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T035
QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DEL TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO
M
0
IS
35 O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO),È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO,
AN
FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI:
Franco Formisani
IL
ART. 17, C. 2 L. 633/1941). ESENTE DA IVA (DPR 26.10.1972, N. 633, ART. 2, LETT. D).
NE I
ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO (DPR 26.10.1972, N. 633, ART. 74).
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Formisani
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LineeImmagini
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LineeImmagini
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VOLUME A VOLUME B
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IL PROGETTO ARCHITETTONICO
MODULO S Studi preliminari e realizzazioni di progetti esecutivi
IL DESIGN
MODULO T Studi preliminari, realizzazioni di oggetti
vari e rendering
T035
FORMISANI
LINEEIMMAGINI
VOLUME A + CD-ROM
Franco Formisani
LineeImmagini
A Costruzioni geometriche - Proiezioni ortogonali
LOESCHER EDITORE
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
T035_ROM_BZ5_00I_VIII 19-12-2008 15:00 Pagina II
Ristampe
7 6 5 4 3 2 1 N
2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009
ISBN 9788876080357
III
Loescher Editore - Vietata la vendita e la diffusione
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SPAZIO
OPERATIVO Composizione con il sistema modulare: di proiezione e ritrovamento MODULO G
Santa Maria di Collemaggio 117 della sua reale dimensione 172 Sezioni, intersezioni e
SPAZIO
OPERATIVO Composizione con il sistema 2.13 Ribaltamento di piani compenetrazioni di solidi 241
modulare: il pavimento della casa e misure reali di segmenti 173 Unità 1 Sezioni 242
di Frans Ankonè 118 2.14 Ribaltamento di piani, misure
1.1 Sezioni di solidi
SPAZIO
Costruzione geometrica decorativa: reali e proiezioni ortogonali
OPERATIVO
con piani paralleli 242
la vetrata della basilica di segmenti giacenti su piani
1.2 Sezioni di solidi
di San Francesco 120 generici comunque inclinati 176
con piani proiettanti 244
SPAZIO
Costruzione geometrica 2.15 Rappresentazione di figure piane
OPERATIVO
1.3 Sezioni di solidi
decorativa: il mosaico di Aquileia 121 appartenenti a piani paralleli
con piani generici 248
SPAZIO a uno dei quadri 179
OPERATIVO Il modulo nell’arte cosmatesca 122 1.4 Sezioni coniche 250
2.16 Rappresentazione di figure piane SPAZIO
SPAZIO
OPERATIVO Il modulo in architettura 123 appartenenti a piani paralleli a uno
OPERATIVO Sezioni varie eseguite
con piani secanti paralleli al PV 252
SPAZIO
OPERATIVO Il modulo in pittura 124 dei quadri e con i lati obliqui rispetto
a due piani di proiezione 180 1.5 Altre sezioni 253
Unità 2 Scritturazioni 125 2.17 Rappresentazione di figure piane Unità 2 Intersezioni e compenetrazioni 254
2.1 Le lettere dell’alfabeto 125 appartenenti a piani proiettanti 182
2.1 Intersezioni 254
2.2 Norme UNI e scritturazioni 2.18 Rappresentazione di figure piane 186
2.2 Compenetrazioni 256
a mano libera 126 2.19 Rappresentazione
di figure piane. Omologia 190 ■ Verifica finale 261
Unità 3 Scale di proporzione 127
3.1 Schema delle scale ■ Verifica finale 193 ■ Verifica AutoCAD 265
di proporzione 127
SPAZIO ■ Verifica AutoCAD 195
OPERATIVO Scala grafica con relativa quotatura 130
SPAZIO
OPERATIVO Scala numerica
MODULO H
con relativa quotatura 131 Luci e ombre nelle figure
MODULO F geometriche, negli elementi
3.2 Ingrandimento di un oggetto con Proiezioni cilindriche architettonici e nell’arte 269
l’ausilio dell’asse di simmetria 132 tridimensionali 197
3.3 Ingrandimento per mezzo Unità 1 La teoria delle ombre
Unità 1 Studio della volumetria nelle proiezioni ortogonali 270
