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Il Papa propone «un piano per risorgere» dopo il covid-19 Nell’omelia di Santa Marta
«E venne loro in- te le comunità, ha parlato del ri- pandemia, l’impossibilità di parte-
contro dicendo: schio di una fede vissuta in modo cipare alla celebrazione eucaristica
“Rallegratevi”» intimistico. La riflessione del Papa in questa situazione di emergenza,
(cfr. Mt, 28, 9)*. parte dal racconto del Vangelo di non deve portare con sé anche il ri-
Sono le prime parole del Risorto do- Giovanni: Gesù che attende i di- schio di assuefarci a vivere una fe-
po che Maria Maddalena e l’altra scepoli sulla riva del lago di Tibe- de intimistica. Milioni di persone
Maria scoprirono il sepolcro vuoto e riade, si intrattiene con loro e man- oggi si collegano attraverso i mass
s’imbatterono nell’angelo. Il Signore gia insieme a loro il pesce arrostito media per cercare di vivere la loro
va loro incontro per trasformare il sulla brace. È una familiarità che appartenenza alla comunità, sono
loro lutto in gioia e consolarle in passa attraverso lo stare a tavola insieme attraverso uno schermo,
mezzo alle afflizioni (cfr. Ger 31, 13). discutendo insieme. senza esserlo fisicamente. Una mo-
È il Risorto che vuole risuscitare a Quella del cristiano, ha spiegato dalità necessaria in questo momen-
una vita nuova le donne e, con loro, Francesco, è «una familiarità quoti- to, l’unica possibile nell’emergenza
l’umanità intera. Vuole farci già ini- diana con il Signore», come quella che tutti speriamo possa finire al
ziare a partecipare della condizione di chi si siede a tavola per far cola- più presto.
di risorti che ci attende. zione e parlare con naturalezza di Ma questa non può farci dimen-
Invitare alla gioia potrebbe sem- ciò che gli sta a cuore. Una familia- ticare che la Chiesa, i Sacramenti,
brarci una provocazione, e persino rità che è sempre comunitaria, pur il popolo di Dio sono concreti. La
uno scherzo di cattivo gusto dinanzi essendo personale e intima. Perché familiarità vissuta attraverso i mez-
alle gravi conseguenze che stiamo una familiarità senza comunità, sen- zi di comunicazione è un aiuto e
subendo a causa del Covid-19. Non za rapporti umani, senza la condivi- rappresenta oggi — spiega il Papa
sono pochi quelli che potrebbero ri- — un modo per «uscire dal tunnel,
tenerlo, al pari dei discepoli di Em- non per rimanerci». Francesco ci
maus, come un gesto d’ignoranza o invita pertanto a non considerare
d’irresponsabilità (cfr. Lc 24, 17-19). normale questa modalità, che pure
Come le prime discepole che anda- L’intenzione della messa sta portando conforto a tante per-
vano al sepolcro, viviamo circondati sone nelle ultime settimane soste-
da un clima di dolore e d’incertezza Per le mamme nendole nella solitudine e nella
che porta a chiederci: “Chi ci rotole- prova. I cristiani infatti sono inseri-
rà via il masso dall'ingresso del se- in attesa ti nella comunità, nel popolo di
polcro?” (Mc 16, 3). Come faremo Dio. Un popolo in carne e ossa
per affrontare questa situazione che Annibale Carracci, «Pie donne al sepolcro» (1600 ca.) PAGINA 10 che spezza il pane, ascolta la Paro-
ci ha completamente sopraffatti? la, condivide nella carità e annun-
cia da persona a persona, attraver-
so testimonianza di vita e concreta
prossimità, la gioia del Vangelo.
Un popolo che sa sfruttare con
LABORATORIO A causa del coronavirus chiuse le scuole in 188 Paesi
creatività tutte le opportunità offer-
te dalle nuove tecnologie per man-
D OPO LA PANDEMIA
Istruzione negata per oltre un miliardo di bambini tenersi in contatto e raggiungere
chi è solo, sempre in attesa, quan-
La Storia era già qui do sarà possibile, di potersi ritrova-
ma non l’abbiamo riconosciuta re fisicamente attorno alla mensa
NEW YORK, 17. «Con la pandemia che mette a ri- la per avere una fonte regolare di nutrizione quo- immunizzazione del morbillo si sono fermate in eucaristica. Un popolo che si sente
La responsabilità schio così tanti bambini del mondo, ribadisco il tidiana ora ne sono privati. almeno 23 Paesi». quotidianamente accompagnato dal
mio appello urgente: proteggiamo i nostri piccoli Guterres ha parlato della sicurezza: «I minori Nel rapporto si afferma che a seguito dell’in- Papa, e che guarda con gratitudine
di (ri)vivere e salvaguardiamo il loro benessere». Queste le sono sia vittime che testimoni di violenze dome- combente recessione globale, quest’anno potreb- ai tanti sacerdoti, religiose, volonta-
parole usate ieri dal segretario generale dell’O nu, stiche e abusi. Con le scuole chiuse, manca un bero morire centinaia di migliaia di bambini in ri che in questi giorni hanno trova-
VINCENZO SCOTTI
António Guterres, presentando il rapporto importante meccanismo di allarme rapido». Ci più rispetto allo scenario pre-pandemia. «Dob- to il modo di essere concretamente
E MARCO EMANUELE A PAGINA 3 vicini ai morenti, agli ammalati,
sull’impatto del coronavirus sui minori. sono poi i rischi relativi alla salute. «La riduzione biamo agire ora su ciascuna di queste minacce. I
agli scartati, mettendo a repenta-
Tra i rischi maggiori da affrontare, c’è anzitut- del reddito familiare costringerà le famiglie pove- leader devono fare tutto il possibile per attutire
glio la loro vita e, in non pochi ca-
L’orizzonte del dopo pandemia to quello dell’istruzione. Nel dossier si legge che re a ridurre spese sanitarie e alimentari essenziali, l’impatto della covid-19». Intanto, continua a cre-
si, anche sacrificandola.
nella riflessione di Luigi Ferrajoli 188 Paesi hanno chiuso le scuole, misura che col- in particolare per bambini, donne in gravidanza e scere il bilancio della pandemia. Sono più di
pisce oltre 1,5 miliardi di bambini e giovani. Inol- madri che allattano» ha spiegato Guterres. «Ol- 145.000 i morti nel mondo. Il bilancio aggiornato
Una Costituzione tre, quasi 369 milioni di bambini in 143 Paesi che tre al fatto che le campagne di vaccinazione con- della Johns Hopkins University parla di 145.533
normalmente fanno affidamento sui pasti a scuo- tro la poliomielite sono state sospese, e quelle di decessi e di 2.158.594 casi a livello globale.
globale
FAUSTA SPERANZA A PAGINA 3 NOSTRE
INFORMAZIONI
TEMPORE FAMIS
Il Santo Padre ha nominato
Q
Nunzio Apostolico in Guatemala
quattro pagine
APPROFONDIMENTI
L’abbeveratoio e la promessa dentro al cuore Sua Eccellenza Monsignor Fran-
cisco Montecillo Padilla, Arcive-
scovo titolare di Nebbio, finora
DI CULTURA, SO CIETÀ
SCIENZE E ARTE
Nunzio Apostolico in Kuwait,
Nell’antica pieve di San Pietro a Romena nel comune privazione e di sofferenza, la comunità umana rispon- la risposta di Maria che all’annuncio dell’angelo non Bahrein, Emirati Arabi Uniti,
di Pratovecchio ancora oggi il visitatore può trovare de, resiste e si concentra nel proprio lavoro, nella pro- si paralizza ma al contrario si mette in movimento e Qatar, Yemen e Delegato Apo-
Incontro incisa, in un capitello della navata sinistra, una scrit- pria “arte”, sforzandosi anzi a generare bellezza, perché raggiunge la cugina Elisabetta per aiutarla, sospinta stolico nella Penisola Arabica.
ta con il nome del committente, Alberico, e la data, questa è la risposta adeguata all’uomo, all’altezza del- dalla forza di una chiamata e di una promessa. Sulla
con Nicola Longo che recita così: TEMPORE FAMIS MCLII (in tempo di la sua chiamata. In termini etici è la stessa risposta sorprendente “operosità” propria dell’uomo il seguente Sua Santità ha altresì nomina-
carestia 1152). Questa scritta ha dato il nome alla di chi, in un momento di difficoltà, non si concentra testo è quanto mai emblematico; è tratto da Non è to Nunzio Apostolico in Samoa
di FRANCESCA ROMANA Sua Eccellenza Monsignor No-
presente rubrica che da più di un mese raccoglie rifles- sul male subito ma risponde con il bene generoso, pen- un paese per vecchi di Cormac McCarthy, non il
DE’ ANGELIS
sioni, spunti e meditazioni che vengono offerte al lettore sando concretamente e operosamente agli altri anziché suo migliore romanzo ma senz’altro il più famoso, gra- vatus Rugambwa, Arcivescovo
in questo terribile “tempo di fame”. La suggestione sot- rinchiudersi nel contemplare il problema che lo affligge zie alla trasposizione cinematografica che valse il pre- titolare di Tagaria, Nunzio Apo-
tostante è evidente: nonostante si viva un periodo di o nel crogiolarsi nel risentimento del proprio dolore. È mio Oscar ai registi, i fratelli Ethan e Joel Coen. stolico in Nuova Zelanda, Fiji,
Il cinema di genere
Palau, Isole Marshall, Kiribati,
italiano del 1970 Nauru, Tonga e Delegato Apo-
di EMILIO RANZATO di CORMAC MCCARTHY lo. Era scavato nella pietra dura, scavato un abbeveratoio di pietra, lo assicuro. E allora penso a quel stolico nell’Oceano Pacifico.
lungo quasi due metri, largo sup- che sarebbe potuto durare diecimi- tizio seduto lì con la mazza e lo
uando uscivi dalla porta pergiù mezzo e profondo altrettan- la anni. E perché? in che cosa cre- scalpello, magari un paio d’ore do-
Ufficio oggetti smarriti Q del retro di casa, da un lato to. Scavato nella pietra a colpi di deva questo tizio? Di certo non po cena, non lo so. E devo dire Il Santo Padre ha nominato
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trovavi un abbeveratoio di scalpello. E mi misi a pensare credeva che non sarebbe cambiato che l’unica cosa che mi viene da Membro Ordinario della Ponti-
pietra in mezzo a quelle erbacce. all’uomo che l’aveva fabbricato. nulla. Uno potrebbe pensare anche pensare è che quello aveva una ficia Accademia delle Scienze
di CRISTIANO GOVERNA
C’era un tubo zincato che scendeva Quel paese non aveva avuto perio- a questo. Ma, secondo me, non po- Sociali l’Illustrissima Professo-
specie di promessa dentro il cuore.
dal tetto e l’abbeveratoio era quasi di di pace particolarmente lunghi, teva essere così ingenuo. Ci ho ri- ressa Niraja Gopal Jayal, Do-
sempre pieno, e mi ricordo che una a quanto ne sapevo. Dopo di allora flettuto tanto. Ci riflettei anche do- E io non ho certo intenzione di
Il mondo secondo volta mi fermai lì, mi accovacciai, ho letto un po’ di libri di storia e po essermene andato da lì quando mettermi a scavare un abbeveratoio cente presso il Centro per lo
di pietra. Ma mi piacerebbe essere Studio del Diritto e delle Politi-
Minna Canth lo guardai e mi misi a pensare. mi sa che di periodi di pace non la casa era ridotta a un mucchio di
che di Governo della Jawaharlal
Non so da quanto tempo stava lì. ne ha avuto proprio nessuno. Ma macerie. E ve lo dico, secondo me capace di fare quel tipo di promes-
di SILVIA CAMISASCA Cento anni. Duecento. Sulla pietra quell’uomo si è messo lì con una quell’abbeveratoio è ancora lì. Ci sa. È la cosa che mi piacerebbe fa- Nehru University di New Delhi
si vedevano le tracce dello scalpel- mazza ed uno scalpello e aveva voleva ben altro per spostarlo, ve re più di tutte. (India).
pagina 2 L’OSSERVATORE ROMANO sabato 18 aprile 2020
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sabato 18 aprile 2020 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3
LABORATORIO «Per chi è responsabile la domanda ultima non è: come me la cavo eroicamente in quest’affare,
D OPO LA PANDEMIA ma: quale potrà essere la vita della generazione che viene» (D. Bonhoeffer)
La responsabilità
nazionale a essere messi in discus- le misure adottate, la quale dipende
sione dalla pandemia. L’onda lunga secondo è costituito dai potenti in-
largamente dalla loro coerenza e teressi economici che si oppongono
dello tsunami del coronavirus lascia omogeneità. I diversi paesi della ter-
intravedere seri contraccolpi per al progetto di una sfera pubblica
ra si muovono invece ciascuno con garante dell’uguaglianza nei diritti
l’economia e scuote le fondamenta strategie diverse, con il pericolo che
Il vescovo di Dori parla della situazione in Burkina Faso uno dei paesi africani più colpiti dalla pandemia
Con coraggio
si lotta per la vita
di CHARLES DE PECHPEYROU Il Burkina Faso ha registrato il immediato autoisolamento, con un dei sacramenti e le attività pastorali.
