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LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA
NEI PERCORSI DI RICERCA
EDIZIONI UNICOPLI
Il primo capitolo e il terzo paragrafo del secondo sono apparsi come contributo nel
volume Studi in memoria di Violetta de Angelis, Pisa, E.T.S., 2012.
http://www.edizioniunicopli.it
Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei
limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla Siae del com-
penso previsto dall’art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941, n. 633,
ovvero dall’accordo stipulato fra Siae, Aie, Sns e Cna, Confartigianato,
Casa, Claai, Confcommercio, Confesercenti il 18 dicembre 2000.
INDICE
p. 9 Premessa
70 1. Le modalità di citazione
La citazione diretta; La citazione indiretta; Creare i
riferimenti bibliografici.
192 2. EndNote
Organizzare le notizie bibliografiche: le libraries, gli
stili citazionali e gli import filters; Derivare i dati
bibliografici: il client Z39.50 e i connections file;
Interoperare con i word processors: il plugin Cite
While You Write.
197 3. Zotero
Organizzare le notizie bibliografiche: le libraries;
Derivare i dati bibliografici: gli identificatori delle
risorse in Rete, i metadati dei file .pdf e le site
translations; Interoperare con i word processor: il
plugin Cite While You Write e gli stili citazionali.
203 4. Mendeley
Organizzare le notizie bibliografiche: le libraries;
Derivare i dati bibliografici: i metadati dei file .pdf, gli
identificatori delle risorse in Rete e il web importer;
Interoperare con i word processor: il plugin Cite While
You Write e gli stili citazionali.
247 BIBLIOGRAFIA
PREMESSA
1
Edoardo Sanguineti, “Per una teoria della citazione”, in Il libro invisibile.
Forme della citazione nel Novecento. Atti del convegno di studi, Firenze, 25-26
ottobre 2001, Roma, Bulzoni, 2008, p. 11-12.
10 PREMESSA
Ringraziamenti
Desidero ricordare con gratitudine gli amici e i colleghi che mi
hanno confortato con i loro suggerimenti. Un ringraziamento parti-
colare a Giuliana Sapori, per le lunghe ed interessanti conversazioni
e per la paziente e critica lettura di questo lavoro.
2
Marco Ravera, “Introduzione”, in Il pensiero ermeneutico,a cura di Marco
Ravera, Genova, Marietti, 1986, p. 4.
I.
LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA
NELLA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA MODERNA
1
Il meeting in cui venne discussa ed elaborata l’inizativa aveva avuto luogo sem-
pre a Budapest l’1 e il 2 dicembre 2001, cfr. Open Society Foundations, Budapest
Open Access Initiative, [online], 2011, <http://www.soros.org/openaccess>, (ul-
timo accesso: settembre 2011).
12 LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA NEI PERCORSI DI RICERCA
2
Galileo Galilei, Le opere di Galileo Galilei, ristampa della edizione naziona-
le, a cura di Antonio Favaro, vol. 10., Firenze, Barbera, 1934, p. 280.
3
Ivi, p. 280-281.
4
Ivi, p. 281.
I. La citazione bibliografica nella comunicazione 13
Sarà necessario che V.S. Illustriss. Faccia mie scuse appresso le Loro
Altezze se l’opera non viene fuori stampata con quella magnificenza
e decoro, che alla grandezza del soggetto saria stato necessario; per-
ché l’angustia del tempo non l’ha permesso, né io ho voluto punto pro-
lungare la publicazione per non correr risico che qualche altro non
avesse incontrato l’istesso e preoccupatomi, e perciò l’ho mandata fuo-
ri in forma di avviso, scritto la maggior parte mentre si stampavano
le cose precedenti5
Nella stessa lunga lettera Galileo ricorda poi, per la terza volta, in
modo più articolato la sua volontà di diffondere la conoscenza che era
stata registrata sul Nuncius, ossia i risultati della sua ricerca, la sua
scoperta, il metodo da lui seguito e il funzionamento del cannocchiale,
“a più persone che sia possibile”.
5
G. Galilei, Le opere di Galileo Galilei, vol. 10., cit., p. 300.
6
Ivi, p. 301.
