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Della Casa

Capitolo 7

Comprensione delle strutture foniche


Fai e logiche della comprensione
La comprensione si sviluppa su più piani: quello delle strutture fonico-espressive, quello dei significati,
quello pragmatico-contestuale, quello delle relazioni col sistema musicale. E il “buon” ascoltatore tiene
presenti, circolarmente, tutti questi piani, relazionandoli tra loro. La comprensione è l’insieme organico e
interrelato delle risposte agli interrogativi suscitati dall’opera sui diversi piani.
Non si devono, quindi, separare le diverse fasi d’approccio. Tuttavia, poiché nella didattica non si possono
proporre troppi problemi alla volta, bisogna procedere per piccoli passi ordinati, attraverso una
“focalizzazione” progressiva, mettendo al centro dell’attenzione un particolare aspetto, volta per volta.
Possiamo distinguere due momenti della comprensione:
1. Comprensione globale: si elabora uno schema dell’opera in generale, definendo le componenti che la
rendono un’unità;
2. Comprensione allargata: l’attenzione si sposta alle componenti più piccole; si analizza l’opera
scomponendola in piccole parti, in pezzi che producono coerentemente l’insieme.

C’è sempre circolarità:


Un esempio: schede e schemi grafici
Analisi
Bydło – Quadri di una esposizione (Modest Mussorgskij)
Orientamento: composizione sinfonica:
Periodo: ottocento
Idea generale: una situazione di solenne gravità (il Bydło è un carro dei contadini polacchi, dalle ruote
altissime, tirato dai buoi; si immagina perciò un movimento greve e faticoso).
Struttura: il pezzo comprende tre brevi sequenze, di cui la prima apre, la seconda continua o sviluppa, e la
terza chiude riprendendo in modo pressoché identico la prima sequenza.
Dimensioni: caratteristiche costanti pe tutto il pezzo, senza variazioni di rilievo (tranne, nella sequenza
intermedia, l’introduzione di un’idea melodica secondaria, derivata dalla prima).
a) Melodia
- Idea melodica principale

(il tema può essere scritto alla lavagna dall’insegnante e fatto ricopiare; potrebbe bastare anche
farlo ripetere a voce o rappresentarlo con un grafico intuitivo)

- Idea melodica secondaria (2^ sequenza)

Essa deriva dall’idea principale, della quale conserva l’andamento ritmico e il carattere. Possiamo notare
che viene rovesciata la direzione (da ascendente a discendente: prima intuivamo uno sforzo in salita, ora
un rotolìo in discesa
Regime: mesta, grave. Si muove generalmente per piccoli intervalli, che si allargano però quando la
melodia tocca le zone più alte. Qui si ha un indugio, un appoggio. Sembra salire e scendere con fatica.
b) Ritmo:
cellule tipiche

Regime: lento, sempre uguale, cadenzato (isocrono), pesantemente scandito, quasi marziale.

c) Timbro:
regime: scuro, voluminoso, pesante.

d) Dinamica:
regime: cresce sino al fortissimo e diminuisce poi gradualmente. È progressiva, senza bruschi
cambiamenti. Prevale il forte.

Le relazioni: tutte le dimensioni hanno in comune la forza, la pesantezza. Svolgono, da diversi lati, l’idea
di solennità, di mesta gravità.

Gerarchia delle dimensioni: il ritmo appare come il fattore espressivo più rilevante. Molto importanti
anche il timbro e melodia.

Oltre a raccogliere le osservazioni su una scheda, può essere utile realizzare uno schema sintetico che faclita
la comprensione:

(R significa: si ripete in modo identico o quasi identico)

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