suo primo caso di covid-19 con la numero verde a disposizione. Le au- Successivamente, il 18 marzo, sono
onostante il Burkina Faso sia contaminazione del pastore Mama- torità hanno successivamente adotta- state sospese tutte le celebrazioni
«È
vite umane colpite! “Un dito non
raccoglie la farina”, ci insegna la vorando in questo senso, purtroppo quella di essere messi meglio dell’Europa. Dal 27 marzo il governo ha chiuso le scuole di ogni
saggezza africana. Uniamoci quin- mancano i mezzi concreti per agire Per una volta chi soffre non è l’Africa. Ma ordine e grado, i bar, i ristoranti, le discoteche. Tutti i
di per scacciare dal nostro paese e in tempo reale. Ecco perché l’appel- non dimentichiamo che l’Africa resta povera e lo sarà voli sono stati bloccati, le frontiere chiuse. I prezzi dei
dal mondo questa terribile pestilen- lo del Santo Padre alla solidarietà e ancora di più se esploderà anche questa crisi». A parla- beni essenziali già stanno aumentando. «Le scuole nor-
za che genera conseguenze così alla fratellanza deve essere più che re della situazione nella Repubblica Centrafricana ri- malmente sono molto affollate — dice padre Trinchero
gravi»: a parlare è il cardinale Phi- mai ascoltato, come anche l’appello spetto alla diffusione del coronavirus è padre Federico — ci sono classi con centinaia di allievi alle elementari,
lippe Nakellentuba Ouédraogo, ar- del segretario generale delle Nazioni Trinchero, del monastero del Carmelo di Bangui. Ori- medie e superiori. Perciò bisogna essere molto pruden-
civescovo di Ouagadougou, dimes- Unite che invita i paesi sviluppati a ginario di Casale Monferrato, da undici anni missiona- ti, anche se il virus sembra che colpisca meno le fasce
so di recente dalla clinica Les Ge- aiutare l’Africa, pur essendo attual- rio in Centrafrica, padre Trinchero si occupa della for- giovanili». In Centrafrica il 50 per cento della popola-
nets, nella capitale, dove era stato mente i più colpiti dal coronavirus. mazione dei giovani a Bimbo, periferia della capitale, zione ha meno di 18 anni. Ma 2,2 milioni di persone
un complesso con un vasto terreno agricolo di 130 etta- vivono già in condizioni precarie, 700.000 sono sfollati
ricoverato dopo essere risultato po-
Quali sono le sue più grandi preoccu- ri. Durante la visita di Papa Francesco nel 2015, in a causa delle violenze subite dai vari gruppi armati che
sitivo al coronavirus a fine marzo.
pazioni? C’è il rischio di assistere ad apertura del Giubileo della Misericordia, qui erano ac- per anni hanno seminato il terrore nel Paese: gli anti-
«La situazione dovuta alla pande-
una grande epidemia dopo il rientro in colti oltre 10.000 profughi in fuga dalle violenze di un balaka (cristiani e animisti) e gli ex-Séléka (miliziani
mia ha causato problemi a livello tadini collaborando con il gover- conflitto che si è concluso da poco.
sanitario, socioeconomico, culturale no». «Questo non è il momento Burkina Faso di persone contaminate musulmani). Vivono in campi sovraffollati con poca
in Europa o in Asia? In Centrafrica finora sono stati segnalati 12 casi di
e spirituale, e questo vale per tutti. delle polemiche o della psicosi — acqua e scarsa igiene, per cui le misure di prevenzione
covid-19, di cui due residenti a Bangui. «Questi due
Quindi, come discepoli di Cristo, avevano sottolineato — ma del rigo- come il lavaggio delle mani e il distanziamento sociale
Sono molto preoccupato per tre nuovi casi e i due precedenti confermano l’esistenza di
ribadiamo l’atto di fiducia dell’apo- roso rispetto da parte di tutti noi sono di difficile realizzazione. Perfino i caschi blu della
motivi: innanzitutto, ho paura che la una trasmissione locale», afferma una nota del ministe-
stolo Pietro: “Signore, da chi an- delle istruzioni fornite dalle autori- ro della salute e della popolazione. Le autorità stanno Minusca, la missione di pace dell’Onu, sono scesi in
sfida per contenere la pandemia ne-
dremo? Tu hai parole di vita eter- tà competenti nel nostro paese». cercando di isolare tutte le persone con cui i contagiati campo per informare la cittadinanza sulle nuove norme
cessiti un dispiegamento di forze che
na!” (Giovanni, 6, 68)», afferma il Nell’Africa sub-sahariana dove, sono venuti in contatto e invitano la popolazione «alla comportamentali da adottare. Un altro problema sono
supera le possibilità del mio paese.
porporato in un messaggio indiriz- secondo l’Onu, 76 milioni di per- calma, alla solidarietà e alla cooperazione». Il punto i trasporti: le persone si spostano su “taxi-moto”, che
E che per questo si assista a un cata-
zato alla sua diocesi e ai suoi amici sone hanno bisogno dell’aiuto delle critico è che qui l’assistenza sanitaria è una delle peg- possono trasportare anche tre o quattro persone: «I
strofico aumento del numero dei
cristiani e non, pubblicato sul sito organizzazioni umanitarie per vive- giori al mondo: mancano medici e infermieri e nel caso medici hanno proposto di non prendere più di un pas-
morti. Non escludo poi il rischio che
della Conferenza episcopale del re, la pandemia complica ulterior- scoppiasse l’emergenza sarebbe un disastro. «Abbiamo seggero ma non pare li abbiano ascoltati». Anche i taxi
il Covid-19 finisca per mutare, a for-
Paese. mente il lavoro delle ong che ven- solo tre respiratori su una popolazione di cinque milio- collettivi portano fino a otto persone, mentre i minibus
za di trascinarsi in giro nel paese.
«Una grande folla, vicina o lon- gono in aiuto a popolazioni già ni di persone — spiega il missionario — la terapia inten- arrivano a 15 posti. «Sono sempre strapieni, bisognerà
Un mutamento del virus rischiereb-
tana, di fedeli, genitori, amici e co- molto vulnerabili. In Niger e Bur- intervenire e fare attenzione».
be di annientare gli sforzi finora
noscenti (cattolici, musulmani, pro- kina Faso, in preda agli attacchi di A livello ecclesiale l’arcidiocesi di Bangui ha dato di-
compiuti e produrre una seconda
testanti e seguaci della religione gruppi jihadisti, i voli che traspor- sposizioni di seguire le celebrazioni attraverso le due
ondata nel mondo intero, questa vol-
tradizionale, autorità consuetudina- tano personale umanitario sono so- radio cattoliche. «Prima alle messe partecipavano 500
ta con milioni di morti. Ecco perché
rie, politiche e amministrative) ha spesi. Secondo una ricerca condot- persone — ricorda il missionario — ora invece siamo so-
ogni persona che rientra dall’Europa
tenuto a esprimere la sua vicinan- ta dalla London school of hygiene lo noi frati della comunità». Anche il seminario dove
e dall’Asia in Burkina Faso rappre-
za: per telefono, tramite messaggi, and tropical medicine e pubblicata insegna è stato chiuso e tutti i carmelitani restano per
senta un eventuale rischio. Dato che
a volte prodigando consigli su co- sulla rivista «Lancet», l’epidemia sicurezza a casa: «Ora abbiamo più tempo per la pre-
i paesi non possono — e personal-
me curare la mia malattia, o ancora di covid-19 che tocca Burkina Faso ghiera, c’è più silenzio e possiamo dedicarci al lavoro
mente penso che non devono —
organizzando novene di preghiere e Senegal è di «particolare preoc- che non avevamo tempo di fare. Il morale è alto. Ab-
chiudersi ermeticamente, penso che
per me», racconta il cardinale cupazione» perché in entrambi i biamo sfruttato questi giorni di Pasqua per pregare di
bisogna valutare misure di preven-
Ouédraogo. «Di fronte a tutte que- Paesi i casi «potrebbero evolversi più e stare insieme. Come sentinelle che hanno la pos-
zione specifiche destinate a questi
ste espressioni di solidarietà e com- in modo simile a quanto osservato sibilità di celebrare l’Eucaristia tutti i giorni, sentiamo
casi di cittadini che cercano di rien-
passione, offro volentieri questo nei Paesi europei con le epidemie la responsabilità di portare gli altri nella preghiera».
trare nel loro paese.
momento di prova e soprattutto la più vaste» come Italia e Spagna. I suoi confratelli sostengono che il virus non verrà
mia preghiera quotidiana per Secondo i ricercatori l’impatto di «perché qui c’è più fede e preghiera»: «Lo speriamo —
Parliamo della Chiesa, quali misure
chiunque sia malato di covid-19 o un’epidemia simile a quella attual- afferma — perché sarebbe una catastrofe in un Paese
sono state adottate? Nella diocesi di
affetto da altri disturbi, per porre mente osservata in Europa sarebbe già segnato da guerra e povertà. Ricordiamo poi che
Dori e a livello della Conferenza epi-
fine alla morte di persone innocen- devastante in quella zona. La mag- abbiamo già migliaia e migliaia di bambini e adulti che
scopale Burkina Faso e Niger ?
ti perpetrata dalle forze del male, gior parte dei Paesi della regione muoiono per le epidemie di morbillo, la malaria, la tu-
per la riconciliazione, la giustizia e ha meno di cinque letti ospedalieri Le autorità religiose hanno natu- bercolosi, ma non fanno notizia».
la pace in Burkina Faso». ogni diecimila abitanti (Italia e ralmente seguito il Governo nella Padre Trinchero spera in cuor suo che i 30 gradi di
Nel presentare le direttive della Spagna hanno valori di 34 e 35 lotta contro il coronavirus, adottan- temperatura e il caldo impediscano la diffusione di un
Chiesa burkinabé per lottare con- ogni diecimila) e meno di due me- do le misure necessarie per le cele- contagio massiccio come negli altri Paesi. Ma il vicino
tro la propagazione del covid-19, i dici ogni diecimila abitanti (Italia e brazioni e le attività religiose. Già Camerun ha già quasi mille casi, «quindi bisogna fare
vescovi avevano assicurato di segui- Spagna sono a quota 41). L’epide- dal 12 marzo scorso, seguendo il comunque attenzione». Per certi aspetti gli africani so-
re «con attenzione la diffusione mia, spiegano i ricercatori, è inizia- provvedimento che limita il numero no più preparati a vivere situazioni di emergenza e di
dell’infezione e della malattia in ta «più tardi» nell’Africa occiden- di persone presenti in uno stesso precarietà. «Abbiamo vissuto una guerra da poco —
tutto il mondo e nel Paese», consa- tale rispetto ad altre regioni del luogo, la Conferenza episcopale conclude il carmelitano — siamo abituati a stare in casa
pevoli della loro «responsabilità di mondo «a causa del limitato traffi- Burkina Faso e Niger ha diffuso le anche per 40 giorni. Vediamo giorno dopo giorno co-
proteggere il popolo di Dio e i cit- co aereo internazionale». direttive sanitarie per la celebrazione me andrà: Siamo nelle mani del Signore».
sabato 18 aprile 2020 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5
Q
• Tutti e ciascuno • Ufficio oggetti smarriti
di SILVIA GUSMANO di CRISTIANO GOVERNA
A P P R O F O N D I M E N T I D I C U L T U R A , S O C I E T À , S C I E N Z E E A R T E
A elegante come i suoi mo- nanti. Cosa che regolarmente avven- do vedi un’ombra fermati». Più che
di, di una naturale gar- ne. In più in quella classe entrarono un accorgimento pratico, un inse-
bata compostezza. Stu- cinque ragazze: tra loro c’era Lea, la gnamento di vita! Nel 2000 mi ven-
dioso di grande tempra donna che avrei sposato, il grande ne affidata la voce Roma per il Di-
nasconde le mille cose che sa dietro amore della mia vita. Il nostro grup- zionario dei temi letterari della Utet.
una straordinaria semplicità, così co- po non solo rinsaldò i legami, ma si Fu l’occasione che mi fece scoprire
me protegge le sue passioni — la fa- aprì ad accogliere altri compagni. Ci quella che da allora sarebbe stata la
miglia, le amicizie, la letteratura e Le Chiese gemelle si ritrovava a casa di Marco, una ca- strada maestra nei miei studi, Roma
Roma — dietro un fare discreto e ri- di Piazza del Popolo sa grande e sempre accogliente dove e la letteratura, come a dire due
in un dipinto si parlava, si discuteva, i grandi face-
servato. Docente scrupoloso e rispet- grandi passioni raccontate insieme.
di Tano Festa vano interminabili partite a canasta,
tosissimo del mestiere che ha scelto, Con Dante naturalmente, poeta su-
è sempre stato molto apprezzato dai si commentavano le rappresentazioni blime per me accanto a Leopardi.