7
Pietro Greco, “Il Sidereus nuncius e l’origine della comunicazione pubblica
della scienza”, S&F. Scienza e Filosofia, [online], n. 3 (2010), p. 167,
<http://www.scienzaefilosofia.it/archivio_2328861.html#sf3>, (ultimo accesso:
agosto 2011).
8
Daniele Gouthier e Elena Ioli, Le parole di Einstein. Comunicare scienza fra
rigore e poesia, Bari, Dedalo, 2006, p. 173.
14 LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA NEI PERCORSI DI RICERCA
12
J.-C. Guédon, Per la pubblicità del sapere, [online], cit., p. 19-20.
13
Robert K. Merton, La sociologia della scienza. Indagini teoriche ed empi-
riche, a cura di Norman W. Storer, ed. italiana a cura di M. Protti, Milano, F. An-
geli, 1981.
16 LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA NEI PERCORSI DI RICERCA
14
Francesca Di Donato, “Come si valuta la qualità nella Repubblica della Scien-
za? Una riflessione sul concetto di peer review”, Bollettino telematico di filosofia
politica, [pdf, online], vol. Luglio (2007), p. 1, <http://eprints.adm.unipi.it/573/>,
(ultimo accesso: agosto 2011).
15
Nicola De Bellis, La citazione bibliografica nell’era della sua riproducibi-
lità tecnica. Bibliometria e analisi delle citazioni dallo Science Citation Index al-
la Cybermetrica, [pdf, online], Modena, Università degli Studi di Modena, BU
Area Medica, 2005, p. 25, <http://www.bibliotecheoggi.it/content/CITAZIONE.
pdf>, (ultimo accesso: agosto 2011).
I. La citazione bibliografica nella comunicazione 17
16
Robert N. Broadus, “Early approaches to Bibliometrics”, Journal of the Ame-
rican Society for Information Science, vol. 38, n. 2 (1987), p. 127.
17
Cfr. a questo riguardo i lavori di Garfield e de Solla Price: Eugene Garfield,
“Citation indexes for science. A new dimension in documentation through asso-
ciation of ideas”, Science, [pdf, online], vol. 122 (1955), <http://www.garfield.
library.upenn.edu/essays/v6p468y1983.pdf>; Derek John de Solla Price, Little
science, big science, New York, Columbia University Press, 1963.
18
Antonella De Robbio, “Analisi citazionale e indicatori bibliometrici nel mo-
dello Open Access”, [online], disponibile in E-LIS. E-prints in Library and Infor-
mation Science, 2007, p. 7, ultimo aggiornamento 23 gennaio 2008,
<http://hdl.handle.net/10760/10686>, (ultimo accesso: agosto 2011).
19
N. De Bellis, La citazione bibliografica nell’era della sua riproducibilità tec-
nica, [pdf, online], cit., p. 23.
18 LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA NEI PERCORSI DI RICERCA
20
Traduzione di “that can anticipate the infinite number of possible approa-
ches the scientist may require”, cfr. E. Garfield, “Citation indexes for science”, cit.,
p. 108.
21
Traduzione di “at best, offer us better consistency of indexing rather than
greater specificity or multiplicity in the subject approach”, ibidem.
22
Traduzione di “for every time an author makes a reference he is in effect in-
dexing that work from his point of view”, ivi, p. 110.
