Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
EMERGENZA CORONAVIRUS
Gli artt. 2 e 32 Cost. garantiscono i diritti inderogabili della solidarietà sociale e della
salute, intesa questa anche quale interesse della collettività.
Del resto la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, seppur con riferimento all’art. 7
della Direttiva 95/46, sostanzialmente non modificato dalla successiva disposizione
citata, ha autorizzato la comunicazione dei dati personali se si persegue la necessità
di un legittimo interesse dei terzi e sempre che la libertà del singolo alla protezione
dei suoi dati non prevalga sul legittimo interesse perseguito dedotto (Corte Giustizia
UE 11 dicembre 2019 n. 708 e Corte Giustizia UE 16 gennaio 2019, n. 496).
Inoltre la nota del Comitato precisa che il datore di lavoro può legittimamente trattare
i dati del dipendente per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e/o il
perseguimento dell’interesse pubblico inerente al controllo della malattia e ad altra
minaccia di natura sanitaria, notiziando preventivamente il lavoratore dell’iniziativa
che intende adottare.
D’altronde la lettera c) del secondo comma dell’art. 9 del precitato Regolamento
consente il trattamento dei dati personali quando è necessario tutelare un interesse
vitale dell’interessato o di altra persona fisica, qualora l’interessato versi
nell’incapacità fisica di prestare il proprio consenso.
Ne deriva che il trattamento dei dati deve essere conforme ai principi di trasparenza,
proporzionalità e coerenza [si veda l’intervista al Garante dr. Soro del 19 marzo
2020], bilanciando la limitazione alla privacy del soggetto “coinvolto” con l’interesse
alla salute della collettività garantito, come dedotto, dalla Costituzione.
Considero che evitare il contagio e, quindi, la diffusione del virus, sia un interesse
legittimo della popolazione italiana in qualsiasi sua manifestazione; la tutela della
salute deve essere garantita in ogni comunità, anche piccola, dalla famiglia, e,
infatti, vengono posti in quarantena i familiari delle persone colpite dal virus, al
condominio. Non solo, se la tutela alla salute si estende ai turbamenti psichici delle
persone, anche la paura del contagio può incidere sulla salute di costoro.
1) nella sua qualità di datore di lavoro, debba segnalare ai condomini e ai titolari di diritti
personali di godimento, iscritti nel Registro dell’anagrafe condominiale, che il prestatore di
lavoro del Condominio è affetto da Covid-19, preavvertendolo, purché ufficialmente
accertato, preavvertendolo, affinché possano adottare tutte le cautele necessarie ad evitare
il contagio e, contemporaneamente, debba provvedere a sanificare tutte le parti comuni
dell’edificio.2) possa segnalare ai residenti nello stabile da una parte che si è/sono verificati
dei casi di persone accertate positive al virus Covid-19, senza indicarne i nominativi, sempre
che i primi non ne siano già a conoscenza per altra via, e che immediatamente provvede
alla sanificazione di tutte le cose condominiali.
Premesso quanto sopra dedotto inerente alla tematica della privacy, numerose altre
sono le questioni che riguardano l’attività dell’amministratore di condominio, che ai
sensi della L. 14 gennaio 2013, n. 4 è un professionista intellettuale; peraltro è
necessario che possegga tutti i requisiti di moralità e di professionalità prescritti
dall’art. 71 bis disp. att. cod. civ. e in particolare l’attestato di superamento
dell’esame per l’aggiornamento annuale disposto dal D. M. 13 agosto 2014, n. 140,
che, da ultimo, è riferito all’annualità 2018/2019.
Per quanto inerisce alle manutenzioni dell’immobile, qualora queste siano urgenti e
indifferibili, può disporne l’esecuzione ai sensi dell’art.1135, II comma, cod. civ.; in
caso contrario deve rimettere la decisione alla prima assemblea utile, come ut supra
osservato.
a) sono attività di pulizia quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti
a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti
confinati ed aree di pertinenza; b) sono attività di disinfezione quelle che riguardano il
complesso dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti confinati e
aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni; c) sono
attività di disinfestazione quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni
atti a distruggere piccoli animali, in particolare artropodi, sia perché parassiti, vettori o
riserve di agenti infettivi sia perché molesti e specie vegetali non desiderate; Omissise) sono
attività di sanificazione quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti
a rendere sani determinati ambienti mediante l'attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di
disinfestazione ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del
microclima per quanto riguarda la temperatura, l'umidità e la ventilazione ovvero per quanto
riguarda l'illuminazione e il rumore.