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C y T wom bly PA R A DI SE

M o stra A c u ra di J u l ie S y l v ester e P h i l ip Larratt - S m it h

C ata l o g o A c u ra di J u l ie S y l v ester

S a g g i o di P h i l ip Larratt - S m it h

D esi g n di T a k aa k i Mats u m o t o

C y T wom bly PA R A DI S E

C y T w o m b l y F o u n dati o n

D a m ia n i

E di z i o n i Mats u m o t o
S o m m ari o

6 Prefazione – Gabriella Belli

9 Prestatori delle opere

13 Antichità psichedelica – Philip Larratt-Smith

35 Tavole

154 Elenco delle opere

158 Note biografiche

166 Mostre personali

171 Ringraziamenti
P refa z i o n e

Ga b rie l l a Be l l i

D irett o re F o n da z i o n e M u sei C i v ici di Ve n e z ia


Cy Twombly torna a Venezia nelle sale monumentali di Ca’ Pesaro a distanza di quattordici anni dalla sua
ultima presenza alla Biennale del 2001, nuova tappa di un percorso che l’ha visto partecipare ben cinque volte
alla Mostra internazionale d’arte, a iniziare da quel lontano 1964, quando il suo già emblematico dipinto La
caduta di Iperione1 curiosamente non fu esposto nel padiglione curato da Alan Solomon per gli Stati Uniti,
dove conquistarono la loro prima vetrina europea Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Claes Oldenburg, Frank
Stella e altri artisti americani, bensì nella sezione Arte d’oggi nei musei, scelto da Palma Bucarelli tra le opere
più rappresentative del panorama internazionale del momento, e sicuramente individuato per una sua possibile
collocazione museale, in un periodo in cui, come ricorda la stessa Bucarelli in catalogo, solo da pochi anni si
era ripreso a incrementare il patrimonio pubblico sulla scia di mostre importanti, ma anche – dobbiamo pur
dire – grazie alla sua straordinaria intuizione critica.
Una mostra, quella del 1964, che riuniva veri talenti, all’epoca non tutti noti al grande pubblico, ma
certamente già maturi protagonisti di una delle più intense stagioni della ricerca contemporanea. Stagione di
sperimentazione e di cambiamenti, dove al gesto perentorio di Lucio Fontana, alla pittura informale di Emilio
Vedova e alla cruda, drammatica manipolazione dei materiali di Alberto Burri, Palma Bucarelli accostava, tra
gli altri, il segno convulso e germinale di Twombly, una scoperta vera per la critica italiana e per un pubblico
selezionatissimo, che vi intravide subito la sua immaginifica vocazione classica, sensibile tanto alle luci del
Mediterraneo quanto alle narrazioni della storia antica, tradotte dalla sua scrittura in una perfetta sintesi di
segno e significato.
Ora la splendida mostra Paradise, resa possibile grazie al supporto della Cy Twombly Foundation di New
York, approda dunque a Venezia come un cammeo prezioso, inedita testimonianza di un lavoro che si rigenera a
ogni sua apparizione in un continuum emozionale che non finisce di stupire “per la sua straordinaria intelligenza
visiva e la sua acuta sensibilità verso tutte le forme della bellezza, fisica, naturale e artistica”, come scrive Philip
Larratt-Smith in catalogo. Paradise è, in definitiva, un percorso iniziatico che attraversa sessant’anni del lavoro di
Twombly e della sua indefessa creatività, e che ritrova proprio a Venezia, in un contesto culturale che mantiene
sempre altissima l’attenzione del pubblico verso i grandi maestri, una rinnovata capacità narrativa, con un’apertura
a inedite incursioni nel mondo misterioso della vita, dei segni, delle parole e dell’immaginario.
Il ringraziamento più sincero della Fondazione Musei Civici di Venezia va a quanti hanno sostenuto il
progetto e permesso al Museo di accogliere questa straordinaria mostra. Un grazie particolare va a Nicola Del
Roscio e al board della Cy Twombly Foundation. Un sentito ringraziamento ai curatori della mostra Julie
Sylvester che ha curato anche il catalogo e a Philip Larratt-Smith, il cui saggio in catalogo offre un contributo
critico alla lettura del lungo percorso artistico di Twombly. Un grato apprezzamento anche a Larry Gagosian che
con Pepi Marchetti Franchi ha supportato con entusiasmo il progetto, al graphic designer Takaaki Matsumoto e
all’editore Damiani i quali hanno realizzato un volume che rimarrà un importante contributo nella bibliografia
italiana dedicata all’artista.

1. L’opera è presumibilmente da riconoscere nel Second Voyage to Italy, del 1962. Cfr. Heiner Bastian, Cy Twombly. Catalogue Raisonné of the Paintings, vol. II,
1961-1965, Monaco, 1993, n. 71.

7
P restat o ri de l l e o pere

Cy Twombly Foundation, Roma-New York


Larry Gagosian
Gagosian Gallery
Collezioni private

9
A Nt I C H I T à psic h ede l ica

P h i l ip Larratt - S m it h
Last night I found obscenities
Scrawled across my wall
I swear I can’t repeat
The filthy words that I recall
And then the most immoral
Damned insulting thing of all
As I read each line I noticed
His handwriting was identical
With mine.1
I.
Scrivere sui misteri e sulle rivelazioni dell’arte di Cy Twombly equivale a incontrare le stesse difficoltà che W.H.
Auden espone nella sua introduzione all’opera completa delle poesie di Konstantinos Kavafis. Come la poesia
di Kavafis l’opera di Twombly ruota intorno ai grandi temi universali di amore, arte, bellezza e morte, tuttavia
la peculiarità della sua visione artistica, la sua prospettiva del mondo, rendono la sua opera straordinariamente
originale. Il registro artistico di Twombly, come il “tono di voce unico” di Kavafis celebrato da Auden, “non si
può descrivere; può solo essere imitato o, meglio, parodiato o citato”.2
Gli artisti appartenenti a questa tipologia tendono a non essere progressisti, a non inaugurare un nuovo
movimento o a rappresentare un’innovazione tecnica rispetto allo status quo. Si pensi a Baudelaire, il quale
possedeva una sensibilità poetica rivoluzionaria ma nella metrica si esprimeva rispettando i vincoli della
poesia classica francese. Solitamente il lavoro di tali artisti non rappresenta un taglio netto con il passato,
tuttavia stranamente non può essere facilmente inquadrato o collocato in una delle categorie standardizzate
della storia dell’arte.
Solitamente la sessualità è la componente predominante dell’opera (ma non l’unica), e sembra giacere
accanto al cuore della sua patologica peculiarità. C’è il senso persistente che una singola esperienza vissuta – che
si manifesta sotto forma di intensa sensualità – formi il nocciolo della loro produzione artistica, dove viene
patologizzata (Antonin Artaud), rimessa in scena come Grand Guignol (Francis Bacon), detta e ridetta
compulsivamente (Louise Bourgeois), o elaborata in un mito (Joseph Beuys). La loro arte testimonia un’intelligenza
concreta: la mente non può separarsi dal corpo, e la vita della carne viene valorizzata come sistema di conoscenza.
È a questa tipologia di artisti sui generis che appartiene Twombly.
Tipicamente, le vite di questi artisti tendono a dare un’interpretazione del significato del loro lavoro e della
natura del loro processo creativo, per il quale gli artisti stessi spesso forniscono dei riferimenti.i Tuttavia non è il
caso di Twombly, che rifiutò in larga parte (forse sarebbe più esatto dire che rifiutò educatamente) di i. Abbiamo le lettere di Vincent
van Gogh al fratello Theo, le
parlare del suo lavoro, dicendo che il suo universo creativo era “privato”.3 A parte una manciata di opere letterarie e la corrispondenza
di Artaud, le interviste a Bacon di
laconiche affermazioni e qualche intervista, Twombly ha lasciato questo mondo con un minimo David Sylvester, i diari e gli
scritti psicoanalitici di Bourgeois
di commenti sulla sua arte, la maggior parte dei quali di natura evasiva – come se l’esegesi del e le registrazioni di Beuys.
Per Twombly non esiste un
proprio lavoro da parte di un maestro fosse supererogatoria, o immodesta, o entrambe le cose.ii archivio equivalente.

Dunque non si conosce quasi nulla delle esperienze emotive e degli impulsi psicologici alla base ii. Interrogato sul motivo per
cui fosse sempre stato tanto
di tale o talaltro dipinto. Per questa ragione la stragrande maggioranza della letteratura esistente reticente riguardo al suo lavoro,
Twombly rispose: “È come
si riduce a parlare del “cosa” e del “come” di questa arte, ma non del “perché”. parlare di sé – è indulgente”.
(Nicolas Serota, History Behind
Twombly possedeva una straordinaria intelligenza visiva e una sensibilità acuta verso tutte the Thought, in Cy Twombly:
Cycles and Seasons, New York,
le forme di bellezza – fisica, naturale, artistica – stimolata non solo dalla pittura e dalla poesia, D.A.P., 2008, p. 53).

ma anche dal mare, dalla luce dell’Italia, dall’architettura e dalla vita quotidiana. Dalle sue iii. “Cercando affettuosamente un
modo metaforico per descrivere
opere appare chiaro che Twombly sublimava la sua arte e la sua vita in un’esistenza estetica; il mix speciale di raffinatezza
culturale e apprezzamento per
che era inebriato dal passato (la storia e la mitologia greca e romana, l’arte egizia, la scultura gli aspetti più semplici della vita,
una volta un amico disse che la
primitiva), sebbene egualmente in linea con il presente; che sentiva affinità elettive con Rilke, casa ideale di Twombly poteva
essere ‘un palazzo’, poi fece una
Goethe, Eliot e altri poeti, e che provava un debole per le superfici belle e un gusto per lo pausa e aggiunse: ‘ma in un brutto
quartiere’”. (Varnedoe, p. 36).
splendore decrepito.iii Ma non ha mai spiegato pienamente perché fosse attratto da queste
iv. Diversamente da Artaud,
cose, né ha chiarito il ruolo che giocavano nella sua coscienza. L’elevato grado di astrazione Bacon, Bourgeois e Beuys, il cui
lavoro è largamente figurativo.
del suo lavoro serve solo a renderne le origini ancora più inaccessibili ed enigmatiche.iv

15
II.
Nel 2010-11 Twombly ha dipinto tredici tele di cerchi gestuali barocchi in giallo, rosso e v. “Anche la sua decisione di legare
i pennelli che usava a stecche di
arancione su un fondo verde brillante (metà margarita, metà key lime). Srotolandosi da sinistra legno potrebbe essere motivata
dal fatto che gli era diventato
a destra, l’eccentrica pennellata circolare è uno dei motivi chiave dell’artista (vedi Untitled, sempre più difficile usare scale e
impalcature… Visto il dinamismo
1967). Rannicchiate strette in alcuni punti, più ampie e libere in altri, queste vaste pennellate delle ampie pennellate, si ha quasi
l’impressione che Twombly volesse
liquide generano una sensazione di energia radiante e di frenesia controllata. I suoi segni trovare un modo per sopperire
al corpo che stava invecchiando,
caratteristici, elidenti intenzionalmente dipinti, disegni e scritte, coesistono con gocce, spruzzi volendogli dare – come attraverso
una protesi – un raggio d’azione
e sbavature occasionali lasciate colare sulla superficie, rivelandone il processo creativo.v Per i più ampio”. (Achim Hochdörfer,
How to Hold the Tension, in
primi cinque dipinti della serie, realizzati alla fine del 2010, Twombly scelse il titolo di Camino The Last Paintings, New York,
Gagosian Gallery, 2012, p. 11).
Real, ispirandosi alla commedia del 1953 di Tennessee Williams,vi una fantasia trans-storica
vi. Il fantastico mondo del teatro
popolata da un variegato cast di famosi personaggi letterari che si può anche leggere come poetico di Williams fu un punto
di partenza per la drammaturgia.
un’opaca allegoria e accende la paura del declino e della morte. Queste cinque tele sono state I personaggi immaginari che scelse
di includere nella commedia –
seguite dalle restanti otto all’inizio del 2011, quando l’artista era al limite fisico della vecchiaia, Baron de Charlus, Don Chisciotte,
Casanova, Lord Byron, Marguerite
prima della morte.vii Realizzate poche settimane e addirittura pochi giorni prima della sua della Dame aux camélias – sono
tutti protagonisti attraversati da
scomparsa, queste superfici lucide e ipnotiche sarebbero state le ultime dipinte da Twombly. passioni violente, come le figure
mitiche cui Twombly allude nella
È strano che il capitolo finale dell’espressionismo astratto si sia palesato in una serie di sua arte. La commedia ricorda
da vicino la stravagante short
dipinti psichedelici eseguiti accanto allo stesso mare Mediterraneo di Archiloco e Virgilio. story dello scrittore satirico Max
Beerbohm, Savonarola Brown, al
Dal momento che gli espressionisti astratti originari volevano forgiare uno stile di pittura centro della quale vi è un diffidente
commediografo edoardiano il
autenticamente americano e nutrivano un forte disprezzo verso la tradizione europea, è ironico cui magnum opus incompiuto
racchiude un mix di figure eminenti
che l’ultimo grande pittore a sviluppare il loro retaggio sia stato un meridionale della Virginia del Rinascimento italiano.

emigrato in Italia proprio per immergersi nell’antichità classica e nell’arte del Rinascimento. vii. “Twombly non attribuì [ai suoi
ultimi dipinti] un titolo, ma ne parlò
Nel saggio del 1948 The Sublime Is Now, uno degli scritti più autorevoli sugli intenti e gli contestualmente ai cinque pannelli di
Camino Real realizzati qualche mese
atteggiamenti della scuola di New York, Barnett Newman postulò un fallimento del contenuto prima”. (Hochdörfer, pp. 9-10).

nel modernismo europeo, che avrebbe portato a un cul-de-sac di “pura retorica di relazioni matematiche
astratte” alla Mondrian, o alle rotture calcolate dei principi organizzativi del piano dell’immagine alla Picasso e
Braque. Per contrasto lui e i suoi colleghi di New York stavano “creando una nuova immagine sublime” liberata
dagli “strumenti della pittura europea occidentale”. Le loro immagini erano “reali e concrete” poiché realizzate
“attingendo a noi stessi e ai nostri stessi sentimenti”, e senza tempo in quanto sgombre del “peso della cultura
europea”. Fu esattamente il peso di cui Twombly si caricò. Mentre essi traevano il loro lavoro dalla “tensione dei
[loro] miti”,4 Twombly si rivolgeva ai miti dell’antichità preesistenti come modo indiretto di gettare un occhio
sulla sua situazione attuale. Mentre essi si preoccupavano di ripulire l’arte da tutte le impurità (in particolare
dai postumi del cubismo e del surrealismo), Twombly accoglieva l’impurità – di linguaggio, riferimento,
rappresentazione – e le possibilità che essa concedeva per ibridare gli assensi e le proibizioni viii. Come anche con le più ampie
istanze socio-politiche della sua epoca.
dell’espressionismo astratto con le tradizioni dell’alta pittura europea.viii
Tentare di chiarire le radici di Twombly nell’espressionismo astratto è un’impresa complessa, vista l’estrema
eterogeneità degli artisti classificati come espressionisti astratti, senza contare che ogni fase successiva della sua
carriera ricalibrò tale relazione. In senso lato si potrebbe dire che egli abbia congiunto le due rotture centrali
rappresentate da Willem de Kooning e Jackson Pollock, i quali stavano elaborando il retaggio delle innovazioni
formali del cubismo e la tendenza verso l’inconscio sposata dai surrealisti. Twombly assorbì l’uso di de Kooning
di immagini biomorfe (sia di figura che di paesaggio), la sua passione per i pentimenti e le cancellazioni

16
(che coincidevano con il “senso profondamente estetico delle superfici erose o antiche” di ix. L’evoluzione dell’arte di Twombly
rivela molte altre affinità, oltre a
Twombly).5 E il colore sontuoso del suo periodo di mezzo. Da Pollock prese e adattò l’uso de Kooning e Pollock. Le tele in
bianco e nero del primo periodo
di gesti ritmici emanati direttamente dal corpo, il movimento del braccio che riassumeva la sopravvissute fino a noi evocano
le emblematiche forme nere di Robert
scrittura automatica del surrealismo sulla tela come fosse un’arena. La mancanza di ordine di Motherwell, e nel periodo successivo
l’incorporazione dei miti dell’antichità
Pollock diede forma allo sviluppo del tratto segnico di Twombly, che si originò sotto forma richiama il tema epico di Motherwell,
per esempio in Elegies to the Spanish
di graffiature, ma ben presto si sviluppò prendendo la forma di linee, cerchi, segni, lettere, Republic. Twombly apprezzava le
forme biomorfe di Arshile Gorky,
parole, nomi e infine frammenti di poesie – una fusione di aspetti naturali e personali e che aveva la sensibilità più europea
tra gli artisti della scuola di New York.
insieme di cultura e storia.ix Nel frattempo, sebbene i gesti violenti nelle donne picassiane di Il trasferimento in Italia di Twombly
alla fine degli anni cinquanta fu
de Kooning potessero apparentemente “eguagliare un atto sessuale”,6 l’evocazione del corpo l’equivalente del trasferimento di
Gorky in America (dove si stabilì
di Twombly è molto più esplicita e idiosincratica. Non è semplicemente l’iconografia di seni, in Virginia), per quanto Gorky fosse
un esule e Twombly un espatriato.
peni e orifizi che inizia a emergere nel 1959, ma è il trattamento della pittura stessa – le sue Le fotografie in bianco e nero
semiastratte di Aaron Siskind di muri
coagulazioni, i grumi secchi, le sbavature, le sovrapposizioni, le macchie, le emulsioni – a coperti da graffiti offrono un altro
parallelo suggestivo. Twombly avrebbe
trasmettere un intenso erotismo. visto queste immagini nel 1951-52,
quando, per suggerimento di Robert
Rauschenberg, frequentò per due
semestri il Black Mountain College,
dove poté conoscere le tendenze
contemporanee nei campi della poesia,
della pittura e della cultura, da Siskind
a Motherwell, a Charles Olson,
III. John Cage e Ben Shahn.