20 LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA NEI PERCORSI DI RICERCA
mile a quelli usati nella World List of Scienfic Periodicals o al più co-
nosciuto ISSN (International Standard Serial Number), la seconda
costituita invece da un numero progressivo assegnato arbitrariamente
agli articoli pubblicati in quella data rivista. Un esempio di codifica
preso come campione dall’articolo originale di Eugene Garfield è co-
stituito dalla sequenza numerica 11123a-687, dove 11123a è il codice
identificativo della rivista The Journal of Clinical Endocrinology and
Metabolism tratto dalla World List, mentre 687 è il codice assegna-
to per identificare l’articolo di Hans Selye “General adaptation syn-
drome”.23 Venivano poi create delle schede, in ognuna delle quali era-
no registrati il codice dell’articolo preso in considerazione, ad esem-
pio 11123s-687 per l’articolo di Selye, seguito dal codice di uno degli
articoli citati da Selye ad esempio 869-3366, una scheda per ogni ar-
ticolo citato, e l’indicazione se l’articolo citato fosse un contributo ori-
ginale (O), una rassegna (R) oppure un abstract (A). Da questa codi-
fica erano escluse le citazioni ad articoli pubblicati su riviste che non
rientravano fra quelle selezionate e autorevoli per la creazione del-
l’indice e i libri. La procedura più significativa era quella che, a se-
guire, operava l’ordinamento e la selezione delle schede: esse veni-
vano prima ordinate in base ai codici degli articoli citati, ottenendo
così dei pacchi di schede che indicavano quante volte un dato artico-
lo fosse stato citato, successivamente ogni pacco ottenuto veniva or-
dinato per i codici degli articoli nei quali era stata fatta la citazione,
ottenendo l’informazione ordinata di quali articoli e quali autori aves-
sero citato un particolare lavoro scientifico. Infine il tutto veniva pre-
parato per la stampa dell’indice delle citazioni in forma di volume.
Considerata la mole di dati che dovevano essere trattati, le informa-
zioni per la creazione del Citation Index vennero elaborate avvalen-
dosi dei primi sistemi elettromeccanici che all’epoca avevano comin-
ciato a diffondersi anche nelle biblioteche per la gestione e il controllo
dei dati bibliografici, e codificate su schede perforate. Dopo cinque
anni dalla pubblicazione dell’articolo su Science, la collaborazione
con il National Institutes of Health portò nel 1961 alla produzione e
alla pubblicazione in via sperimentale del Genetics Citation Index.
La realizzazione del Citation Index e i principi che lo resero possi-
bile, rappresentarono senz’altro per l’epoca un risultato estremamen-
te utile ed esportabile in altri campi della ricerca, in grado di fornire
agli studiosi numerose informazioni fondamentali per la loro attività:
quante volte un lavoro era stato citato negli anni successivi alla sua
pubblicazione e quindi l’impatto che un particolare articolo, assieme
all’autore che lo aveva scritto, aveva avuto sulla letteratura e sulla co-
munità scientifica di riferimento, quali studiosi si stavano occupando
23
Ibidem.
I. La citazione bibliografica nella comunicazione 21
24
Cfr. Eugene Garfield, “The history and meaning of the Journal Impact Fac-
tor”, The Journal of the American Medical Association, [online], vol. 295, n. 1
(2006), p. 90, <http://jama.ama-assn.org/content/295/1/90.full?sid=383d09e4-
b822-4c8e-867b-1f8c850d7630>, (ultimo accesso: agosto 2011).
22 LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA NEI PERCORSI DI RICERCA
Per queste ragioni il calcolo del Journal Impact Factor viene ela-
borato in questo modo: prima viene rilevato e calcolato il numero to-
tale delle citazioni presenti in un determinato anno negli articoli di
tutte le riviste ritenute fondamentali per la disciplina, citazioni che si
riferiscono agli articoli pubblicati nella rivista per la quale si vuole
calcolare il JIF nei due anni precedenti a quello della rilevazione; suc-
cessivamente tale numero viene diviso per il numero totale degli ar-
ticoli pubblicati dalla rivista negli stessi due anni. Ad esempio, se nel
2010, in tutte le riviste considerate rilevanti ai fini dell’elaborazione,
sono stati citati 3654 volte i 72 articoli pubblicati da una particolare
rivista nel biennio 2008-2009, il JIF 2010 di questa rivista sarà cal-
colato nel modo seguente: 3654 / 72 = 50,75.
