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l'insieme e il complesso delle norme giuridiche che regolano la vita dei membri della comunità
di riferimento, detta anche dottrina sotto forma di ordinamento giuridico;
la giurisprudenza, intesa come la scienza giuridica, che studia le norme e l'interpretazione
giuridica delle medesime;[2]
una facoltà garantita dall'ordinamento a ciascun soggetto di diritto;
il giudizio sulla legalità e legittimità delle azioni proprie dello Stato e delle personalità
fisiche e giuridiche con cui ci si rapporta;
un contributo economico legato a un tipo di tributo, o prestazione dovuto ad una parte.
Qualora si riferisca all'insieme di regole che sono in vigore in uno Stato in un determinato momento e
che rispondono al bisogno dei cittadini di vivere in una società il più possibile ordinata e tranquilla; in
questo caso si parla di diritto oggettivo. A volte, invece, il termine diritto assume un significato diverso,
in quanto corrisponde al concetto di "potere, facoltà"; in questo caso si parla di diritto soggettivo. Il
problema di una definizione concreta e specifica ha però impegnato gli studiosi di tutte le epoche, e
costituisce ancora un problema aperto, la cui soluzione dipende in gran parte dal quadro filosofico cui
ogni studioso fa riferimento e attraverso il quale affronta la questione.
Per esempio Stefano Rodotà, politico, giurista e accademico italiano, si è accinto a dare un propria
definizione del termine diritto, definendolo come “apparato simbolico che struttura un’organizzazione
sociale anche quando si sa che alcune sue norme sono destinate a rimanere inapplicate”. Quando si
parla di diritto come scienza il termine assume una connotazione tale da indicare lo studio della legge;
Per diritto qui si intende in generale la giurisprudenza, lo studio delle norme. Una risposta che possa
definirsi esatta in assoluto non esiste anche perché il diritto ha differenti manifestazioni a seconda del
modello preso in esame (ad esempio basti pensare alla distinzione tra il civil law degli Stati dell'Europa
continentale e quelli a essi legati e il common law dei paesi anglosassoni.
Con una definizione più complessa si può definire il diritto come il regolamento dei rapporti tra gli
individui che fanno parte di una collettività statale, assistito dalla garanzia della sua osservanza dal
potere dell'autorità dello Stato, che sanziona le violazioni delle regole stabilite e "codificate" (diritto
penale) dallo Stato tramite il processo penale (diritto processuale penale), fissa le regole che i privati
devono osservare nei rapporti tra loro (diritto civile), decide con imparzialità sulle controversie tra privati
tramite il processo civile (diritto processuale civile), organizza i servizi pubblici e la Pubblica
amministrazione (diritto amministrativo) con facoltà dei cittadini di far rispettare le regole fissate per
l'attività della Pubblica amministrazione e dei servizi pubblici tramite il processo amministrativo e con
l'obbligo dei cittadini di contribuire secondo regole certe (diritto tributario) alle risorse necessarie al
funzionamento dei servizi pubblici e della pubblica amministrazione, con facoltà per i cittadini di far
verificare da un giudice la correttezza anche del contributo loro richiesto (processo tributario). Il diritto
internazionale regola i rapporti tra stati, cittadini di stati diversi (diritto internazionale privato) e le
organizzazioni internazionali (diritto delle organizzazioni internazionali).