suoi allievi. Un episodio di tanti an- teatrali che andavamo a vedere gra-
ni fa lo racconta bene. Aula piccola zie a un compagno di classe che ci Un tuo volume di prossima uscita si
di Italianistica alla Sapienza dove te- procurava i biglietti per la claque intitola «Roma nei classici italiani.
neva un seminario sulla Retorica an- all’Eliseo e al Quirino. Marco era la Da Dante a Palazzeschi», una sorta
tica. A quel tempo io, appena lau- fantasia: oltre a suonare a orecchio di compendio di tanti anni di lavoro
reata, ero lì per aiutarlo a condurre pianoforte, armonica e, più tardi, la dedicato a questo tema.
quel seminario, in realtà in quei due chitarra, inventava giochi, come il
L’idea fin dall’inizio è sempre sta-
anni non feci che imparare da lui, celebre Tic-Tac con 11 lattine di birra
ta questa: le parole, si dice, sono
come un’allieva che si aggiungeva per squadra e una pallina di sughe-
agli allievi. Più della ricchezza della pietre, a Roma vale il contrario, le
ro.
sua preparazione a colpirmi fu l’im- pietre diventano parole. La letteratu-
pegno che metteva a trasformare un ra trasforma la città perché ogni
Nacque allora la passione della lettera-
argomento difficile in qualcosa di scrittore finisce nelle sue pagine con
tura
trascinante per i ragazzi. Lezioni il creare una città diversa. La spiega-
Negli anni del liceo, grazie a due zione si trova già in un antichissimo
bellissime le sue, dove una figura re-
torica fioriva come un albero al pri- straordinari docenti: Eugenio Falco- elogio di Roma. Siamo nel II secolo.
mo sole di primavera e si portava a ne prima e poi Francesco Zambrano, e, cogliendo l’essenza della città, il
cascata citazioni, aneddoti e il richia- un uomo piccolo, all’apparenza insi- retore greco Elio Aristide la definisce
gnificante, che indossava sempre un un laboratorio comune perché den-
Città
mo all’immancabile Dante. Una pre-
dilezione così scoperta e appassiona- impermeabile chiaro stazzonato ma tro le sue mura confluiscono «quan-
ta che un giorno uno studente si al- capace di fare delle lezioni meravi- to è prodotto e generato dalla terra»
zò e gli chiese: «Professore mi scusi, gliose. A loro due, che mi avevano e quanto viene creato dall’ingegno
parlo a nome di tutti. Per una volta iniziato alla lettura della Commedia, umano, quello che di meglio c’è al
che ne contiene
invece delle figure retoriche ci può dedicai il mio primo libro dantesco. mondo: Roma ha tutto e quindi è
parlare di Dante?». Un accenno di Dedicai un libro anche alla professo- tutto. È questa esuberante ricchezza
sorpresa, un sorriso di felicità e poi ressa Maria Cisternino che mi aveva che permette una straordinaria liber-
«d’accordo» disse Nicola a precipi- regalato tempo per crescere. L’inse- tà di sguardo e di sentimenti.
zio, forse nel timore che i ragazzi gnamento di Zambrano fu così de-
infinite altre
potessero cambiare idea. Non ci fu terminante che in nove scegliemmo Bella questa idea di Roma come una
neanche bisogno di un testo della Lettere. Salire per la prima volta le città che ne contiene infinite altre.
Commedia, perché di versi ne ricor- scale della facoltà alla Sapienza fu
È proprio questo il segreto delle
dava tanti a memoria. Quell’episo- una grande emozione; essere in tanti
tante, personalissime letture. Ho ini-
dio mi è rimasto nel cuore e nel e così amici un conforto di cui ricor-
ziato a indagare il rapporto lettera-
tempo è diventato il simbolo di una do ancora oggi la dolcezza.
tura/Roma con il padre della nostra
magia che qualche volta avviene in
un’aula: maestro e allievi che stanno Incontro con Nicola Longo Roma e la letteratura, quando queste letteratura che collega la Roma au-
gustea celebrata da Virgilio con la
dalla stessa parte, legati da una pas- due passioni hanno cominciato a coinci-
dere? sacralità della Roma di Pietro, av-
sione largamente condivisa. viando così la distinzione tra passato
Poi ci fu il trasferimento a Roma. freddezza che mi disorientarono. Ma E al liceo continuò questo rapporto feli- Negli anni dell’università mi at- e presente, indispensabile a una cor-
Il primo ricordo della tua vita? non era solo colpa dell’ambiente di- ce con la scuola? traeva la civiltà quattro-cinquecente-
Il 7 novembre del 1957, nell’anni- retta prospettiva storica. Per gli
versario della Rivoluzione russa, la- verso e in qualche modo avverso o Non solo continuò ma addirittura sca, dalle invenzioni dell’Umanesi-
Il mio primo ricordo è una coper- umanisti Roma è «parte del cielo»
sciammo Alberobello per la capitale. della difficoltà ad adattarmi. Venivo migliorò, anche se fu preceduto da mo e del Rinascimento fino alla
ta rossa da culla con cui mi coprivo per le caratteristiche uniche e prezio-
Una coincidenza naturalmente, an- da una preparazione sommaria e in un colpo di scena che si sarebbe ri- estenuata esasperazione del Manieri-
tutto, anche la testa. E questo acca- se, quasi divine che ne fanno la città
che se per noi fu davvero una rivolu- più avevo un accento forte di cui mi velato un’altra delle fortune della smo. Dopo la laurea del 1970 e il
deva prima che Schulz inventasse la eterna per antonomasia e il luogo
zione. Mio padre, che era avvocato, vergognavo e che rendeva il mio ita- mia vita. Frequentavamo la I B e ci matrimonio del 1972, sono nati Ales-
coperta azzurra di Linus! Per il resto dell’ideologia classicista. Alla fine
all’età di 44 anni aveva deciso di in- liano molto imperfetto. Non dovevo trovammo con docenti di una ferocia sandro (attento nel saper ascoltare
ho tanti ricordi dell’infanzia. Sono del Settecento, in pieno clima neo-
ventarsi una nuova vita a Roma. solo imparare cose nuove, dovevo inusuale e di un livello altissimo al gli altri) e Francesco (per il quale la
nato ad Alberobello e la nostra casa classico, Roma diventa una tappa
Non mi turbò l’idea di partire e la impadronirmi di un’altra cultura. Fu quale noi allievi non eravamo ade- letteratura è una cosa molto seria)
era in Corso Vittorio Emanuele. fondamentale per i giovani europei
città mi piacque subito. Ricordo che al liceo Orazio che trovai chi mi fece guati. L’anno finì con 18 bocciati, che ci hanno regalato tre nipoti spe-
Conservo ogni dettaglio di quella colti che affrontano il Grand Tour. È
che era la strada principale, del pa- il giorno stesso dell’arrivo mio padre uno dei più bei regali che ho ricevu- tra i quali compatto il nostro gruppo ciali. Poi la vita accademica mi por- la premessa per l’entusiasmo degli
lazzo — la facciata, le due colonne mi prese per mano e da via Saboti- to nella vita. La professoressa Maria di amici. L’anno dopo il preside eb- tò in luoghi diversi — dopo Roma, scrittori romantici. I due secoli suc-
che sostenevano un balcone e l’em- no, dove era la nostra nuova casa ro- Cisternino in qualche modo mi sal- be l’intelligenza di salvaguardare noi Mogadiscio, Potenza, Chieti e anco- cessivi vedono la città protagonista
porio che era accanto al portone — e mana, attraversammo tutto il quar- vò. Avrebbe potuto respingermi ma compagni e ci inserì tutti nella I D, ra Roma — e a percorrere altri secoli di tante opere letterarie. Prevale il ri-
della casa dove abitavamo. tiere Prati passeggiando. Arrivati da non lo fece e mi rimandò solo in la- una classe di geni, ragazzi che nella e altri autori. Ricordo l’esperienza di ferimento al contesto urbano nella
via Marcantonio Colonna a via Cola tino e greco. «Lasciamolo crescere» vita avrebbero mantenuto tutto docente in Somalia da dove ricavai rappresentazione di una Roma meno
Chi ha contato di più nella tua in- di Rienzo, girato l’angolo sulla de- disse, accordandomi una fiducia che quanto allora promettevano. La sua due insegnamenti: che la letteratura monumentale e più quotidiana, an-
fanzia? stra, mi indicò una signora che usci- pochi mi avrebbero concesso. Tutta preoccupazione non fu rovinare filtra la vita per cui ad esempio siste- che se il mito dell’antico, la sacralità,
va da una profumeria. Riconoscere l’estate del 1960, quella delle Olim- un’ottima classe con quel gran nu- mare la biblioteca era importante
Sono cresciuto come un figlio uni- la leggendaria bellezza dei panorami
Silvana Pampanini, un’attrice allora piadi a Roma, la trascorsi a studiare. mero di bocciati, ma recuperare de- quanto tenere i corsi e che, come
co pur avendo una sorella più gran- e del clima, la preziosità delle testi-
molto nota che avevo visto sulle co- Superai brillantemente gli esami di gli allievi offrendo loro un’altra oc- suonava un detto popolare, «quando
de. Avevo tutta per me mia madre monianze del passato continuano a
pertine delle riviste o sui manifesti riparazione e quando iniziò l’anno
Jacovina, una donna molto bella, riempire le pagine dei cantori inna-
dei film, mi colpì molto, come se nuovo cambiò tutto. Il mio V ginna-
dalla carnagione chiarissima e dai morati della città. Naturalmente esi-
Roma fosse la città delle mille sor- sio lo ricordo come l’anno delle sco-
capelli castani. E poi era dolce, af- stono anche prese di distanza, sguar-
prese e delle mille opportunità. perte.
fettuosa. Una presenza dominante di accusatori e voci di denuncia.
nella mia vita che mi portò, una vol- Cominciò allora il tuo amore per Ro- Eri cresciuto in un’estate, come aveva
ta arrivata la giovinezza, ad affronta- Nicola Longo è nato nel 1945 Un altro modo di raccontare Roma
ma? sperato la tua insegnante?
re una rispettosa ma necessaria lotta ad Alberobello (Bari). Ordi- Tra gli scrittori che non subiscono
di liberazione per diventare adulto. Cominciò allora. Mio padre aveva Sì, a volte nella vita è così, per ca- nario di Letteratura ita- il fascino della città possiamo ricor-
Di nove anni più grande di mio lo studio di avvocato in via della pire basta un lampo di luce che ti liana presso Tor Vergata dare Alfieri che attraversa Roma sen-
padre rimase tutta la vita perduta- Colonna Antonina e io spesso a fine lascia vedere il mondo. C’è un’im- Università di Roma, nel- za vedere nulla di quello che dai più
mente innamorata. Lui, che pure pomeriggio lo raggiungevo. Ogni magine che riassume tutto il cambia- la sua attività di ricerca si
volta facevo un percorso diverso, viene celebrato come magnifico e
l’aveva amata e sposata, sfidando il mento che avvenne quell’anno nella è occupato inizialmente dello
senza preoccuparmi di allungare il Leopardi che vede tutto e disprezza
pregiudizio della differenza d’età e mia vita. Primo giorno di scuola, mi studio della letteratura del Ri-
tragitto. Nel 1958, da viale Marconi tutto, a partire dalla grandezza della
l’affetto geloso dei sei fratelli, con il avvio verso l’ultimo banco — da pic- nascimento e della critica let-
dove ci eravamo trasferiti, prendevo città «tanti spazi gittati fra gli uomi-
tempo si era intiepidito. Lei non dis- colissimo che ero a un tratto avevo teraria con particolare riferi-
la linea celere L, scendevo a via Ve- ni in vece d’essere spazi che conten-
se mai niente, ma dovette soffrirne iniziato a crescere e in poco tempo mento all’opera di De Sanctis.
neto e andavo alla scoperta di un al- gano uomini».
molto. Mio padre Giuseppe era an- ero diventato alto — e nel posto ac- Poi il lavoro scientifico si è
che lui un bell’uomo, elegantissimo tro quartiere di Roma. Volevo cono- canto trovo un ragazzo che stava di- indirizzato verso la ricerca
scere tutto di quella città che mi ave- E la tua Roma del cuore?
e capace di spendere molti soldi in segnando su un blocco a spirale. Era della dimensione urbana nelle
abiti. A differenza di mia madre ave- va rapito il cuore e di cui sentivo di Marco che sarebbe rimasto il mio forme della letteratura, con Tutta, ma la Roma che amo di
va pochissimo senso dell’infanzia e dovermi impadronire. Del tutto di- migliore amico. Mentre cresceva l’in- particolare attenzione al rap- più non è quella della magnificenza
non mi trattò mai come un bambi- verso il discorso per la scuola. Mi ci tesa iniziò una collaborazione artisti- porto di Roma con i classici che rapisce gli occhi, ma la città de-
vollero tempo, fatica e qualche delu- tanti volumi pubblicati: Lettu-
no. Ricordo che per le nozze di una ca fra noi: lui disegnava e io illustra- della letteratura italiana (Dan- re novecentesche (Bulzoni, gli angoli segreti che senza presun-
sua sorella, la zia Lina, mi fece con- sione per adattarmi a un mondo al vo con dei versi quelle immagini. te, Petrarca, Tasso, Pirandello, zione si accontentano di una bellez-
quale non ero abituato. 2001), I Papi, Roma e Dante.
