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Corporate Finance:
“Corporate Governance”: L’insieme di norme che disciplinano le relazioni tra manager, i proprietari dell’impresa
(azionisti) e gli altri stakeholders
4 Tipi di Imprese:
Secondo la nozione USA ci sono 4 tipologie di imprese: (molto simile a quella IT)
- classifica le imprese in relazione al tipo di proprietà ed alla responsabilità dei soci
Il Pentagono Finanziario:
Le 3 principali aree che afferiscono alla corporate finance, all’interno dell’economia dell’impresa, sono
rappresentate da:
1) la struttura finanziaria (capital structure) indaga gli effetti delle differenti politiche di finanziam.
2) la corporate governance studia l’organizzazione ottimale della struttura di governo dell’impresa
3) valutazione d’azienda (valuation) misura i valore del capitale economico investito nell’attività
il valore dell’impresa, è quasi sempre superiore alla somma delle sue singole
componenti (assets) (teoria dell’impresa)
o invece, il capitale di rischio (equity) ed il debito (debt) sono inseriti nelle passività
le passività sono suddivise in base alle scadenze temporali (breve, medio, lungo termine)
- dal pdv. della corporate finance, per la valutazione e la creazione di valore, le attività (assets) dell’impresa
possono essere classificate in 2 gruppi:
o investimenti in essere (assets in place)
flussi di cassa generati dagli investimenti in essere
o valore atteso degli investimenti futuri (growth assets)
il finanziamento di queste attività avviene attraverso:
capitale di terzi (debt), che ha le seguenti caratteristiche
o Diritto fisso sui flussi di cassa (a scadenze prestabilite)
o Ruolo scarso o nullo nella gestione
o Durata limitata del prestito
o Deducibilità fiscale
capitale proprio (equity), che ha le seguenti caratteristiche:
o Diritto residuale sui flussi di cassa
o Ruolo significativo nella gestione
o Durata illimitata nel tempo
o Indeducibilità fiscale
o Questa classificazione riguarda sia le imprese quotate che non quotate, ma:
Le imprese quotate raccolgono fondi (tipicamente sottoforma di azioni e obbligazioni) nei
mercati regolamentati
Le imprese non quotate si affidano al capitale di rischio investito dai proprietari e, per i
prestiti, al sistema bancario
Ricordare: sia capitale proprio che di debito sono passività
o Cmq, la generazione di profitto, benché non possa essere considerato come obiettivo primario, è
uno dei parametri da tenere a mente durante la misurazione del valore di un’impresa
- In linea generale, qualunque obiettivo deve non creare costi sociali superiori ai suoi benefici
- Jensen: un’impresa può avere un solo obiettivo oppure più obiettivi (score card)
- Noi, come obiettivo, prendiamo la creazione di valore, perché:
o È in grado di guidare le decisioni finanziare dell’impresa
o è in grado di supportare un sistema coerente di modelli e teorie
Quando si parla di valore, solitamente ci sono 3 tipologie di valore che si possono massimizzare:
- 1) il valore dell’impresa (firm value)
o È riferito all’intera impresa
o significa considerare gli assets e le liabilities (attività e passività), ovvero:
assets: assets in place e growth assets
questi determinano i flussi di cassa dell’impresa
è il valore attuale massimo dei flussi di cassa dell’impresa generati da tutti gli
investimenti aziendali
o dopo il reinvestimento per la crescita e lo sviluppo
o prima del pagamento degli oneri finanziari
liabilites: debt e equity
sono le fonti di finanziamento utilizzate
questi determinano il tasso di sconto (wacc) da applicare agli assets
o MA: non si usa questo metodo perché:
può generare elevati costi sociali
in caso di separazione tra proprietà e controllo può creare conflitti tra le parti
- 2) il valore del capitale netto (equity value)
o È riferito ai soli diritti dei proprietari dell’impresa
o significa considerare gli assets e le liabilities (attività e passività), ovvero:
assets: assets in place e growth assets, ma:
dopo il reinvestimento per la crescita e lo sviluppo
dopo il pagamento degli oneri finanziari (debt)
liabilites: solo equity
il tasso di sconto da applicare agli assets è solo l’equity (Ke, ovvero il costo del
capitale proprio), perché il debt è già stato pagato (oneri finanziari)
o non si usa questo metodo perché:
gli azionisti, controllando il processo decisionale, potrebbero trasferire ricchezza verso
loro stessi aumentando il rendimento del capitale di rischio
questo potrebbe ridurre il valore complessivo dell’impresa
- 3) il valore del prezzo azionario (shareholder’s value)
o È considerato il migliore obiettivo per la corporate finance
o È lo strumento ideale per misurare il valore della attività in essere delle opportunità di crescita
dell’impresa
o L’unico rischio di questo obiettivo è l’inefficienza del mercato finanziario
Nel caso in cui non rappresenti correttamente il valore dell’impresa, può generare
un’allocazione del capitale errata per gli investitori
o Motivi per i quali è considerato l’obiettivo migliore:
Il prezzo azionario è definito in modo inequivocabile
Per le imprese quotate, è misurabile costantemente e immediatamente
