Introduzione
Queste note riportano le informazioni essenziali per poter utilizzare proficuamente il programma di
CAD elettronico (Computer Aided Design, progettazione assistita da calcolatore) Capture versione
9; per ulteriori approfondimenti fare riferimento all’User Guide e all’help in linea. E’ possibile
anche seguire lezioni ed esercizi di base sotto il menu ? (Learning Capture)
Lanciare Capture
Per lanciare Capture dal menu Avvio (Start in Win 98) scegliere Programmi e da Orcad release 9
Capture. Dopo il caricamento, si presenta una finestra nella quale si lavora per l’intera sessione di
lavoro (Session Frame). All’interno di questa finestra ce n’è un'altra, vuota all’inizio, chiamata
Session log che fornisce informazioni sulle attività svolte durante la sessione di lavoro. Con
Capture si possono effettuare diverse attività che vedremo successivamente in dettaglio. L’insieme
dello schema vero e proprio e di queste attività prende il nome di progetto (Project). In Capture
ogni progetto ha associato la propria finestra detta Project manager. E’ anche possibile lavorare
contemporaneamente su più progetti aprendo le rispettive finestre. Un progetto è attivo se la barra
del titolo è blu luminoso (con i colori standard di Windows). Non tutti i bottoni sulla barra degli
strumenti e/o i comandi dei vari menu a tendina sono utilizzabili in ogni momento (ciò dipende dal
tipo di progetto su cui si sta lavorando e/o dall’operazione che si sta facendo).
L’ambiente di lavoro
Si usa la finestra Project manager per organizzare tutte le risorse necessarie al progetto. Le risorse
comprendono cartelle di schemi (schematic folders), pagine di schemi (schematic pages), parti di
librerie di componenti (part libraries), parti (parts), files VHDL (che non useremo) e diversi
documenti che elencano le attività svolte detti reports come la liste dei componenti usati (bills of
materials e i files di collegamento tra programmi CAD detti Netlists. Un project perciò non
contiene le risorse ma “punta” a vari files che usa. E’ importante sottolineare che non bisogna
cancellare o spostare nessun file riferito ad un progetto. Il progetto è salvato in un file con
estensione .OPJ che è un file ASCII e può essere visto al di fuori di Orcad con un normale editor.
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E’ importante sottolineare che ogni project può avere solo un design ma può avere molte librerie. A
sua volta il design può essere costituito da qualsiasi numero di pagine di schema (anche da files
VHDL ma al momento non interessa) ma ha un solo modulo radice (si riconosce dalla cartella con il
backslash / all’interno) che è il livello più elevato del design. In Italiano non abbiamo due parole
distinte per tradurre project e design. Al primo va dato il significato di progetto strutturale generale,
all’altro quello di progetto tecnico (in questo caso l’insieme degli schemi).
La finestra project manager permette di visualizzare le risorse in due modi: quello in modo File già
illustrato e quello in modo Hierarchy che mostra le gerarchie tra le cartelle degli schemi e le pagine
schemi. All’inizio comunque useremo solo progetti semplici con una sola pagina di schema, poi
affronteremo lo studio dei progetti flat e gerarchici.
Per entrare nel vero e proprio foglio da disegno è necessario selezionare una pagina degli schemi
(nel ns. caso PAGE1). Qui possiamo piazzare diversi tipi di oggetti detti genericamente parts, dei
simboli (symbols di solito alimentazioni e riferimenti), collegamenti (wires), insieme di più
collegamenti (buses), testo (text) ed introdurre oggetti grafici. L’editor ha una tavolozza di
strumenti (tools palette, di solito in verticale a destra, ma può essere spostata) nella quale si trovano
tutte le componenti da piazzare nel disegno.
Nella parte sottostante il foglio si può notare la barra di stato che riporta alcune informazioni come
lo stato corrente, il numero di componenti selezionati, la scala del disegno e le coordinate del
puntatore. Questa barra può essere nascosta (dal menu View) se si vuole aumentare lo spazio
dedicato al foglio di lavoro.
