combinazione
con alcuni minerali quali il cromo, coinvolto nel metabolismo del glucosio, lo
iodio, promotore di una corretta funzione tiroidea, il magnesio, indispensabi-
le nella funzione muscolare e nervosa, e con sostanze a effetto antiossidante
come l’estratto di the verde, la vitamina C e il licopene, assicurano un più ampio
effetto.
Fondamentali per mantenere una corretta omeostasi sono anche Coenzima Q10
e L-Carnitina, minerali come rame e zinco i quali, oltre a essere interessanti nelle
reazioni di respirazione cellulare e replicazione di RNA e DNA, sono anche co-
fattori di alcuni enzimi ad azione antiossidante. Inoltre, il beta carotene, l’estrat-
to di vite rossa e la vitamina E fungono da potenti antiossidanti unendosi alle
proprietà antinfiammatorie.

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2020: un aiuto per vivere al meglio

VALORIZZIAMOCI!
Questo articolo porta con sé una mia riflessione, parole che possono essere ancor
più significative in queste giornate. Partiamo dal concetto che tutti noi siamo “es-
seri sociali”, cioè la cooperazione, la relazione e la comunicazione con gli altri sono
elementi essenziali per la nostra vita.
Se dovessimo usare i termini della tradizione buddista, mi viene in mente il con-
cetto di “interdipendenza” (a proposito, ho avuto un interessante dialogo con
Plinio Benedetti che approfondisce questi temi, trascritto nel mio libro-ricerca
Vita, Conoscenza e Mistero, Caosfera edizioni): siamo interdipendenti gli uni con
gli altri. Infatti, se ci chiediamo “esiste qualcosa, qualsiasi cosa, che sia dipeso
unicamente da noi stessi e non anche da altre persone?”, trovarla sarà un’ardua
impresa. Vi faccio questo esempio pratico: io sto scrivendo su una tastiera e
leggendo su un monitor queste parole. Tastiera e monitor sono dispositivi creati
da altre persone.
Continuate a seguire il ragionamento: vi darò suggerimenti, che mi auguro sa-
ranno preziosi per voi, suggerimenti che giungono dall’esperienza sul campo,
anche questa sviluppata a contatto con le persone, oltre che con molta, molta
formazione, il che significa che anche qui ci sono state, ancora, altre persone
acute e autorevoli che mi hanno trasmesso le loro conoscenze, che ora io posso
a mia volta condividere. Infine, dall’altra parte dello schermo c’è la redazione
de Il Friuli che collabora con me e che mi pubblica l’articolo. Bene: come vedete
anche un mio singolo messaggio, pubblicato per voi, in realtà può esistere ed
essere letto grazie alla cooperazione più o meno consapevole di tantissime altre
persone oltre a me. Altrimenti nulla di ciò sarebbe possibile.
La mia riflessione quindi è questa: diamo valore all’essere umano. Anche nelle
sue imperfezioni. La nostra vita si poggia anche sugli altri, in diversi modi, a
maggior ragione in questo periodo in cui sono necessarie delle limitazioni, ri-
spetto alla vita “normale”.
Ma... come possiamo facilitare questo nuovo atteggiamento, a livello pratico?
Grazie innanzitutto all’intenzione con cui facciamo le cose. L’intenzione guida
il comportamento. Che la nostra intenzione sia altruistica, di gratitudine, di ri-
spetto, amicizia e ascolto. Tutto ciò, in base alle situazioni specifiche, per carità,

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Altri spunti per il vostro benessere

per alcuni sarà più naturale. Ma se è vero che la nostra vita è interdipendente
con quella delle altre persone, se comprendiamo questo e ci poniamo con occhi
nuovi gli uni rispetto agli altri, di riflesso questa interdipendenza “agirà”, e potrà
far del bene anche a noi. Come recita il titolo di questo articolo: valorizziamoci!
Guido Tonizzo per www.ilfriuli.it

ISPIRAZIONE
Le seguenti tre frasi sono al contempo fonte di ispirazione e sono anche degli ul-
teriori consigli preziosissimi.

Ridere è un’espressione naturale della gioia di vivere e di “ben-essere” con cui ci per-
cepiamo, esprimiamo e sentiamo liberi. Ognuno di noi viene al mondo dotato di ener-
gia, entusiasmo e curiosità. Nessuno ride perché è sano. Ridiamo perché viviamo.
(Da Il lato comico della tua mente, di Gilmore, edizioni Il punto d’incontro. Ho scelto
questa frase per mandarvi anche un invito, indipendentemente dalle situazioni contin-
genti: quello di fare quella cosa così naturale che è ridere!)