Lungi dall’idealizzare la carne che Twombly ammirava nell’antichità classica, Artaud – poeta, artista e pazzoide
borderline – scrisse che “nulla mi tocca, nulla mi interessa eccetto ciò che si rivolge direttamente alla mia
carne”.7 Per Artaud il corpo non era un ideale estetizzato né una fonte di piacere sensuale, ma un intrico di
nervi e sinapsi con una “capacità elettrica per l’intelligenza e il dolore”.8 Nelle opere teatrali egli si propose di
sostituire il linguaggio comune con un idioma cacofonico di sua invenzione. Borbottii, urla, strilli, gemiti e
suoni onomatopeici sono gli elementi verbali che accompagnano il linguaggio del corpo attraverso cui sperava
di soppiantare il teatro fitto di testo della tradizione europea. Se, come sosteneva Artaud, “qualsiasi lingua vera
è incomprensibile”,9 allora qualsiasi discorso intelligibile è falso, è parte della grande menzogna del linguaggio
rappresentativo che intende descrivere fedelmente mentre invece falsa la realtà. La sua decisione di rinunciare a
un copione scritto per le sue opere teatrali significava che ogni rappresentazione, sebbene non priva di obiettivo,
dovesse essere spontanea e non provata. “Se non credo né al Bene né al Male, se provo un’inclinazione tanto forte
a distruggere, se non vi è nulla nell’ordine dei principi cui io possa ragionevolmente accedere, la ragione ultima
è nella mia carne.”10
In uno dei suoi manifesti per il “teatro della crudeltà” del 1932 Artaud chiarì che il suo progetto metteva
“lo spettatore davanti alle vere sedimentazioni dei sogni, in cui il suo gusto per il crimine, le sue ossessioni
erotiche, la sua barbarie, le sue fantasie, il suo senso utopico della vita e delle cose, persino il suo cannibalismo,
si rivelano a un livello che non è simulato e illusorio ma interno… Il teatro, come i sogni, è sanguinoso e
inumano”.11 La convinzione di Artaud dell’inadeguatezza del linguaggio comune e del bisogno di penetrare
oltre l’esperienza quotidiana inizialmente produsse un’infatuazione per André Breton e il surrealismo, con la
sua enfasi sul caso, l’assurdo, l’irrazionale, il primitivo, il mondo dei sogni, l’arte della follia e l’emancipazione
dell’inconscio. Già negli anni dieci Breton aveva sviluppato “esperimenti di automatismo nella scrittura e nel
disegno” e un “metodo per indurre allucinazioni eccitando l’emotività”.12 Per un breve periodo Artaud fece
parte del gruppo surrealista di Breton, ma, troppo ribelle per far parte di qualsiasi movimento, si ritrovò presto

17
Antonin Artaud (1896-1948), Le soldat au fusil (Il soldato col fucile), 1945. Matita Antonin Artaud (1896-1948), La maladresse sexuelle de dieu (La goffaggine sessuale
e gesso colorato su carta, 62,6 x 47,8 cm. Musée National d’Art Moderne, Centre di dio), 1946. Matita e gesso su carta, 63 x 49 cm. Musée National d’Art Moderne,
Georges Pompidou, Parigi. © Musée du Louvre, Dist. RMN - Grand Palais / Foto Centre Georges Pompidou, Parigi. © Musée du Louvre, Dist. RMN - Grand Palais /
Christian Bahier / Phillipe Migeat / Art Resource, NY © 2014 Artists Rights Foto Adam Rzepka / Art Resource, NY © 2014 Artists Rights Society (ARS),
Society (ARS), New York / ADAGP, Parigi New York / ADAGP, Parigi

18
Antonin Artaud (1896-1948), Ritratto di Yves Thévenin, 1947. Matita e gesso su Antonin Artaud (1896-1948), Ritratto di Jany du Ruy, 1947. Gesso e matita su carta,
carta, 64 x 48 cm. Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, 65 x 50 cm. Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi.
Parigi. © Musée du Louvre, Dist. RMN - Grand Palais / Foto Phillipe Migeat / © Musée du Louvre, Dist. RMN - Grand Palais / Foto Christian Bahier / Phillipe
Art Resource, NY © 2014 Artists Rights Society (ARS), New York / ADAGP, Parigi Migeat / Art Resource, NY © 2014 Artists Rights Society (ARS), New York /
ADAGP, Parigi

19
scomunicato.x L’idioma autoeliminante, alienato, incantatorio che sviluppò rappresenta un x. Breton disprezzava il
teatro come un mezzo
rifiuto della nozione surrealista di perdita di controllo e d’intenti. incorreggibilmente
borghese, mentre Artaud
L’astrazione gestuale di Twombly potrebbe essere letta come un parallelo dell’antilinguag­ vedeva la vicinanza di
Breton al marxismo come
gio di Artaud, in quanto anch’essa cerca di comunicare i fatti incomunicabili della vita congiunta opportunistica, e il marxismo
stesso come l’ennesima
di mente e corpo. Per Twombly ogni linea è l’“esperienza corrente con la sua storia innata… dottrina utopica fallita,
“l’ultimo frutto marcio della
la sensazione della propria realizzazione”.13 Questa esperienza è un evento che proviene mentalità occidentale”.
È anche probabile che Breton
direttamente dal corpo: “Non come se tu stessi dipingendo un oggetto o qualcosa di particolare, temesse la crescente influenza
di Artaud all’interno del
ma come se attraversassi il sistema nervoso centrale… Non si descrive. Accade. La linea è il movimento surrealista. Vedi
Stephen Barber, Antonin
sentimento”.14 Per arrivare a ciò Twombly sperimentò fin dall’inizio con il caso e la fortuna: Artaud: Blows and Bombs,
Londra, Faber and Faber,
da principio realizzò disegni al buio, e in seguito dipinse con la mano sinistra, come strategia 1993, pp. 28-30.

cosciente per disimparare la sua formazione artistica e perdere il controllo. E negli ultimi dipinti aumentò
l’ampiezza di lavoro del pennello fissandolo a lunghe stecche. Di conseguenza “le linee non potevano più essere
attentamente controllate, ma erano lasciate a loro stesse e si sviluppavano secondo i loro capricci”.15
Questa dequalificazione deliberata mostra affinità con la specificità patologica dei disegni di Artaud, la
cui linea è uno strumento estremamente sensibile in grado di catturare anche i minimi spasmi, palpitazioni e
alterazioni della sua coscienza, gli strappi e i tremori del suo sistema nervoso. Nei disegni realizzati nella clinica
di Rodez (1945-46) il segno di Artaud si fece ancora più violento: la superficie della carta divenne una pelle da
bruciare, forare, invecchiare, lacerare, macchiare e mutilare. “L’aria è piena di tratti di matita, tratti di matita
come tagli di coltello, come graffi di unghie magiche.”16 Come un corpo surrogato, o l’immagine proiettata del
proprio corpo, la carta fornisce la corrispondenza fisica del suo tormento mentale. Il corpo viene afferrato come
fonte di intenso dolore e sofferenza, e deve essere esteriorizzato per essere attaccato, smembrato e ricostituito.
Allo stesso tempo qualsiasi concezione di realtà separata dalla vita del corpo (quell’“inintelligibile ‘tumulo
di carne’”)17 viene considerata un inganno. Un’iconografia di corpi eviscerati e di anatomie fratturate appare
come brutalmente trascinata attraverso il suo sensorio brutalizzato ed esploso sulla pagina. La prevalenza
di organi sessuali e di parti-oggetti sottolinea l’assenza, o forse il trauma, del sesso. Questi, assieme ad altri
pittogrammi, galleggiano in uno spazio pittorico piatto; talvolta sono esposti come in un inventario. Anti-
forma e anti-capacità, Artaud non si sforzava di migliorare le proprie abilità per paura che i suoi disegni
venissero contaminati da uno stile compiuto. Dipendente dall’eroina e dall’oppio per gran parte della sua vita,
e sottoposto alla terapia dell’elettroshock durante gli anni passati a Rodez, Artaud lavorava in una sorta di
euforia mentale e spesso, mentre disegnava, declamava poesie. “Sono colui che, per poter essere, deve sferzare
la sua natura più intima.”18
La sofferenza e il dolore onnipresenti che permeano l’opera di Artaud non trovano un equivalente in
Twombly. Se nella sua arte c’è una “sensibilità del fustigato”,19 essa proviene dalla violenza scatenata dalla
passione e dal desiderio, dal “carattere della Volontà cieca e distruttiva”,20 dove la disciplina è distrutta dalla
lusinga della bellezza”.21 Una sessualità esuberante filtra in ogni cosa, insieme a un esagerato senso di gioia,
estasi e fascino, oltre alla malinconia e alla consapevolezza della morte. L’abbandono orgiastico e l’esplosione
di segni corporei nell’opera Ferragosto sottolineano la disintegrazione e l’oblio che si accompagnano agli eccessi
dei sensi: “Sulle superfici dei suoi dipinti romani apparivano così tanti cazzi e fighe, così tante lacerazioni e
raschiature, così tanti brandelli gettati sulla superficie dell’opera, la cui sensualità erotica è che il suo corpo
non verrà mai più ricostituito nel suo insieme”.22 Twombly rifiuta un surplus di piacere; Artaud allevia un

20
fardello di dispiacere. Se Artaud non vede l’ora di raggiungere quel momento futuro in cui sarà liberato dalle
sue sofferenze, Twombly guarda a un passato arcadico in cui corpo e mente erano armoniosamente unificati.
Con alcune eccezioni del periodo iniziale, le parole e le frasi presenti nelle opere di Twombly sono di
poeti. L’atto di scrivere le parole di qualcun altro con la propria mano è un modo di appropriarsene e
di farle passare attraverso la propria anatomia. È sia un’appropriazione che un’interpretazione. Le sue
citazioni appartengono al lato più apollineo della sua arte, insieme ad annotazioni, griglie, grafici, quadrati
e numeri che si fanno strada alla fine degli anni sessanta, ad esempio nei suoi dipinti del ciclo Bolsena o nei
“dipinti-lavagne”. Questi segni cerebrali contrastano con l’iconografia dirompente e le “metafore altamente
astratte”23 del periodo romano con una fredda intelligenza analitica, riflettendo la sua assimilazione delle
austerità di minimalismo, arte povera e arte concettuale. La varietà di riferimenti letterari di Twombly è
sorprendente, e ancora una volta ricorda Artaud, il quale ugualmente si riferiva con regolarità agli artisti
che per lui rappresentavano una pietra di paragone: Edgar Allan Poe, Gérard de Nerval, Charles Baudelaire
e soprattutto Vincent van Gogh, l’eccentrico e incompreso artista “suicidato dalla società” con cui Artaud
si identificava profondamente. Un’identificazione similexi si riscontra nel suo romanzo apocalittico Eliogabalo
o l’anarchico incoronato: “Se intorno al cadavere di Eliogabalo, morto senza tomba, xi. “Artaud sedeva alla Coupole
snocciolando poesia, parlando
e sgozzato dalla sua polizia nelle latrine del proprio palazzo, vi è un’intensa circolazione di magia: ‘Sono Eliogabalo,
l’imperatore romano pazzo’,
di sangue e di escrementi, intorno alla sua culla vi è un’intensa circolazione di sperma”.24 poiché diviene tutto ciò di
cui scrive…” (Anaïs Nin,
Come nelle sofisticate allusioni di Twombly, le invocazioni di Artaud di spiriti affini sono cit. in Barber, p. 61).

“simultaneamente arte e riflessioni sull’arte”.25


Per Twombly una semplice parola o frase è sufficiente ad aprire un disegno o un dipinto su regni immaginari.
Gioca con le qualità formali e visive delle parole che scrive, sottolineando il loro status di elementi grafici nella
composizione complessiva; spesso la distinzione tra disegno e scrittura scompare totalmente. Ha una sensibilità
di poeta per il peso della parola nella bocca, come un volume ritmico di respiro emesso dal corpo nell’aria.
A volte sceglie una parola per le associazioni che evoca, altre volte solamente sulla base del suono: “Il suono
di ‘Asia Minor’ equivale a un impeto per me”.26 Una parola poteva essere un elemento inebriante di curiosità
esotiche per Twombly, uno stimolo a raggiungere lo stato di esaltazione, necessario preludio alla fase creativa.
Come scrive Artaud, “a volte tutto ciò di cui ho bisogno è un’unica parola, una semplice parolina di nessuna
importanza, per essere grande, per parlare con la voce dei profeti: una parola di testimonianza, una parola
precisa, una parola delicata, una parola ben radicata nel mio midollo, uscita da me per sostare al limite esterno
del mio essere”.27
Il linguaggio in Twombly è sempre frammentario. Il frammento – che si tratti di un pezzo di una scultura
rotta o di una frase tratta da un poeta amato – invita lo spettatore (o l’artista) a entrare e completare l’opera con
l’immaginazione. L’antichità è una fonte d’ispirazione per Twombly in quanto è accessibile solo frammentaria­
mente, e perciò non può mai perdere il suo mistero e la sua estraneità. L’organizzazione compositiva e sequenziale
del suo universo immaginario è più vicina alla poesia che alla prosa, secondo una logica intuitiva che sfida le
spiegazioni razionali. In Fifty Days at Ilium (1977), ad esempio, il movimento narrativo dell’Iliade è compresso,
il registro emotivo distillato in una sequenza ellittica di episodi lirici. Twombly estetizza l’incompletezza, mentre
Artaud, talvolta in segno di sfida, lascia la sua opera incompleta per garantirne l’inassimilabilità alla storia
della rappresentazione e all’ordine sociale.

21
Questo è ciò che penso del pensiero:
L’ISPIRAZIONE ESISTE PER CERTO.
E c’è un punto fosforescente ove tutta la realtà riprende senso, ma
cambiata, trasformata – e da che cosa?? Un punto di utilizzazione magica delle
cose. Io credo nei meteoriti mentali, nelle cosmogonie private.”28

IV.
La funzione catartica dell’arte come incantesimo o esorcismo per alleviare le pressioni psichiche e scacciare paure
e ansia è centrale nei Personages di Louise Bourgeois, che iniziò a creare a metà degli anni quaranta. Esposti a
New York nel 1949, poco prima della visita di Twombly in Africa settentrionale nel 1952, i Personages mostrano
una parentela con la scultura che egli avrebbe prodotto al suo ritorno. Nella sua richiesta di sovvenzione nel 1952
Twombly separò le connessioni tra arte primitiva e arte classica: “Sono attratto dal primitivo, dagli elementi
feticisti e rituali, dall’ordine plastico simmetrico (stranamente, elemento base sia del concetto classico che di
quello primitivo, per cui relativo a entrambi)”.29 I disegni di Twombly ispirati al museo etnografico realizzati
a Roma l’anno successivo, che formarono la base della sua mostra di dipinti presso la Stable Gallery, erano
permeati delle stesse caratteristiche primitive feticiste e sessuali dei monoliti verticali di Bourgeois.xii Come in
tutta l’arte primitiva, la sessualità permea la scultura di entrambi gli artisti: nelle forme falliche xii. Ciò che scrisse Motherwell
dei suoi primi dipinti (che
e negli orifizi e rigonfiamenti che indicano rispettivamente il sesso maschile e femminile nel Twombly chiamava “quelle cose
voodoo”) potrebbe valere anche
lavoro di Bourgeois, come nella simmetria delle forme botaniche di Twombly. Questi diversi per la sua scultura: “Il carattere
sessuale del feticcio [risiede]
corpus di opere condividono anche una qualità antropomorfa, fondendo architettura e corpo mezzo sepolto nella sua superficie
violenta”. (Serota, pp. 16, 30).
umano, sebbene molti dei Personages siano altamente figurativi, mentre le sculture di Twombly
mantengono le loro qualità di oggetti e sono sensibilmente astratte. Come totem primitivi i Personages sono
intagliati nel legno o assemblati e poi dipinti di nero o di bianco con tocchi di colore. Rigidi come tavole ed
essenzialmente frontali, si assottigliano, incapaci di stare in piedi da soli. Bourgeois portava in giro con sé questi
surrogati (“presenze” di coloro che le mancavano). A differenza delle basi pronunciate delle sculture di Twombly,
i Personages non hanno piedistalli. Quando vennero esposti per la prima volta Bourgeois li fissò al pavimento per
un’installazione ambientale. “Era una specie di incontro”, ebbe a dichiarare: un incontro definito da Rosalind
Krauss come “una sorta di proiezione dell’Inconscio nello spazio del reale”.30
Da Dubuffet a Brancusi e Giacometti la scultura di Twombly sintetizza una gamma di fonti in un corpus di
opere originale e idiosincratico.xiii Le associazioni vagamente ieratiche di alcune sue sculture più tarde evocano il
sublime talmudico di Newman e Rothko. La configurazione archetipa, statica e frontale delle xiii. Inclusa la scultura greca
ed egizia.
forme di Twombly e l’uso di basi prominenti le rende simili a oggetti funerari o altari votivi
di una civiltà antica, effetto rafforzato dalla pittura bianca che conferisce una patina antica ed è un inno al
marmo dell’antichità. Twombly le dipinse di bianco per unificare gli oggetti di recupero più diversi di cui erano
originalmente composte e quindi per attenuarne le qualità materiche in favore dei loro attributi formali. Usando
parole sue, “il biancore può essere lo stato classico dell’intelletto, o un’area neoromantica del ricordo – o come il
biancore simbolico di Mallarmé”.31 Rispecchiando il passaggio nella scultura di Bourgeois dal legno e dal gesso
al marmo e agli oggetti di recupero (ampiamente usati nella serie teatrale Cells), la scultura di Twombly, come

22
Louise Bourgeois (1911-2010), Untitled, 1947. Bronzo dipinto di bianco,
146,1 x 30,5 x 30,5 cm. Collezione The Easton Foundation. Foto Christopher
Burke © The Easton Foundation / Licensed by VAGA

23
Joseph Beuys (1921-1986), Crucifixion, 1962-63. Legno, bottiglie, cavo elettrico,
filo di ferro, carta, olio, gesso, chiodi, aghi, 42,5 x 19 x 15 cm. Courtesy
Staatsgalerie Stuttgart. Foto Staatsgalerie Stuttgart © 2014 Artists Rights
Society (ARS), New York / VG Bild-Kunst, Bonn

24
la sua pittura, subisce una trasformazione dal primitivo e dal classico al barocco, culminando nella tavolozza
sorbetto di Turkish Delight e Untitled del 2000 e nel dipinto Ceiling del 2010 per la Salle des Bronzes del Louvre
che, nella migliore tradizione della pittura barocca, apre uno spazio architettonico verso il cielo.
Le prime sculture di Twombly rivelano le sue doti di abile bricoleur e potrebbero essere collegate alla corrente
contemporanea dell’arte d’assemblaggio radicata nel lavoro di Marcel Duchamp e Kurt Schwitters e in seguito
associata a Robert Rauschenberg xiv e a Joseph Beuys. Ma l’intrigante parallelo con l’arte di xiv. Spesso menzionato assieme
a Rauschenberg e a Jasper Johns,
Beuys va oltre le pure affinità formali. I materiali grezzi usati da Beuys per le sue sculture in realtà Twombly ha ben poco
a che fare con loro, sebbene
diventano cimeli magici prodotti da una trasformazione alchemica: oggetti di recupero come tutti e tre gli artisti siano emersi
nello stesso periodo e abbiano
pane, feltro, grasso, coperte, torce e slitte vengono integrati come elementi portanti del mito reagito contro la tendenza
dominante dell’espressionismo
delle sue origini artistiche e dotati di proprietà spirituali. Il loro status di vestigia di performance astratto. Twombly condivide
con Rauschenberg e Johns (come
e azioni radicali coincide con le ramificazioni utopiche del suo concetto di scultura sociale. Le pure con John Cage e Marcel
Duchamp) un senso dell’arte
opere su carta di Beuys spesso mescolano frasi poetiche (The Impact of the Full Moon on the come di elevata giocosità. In
un certo qual modo condivide
Sower’s Head del 1972, ad esempio) con immagini di cervi, rane, lepri e animali appartenenti anche l’ambizione espressa da
Rauschenberg di agire nel solco
a un lontano reame mitologico. I suoi disegni su lavagne, mutuati dai disegni a gesso su carta tra arte e vita (calcato sulla
definizione di Harold Rosenberg
nera realizzati da Rudolf Steiner tra il 1919 e il 1924, uniscono forme diagrammatiche a della pittura espressionista astratta
come un’arena in cui agire). Spesso
linguaggi pedagogici e somigliano lontanamente all’eliminazione degli orpelli e alla severa oscurato da Rauschenberg e Johns,
Twombly cominciò a ricevere il
riduzione dei mezzi formali nei dipinti-lavagne di Twombly. Come Artaud, che voleva riportare giusto riconoscimento solamente
con la retrospettiva del MoMA
in auge i miti ctoni e si recò in Messico per assistere a un antico rituale peyote a Tamahumara, del 1994.