del reticolo 133 nei poliedri 198
3.4 Riduzione per mezzo dell’angolo 1.1 Preliminari 271
1.1 Poliedri regolari 198
di proporzione con quotature 134 1.2 Illuminazione parallela 272
3.5 Riduzione di scala eseguita 1.2 Prismi regolari 206
1.3 Illuminazione centrale 287
con l’angolo di proporzione 135 1.3 Piramidi regolari 208
1.4 Solidi di rotazione 210 Unità 2 Ombre proprie e portate 288
■ Verifica finale 136 SPAZIO 2.1 Luci e ombre nella realtà 288
OPERATIVO I solidi geometrici nell’arte 212
■ Verifica AutoCAD 137 2.2 Illuminazione parallela 289
Unità 2 Proiezioni ortogonali 2.3 Illuminazione centrale 299
SEZIONE 2 di solidi geometrici 213 Unità 3 Utilità della teoria delle ombre
La geometria descrittiva 2.1 Rappresentazione nel disegno architettonico 300
di solidi geometrici 213
MODULO E 3.1 Illuminazione parallela:
2.2 Rappresentazione ombre applicate a elementi
Proiezioni cilindriche
di piramidi regolari 214 architettonici 300
bidimensionali 139
2.3 Rappresentazione SPAZIO
OPERATIVO Ombre nei progetti architettonici 305
Unità 1 Metodi di proiezione: di prismi regolari 217
concetti generali 140 2.4 Rappresentazione di solidi ■ Verifica finale 306
1.1 Proiezioni cilindriche e coniche 140 di rotazione 219
Unità 2 Le proiezioni ortogonali 142 2.5 Rappresentazione di poliedri
2.1 Metodo della doppia regolari 220
APPENDICE 306
proiezione ortogonale 142 2.6 Rappresentazione di solidi
inclinati a tutti i piani ■ Test per l’ammissione
2.2 Piani di proiezione: quattro diedri 145
di proiezione 229 all’università 307
2.3 Posizioni particolari di un punto 148
2.4 Terzo piano di proiezione 149
SPAZIO
OPERATIVO Rappresentazione di oggetti ■ Indice analitico 316
2.5 Rappresentazione del piano 151 di arredamento 231, 234 ■ Glossario 319
2.6 Rappresentazione della retta 154 2.7 Rappresentazione di un solido ■ Griglie per strutture modulari: 321
2.7 Rappresentazione del segmento 161 poggiante su un piano generico a base quadrata
a base circolare
2.8 Condizioni di appartenenza 163 comunque inclinato 235 a basi triangolare ed esagonale
2.9 Intersezioni di piani 168 2.8 Rappresentazione di solidi regolari tridimensionali a base cubica
2.10 Intersezioni di rette e piani 169 a base di piramide tronca
sovrapposti, poggianti su un piano
2.11 Condizioni di parallelismo generico comunque inclinato 237 ■ Referenze fotografiche 328
e di perpendicolarità 170
■ Verifica finale 238
2.12 Rappresentazione di un segmento
obliquo rispetto ai tre piani ■ Verifica AutoCAD 239
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PARTE C AutoCAD 3D
ESERCITAZIONE COMANDI CONTENUTI
Modulo L, unità 1
C56 Testo di introduzione alla modellazione 3D Personalizza barre degli strumenti, Carica
toolbar, Crea nuova toolbar, Modifica icona,
Finestre
C57 Solidi regolari Cilindro, Parallelelpipedo, Toro, Cono, Sfera
C58 Estrusione di figure geometriche semplici Cerchio, Estrudi, Cono, Nascondi, Rigenera
C59 Operazioni booleane di unione e sottrazione applicate nei muri Polilinea, Estrudi, Unisci, Offset, Sottrai
di una stanza quadrata
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1
sezione COSTRUZIONI
GEOMETRICHE
MODULO A
Prime nozioni
di geometria
In questo modulo sono illustrate alcune enti più elementari (punto, linea, angolo,
nozioni ritenute fondamentali nel disegno piano ecc.) e sono presentate le principali
geometrico. figure geometriche (triangoli, quadrilateri,
Nell’unità 1 sono descritti i principali trapezi, poligoni regolari, circonferenze).
strumenti (matite, gomme, tipi di carta, L’unità 3 mira a insegnare l’uso corretto di
squadre ecc.) nonché le norme per eseguire alcuni strumenti tecnici, in particolare righe
disegni geometrici. e squadre, così da avviare all’apprendimento
Nell’unità 2 sono fornite le definizioni degli delle costruzioni geometriche.