fezionare un abito di vigogna grigio Facemmo anche una mostra in un Carlo Levi e Bassani tra gli L’idea e le immagini di Roma za semplice, appena suggerita, scorci
a doppio petto con 4 bottoni invece locale sotterraneo delle case popolari altri). Un altro importante nella Commedia (Bulzoni, che si nascondono più che apparire
di 6 perché allora, avevo sette anni, Raccontaci di Monte Sacro grazie a padre Enri- settore di ricerca, a cui si è e non si vantano delle emozioni che
2004), Petrarca: geografia e let-
ero piccolissimo: un adulto in minia- Le mie difficoltà derivarono da co, il nostro insegnante di religione, costantemente accompagnato teratura. suscitano. Un’unica eccezione: piaz-
tura. Oltre i genitori sono stati im- due problemi diversi. Ad Alberobel- che aveva creato un centro culturale, un intenso lavoro di conferen- Da Arezzo ad Arquà, da Parigi za del Popolo, con le sue meravi-
portanti zio Santillo che mi portava lo avevo frequentato la I e la II me- uno spazio di incontro per i ragazzi ze, lezioni e seminari, è rap- a Praga, passando per Roma gliose chiese gemelle, che ti abbrac-
a caccia, zio Pasqualino, fratello di dia in un istituto parificato che era del quartiere. L’estate di quell’anno, presentato da studi sulla Divi- (Salerno Editrice, 2007), Studi cia sotto un cielo che cattura tutti i
mio padre e poi mia sorella. Quan- stato aperto da poco per iniziativa promosso a pieni voti, tornai per le na Commedia. Ha svolto un danteschi. Da Francesca alla colori. Per me è la bellezza, ma non
do nel 1951 ci trasferimmo nella casa del sindaco e su suggerimento di vacanze ad Alberobello. Per me è ri- ciclo di letture dantesche pres- Trinità (Studium, 2013), Piran- solo. È Roma al tramonto che trat-
paterna di mia madre, zio Pasquali- mia madre. Un ambiente familiare, masto l’anno delle pere, perché con i so l’Università di Castel dello tra Leopardi e Roma tiene l’oro del sole quando, mano
no con il dono di una magnifica bi- accogliente, tranquillo, dove ci si co- miei compagni d’infanzia ritrovati Sant’Angelo di Roma promos- (Studium, 2018). nella mano di mio padre, tornavamo
cicletta color argento mi regalò la li- nosceva tutti. La III media a Roma non facemmo altro che mangiare sa dall’Unione contro l’Anal- Di prossima pubblicazione a casa: in piazza sostavano le carroz-
bertà di andare in giro per il paese la frequentai al Belli e per la prima quei frutti che dovevano essere parti- fabetismo di cui è Coordina- per Studium Roma nei classici zelle e s’incontrava solo qualche raro
senza controllo. volta sperimentai una severità e una colarmente abbondanti. tore scientifico dei corsi. Tra i italiani. passante.
pagina 6 sabato 18 aprile 2020 L’OSSERVATORE ROMANO sabato 18 aprile 2020 pagina 7
L’aria della libertà Non essere una macchina Giorgio de Chirico focalizza sul periodo compreso tra il 1911, bili figurano La nostalgia dell’infinito, metafisica. Lungo questo percorso s’im-
anno in cui de Chirico arriva a Parigi, e il Piazza con Arianna, L’incertezza del poeta, pone la figura del manichino, espressione
da vedere
da leggere
Si affaccia da uno dei vicoli più belli di Urbino Piero Calamandrei, Anche la lettura di Non essere una macchina. Come restare umani nell’Era digi- e la pittura metafisica 1918, quando ebbe fine la prima guerra La stazione di Montparnasse, Il servitore fe- della cifra stilistica del pittore nonché
dalla copertina del libro L’aria della libertà (Roma, Edizioni di Storia e tale (Roma, Luiss, 2020, pagine 256, euro 20) assume un sapore particolare mondiale. È in questo arco di tempo che dele, Il grande metafisico. La dimensione simbolo del rapporto, travagliato e spiaz-
Il coronavirus non si ferma, e l’arte nem-
Letteratura, 2020, pagine 144, euro 29). In esso gli autori — Nino Cri- in questo tempo di coronavirus. In esso Nicholas Agar — docente di etica l’artista si configurò come uno dei mag- metafisica che ispirò la sua arte si confi- zante, tra l’uomo automa e senza volto e
meno. I musei sono chiusi ma grazie alla
scenti e Tomaso Montanari — fanno dialogare fotografie e voce narran- alla Victoria University di Wellington, considerato uno dei massimi esperti giori esponenti del movimento della pit- gura come un’interpretazione romantica l’universo che lo circonda. Un rapporto
tecnologia, usata a fin di bene, è possibi-
te, tratte rispettivamente dall’archivio di Calamandrei, costituente e al mondo del tentativo anche artificiale di andare oltre i limiti umani (hu- le non dover cancellare le voci di tura metafisica. L’esposizione rivolge l’at- della classicità che attinge alla sublime che finisce per tradursi nella incomunica-
giurista tra i più importanti dell’Italia del Novecento, e dal suo Diario. man enhancement) — si fa molte domande sui tantissimi mestieri che nell’era un’agenda culturale sempre fitta. Una di tenzione anche agli anni precedenti al tecnica dei maestri rinascimentali. Fu a bilità e nell’afasia. Abbracciando la di-
Il risultato è un viaggio nell’Italia, tra fascismo prima della guerra dell’economia digitale potranno essere svolti non più dagli esseri umani, ma
(«anni pesanti e grigi nei quasi si sentiva avvicinarsi la catastrofe») e queste voci è rappresentata dalla mostra 1911, quando de Chirico era studente Firenze, nel 1910, che de Chirico fondò il mensione metafisica, de Chirico intese di-
dalle macchine. In modo più efficiente ed economico. Secondo Agar però il dedicata a Giorgio de Chirico dal titolo all’Accademia di belle Arti di Monaco. A movimento della pittura metafisica. Ma pingere «ciò che non si vede», mutuando
Resistenza; tra luoghi in cui trovare conforto e ispirazione per «ritrova-
re una tradizione di civiltà». Ritratti dalla Rolleiflex di Calamandrei, prezzo più alto che l’umanità rischia di pagare non è la perdita dei posti di Metaphysical Painting allestita al Musée Parigi l’artista entrò in contatto con i cir- solo sette anni più tardi tale movimento l’intuizione di Charles Baudelaire, secon-
quei luoghi sono campagne, pievi, abbazie, scorci, siti archeologici e lavoro, quanto la perdita di umanità. Si tratta infatti di macchine program- de l’Orangerie, a Parigi, dal primo aprile coli letterari e artistici dell’epoca. Fu il acquistò la matura consapevolezza di sé e do cui «tutti i veri disegnatori dipingono
monumenti storici che in tempi bui e dolorosi con la loro bellezza di- mate non solo per svolgere funzioni automatiche, ma anche per ragionare, al 13 luglio. Tramite congegni digitali at- poeta e critico d’arte Guillaume Apolli- del tratto inedito di cui si faceva incarna- dall’immagine scritta nel loro cervello e
ventano strumenti di resistenza attraverso i quali «voler bene all’Ita- prender decisioni e risolvere problemi. Per evitare questo Agar vede una sola tivi sui social network il “visitatore” può naire a scoprirlo e fu lui a farlo scoprire zione e modello. Ricoverato, nel 1917, non dalla natura». Strategia, questa, di-
lia». I torricini di Urbino compaiono anche nell’ultima foto del libro, possibilità: costruire una società che sia capace di integrare l’economia digi- ripercorre un significativo tratto dell’itine- ad altri intellettuali di spicco, tra cui An- all’ospedale militare di Ferrara, de Chiri- retta a superare i confini della realtà ap-
con Calamandrei che saluta ricordando che «la libertà è come l’aria. Ci tale con quella sociale, promuovendo un progresso tecnologico che metta al rario del pittore e scrittore nato a Volo, dré Breton e Paul Eluard, i quali subito co conobbe il pittore futurista Carlo Car- parente delle cose per approdare a imma-
si accorge di quanto vale quando comincia a mancare». Con lenti e an- centro l’umanità e le sue interazioni. La crisi mondiale causata dal covid-19 città della Tessaglia, in Grecia. L’esposi- apprezzarono la carica innovativa della rà, con cui iniziò un percorso che lo por- gini sospese nel tempo e ammantate di
Q
tagonisti diversi, ce ne stiamo accorgendo anche oggi. renderà questo progetto ancora più difficile? zione — che presenta quindici opere — si pittura di de Chirico. Tra le opere visita- tò a perfezionare i canoni della pittura mistero. (gabriele nicolò)
quattro pagine
Tutti e ciascuno
A destra, «La polizia ringrazia» (1972) Ufficio oggetti smarriti
Il passato
imprevedibile
Due splendide proposte della casa editrice Uovonero
Facendo leva
di SILVIA GUSMANO zioni dei tre fondatori), Uovo-
nero — il cui nome viene da una
anche sulla crisi di Hollywood
avide è fiaba di Luigi Capuana che par- il cinema italiano Vite dromedarie
«D molto for-
tunato»:
anche se
non lo ha
chiesto, gli hanno regalato un
cane, un labrador affettuosissi-
la della bellezza della diversità,
e di come essa vada valorizzata
e non normalizzata — propone
libri accessibili e adatti a tutti i
bambini senza distinzioni, inclu-
si coloro che presentino uno
conobbe cinquant’anni fa
una delle sue stagioni e i limiti del night
mo di nome Rocco. Inoltre Da-
vide — che ha una memoria pro-
svantaggio nella lettura. Non si
è voluto, cioè, fare libri speciali
di maggior rigoglio
digiosa, utilissima in tante occa-
sioni ed è bravissimo a inventare
per bambini speciali, ma libri
che possano essere condivisi da puntando con successo sul western di CRISTIANO GOVERNA
e raccontare le storie — ha la tutti: storie per includere, e non
sul poliziesco e sul thriller sembra un sabato qualunque, un sabato
«E
fortuna di poter leggere a letto storie che finiscano per accen-
finché vuole, anche dopo che tuare l’esclusione. Edizioni inol- italiano, il peggio sembra essere passato». Ero
papà e mamma hanno spento tre — e qui Uovonero fa davvero un ragazzino e Sergio Caputo mi aspettava
definitivamente la luce nella la differenza — che non rinun- proprio di sabato pomeriggio, a casa di un
stanza dei bambini. ciano mai alla qualità in termini amico del liceo. Sul piatto del giradischi girava
Così racconta il fratello mino- di materiali, testi e illustrazioni. Un sabato italiano ed io ebbi la netta sensazione di essere osservato.
re di Davide, io narrante del li- Rivolgendosi a piccoli e ado- Di essermi imbattuto in un amico, quasi un sodale segreto, che mi
bro Che bambino fortunato! (Cre- lescenti, Uovonero pubblica avrebbe fatto sentire meno solo da lì in avanti. Di quanti altri
ma, Uovonero 2019, traduzione dunque testi con rinforzi comu- autori possiamo dire lo stesso? Chiariamo subito, l’autore romano
dallo spagnolo di Lorenza Luz Tavola tratta da «Che bambino fortunato!» nicativi, che si tratti di bimbi in non è un oggetto smarrito, semplicemente è un piccolo gioiello che
Pozzi, pagine 40, euro 14.50) di di Lawrence Schimel e Juan Camilo Mayorga età prescolare o con difficoltà viene da un passato, quello della mia generazione, alla quale ha
Lawrence Schimel, scrittore e cognitive; saggi sull’autismo; al- saputo parlare senza promettere e senza disperarla. Ma torniamo a
Tris d’assi
traduttore statunitense, e Juan bi illustrati e libri di narrativa quel sabato del quale Sergio sembrava conoscere i segreti, quel
Camilo Mayorga, artista e illu- possa poi trovare quello che cer- viglioso, e tutto passa in secon- che aiutano a capire e ad accet- giorno della settimana che quasi tutti attendono a patto di avere
stratore colombiano. Certo, ci ca. E quando viene in visita do piano. Anzi, peccato per tare chi è diverso; narrativa ad una vita, una famiglia, un amore, qualcuno da vedere. E se, magari
sono anche dei doveri nell’essere l’amico Carlo non ci si può sbiz- Carlo che è figlio unico. alta leggibilità che affronta il te- momentaneamente, tu ne fossi sprovvisto? Se anche tu sentissi sulla
suo fratello: dopo averli usati, zarrire con i soldatini, lasciando- È allegro e spensierato Che ma della dislessia in modo at- pelle tutta l’insidia del sabato, il giorno nel quale la felicità attorno
ad esempio, gli oggetti di casa li lì dove sono quando gli adulti bambino fortunato!, un libro deli- tento, leggero e divertente; una a te esplode e tu resti lì come un sordo a un concerto, a sperare che
vanno rimessi tassativamente al chiamano per la merenda. Poco zioso per le tavole e molto intel- collana di giochi per divertirsi e tutto finisca presto? Finché alla fine, poco prima di sera, t’imbatti
loro posto, in modo che Davide male: Davide è un fratello mera- ligente per il contenuto: Davide, imparare nel rispetto delle diver- in quel punto del sabato nel quale, misteriosamente, la tua ansia si
infatti, viene presentato in posi- sità e della collaborazione non scioglie e l’istinto a vivere e ad uscire ti spinge nuovamente fuori.