Beuys era attratto dall’idea di un ritorno a uno stato primigenio di innocenza e genuinità.xv xv. La performance di Beuys
I Love America and America
Artaud e Bourgeois cercavano di curarsi attraverso la loro arte, ma Beuys credeva che l’arte Loves Me (1974) metteva in
scena l’incontro tra l’artista e
potesse curare la società (in particolare il malessere spirituale della Germania postbellica). La un coyote (talvolta interpretato
come rappresentazione
sua salvezza dopo un incidente aereo quasi fatale avrebbe fornito le basi per la rigenerazione della civiltà precolombiana
delle Americhe), dove i due
di una civiltà malata, per la cura di quelle ferite psichiche collettive. Con quell’obiettivo egli apprendono gradualmente ad
abitare lo stesso spazio ristretto.
assunse il ruolo di sciamano e guaritore che poteva porre in atto la cura attraverso un progetto
utopico rivoluzionario basato sulla poetica di una mitologia privata. Il rapporto con la natura permette a Beuys
e a Twombly di trovare la bellezza già presente in loro. Ma solo l’arte li aiuta – così come Artaud e Bourgeois –
a recuperare ciò che hanno perduto.32

V.
Per Twombly i miti dell’antichità sono sogni e specchi. I personaggi mitici sono archetipi, e la sequenza degli
eventi segue una logica onirica intuitivamente convincente anche quando è incomprensibile alla ragione.
Twombly vede le proprie passioni riflettersi nei modelli esterni dei miti; l’effetto specchiante tra esperienza
estetica e risposta psichica è profondo e rigenerativo. Le sue opere non sono mai rappresentazioni letterarie o
nuovi racconti di un mito, benché il mito possa suggestivamente aprire le opere alla narrazione. Il mito permette
un’espressività emotiva senza mettere a nudo le origini biografiche e, per contrasto, fornisce un correlativo
oggettivo alla sfera della sessualità e della fantasia. Come scrive Thomas Mann, l’uomo dell’antichità “cercava
il passato come un modello in cui potersi infilare come in una campana da immersione, e il fatto di essere così
nascosto e protetto lo avrebbe allontanato dai suoi problemi attuali. Perciò la sua vita era in un certo senso una

25
rianimazione, un atteggiamento arcaizzante. Ma è proprio questa vita come rianimazione a essere la vita del
mito”.33 Per l’uomo dell’antichità, solamente vivendo all’interno delle coordinate stabilite dal mito e dalla storia
la vita avrebbe potuto assumere significati individuali. L’uso del mito di Twombly, dunque, somiglia al suo uso
del linguaggio e lo integra, poiché entrambi sono dispositivi che servono per trasferire le emozioni personali in
una struttura impersonale.
La concezione del mito di Twombly come principio organizzativo per l’espressione di istanze private allinea
l’artista ai poeti modernisti T.S. Eliot ed Ezra Pound. La regola che Eliot prescrive in Tradition and the Individual
Talent, secondo cui “più perfetto è l’artista, più in lui saranno completamente separati l’uomo che soffre e la
mente che crea”,34 descrive perfettamente il genio dell’osservazione di Twombly. Per Eliot il successo del lavoro si
fonda sulla capacità dell’esecutore di mantenere una certa distanza dal materiale con cui plasma la propria arte:
si tratta di mantenere una neutralità perfettamente ricettiva verso ogni esperienza, indipendentemente dal livello
di affettività. La traduzione di Eliot dell’Anabasi di Saint-John-Perse presenta numerosi punti di contatto con
l’opera di Twombly. Tanto per cominciare, il titolo: come Eliot specifica nella sua prefazione, “anabasi non ha un
riferimento specifico a Senofonte o alla spedizione dei diecimila, né ha una relazione particolare con l’Asia Minore”
e “non si potrebbe disegnare una mappa di quella migrazione”.35 Al contrario, Perse usa la parola nel senso letterale
di un viaggio interiore. La poesia non contiene un’azione, storica o di altro genere, ma piuttosto una musica
suggestiva che presenta un accumulo di fantasie densamente ammassate sotto gli angoli della guerra, dei rituali, dei
saturnali, della violenza. Il particolare idioma verbale di Eliot trasforma inevitabilmente l’originale di Perse (in sé
già una notevole riconcezione di un passato non più esistente o accessibile) in un’opera che somiglia molto alle sue
poesie di quello stesso periodo (in particolare Ash Wednesday e Ariel Poems). Si tratta di una doppia dislocazione.
Twombly adorava i Cantos di Pound, e l’arco drammatico della vita del poeta doveva sembrar­ xvi. Secondo Nicola Del Roscio,
Twombly pensava che Pound
gli un racconto moraleggiante contemporaneo.xvi Si potrebbe dire che l’opera di Twombly segni rappresentasse il disastro che accade
quando uno scrittore si immischia
un ritorno a quella concezione più antica e ricca del “‘sublime’ nel senso antico” ironicamente troppo profondamente in politica,
e sentiva che era un gran peccato
commemorato nei versi cesellati dell’Hugh Selwyn Mauberleyxvii di Pound. Indubbiamente che l’uomo che aveva curato i
versi di W.B. Yeats e inventato la
mostra affinità con la forza concentrata delle immagini di Pound, con la sua gamma eclettica poesia modernista in inglese avesse
commesso quei terribili errori.
di riferimenti, la sua passione per la cultura passata e presente, la sua immersione nell’antichità Del Roscio racconta che “una
volta Twombly venne invitato al
classica. Ma è con la teoria dei personaggi di Pound che l’opera di Twombly mostra la massima Festival di Spoleto da Giancarlo
Menotti e fu fatto accomodare
affinità. Il termine latino personae si riferisce alle maschere indossate dagli attori nel teatro nello stesso palco dove sedevano
in silenzio Pound e Olga Rudge.
romano. Invece di parlare direttamente con la propria voce, il poeta modernista calza la Verosimilmente Twombly e Pound
non si scambiarono nemmeno
maschera di determinati predecessori, imitando, traducendo o appropriandosi direttamente una parola (come autopunizione
Pound si rifiutava di parlare con
delle loro parole per riflettere indirettamente sul presente. chiunque tranne che con Olga, e
solo sussurrando)”. (Conversazione
L’Homage to Sextus Propertius di Pound è il massimo esempio di questa pratica. In esso Pound con l’autore, 3 febbraio 2014).

ha creato un testo che è contemporaneamente una traduzione non convenzionale del poeta elegiaco xvii. Il protagonista del poema,
composto nel 1920, alter ego di
romano e un originale poema modernista in lingua inglese. Tema centrale delle odi di Properzio Pound, è una figura decisamente
twomblyana: “Per tre anni, fuori dal
sono le vicissitudini della storia d’amore del poeta con una donna alla quale egli attribuisce lo coro rispetto al suo tempo, / tentò
di resuscitare l’arte defunta / della
pseudonimo poetico di Cinzia, ma i suoi versi riflettono anche il contesto più ampio della poesia, poesia: per preservare ‘il sublime’ /
nell’accezione antica. Errata fin dal
della cultura e dei costumi di quel periodo in cui Roma entrava nella fase più palesemente imperiale principio…” e anche: “Pescava tra
isole ostinate; / osservava l’eleganza
sotto Augusto. Ritornando agli schemi proposti da Properzio, Pound giunge a una posizione della chioma di Circe / e non le
massime sulle meridiane”. (Ezra
da cui “correre incontro al problema attuale”, poco dopo che la prima guerra mondiale abbia Pound, Hugh Selwyn Mauberley, in
Diptych Rome-London, New York,
distrutto i compiacimenti della belle époque e Pound si trovi sempre più tagliato fuori dalla scena New Directions Press, 1996, p. 38).

26
letteraria londinese. La maschera del poeta funge da meccanismo distanziatore, celando la personalità dell’autore
dietro i toni ironici, eruditi, annoiati del mondo del poeta romano. La stessa scelta del personaggio è un’indicazione
indiretta delle sue intenzioni e un’affermazione della sua sensibilità – come la scelta della citazione di Twombly è in
sé indicativa per il significato complesso di una data opera. Le sue trascrizioni di frasi sono sia segni originali sia un
omaggio genuino – e anch’esse possono essere intese come una conversione o traduzione.

VI.
Bacon, che Twombly considerava “l’ultimo grande pittore europeo”,36 era affascinato dagli aspetti animaleschi
della condizione umana, gli istinti animaleschi di lussuria e violenza, delitti passionali, masochismo e nudità
psicologica. Così anche Twombly, come testimoniano due suoi titoli: A Murder of Passion e Crimes of Passion II
(entrambi del 1960), il secondo in origine dedicato al Marchese de Sade.37 Bacon trova la paura della morte – il
mattatoio – in ogni immagine. Nei suoi Studies for the Base of a Crucifixion (1944 circa), come nei suoi amanti
accoppiati e nei suoi papi urlanti, l’aspetto erotico della morte e l’aspetto delittuoso del sesso sono combinati
nella mise en scène operistica di un’architettura esistenziale. Le sue esuberanti figure pittoriche rimangono
in tensione con i suoi backgrounds minimali. L’attrazione per gli elementi più crudi dell’esistenza (secondo
Eliot “la nascita, la copulazione e la morte”)38 e un profondo senso della storia avvicinano i due artisti, anche
se Twombly guardava all’antichità e a Poussin, mentre Bacon studiava Velázquez e Rembrandt. Anche Bacon
insisteva sull’attualità dei miti greci – Edipo e la Sfinge, ad esempio – come una forza che “semplificava” le sue
preoccupazioni “nella realtà”.39
La violenza delle immagini si abbina alla violenza della tecnica. Deformando o distorcendo le fattezze dei
propri soggetti o torcendone i corpi fino a sfigurarli, Bacon li fa percepire in modo più diretto e potente sulla
retina e nel sistema nervoso e li dota di una realtà fantastica. L’intensa fisicità della sua pennellata ricorda i circuiti
interni del corpo umano: apparato digerente e intestino, vene e arterie, nervi e ossa. La sua resa dell’interno della
bocca (che potrebbe rappresentare uno spostamento della fissazione sull’ano) ha una forte componente sessuale.
“Vorrei che le mie immagini apparissero come se un essere umano le avesse percorse come una lumaca, lasciando
una traccia della presenza umana e un ricordo degli eventi passati, come la lumaca lascia la sua bava.”40
Nella creazione dell’immaginario di Bacon il destino e il caso vengono lasciati liberi di agire; i colori, come
“espressione fisica di una realtà psichica”,41 hanno una vita propria. Gettando i colori sulla tela o sfregando l’immagine
con un panno Bacon percorre “una sorta di cammino su una fune tra quella che viene chiamata pittura figurativa
e l’astrazione. Uscirà dall’astrazione senza averci realmente nulla a che fare. È un tentativo di portare il livello
figurativo al sistema nervoso in modo più violento e incisivo”.42 Paradossalmente, è esattamente xviii. Del Roscio racconta che,
mentre eseguiva i suoi ultimi
una resa alla “fortuna del caso”, la remissione al fato, a produrre un senso di inevitabilità nell’opera. dipinti, Twombly incontrò “una
difficoltà dovuta a un forte
Tanto per Bacon quanto per Twombly la pittura è una scommessa che mette in gioco desiderio angosciato di realizzare
qualcosa prima che fosse troppo
l’integrità psichica del pittore e dipende dalla sospensione delle decisioni consapevoli a favore tardi. Si può leggere una certa furia
in ciò, e una percezione del tempo.
della libertà istintiva. La perdita di controllo è legata al piacere – non solo per l’emissione Soffrì molto realizzandoli a causa
della mancanza di fiato, ma allo
orgasmica del segno pittorico, ma anche per la sensazione voluttuosa di porsi sotto l’influenza di stesso tempo, come per uno strano
fenomeno, sembrava quasi levitare,
forze irrazionali e sotterranee.xviii Come scriveva La Rochefoucauld, “l’uomo crede di condursi, per poi crollare di colpo dopo
poche pennellate”. (Conversazione
quando invece è condotto”.43 con l’autore, 3 febbraio 2014).

27
Francis Bacon (1909-1992), Lying Figure, 1969. Olio su tela, 198 x 147,5 cm. Foto Francis Bacon (1909-1992), Oedipus and the Sphinx after Ingres, 1983. Olio su tela,
Peter Schibli, Basilea. Courtesy Fondation Beyeler © The Estate of Francis Bacon. 198 x 147,5 cm. Museu Coleçao Berardo. Foto DMF © The Estate of Francis Bacon.
All rights reserved / DACS, Londra / ARS, New York 2014 All rights reserved / DACS, Londra / ARS, New York 2014

28
VII.
Una delle short stories preferite da Twombly era The Rocking-Horse Winner di D.H. Lawrence, in cui un ragazzo
che cresce in una famiglia caduta in disgrazia trova un modo segreto per migliorare la propria esistenza e
guadagnare denaro alle corse dei cavalli per i genitori dalle mani bucate. In piena notte, di nascosto dalla
sua famiglia, galoppa selvaggiamente su un cavallo a dondolo che ormai gli va stretto. Questa azione fisica
fortemente ripetitiva induce uno stato medianico di insolita lucidità, al cui apice talvolta gli appare il nome del
cavallo vincente, anche se spesso ciò non accade. Fidandosi totalmente dell’informazione ottenuta, il ragazzo
va a scommettere all’ippodromo con l’aiuto di un adulto. Tuttavia arrangiarsi così da solo richiede un prezzo
da pagare, e persino la madre assai poco premurosa inizia a notare che il ragazzo non è più lo stesso. Una sera,
tornata a casa presto da una festa, scopre il ragazzo che sta cavalcando sul cavallo a dondolo in preda a un raptus
nel tentativo disperato di superare un momento sfavorevole che non gli ha fruttato nulla. Finalmente il nome
gli arriva e fa una grossa vincita alla corsa successiva, ma ha tirato troppo la corda della fortuna: colpito da un
collasso nervoso, muore.44
Parlando di un “tipo specifico di … dipinti più estremi”45 Twombly ebbe a dire: “Lavoro molto rapidamente.
Mi siedo per due o tre ore e poi in quindici minuti posso realizzare un dipinto… Un paio d’ore di concentrazione
accende la scintilla per cinque o sei minuti. Ma non mi riesce sempre”.46 Come il ragazzo della short story,
Twombly deve entrare in una sorta di trance, una condizione alterata di attenzione e concentrazione, per
poter creare. Lavora spinto dall’euforia indotta dalle sensazioni che lo stimolano, nonché dalla loro complessa
interazione con l’esperienza, la memoria e il desiderio. Dipendendo interamente dalla condizione attuale della
sua ispirazione, il suo metodo di lavoro procede a scatti, con lunghi periodi di osservazione e assorbimento
precedenti l’eruzione dell’atto creativo.xix Ma non tutte le sue opere vennero prodotte in xix. L’idea stessa della pittura come
“carriera” era un anatema per Twombly.
questo modo; si pensi ai “semplici e rigorosi esercizi”47 dei suoi dipinti-lavagne, dove il segno Ci furono anni di produttività
stupefacente e anni in cui non produsse
del corpo è ridotto a una ripetizione scrittoria quasi meccanica. Ma è questo impeto lucido nemmeno un dipinto.

il responsabile delle sue opere maggiori – quando i dati raccolti attraverso la riflessione e l’analisi vengono
eruttati, e quando la fase contemplativa predominante lascia spazio a un improvviso spasmo di attività. Si tratta
di un’euforia controllata, un’esaltazione in cui mente e corpo agiscono all’unisono e si sollevano alle regioni più
elevate della creatività.
Twombly fu l’unico artista a naturalizzare l’astrazione gestuale americana in Europa – come i poeti elegiaci
romani che “portarono le orge greche in Italia, / e le danze in Italia”.48 La sua impresa è qualcosa di anomalo
e mai visto prima. La pura originalità della sua opera tardò a lungo prima di ottenere il pieno riconoscimento
della sua importanza. La sua inimitabilità ha circoscritto la sua influenza su altri artisti. Nessun altro pittore
nella storia dell’arte è riuscito a esprimere una tale specificità emotiva e psicologica nel linguaggio astratto.
È toccato a un ex crittografo dell’esercito americano, rimproverato per la sua imprecisione, di scoprire il codice
per fondere le due cose.
Con l’incredibile intelligenza additiva che trova il suo equivalente visivo nelle superfici accrescitive
dell’artista, Twombly ha fuso i vari rami delle sue eclettiche influenze con la sua estrema sensibilità alla bellezza
e le specificità delle sue emozioni private in uno strumento perfetto. Sue sono alcune delle opere più sensuali
mai dipinte. Le qualità espressive della pittura sono state da lui esplicitate per evocare la vita del corpo. La vita
erotica dell’uomo è l’aspetto più peculiare del suo essere, dove il passato viene rigiocato a ogni nuovo incontro.
La fedeltà di Twombly all’astrazione dovrebbe essere intesa come un metodo per esprimere emozioni che “non

29
possono essere prodotte da concetti o rappresentazioni derivate dal mondo empirico”.49 Questo erotismo è una
modalità che satura ogni parte della sua opera, ravvivandola delle particolari sensazioni che esprimono
“una dimensione diversa del suo essere”.50
L’antichità di Twombly non è quel dimesso, sobrio bianco e nero degli studiosi germanici del XIX secolo,
per i quali semplicità, grazia e armonia erano la regola, ma la crudezza, la violenza e l’inebriante intensità del
technicolor. È meno Winkelmann che Fellini. Il suo interesse per il passato non è la ricerca disinteressata
dell’antiquario, ma il coinvolgimento passionale del sensualista che vive decisamente nel regno dei sensi. Ci
restituisce il mondo antico nudo e crudo, con scritte da latrina in distici lapidari, scimmie nell’agorà, psicopatici
che indossano il viola imperiale, statue con occhi e abiti dipinti addosso, in intensi colori psichedelici.
L’etimologia insegna che la cultura è un giardino, e Twombly ha coltivato elusivamente e nobilmente il proprio
appezzamento di terra a distanza dai principali centri e movimenti dell’arte del secondo dopoguerra. I dipinti
di fiori del periodo più tardo hanno spesso un che di funereo, come se commemorassero dei morti o fossero
offerti come un memento mori. In The Rose (IV) del 2008, ad esempio, tre boccioli rigogliosi e troppo maturi
sono adorni di tasche e pieghe nere apparentemente cariche di intimazioni di mortalità. Tuttavia il mood delle
opere tarde di Twombly non è uniformemente elegiaco, e mai funesto. Spesso vi si si avverte una recrudescenza
della carnalità e dell’eccitazione dei suoi dipinti romani, come nell’estate indiana del ciclo Bacchus; o una furia
maestosa per l’evanescenza delle cose, come nei colori sovraccarichi degli ultimi dipinti;xx o il xx. Secondo la leggenda, le ultime
parole di Goethe sul letto di morte
delirio zuccheroso della sua scultura più tarda, tutta marzapane e glassa bianca. furono: “Mehr Licht!” (Più luce!).

I fiori di Twombly sono esemplificazioni dell’“empirea rosa” che Dante, alla fine del suo Paradiso, situa oltre
l’universo fisico, dove l’amore umano e l’amore divino sono avviluppati come i petali di un fiore. Un’ultima
visione eccelsa si apre alla mente del poeta in un crescendo di epifanie che si erge a una percezione sconcertante
del piano divino. A mano a mano che lo sguardo del poeta si fa più estatico e penetra più profondamente nella
luce, la visione lo risucchia, purificandolo in un processo dialettico, sollevando saldamente il suo “ardor del
desiderio”,51 finché viene infine colpito dalla luce della rivelazione. Qui, come scrive Dante, la forza non ha
eguagliato la fantasia: il suo linguaggio, il suo potere di rappresentazione poetica, ha esaurito i limiti del dicibile.
E tuttavia “a l’alta fantasia qui mancò possa / ma già volgeva il mio disio e ’l velle, / sì come rota ch’igualmente
è mossa, / l’amor che move il sole e l’altre stelle”.52
L’arte è salvezza dall’incompiutezza, l’oblio e la morte, il paradiso terrestre dove esperienze ed emozioni
del passato vengono recuperate e trasfigurate nel presente. Per Twombly, come per Proust, “ogni paradiso è
un paradiso perduto che contiene al suo interno gioie che non possono essere provate se non dalla memoria”.53
L’amore in tutte le sue manifestazioni – erotico, intellettuale, platonico, romantico, amore della cultura, amore
della vita – è il principio vitale che sta dietro l’arte di Cy Twombly. È l’unione misteriosa e perfetta di sogno e
realtà, passato irrecuperabile e presente sensuale, ardore intellettuale e facoltà di amare – un paradiso ritrovato.