FIG. 7
■ Curvilinee
■ Affilamine
Per tracciare curve di qualsiasi genere, esi- FIG. 11
L’affilamine da impiegare è sempre in rela- stono in commercio vari tipi di curvilinee
zione al tipo di matita usata. Generalmente, (fig. 11) di forme e grandezze diverse. Sono
specie per portamine in ferro, si ricorre al sagome in plastica trasparente che consen-
grattino, un’assicella di plastica o di legno ri- tono di tracciare curve ed ellissi non esegui-
coperta di carta vetrata. bili con il compasso.
■ Compasso ■ Goniometro
Per descrivere cir- Il goniometro è un attrezzo, in materiale pla-
conferenze o archi di stico trasparente, che consente la misurazio-
circonferenza è indi- ne esatta di qualsiasi angolo. Esistono due ti- FIG. 12
spensabile un com- pi di goniometro; nella fig. 12 è mostrato
passo di ottima qua- quello per angoli da 0° a 360°, a forma di cir- sita boccetta a beccuccio, di inchiostro di chi-
lità (fig. 8). La mina conferenza intera. L’altro tipo in uso è quello na speciale per rapidograph. Tutti i modelli
del compasso deve a mezza circonferenza, per angoli da 0° a di rapidograph sono corredati di cartucce in-
essere della stessa 180°, con il righello millimetrato. Per rilevare tercambiabili e di una serie di pennini spe-
durezza della matita o tracciare un angolo si fa coincidere il verti- ciali a sezione circolare, che possono essere
e deve essere affila- ce dell’angolo con il centro del goniometro. facilmente sostituiti per ogni spessore di li-
ta, possibilmente a nea da tracciare. Per ogni modello esistono
FIG. 8 scalpello, con il grat- in commercio, secondo le esigenze grafiche,
■ Rapidograph
tino. Il compasso, per essere usato corretta- vari pennini, fra i quali i più usati sono i se-
mente, va mantenuto verticale rispetto al La penna a china tipo ra- guenti numeri: 0,10 - 0,20 - 0,30 - 0,40 (nel-
piano del foglio da disegno. pidograph è un attrezzo l’esempio) - 0,50 - 0,60 - 1,00.
simile a una normale sti-
lografica (fig. 13) e, ge-
■ Righe ■ Innesto universale per compasso
neralmente, serve per ri-
La riga è un attrezzo che serve a tracciare li- passare a inchiostro di- L’innesto o attacco è uno strumento che ser-
nee rette di una certa dimensione (fig. 9). segni già eseguiti a ve per applicare al compasso le punte del ra-
Uno dei suoi bordi è millimetrato, l’altro è matita. Esistono in com- pidograph, per consentire di tracciare archi,
scanalato per consentire il ripasso a inchio- mercio vari modelli di circonferenze o linee curve in genere, a in-
stro senza rischiare di lasciare macchie sul rapidograph. Nel dise- chiostro di china. Esistono vari modelli di in-
foglio. Si consiglia una riga in plastica dura gno della fig. 14 è mo- nesti per compasso; uno dei più pratici è
(plexiglas) dai 50 ai 60 cm di lunghezza. strato un modello di quello universale (fig. 15).