tivo per tutto quello che sa fare competitiva, e via dicendo. «Il peggio sembra essere passato». Caputo sapeva. Come si
e può fare. Un libro sul valore
della differenza, raccontata —
senza sdolcinatezze, banalità o
Tra gli ultimi libri usciti, ri-
cordiamo anche lo splendido
Che cos’è una sindrome (2019, pa-
Il cinema di genere italiano del 1970 conoscono le cose che tu provi? Avendole vissute. Questo era uno
dei nodi più resistenti del lenzuolo che legava Caputo ai suoi fan,
avere sempre l’impressione che quel che ci spaventava avesse
mitizzazioni al contrario — dal gine 60, euro 18) con testi e illu- spaventato anche lui, che gli sgangherati rimedi a quella paura li
fratello di un bambino cieco, e strazioni di Giovanni Colaneri avesse posti in essere anche lui e che alla fine, tutto sommato, altro
di EMILIO RANZATO Mentre la scelta di un investigatore non del thriller, dunque alla suspense legata orchestrate con grande perizia, e con
vissuta come un arricchimento. che presenta — in modo curioso, non c’era da fare che riderci sopra. Viene in mente Jerry Lewis
professionista che si ritrova al centro di ad azioni criminose particolarmente effe- un’eleganza che ne rende sopportabile il
La disabilità di Davide, infatti, colorato e avvincente — le tantis- un intrigo per caso, viene sì dal film di rate, che interessa ad Argento. Caratteri- quando diceva «La felicità non esiste, non ci resta che essere felici
ezzo secolo fa, il cinema contenuto violento fino a sublimarlo in
M
lo porta a sviluppare alcune ca- sime declinazioni assunte dalla Bava, ma ancora prima dal cinema hitch- stica che affrancherà sempre di più il ge- senza di lei», questo è quanto (a modesto avviso di chi scrive) ti
di genere italiano viveva puro gesto estetico. Lo scenario è offerto
ratteristiche, rendendolo agli oc- parola “sindrome”, termine om- cockiano di cui quest’ultimo porta chiari nere cinematografico italiano dalle sue ra- da una Roma in buona parte inedita e sussurravano le canzoni di Sergio. La vita vale di più di quella che
una delle sue stagioni di
chi del fratello un formidabile brello che include realtà infinita- segni nel titolo. dici letterarie anglosassoni, con una rap- trasfigurata. Una scelta che rende eviden- (Elio Petri) accorcia la distanza fra cine- già fatto notare la non comune alchimia tu chiami “felicità”. Viene da chiamarlo per nome, anche se non gli
maggior rigoglio, facen-
compagno di giochi. mente varie. Giungendo alla Da Sei donne per l’assassino, invece, Ar- presentazione della violenza che spesso te come nel giallo-thriller italiano non vi ma d’impegno e prodotto commerciale, fra i due attori. ho mai rivolto la parola in vita mia (il mondo è pieno di gente che
do inevitabilmente leva
La storia — che contiene due conclusione che qualsiasi cosa gento mutuerà parte della trama, ma so- sarà tanto esplicita quanto stilizzata. sia una grande attenzione — per lo meno con una trama paradossale che vale tanto Se in altri contesti, dunque, la rappre- conosce i propri idoli, questa è una delle catastrofi di internet al
anche sulla crisi profonda di Hollywood.
pagine in alfabeto braille e una una sindrome sia (una cosa se- prattutto quello che diventerà uno dei Con L’uccello dalle piume di cristallo, diretta, semmai inconscia — per la realtà quanto metafora sul potere e sulle tenta- sentazione della violenza prende il largo, tempo dei social) per tutte le volte che con un verso di una sua
Al pubblico si offrivano senza troppe re-
piccola appendice che racconta ria, una crisi, un disordine, un marchi di fabbrica dei suoi gialli, ovvero Argento porta dunque a piena maturazio- nazionale del tempo. zioni di autoritarismo dell’epoca, quanto nel western comincia invece ad attenuar- canzone, ha scattato una polaroid della nostra vita. Un pizzico di
more emozioni forti, attraverso generi —
ai bambini cos’è e come si usa sentiero, un punto di vista, una l’iconografia dell’assassino con impermea- ne tutti questi elementi, dimostrando da L’atmosfera nervosa dell’epoca trapela come semplice fonte d’intrattenimento. si. Ma ciò non dipende da considerazioni verità, un pizzico di surreale, ecco la sua ricetta formidabile nel
il western, il poliziesco, il thriller — che
questa particolare forma di scrit- salita, un colore, un pregiudi- bile e mani guantate di nero, dettaglio da subito una consapevolezza nei propri nitidamente, ma tutto è sottoposto al fil- Inoltre la regia di Petri è già quella velo- di ordine morale. restituire il vivere attraverso i suoi personaggi. Ricorre spesso il
in qualche modo intercettavano e subli-
tura — è solo una dei tanti titoli zio...), qualsiasi effetto essa pro- valorizzare con febbrili soggettive. Più in mezzi, soprattutto tecnici, davvero rara tro del gioco metacinematografico, fina- ce e senza fronzoli del genere che sta na- A differenza del western americano, viveur de noantri che tutti prima o poi siamo stati, sempre il bilico
mavano il malessere e i traumi della na-
proposti da Uovonero, casa edi- vochi sul singolo individuo o generale, è questa tendenza alla modalità per un esordiente. Le scene madri sono lizzato a servirsi di un genere ormai vec- scendo. Ancora più vicino all’atmosfera e quello italiano non ha mai avuto una fra sinuose atmosfere chandleriane/simenoniane e la tragica
zione in un’epoca di violenza e sconvol-
trice lombarda che ha appena sulla realtà in cui costui vive, la chio e sostanzialmente saturo di situazio- allo stile del poliziottesco, è La morte ri- grande varietà di contenuti, vertendo fon- somiglianza con un Fantozzi della notte, sono i limiti del Night
gimenti sociali.
compiuto dieci anni. sindrome — che è «qualcosa che ni narrative per farne un laboratorio di sale a ieri sera (Duccio Tessari), tratto da damentalmente sui temi piuttosto ele- bellezza... «È così che mi ritrovo a divagare su chimere e
Quando Dario Argento arriva a realiz-
Nata grazie all’incontro tra non si può nascondere» — è pri- cinema puro — di nuovo in ossequio del- un racconto di Scerbanenco, autore che mentari della vendetta e della contrappo- aspirazioni da viveur nell’intrigo della notte in quest’oasi di lamé a
zare la sua opera prima, nel 1970, il giallo
psicologia dell’autismo, comuni- ma di tutto qualcosa che ci ri- le teorizzazioni di Sir Alfred — in cui le non a caso verrà preso in considerazione sizione fra cacciatori di taglie e fuorileg- prescindere dai fatti penso a te. Parla più forte ti telefono da un
Particolare da una tavola tratta da «Che cos’è una sindrome» di Giovanni Colaneri cinematografico italiano esiste ormai da
cazione e musica (le specializza- guarda. Tutti e ciascuno. immagini in sé contano più del racconto più volte dal nuovo genere. ge. Nel giro di pochi anni, complice la night ho i nervi un po’ in disordine e il fegato nei guai. Tiro a
una decina d’anni. Già nel 1960 c’erano
stati Il rossetto (Damiano Damiani) e Quel e i singoli momenti più dell’insieme. A fare del film di Tessari un capostipi- quantità davvero impressionante di film stupirti ma non mi riesce più a barare son più abile anche quando
Argento diventerà in poco tempo il te non riconosciuto, è soprattutto la de- prodotti, era quindi fisiologico che si ar- vinci tu. Nel brivido del night nell’ottica del night ognuno ha un
maledetto imbroglio (Pietro Germi). Più
scrizione credibile del milieu criminale rivasse a una precoce saturazione di si- segreto nel cuore da non rivelare mai. Nei limiti del night nell’etica
tardi, ci saranno altri discreti tentativi da maestro riconosciuto del genere, e i suoi
milanese, gli accenni superficiali ma effi- tuazioni narrative. E il registro ironico e del night si diventa didascalici ma tu non lo sai» (tratto da Night)
parte di esperti del cinema di genere, fra titoli andranno a eclissare omologhi di li-
caci alle dinamiche sociali che lo sotten- ludico di Lo chiamavano Trinità nasce so- La trasgressione che rende didascalici è il più atroce e al contempo
cui Antonio Margheriti, Riccardo Freda, vello non inferiore firmati da altri autori,
dono, una detection delineata con preci- stanzialmente come una scappatoia da ridicolo dei contrappassi e ce lo spiega Sergio Caputo. E così, da
«Certamen 1246», romanzo ambientato nella Lombardia del XIII secolo Umberto Lenzi. Ma a ispirare Argento i quali non dimostreranno però la stessa
sione, e ovviamente l’uso, anche qui, del- questa situazione. aspiranti viveur ci ritroviamo fantini di dromedari a preoccuparci di
sono soprattutto i due seminali gialli di fedeltà a questo tipo di film. La corta
lo scenario cittadino, che diventa para- Il regista E.B. Clucher, alias Enzo Bar- esistere, con una vita ormai scandita da cose che ci sfuggono di
La misteriosa malattia dell’abate Ariberto Mario Bava: La ragazza che sapeva troppo
(1963) e Sei donne per l’assassino (1964).
Entrambi splendidi visivamente — il pri-
notte delle bambole di vetro (Aldo Lado,
1971), Una farfalla con le ali insanguinate
(Duccio Tessari, 1971), Giornata nera per
dossalmente spettacolare proprio nei suoi
aspetti più desolati e squallidi. Con un
boni, figlio del grande direttore della fo-
tografia Leonida, scrive di suo pugno
una storia semplice che contamina il cini-
mano e gli ultimi, quasi eroici, tentativi di mentire a noi stessi
«… e la vita dromedaria se ne va nel deserto della quotidianità.
mo in un bianco e nero cupo e contrasta- l’ariete (Luigi Bazzoni, 1971), sono solo al- protagonista che deciderà di vendicarsi in Noi la seguiamo incompetenti eludendo i cambiamenti sopraggiunti
smo e la violenza tipici del sottogenere con l’andare dell’età. Ahimè, tempi duri per noi, Gagà» (tratto da
to, il secondo in colori saturi — sono film cuni di quei prodotti che, pur nascendo prima persona dell’uccisione della figlia,
greti taciuti troppo a lungo, la stanchezza di a conoscenza di quello che lì è successo molti italiano non solo con l’ironia, ma anche Vita Dromedaria). La vera difficoltà dei tempi è sfuggire allo
di SILVIA GUIDI che sicuramente si lasciano ammirare so- come epigoni della matrice argentiana, inoltre, il film anticipa Un borghese piccolo
una dissimulazione sempre più faticosa con il anni prima, durante la contesa tra il Papa e con accenni di romanticismo che riconci- specchio nascosto nei nostri bagagli, abbiamo il coraggio di
prattutto per le loro qualità formali, frut- non sfigurano nel confronto con il mo- piccolo (Mario Monicelli, 1977) e più in
ualcosa marciva dentro di lui. Un passare degli anni. «Ero sul punto di narrargli Federico II di Svevia. liano con le radici americane.
generale l’inquietante tema della giustizia scoprire chi siamo davvero? «Effetti personali, non metterci le
«Q morbo stava avvelenando il suo spi-
rito. Ne era certo. Avrebbe dovuto
l’epilogo di quel terribile 1246 — confessa a un
amico — ma ho avuto paura. Temo i fantasmi
Improvvisamente scompare; poco prima di
lui erano scomparsi anche altri due giovani
to della pregressa esperienza del regista
come direttore della fotografia nonché
come pittore.
dello.