30
Note
1. Dory Previn, Doppelganger, cit. in Gary Indiana, Three Month Fever, New York, Harper Perennial, 1999, s.p.
2. W.H. Auden, Introduction (1961), in The Complete Poems of Cavafy, trad. di Rae Dalven, New York, Harcourt, Inc., 1989, pp. xvi-xvii.
3. Kirk Varnedoe, Inscriptions in Arcadia, in Cy Twombly: A Retrospective, New York, Museum of Modern Art, 1994, p. 28.
4. Barnett Newman, The Sublime Is Now (1948), in Art in Theory 1900-2000. An Anthology of Changing Ideas, a cura di Charles Harrison e Paul Wood, Londra,
Blackwell Publishing, 2003, pp. 581-582.
5. Varnedoe, p. 14.
6. Sidney Geist, cit. in David Joselit, American Art since 1945, Londra, Thames & Hudson, 2003, p. 15. Citazione completa: “In un gesto che eguaglia un atto
sessuale, Dekooning [sic] si è sfogato con violenza sulla tela che rappresenta il corpo di quella donna”.
7. Cit. in Susan Sontag, Artaud, in Antonin Artaud: Selected Writings, a cura di Susan Sontag, Berkeley, University of California Press, 1988, p. xlviii.
8. Sontag, Artaud, p. xlviii. Citazione completa: “Il corpo è sempre un problema. Artaud non definisce mai il corpo in termini di capacità di piacere sensuale,
ma sempre in termini di capacità elettrica di intelligenza e dolore”.
9. Cit. in Sontag, Artaud, p. liii.
10. Manifesto in Clear Language, in Artaud, p. 108.
11. Margit Rowell, Images of Cruelty, in Antonin Artaud: Works on Paper, a cura di Margit Rowell, New York, Museum of Modern Art, 1997, p. 11.
12. Herschel B. Chipp, Theories of Modern Art: A Source Book by Artists and Critics, Berkeley - Los Angeles, University of California Press, 1968, p. 372.
13. Varnedoe, p. 27.
14. Twombly, statement (2000) in David Sylvester, Interviews with American Artists, Londra, Chatto & Windus, 2001, pp. 178-179; cit. in Richard Shiff,
Charm, in Serota, p. 14.
15. Hochdörfer, p. 10.
16. Description of a Physical State, in Artaud, p. 66.
17. Marthe Robert, “I am the body’s insurgent…”, in Rowell, p. 29.
18. Cit. in Sontag, Artaud, p. xix.
19. Excerpts from notebooks and private papers, in Artaud, p. 353.
20. Philip Kitcher, Death in Venice: The Cases of Gustav von Aschenbach, New York, Columbia University Press, 2013, p. 34.
21. Ibid., p. 96.
22. Rosalind E. Krauss, The Optical Unconscious, Cambridge, Mass., MIT Press, 1993, p. 266; cit. in Nicolas Cullinan, Insinuating Elegance: The Anxiety
of Influence, in Serota, p. 85.
23. Varnedoe, p. 38.
24. Antonin Artaud, Eliogabalo o l’anarchico incoronato, Milano, Adelphi, 1969 , incipit.
25. Sontag, Artaud, p. xxv.
26. Twombly, in Sylvester 2001, p. 176; cit. in Serota, p. 31, n. 48.
27. From “The Nerve Meter”, in Artaud, p. 81.
28. Ibid., 82.
29. Serota, p. 57.
30. Rosalind E. Krauss, Magician’s Game: Decades of Transformation 1930-1950, in 200 Years of American Sculpture, New York, David Godine, 1976, p. 168.
31. Varnedoe, p. 27.
32. Parafrasando Donald Meltzer e Meg Harris Williams, The Role of Aesthetic Conflict in Development, Art, and Violence, Londra, Karnac Books, 1988, p. 225.
33. Thomas Mann, Freud and the Future (1936), in Death in Venice, Tonio Kröger, and Other Writings, trad. di Helen Tracey Lowe-Porter, New York, Continuum,
1999, p. 292.
34. T.S. Eliot, Tradition and the Individual Talent (1919), in Selected Prose of T.S. Eliot, Londra, Faber and Faber, 1975, p. 47.
35. T.S. Eliot, Preface (1930), in Saint-John-Perse, Anabasis, trad. di T.S. Eliot, New York, Harcourt Brace Jovanovich, 1949, p. 9.
36. Varnedoe, p. 37.
37. Serota, p. 84.
38. T.S. Eliot, Sweeney Agonistes: Fragment of an Agon, in Collected Poems 1909-1962, Londra, Faber and Faber, 1963, p. 131.
39. David Sylvester, Interviews with Francis Bacon, Londra, Thames and Hudson, 1995, p. 176. Citazione completa: “Con tutti i mezzi meccanici per ritrarre
l’apparenza, un pittore, se vuole tentare di registrare la vita, deve farlo in modo molto più intenso e conciso. Deve avere l’intensità di … possiamo chiamarla:
semplicità sofisticata. E non intendo quel tipo di semplicità della scultura cicladica, che si semplifica in banalità, ma quella della scultura egizia, che si semplifica
nella realtà. Bisogna ridurre nell’intensità”.
40. Bacon, cit. in The New Decade: 22 European Painters and Sculptors, a cura di Andrew C. Ritchie, New York, Museum of Modern Art, 1955; cit. in Chipp,
p. 621. La citazione continua: “Penso che il processo di questo tipo di forma ellittica dipenda dall’esecuzione del dettaglio e da come le forme siano ricreate
o sfocate leggermente per riportare tracce di memoria”.
41. David Joselit, American Art since 1945, Londra, Thames & Hudson, 2003, p. 10.
42. Sylvester, p. 12.
43. La Rochefoucauld, Maxims (1678), trad. di Stuart D. Warner e Stephane Douard, South Bend, Indiana, St. Augustine’s Press, 2009, p. 11. La frase citata è la
prima metà della massima 43, che così prosegue: “e mentre la sua mente tende verso un fine, il suo cuore insensibilmente lo attira verso un altro”. Originale
francese: “l’homme croit souvent se conduire lorsqu’il est conduit; et pendent que par son esprit il tend à un but, son cœur l’entraîne insensiblement à un autre”.
44. Vedi D.H. Lawrence, The Rocking-Horse Winner (1926), in Selected Stories, New York, Penguin Books, 2007. Sono grato ad Angela Westwater per avere portato
questa storia alla mia attenzione. Secondo Westwater, lei e Twombly un giorno si recarono da Books and Company, una libreria dell’Upper East Side di
Manhattan accanto al Whitney Museum. Twombly prese una copia delle short stories di Lawrence e parlò a Westwater di The Rocking-Horse Winner.
45. Serota, p. 51.
46. Ibid., p. 51.
47. Robert Pincus-Witten, Learning to Write (1968), in Writings on Cy Twombly, a cura di Nicola Del Roscio, Monaco di Baviera, Schirmer/Mosel, 2002, p. 60.
48. Ezra Pound, Homage to Sextus Propertius (1917), in Diptych Rome-London, New York, New Directions Press, 1996, p. 8.
49. Irving Singer, The Nature of Love in The Modern World, Chicago, University of Chicago Press, 1987, p. 164. Singer usa queste parole per descrivere il concetto
di amore di Henri rispetto a quello di Marcel Proust.
50. Ibid., p. 164.
51. Dante Alighieri, Divina Commedia - Paradiso, canto XXXIII: “l’ardor del desiderio in me finii”.
52. Ibid.
53. Singer, p. 208. Qui l’autore parla di Proust, della memoria e della soggettività dell’amore.

31
Landscape, 1951. Pittura murale, olio e collage su legno, 27,9 x 53,3 cm

35
Untitled, 1951. Pittura murale su tela, 101,6 x 121,9 cm

36
Untitled (New York City), 1955. Pittura murale e matita su tela, 109,9 x 128,9 cm

39
Panorama, 1955. Matita su carta, 55,8 x 76,5 cm

42
The Castle, 1958. Pittura murale e matita su tela, 121,9 x 153 cm

45
Untitled, 1959. Collage, matita e penna a sfera su carta, 36,7 x 30,4 cm

46
Untitled, 1959. Collage, matita e penna a sfera su carta, 36,7 x 30,4 cm

47
Untitled, 1960-63. Olio, pastello a cera, matita colorata e matita su carta, 85,5 x 115 cm

49
Untitled (Roma), 1961. Pastello a cera, matita e olio su tela, 96,5 x 126,4 cm

52
First Part of the Return from Parnassus, 1961. Olio, pastello a cera e matita su carta montata su tela, 69,8 x 100 cm

55
Untitled, 1961. Matita e pastello a cera su carta, 58,4 x 68,6 cm

56
Notes from a Tower, 1961. Gesso colorato e matita su carta, 33,8 x 36 cm

59
Ilium (One Morning Ten Years Later), 1964-2000. Olio, matita e pastello a cera su tela, 200 x 678 cm totale

60
Untitled (Greetings from Gorgo), 1966. Matita e pastello a cera su carta, 41,8 x 34 cm

63
Untitled (Greetings from Gorgo), 1966. Matita e pastello a cera su carta, 41,8 x 34 cm

64
Untitled (Greetings from Gorgo), 1966. Matita e pastello a cera su carta, 41,8 x 34 cm

65
Untitled (New York City), 1968. Pittura murale e pastello a cera su tela, 172,7 x 215,9 cm

67
Untitled, 1968. Olio, pittura murale e pastello a cera su tela, 202 x 262,9 cm

68
Untitled, 1969. Matita e pastello a cera su carta, 70,3 x 99,8 cm

70
Untitled, 1969. Matita colorata, pastello a cera, pennarello e matita su carta, 70,3 x 100 cm

71
Untitled, 1969. Matita colorata, pastello a cera, pennarello e matita su carta, 70,3 x 100 cm

72
Untitled, 1969. Matita colorata, pastello a cera, pennarello e matita su carta, 70,3 x 100 cm

73
Untitled, 1971. Olio, pastello a cera e matita su carta, 70,3 x 100,1 cm

76
Untitled, 1971. Olio, pastello a cera e matita su carta, 70,3 x 100,1 cm

79
Nini’s Painting (Rome), 1971. Pittura murale, pastello a cera e matita su tela, 239 x 300,4 cm

80
Gladings (Love’s Infinite Causes), 1973. Collage, olio, inchiostro, pastello a cera e matita su carta, 100,2 x 80,7 cm

83
Orpheus (Napoli), Sweep to Oblivion, 1975. Olio e matita su carta, 140 x 100 cm

84
Untitled, 1978. Bronzo. 44 x 225,5 x 18 cm

87
Leda and the Swan, 1980. Olio e acrilico su carta, sei parti, 252,5 x 187,2 cm totale

88
Untitled, 1983/1988. Bronzo, 185,7 x 160 x 34,9 cm

91
Paesaggio, 1986. Olio e acrilico su legno, 175,5 x 128,3 cm

94
Paesaggio, 1986. Olio e acrilico su legno, 175,5 x 128,3 cm

97
Gaeta Set VIII, 1986. Acrilico su carta, sette parti, circa 25,3 x 28 cm cad.

98
Untitled (Odalisca), 1988. Collage, acrilico, pittura murale, pastello a cera e pennarello su carta, 220 x 150 cm

104
Untitled (Odalisca), 1988. Collage, acrilico, pittura murale, pastello a cera e pennarello su carta, 220 x 150 cm

105
Untitled (Toilet of Venere), 1988. Collage, acrilico, pittura murale, pastello a cera e pennarello su carta, 220 x 150 cm

106
Untitled (Toilet of Venere), 1988. Collage, acrilico, pittura murale, matita e pennarello su carta, 220 x 150 cm

107
Untitled, 1989. Collage, acrilico e pastello a cera su carta, 104 x 74,5 cm

108
Untitled, 1989. Collage, acrilico e pastello a cera su carta, 104 x 74,5 cm

109
Untitled (A Rose), 1989. Acrilico e pastello a cera su carta, sette parti, circa 58 x 44 cm cad.

110
Untitled (Gaeta), 1989. Acrilico e tempera su carta montata su legno, 203,2 x 148,9 cm

115
Untitled, 1992. Acrilico, oil stick, matita colorata e matita su legno, 235 x 172,2 cm

118
Untitled, 1992. Tempera, acrilico, oil stick, pastello a cera e matita su legno, 234 x 172,2 cm

119
Lepanto I, 1996. Monotipo, 99,1 x 62,9 cm

121
Lepanto II, 1996. Monotipo, 99,1 x 62,9 cm

122
Lepanto III, 1996. Monotipo, 99,1 x 62,9 cm

123
A Time to Remain, A Time to Go Away, 1998. Compensato, legno, acrilico, matita e filo di ferro, 280 x 70 x 94 cm

125
Untitled, 2000. Legno, gesso, acrilico, carta, metallo e punti metallici, 59 x 37,5 x 28 cm

126
Turkish Delight, 2000. Legno, gesso, acrilico e ottone, 115,6 x 45,7 x 41,9 cm

131
Untitled, 2002. Gesso, compensato, legno e acrilico, 64,3 x 24,2 x 43 cm

132
Untitled, 2005. Acrilico su carta, 57 x 39 cm

136
Untitled, 2005. Acrilico su carta, 57 x 39 cm

137
Untitled, 2005. Acrilico su carta, 57 x 39 cm

138
Untitled, 2005. Acrilico su carta, 57 x 39 cm

139
The Rose (IV), 2008. Acrilico su legno, quattro pannelli, 252 x 740 cm totale, 252 x 185 cm cad.

140
Untitled (Camino Real II), 2011. Acrilico su legno, 252,5 x 187,2 cm

144
Untitled (Camino Real V), 2011. Acrilico su legno, 252,5 x 187,2 cm

147
Untitled (Camino Real VI), 2011. Acrilico su legno, 252,5 x 187,2 cm

148
Untitled (Camino Real VIII), 2011. Acrilico su legno, 252,5 x 187,2 cm

151
elenco delle opere Pagina 35
Landscape, 1951
* Opere non esposte Pittura murale, olio e collage su legno
27,9 x 53,3 cm
Collezione privata

Pagina 36
Untitled, 1951
Pittura murale su tela
101,6 x 121,9 cm
© Cy Twombly Foundation

Pagina 39
Untitled (New York City)*, 1955
Pittura murale e matita su tela
109,9 x 128,9 cm
The Eli and Edythe L. Broad Collection, Los Angeles

Pagina 42; particolare pagine 40-41


Panorama, 1955
Matita su carta
55,8 x 76,5 cm
© Cy Twombly Foundation

Pagina 45
The Castle*, 1958
Pittura murale e matita su tela
121,9 x 153 cm
© Cy Twombly Foundation, courtesy David Zwirner, New York-Londra

Pagina 46
Untitled, 1959
Collage, matita e penna a sfera su carta
36,7 x 30,4 cm
© Cy Twombly Foundation

Pagina 47
Untitled, 1959
Collage, matita e penna a sfera su carta
36,7 x 30,4 cm
© Cy Twombly Foundation

Pagina 49
Untitled*, 1960-63
Olio, pastello a cera, matita colorata e matita su carta 85,5 x 115 cm
La Colección Jumex

Pagina 52; particolare pagine 50-51


Untitled (Roma) *, 1961
Pastello a cera, matita e olio su tela
96,5 x 126,4 cm
La Colección Jumex

Pagina 55
First Part of the Return from Parnassus*, 1961
Olio, pastello a cera e matita su carta montata su tela
69,8 x 100 cm
La Colección Jumex

Pagina 56
Untitled*, 1961
Matita e pastello a cera su carta
58,4 x 68,6 cm
La Colección Jumex

154
Pagina 59 Pagina 76; particolare pagine 74-75
Notes from a Tower*, 1961 Untitled, 1971
Gesso colorato e matita su carta Olio, pastello a cera e matita su carta
33,8 x 36 cm 70,3 x 100,1 cm
La Colección Jumex © Cy Twombly Foundation

Pagine 60-61 Pagina 79


Ilium (One Morning Ten Years Later), 1964-2000 Untitled, 1971
Olio, matita e pastello a cera su tela Olio, pastello a cera e matita su carta
Tre parti, 200 x 678 cm totale; a) 200 x 203,2 cm; 70,3 x 100,1 cm
b) 199,1 x 288,6 cm; c) 199,4 x 186,1 cm © Cy Twombly Foundation
Collezione privata, courtesy Gagosian Gallery
Pagina 80
Pagina 63 Nini’s Painting (Rome)*, 1971
Untitled (Greetings from Gorgo), 1966 Pittura murale, pastello a cera e matita su tela
Matita e pastello a cera su carta 239 x 300,4 cm
41,8 x 34 cm The Menil Collection, Houston
© Cy Twombly Foundation
Pagina 83
Pagina 64 Gladings (Love’s Infinite Causes), 1973
Untitled (Greetings from Gorgo), 1966 Collage, olio, inchiostro, pastello a cera e matita su carta
Matita e pastello a cera su carta 100,2 x 80,7 cm
41,8 x 34 cm © Cy Twombly Foundation
© Cy Twombly Foundation
Pagina 84
Pagina 65 Orpheus (Napoli), Sweep to Oblivion*, 1975
Untitled (Greetings from Gorgo), 1966 Olio e matita su carta
Matita e pastello a cera su carta 140 x 100 cm
41,8 x 34 cm Collezione privata
© Cy Twombly Foundation
Pagine 86-87
Pagina 67 Untitled*, 1978
Untitled (New York City), 1968 Bronzo
Pittura murale e pastello a cera su tela 44 x 225,5 x 18 cm
172,7 x 215,9 cm The Menil Collection, Houston
Collezione privata, courtesy Gagosian Gallery
Pagine 88-89
Pagina 68 Leda and the Swan, 1980
Untitled*, 1968 Olio e acrilico su carta
Olio, pittura murale e pastello a cera su tela Sei parti, 252,5 x 187,2 cm totale; a) 121,4 x 75 cm; b) 121,2 x 75 cm;
202 x 262,9 cm c) 64,7 x 50,3 cm; d) 45,2 x 48,4 cm; e) 43,5 x 34,4 cm; f ) 35,8 x 33,5 cm
The Menil Collection, Houston © Cy Twombly Foundation

Pagina 70 Pagina 90
Untitled, 1969 Untitled*, 1983/1988
Matita e pastello a cera su carta Bronzo
70,3 x 99,8 cm 185,7 x 160 x 34,9 cm
© Cy Twombly Foundation Whitney Museum of American Art, Gift of The American Contemporary
Art Foundation, Inc., Leonard A. Lauder, President
Pagina 71
Untitled, 1969 Pagina 94; particolare pagine 92-93
Matita colorata, pastello a cera, pennarello e matita su carta Paesaggio, 1986
70,3 x 100 cm Olio e acrilico su legno
© Cy Twombly Foundation 175,5 x 128,3 cm
© Cy Twombly Foundation
Pagina 72
Untitled, 1969 Pagina 97
Matita colorata, pastello a cera, pennarello e matita su carta Paesaggio, 1986
70,3 x 100 cm Olio e acrilico su legno
© Cy Twombly Foundation 175,5 x 128,3 cm
© Cy Twombly Foundation
Pagina 73
Untitled, 1969 Pagine 99-102
Matita colorata, pastello a cera, pennarello e matita su carta Gaeta Set VIII, 1986
70,3 x 100 cm Acrilico su carta
© Cy Twombly Foundation Sette parti: a) 25,5 x 28,4 cm; b) 26,5 x 28,3 cm; c) 26,5 x 29,2 cm;
d) 24,5 x 28 cm; e) 25,3 x 28 cm; f) 25 x 28 cm; g) 27 x 29,7 cm
Collezione privata

155
Pagina 104 Pagina 122
Untitled (Odalisca), 1988 Lepanto II, 1996
Collage, acrilico, pittura murale, pastello a cera e pennarello su carta Monotipo
220 x 150 cm 99,1 x 62,9 cm
© Cy Twombly Foundation Collezione privata

Pagina 105 Pagina 123


Untitled (Odalisca), 1988 Lepanto III, 1996
Collage, acrilico, pittura murale, pastello a cera e pennarello su carta Monotipo
220 x 150 cm 99,1 x 62,9 cm
© Cy Twombly Foundation Collezione privata

Pagina 106 Pagina 124


Untitled (Toilet of Venere), 1988 A Time to Remain, A Time to Go Away, 1998
Collage, acrilico, pittura murale, pastello a cera e pennarello su carta Compensato, legno, acrilico, matita e filo di ferro
220 x 150 cm 280 x 70 x 94 cm
© Cy Twombly Foundation © Cy Twombly Foundation

Pagina 107 Pagina 127


Untitled (Toilet of Venere), 1988 Untitled, 2000
Collage, acrilico, pittura murale, pastello a cera e pennarello su carta Legno, gesso, acrilico, carta, metallo e punti metallici
220 x 150 cm 59 x 37,5 x 28 cm
© Cy Twombly Foundation © Cy Twombly Foundation

Pagina 108 Pagina 130; particolare pagine 128-129


Untitled, 1989 Turkish Delight, 2000
Collage, acrilico e pastello a cera su carta Legno, gesso, acrilico e ottone
104 x 74,5 cm 115,6 x 45,7 x 41,9 cm
© Cy Twombly Foundation © Cy Twombly Foundation

Pagina 109 Pagina 133


Untitled, 1989 Untitled, 2002
Collage, acrilico e pastello a cera su carta Gesso, compensato, legno e acrilico
104 x 74,5 cm 64,3 x 24,2 x 43 cm
© Cy Twombly Foundation © Cy Twombly Foundation

Pagine 110-113 Pagina 136; particolare pagine 134-135


Untitled (A Rose), 1989 Untitled, 2005
Acrilico e pastello a cera su carta Acrilico su carta
Sette parti: a) 58,5 x 44 cm; b) 56,7 x 43,5 cm; c) 59 x 44 cm; d) 58,2 57 x 39 cm
x 44 cm; e) 57,2 x 44 cm; f) 58 x 45 cm; g) 58,1 x 44,9 cm © Cy Twombly Foundation
© Cy Twombly Foundation
Pagina 137
Pagina 115 Untitled, 2005
Untitled (Gaeta)*, 1989 Acrilico su carta
Acrilico e tempera su carta montata su legno 57 x 39 cm
203,2 x 148,9 cm © Cy Twombly Foundation
Collezione Larry Gagosian
© Cy Twombly Foundation Pagina 138
Untitled, 2005
Pagina 118; particolare pagine 116-117 Acrilico su carta
Untitled, 1992 57 x 39 cm
Acrilico, oil stick, matita colorata e matita su legno © Cy Twombly Foundation
235 x 172,2 cm
© Cy Twombly Foundation Pagina 139
Untitled, 2005
Pagina 119 Acrilico su carta
Untitled, 1992 57 x 39 cm
Tempera, acrilico, oil stick, pastello a cera e matita su legno © Cy Twombly Foundation
234 x 172,2 cm
© Cy Twombly Foundation Pagine 140-141
The Rose (IV), 2008
Pagina 121 Acrilico su legno
Lepanto I, 1996 Quattro pannelli, 252 x 740 cm totale, 252 x 185 cm cad.
Monotipo Collezione Larry Gagosian
99,1 x 62,9 cm © Cy Twombly Foundation
Collezione privata

156
Pagina 144; particolare pagine 142-143
Untitled (Camino Real II), 2011
Acrilico su legno
252,5 x 187,2 cm
© Cy Twombly Foundation

Pagina 147
Untitled (Camino Real V), 2011
Acrilico su legno
252,5 x 187,2 cm
© Cy Twombly Foundation

Pagina 148
Untitled (Camino Real VI), 2011
Acrilico su legno
252,5 x 187,2 cm
© Cy Twombly Foundation

Pagina 151
Untitled (Camino Real VIII), 2011
Acrilico su legno
252,5 x 187,2 cm
© Cy Twombly Foundation

157
NOTE BIOGRAFICHE 1928
Edwin Parker Twombly nasce a Lexington, in Virginia, il 25 aprile.
Il padre, Edwin Parker Twombly Sr., era originario di Groveland, nel
Massachusetts; la madre, Mary Welma Richardson, era nata a Bar
Harbor, nel Maine. Edwin Twombly Sr. era un giocatore di baseball
professionista, ingaggiato come lanciatore anche dai Chicago White
Sox nell’American League. In seguito divenne istruttore di educazione
fisica presso la Washington and Lee University di Lexington. L’artista
erediterà il soprannome del padre “Cy”, ispirato al giocatore di baseball
Denton True “Cy” Young.