penna tipo rapidograph
con le varie parti che lo
■ Squadre
compongono, e cioè,
Le squadre sono attrezzi che servono per dall’alto verso il basso:
tracciare rette parallele e perpendicolari. Si cappuccio avvitabile, FIG. 15
consigliano squadre in plastica dura (plexi- pennino inserito nel re-
glas). Come mostrato nella fig. 10, le squa- lativo raccordo o punta-
dre da usare sono due: una con due angoli le, serbatoio o cartuccia
acuti di 45° e un’altra con gli angoli acuti di per l’inchiostro, conteni-
30° e 60°. Le squadre hanno un bordo milli- tore esterno avvitabile. I
metrato e due bordi scanalati per consenti- serbatoi in plastica, una
re il ripasso a inchiostro senza rischiare di la- volta sfilati, si caricano
sciare macchie sul foglio. riempiendoli, con appo- FIG. 13 FIG. 14
210 : 2 = 105 e si ottiene 105 x 148 (di- li, dividere il foglio in quattro parti uguali. Per
1. 2 Formati dei fogli da disegno mensioni di A6). eseguire quest’ultima operazione, si centra in
secondo le norme UNI Tutte le dimensioni sono in millimetri. O e, con apertura di compasso a piacere, si
traccia una circonferenza (fig. 28) che taglia
Il formato base dei fogli da disegno, stabili- Le dimensioni standard dei fogli da disegno le diagonali nei punti 1, 2, 3 e 4. Con la stes-
to dalle norme UNI (si indica con la lettera A più usati sono quelle indicate dalle sigle A2, A3 sa apertura si centra in ciascuno dei punti e si
affiancata dalla cifra 0, e quindi A0), è ugua- e A4, come mostrato nella tabella qui sotto. descrivono gli archi di circonferenza che, in-
le a un rettangolo avente la superficie delle tersecandosi a due a due, danno origine ad
dimensioni di circa 1 m2 (841 x 1189 mm); il altri quattro punti indispensabili per indivi-
lato maggiore del rettangolo è pari alla mi- duare gli assi voluti. Il foglio è così diviso in
sura della diagonale del quadrato costruito 1. 3 La squadratura del foglio quattro porzioni uguali (fig. 29).
sul lato minore (nella fig. 24, A0); volendo FIG. 26
utilizzare fogli di un formato minore, basta Prima di eseguire un disegno geometrico è
ottenere rettangoli simili a quello di base A0 opportuno eseguire la squadratura del fo-
nel modo seguente: si divide il lato maggio- glio che, oltre a indicare visivamente il limi-
re del foglio in due parti uguali (fig. 25). te della superficie in cui si deve disegnare,
Si ha quindi: 1189 : 2 = 594,5 serve di ausilio per il tracciamento delle li-
Si ottengono in questo modo le dimensioni nee parallele e perpendicolari. Si opera nel O
mensioni di A4);
297 : 2 = 148,5 e si ottiene 148 x 210 (di- Oltre alla squadratura è utile, specie per gli
mensioni di A5); elaborati contenenti le proiezioni ortogona-
O
FIG. 24 FIG. 25
1 2
A0
O
594
A1
4 3
1189
FIG. 29
b = 1189
297
A3
A2
148
A5
A4
A6
841
a = 841
C
continua fine servono per indicare il limite
irregolare di viste o di sezioni quando
questo limite non sia un asse
di simmetria
D
continua fine
con zig-zag
E
a tratti grossa serve per indicare contorni reali
non in vista, ossia nascosti
F
a tratti fine si usa per disegnare spigoli
nascosti
G
mista fine si utilizza per indicare gli assi
di simmetria e le parti situate
anteriormente a un piano
di sezione
H
mista fine, si usa per indicare la traccia dei
grossa alle estremità piani di sezione. Sulle estremità
ingrossate si dispongono,
perpendicolarmente ad esse,
delle frecce che servono
per indicare il verso delle sezioni
stesse
I
mista grossa è usata per indicare superfici
o zone per le quali sono
prescritti requisiti particolari
J
mista fine serve per indicare: contorni
a due tratti brevi di pezzi vicini, posizioni
intermedie ed estreme di
parti mobili, linee di ingombro
C
FIG. 7
a retta
FIG. 3
segmenti consecutivi D
B
a semiretta semiretta b
FIG. 4
A
E
F
semiretta segmento semiretta A
FIG. 5
A B
FIG. 8
i con
nt B sec
me utiv segmenti adiacenti
FIG. 6 seg i
A B C
A C
FIG. 9
linea
linea
FIG. 9a FIG. 9b
Eagle, la gigantesca scultura rossa di Alexander L’Endless Column, realizzata da Tal
Calder, è stata realizzata con strutture metalliche dai Streeter e situata all’interno dello
contorni curvilinei di deciso taglio contemporaneo. Storm King Art Center di New
L’opera è collocata a Seattle (Stati Uniti) sul fronte York, è una scultura alta circa 21 m
mare lungo la passeggiata pedonale, in un’area che appare come una linea
originariamente occupata da un’industria petrolifera. formata da segmenti consecutivi.