Attualmente i dati relativi al JIF sono pubblicati nel Journal Ci-
tation Report (JCR), disponibile in due edizioni, la Science Edition
per le riviste relative alle scienze matematiche, fisiche e naturali, bio-
mediche e tecnologiche, ambito scientifico indicato normalmente con
la sigla STM (Science, Technology and Medicine), e la Social Scien-
ce Edition per le riviste relative alle scienze sociali e umanistiche, in-
dicate con la sigla SSH (Social Sciences and Humanities). Il JCR fa
parte delle risorse informative disponibili nel portale Web of Know-
ledge, accessibile con la sottoscrizione di un abbonamento, realizza-
to dall’azienda Thomson Reuters, erede della ISI (Insititute for Scien-
tific Information), la storica azienda fondata dallo stesso Eugene Gar-
field.
Il processo di valutazione e selezione delle riviste da includere nel
calcolo del JIF, oggi tiene conto anche di altre variabili, ad esempio:
il rispetto degli standard minimi di pubblicazione, ossia la regolarità
di pubblicazione dei fascicoli, la struttura degli articoli conforme al-
le convenzioni editoriali per favorire il recupero delle informazioni
sull’articolo, la preferenza per la lingua inglese e che gli articoli sia-
no sottoposti al peer review come garanzia di qualità; la copertura di
nuovi ambiti disciplinari; l’internazionalità degli autori, dei curatori
e del comitato scientifico e infine la valutazione dei dati citazionali in
un contesto disciplinare omogeneo, riferita sia alla rivista, sia agli au-
tori dei lavori che vi vengono pubblicati.25
L’aspetto rilevante e inquietante del ruolo che l’Impact Factor ha
rivestito in questi ultimi decenni è come un’intuizione geniale, pen-
sata al servizio della scienza e degli studiosi, sia stata modificata e
quindi interpretata ed applicata in modo strumentale da coloro che
nutrivano interessi economici nell’ambito dell’editoria scientifica.
Tale intuizione, basata sull’indicizzazione delle citazioni rivolte ad
25
Thomson Reuters, The Thomson Reuters journal selection process, [onli-
ne], 2011, <http://thomsonreuters.com/products_services/science/free/essays/
journal_selection_process/>, (ultimo accesso: agosto 2011).
I. La citazione bibliografica nella comunicazione 23
26
E. Garfield, “Citation indexes for science”, cit., p. 109.
27
Francesca Di Donato, “Le sfide dell’Open Access al sistema di comunica-
zione della scienza”, disponibile in SIFP. Società Italiana di Filosofia Politica, [on-
line, OA repository] (2010), p. 5, <http://eprints.sifp.it/245/>.
24 LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA NEI PERCORSI DI RICERCA
28
Tessa Piazzini, “Gli indicatori bibliometrici: riflessioni sparse per un uso at-
tento e consapevole”, Jlis.it. Italian Journal of Library and Information Science,
[online], vol. 1, n. 1 (2010), p. 69, <http://dx.medra.org/10.4403/jlis.it-24>, (ul-
timo accesso: agosto 2011).
29
F. Di Donato, “Le sfide dell’Open Access”, cit., p. 4-5.
I. La citazione bibliografica nella comunicazione 25
30
Alessandro Figà-Talamanca, “L’Impact Factor nella valutazione della ricer-
ca e nello sviluppo dell’editoria scientifica”, [online], in SINM 2000: un modello
di sistema informativo nazionale per aree disciplinari, Lecce, 2-4 ottobre, 2000,
<http://siba2.unile.it/sinm/programma4sinm.htm>, (ultimo accesso: agosto
2011).
26 LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA NEI PERCORSI DI RICERCA
31
F. Di Donato, “Le sfide dell’Open Access”, cit., p. 5.
32
Per un maggiore approfondimento sul tema dell’aumento del costo dei pe-
riodici vedi le indagini effettuate annualmente nel settore e pubblicate nella rivi-
sta Library Journal: Stephen Bosch, Kittie Henderson et al., “Periodicals Price
Survey 2011. Under Pressure, Times Are Changing”, Library Journal, [online] (2011),
(e-pub 14 aprile 2011), <http://www.libraryjournal.com/lj/ljinprintcurrentissue/
890009-403/periodicals_price_survey_2011_.html.csp>, (ultimo accesso: set-
tembre 2011); Lee C. Van Orsdel e Kathleen Born, “Reality Bites. Periodicals Pri-
ce Survey 2009”, Library Journal, [online] (2009), (e-pub 15 aprile 2009),
<http://www.libraryjournal.com/article/CA6651248.html>, (ultimo accesso: set-
tembre 2011).