1942
Dai 14 ai 18 anni Twombly frequenta le lezioni di pittura di Pierre
Daura, un artista spagnolo che si era rifugiato a Parigi durante la
guerra civile spagnola, poi aveva sposato una donna della Virginia e si
era trasferito a Lexington. Le sue lezioni teoriche e pratiche vertevano
principalmente sull’arte contemporanea europea e sulla sua storia.

1946
Dopo il diploma alla Lexington High School Twombly frequenta
la Darlington School for Boys di Rome, in Georgia.

1947
Trascorre l’estate a Ogunquit, una colonia artistica del Maine,
e a Groveland, nel Massachusetts. In autunno si iscrive alla
Boston Museum School, dove l’influenza maggiore proviene
dall’espressionismo tedesco. Suo nonno vive a Boston. Twombly è
fortemente attratto dal movimento dadaista, dal surrealismo e dall’arte
di Kurt Schwitters, Chaim Soutine e Lovis Corinth. Anche le opere
di Alberto Giacometti e Jean Dubuffet lo interessano molto. Visita la
Frick Collection a New York per studiare i maestri dell’antichità.

1948
Continua gli studi a Boston.

1949
Si iscrive all’appena costituito dipartimento d’arte della Washington
and Lee University di Lexington. Una sua insegnante, Marion Junkin,
riconosce immediatamente il suo talento e lo incoraggia a chiedere
una borsa di studio presso l’Art Students League di New York, dove ha
studiato anche lei. Riceve una sovvenzione di mille dollari dal Virginia
Museum of Fine Arts di Richmond.

1950
Grazie a una borsa di studio prosegue la sua formazione all’Art
Students League di New York. Tra i suoi insegnanti ci sono Will
Barnet, Morris Kantor e Vaclav Vytlacil. Durante il secondo semestre
incontra un altro giovane artista, Robert Rauschenberg, con il quale
condivide gli stessi interessi intellettuali e gli obiettivi artistici.
A New York frequenta le mostre d’avanguardia di Jackson Pollock,
Mark Rothko, Barnett Newman, Clyfford Still e Robert Motherwell
alla Betty Parsons e alla Kootz Gallery, e vede le opere di Willem
de Kooning e Franz Kline alla Charles Egan Gallery.

1951
Frequenta il semestre estivo e quello invernale presso il Black
Mountain College nel North Carolina, dove sono artisti residenti Ben
Shahn, Robert Motherwell e il poeta Charles Olson. Attira l’attenzione
di Shahn, divenendo il suo alunno preferito. Motherwell non apprezza
molto il lavoro del giovane Twombly, al quale peraltro non ha nulla
da insegnare. Twombly studia anche fotografia con Hazel-Frieda
Larsen assieme ai compagni di studi Robert Rauschenberg e Dorothea
Rockburne, e scatta fotografie con uno stenoscopio.

A novembre Twombly tiene la sua prima mostra personale alla Seven


Stairs Gallery di Chicago, organizzata dal fotografo Aaron Siskind
e dal critico Noah Goldowsky, ed espone dipinti realizzati nell’estate
precedente al Black Mountain College. Alla fine dell’anno Robert
Motherwell scrive un testo entusiastico per la brochure della mostra

158
e introduce la prima esposizione di Twombly a New York presso Ad aprile Eleanor Ward della Stable Gallery cerca di aiutare Twombly a
la Kootz Gallery, in coppia con Gandy Brodie. ottenere un’altra sovvenzione dal Virginia Museum of Fine Arts. Eleanor
Ward, Thomas B. Hess, executive editor di “Art News”, e Conrad Marca-
1952 Relli scrivono lettere di presentazione a suo favore.
Twombly viaggia negli Stati meridionali degli USA, a Charleston, New
Orleans, Key West, e da Key West passa a Cuba. Durante l’estate lavora In autunno torna nel suo appartamento di New York al 263 di William
in Virginia, facendo visita al Black Mountain College, dove risiedono Street, dove realizza Criticism, Free Wheeler, Academy, The Geeks e altri
Franz Kline, Robert Rauschenberg, Jack Tworkov e John Cage. Si dedica dipinti e sculture.
alla fotografia con uno stenoscopio e fotografa Franz Kline e John Cage.
Non ottenendo sovvenzioni dal Virginia Museum of Fine Arts, accetta
In autunno riceve una borsa di studio di 1800 dollari dal Virginia di rinnovare l’incarico di insegnamento al Southern Seminary fino al
Museum of Fine Arts e salpa da New York assieme a Robert semestre di primavera del 1956.
Rauschenberg per il suo primo viaggio in Europa e Nord Africa. Sbarca
a Palermo, visita Napoli e ai primi di settembre giunge a Roma. Poi, 1956
nello stesso mese, si reca a Firenze, Siena, Assisi e Venezia. A ottobre Seconda personale alla Stable Gallery a gennaio.
parte da Roma diretto in Marocco per l’inverno, visitando Casablanca,
Marrakech, le montagne dell’Atlante e Tangeri. Va a trovare Paul Trascorre il mese di febbraio a Lexington, in Virginia.
Bowles a Tétouan e passa il mese di dicembre visitando i villaggi
dei dintorni in sua compagnia. Twombly cerca nuovamente di ottenere una borsa di studio dal Virginia
Museum per visitare Parigi, l’Egitto, Atene, Creta e Mykonos. Anche
1953 questa volta la richiesta non ha esito positivo, per cui torna nel suo
Ritornando a Roma in treno visita la Spagna. A febbraio Twombly tiene appartamento di William Street a New York dove rimane per il resto
la sua prima mostra in Italia alla Galleria di Via della Croce 71. Il 14 dell’anno. Twombly visita i suoi amici e colleghi artisti Conrad Marca-
marzo espone arazzi realizzati a Tangeri e Tétouan alla Galleria d’Arte Relli e Joseph Cornell a Long Island.
Contemporanea di Firenze.
1957
Nella tarda primavera torna negli Stati Uniti per lavorare a dipinti, A gennaio tiene la sua terza personale alla Stable Gallery, dove espone
sculture e monoprints, usando l’atelier newyorkese di Robert Panorama insieme a sei o sette altri dipinti e a sei disegni.
Rauschenberg al 61 di Fulton Street.
A febbraio lascia New York per trascorrere un po’ di tempo in Italia dietro
A settembre espone in una collettiva alla Stable Gallery, fondata da suggerimento del pittore italiano Toti Scialoja. Esegue disegni stando due
Eleanor Ward. mesi a Grottaferrata, vicino a Roma, in casa di un amico. In estate prende
una casa sull’isola di Procida, nel golfo di Napoli, e continua a lavorare a
A ottobre espone alla Little Gallery di Princeton, nel New Jersey, di disegni, che poi distruggerà più avanti lo stesso anno.
proprietà di Larom Munson, e secondo Thomas Wilber espone dipinti
del 1949 con piccoli collages e sculture. Chiamato alle armi dall’esercito Affitta un appartamento a Roma con vista sul Colosseo, dove dipinge
americano, completa la formazione di base a Camp Gordon, vicino ad Olympia, Arcadia, Blue Room e Sunset. Legge Stéphane Mallarmé,
Augusta, in Georgia, e viene destinato a Washington come crittologo. che influenzerà i suoi disegni più tardi. Ad autunno avanzato lavora
Nei fine settimana affitta una stanza d’albergo ad Augusta per poter nell’atelier di Salvatore Scarpitta in via Margutta a Roma.
eseguire dipinti nel buio della notte, in modo da obliterare qualsiasi
forma di modello grafico appreso. Queste opere saranno esposte nella 1958
sua prima personale alla Stable Gallery nel 1955, oltre a segnare una Lavora in una casa vuota in via Appia Pignatelli a Roma. Tiene la sua
nuova direzione nel suo lavoro da quel momento in poi. prima mostra a Roma alla Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis,
esponendo una selezione di dipinti. Resta in Italia, e la mostra della
1954 Galleria La Tartaruga si trasferisce alla Galleria del Cavallino di Venezia
Twombly è sempre di stanza a Washington, assegnato al reparto e alla Galleria del Naviglio di Milano. Alla fine di novembre l’artista
di crittografia militare. Si reca spesso a New York nei periodi di ritorna a New York, come programmato. A New York è ora rappresentato
permesso, lavorando ai dipinti che saranno esposti alla Stable Gallery dalla Leo Castelli Gallery.
l’anno seguente.
1959
In agosto viene congedato dall’esercito. Affitta un piccolo appartamento Il 20 aprile sposa Luisa Tatiana Franchetti a New York.
al 263 di William Street a Manhattan. Inizia a lavorare a un gruppo
di sei o otto dipinti a sfondo grigio, come è documentato da fotografie Lavora in un atelier di Lexington a dieci grandi dipinti per una mostra
scattate presso l’atelier di Rauschenberg in Fulton Street, dove li esegue. alla Leo Castelli Gallery, dove però quelle opere non verranno esposte.
Inizia a lavorare a Panorama. Realizza anche sculture in gesso sulla
sabbia di Staten Island, tutte andate perdute. Dopo un secondo viaggio a Cuba, appena dopo la rivoluzione, visita
lo Yucatán, in Messico, e torna a Roma in giugno.
1955
Twombly tiene la sua prima personale a New York presso la Stable Gallery. Affitta un appartamento per l’estate a Sperlonga, un piccolo villaggio
di pescatori con le case imbiancate a calce sul Tirreno, tra Roma e
A febbraio accetta un incarico di insegnamento al dipartimento d’arte Napoli. Qui Twombly realizza i Poems to the Sea, influenzato dalle
del Southern Seminary and Junior College di Buena Vista, in Virginia, poesie di Mallarmé.
per la metà dell’anno rimanente e per un semestre del 1956.
Il 18 dicembre nasce a Roma il figlio Cyrus Alessandro.
Presso la Catholic University di Washington si tiene una mostra di sue
opere giovanili associate a sculture africane. La rassegna, organizzata da Twombly vive a Roma in via Belsiana, vicino a piazza di Spagna, dove
padre Alexis Robertson, comprende otto dipinti (Tiznit, A-Oe, Solon I, realizza varie sculture. Dopo aver completato tre sculture entro l’anno,
Solon II, Quaday, La-La, Volubilius, Marrakech) e quattro disegni. smette di lavorare con questa tecnica fino al 1976. La sera di San Silvestro
dipinge The Age of Alexander in via di Monserrato.

159
1960 Foundation e della Cy Twombly Gallery alla Menil Collection di
Twombly si trasferisce con la famiglia in via di Monserrato, dove Houston. Intitola la serie di dipinti esposti a Monaco The Artist in
dipinge To Leonardo, Crimes of Passion I e II, Odeion, Sunset Series, the Northern Climate.
Garden of Sudden Delight to Hieronymus Bosch, School of Fontainebleau,
Sahara e Herodiade. Intorno a quel periodo parte per un viaggio di un 1965
mese nel deserto del Sahara. Al Museum Haus Lange di Krefeld si inaugura la prima grande mostra
museale delle opere di Twombly, trasferita poi al Palais des Beaux-Arts
Alla fine di aprile tiene una seconda mostra alla Galleria La Tartaruga. di Bruxelles e allo Stedelijk Museum di Amsterdam.

A luglio lavora a un gruppo di disegni a Sant’Angelo, sull’isola di Trascorre l’estate viaggiando tra Mykonos, Delos, Patmos, Samos
Ischia, poi si reca in Grecia ad agosto e a Castel Gardena sulle Dolomiti e la costa turca.
a settembre.
A novembre lavora a New York in un atelier sulla 52a Strada, dove
A ottobre si tiene la sua prima personale alla Leo Castelli Gallery. esegue una serie di disegni.

1961 1966
Per i cinque anni successivi Twombly lavora in un atelier preso in affitto Tornando a New York da una visita a Lexington, Twombly espone alla
a piazza del Biscione a Roma, vicino a Campo de’ Fiori, dove all’epoca Leo Castelli Gallery alcuni disegni realizzati per lo più a New York
è possibile trovare un grande spazio a un prezzo ragionevole per un l’anno precedente.
artista. Lo stesso anno, tra altre opere, dipinge Triumph of Galatea,
Empire of Flora e Bay of Naples. Lavora a un ciclo di cinque dipinti In primavera torna a Roma in nave e inizia a lavorare ai quadri grigi,
intitolati Ferragosto nella casa di via di Monserrato, dove dipinge anche iconografia che connoterà il lavoro degli anni seguenti.
School of Athens.
Dopo aver trascorso l’estate a Castel Gardena e a Sant’Angelo d’Ischia,
Trascorre giugno e luglio nell’isola greca di Mykonos lavorando in autunno torna a New York dove lavora nell’atelier della 52a Strada.
a un consistente gruppo di dipinti intitolati Delian Odes; alcuni di
essi vengono distrutti dai bambini del vicinato entrati in sua assenza 1967
nell’atelier per curiosare. Torna in Italia e trascorre settembre A gennaio Twombly usa il loft di David Whitney in Canal Street a New
a Castel Gardena. York per lavorare a una seconda serie di quadri grigi. La Galleria Notizie
di Torino espone il primo gruppo di quadri grigi portati a termine a
La Galleria La Tartaruga pubblica un primo catalogo esaustivo del Roma l’anno precedente.
lavoro di Twombly contenente una selezione di lavori dal 1954 al 1960.
Mostre personali si tengono in ottobre alla Galerie Rudolf Zwirner di Torna in Italia per trascorrere i mesi estivi a Castel Gardena. In ottobre
Essen, in Germania, e in novembre alla Galerie J di Parigi. Il catalogo la Leo Castelli Gallery espone i nuovi quadri grigi, presentati per
della mostra di Parigi include un saggio di Pierre Restany. la prima volta negli Stati Uniti. Twombly passa ottobre e novembre
lavorando a New York e Lexington, oltre a eseguire una serie di
1962 acqueforti con Tatyana Grosman di Universal Limited Art Editions
A gennaio e febbraio va in crociera sul Nilo spingendosi fino a Wadi a Long Island. Riparte per l’Italia in nave il 24 novembre.
Halfa, in Sudan. Trascorre l’estate veleggiando tra le isole greche di
Samos, Patmos e Rodi, visitando anche Efeso e Didim sulla costa turca. 1968
A gennaio il Milwaukee Art Center presenta la prima grande mostra
Nell’atelier di piazza del Biscione dipinge Birth of Venus, due versioni museale dedicata a Twombly negli Stati Uniti: “Cy Twombly. Paintings
di Leda and the Swan, Hero and Leander, Hyperion (to Keats), Second and Drawings”, che offre una selezione completa delle sue opere dal
Voyage to Italy e Dutch Interior. 1956 fino a quella data. I suoi lavori più recenti ricevono risposte
positive dalla critica.
1963
Tra gennaio e febbraio visita la Sicilia soggiornando a Menfi e A maggio Twombly prende un atelier al 356 della Bowery a New York,
Selinunte, sulla costa sud-occidentale della Sicilia. Da marzo a maggio che terrà per diversi anni. Qui dipinge il ciclo di tre quadri Orion, oltre
rimane a Roma lavorando a disegni. Trascorre l’estate a Sperlonga, a Synopsis of a Battle, Veil of Orpheus e Treatise on the Veil.
sempre disegnando. Partecipa a un rally automobilistico che lo porta
a Roma, Parigi e Londra; durante una sosta a Parigi esegue alcuni Trascorre agosto a Castel Gardena, tornando a New York in autunno
disegni. Tornato a Roma, continua a disegnare. A dicembre realizza per lavorare nell’atelier sulla Bowery.
un ciclo di dipinti in nove parti, intitolato Discourse on Commodus,
nell’atelier di piazza del Biscione. A novembre trascorre un breve periodo a Captiva Island, in Florida,
a casa di Robert Rauschenberg, e lavora a una serie di collages con
1964 motivi tratti dagli studi sull’anatomia e le variazioni atmosferiche
A marzo, alla Leo Castelli Gallery di New York, Twombly espone di Leonardo da Vinci.
Discourse on Commodus, il ciclo che si riferisce alle vicende della vita
e della morte dell’imperatore Commodo. A dicembre la Nicholas Wilder Gallery di Los Angeles espone i quadri
grigi realizzati nello studio sulla Bowery e per l’occasione Twombly
In primavera compie un altro viaggio in Grecia. si reca in quella città.

Nei mesi di luglio e agosto lavora a una serie di disegni intitolati Notes Da Los Angeles si reca in Messico, visitando vari siti archeologici e
from a Tower a Castel Gardena, dipinge Ilium (One Morning Ten Years fermandosi in un piccolo villaggio, Yelapa, nella giungla lungo la costa
Later), la seconda versione di School of Athens e Il Parnasso a Roma. del Pacifico.

In autunno va a Monaco per preparare una mostra alla Galerie Friedrich 1969
& Dahlem. Uno dei proprietari della galleria è Heiner Friedrich, che Tornando dal Messico a New York, Twombly va sull’isola caraibica
in seguito avrà una grossa influenza nella creazione della Dia Art di St. Martin, trascorrendo parte di gennaio e febbraio nel villaggio

160
di Grand Case. Qui esegue una serie di disegni le cui immagini Acquista una casa del XV secolo a Bassano in Teverina, a nord di
svilupperà poi nei quadri del ciclo Bolsena. Roma, vicino a Bomarzo, e ne inizia il restauro, trasformandola
nel suo atelier estivo per gli anni successivi.
L’estate successiva affitta un appartamento a Palazzo del Drago sul
lago di Bolsena, a nord di Roma, dove esegue i quattordici grandi A marzo un gruppo rappresentativo di suoi quadri, disegni e sculture
dipinti del ciclo Bolsena. viene esposto all’Institute of Contemporary Art di Philadelphia.
La mostra passa poi al San Francisco Museum of Art. Una volta
1970 tornato a Roma, in primavera l’artista visita la Tunisia. A fine maggio
Lavora a New York nell’atelier sulla Bowery, visita Lexington e è di nuovo a Roma, dove lavora a due collages di grandi dimensioni
trascorre il mese di marzo a Captiva Island. A maggio esegue una intitolati Mars and the Artist e Apollo and the Artist.
serie di disegni Untitled (Study for Treatise on the Veil) a Roma.
Tra giugno e luglio vive ad Anacapri, sempre disegnando. 1976
A fine febbraio Twombly si reca a Captiva Island dove lavora
In estate visita l’Irlanda, poi ritorna a Roma, dove esegue la seconda ad alcuni disegni.
versione di Treatise on the Veil in via di Monserrato.
In estate una sua retrospettiva di disegni, “Cy Twombly. Dessins
1971 1954-1976”, si tiene al Museé d’Art Moderne de la Ville de Paris,
A febbraio la Galleria Sperone di Torino espone le nuove opere di ARC 2. Completa un portfolio di stampe intitolate Natural History
Twombly, il quale tiene anche una mostra a Parigi alla Galerie Yvon Part II - Some Trees of Italy, esposto alla Galerie Schellmann & Klüser
Lambert presentando dipinti e gouaches. di Monaco a settembre. Sempre a settembre la Leo Castelli Gallery
espone un gruppo di acquerelli che Twombly aveva dipinto a New
Trascorre l’estate ad Anacapri a Villa Orlando, lavorando a disegni York in maggio.
e collages.
Trascorre i mesi estivi a Roma e a Bassano in Teverina.
In autunno lavora a Roma a un gruppo di cinque quadri dedicati
a Ninì come reazione alla tragica morte di Ninì Pirandello, moglie A novembre la Galleria Sperone espone le opere su carta di grandi
del suo primo gallerista a Roma, Plinio De Martiis. dimensioni Leda and the Swan, Idilli (I am Thyrsis of Etna with a
tuneful voice) e Narcissus.
A novembre Twombly torna a New York e trascorre il resto dell’anno
a Captiva Island realizzando una serie di litografie per Untitled Press. Twombly torna a occuparsi di scultura.