Altro genere che avrà grande successo
nel decennio che si va ad aprire, sarà il
privata che imperverserà qualche anno
più tardi sugli schermi italiani e america-
Dal sapore un po’ hollywoodiano è an-
che la regia, con uno spiccato gusto per
mano, potresti forse avere delle brutte sorprese» (tratto da Effetti
personali). Nel frattempo ci si prova, con l’amore intendo dire, ma i
appostati dietro la porta dove da tanto tempo monaci, in circostanze non chiare. Ci sono an- la composizione dell’inquadratura e il
rifiutare di ricevere il notaio. Non aveva più la Bava non credeva troppo al giallo, e cosiddetto “poliziottesco”, ovvero il poli- ni. risultati sono sempre gli stessi, il nostro arrivo da improbabili (coi
parziale recupero di una retorica tecnico-
tempra di un tempo, che gli permetteva di li ho rinchiusi». tiche ruggini fra i mercanti del lago e l’abba- proprio nell’anno dell’esordio del più ziesco all’italiana, che spesso tenderà al Alla fine del 1970 arriverà invece uno mostri nell’armadio e un killer nella radio) dandoci un tono
espressiva classica. Il risultato è uno spet-
reagire in ogni frangente, trovando sempre il Certamen 1246 di Giovanni Casella Piazza zia, potrebbe essere una vendetta trasversale, giovane collega arriverà non a caso a noir, a seconda che l’accento della trama dei più grandi successi di pubblico della impegnato e aggrapparci al nonsense per farla ridere quando non
tacolo da oratorio che aspira ad allargare
modo di risollevarsi. L’ottimismo se ne era (Lecce, Besa Editrice, 2019, pagine 572, euro o un ricatto. spingere il genere fino ai confini di una venga posto sulle forze dell’ordine o sui storia del cinema italiano, Lo chiamavano ne siamo più capaci: «Reduce da un party missilistico, preda delle
il pubblico dello spaghetti-western a tutta
andato. Ora, se fosse caduto, niente e nessuno 28) è un thriller storico, come si legge in co- Il notaio inizia a indagare; grazie al ritrova- geniale parodia, dai toni quasi metafisici criminali. Come già accaduto oltreocea- Trinità (E.B. Clucher), pellicola che inau- la famiglia. Ciò non toglie che la sceneg- arpie psicosomatiche Sfuggito per miracolo a un blitz dei tabaccai,
pertina, «una storia di sacrificio e lealtà alla mento dei diari di viaggio di Zirìolo, la matas- e sul crinale del surrealismo, con Cinque no, il poliziesco sarà depositario del lasci- gura il filone leggero del western all’ita- giatura presenti anche delle raffinatezze. Alfredo un martini dry… Dietro la finestra di un hotel, io con i
l’avrebbe più rimesso in piedi».
corte di Federico II» ma anche una riflessione sa intricata degli avvenimenti del presente (e bambole per la luna d’agosto. to di alcune fra le dinamiche narrative liana. A partire da Per un pugno di dollari L’incipit con Hill su una lettiga trascinato mostri nell’armadio e un killer nella radio che mi tramortiva con la
Un lago di Como cupo, fangoso, invernale,
sugli effetti collaterali del potere, e si interro- del passato) inizia a dipanarsi. Fino al sor- Alcuni elementi narrativi ed estetici di più semplici del morente western, a parti- (Sergio Leone, 1964), il genere aveva da un cavallo, cita apertamente I fanciulli dance… Io e te braccati dall’effimero, noi due traditi dal
fa da sfondo all’inquietudine dell’abate Ari-
ga sul mistero delle relazioni umane. Un tes- prendente finale. quei primi due film, tuttavia, faranno re ovviamente dalla contrapposizione fra sfornato centinaia di titoli, e in quel 1970 del West (“Way out West“,” James W. cronometro Mi scusi che ora sarà a New York? Chiami la SIP why
berto da Cassago. Siamo nell’anno del Signo- suto complesso di storie, ricco di trame e sot- «Te lucis ante terminum — si legge nell’ulti- breccia nell’immaginario argentiano. Da chi difende la legge e chi la trasgredisce. il suo versante drammatico era ancora vi- Horne, 1937), uno dei più famosi successi not?» (tratto da Amore all’estero). E allora se il destino ti strappa le
re 1268, ma in questo caso il contesto storico totrame. ma pagina — Rerum Creator poscimus / Ut so- carte di mano e ride all’idea del tuo bluff, non resta che trasformare
La ragazza che sapeva troppo, il regista ro- Ma il poliziottesco arriverà a maturazione vo, come dimostrano prodotti ancora pre- di Laurel e Hardy, a profetica conferma
non è poi così importante; le dinamiche inter- Il motore (mobile, mobilissimo, fino all’ulti- lita clementia / Sis praesul ad custodiam... canta mano prenderà l’idea di una mefistofelica anche sulla scia del cinema d’impegno ci- gevoli: Vamos a matar compañeros (Sergio la solitudine in speranza grazie a una forma di distrazione sempre
di quanto Barboni credesse nelle doti co-
ne al cuore dell’uomo, le battaglie interiori ma pagina del libro) della vicenda è un giova- sereno Ariberto in mezzo ai suoi monaci, ora figura femminile al centro dell’intrigo — vile di Francesco Rosi e di Damiano Da- Corbucci), E Dio disse a Caino (Antonio più professionale: «T’ho incontrata domani, o perlomeno mi è
miche del nuovo duo. E l’idea di uno sce-
che si combattono nel segreto dell’anima sono ne studente di legge, Zirìolo della Mora; il che la giornata si conclude. Ora che intravede retaggio anche del genere gotico, di cui miani, di cui costituirà una semplificazio- Margheriti), Matalo! (Cesare Canevari). riffo a cui il personaggio di Spencer si so- sembrato fossi tu, c’era troppa fuliggine ora non ricordo più».
sempre le stesse, nel tredicesimo come nel patriarca di Aquileia, Gregorio da Montelon- il cielo oltre la nebbia». sempre Bava era stato maestro — ma so- ne. Il capostipite ufficialmente ricono- Persino la coppia Bud Spencer e Terence stituisce, e che prima o poi, forse, dovrà L’idea di aver giù vissuto ciò che il futuro promette e — per non
ventunesimo secolo. go, lo ha affidato al notaio Giuliano Aielli — La storia dell’abate di Cassago è approdata prattutto l’idea di sfruttare il paesaggio sciuto del genere, sarà La polizia ringrazia Hill fino a pochi mesi prima prendeva tornare, conferisce alla cornice narrativa restarci male — fingere di non ricordare più quel che ci attende è
E Ariberto, ormai, sente tutto il peso di insieme a un plico sigillato — perché lo ac- anche sul grande schermo, nel thriller Oltre la cittadino nei suoi aspetti più arcani e (Steno, 1972), ma nel 1970 ci sono già un ancora sul serio il genere con La collina un qualcosa di beckettiano che esplicita l’ultimo coniglio dal cilindro. Sergio Caputo ci rivela un segreto:
questa battaglia: gli equilibrismi necessari alla compagni a Como, dall’abate dell’abbazia be- nebbia. Il mistero di Rainer Merz di Giuseppe suggestivi, tanto da farlo diventare un ve- paio di riconoscibili prodromi. Indagine degli stivali, capitolo finale di una trilogia l’atmosfera da teatro dell’assurdo da sem- funziona. L’arte di sperare in fondo, nasce da un calcolo che,
gestione del potere, la forza corrosiva di se- nedettina. Zirìolo, ospite del monastero, viene Varlotta, girato nel 2018. ro e proprio protagonista del racconto. «L’uccello dalle piume di cristallo» (1970) su un cittadino al di sopra di ogni sospetto firmata da Giuseppe Colizzi che aveva pre serpeggiante nel western all’italiana. finalmente, non torna.
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Rischio demolizione per fondazioni intitolate alla scrittrice in tutto che il nemico. Dalla presa di coscienza costanza si possa ricavare qualcosa di po-
da seguire
il mondo. Giovane ebrea olandese, lonta- del suo essere passa a decidere di vivere sitivo. Nell settembre 1942 Etty entra vo-
la casa di Etty Hillesum na da Dio, inquieta e insoddisfatta, Etty tutto in rapporto a Dio, di aprirsi al lontariamente nel campo di Westerbork,
L’edificio in cui Etty Hillesum abitò fino intraprende un viaggio interiore alla ricer- mondo e agli altri, certa che in ogni cir- un campo di transito verso i lager
al giugno 1943 — al secondo piano del ca di sé stessa, mentre intorno a lei infu- dell’est. Di quest’ultimo periodo sono le
numero 6 della Gabriël Metsustraat — ri- ria il dramma dell’occupazione nazista. molte lettere che scrive agli amici, arrivate
Ad avviare questo percorso è l’incontro fino a noi; documenti preziosi, che dimo-
schia di sparire per sempre. Il Comune di
con Julius Spier, psicologo e psicotera-
Amsterdam ne ha già approvato la demo- strano l’importanza che aveva per la Hil-
peuta allievo di Jung, che la sollecita a
lizione, mentre la richiesta di costruzione trovare dentro sé stessa la sorgente inarre- lesum l’amicizia come sfida a vivere la
del nuovo edificio — un condominio di stabile che la muove. Etty, affascinata da sua condizione senza rinunciare in nessun
lusso di sei appartamenti — attende la ri- Spier, ne segue il metodo e scopre il mi- momento alla sua umanità. Il 7 settembre
sposta dell’Ufficio tecnico municipale. Da stero del proprio essere fino ad arrivare a 1943 viene portata ad Auschwitz. La sua
oltre un anno, però, anche grazie alle riconoscerlo in Dio. Scoperto Dio Etty ultima testimonianza è una cartolina get-
proteste della giurista Annemieke Bierin- comincerà a rivolgersi a Lui come a un tata dal treno, in cui scrive «Abbiamo la-
ga, che abita in zona, è iniziata una rac- Tu a cui chiedere, un Tu per cui dovrà sciato il campo cantando». (silvia guidi)
colta firme per bloccare il progetto. Un impegnarsi dentro la vita, un Tu da ama-
Q
appello che presto si è esteso alle tante re per imparare ad amare ogni uomo, an-
quattro pagine
di SILVIA CAMISASCA spunto per una prima riflessione, una ni, diventate pratica quotidiana della
sorta di bilancio sulla storia del femmi- società odierna, come i proclami di
no scrittore de- nismo finlandese. odio, senza risparmiarsi nel progetto di
«U ve mostrare tut-
to esattamente
come è nella
realtà,
N
lità, studi grammaticali o approfondimenti
intitolata L’uomo e la scimmia, filologi. hanno segnato una stagione della narrativa dovrebbe descrivere un grado sommo di erano sottomesse, e a cui la società
non solo italiana. A oltre quindici anni dal- felicità, mentre in realtà prosegue l’autore dell’epoca non offriva alternativa, le
Nicolò Tommaseo individua Ancora più qualificante è la ricerca mira-
la sua scomparsa, i testi di alcune lezioni da «è il più debole dei tre. Felicissimo è bana- donne delle fasce più povere della po-
due caratteri come specifici ta sulla scrittura, dimensione se possibile lui tenute in forme e circostanze diverse — polazione. Nel 1886 con il romanzo
le. Si usava nelle presentazioni tra scono-
dell’uomo: la morale e la pa- più elevata del parlato. Giuseppe Pontiggia corsi al Teatro Verdi di Milano e articoli su psicologico di formazione Hanna, uni-
sciuti».
rola. Occuparsi della parola significa per lo era uno specialista riconosciuto di questo Wimbledon — vengono raccolti e riproposti Poche parole sono sufficienti a liquidare ca opera della Canth pubblicata in ita-
in un volume dal titolo criptico Per scrivere una questione. Per esempio riguardo ai liano (Vocifuoriscena, 2016) l’autrice
bene imparate a nuotare. Trentasette lezioni di raccoglie le tematiche femministe a lei
«cosiddetti sinonimi, che da un punto di
scrittura (Milano, Mondadori, 2020, pagine care, senza, tuttavia, vestirle di precon-
vista espressivo non esistono». Il suono di
187, euro 19). La frase, individuata dai cura- cetti ideologici: qui il realismo si fa più
un vocabolo contiene una parte del suo si-
tori del volume si riferisce a una delle affer- raffinato, senza nulla togliere alla lace-
mazioni paradossali care a Pontiggia, che gnificato, provare a sostituire una parola in-
rante analisi di un paese che, pur nel
amava definire le modalità di insegnamento vece di un’altra è un esercizio di stile consi- mezzo di un pieno risveglio nazionale,
che praticava con il termine sorridente di gliato, insieme a quello parallelo di toglier- si rivela arcaico in quanto al ruolo del-
“sapienziali”. Probabilmente in opposizione ne una, un aggettivo, per scoprirne la ne- le donne nella società. Hanna, infatti,
all’impostazione tecnico-scientifica caratteri- cessità. pur appartenendo ad una famiglia bor-
stica di altri approcci. Come esempio di questa pratica Pontig- ghese, vede la sua inesauribile voglia
In questa accezione lo scrivere diventa gia propone un passo di Ambrose Bierce. di studiare e conoscere contrastata dai
una pratica non diversa dal nuoto, che ri- Un racconto di questo giallista americano si ragazzi coetanei, già liberi ed emanci-
chiede costanza e concentrazione per essere apre con un parricida in età giovanile, il pati, che la costringono a rinunciare al-
appresa, e cura dei dettagli. Tecniche tutte quale ricorda quell’uccisione dicendo che si la sua vocazione professionale. Non le
necessarie al bravo nuotatore, che le dimen- trattò di «un atto che, a quel tempo mi fece è possibile realizzarsi in ciò che unisce
tica nella pratica sportiva, tanto le ha in- una profonda impressione». L’aggettivo uomini e donne: libertà, giudizio e in-
troiettate. Lo stesso vale per lo scrittore, profonda sostiene la frase, le dà tensione. telletto.