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• Sovrascrivere la configurazione di singoli progetti (con Design Properties) oppure di
singole pagine di schemi (con Page Properties); questa terza opzione è possibile solo
con le opportune finestre attivate.
Preferences
In Preferences è possibile:
• Colors/Print: scegliere il colore degli oggetti e stabilire quali saranno stampati o plottati
• GridDisplay: selezionare i punti o le linee per la griglia del disegno, scegliere se
visualizzarla e/o stamparla
• Pan and Zoom: definire l’autoscrolling ed il fattore di zoom
• Select: definire le modalità di selezione degli oggetti racchiusi da un rettangolo di selezione
• Miscellanous: definire lo stile delle linee e la loro ampiezza, il colore degli oggetti grafici, i
font dei caratteri, la velocità di salvataggio automatico del progetto, abilitare la
comunicazione con altri pacchetti software (ad es. Layout)
• Text Editor: non interessa al momento
L’unico modo per imparare ad utilizzare queste possibilità è quello di esercitarsi praticamente con
delle semplici esercitazioni sul calcolatore, (con l’avvertenza che una volta scelto l’ambiente di
lavoro va mantenuto nelle linee essenziali e solo nei casi particolari si modifica con Design
Template)
Design Template
Le opzioni sono:
• Fonts: scegliere le caratteristiche dei caratteri contenuti nella pagina degli schemi
• Hierarchy: al momento non interessa
• SDT Compatibility: non interessa
• Miscellanous: si può vedere il nome del progetto il nome della cartella radice, la data di
creazione e di modifica. Si possono anche visualizzare i pin di alimentazione (normalmente
nascosti negli schemi) per fini di documentazione o correzione.
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Cambiare le proprietà di pagine di schemi esistenti
Quando si aggiunge una nuova pagina di schema vengono usate le opzioni di Design Template. Si
possono sovrascrivere usando Schematic Page Properties dal menu Options con attivo l’editor di
pagina di schema.
Le opzioni sono:
• Page Size: si può specificare l’unità di misura e la dimensione del foglio
• Grid Reference: si può scegliere il riferimento di griglia, l’ampiezza della griglia, la
visibilità dei bordi, della griglia e del cartiglio.
• Miscellanous: si possono vedere informazioni sulla pagina, come la data di creazione e di
modifica ed il numero di pagina.
Piazzare part
All’interno dell’editor delle pagine di schemi, dal menu Place scegliere Part oppure semplicemente
premere il bottone Part sulla tools palette. Appare un box di dialogo dove si può selezionare una
part dalla lista oppure scrivere (anche parzialmente con la wildcard * prima e dopo il testo inserito)
il nome della part da piazzare. Se la part non è nelle librerie attualmente associate al progetto deve
prima essere aggiunta la libreria opportuna con ADD Library. E’ anche possibile effettuare la
ricerca della libreria che contiene la part da piazzare. Alla fine premere OK. Dopo queste
operazioni, un’immagine della part è “attaccata” al puntatore. Premendo il pulsante destro del
mouse si può entrare nei comandi possibili (mirror, rotate ecc…). Questo menu si chiama menu di
pop-up. Successivamente si muove il puntatore nella zona dove si vuole piazzare la parte e poi
premendo sul pulsante destro del mouse si ancora al foglio. E’ possibile eventualmente effettuare
nello stesso modo altri piazzamenti della stessa part. Per tornare in modalità Select si sceglie End
mode dal pop-up menu oppure si preme ESC. Per cancellare una part basta selezionarla e premere
il tasto Delete o Canc.
Editare parti
Per editare una part prima bisogna selezionarla con il pulsante sinistro del mouse; premendo poi il
destro, appare una finestra con tutti i comandi possibili. Selezionando Edit Properties appare il
Property editor che contiene diversi campi; quelli di ns. interesse sono al momento:
• Value: che specifica il valore della part (es. 10 KΩ )
• Reference: specifica il riferimento (U per gli integrati, D per i diodi ecc..)