1972 1977
A gennaio tre grandi quadri senza titolo vengono esposti alla Leo Durante l’estate, nell’atelier di Bassano in Teverina, finisce un
Castelli Gallery. grande trittico intitolato Thyrsis. La lettura della traduzione di
Alexander Pope dell’Iliade lo ispira a lavorare a Fifty Days at Iliam,
Al suo ritorno a Roma, in primavera, Twombly inizia a lavorare a una un monumentale ciclo di dieci dipinti.
tela molto grande intitolata Anatomy of Melancholy, con riferimento
al libro di Robert Burton scritto nel XVII secolo. Terminerà il quadro 1978
ventidue anni dopo, nel 1994, a Lexington, ribattezzandolo Untitled A maggio riceve la Skowhegan Medal for Drawing dalla Skowhegan
(Say Goodbye, Catullus, to the Shores of Asia Minor). School for Sculpture and Painting del Maine. Durante l’estate, a
Bassano in Teverina, completa il ciclo di dieci dipinti Fifty Days at
Trascorre l’estate a Capri e l’inverno a Captiva Island, lavorando Iliam. I quadri vengono esposti in novembre a New York presso la
a vari disegni. Lone Star Foundation in una mostra organizzata da Heiner Friedrich.

1973 La stessa estate realizza Goethe in Italy e lavora a varie sculture


Ad aprile si tiene una retrospettiva presso la Kunsthalle di Berna a Roma e a Bassano in Teverina.
che passerà poi al Lenbachhaus di Monaco. Nello stesso periodo il
Kunstmuseum di Basilea organizza una mostra esaustiva di disegni In autunno Heiner Bastian pubblica la prima monografia sui
dei vent’anni precedenti. dipinti di Twombly, Cy Twombly. Bilder Paintings 1952-1976,
per Propyläen Verlag.
Durante l’estate, a Castel Gardena, completa i disegni intitolati
24 Short Pieces. 1979
In marzo e aprile rimane a New York per l’inaugurazione di una
A novembre viaggia in India settentrionale e centrale. retrospettiva al Whitney Museum of American Art composta da
opere create tra il 1954 e il 1977. Roland Barthes scrive l’introduzione
1974 del catalogo.
A febbraio soggiorna a Captiva Island, poi torna a Roma e
lavora a un portfolio di dodici stampe intitolate Natural History A maggio la Galleria Lucio Amelio di Napoli organizza la prima
Part I - Mushrooms. mostra di sculture di Twombly con una selezione di undici opere
create negli anni precedenti.
Sue mostre si tengono in gallerie private a Monaco, Torino, Bruxelles,
Parigi e Napoli. A maggio Twombly viaggia da New York a Parigi, dove incontra
Roland Barthes. Yvon Lambert pubblica il primo volume (VI)
1975 dell’opera completa dei disegni di Twombly con un nuovo saggio
Durante l’inverno lavora nell’attico dell’Hotel Excelsior a Napoli di Barthes.
preparando una mostra per la galleria di Lucio Amelio. Trascorre
i mesi invernali a Captiva Island. A giugno e luglio lavora a Bassano e in autunno visita la Russia, l’Asia
centrale e l’Afghanistan. Trascorre i mesi di dicembre e gennaio 1980
nelle isole caraibiche delle Saintes e ad Antigua lavorando ad acquerelli.

161
Una mostra di suoi quadri viene organizzata a Colonia dalla Galerie 1985
Karsten Greve. Twombly trascorre i mesi invernali a Luxor, in Egitto. In primavera
rimane a Gaeta, dedicandosi alla scultura, e in estate lavora a Bassano,
1980 dove realizza una seconda versione di Hero and Leandro (to Christopher
Partecipa alla 39a Biennale di Venezia con un ciclo di disegni realizzati Marlowe). Anche il grande ciclo intitolato Analysis of the Rose as Sentimental
a Roma in primavera, intitolati Five Days Wait at Jiayuguan. Gabriele Despair viene eseguito qui: si tratta di un dipinto in cinque parti basato
Stocchi pubblica una monografia sulla serie. Twombly lavora a varie su frammenti di poesie di Rilke, Rumi e Leopardi.
sculture in luglio e agosto nell’atelier di Bassano e a Roma, poi a
settembre visita la Grecia. Passa il resto dell’anno a Gaeta, usando la casa di un amico per lavorare
alle sculture, e acquista una casa sulla collina rivolta verso il porto di
1981 Gaeta che ristruttura, amplia e userà come atelier negli anni successivi.
Nella tarda primavera esegue disegni e sculture in un atelier affittato a
Formia, nel golfo di Gaeta. In estate a Bassano prepara una mostra di 1986
lavori su carta che avrà luogo l’anno seguente presso Sperone Westwater Trascorre i mesi primaverili e invernali nella sua nuova casa di Gaeta.
Fischer a New York. A settembre inizia a lavorare a Hero and Leandro, A febbraio, presso la Gagosian Gallery, si inaugura la retrospettiva “Cy
un dipinto in quattro parti. Twombly. Drawings, Collages and Paintings on Paper 1955-1985”.

La prima mostra museale delle sue sculture, composta da ventitré opere L’artista lavora a Bassano a un ciclo di “paintings in two parts” e a una
realizzate dal 1958 al 1981, si apre al Museum Haus Lange di Krefeld; serie di quattro dipinti di paesaggio senza titolo. Progetta e supervisiona
in catalogo, un saggio di Marianne Stockebrand. la realizzazione del sipario dell’Opéra Bastille a Parigi.

Una mostra di lavori su carta eseguiti dal 1954 al 1976 viene Durante l’autunno e l’inverno vive a Ginevra, supervisionando il restauro
organizzata al Newport Harbor Art Museum di Newport Beach, in di una casa e la creazione di un limoneto, ideato come una serie di stanze.
California, trasferita poi l’anno successivo all’Elvehjem Museum of
Art di Madison, nel Wisconsin, al Virginia Museum of Fine Arts di 1987
Richmond e all’Art Gallery of Ontario di Toronto. Harald Szeemann organizza una grande retrospettiva dell’opera di
Twombly, comprendente dipinti, sculture e disegni, al Kunsthaus di
A settembre si reca nell’isola greca di Samos, poi torna a Roma dove Zurigo. La mostra passa poi al Palacio de Velázquez e al Palacio de Cristal
dipinge le tre grandi opere intitolate Bacchus. di Madrid, alla Whitechapel Art Gallery di Londra, alla Städtische
Kunsthalle di Düsseldorf e al Centre Pompidou di Parigi.
1982
Trascorre un periodo a New York e a Lexington, dove lavora a un ciclo Una mostra di lavori su carta, organizzata da Katharina Schmidt, si
di gouaches dal titolo Notes from Silverwood. inaugura allo Städtisches Kunstmuseum di Bonn a giugno e si sposta
poi al Centre Cultural de la Fundació Caixa de Pensions di Barcellona
Lavora a Bassano, iniziando i disegni Naxos, Suma, Lycian e Nymphidia. a novembre.

Da giugno a settembre espone alcuni dipinti e quattro nuove sculture Durante l’estate Twombly si dedica alla scultura a Bassano, in particolare
a Documenta 7 di Kassel. all’opera su commissione Victory per una piazza di Parigi, progetto mai
portato a termine.
1983
Va a Key West, dove lavora a disegni come Pseudo Protea. Torna a Roma Viene eletto membro della American Academy of Arts and Letters di
passando per New York a marzo inoltrato. In primavera lavora a Gaeta. New York, e la città di Siegen, in Germania, gli assegna il Rubens Preis
in occasione di una mostra alla Städtische Galerie Haus Seel.
A giugno compie un viaggio nello Yemen con il figlio Alessandro e
ad agosto lavora al ciclo Anabasis a Bassano in Teverina. A settembre-ottobre la Anthony d’Offay Gallery di Londra tiene una
sua mostra di dipinti e opere su carta, tra cui Untitled (North African
Si dedica alla scultura nell’atelier di via di Monserrato a Roma. Sketchbook), disegnato nel 1953 durante il viaggio in Nord Africa.

1984 Twombly trascorre l’autunno e l’inverno a Gaeta dedicandosi alla scultura.


Durante l’inverno a Key West completa una serie di disegni intitolati
Proteus. A gennaio la Galerie Karsten Greve di Colonia organizza una 1988
sua mostra che poi proseguirà alla Mayor Gallery di Londra e alla In primavera lavora a Gaeta a due grandi dipinti su carta intitolati Venere
Galerie Ulysses di Vienna in primavera. sopra Gaeta, uno dei quali tuttora sopravvissuto in due frammenti.

A maggio il CAPC Musée d’Art Contemporain di Bordeaux inaugura In maggio-giugno la Dia Art Foundation di Bridgehampton, New York,
una mostra di lavori su carta di Twombly, che tuttavia rimane a Gaeta espone Poems to the Sea.
e continua a dedicarsi alla scultura.
L’artista lavora a sculture a Gaeta e a Roma e a un ciclo di nove dipinti
Nei mesi estivi porta avanti a Bassano il dipinto in quattro parti Hero verdi concepiti per essere esposti assieme in una sala. Il ciclo verrà in
and Leandro. seguito presentato alla 43a Biennale di Venezia e attualmente è esposto
in permanenza presso la Cy Twombly Gallery della Menil Collection
A settembre la Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden presenta una di Houston.
grande retrospettiva di suoi dipinti e disegni organizzata da Katharina
Schmidt e incentrata sui temi mitologici. In quell’occasione Twombly Twombly riceve dal governo francese il titolo di “Chevalier de l’Ordre
riceve dal governo locale l’Internationaler Preis für Bildende Kunst des Arts et des Lettres”.
des Landes Baden-Württemberg.
Trascorre l’autunno negli Stati Uniti e l’inverno a Gaeta.
A ottobre si inaugura a Roma una mostra di sue sculture alla
Galleria Sperone.

162
1989 In autunno riceve la laurea ad honorem dalla Washington and Lee
A febbraio Sperone Westwater tiene a New York una mostra di dipinti University di Lexington.
e sculture giovanili che Twombly ha creato tra il 1951 e il 1953.
1994
A settembre la Menil Collection di Houston inaugura una grande D’inverno risiede a Lexington e in primavera ed estate a Gaeta, dove
mostra di dipinti, disegni e sculture poi trasferita al Des Moines Art completa il primo ciclo delle Quattro Stagioni e alcune sculture.
Center nell’aprile successivo.
Tornato a Lexington in autunno, affitta un magazzino vuoto dove termina
A ottobre il grande ciclo di dieci dipinti Fifty Days at Iliam viene il grande dipinto iniziato a Roma ventidue anni prima: Untitled (Say
acquisito e installato in una sala particolare del Philadelphia Museum Goodbye, Catullus, to the Shores of Asia Minor). A settembre la Gagosian
of Art. Twombly trascorre il mese di ottobre alle Seychelles. Gallery di New York espone per la prima volta l’opera in tre pannelli, ora
ribattezzata Untitled Painting.
A dicembre la Gagosian Gallery di New York tiene una mostra con otto
dei quattordici dipinti del ciclo Bolsena (1969), esponendoli assieme per Sempre a settembre una grande retrospettiva di dipinti, disegni e sculture
la prima volta. di Twombly, curata da Kirk Varnedoe, viene inaugurata a New York al
Museum of Modern Art. La mostra passa poi alla Menil Collection di
A Natale Twombly va a Istanbul. Houston, al Museum of Contemporary Art di Los Angeles e alla Neue
Nationalgalerie di Berlino.
1990
Torna alle Seychelles per trascorrervi gennaio e febbraio, prima sull’isola Tornato in Italia, ai primi di novembre Twombly si reca a Monaco,
di La Digue, poi a D’Arros Island, dove lavora a una serie di disegni. Berlino, Praga e Parigi. Completa la seconda versione delle Quattro
Stagioni a Gaeta.
Passa la primavera a Gaeta lavorando ad alcuni disegni. In estate
a Zurigo, alla Thomas Ammann Fine Art AG, due serie di disegni 1995
vengono esposte insieme a carte del 1989 e a una selezione di sculture. Untitled (Say Goodbye, Catullus, to the Shores of Asia Minor) viene esposto
Alla fine del 1992 verrà pubblicato il volume Souvenirs of d’Arros and al Museum of Fine Arts di Houston. A febbraio Twombly va a Houston
Gaeta, edito da Thomas Ammann. per l’inaugurazione della seconda tappa della retrospettiva al Museum of
Modern Art e per l’inaugurazione della Cy Twombly Gallery, un museo
A marzo Twombly va a Zurigo, Parigi e Madrid. Ad aprile riceve la finanziato dalla famiglia Menil, sostenuto da Philippa e Heiner Friedrich
44th Annual Skowhegan Medal for Painting. A Gaeta dipinge opere e a cura di Paul Winkler. Renzo Piano concepisce il museo sulla base
intitolate Summer Madness, terminandole in agosto a Bassano. In di progetti elaborati assieme a Twombly. Il museo consiste in una
primavera e autunno lavora a sculture in entrambe le località. installazione permanente di dipinti, sculture e opere su carta eseguite dal
1954 a questa data. Contemporaneamente una mostra di fotografie di
Trascorre dicembre a Sorrento. Twombly e una di disegni si tengono in due diverse gallerie di Houston.

1991 Twombly trascorre la primavera a Lexington e l’estate a Gaeta, dove


A Gaeta lavora a sculture come Thermopylae, esposta a Parigi alla apporta il tocco finale alla seconda versione del ciclo delle Quattro
Galerie Pièce Unique a fine autunno. Durante l’estate ripercorre Stagioni senza cambiare la data di esecuzione. Riceve il premio
l’itinerario del poeta Lord Byron in Grecia fino all’Epiro, arrivando Kaiserring dalla città di Goslar, in Germania.
poi all’isola di Syros. In luglio inizia a lavorare a Bassano ai due cicli
delle Quattro Stagioni. Ad agosto Twombly si reca a Berlino per l’ultima tappa della sua
retrospettiva, visita San Pietroburgo, quindi torna in Italia.
Il volume VII dell’opera completa dei disegni dal 1977 al 1982 viene
pubblicato da Yvon Lambert con un saggio di Philip Sollers. 1996
Dopo aver trascorso l’inverno a Lexington, in giugno Twombly va a Parigi.
In autunno l’artista si dedica alla scultura a Gaeta. La Kunsthaus di
Zurigo riserva uno spazio all’esposizione permanente di dieci sue sculture. A maggio è incluso nella mostra “L’informe: mode d’emploi”, organizzata
da Yve-Alain Bois e Rosalind Krauss al Centre Pompidou di Parigi,
1992 improntata alle teorie di Georges Bataille. Lo stesso mese, alla Gagosian
Trascorre l’inizio dell’anno a Jupiter Island, in Florida, dove lavora a Gallery di Los Angeles, si inaugura “Cy Twombly. Photographs”.
sedici sculture. In estate torna a Gaeta per completare un dipinto in tre
pannelli che ha come soggetto il mare e le barche, tema che diventerà Durante l’estate, a Gaeta, l’artista lavora ad alcune sculture e a tre serie
ricorrente nel suo lavoro. di monoprints, creando per la prima volta soggetti ispirati alla battaglia
di Lepanto, esposti a dicembre a New York al Whitney Museum of
In autunno esce il primo volume del catalogo completo dei dipinti American Art.
di Twombly, a cura di Heiner Bastian. Negli anni seguenti verranno
pubblicati ulteriori volumi del catalogo completo comprendenti l’intera In ottobre si reca in Giappone per ricevere il Praemium Imperiale.
produzione di dipinti, sempre con saggi di Heiner Bastian. Trascorre l’inverno a Lexington e a St. Barthélemy, ai Caraibi.

1993 1997
Twombly trascorre l’inizio dell’anno a Jupiter Island. In primavera, Trascorre i mesi invernali a St. Barthélemy, la primavera a Lexington
provando nostalgia per la città natale, prende una casa a Lexington, dove e l’estate a Gaeta. Una sua personale si tiene alla Galerie Karsten Greve
trascorrerà regolarmente la primavera e l’autunno degli anni successivi. di Colonia.

Durante l’estate lavora a Gaeta portando a termine Autunno e Inverno A novembre si apre la sua prima personale di scultura negli Stati Uniti,
del primo ciclo delle Quattro Stagioni. “Cy Twombly. Ten Sculptures”, alla Gagosian Gallery di New York, in
occasione della pubblicazione del catalogo completo delle sculture a cura
In ottobre si inaugura a New York la sua prima mostra fotografica alla di Nicola Del Roscio.
Matthew Marks Gallery.

163
1998 2003
L’artista trascorre l’inverno a Lexington, dove si dedica alla scultura. L’artista trascorre parte dell’inverno a St. Barthélemy, tornando a
Lexington in primavera per dipingere il ciclo A Gathering of Time,
In maggio espone otto sculture all’American Academy di Roma. esposto alla Gagosian Gallery di New York a maggio.

1999 A luglio si reca a San Pietroburgo dove, in occasione del trecentesimo


A maggio compie un viaggio in Iran e soggiorna a Isfahan. anniversario della fondazione della città, l’Hermitage organizza “Cy
Twombly at the Hermitage: Fifty Years of Works on Paper”, a cura
A Gaeta dipinge l’opera in tre parti Study from the Temeraire, ora nella di Julie Sylvester. La mostra passa poi alla Staatliche Graphische
collezione dell’Art Gallery of New South Wales di Sydney, in Australia: Sammlung, Pinakothek der Moderne, di Monaco in ottobre.
si tratta di una reinterpretazione di The Fighting Temeraire di Turner,
realizzata per la collettiva “Encounters. New Art from Old”, organizzata Twombly trascorre gran parte dell’estate e dell’autunno a Gaeta,
dalla National Gallery di Londra per il 2000. dedicandosi alla scultura, e l’inverno alle Seychelles.

Ad agosto Twombly lavora ad alcune sculture a Bassano in Teverina e a 2004


Gaeta, e trascorre i mesi autunnali e invernali a Lexington. In dicembre “Cy Twombly at the Hermitage: Fifty Years of Works on Paper” viene
è a St. Barthélemy. riproposta al Centre Pompidou di Parigi in gennaio e alla Serpentine
Gallery di Londra in aprile, e Twombly è presente in entrambe le
2000 occasioni.
A marzo Twombly torna a Gaeta passando per Basilea, dove in aprile
presso il Kunstmuseum si inaugura una retrospettiva di sessantasei Tornato a Gaeta, lavora a dieci quadri che saranno esposti a Londra
sculture realizzate tra il 1948 e il 1998, “Cy Twombly. The Sculpture”. in occasione dell’apertura della nuova Gagosian Gallery in maggio.
La mostra, a cura di Katharina Schmidt in collaborazione con Paul A giugno altre opere sono in mostra alla Thomas Ammann Fine Art
Winkler, l’anno successivo passerà alla Menil Collection di Houston AG di Zurigo.
e alla National Gallery di Washington.
Trascorre l’autunno a Lexington, dedicandosi alla fotografia.
Durante l’estate Study from the Temeraire viene esposto assieme
al quadro originale di Turner alla National Gallery di Londra. 2005
Durante l’inverno lavora a Gaeta al ciclo di dipinti Bacchus, esposti
Il ciclo Coronation of Sesostris viene esposto alla Gagosian Gallery di a novembre alla Gagosian Gallery di New York. La retrospettiva
New York da novembre a gennaio 2001. L’opera si ispira al leggendario “Cy Twombly at the Hermitage: Fifty Years of Works on Paper” passa
re dell’antico Egitto e al mito di Ra, dio del Sole. al Whitney Museum of American Art di New York a gennaio e alla
Menil Collection di Houston a maggio, mentre il ciclo Lepanto viene
2001 allestito al Museum of Fine Arts di Houston.
Twombly trascorre i mesi invernali ai Caraibi e la primavera a Lexington,
dove lavora in un piccolo atelier a sculture, fotografie e al ciclo di Durante la primavera, a Roma, Nicola Del Roscio si occupa
dipinti Lepanto, presentati poi alla 49a Biennale di Venezia, dove gli dell’archiviazione dei disegni.
verrà assegnato il Leone d’Oro. Per mancanza di spazio lavora su un
pannello e inchioda un altro pannello su quello appena terminato. Twombly rimane a Lexington, dedicandosi alla scultura per il
La serie è ispirata alla battaglia navale combattuta dalla Lega Santa resto dell’anno.
contro l’Impero Ottomano nello stretto di Lepanto.
2006
Sempre in estate dieci dipinti e sculture senza titolo sono esposti alla L’artista trascorre gennaio, febbraio e marzo sull’isola di La Digue,
Thomas Ammann Fine Art AG di Zurigo. alle Seychelles, poi i mesi primaverili a Gaeta, dove si dedica
principalmente alla scultura.
Durante l’estate e l’autunno Twombly lavora a quadri, sculture e fotografie.
Ad aprile una mostra di sculture realizzate a Lexington negli anni
2002 precedenti viene inaugurata alla Alte Pinakothek di Monaco.
In inverno riceve il Premio Costantino Nivola per la scultura. A gennaio
la Gagosian Gallery di New York espone i quadri del ciclo Lepanto, A maggio Twombly riceve la McKim Medal dall’American Academy
riproposti poi a Monaco in autunno. di Roma.