che deve conoscere e studiare le modalità Se ne viene privata, si banalizza. Nella poe- «Oltre a combattere per i diritti dei
dello scrivere, farle proprie e trasferirle nel- sia la necessità e insostituibilità di ogni pa- poveri e l’emancipazione femminile
lo spazio dell’automatismo per farne un uso rola si esalta, rendendo impossibili parafrasi Minna Canth fu innanzitutto, una
efficace. o riassunti. «Non manca qualche dantista donna, e persino vulnerabile — ha con-
La buona scrittura — professionale, la de- irresponsabile — si lamenta Pontiggia — che cluso Taika Martikainen — infatti, negli
finisce Pontiggia, dato che l’arte è qualcosa ancora traduce “Nel mezzo del cammin di studi più recenti è stata ridimensionata
che non si apprende, ma l’artigianato sì — l’“eroina”, restituendo all’autrice le
nostra vita” con l’espressione “A trentacin-
si fonda allora sulla lettura attenta, dei clas- sembianze umane di una figura corag-
que anni”, mentre Dante non si sogna affat-
sici prima di tutto, ma qualunque testo va giosa, intelligente, ma anche estrema-
bene per una riflessione accorta, persino to di dirci questo».
mente sensibile». Minna Canth: Sensi-
una frase, poche parole possono essere suf- Scrivere non significa raccontare una sto- bile, dolce e fervida è, non a caso, il tito-
ficienti. Magistrale la riflessione sulla se- ria che è al di fuori del testo. Quello di cui lo della nuova biografia critica. Appro-
quenza «felice-molto felice-felicissimo» in- va in cerca lo scrittore è invece proprio il fondendo la conoscenza di questa let-
serita nel capitolo dedicato alla «falsa ener- testo, le parole che sceglie e individua come terata non sfuggirà perché diverse città
gia degli avverbi» e utilizzata per dimostra- opportune per esprimere ciò che sente, che della Finlandia ospitano la sua statua.
re come la descrizione grammaticale delle incontra solo scrivendo e che prima gli è in L’unica immagine femminile scolpita,
parole possa non corrispondere affatto al parte ignoto. «Il testo — dice Pontiggia — da sempre, nella storia della letteratu-
senso della loro espressività reale. va oltre ai programmi, le previsioni, il sape- ra. finlandese. L’unica scrittrice chia-
«Felice — avverte Pontiggia — esprime la re stesso dell’autore. Altrimenti non varreb- mata dal popolo finlandese semplice-
Lorenzo Mattotti, «Senza titolo» (2001) pienezza, la totalità. Chi è felice non rim- be la pena di scrivere». mente Minna.
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Coordinamento fra arcidiocesi di Buenos Aires e istituzioni pubbliche per gestire l’emergenza coronavirus
Per le donne che stanno per diventa- Nella messa a Santa Marta il Papa mette in guardia dal rischio di una comunità cristiana “virtuale”
re mamme proprio in questo tempo
di pandemia e per non cadere nella
tentazione di vivere in una Chiesa
“virtuale”: nel raccogliere le sue quo-
tidiane intenzioni di preghiera Papa
Francesco non ha usato giri di paro-
Una preghiera
le, schierandosi accanto a quanti —
donne in attesa di un figlio e cristia-
ni in difficoltà per la mancanza dei
sacramenti e costretti a una comuni-
per le mamme in attesa
tà “viralizzata” e non concreta — La Chiesa deve uscire dal tunnel riscoprendo la familiarità concreta con il Signore
stanno vivendo un momento di pau-
ra e di disorientamento.
E così, all’inizio della messa cele-
brata venerdì mattina, 17 aprile, a Proprio come quella dei discepoli di una situazione difficile, che il Si- I discepoli, ha detto ancora Fran-
Casa Santa Marta e trasmessa in di- che «sicuramente hanno fatto la co- gnore permette, ma l’ideale della cesco, «hanno fatto un cammino di
retta streaming, il pensiero del ve- lazione insieme, con il pesce e il pa- Chiesa è sempre con il popolo e con maturità nella familiarità con il Si-
scovo di Roma ha subito “abbraccia- ne, sicuramente hanno parlato di i sacramenti. Sempre». gnore: impariamo pure noi a farlo».
to” le famiglie: «Vorrei che oggi pre- tante cose con naturalezza». In proposito il Papa ha confidato: Fin «dal primo momento» i disce-
gassimo per le donne che sono in at- «Questa familiarità con il Signore, «Prima della Pasqua, quando è usci- poli «hanno capito che quella fami-
tesa, le donne incinte che divente- dei cristiani, è sempre comunitaria» ta la notizia che io avrei celebrato la liarità era diversa da quello che im-
ranno mamme e sono inquiete, si ha rilanciato il Papa, insistendo: «Sì, Pasqua in San Pietro vuota, mi scris- maginavano, e sono arrivati a que-
preoccupano» ha detto Francesco a è intima, è personale ma in comuni- se un vescovo — un bravo vescovo, sto. Sapevano che era il Signore,
braccio, facendosi interprete dei loro tà». Anche perché «una familiarità bravo — e mi ha rimproverato: “Ma condividevano tutto: la comunità, i
pensieri: «Una domanda: “In quale senza comunità, una familiarità sen- come mai, è così grande San Pietro, sacramenti, il Signore, la pace, la fe-
mondo vivrà mio figlio?”. Preghia- quella che racconta Luca (cfr. 5, 1- Pietro si strinse le vesti, si gettò in za il Pane, una familiarità senza la perché non mette trenta persone al- sta». Con questa consapevolezza, il
mo per loro — ha invitato il Papa — 11): anche lì è successo lo stesso. acqua per andare dal Signore» (cfr. Chiesa, senza il popolo, senza i sa- meno, perché si veda gente? Non ci Papa ha concluso la sua meditazione
perché il Signore dia loro il coraggio Hanno avuto una pesca, quando lo- Giovanni 21, 7). E se «la prima volta cramenti è pericolosa». Infatti «può sarà pericolo”. Io pensai: “Ma, que- invitando a pregare perché «il Si-
di portare avanti questi figli con la ro pensavano di non averne». si è inginocchiato davanti a Lui: diventare una familiarità, diciamo, sto che ha nella testa, per dirmi que- gnore ci insegni questa intimità con
fiducia che sarà certamente un mon- Il Papa ha così ripercorso il rac- “Allontanati da me, Signore, che so- gnostica, una familiarità per me sol- sto?”. Io non capii, nel momento». Lui, questa familiarità con Lui ma
do diverso, ma sempre sarà un mon- conto dell’evangelista: «Dopo la no un peccatore”» (cfr. Luca 5,8), tanto, staccata dal popolo di Dio». «Ma siccome è un bravo vescovo,
predica Gesù ha detto: “Prendete il Pietro «questa volta non dice nulla, nella Chiesa, con i sacramenti, con il
do che il Signore amerà tanto». Invece «la familiarità degli apostoli molto vicino al popolo, qualcosa
largo” — “Ma abbiamo lavorato tutta è più naturale». santo popolo fedele di Dio».
«I discepoli erano pescatori: Gesù con il Signore sempre era comunita- vorrà dirmi — ha proseguito France-
la notte e non abbiamo preso nulla!” In realtà, ha fatto presente il Pon- Infine, con la preghiera del cardi-
li aveva chiamati proprio nel lavoro» ria, sempre era a tavola, segno della sco — e quando lo troverò gli do-
— “Andate” — Fidandomi della tua tefice, tra i discepoli «nessuno do- comunità». E «sempre era con il Sa- manderò. Poi ho capito. Lui mi di- nale Rafael Merry del Val il Pontefi-
ha poi spiegato il Pontefice all’inizio
dell’omelia, facendo riferimento al parola “getterò le reti” disse Pietro». mandava “chi sei?”» a Gesù. Infatti cramento, con il Pane». ceva: “Stia attento a non ‘viralizzare’ ce ha invitato «le persone che non
passo del Vangelo di Giovanni (21, E nelle reti, si legge nel Vangelo, «sapevano che era il Signore, era na- «Dico questo — ha affermato la Chiesa, a non ‘viralizzare’ i sacra- possono comunicarsi» a fare «ades-
1-14) proposto dalla liturgia, che rac- c’era «una quantità enorme di pe- turale l’incontro con il Signore. La Francesco — perché qualcuno mi ha menti, a non ‘viralizzare’ il popolo so» la comunione spirituale. Conclu-
conta l’incontro di Gesù risorto con sci», tanto che «furono presi da stu- familiarità degli apostoli con il Si- fatto riflettere sul pericolo che que- di Dio”». Perché «la Chiesa, i sacra- dendo la celebrazione con l’adora-
i discepoli tornati a riva dopo una pore» (cfr. Luca 5, 9) per «quel mi- gnore era cresciuta». sto momento che stiamo vivendo, menti, il popolo di Dio sono concre- zione e la benedizione eucaristica.
pesca infruttuosa sul lago di Tiberia- racolo». «Anche noi cristiani — ha prose- questa pandemia che ha fatto che ti. È vero che in questo momento Per poi affidare — accompagnato dal
de: «Andrea e Pietro stavano lavo- «Oggi, in quest’altra pesca, non si guito Francesco — nel nostro cammi- tutti ci comunicassimo anche religio- dobbiamo fare questa familiarità con canto dell’antifona Regina Caeli — le
rando con le reti. Lasciarono le reti e parla di stupore» ha affermato il no di vita siamo in questo stato di samente attraverso i media, attraver- il Signore in questo modo, ma per sue preghiere alla Madre di Dio da-
seguirono Gesù (cfr. Matteo 4, 18- Pontefice ritornando al passo evan- camminare, di progredire nella fami- so i mezzi di comunicazione — an- uscire dal tunnel, non per rimaner- vanti all’immagine mariana nella
20). Giovanni e Giacomo, lo stesso: gelico di Giovanni. «Si vede — ha liarità con il Signore». E, ha aggiun- che questa messa — siamo tutti co- ci». E proprio «questa è la familiari- cappella di Casa Santa Marta.
lasciarono il padre e i ragazzi che la- osservato — una certa naturalezza, si to, «il Signore, potrei dire, è un po’ municanti, ma non insieme, spiri- tà degli apostoli: non gnostica, non Successivamente, a mezzogiorno,
voravano con loro e seguirono Ge- vede che c’è stato un progresso, un “alla mano”, ma “alla mano” perché tualmente insieme. Il popolo è pic- ‘viralizzata’, non egoistica per ognu- nella basilica Vaticana il cardinale
sù» (cfr. Matte0 4, 21-22) cammino andato nella conoscenza cammina con noi, conosciamo che è colo. C’è un grande popolo: stiamo no di loro, ma una familiarità con- arciprete Angelo Comastri ha rilan-
«La chiamata è stata proprio nel del Signore, nell’intimità con il Si- Lui». Tra i discepoli infatti «nessu- insieme, ma non insieme». creta, nel popolo». Quello che vale, ciato la preghiera del vescovo di Ro-
loro mestiere di pescatori» ha fatto gnore». E, ha insistito il Papa, «io no gli domandò, qui, “chi sei?”: sa- Così è «anche il sacramento: oggi ha spiegato il Papa, «è la familiarità ma guidando la recita del Regina
notare Francesco. E «questo passo dirò la parola giusta: nella familiari- pevano che era il Signore». ce l’avete, l’Eucaristia, ma la gente con il Signore nella vita quotidiana, Caeli e del rosario.
del Vangelo di oggi, questo miraco- tà con il Signore». Insomma, «una familiarità quoti- che è collegata con noi soltanto la la familiarità con il Signore nei sa-
lo, della pesca miracolosa ci fa pen- Quando «Giovanni vide questo, diana con il Signore, è quella del comunione spirituale». E «questa cramenti, in mezzo al popolo di
sare a un’altra pesca miracolosa, disse a Pietro: “Ma è il Signore!”, e cristiano» ha spiegato il Pontefice. non è la Chiesa: questa è la Chiesa D io».