FIG. 9c
Nelle vedute aeree il Museo ebraico di Berlino, dell'architetto
polacco Daniel Libeskind, risulta formato da una serie di
segmenti consecutivi.
■ Rette passanti per due punti ■ Piani passanti per una retta
Per due punti A e B possono passare infinite linee ma una sola retta Per ogni retta r possono passare infiniti piani (nell’esempio β e α)
a (fig. 12). (fig. 15).
FIG. 10 FIG. 13
B
B B
A
A
C C
spezzata aperta A piano α
spezzata chiusa
E C
E
D
D
FIG. 11 FIG. 14
semipiano
ta
d
ret
a
rett retta
P semipiano
c retta
b β
re
t
ta
a
FIG. 15
FIG. 12
a
line
r
α
linea
a A B retta
line
a
rette parallele
b
b
rette incidenti angolo piatto angolo acuto
a V b V a
90° 90°
c
a P b
90° 90°
angoli supplementari angolo ottuso
a V b V a
rette perpendicolari
lato
b b
c
vertice V angolo
angolo
lato
angolo retto angoli complementari
b V a V a
FIG. 30a Questo soffitto è FIG. 30b Raymond Moretti ha decorato il suo
coperto da neon policromi Cheminée d’Aération di Parigi alto 32 m con 672
disposti parallelamente gli uni tubi di fibra di vetro disposti parallelamente gli uni
agli altri. agli altri.
2. 4 Triangoli
h
e
altezza
ric
dia
O
bisett
me
O = incentro
A B A B A B
C C C
C
FIG. 34 FIG. 35 FIG. 37 FIG. 39
h h A B
O
O = baricentro
A B A B O = ortocentro A B
C
D
FIG. 40 FIG. 45
D C
quadrilatero base minore
lato
lato
A
B base maggiore
A B
D C D C D C
90°
h h h
ale ale
gon on 90°
dia dia
g
A B A B A B
90°
asse
45° h
le
na
ale
o
n
ag
go
45° dia
di
A B A B A B
Si dice centro di un poligono regolare il cen- FIG. 56 Ringhiera decorata da motivo modulare
2. 6 Poligoni regolari tro comune della circonferenza inscritta e di a esagoni regolari (a) e sei scatole di fiammiferi
quella circoscritta (figg. 48 e 49). disposte in modo da creare un vuoto a forma di
Un poligono si dice regolare se ha tutti i lati esagono regolare (b).
uguali e tutti gli angoli uguali. Si dice raggio di un poligono regolare la di-
stanza fra il centro e uno qualunque dei ver- a
A ogni poligono regolare si può circoscrive- tici, e cioè il raggio della circonferenza cir-
re e inscrivere una circonferenza, e le due cir- coscritta (figg. 48 e 49).
conferenze (nell’esempio in rosso) hanno lo
stesso centro (fig. 48). Il lato AB dell’esago- Si dice apotema di un poligono regolare la
no regolare inscritto in una circonferenza è distanza fra il centro e uno qualunque dei la-
uguale al raggio OA. L’angolo AÔB è di 60° ti, e cioè il raggio della circonferenza in-
ed è la sesta parte dell’angolo giro. scritta (fig. 48).
Il poligono regolare si chiama:
Se una circonferenza (nell’esempio in rosso) – pentagono se ha 5 lati (fig. 50);
è divisa in un qualsivoglia numero di archi – esagono se ha 6 lati (figg. 51 e 56);
uguali, purché superiore a due (otto nella fig. – ettagono se ha 7 lati (fig. 52);
49), il poligono inscritto ottenuto congiun- – ottagono se ha 8 lati (fig. 53);
gendo successivamente i punti di suddivi- – ennagono se ha 9 lati (fig. 54);
sione è regolare, ed è pure regolare il poli- – decagono se ha 10 lati; b
gono circoscritto i cui lati sono tangenti al- – endecagono se ha 11 lati;
la circonferenza in quei punti. L’angolo AÔB – dodecagono se ha 12 lati;
dell’ottagono regolare è di 45° ed è l’ottava – esadecagono se ha 16 lati (fig. 55);
parte dell’angolo giro. – ecc.