Twombly torna a Lexington, dove si dedica principalmente alla scultura Trascorre l’estate a Syros, in Grecia, e in autunno lavora a un nuovo
e alla fotografia. Si reca poi a Valencia, in Spagna, per ricevere il Premio gruppo di dipinti e fotografie a Lexington. A fine novembre torna a
Julio González con una laudatio tenuta da Katharina Schmidt. Gaeta, dove inizia un nuovo ciclo di quadri, Blooming. A Scattering
of Blossoms and Other Things, ispirati ad haiku giapponesi dedicati
In maggio a Zurigo si inaugura la mostra “Audible Silence. Cy Twombly alla peonia.
at Daros” con sculture e disegni della collezione Daros. In estate
Twombly lavora a nuovi dipinti e sculture. 2007
Trascorre la prima parte dell’anno a Lexington e a Boston dedicandosi
Una personale di lavori su carta tiene in agosto al Royal Botanic Garden alla fotografia.
- Inverleith House di Edimburgo, dove Twombly riceve il Bank of
Scotland Herald Angels 2002 Award. Tornato poi a Gaeta, termina il ciclo Blooming, esposto in giugno alla
Collection Lambert Avignon, Musée d’Art Contemporain. Sempre a
In autunno esce il primo catalogo esaustivo delle sue opere fotografiche, giugno espone un gruppo di opere, realizzate a Lexington nell’autunno
Cy Twombly. Photographs 1951-1999, a cura di Nicola Del Roscio. del 2006, alla Thomas Ammann Fine Art AG di Zurigo in occasione
del trentesimo anniversario dall’apertura.

164
Trascorre luglio e agosto in Abruzzo e a Gaeta dedicandosi alla 2011
fotografia, poi si reca a Parigi per preparare il progetto di un affresco In marzo lavora a otto quadri del ciclo Untitled (Camino Real).
sul soffitto della Salle des Bronzes del Louvre. Va quindi a Lexington,
dove rimane fino a novembre, quindi torna a Gaeta. Ad aprile il Museum Brandhorst di Monaco dedica una mostra
particolare alle sue opere fotografiche, trasferita poi al Museum für
A novembre il ciclo Blooming viene esposto alla Gagosian Gallery Gegenwartskunst di Siegen e infine al BOZAR - Centre for Fine Arts
di New York. E a dicembre la Gagosian Gallery inaugura un nuovo di Bruxelles nel febbraio 2012.
spazio a Roma con una mostra dedicata all’opera Three Notes from
Salalah, eseguita dall’artista a Lexington. A giugno una mostra dedicata a Twombly e a Poussin si apre alla
Dulwich Picture Gallery di Londra.
2008
A marzo si reca a Maastricht e St. Moritz, poi a Parigi per continuare Cy Twombly muore a Roma il 5 luglio.
a lavorare al progetto del soffitto del Louvre.
Numerose mostre programmate assieme all’artista si tengono dopo
A giugno, alla Tate Modern di Londra, si apre la retrospettiva “Cy la sua scomparsa.
Twombly. Cycles and Seasons” che passa poi al Guggenheim Museum
di Bilbao e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. L’artista “Turner, Monet, Twombly” si inaugura a Stoccolma nel Moderna
va a Londra per l’inaugurazione, poi a Madrid dove inaugura una Museet a ottobre, spostandosi poi nel 2012 alla Staatsgalerie di
mostra del ciclo Lepanto al Museo Nacional del Prado. Stoccarda e alla Tate di Liverpool.

A luglio l’artista trascorre il tempo tra Gaeta e l’Abruzzo, dove La Collection Lambert Avignon, Musée d’Art Contemporain,
scatta fotografie. organizza una mostra di sue fotografie in agosto.

La sua prima personale museale di fotografia si tiene a settembre presso La Gagosian Gallery di Los Angeles espone i suoi ultimi otto dipinti.
la Huis Marseille ad Amsterdam. In ottobre Twombly si reca a Bilbao, La mostra si inaugura ad aprile 2012 e passa poi a Hong Kong,
al Guggenheim Museum, per l’inaugurazione della seconda tappa Londra e New York.
della retrospettiva della Tate Modern. A novembre, tornato a Gaeta,
l’artista lavora ai dipinti Rose per il Museum Brandhorst di Monaco. Ad aprile 2012 il Philadelphia Museum of Art gli dedica una mostra
di sculture.
2009
A fine inverno si dedica alla fotografia e alla scultura a Lexington.
Inaugura l’ultima tappa della retrospettiva della Tate Modern
alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, quindi torna a
Lexington e inizia a lavorare al gruppo di dipinti Leaving Paphos
Ringed with Waves.

Va poi a Chicago per la mostra “Cy Twombly. The Natural World.


Selected Works 2000-2007” in occasione dell’inaugurazione
dell’ala d’arte moderna dell’Art Institute, progettata da Renzo
Piano. Si reca quindi a Monaco per l’inaugurazione del Museum
Brandhorst passando per New York, dove il ciclo Lepanto è esposto
permanentemente al Whitney Museum. A giugno va a Vienna per
l’inaugurazione della mostra “Sensation of the Moment” al Museum
Moderner Kunst Stiftung Ludwig.

Trascorre agosto tra l’Abruzzo e Gaeta e alla fine di settembre va ad


Atene per la mostra del ciclo Paphos nella nuova Gagosian Gallery.
Da Atene va a Lexington.

A fine ottobre si inaugura “Cy Twombly. Treatise on the Veil”


alla Menil Collection di Houston.

2010
A marzo riceve la Skowhegan Medal for Sculpture. Va quindi a
Parigi per completare il soffitto del Louvre. In primavera si dedica
alla fotografia a Monaco, dove in estate si apre una mostra presso
lo showroom Schirmer/Mosel.

È presente all’inaugurazione del soffitto della Salle des Bronzes


al Louvre e riceve la Légion d’Honneur.

Trascorre il mese di luglio in Abruzzo. Termina un gruppo di cinque


quadri intitolati Camino Real, esposti all’inaugurazione della Gagosian
Gallery di Parigi in ottobre. Passa l’inverno tra Lexington, St.
Barthélemy e Gaeta dedicandosi alla fotografia.

165
MOSTRE PERSONALI 1951
Chicago, The Seven Stairs Gallery, “Cy Twombly”, 2-30 novembre.

1953
Roma, Galleria di via della Croce 71 - Int. 2, “Arazzi di Cy Twombly”,
7 marzo.
Princeton, New Jersey, Little Gallery, “Cy Twombly. Drawings, Paintings,
Sculpture”, 25 ottobre - 7 novembre.

1955
New York, Stable Gallery, “Cy Twombly”, 10-29 gennaio.

1956
New York, Stable Gallery, “Cy Twombly”, 2-19 gennaio.

1957
New York, Stable Gallery, “Cy Twombly”, febbraio.

1958
Roma, Galleria La Tartaruga, “Cy Twombly”, inaugurazione 17 maggio.
Venezia, Galleria del Cavallino, “Cy Twombly”, 18-27 agosto.
Milano, Galleria del Naviglio, “Cy Twombly”, 1-10 novembre.

1960
Roma, Galleria La Tartaruga, “Cy Twombly”, inaugurazione 26 aprile.
New York, Leo Castelli Gallery, “Cy Twombly”, 18 ottobre - 5 novembre.

1961
Milano, Galleria del Naviglio, “Cy Twombly”, 29 marzo - 7 aprile.
Essen, Galerie Rudolf Zwirner at Folkwang Museum, “Cy Twombly”,
3 ottobre.
Parigi, Galerie J., “Cy Twombly. La révolution du signe”, inaugurazione
15 novembre.

1962
Bruxelles, Galerie Aujourd’hui, “Cy Twombly”, 27 gennaio - 10 febbraio.
Venezia, Galleria del Leone (in collaborazione con la Galleria La
Tartaruga, Roma), “Cy Twombly”, inaugurazione 11 giugno.

1963
Roma, Galleria La Tartaruga, “Twombly”, inaugurazione 5 marzo.
Colonia, Galerie Rudolf Zwirner, “Cy Twombly”, inaugurazione 4 aprile.
Colonia, Galerie Änne Abels, “Cy Twombly”, 20 aprile - 15 maggio.
Torino, Galleria Notizie, “Dipinti di Cy Twombly”, 14 maggio -
15 giugno.
Ginevra, Galerie D. Benador, “Cy Twombly. Peintures, dessins”,
inaugurazione 6 dicembre.

1964
Losanna, Galerie Bonnier, “Cy Twombly. Peintures récentes”, gennaio-
febbraio; trasferita poi a Basilea, Galerie Handschin, 13 marzo -
30 aprile.
New York, Leo Castelli Gallery, “Nine Discourses on Commodus by
Cy Twombly”, 14 marzo - 9 aprile.
Monaco, Galerie Friedrich & Dahlem, “Cy Twombly. Notes from
a Tower. The Artist in the Northern Climate”, 7 novembre -
15 dicembre.

1965
Bruxelles, Galerie Aujourd’hui, “Cy Twombly”, 20 febbraio - 6 marzo.
Krefeld, Museum Haus Lange, “Cy Twombly”, 3 ottobre - 21 novembre;
trasferita poi a Bruxelles, Palais des Beaux-Arts, 2-26 dicembre;
Amsterdam, Stedelijk Museum, 14 gennaio - 27 febbraio 1966;
Friburgo, Kunstverein Freiburg, 19 marzo - 17 aprile 1966.
Torino, Galleria Notizie, “Cy Twombly”, inaugurazione 5 ottobre.

166
1966 Berna, Kunsthalle Bern, “Cy Twombly. Bilder 1953-1972”, 28 aprile -
New York, Leo Castelli Gallery, “Cy Twombly. Drawings”, 12 febbraio - 3 giugno; trasferita poi a Monaco, Städtische Galerie im Lenbachhaus,
2 marzo. 10 luglio - 12 agosto.
Basilea, Kunstmuseum Basel, “Cy Twombly. Zeichnungen 1953-1973”,
1967 5 maggio - 24 giugno.
Torino, Galleria Notizie, “Opere di Cy Twombly”, inaugurazione Londra, The Mayor Gallery, “Cy Twombly”, 16 maggio - 9 giugno.
15 febbraio.
Roma, Galleria La Tartaruga, “Cy Twombly”, inaugurazione 3 aprile. 1974
New York, Leo Castelli Gallery, “Cy Twombly”, 7 - 26 ottobre. Monaco, Galerie Heiner Friedrich, “Cy Twombly. Roman Notes.
Gouachen 1970”, 7 marzo - 7 aprile.
1968 Torino, Galleria Sperone, “Cy Twombly”, 12 marzo - 7 aprile.
Milwaukee, Milwaukee Art Center, “Cy Twombly. Paintings and Bruxelles, Galerie Oppenheim, “Cy Twombly”, 2-27 aprile.
Drawings”, 19 gennaio - 18 febbraio. Parigi, Galerie Yvon Lambert, “Cy Twombly”, 18 aprile - 14 maggio.
Roma, Galleria La Tartaruga, “Disegni e collages di Cy Twombly dal Napoli, Galleria Lucio Amelio - Modern Art Agency, “Cy Twombly,
1954 al 1968”, inaugurazione 26 febbraio. Portfolio tecnica mista, collage, disegno, Natural History, Part I”,
Colonia, Galerie Hake, “Cy Twombly. Zeichnungen”, 27 novembre - 13 dicembre - 10 gennaio 1975.
14 dicembre.
New York, Leo Castelli Gallery, “Cy Twombly. Paintings”, 30 novembre 1975
- 21 dicembre. Berlino, Galerie Georg Nothelfer, “Cy Twombly. Graphic Works”,
Los Angeles, Nicholas Wilder Gallery, “Cy Twombly. Recent Paintings”. 17 gennaio - 27 febbraio.
Ginevra, Galerie Jacques Benador, “Cy Twombly. Dessins”, febbraio.
1969 Napoli, Galleria Lucio Amelio - Modern Art Agency, “Cy Twombly.
Colonia, Galerie Rudolf Zwirner, “Cy Twombly”, gennaio-febbraio. Allusions (Bay of Naples)”, 21 febbraio - 21 marzo.
Colonia, Galerie Karsten Greve, “Cy Twombly. Bilder und Zeichnungen,”
1970 1 marzo - 15 aprile.
Roma, Galleria La Tartaruga, “Cy Twombly, una mostra di opere Monaco, Galerie Art in Progress, “Cy Twombly. Graue Bilder und
recenti”, inaugurazione 28 febbraio. Gouachen”, 6 marzo - 14 aprile.
Stoccolma, Svensk-Franska Konstgalleriet, “Cy Twombly. Paintings”, Philadelphia, Institute of Contemporary Art, University of Pennsylvania,
1 marzo - 10 aprile. “Cy Twombly. Paintings, Drawings, Constructions 1951-1974”,
Colonia, Galerie Neuendorf, “Cy Twombly. ‘Roman Notes’. 24 neue 15 marzo - 27 aprile; trasferita poi a San Francisco, San Francisco
Arbeiten”, 22 aprile - 20 maggio. Museum of Art, 9 maggio - 22 giugno.
Francoforte, Galerie Ursula Lichter, “Cy Twombly”, 27 maggio - Monaco, Galerie Schellmann & Klüser, “Cy Twombly. Graphische
20 giugno. Zyklen”, 2-30 ottobre.
Ginevra, Galerie Bonnier, “Cy Twombly. Peintures, dessins,
lithographies”, 4-30 giugno. 1976
Dusseldorf, Galerie Art in Progress, “Cy Twombly. Bilder und Gouachen”,
1971 30 gennaio - 4 marzo.
Torino, Galleria Sperone, “Cy Twombly”, inaugurazione 22 febbraio. Hannover, Kestnergesellschaft, “Cy Twombly”, 7 maggio - 20 giugno.
Colonia, Galerie Möllenhoff, “Cy Twombly. Bilder, Zeichnungen”, Parigi, Galerie Jacques Bosser, “Cy Twombly. Editions récentes”, 22 giugno -
3-24 maggio. 30 settembre.
Parigi, Galerie Yvon Lambert, “Cy Twombly”, inaugurazione 10 giugno. Parigi, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, ARC 2, “Cy Twombly.
Dusseldorf, Galerie Denise René / Hans Mayer, Kunstmarkt für Grafik Dessins 1954-1976”, 24 giugno - 6 settembre.
und Objekte, “Cy Twombly. 8 Gouachen aus dem Jahr 1971”, Monaco, Galerie Schellmann & Klüser, “Cy Twombly. Six Latin Writers
inaugurazione 3 settembre. and Poets. Some Trees of Italy”, 1-30 settembre.
Berlino, Galerie Folker Skulima, “Cy Twombly. 8 Gouachen 1971”, New York, Leo Castelli Gallery, “Cy Twombly. Watercolors”, 25 settembre -
settembre. 16 ottobre.
Milano, Galleria dell’Ariete, “Cy Twombly”, inaugurazione 7 ottobre. Roma, Galleria Sperone, “Cy Twombly”, 23 novembre - 17 dicembre.

1972 1977
New York, Leo Castelli Gallery, “Cy Twombly”, 15 gennaio - 5 febbraio. Karlsruhe, Galerie Haus 11, “Cy Twombly”, 21 gennaio - 5 marzo.
Milano, Galleria dell’Ariete, “Cy Twombly”, aprile. New York, Visual Arts Museum, “Cy Twombly. Paintings”, 8-30 marzo.
Toronto, Dunkelman Gallery, “Cy Twombly. Paintings and Works on Parigi, Galerie Yvon Lambert, “Cy Twombly. Three Dialogues”, 17 maggio -
Paper”. 15 giugno.
Dallas, Janie C. Lee Gallery, “Cy Twombly”, inaugurazione 22 aprile. Colonia, Galerie Karsten Greve, “Cy Twombly. Bilder und Zeichnungen”,
Roma, Galleria dell’Oca, “Disegni di Cy Twombly dal 1960 al 1965”, 20 maggio - 15 luglio.
inaugurazione 26 maggio.
Napoli, Galleria Lucio Amelio - Modern Art Agency, “Cy Twombly. 1978
Ramifications”, inaugurazione 18 novembre. L’Aia, Artline, “Cy Twombly”, 1 gennaio - 6 febbraio.
Minneapolis, Locksley-Shea Gallery, “Cy Twombly”, inaugurazione Monaco, Galerie Klewan, “Cy Twombly. Bilder, Collagen, Zeichnungen”,
2 dicembre. 2-31 marzo.
New York, The Lone Star Foundation at Heiner Friedrich, Inc., “Cy
1973 Twombly. 50 Days at Iliam”, 1 novembre - 20 gennaio 1979.
Torino, Galleria Sperone, “Cy Twombly”, 8-29 gennaio.
New York, Visual Arts Museum, “Cy Twombly. Drawings”, 11 gennaio - 1979
6 febbraio. New York, Whitney Museum of American Art, “Cy Twombly. Paintings
Zurigo, Galerie Art in Progress, “Cy Twombly. Bilder, Zeichnungen, and Drawings 1954-1977”, 10 aprile - 10 giugno.
Grafiken”, 23 febbraio - 22 marzo.

