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PREMESSO CHE:
- anche il Veneto, come il resto d'Italia e del mondo, è in questi mesi alle prese con gli effetti
terribili dell'emergenza sanitaria globale legata alla pandemia da Coronavirus (COVID-19);
- i servizi sanitari sono in prima linea in questa battaglia. Medici, infermieri, OSS, e tutti gli
operatori del settore sono particolarmente esposti al rischio del contagio, stante invece l'assoluta
necessità di preservarne la salute e l'efficienza operativa per la cura delle migliaia di ammalati
giornalieri;
- in questi giorni, sulla delicata questione della sicurezza per gli operatori sanitari, sono stati di
rilievo gli interventi delle sezione venete della FIMMG (Federazione italiana medici di medicina
generale) e dell'ANAAO-ASSOMED (Associazione sindacale Medici Dirigenti);
- la FIMMG, sugli organi di informazione, ha evidenziato come “(...) le contaminazioni dei medici
di medicina generale sono il risultato della scarsa attenzione che numerose aziende sanitarie, tra
cui Venezia primeggia insieme a Vicenza e Verona, hanno dedicato ai medici di famiglia e di
continuità assistenziale”;
CONSIDERATO CHE:
- nelle 18 pagine dell'esposto si trovano molti dati e puntualizzazioni sulle carenze nelle
disposizioni delle aziende sanitarie e nelle dotazioni di Dpi (Dispositivi di protezione individuale)
che avrebbero dovuto essere messi a disposizione degli operatori sanitari ;
- dopo averlo esaminato, ho estrapolato alcune questioni cui ritengo sia necessario e doveroso
trovare, da parte dei vertici della Regione Veneto, adeguata risposta;
- nello specifico:
a) Stoccaggio e approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuali adeguati alla
categoria di rischio biologico del SARS-CoV-2 (Dpi tipo fFFP2 e FFP3).
Alla data del 30 gennaio 2020 (allerta nazionale sul Coronavirus con delibera del Consiglio dei
Ministri, con cui è stato dichiarato lo stato di emergenza sul territorio nazionale per sei mesi) quali
erano i numeri dei Dpi a disposizione per gli ospedali veneti, stoccati nei magazzini regionali?
Dopo tale data, come si è mossa la Regione per approvvigionarsi di tali dispositivi, anche in
relazione alla Dgr n. 323 del 2007 (citata a pg 8 dell'esposto ANAAO-ASSOMED) sul controllo
dell'influenza pandemica in ambito ospedaliero, dove si “sottolineava la necessità di garantire
stoccaggio e approvvigionamento dei Dpi per medici e personale sanitario”?;
La sottoscritta Consigliera
interroga la Giunta regionale perché
chiarisca, per quanto di sua competenza, i punti sopracitati in ordine alle osservazioni dei medici
veneti. Dobbiamo sapere se, in questa guerra contro il Coronavirus, abbiamo mandato i nostri
operatori sanitari in trincea con le armi adeguate oppure se, come e quando, le abbiano ritrovate
spuntate.