FIG. 48 FIG. 49
A
ap
rag
ote
gio
ma
O O
gio
rag
FIG. 58b Pavimentazione con piastrelle FIG. 60 Il cerchio (fig. 61) è la parte di piano costi-
dosposte a cerchi concentrici. tuita dai punti di una circonferenza e dai
punti ad essa interni (nell’esempio in verde).
Nei cerchi si distinguono le corone circola-
O' O
ri, gli archi di corona circolare, i settori
circolari.
A
FIG. 59b
O
O O
Q corretto
uesta unità mira a insegnare l’uso
delle squadre. Questi at-
Misurare angoli con due sole squadre.
Esistono due tipi di squadre: il primo corri-
sponde a metà quadrato (ha dunque cateti
Tracciare con due sole squadre
un numero a piacere di parallele
a un segmento AB dato.
trezzi, usati correttamente, consentono di
uguali e i due angoli acuti di 45°); il secondo Dato il segmento AB, su di esso si fa coinci-
misurare angoli ( pag. 16); di tracciare corrisponde a metà triangolo equilatero (ha dere perfettamente il bordo smussato di una
segmenti paralleli ( pag. 16) e perpen- dunque un cateto che misura metà dell’ipo- squadra (nella fig. 5 quella con gli angoli
dicolari ( pag. 17); di costruire figure tenusa e i due angoli acuti di 60° e 30°). acuti di 30° e 60°); questa si fa scorrere, co-
geometriche come il triangolo ( pag. I disegni illustrano come si possono facil- me indicano le frecce, lungo il bordo dell’al-
mente ottenere con l’ausilio di due sole tra, che si tiene ben ferma a mo’ di guida. Si
17), il quadrato ( pag. 18), l’esagono re- squadre angoli di 120° - 135° (fig. 1); di 75° traccia, così, un numero a piacere di paralle-
golare ( pag. 19). - 90° (fig. 2); di 150° - 135° (fig. 3); di 90° - le come richiesto (nell’esempio in rosso).
105° - 15° - 135° (fig. 4).
Per la ricerca di tali angoli, o di altri, si consi-
glia all’allievo di partire da una semiretta as-
segnata in una posizione qualsiasi.
FIG. 1 FIG. 2
A B
Tracciare con due sole squadre, per un Costruire un triangolo equilatero smussato della squadra con gli angoli acuti
punto O di un segmento AB dato, una con due sole squadre, data una di 30° e 60°; si lascia scorrere questa fino al
perpendicolare (prima soluzione). circonferenza. punto C, come indicano le frecce, lungo il
Tracciato (in rosso) il segmento dato AB e un Data una circonferenza di raggio a piacere e bordo non smussato dell’altra, che si tiene
suo punto O, su di esso si fa coincidere per- di centro O, si tracciano, perpendicolari fra ben ferma a mo’ di guida; si traccia, così, CE
fettamente il bordo più lungo di una squa- loro, i diametri AB e CD (fig. 8). La squadra (in rosso nella fig. 9). I successivi disegni
dra (nella fig. 6 quella con gli angoli acuti di che scorre lungo il bordo dell’altra ha, nel- (figg. 10 e 11) rendono superflui ulteriori
30° e 60°). Si fissa a mo’ di guida l’altra, lun- l’esempio della fig. 8, gli angoli acuti di 45°. chiarimenti. È da notare che il colore rosso
go il bordo smussato della prima che, suc- Per ottenere il lato CE del triangolo equila- evidenzia un lato della figura che si va for-
cessivamente, sempre lungo il bordo guida, tero si fa coincidere perfettamente sul dia- mando. Nella fig. 11 si completa il triango-
si fa girare di 90° come indica la freccia; si metro CD (fig. 9) il bordo più lungo e non lo richiesto CEF.
traccia, quindi, la perpendicolare richiesta
passante per il punto O. FIG. 8 C FIG. 10
FIG. 6
C
FIG. 9 C E
A O B
O C
A B
E E F
A O B
D
E F
D
A O B
FIG. 7 FIG. 11
Costruire un quadrato con due sole angoli acuti di 45°. Le figure di questa tavo-
squadre, data una circonferenza. la (figg. 12, 13, 14, 15, 16)rendono super-
Data una circonferenza di raggio a piacere e flui ulteriori chiarimenti. È da notare che il
di centro O, si tracciano le due perpendico- colore rosso evidenzia, man mano, un lato
lari AB e CD passanti per O (diametri) (왘 pag. della figura che si va formando. Nella fig. 16
17, fig. 8). La squadra che scorre lungo il bor- si completa il quadrato richiesto ACBD.
