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Questo articolo non ha delle pretese metafisiche e non vuole certo dimostrare con
argomentazioni filosofiche quale sia la “casa” dell’anima o se esista una “casa” dell’anima.
Di certo, se l’anima non invecchia, il nostro cervello, purtroppo, è soggetto a subire i segni del
tempo, come il cuore od il fegato.
Nell’era dei trapianti potremmo pensare che un giorno sarà possibile eseguire dei trapianti di
cervello, di una parte o dell’intero cervello.
Ci sono due ragioni importanti. La prima è che per trapiantare del tessuto vivo di cervello ad un
“ricevente” vuol dire che il “donatore” aveva del tessuto cerebrale “non morto” e questo è in
contraddizione con la legislatura vigente che prevede la morte cerebrale. La seconda ragione è che
noi siamo il nostro cervello. Sono stati fatti degli esperimenti incredibili su animali, con risultati da
film del orrore. Trapiantando alcune parti di cervello è stato possibile verificare che anche alcuni
comportamenti istintivi venivano trapiantati da un animale all’altro.
L’aspettativa di vita si sta via via allungando e per questo le malattie legate all’invecchiamento
stanno diventando socialmente sempre più importanti.
E’ compito del neurologo riconoscere il tipo di patologia poiché esistono forme reversibili con cure
appropriate.
Cause psichiatriche
Depressione
Cause infettive
Meningiti croniche
AIDS
Sifilide
Ascessi cerebrali
Purtroppo sono circa il 10% delle demenze dell’anziano sono reversibili, l’altro 90% di pazienti va
incontro ad un peggioramento più o meno veloce.
Si capisce quanto sia difficile capire perché il cervello ad un certo momento non lavori più bene.
E’ essenziale andare in un centro specializzato in questo tipo di malattie per noi stessi e per le
persone con cui viviamo, subito, ai primi sintomi, prima che sia troppo tardi.
Risposta: Deve trattare il suo cervello come se fosse un muscolo , rimanere in attivita’ leggere dei
buoni libri ,essere inserita nella societa’ il piu’ a lungo possibile e’ il migliore antidoto contro
questa malattia.
Ho 70 anni qualche volta non mi ricordo dove ho lasciato gli occhiali oppure altre volte non mi
vengono in mente delle parole per non parlare dei nomi di persone o luoghi.
Risposta : la maggior parte delle demenze esordiscono con dei disturbi della memoria per questo e’
prudente farsi visitare in centri specializzati ; comunque esiste una forma chiamata smemoratezza
senile benigna che sta ad indicare una perdita di memoria lieve che peggiora molto lentamente ne
soffre circa il 10% delle persone oltre i 65 anni. Solo una piccola parte di queste persone vanno
incontro ad un decadimento grave.
Quali sono gli esami ai quali sarei sottoposta se venissi in un centro specializzato?
Risposta: prima di tutto e’ importante conoscere la storia del paziente ;quali sono stati i primi
sintomi , da quanto tempo sono presenti , se ci sono state altre malattie .
Subito dopo viene eseguito un esame neurologico con una prima valutazione delle funzione
cognitive con un questionario.
Poi il paziente viene invitato ad eseguire alcuni esami del sangue una TAC dell’encefalo (cervello )
ed una valutazione neuropsicologica approfondita (vari questionari) .
A questo punto siamo in possesso di tutti gli elementi necessari per formulare una diagnosi.
Mia madre era ammalata d’Alzheimer quante probabilità ho di ammalarmi della stessa malattia?
Risposta: solo 1% delle demenze hanno un carattere ereditario e di solito colpiscono le persone
giovani . Esiste una generica suscettibilità familiare per cui se si hanno dei parenti “dementi “ si è
solo genericamente più facilmente esposti alla malattia.
Risposta: attualmente non esistono cure per fermare i processi di degenerazione che stanno alla base
della malattia. Recentemente sono entrate in commercio dei farmaci come Aricept, Memac5 ,
Exelon , molto costosi che rallentano i sintomi della malattia .Tali medicine necessitano
chiaramente di prescrizione specialistiche.