Nuovo membro
della Pontificia
Il coraggio di una nuova immaginazione del possibile Accademia
delle scienze sociali
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 1 minacciava. Questa è la fonte della e trovare il battito dello Spirito per le guerre alimentate da desideri di tà dell’amore si costruisce quotidia-
nostra gioia e speranza, che trasfor- dare impulso, insieme ad altri, a di- dominio e di potere? Saremo dispo- namente, ininterrottamente. Presup-
insostituibile e benedetto genio fem- ma il nostro agire: le nostre unzioni, namiche che possano testimoniare e sti a cambiare gli stili di vita che su- pone uno sforzo impegnato di tutti. Niraja Gopal Jayal
minile, furono capaci di accettare la la nostra dedizione... il nostro ve- canalizzare la vita nuova che il Si- bissano tanti nella povertà, promuo- Presuppone, per questo, una comu-
vita come veniva e di aggirare astu- gliare e accompagnare in ogni forma gnore vuole generare in questo mo- vendo e trovando il coraggio di con- nità impegnata di fratelli” (Eduardo Docente presso il Centro per lo
tamente gli ostacoli per stare accanto possibile in questo tempo, non sono mento concreto della storia. Questo durre una vita più austera e umana Pironio, Diálogo con laicos, Buenos studio del diritto e delle politiche
al loro Signore. A differenza di mol- né saranno vani: non è dedizione è il tempo favorevole del Signore, che renda possibile una ripartizione Aires, 1986). di governo alla Jawaharlal Nehru
ti degli Apostoli che fuggirono in per la morte. Ogni volta che pren- che ci chiede di non conformarci né equa delle risorse? Adotteremo, co- In questo tempo di tribolazione e University di New Delhi, è stata
preda alla paura e all’insicurezza, diamo parte alla Passione del Signo- accontentarci, e tanto meno di giu- me comunità internazionale, le misu- visiting professor al King’s Colle-
di lutto, auspico che, lì dove sei, tu
che negarono il Signore e scapparo- re, accompagniamo la passione dei stificarci con logiche sostitutive o re necessarie per frenare la devasta- ge di Londra, all’École des Haute
possa fare l’esperienza di Gesù, che
no (cfr. Gv 18, 25-27), loro, senza nostri fratelli, vivendo anche la stes- palliative, che impediscono di soste- zione dell’ambiente o continueremo
ti viene incontro, ti saluta e ti dice: Études en Sciences Sociales
evadere né ignorare quello che stava sa passione, le nostre orecchie ascol- nere l’impatto e le gravi conseguenze a negare l’evidenza? La globalizza-
«Rallegrati» (cfr. Mt 28, 9). E che (Ehess) di Parigi, alla Princeton
accadendo, senza fuggire né scappa- teranno la novità della Resurrezione: di ciò che stiamo vivendo. Questo è zione dell’indifferenza continuerà a
minacciare e a tentare il nostro cam- sia questo saluto a mobilitarci a in- University e all’Università di
re... seppero semplicemente esserci e non siamo soli, il Signore ci precede il tempo propizio per trovare il co-
mino... Che ci trovi con gli anticorpi vocare e amplificare la buona novel- Melbourne. Dal 2011 al 2012 è
accompagnare. Come le prime disce- nel nostro cammino rimuovendo le raggio di una nuova immaginazione
necessari della giustizia, della carità la del Regno di Dio. stata vicepresidente dell’American
pole che, in mezzo all’oscurità e allo pietre che ci paralizzano. Questa del possibile, con il realismo che so-
sconforto, riempirono la loro borsa buona novella fece sì che quelle lo il Vangelo può offrirci. Lo Spiri- e della solidarietà. Non dobbiamo Political Science Association. Nel
di olii aromatici e si misero in cam- donne tornassero sui loro passi a to, che non si lascia rinchiudere né aver paura di vivere l’alternativa del- * [Nell’originale spagnolo la paro- 2015 ha vinto il premio Ananda
mino per andare a ungere il Maestro cercare gli Apostoli e i discepoli che strumentalizzare con schemi, moda- la civiltà dell’amore, che è “una civil- la di Gesù è “Alégrense”, che nella Kentish Coomaraswamy dell’As-
sepolto (cfr. Mc 16, 1), così noi ab- restavano nascosti per raccontare lo- lità e strutture fisse o caduche, ci tà della speranza: contro l’angoscia e versione italiana della Bibbia della sociazione di Studi Asiatici. È au-
biamo potuto, in questo tempo, ve- ro: «La vita strappata, distrutta, an- propone di unirci al suo movimento la paura, la tristezza e lo sconforto, Cei corrisponde a “Salute a voi!”, trice di numerose pubblicazioni
dere molti che hanno cercato di por- nientata sulla croce si è risvegliata capace di “fare nuove tutte le cose” la passività e la stanchezza. La civil- n.d.r.] in materia di scienze politiche.
tare l’unzione della corresponsabilità ed è tornata a pulsare» (R. Guardi- (Ap 21, 5).
per accudire e non mettere a rischio ni, El Señor, 504). Questa è la nostra In questo tempo ci siamo resi
la vita degli altri. A differenza di speranza, quella che non potrà esser- conto dell’importanza “di unire tutta
quanti fuggirono con la speranza di ci strappata, messa a tacere o conta- la famiglia umana nella ricerca di
salvare sé stessi, siamo stati testimo- minata. Tutta la vita di servizio e di uno sviluppo sostenibile e integrale”
amore che avete donato in questo
Il cardinale elemosiniere distribuisce beni di prima necessità
ni di come vicini e familiari si sono (Lettera enciclica Laudato si’, 24
impegnati, con sforzo e sacrificio, a tempo tornerà a pulsare. Basta apri- maggio 2015, n. 13). Ogni azione in-
restare in casa e frenare così la diffu- re una fessura perché l’unzione che dividuale non è un’azione isolata, La carità del Pontefice per i bisognosi della stazione Termini
sione. Abbiamo potuto scoprire co- il Signore ci vuole donare si espanda nel bene o nel male. Ha conseguen-
me molte persone che già vivevano e con forza inarrestabile e ci consenta ze per gli altri, perché tutto è inter-
dovevano subire la pandemia di contemplare la realtà dolente con connesso nella nostra Casa comune; Ma la prossimità di Papa Francesco si concretizza
dell’esclusione e dell’indifferenza uno sguardo rinnovatore. e se sono le autorità sanitarie a ordi- anche in prima persona attraverso telefonate e biglietti-
hanno continuato ad adoperarsi, ac- E, come le donne del Vangelo, an- nare il confinamento in casa, è il po- ni manoscritti per raggiungere quanti sono in prima li-
compagnandosi e sostenendosi, af- che noi siamo ripetutamente invitati polo a renderlo possibile, consape- nea nell’affrontare l’emergenza sanitaria. Tra i più re-
finché la situazione sia (o meglio, a tornare sui nostri passi e a lasciarci vole della sua corresponsabilità per centi vi è il breve messaggio fatto pervenire a France-
fosse) meno dolorosa. Abbiamo visto trasformare da questo annuncio: il frenare la pandemia. «Un’emergenza sco Vaia, direttore sanitario dell’ospedale romano “Laz-
l’unzione versata da medici, infer- Signore, con la sua novità, può sem- come quella del Covid-19 si sconfig- zaro Spallanzani” - Istituto nazionale malattie infettive,
mieri e infermiere, magazzinieri, ad- pre rinnovare la nostra vita e quella ge anzitutto con gli anticorpi della in risposta — come rivela il Papa stesso — a una lettera
detti alla pulizia, badanti, trasporta- della nostra comunità (cfr. Evangelii solidarietà» (Pontificia Accademia indirizzatagli da quest’ultimo l’11 aprile scorso: «Vorrei
tori, forze di sicurezza, volontari, sa- gaudium, n. 11). In questa terra deso- per la Vita. Pandemia e fraternità che queste righe mi facciano presente fra voi per dire,
cerdoti, religiose, nonni ed educatori lata, il Signore s’impegna a rigenera- universale, Nota sulla emergenza da anch’io con voi, “solo insieme possiamo farcela"», ha
e tanti altri che hanno avuto il co- re la bellezza e a far rinascere la spe- Covid-19, marzo 2020, p. 4). Lezione spiegato il Pontefice, assicurando di sapere bene «tutto
raggio di offrire tutto ciò che aveva- ranza: «Ecco, faccio una cosa nuova: che romperà tutto il fatalismo in cui quello che fanno i medici, gli infermieri, gli ausiliari e
no per dare un po’ di cura, calma e proprio ora germoglia, non ve ne ac- ci eravamo immersi e ci permetterà gli amministrativi» del nosocomio, la cui «generosità
animo alla situazione. Anche se la corgete?» (Is 43, 19). Dio non ab- di sentirci nuovamente artefici e pro- non ha limiti». Per questo, conclude Francesco con pa-
domanda continuava a essere la stes- bandona mai il suo popolo, è sem- tagonisti di una storia comune e, co-
sa: «Chi ci rotolerà via il masso role di gratitudine, «vorrei esservi vicino in questo mo-
pre accanto a lui, specialmente sì, rispondere insieme a tanti mali
dall’ingresso del sepolcro?» (Mc 16, mento ringraziando per la vostra testimonianza».
quando il dolore si fa più presente. che affliggono milioni di persone in
3), tutti loro non hanno smesso di In un’altra circostanza, martedì 14, il Papa aveva
Se abbiamo potuto imparare qual- tutto il mondo. Non possiamo per- Non si ferma l’opera dell’elemosineria apostolica nel
fare ciò che sentivano di potere e metterci di scrivere la storia presente scelto invece il telefono per contattare il direttore
cosa in tutto questo tempo è che testimoniare la vicinanza e la carità del Papa verso gli dell’«Eco di Bergamo», quotidiano molto diffuso in
dover dare. nessuno si salva da solo. Le frontiere e futura voltando le spalle alla soffe- ultimi tra gli ultimi, le cui difficoltà continuano ad au- una delle province italiane più colpite dal coronavirus.
Ed è stato proprio lì, in mezzo al- cadono, i muri crollano e tutti i di- renza di tanti. È il Signore che ci mentare con il prolungarsi delle misure restrittive im-
domanderà di nuovo: “D ov’è tuo «Vorrei ringraziare — ha esordito — per il ricordo che
le loro occupazioni e preoccupazio- scorsi integralisti si dissolvono di- poste per contrastare la pandemia del covid-19. Mentre
fratello” (Gn 4, 9) e, nella nostra ca- fate tutti i giorni dei defunti e per il vostro prezioso la-
ni, che le discepole furono sorprese nanzi a una presenza quasi impercet- nel mondo si rincorrono gli appelli a “restare a casa”
da un annuncio straripante: «Non è pacità di risposta, possa rivelarsi voro. Dare i nomi alla gente che muore e raccontare le
tibile che manifesta la fragilità di cui nel rispetto delle norme anti-assembramento volte a li-
qui. È risorto». La loro unzione non l’anima dei nostri popoli, quel serba- loro storie è un’opera di carità molto grande». Nello
siamo fatti. La Pasqua ci convoca e mitare la diffusione del contagio da coronavirus, il
era un’unzione per la morte, ma per c’invita a fare memoria di quest’altra toio di speranza, fede e carità in cui scambio di battute, entrambi hanno rimarcato «il
Pontefice non dimentica quelle persone che una casa
la vita. Il loro vegliare e accompa- presenza discreta e rispettosa, gene- siamo stati generati e che, per tanto dramma nel dramma» di questa tragedia in cui chi per-
non ce l’hanno proprio: il popolo degli “scartati”, le
gnare il Signore, persino nella morte rosa e riconciliatrice, capace di non tempo, abbiamo anestetizzato e mes- cui fila sono destinate a ingrossarsi a causa delle conse- de la vita spesso lo fa in totale solitudine, senza poter
e nella disperazione più grande, non rompere la canna incrinata né di so a tacere. guenze economiche della crisi in atto. Particolarmente avere un famigliare che gli stringa la mano, né tanto-
era vano, anzi permise loro di essere spegnere lo stoppino che arde de- Se agiamo come un solo popolo, significativa in tal senso è stata la visita compiuta nel meno un funerale. «È molto triste — ha commentato il
unte dalla Resurrezione: non erano bolmente (cfr. Is 42, 2-3) per far pul- persino di fronte alle altre epidemie tardo pomeriggio di giovedì 16 aprile dal cardinale ele- Papa — e credo che questo renda ancora più difficile il
sole, Lui era vivo e le precedeva lun- sare la vita nuova che vuole donare che ci minacciano, possiamo ottene- mosiniere Konrad Krajewski nei pressi della stazione di vostro lavoro, ma credo anche lo impreziosisca».
go il cammino. Solo una notizia a tutti noi. È il soffio dello Spirito re un impatto reale. Saremo capaci Roma Termini, il principale scalo ferroviario dell’Urbe, E una telefonata, nella sera del lunedì dell’Angelo, il
straripante era capace di rompere il che apre orizzonti, risveglia la creati- di agire responsabilmente di fronte che è anche il più grande d’Italia. Accompagnato da Pontefice aveva fatto pure all’arcivescovo Francesco
circolo che impediva loro di vedere vità e ci rinnova in fraternità per di- alla fame che patiscono tanti, sapen- alcuni volontari, il porporato ha distribuito beni di pri- Massara di Camerino - San Severino Marche, per in-
che la pietra era già stata rotolata re presente (oppure eccomi) dinanzi do che c’è cibo per tutti? Continue- ma necessità — sacchi a pelo, cibo, sapone e soprattut- formarsi sulle condizioni dei terremotati colpiti dal si-
via, e il profumo versato aveva più all’enorme e improrogabile compito remo a guardare dall’altra parte con to mascherine protettive — ai numerosi poveri che fre- sma del 2016. Una realtà che ha toccato con mano,
capacità di diffusione di ciò che le che ci aspetta. È urgente discernere un silenzio complice dinanzi a quel- quentano la zona. avendola visitata il 16 giugno 2019.