do dell’altra deve avere necessariamente gli
C C C
FIG. 12 FIG. 13 FIG. 14
O O O
A B A B
D
C C
C
O B A O A O B
A
FIG. 15 FIG. 16
O O
B A
D D
C C
A O O
B A B
D
D
B B
Costruire un esagono regolare con due FIG. 17 A FIG. 18 C
O
sole squadre, data una circonferenza. O
Data una circonferenza di raggio a piacere e
centro O, si tracciano due diametri perpen- B B
dicolari fra loro ( pag. 17, figg. 6 e 7 ). Que-
sta costruzione è simile a quella del quadra- A A C
to ( pag. 18), con la differenza che segue:
la squadra che scorre lungo il bordo dell’altra O O
deve avere necessariamente gli angoli acuti
di 30° e 60°. Le figure di questa tavola (figg.
17, 18, 19, 20, 21, 22) rendono superflui ul-
teriori chiarimenti. È da notare che il colore
rosso evidenzia, man mano, un lato della fi-
gura che si va formando. Nella fig. 22 si
completa l’esagono regolare richiesto.
C
FIG. 19 O FIG. 20 O
D D
E
B B
A C A C
O O
D
D
A
O O
F F
E
B B
FIG. 21 FIG. 22
A C A C
O O
F D F D
E E
Verifica finale
MODULO A
a V
ESERCIZIO 11 FIG. 4
1
sezione COSTRUZIONI
GEOMETRICHE
MODULO B
Strumenti per disegnare
con il computer
2. le unità di memorizzazione, che si di- – lo scanner (fig. 5) è un dispositivo che ac- Unità di output
stinguono in: quisisce pagine, fogli stampati, fotografie Le unità di output sono dispositivi che per-
– RAM (Random Access Memory) o me- e li converte in formato elettronico, otte- mettono di emettere, ossia di comunicare al-
moria volatile (così chiamata perché l’ela- nendo così immagini digitali; l’esterno del computer, i dati elaborati, inter-
boratore la perde subito dopo lo spegni- – la tavoletta grafica (fig. 6) viene utiliz- medi o finali. Le principali unità di output sono:
mento), che permette di leggere le istru- zata nella grafica e nel disegno tecnico; è – il video (fig. 7), un tradizionale monitor
zioni dei programmi, i dati di lavoro e così simile a una tavoletta con una penna ot- di dimensioni variabili misurate in pollici,
via; la RAM è una memoria esterna sotto tica e consente di rilevare elementi di un è il dispositivo di output più importante
forma di dispositivi di memoria di massa disegno e tramutarlo in segno digitale. che consente di visualizzare i dati elabo-
come i floppy disk, i CD-ROM, i DVD, le rati. Esso, oltre che per le dimensioni, si
“chiavette” (pen-drive) USB e così via; i FIG. 5 Scanner. differenza anche per il tipo di risoluzione,
floppy disk – ormai in disuso – sono pic- caratterizzato dal numero dei pixel
coli dischi di materiale magnetico inseri- (800x600, 1280x1024): più è alto, più ni-
ti all’interno di un rivestimento di plasti- tida è la visualizzazione;
ca rigido; i CD-ROM e i DVD sono co- – la stampante (fig. 8) permette di stam-
stituiti da un supporto ottico su cui sono pare su carta caratteri, cifre o documen-
scritte e conservate le informazioni, che tazione grafica elaborati dal computer. In
vengono lette mediante il raggio laser del commercio esistono diversi tipi di stam-
lettore; le chiavette USB sono memorie panti; quelli più utilizzati sono a getto di
di massa portatile di dimensioni molto inchiostro (inkjet), in cui la stampa è pro-
contenute che si collegano al computer dotta mediante piccoli getti d’inchiostro,
FIG. 6 Tavoletta grafica.