È solo nella perfetta armonia tra corpo, mente ed emozioni che possiamo raggiungere
un senso di integrità morale e personale, di amore per gli altri e rapporto con il divino.
Grazie a questo sublime equilibrio è possibile conseguire quello “stato di grazia” tanto
difficile da ottenere nella vita odierna.
(Questa frase è riportata sulla copertina del libro La spiritualità del corpo di Alexander
Lowen, Casa Editrice Astrolabio, e pone l’accento sull’interconnessione corpo-mente
di cui abbiamo parlato.)

Ogni volta che sentite crescere in voi la negatività, causata da un fattore esterno, da
un pensiero o da nulla di cui siate particolarmente consapevoli, guardatela come una
voce che vi dice: “Attenzione. Qui e ora. Risvegliati. Esci dalla tua mente. Sii presente”.
(Questa frase, tratta da Come mettere in pratica il potere di Adesso di Eckhart Tolle, edi-
zioni Armenia, ribadisce il concetto chiave di questo testo: la presenza.)

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2020: un aiuto per vivere al meglio

Alla luce del percorso fatto in queste pagine, e della pratica data dall’applicazione
degli esercizi proposti, la frase seguente avrà ancor più senso e diverrà possibile
renderla sempre più una parte reale della vostra vita:
Abbiate cura di voi, praticate l’arte della presenza, trovate qualcosa che vi faccia sor-
ridere, siate altruisti e provate gratitudine per ciò che avete già.
Guido Tonizzo

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Bibliografia

David Gilmore, Il lato comico della tua mente, ed. Il punto d’incontro, 2009
E. Sclauzero, G. Tonizzo, S. Aloisi, Il libro del cambiamento, edizioni Tecniche Nuo-
ve, 2017
Joe Vitale, Corso di risveglio, edizioni Il punto d’incontro, 2011
Alexander Lowen, La spiritualità del corpo, Casa Editrice Astrolabio, 1991
Articolo di Guido Tonizzo su Il Friuli - https://www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-
benessere/valorizziamoci/12/216652
Eckhart Tolle, Come mettere in pratica il potere di adesso, Armenia, 2004

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Ringraziamenti

Ringrazio innanzitutto voi lettori. Grazie mille a Nicoletta Pelizzo per questa colla-
borazione; ringrazio poi chiunque mi aiuterà nella diffusione, che ho voluto essere
gratuita, di queste pagine. Un grazie particolare va alla mia famiglia, a tutte le
persone a me vicine, agli amici e ai colleghi a vario titolo. Un sentito ringraziamen-
to infine, ma non meno importante, per tutti coloro che si stanno adoperando in
modo straordinario a gestire questa emergenza.
Grazie!
Guido Tonizzo

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Guido Tonizzo

2020: UN AIUTO PER


VIVERE AL MEGLIO
Questo libro è un’opera che l’autore, il Mental Coach Guido Tonizzo, ha rea-
lizzato gratuitamente per poter dare un supporto, un aiuto con consigli pra-
tici, ai tempi del Covid-19.

Guido Tonizzo è un Mental Coach,Trainer, Analista scientifico del comporta-


mento non verbale, specializzato nel valorizzare le potenzialità delle persone
e aiutarle a capire e raggiungere i propri obiettivi e a vivere una vita di qua-
lità. Co-autore de Il libro del cambiamento (Tecniche Nuove), autore di Vita,
Conoscenza e Mistero (Caosfera), si occupa sia di coaching individuali che di
consulenze private e aziendali, è un esperto in comunicazione, tiene corsi,
seminari e conferenze/eventi culturali e divulgativi.
Contatti:
tonizzo@hotmail.it
https://www.guidotonizzo.it
https://www.coachingconsulenze.it

Con la collaborazione della dottoressa Nicoletta Pelizzo.


Nicoletta Pelizzo Laureata in Medicina e Chirurgia, è specializzata in Medici-
na Legale, con competenze nei vari ambiti: previdenziale, assicurativo, civile
e penale. Formatasi con le più moderne tecniche riabilitative con terapie
fisiche, è titolare dello Studio Medico Pelizzo, centro medico integrato di
medicina preventiva e assistenziale, per la promozione alla salute.

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