• PCB Footprint: il nome dell’impronta reale della part
• Power Pins Visible: specifica la visibilità dei pins d’alimentazione (normalmente no)
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libreria standard che contiene questi simboli è CAPSYM.OLB ma è possibile attingere da altre (se
presenti).
Editare simboli: Power e Ground
La procedura è simile a quella delle parti. Si usa spesso per cambiar nome al simbolo selezionato.
Un collegamento e un bus possono essere connessi in nome solo con questi metodi:
• Iniziando o terminando un segmento di collegamento su un segmento di bus. La giunzione
viene automaticamente aggiunta
• Iniziando o terminando un segmento di bus su un segmento di collegamento. La giunzione
viene automaticamente aggiunta
Collegamenti e buses, insieme alle altri parti e simboli del progetto, sono connessi logicamente
attraverso nomi di rete (net names).
Spostare un collegamento
Per spostare un collegamento bisogna selezionarlo e trascinarlo nella nuova locazione. A secondo
delle opzioni di Preferences rimane connesso o meno agli altri oggetti (provare…).
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Piazzare buses
La procedura è simile a quella dei fili basta usare il bottone relativo nella tools palette. Un bus è
solamente un insieme di fili e non è mai connesso ad una rete. Dopo che al bus è assegnato un nome
valido o un alias, essi definiscono i segnali che costituiscono il bus e li collegano in modo corretto.
Per esempio l’alias A[0:3] definisce quattro segnali di bus che devono essere collegati a quattro
wire di nome A0, A1, A2 e A3.
9. Librerie e parti
Le librerie in Capture sono files che contengono parti riutilizzabili che si possono piazzare su
pagine di schema; contengono inoltre simboli (ad es. alimentazioni e riferimenti) e cartigli (title
block). Vedremo poi che è possibile creare librerie personalizzate (custom). Non c’è la necessità di
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creare librerie associate al progetto, come nelle precedenti versioni di Orcad, perché la cartella
Design cache mantiene tutte le parti ed i simboli usati.
Le parts sono i blocchi base per generare un progetto. Una part può rappresentare uno o più
elementi reali oppure può rappresentare una funzione. Le parts solitamente corrispondono ad
oggetti fisici come porte, integrati, connettori ecc..racchiusi in contenitori. Ogni part ha associato
una forma grafica, dei pins e delle proprietà che la descrivono. Capture mantiene la corrispondenza
tra la part piazzata sullo schema ed il suo contenitore per fornire corrette informazioni ai processi di
annotazione, netlist, bill of materials ed altri che vedremo successivamente.
Si definisce part instance (o semplicemente instance) una parte piazzata su una pagina di schema.
Una part istance può avere occurences. Una part occurence è una parte che potenzialmente
mantiene valori di proprietà per un riutilizzo della pagina di schema e viene utilizzata nelle strutture
gerarchiche che analizzeremo dopo.
• Definire la part:
Nel project manager selezionare la libreria a cui si vuole aggiungere la part
dal pop-up menu scegliere New Part. Appare il box di dialogo: bisogna
inserire:
Name: il nome della part che sarà il part value della pagina degli schemi
Part Reference Prefix: specifica il prefisso di riferimento (C per i
condensatori, R per i resistori ecc..)
PCB Footprint: il contenitore fisico usato da Layout
Create Convert View: alcune parts hanno una seconda forma di
rappresentazione (come l’equivalente di De Morgan per gli operatori logici)
Parts per Pkg: specifica il numero di parts per contenitore
Homogeneous o Heterogeneous: specifica se nel contenitore ci sono parts
uguali (omogenee) o meno
Alphabetic o Numeric: specifica, nel caso di più parti, se l’identificazione di
ogni part è fatta con una lettera o un numero (ad es.UA oppure U1).