167
Napoli, Galleria Lucio Amelio - Modern Art Agency, “Cy Twombly. 1985
11 sculture”, inaugurazione 25 maggio. New York, Dia Art Foundation, “Cy Twombly. Paintings and Drawings”,
Lund, Galleriet, “12 Lithografier av Cy Twombly”, 29 settembre - 31 ottobre - 15 marzo 1986.
24 ottobre. Colonia, Galerie Karsten Greve, “Cy Twombly”, 16 novembre -
Colonia, Galerie Karsten Greve, “Cy Twombly. Bilder 1957-1968”, 8 gennaio 1986.
6 novembre - 20 gennaio 1980. Zurigo, Galerie & Edition Stähli, “Cy Twombly. Drawings and Prints”,
23 novembre - 18 gennaio 1986.
1980
Dallas, The University Gallery, Meadows School of the Arts, Southern 1986
Methodist University, “Cy Twombly. Paintings and Drawings”, Parigi, Opéra Bastille, Sipario per il teatro.
15 gennaio - 26 febbraio. New York, Gagosian Gallery, “Cy Twombly. Drawings, Collages
Londra, The Mayor Gallery, “Cy Twombly. Paintings and Drawings and Paintings on Paper 1955-1985”, 22 febbraio - 5 aprile.
1959-1976”, 18 marzo - 19 aprile. New York, Hirschl & Adler Modern, “Cy Twombly”, 12 aprile -
Spoleto, Palazzo Ancaiani, 23° Festival dei Due Mondi, “Cy Twombly. 7 maggio.
Disegni 1955-1975”, 26 giugno - 13 luglio. Colonia, Galerie Karsten Greve, “Cy Twombly”, 29 agosto - 16 ottobre.
Seattle, Richard Hines Gallery, “Cy Twombly. Paintings & Drawings Colonia, Galerie Karsten Greve, “Cy Twombly. Paintings”, 2 settembre -
1956-1975”, 24 luglio - 30 agosto. 6 novembre.
Milano, Padiglione d’Arte Contemporanea, “Cy Twombly. 50 disegni
1953-1980”, ottobre-novembre. 1987
Amburgo, Galerie Munro, “Cy Twombly. Malerei-Zeichnung-Grafik”, Zurigo, Kunsthaus Zürich, “Cy Twombly. Bilder, Arbeiten auf Papier,
9 ottobre - 20 dicembre. Skulpturen”, 18 febbraio - 29 marzo; trasferita poi a Madrid, Palacio
Parigi, Galerie Yvon Lambert, “Cy Twombly”, 18 ottobre - 20 novembre. de Velázquez e Palacio de Cristal, 22 aprile - 30 luglio; Londra,
Madrid, Galeria Heinrich Ehrhardt, “Cy Twombly. Dibujos”, Whitechapel Art Gallery, 25 settembre - 15 novembre; Dusseldorf,
15 dicembre - 15 febbraio 1981. Städtische Kunsthalle Düsseldorf, 11 dicembre - 31 gennaio 1988;
Parigi, Musée National d’Art Moderne, Galeries Contemporaines,
1981 Centre Georges Pompidou, 16 febbraio - 17 aprile 1988.
New York, Castelli Graphics, “Cy Twombly. Natural History. Part I: Genova, Galleria La Polena, “Cy Twombly. Natural History, Part II,
Some Trees of Italy. Part II: Mushrooms”, 6-27 giugno. Trees,” inaugurazione 26 febbraio.
Krefeld, Museum Haus Lange, “Cy Twombly. Skulpturen. 23 Arbeiten Bonn, Städtisches Kunstmuseum Bonn, “Cy Twombly. Serien auf Papier
aus den Jahren 1955 bis 1981”, 27 settembre - 15 novembre. 1957-1987”, 2 giugno - 9 agosto; trasferita poi a Barcellona, Centre
Newport Beach, California, Newport Harbor Art Museum, “Cy Cultural de la Fundació Caixa de Pensions, 30 novembre -
Twombly. Works on Paper 1954-1976”, 2 ottobre - 29 novembre; 17 gennaio 1988.
trasferita poi a Madison, Wisconsin, Elvehjem Museum of Art, Siegen, Städtische Galerie Haus Seel, “Cy Twombly”, 28 giugno -
24 gennaio - 18 marzo 1982; Richmond, Virginia Museum of Fine 2 agosto.
Arts, 15 giugno - 18 luglio 1982; Toronto, Art Gallery of Ontario, Londra, Anthony d’Offay Gallery, “Cy Twombly. Paintings and Works
4 settembre - 17 ottobre 1982. on Paper and the North African Sketchbook 1953”, 26 settembre -
Lund, Galleriet, “Cy Twombly. Natural History. Part I: Some Trees of 31 ottobre.
Italy. Part II: Mushrooms”, 31 ottobre - 25 novembre.
1988
1982 New York, Pace Gallery, “Cy Twombly. Works on Paper”, 8-30 gennaio.
New York, Sperone Westwater Fischer, “Cy Twombly. XI Recent Works”, Monaco, Galerie Klewan, “Cy Twombly. Grafik der Siebzigerjahre”,
1 aprile - 8 maggio. 4 febbraio - 31 marzo.
Roma, Galleria Il Ponte, “Cy Twombly. Opere su carta”, inaugurazione Bridgehampton, Dia Art Foundation, “Cy Twombly. Poems to the Sea”,
22 aprile. 28 maggio - 30 giugno.
Colonia, Galerie Karsten Greve, “Cy Twombly. Arbeiten auf Papier”, New York, Vrej Baghoomian Gallery, “Cy Twombly”, 24 settembre -
4 giugno - 31 luglio. 22 ottobre.
Londra, The Mayor Gallery, “Cy Twombly. An Exhibition of Paintings”, St. Louis, The Greenberg Gallery, “Cy Twombly. Works on Paper”,
28 settembre - 6 novembre. 7 ottobre - 12 novembre.
Parigi, Galerie Yvon Lambert, “Cy Twombly”, 16 ottobre - 18 novembre.
Vancouver, The Vancouver Art Gallery, “Cy Twombly. Prints”, 1989
11 dicembre - 30 gennaio 1983. New York, Sperone Westwater, “Cy Twombly. Paintings and Sculptures
1951 and 1953”, 1-28 febbraio.
1983 Colonia, Galerie Karsten Greve, “Paintings of Cy Twombly”, primavera.
New York, Stephen Mazoh & Co., “Cy Twombly. Paintings”, 19 aprile - Houston, The Menil Collection, “Cy Twombly”, 8 settembre - 4 marzo
27 maggio. 1990; trasferita poi a Des Moines, Iowa, Des Moines Art Center,
28 aprile - 17 giugno 1990.
1984 Parigi, Galerie Di Meo, “Twombly”, 29 settembre - 23 dicembre.
Colonia, Galerie Karsten Greve, “Cy Twombly”, 28 gennaio - 25 marzo; New York, Susan Sheehan Gallery, “American Prints from the Sixties”,
trasferita poi a Londra, The Mayor Gallery, 2 aprile - 4 maggio; novembre-dicembre.
Vienna, Galerie Ulysses, 24 maggio - 23 giugno. New York, Gagosian Gallery, “Cy Twombly. Bolsena Paintings”,
Napoli, Galleria Lucio Amelio - Modern Art Agency, “Cy Twombly”, 12 dicembre - 20 gennaio 1990.
inaugurazione 8 febbraio.
Bordeaux, CAPC - Musée d’Art Contemporain de Bordeaux, “Cy 1990
Twombly. Œuvres de 1973-1983”, 19 maggio - 9 settembre. Zurigo, Thomas Ammann Fine Art AG, “Cy Twombly. Drawings and
Baden-Baden, Staatliche Kunsthalle Baden-Baden, “Cy Twombly”, 8 Sculptures”, 11 giugno - 1 settembre.
23 settembre - 11 novembre. Parigi, Ameliobrachot Pièce Unique, “Cy Twombly. Summer Madness”,
New York, Hirschl & Adler Modern, “Cy Twombly. Paintings and 23 ottobre - 24 novembre.
Drawings 1952-1984”, 11 ottobre - 3 novembre.
Roma, Galleria Sperone, “Cy Twombly. Sculture”, inaugurazione 25 ottobre.

168
1991 1998
Parigi, Ameliobrachot Pièce Unique, “Cy Twombly. Thermopylae”, Aspen, Baldwin Gallery, “Cy Twombly. Eight Drawings Plus One Large
2 ottobre - 20 dicembre. Painting”, 1-30 agosto.
New York, Hirschl & Adler Modern, “Cy Twombly. Prints Roma, American Academy in Rome, “Cy Twombly. Eight Sculptures”,
1952-1983”, 21 novembre - 4 gennaio 1992. 28 settembre - 15 novembre.

1992 1999
Parigi, Galerie Vidal-Saint Phalle, “Cy Twombly. Œuvres gravées”, New York, Hirschl & Adler Modern, “Cy Twombly. Selected Prints
12 settembre - 4 novembre. and Drawings”, 24 aprile - 12 giugno.

1993 2000
Parigi, Galerie Karsten Greve, “Cy Twombly. Peintures, Œuvres sur Basilea, Kunstmuseum Basel, “Cy Twombly. Die Skulpture”, 15 aprile -
papier et Sculptures”, 29 maggio - 20 ottobre. 30 luglio; trasferita poi a Houston, Menil Collection, 20 settembre
Parigi, Pièce Unique, “Cy Twombly”, 2 ottobre - 30 novembre. - 7 gennaio 2001; Washington, National Gallery of Art, 6 maggio
New York, Matthew Marks Gallery, “Cy Twombly. Photographs”, - 29 luglio 2001.
15 ottobre - 4 dicembre. Schleswig, Stiftung Schleswig-Holsteinische Landesmuseen Schloss
Bonn, Kunstmuseum Bonn, “Cy Twombly - Octavio Paz”, Gottorf, “Cy Twombly. Idilli. Vier Graphikzyklen und eine Collage
5 novembre - 9 gennaio 1994. aus der Sammlung Reiner Speck, Köln”, 2 luglio - 3 settembre.
Houston, Brazos Projects, “Cy Twombly. Photographs”, 18 settembre -
1994 25 novembre.
Milano, Galleria Karsten Greve, “Cy Twombly”, 9 aprile - 25 maggio. New York, Gagosian Gallery, “Coronation of Sesostris”, 11 novembre -
Zurigo, Thomas Ammann Fine Art AG, “Cy Twombly”, 15 giugno - 27 gennaio 2001.
15 settembre.
New York, Museum of Modern Art, “Cy Twombly. A Retrospective”, 2001
21 settembre - 10 gennaio 1995; trasferita poi a Houston, Menil Zurigo, Thomas Ammann Fine Art AG, “Cy Twombly”, 11 giugno -
Collection, 12 febbraio - 19 marzo 1995; Los Angeles, Museum 28 settembre.
of Contemporary Art, 9 aprile - 11 giugno 1995; Berlino, Neue
Nationalgalerie, 31 agosto - 19 novembre 1995. 2002
New York, Gagosian Gallery, “Cy Twombly. Untitled Painting”, New York, Gagosian Gallery, “Lepanto”, 19 gennaio - 23 febbraio.
24 settembre - 17 dicembre. Passau, Museum Moderner Kunst - Stiftung Wörlen, “Cy Twombly.
New York, C&M Arts (in collaborazione con la Galerie Karsten Acht Graphikzyklen und vier Papierarbeiten aus der Sammlung
Greve, Colonia-Parigi-Milano), “Cy Twombly”, 27 settembre - Grosshaus”, 20 aprile - 9 giugno.
12 novembre. Zurigo, The Daros Collection, “Audible Silence. Cy Twombly at Daros”,
3 maggio - 7 settembre.
1995 Edimburgo, Royal Botanic Garden - Inverleith House, “Cy Twombly”,
Houston, Museum of Fine Arts, “Cy Twombly. Untitled Painting, ‘Say 9 agosto - 27 ottobre.
Goodbye Catullus to the Shores of Asia Minor’,” 4-19 febbraio. Monaco, Alte Pinakothek, “Cy Twombly. Lepanto”, 4 settembre -
Houston, Texas Gallery, “Cy Twombly. Photographs”, 8 febbraio - 24 novembre.
25 marzo. Monaco, Showroom Schirmer/Mosel, “Cy Twombly. Photographs
Houston, McClain Gallery, “Cy Twombly. Works on Paper from 2002”, 5 settembre - 22 ottobre.
Four Decades”, 9 febbraio - 11 marzo. Cagliari, Centro Comunale d’Arte e Cultura Exmà, “Cy Twombly.
Goslar, Mönchehaus Museum für Moderne Kunst, “Cy Twombly. Sculture”, 6 novembre - 8 dicembre.
Prints”, 11 maggio - 29 giugno. New York, Zwirner & Wirth, “Cy Twombly. Letter of Resignation,”
Berlino, Galerie Max Hetzler, “Cy Twombly. Skulptur”, 3 giugno - 8 novembre - 4 gennaio 2003.
22 luglio.
2003
1996 New York, Gagosian Gallery, “A Gathering of Time”, 12 maggio -
Seoul, Gukje Kallery, “Cy Twombly. 1960s”, 19 aprile - 19 maggio. 21 luglio.
New York, Peder Bonnier Gallery (in collaborazione con Leonard San Pietroburgo, Hermitage, “Cy Twombly at the Hermitage: Fifty
Rosenberg Fine Art Inc., Piqua, Ohio), “Cy Twombly”, 2 maggio - Years of Works on Paper”, 8 luglio - 21 settembre; trasferita poi a
1 giugno. Monaco, Staatliche Graphische Sammlung München, Pinakothek
Los Angeles, Gagosian Gallery, “Cy Twombly. Photographs”, der Moderne, 7 ottobre - 21 novembre; Parigi, Centre Georges
11 maggio - 15 giugno. Pompidou, 21 gennaio - 29 marzo 2004; Londra, Serpentine
Salisburgo, Museum der Moderne, Rupertinum, “Cy Twombly. Gallery, 17 aprile - 13 giugno 2004; New York, Whitney Museum
Drawings and Lithos”, 18 maggio - 7 luglio. of American Art, 27 gennaio - 8 maggio 2005; Houston, Menil
New York, Whitney Museum of American Art, “Cy Twombly. Collection, 27 maggio - 4 settembre 2005.
Lepanto (Three Cardboard Plate Engravings Printed as
Monoprints)”, inaugurazione 2 dicembre. 2004
Londra, Gagosian Gallery, “Twombly. Ten Paintings and a Sculpture”,
1997 27 maggio - 31 luglio.
Roma, Galleria SALES, “Cy Twombly. Photographs”, 5 giugno - Zurigo, Thomas Ammann Fine Art AG, “Cy Twombly”, 14 giugno -
15 luglio. 30 settembre.
Colonia, Galerie Karsten Greve, “Cy Twombly”, 25 giugno - settembre. Lussemburgo, MUDAM - Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean, “Cy
Bruxelles, Xavier Hufkens, “Cy Twombly”, 4 settembre - 4 ottobre. Twombly. Natural History Part II: Some Trees of Italy, 1975-1976”,
New York, Cheim & Read, “Cy Twombly”, 18 ottobre - 15 novembre. 30 giugno - 12 settembre.
New York, Gagosian Gallery, “Cy Twombly. Ten Sculptures”,
5 novembre - 20 dicembre. 2005
Houston, Museum of Fine Arts, “Cy Twombly. Lepanto”, 27 maggio -
11 settembre.

169
New York, Gagosian Gallery, “Cy Twombly. Bacchus”, 2 novembre - 2012
21 gennaio 2006. Londra, Eykyn Maclean, “Cy Twombly. Works from the Sonnabend
Collection”, 7 febbraio - 17 marzo; trasferita poi a New York,
2006 Eykyn Maclean, LP, 5 aprile - 19 maggio.
Monaco, Alte Pinakothek, “Cy Twombly. Sculptures 1992-2005”, Los Angeles, Gagosian Gallery, “Cy Twombly. The Last Paintings.
5 aprile - 30 luglio. Cy Twombly. Photograph”, 27 aprile - 9 giugno; trasferita poi a
Hong Kong, Gagosian Gallery, 28 giugno - 11 agosto; Londra,
2007 Gagosian Gallery, 6-29 settembre; New York, Gagosian Gallery,
New York, L&M Arts, “Cy Twombly. Selected Works”, 11 aprile - 1 novembre - 22 dicembre. (La mostra fotografica non si è
2 giugno. trasferita).
Zurigo, Thomas Ammann Fine Art AG, “Cy Twombly”, 1 giugno - Philadelphia, Philadelphia Museum of Art, “Cy Twombly:
28 settembre. Sculptures”, inaugurazione 30 aprile.
Avignone, Collection Lambert Avignon, Musée d’Art Contemporain, Londra, Gagosian Gallery, “A Survey of Photographs 1954-2011”,
“Cy Twombly. Blooming. A Scattering of Blossoms and Other 6-29 settembre; trasferita poi a New York, Gagosian Gallery,
Things”, 5 giugno - 14 ottobre. 1 novembre - 22 dicembre.
Monaco, Showroom Schirmer/Mosel, “Cy Twombly. Photographs II”, Berlino, Galerie Bastian, “Cy Twombly. A Mediterranean World”,
14 settembre - 22 novembre. 8 settembre - 10 novembre.
New York, Gagosian Gallery, “Cy Twombly. Blooming. A Scattering
of Blossoms and Other Things”, 8 novembre - 22 dicembre.
Roma, Gagosian Gallery, “Cy Twombly. Three Notes from Salalah”,
15 dicembre - 16 febbraio 2008.

2008
Monaco, Showroom Schirmer/Mosel, “Cy Twombly. Photograph III”,
3 aprile - 25 maggio.
Londra, Tate Modern, “Cy Twombly. Cycles and Seasons”, 19 giugno -
14 settembre; trasferita poi a Bilbao, Guggenheim Museum,
28 ottobre - 15 febbraio 2009; Roma, Galleria Nazionale d’Arte
Moderna, 4 marzo - 24 maggio 2009.
Madrid, Museo Nacional del Prado, “Cy Twombly. Lepanto”,
26 giugno - 28 settembre.
Amsterdam, Huis Marseille Museum voor Fotographie, “Cy Twombly.
Photographs 1951-2007”, 6 settembre - 23 novembre.

2009
Londra, Gagosian Gallery, “The Rose”, 12 febbraio - 9 aprile.
Chicago, Art Institute of Chicago, “Cy Twombly. The Natural World.
Selected Works 2000-2007”, 14 maggio - 11 ottobre.
Vienna, Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig, “Cy Twombly.
Sensations of the Moment”, 3 giugno - 11 ottobre.
New York, Gagosian Gallery, “Eight Sculptures”, 15 settembre -
23 dicembre.
Atene, Gagosian Gallery, “Leaving Paphos Ringed with Waves”,
25 settembre - 19 dicembre.
Houston, Menil Collection, “Cy Twombly. Treatise on the Veil”,
30 ottobre - 14 gennaio 2010.

2010
Portland, Oregon, Portland Art Museum, “Cy Twombly”, 6 febbraio -
16 maggio.
Parigi, Musée du Louvre, Salle des Bronzes, inaugurazione del soffitto
affrescato (opera permanente), 25 marzo.
Monaco, Showroom Schirmer/Mosel, “Cy Twombly. Tulips. Fifteen
Photographs”, 8 giugno - 31 agosto.
Parigi, Gagosian Gallery, “Camino Real”, 20 ottobre - 23 dicembre.

2011
Avignone, Collection Lambert Avignon, Musée d’Art Contemporain,
“Le temps retrouvé. Cy Twombly photographe et artistes invités”,
21 giugno - 20 novembre.
Londra, Dulwich Picture Gallery, “Twombly and Poussin. Arcadian
Painters”, 29 giugno - 25 settembre.
Monaco, Museum Brandhorst, Bayerische Staatsgemäldesammlungen,
“Cy Twombly. Photographien 1951-2010”, 7 aprile - 10 luglio;
trasferita poi a Siegen, Museum fur Gegenwartskunst Siegen,
17 luglio - 30 ottobre; Bruxelles, BOZAR - Centre for Fine Arts,
31 gennaio - 29 aprile 2012.

170
R i n g ra z ia m e n ti

Si ringraziano Mirta d’Argenzio, Gabriella Belli e Larry Gagosian; Chloe Barter, Henry Blackshaw, Cristina
Colomar, Pepi Marchetti Franchi e Mark Francis della Gagosian Gallery; i collezionisti che con i loro generosi
prestiti hanno reso possibile questa mostra.

La Cy Twombly Foundation tiene inoltre a ringraziare Karline Moeller e Amy Wilkins per la loro bravura nel
gestire ogni elemento del catalogo.

171
Questo libro è pubblicato in occasione della mostra
Cy Twombly Paradise
Fondazione Musei Civici di Venezia
Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Santa Croce 2076 - 30135 Venezia
6 maggio - 13 settembre 2015

A cura di Julie Sylvester e Philip Larratt-Smith

Edito da
Cy Twombly Foundation
www.cytwombly.org
info@cytwombly.org

Damiani srl, Bologna


www.damianieditore.com
info@damianieditore.com

Matsumoto Editions
www.matsumotoinc.com
office@matsumotoinc.com

Seconda edizione
© 2015 Cy Twombly Foundation e Damiani srl
“Antichità psichedelica” © 2015 Philip Larratt-Smith
All rights reserved.
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma
o in qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico o altro, senza l’autorizzazione scritta
dei proprietari dei diritti e degli editori.
È stato fatto ogni tentativo per identificare i proprietari di eventuali diritti d’autore.
Errori o omissioni saranno corretti nelle edizioni successive.

Curatore: Julie Sylvester


Direttore creativo: Takaaki Matsumoto, Matsumoto Incorporated, New York
Assistente alla direzione creativa: Robin Brunelle, Matsumoto Incorporated, New York
Direttore di produzione: Amy Wilkins, Matsumoto Incorporated, New York
Traduzione dall’inglese: Lucian Comoy MA MICL-Words of Art, Ltd.
Redazione: Domenico Pertocoli, Matilde Marozzi

Composto in Adobe Garamond Pro


Stampato su carta Phoenix Motion Xantur 170 gr
Fotolito e stampa: Grafiche Damiani, Italy

In copertina: Untitled (particolare), 1989. Collage, acrilico e pastello a cera su carta,


194 x 74,5 cm
Risguardi iniziali: Untitled (particolare), 1959. Collage, matita e penna a sfera su carta,
36,7 x 30,4 cm
Frontespizio: Cy Twombly sulla spiaggia di Gaeta, 1997
Pagine 10-11: Untitled (particolare), 1989. Collage, acrilico e pastello a cera su carta,
104 x 74,5 cm
Pagine 32-33, 152-53: Untitled (particolari), 1989. Collage, acrilico e pastello a cera
su carta, 104 x 74,5 cm
Risguardi finali: Untitled (particolare), 1959. Collage, matita e penna a sfera su carta,
36,7 x 30,4 cm

Crediti fotografici
Giorgio Benni, courtesy Cy Twombly Foundation: 42, 104-107, 136-139; Mike Bruce,
courtesy Gagosian Gallery: 140-144, 147-148, 151; Mimmo Capone, courtesy Cy Twombly
Foundation: 46-47, 110-113; Nicola Del Roscio: frontespizio; courtesy Gagosian Gallery:
67; courtesy Galerie Karsten Greve: 99-102; Paul Hester: 80; Hickey-Robertson: 68,
86-87; Francisco Kochen: 50-52, 55-56, 59; Sebastiano Luciano, courtesy Cy Twombly
Foundation: risguardi iniziali, 40-41, risguardi finali; Belisario Manicone, courtesy Cy
Twombly Foundation: 70-73, 76, 79, 127, 133; Rob McKeever, courtesy Gagosian Gallery:
60-61, 115; Prudence Cuming Associates Limited, courtesy Gagosian Gallery: 108-109;
Friedrich Rosenstiel: 45; Squidds & Nunns: 67; Stefan Altenburger Photography, Zurich:
copertina, 10-11, 32-33, 63-65, 74-75, 83, 92-93, 116-119, 128-130, 134-135, 152-153;
Nic Tenwiggenhorn: 84; Digital Images © Whitney Museum of American Art: 121-123

ISBN 978-88-6208-432-1

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