33
J.-C. Guédon, Per la pubblicità del sapere, [online], cit., p. 40.
34
T. Piazzini, “Gli indicatori bibliometrici”, cit., p. 69.
I. La citazione bibliografica nella comunicazione 27
se, che tra il XVII e la prima metà del XIX secolo recintarono e parcel-
lizzarono gli open field, i terreni comuni, a favore dei singoli pro-
prietari terrieri, concentrarono la proprietà terriera nelle mani del-
l’aristocrazia inglese, provocando “la sparizione parziale o completa
dei campi aperti e l’emancipazione dell’agricoltore singolo dal con-
trollo della comunità”.35
La comunità scientifica internazionale ha sopportato questi vin-
coli alla circolazione delle informazioni scientifiche fino a quando,
complice anche lo sviluppo della Rete e dei mezzi di comunicazione
basati su di essa, e la crescente disponibilità di basi dati bibliografi-
che e di strumenti che consentono la ricerca e l’elaborazione delle ci-
tazioni, sul finire del secolo scorso, sono cominciate a sorgere diver-
se iniziative per contrastare il circolo non virtuoso in cui la comuni-
cazione scientifica era, ed in parte è ancora, imprigionata.
La reazione della comunità scientifica si è sviluppata in due dire-
zioni ben precise: l’elaborazione di indicatori alternativi basati su
principi diversi da quelli dell’Impact Factor per la misurazione ex-po-
st della ricerca scientifica, e lo sviluppo di sistemi di comunicazione,
diffusione e accessibilità dei risultati della ricerca aperti, esterni ed
estranei all’oligopolio commerciale dell’editoria scientifica.
37
Eigenfactor. Overview, [online], University of Washington, 2011,
<http://www.eigenfactor.org/methods.php>, (ultimo accesso: settembre 2011).
Per una più dettagliata trattazione dell’Eigenfactor e degli altri indicatori biblio-
metrici alternativi all’Impact Factor si vedano i già citati lavori di Tessa Piazzini e
di Antonella De Robbio: A. De Robbio, “Analisi citazionale e indicatori bibliome-
trici nel modello Open Access”, cit; T. Piazzini, “Gli indicatori bibliometrici”, cit.
38
Cfr. la sezione “About us” del portale SJR. SCImago Journal & Country
Rank, [online], Scimago Lab, 2011, <http://www.scimagojr.com/aboutus.php>,
(ultimo accesso: settembre 2011).
39
Il database Scopus mette a disposizione a pagamento la possibilità di effet-
tuare ricerce su oltre 45 milioni di records, il 70% dei quali relativi a pubblicazio-
ni internazionali. Per maggiori informazioni sulla copertura della base dati, cfr. la
sezione “About Scopus” del portale Scopus. Welcome to Scopus, [online], Elsevier,
2011, <http://www.scopus.com/home.url>, (ultimo accesso: settembre 2011).
40
Cfr. SJR. SCImago Journal & Country Rank, [online], cit.
30 LA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA NEI PERCORSI DI RICERCA
41
Jorge E. Hirsch, “An index to quantify an individual’s scientific research out-
put”, disponibile in ArXiv, [pdf, online], vol. 10, (e-pub 29 settembre 2005),
<http://dx.doi.org/10.1073/pnas.0507655102>, (ultimo accesso: settembre
2011).
42
About EERQI, [online], EERQI consortium, 2010, <http://www.eerqi.eu/
page/about-eerqi>, (ultimo accesso: settembre 2011).
I. La citazione bibliografica nella comunicazione 31
43
Timeline of the open access movement, [wiki, online], ultimo aggiornamento
30 novembre 2010, <http://oad.simmons.edu/oadwiki/index.php?title=Timeline&
oldid=12047>, (ultimo accesso: settembre 2011).
44
Mauro Guerrini, Gli archivi istituzionali. Open access, valutazione della ri-
cerca e diritto d’autore, Milano, Bibliografica, 2010, p. 11.