mediante la comune porta USB; e laser, che ha lo stesso procedimento
– ROM (Read Only Memory), memoria di delle macchine fotocopiatrici;
sola lettura che l’elaboratore incamera – il plotter (fig. 9), stampante grafica a
subito dopo l’accensione; non è accessi- pennini utilizzata per la progettazione e il
bile all’operatore e permette al costrut- disegno architettonico, è stato ormai re-
tore di memorizzare le istruzioni di base legato a un mercato molto specializzato,
del computer che consentono alla mac- poiché sostituito dalla stampante sensi-
china di avviarsi correttamente e di rico- bilmente migliorata nel tempo;
noscere, quindi, le periferiche ad essa col- – le casse acustiche (fig. 10) sono molto
legate. La ROM non perde mai il proprio utili in quanto consentono di ascoltare
contenuto. suoni e segnali generati dalla scheda audio
(fig. 2b) come i click, errori di vario genere.
Unità di input
Le unità di input, dispositivi che permetto-
no di immettere i dati e le istruzioni dal-
l’esterno all’interno del computer, sono, fra i
più comuni:
– la tastiera (fig. 3) è il dispositivo di input
probabilmente più importante; immette
nel computer testo e numeri e permette
di gestire il funzionamento dei software FIG. 8 Stampante. FIG. 10 Casse acustiche.
presenti nel computer;
– il mouse (fig. 4) è un dispositivo di pun-
tamento; con un minimo spostamento
della pallina, collocata alla base del mou-
se stesso, sul piano del tavolo, vengono
trasmesse al computer informazioni; sul
monitor un puntatore, raffigurato solita-
mente con una freccia bianca, consente la
selezione di comandi attraverso piccole
icone che attivano varie applicazioni;
System), MacOs (Macintosh Operating Sy- Windows è un sistema di tipo grafico reso
1. 2 Il software stem), Windows, Unix e Linux. da Microsoft ancora più semplice rispetto al
precedente; è stato dato il nome Windows
I componenti software sono caratterizzati MS-DOS è stato uno dei primi sistemi ope- (finestre) perché con questo sistema opera-
dal sistema operativo, costituito dall’insieme rativi a essere utilizzato: nacque nel 1981 tivo tutti i lavori vengono gestiti attraverso
dei programmi che permettono all’utente di quando la società IBM, dopo aver progetta- riquadri, chiamati “finestre”: le cartelle e le
gestire e utilizzare l’elaboratore. Il sistema to un computer economico e di piccole di- piccole immagini (icone) sono le caratteri-
operativo è l’“anima” del computer, il quale, mensioni, incaricò un’azienda di software, la stiche principali di Microsoft Windows per
senza di esso, sarebbe un insieme di compo- Microsoft, di sviluppare il sistema operativo visualizzare i dati (fig. 12).
nenti inutilizzabili. Inoltre, attraverso il si- MS-DOS, rimasto in funzione fino all’arrivo Le finestre di Windows sono molto flessibi-
stema operativo si può anche modificare la di Windows. L’MS-DOS comunica con li: l’utente può pertanto spostarle, ridimen-
risoluzione dello schermo e l’impostazione l’utente soltanto testualmente e con una sin- sionarle e modificarle di contenuto in ma-
dei colori personalizzando le caratteristiche tassi complessa e difficile da ricordare. niera semplice e intuitiva. Spesso è utile la-
del monitor (fig. 11). Per software si inten- MacOS, contemporaneo all’MS-DOS, è il vorare con più finestre aperte (fig. 13), per
de, quindi, l’insieme dei programmi che per- primo sistema operativo semplice e intuiti- effettuare operazioni di spostamento e di
mettono di utilizzare la struttura logica, cioè vo a interfaccia grafica (interfaccia è il ter- confronto. Poiché le finestre sono sovrap-
l’hardware. I sistemi operativi si collocano, mine usato in informatica per indicare le re- poste in ordine sparso e creano, quindi, di-
dunque, tra hardware e software; i più diffu- gole e gli strumenti necessari per la comu- sordine, con Windows si ha la possibilità di
si sono MS-DOS (Microsoft Disk Operating nicazione tra uomo e macchina). disporle correttamente, a seconda delle pre-
FIG. 11 FIG. 12
FIG. 13 FIG. 14