Part Aliases: non interessa per ora
Attach Implementation: non interessa per ora
Alla fine premere OK
Appare la finestra dell’editor delle parts con un quadrato tratteggiato che è il
bordo della parte. I pins saranno piazzati al di fuori di questa regione. E’
possibile modificare forma e dimensioni della parte selezionando il bordo e
trascinandolo
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• Disegnarla:
Ora si può disegnare la part con gli strumenti grafici della tools palette
restando dentro i bordi definiti prima con l’eccezione dei simboli IEEE). Si
può aggiungere anche testo
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Back Annotate: scambia pins o porte e cambia i contenitori. E’ basato sul programma di sbroglio
circuitale (Layout)
Design Rules Check: (DRC) riferisce su violazioni delle regole elettriche e di disegno
Create Netlist: crea un file che lista le connessioni logiche tra segnali e pins in diversi formati
Export Properties: crea una lista, per la manipolazione in fogli elettronici o database, delle
proprietà e dei valori del progetto
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un’operazione molto semplice: basta selezionare il progetto e dal menu Tools scegliere Create
Netlist e poi scegliere il formato Layout e OK. Sarà poi utilizzata dal programma Layout.
Cross Reference
Riporta tutte le parti con il riferimento, il nome e (opzionale) le coordinate. Si crea dal Tools menu
scegliendo Cross Reference e seguendo le opzioni del box di dialogo.
E’ possibile importare ed esportare un progetto o una libreria nei formati EDIF o DXF (Autocad); si
veda pag. 264 dell’user manual.
Per mantenere il collegamento tra i due programmi è necessario eseguire periodicamente questi
passi:
• Creare un file (.SWP) di back annotation in Layout
• Eseguire una back annotation in Capture usando il file precedente
• Usare il comando AutoECO per annotare direttamente in Layout le modifiche fatte in
Capture.
In Capture se su una pagina di schema si aggiunge una nuova parte si deve usare l’annotazione
incrementale;
In Layout qualsiasi connessione aggiunta o eliminata non è annotata automaticamente all’indietro in
Capture. Si deve perciò modificare lo schema in Capture e annotare direttamente in Layout;
I cambi nei riferimenti devono essere fatti in Layout e annotati all’indietro in Capture.
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• per sviluppare un progetto con un approccio top-down, iniziando con un diagramma a
blocchi in cui ogni blocco rappresenta una funzione principale e quindi costruire in dettaglio
ogni particolare
• per organizzare il progetto in parti funzionali
• per rispettare specifiche aziendali
Capture offre due modi per realizzare progetti multipagina: la struttura flat design e quella
hierarchical design.
Hierarchical designs
In questi progetti si creano simboli sulle pagine degli schemi che rappresentano altre cartelle di
schemi. Questi simboli sono chiamati blocchi gerarchici (hierarchical blocks). La struttura ottenuta
piazzando cartelle di schemi dentro pagine di schemi è detta hierarchy (gerarchia). Qualsiasi
pagina di schemi può contenere blocchi gerarchici che fanno riferimento ad altri schematic folders
(la struttura risultante può essere a molti livelli). Lo schematic folder di più alto livello è chiamato
root module (modulo radice).
In questo caso c’è una corrispondenza “uno a uno” tra i blocchi gerarchici che costituiscono la
struttura ed ogni blocco gerarchico rappresenta un solo schematic folder.
B
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In questo caso invece c’è una corrispondenza “molti a uno” tra i blocchi gerarchici. Nell’esempio di
figura lo schema A fa riferimento a quello B per tre volte.
Se invece si piazzano i blocchi gerarchici nella radice prima di realizzare le altre cartelle è
necessario aggiungere al blocco selezionato (con il bottone opportuno della toolbar) i pins
gerarchici che successivamente potranno essere associati alle porte gerarchiche degli schemi.
Vediamo ora in dettaglio come si usano i simboli diconnessione