In un mercato efficiente, gli effetti di lungo termine delle politiche aziendali risultano
incorporati nei prezzi azionari
Per poter usare, senza alcun accorgimento, la funzione obiettivo della massimizzazione del prezzo azionario,
occorrerebbe uno scenario ideale:
- Nessuna asimmetria informativa tra impresa e mercato finanziario
- Interessi di azionisti e management perfettamente allineati
- Nessun rischio per i finanziatori terzi dell’impresa di espropriazione del capitale
- Assenza di costi sociali prodotti dall’impresa
Occorre dunque un sistema di regole che possano disciplinare i potenziali conflitti di interesse tra gli attori
coinvolti, ecco uno schema che li rappresenta e delinea la loro ideale interazione:
- impresa e management: (questo soggetto interagisce con tutti gli altri, è al centro del cerchio di interazioni
- le interazioni vanno dall’impresa agli altri 4 soggetti e dagli altri 4 soggetti verso l’impresa)
o scelte di investimento
o scelte di finanziamento
o politica dei dividendi
- Azionisti:
o L’impresa massimizza il loro investimento
o Disciplinano il management attraverso l’assemblea e sono tutelati dal Cda
- Terzi finanziatori (Banche)
o Prestano fondi all’impresa
o Sono tutelati e remunerati sulla base degli accordi pattuiti
- Mercato finanziario
o I prezzi riflettono il valore reali delle attività
o Non esiste asimmetria informativa
- Ambiente sociale esterno:
o L’impresa e il management non generano costi sociali
I principi guida si fondano sulle decisioni che ogni impresa deve compiere:
1) Dove investire le proprie risorse finanziarie (scelte di investimento)
L’impresa dispone di risorse limitate e ciò impone delle scelte fra opportunità di utilizzo
alternative
le scelte di investimento si riferiscono a:
o decisioni che generano ricavi (es. l’apertura di un nuovo stabilimento produttivo)
o decisioni che riducono i costi (es. la razionalizzazione del sistema produttivo)
per decidere se intraprendere o meno un progetto di investimento, è necessario confrontarne il
rendimento atteso con una soglia minima di rendimento
o tale soglia, viene rappresentata utilizzando il costo medio ponderato del capitale
impiegato per realizzare l’investimento
Wacc weighted average cost of capital
devono essere progetti che presentano un valore attuale netto positivo (cioè un rendimento
atteso superiore al costo del capitale impiegato[wacc])
il rendimento atteso si misura sulla base dei flussi di cassa generati e dalla loro distribuzione nel
tempo
il livello del rendimento aumenta per i progetti più rischiosi
2) Come reperire i fonde necessari (scelte di finanziamento)
Deve essere costituita una composizione delle fonti che massimizzi il valore degli investimenti
effettuati, in linea con la rischiosità del tipo di progetti da finanziare
Sono molto legate alla struttura finanziaria di un’impresa:
Dalla struttura finanziaria, infatti, discende la soglia minima di rendimento degli investimenti
(rappresentata dal costo del capitale – wacc) quindi: condizione per la creazione di valore
- La corporate finance fornisce strumenti per:
o La valutazione delle fonti di finanziamento più idonee
o La massimizzazione del valore complessivo dell’impresa
7
- La struttura finanziaria deve essere quella che contribuisce maggiormente al raggiungimento della
funzione obiettivo (max. del valore dell’impresa / valore azionario)
o oltre ad aiutare la max. del valore, la struttura finanziaria può anche tutelare l’impresa da
tentativi di scalata ed evitare crisi
o Le attività di monitoring svolte da soggetti esterni sono sempre più focalizzate sui segnali
generati dagli strumenti di finanziamento
3) Quanta liquidità restituire ai propri azionisti (politica dei dividendi)
Definisce le modalità e l’entità dei flussi di cassa che l’impresa restituisce ai suoi proprietari
Ciò avviene quando non ci sono opportunità di investimento e sulla base delle caratteristiche degli
azionisti
Tutte le imprese debbono restituire una parte della liquidità generata dall’attività ai proprietari
o la corporate finance individua:
quando:
quando i flussi di cassa generati dagli investimenti esistenti sono maggiori dei
fondi richiesti dalle opportunità di investimento in grado di creare valore, le
imprese possono restituire questa eccedenza ai proprietari
come:
le imprese quotate pagano dividendi ai propri azionisti o riacquistano azioni
proprie
le imprese non quotate possono restituire liquidità anche tramite il semplice
ritiro, da parte dei proprietari, di una parte dei fondi investiti
o gli azionisti spesso hanno caratteristiche ed esigenze diverse
il mercato azionario regola la distribuzione delle azioni, indirizzando gli investitori verso le
forme di finanziamento che implicano la remunerazione più consona alle loro attese
La funzione principale della corporate finance è di fornire alle imprese un sistema di criteri per assumere le
proprie decisioni finanziarie nel rispetto della funzione obiettivo (max. del valore)
A partire dagli anni ’50 si sono sviluppati i principali temi della teoria finanziaria sulle imprese
È l’analisi dell’equilibrio dei cambiamenti dei prezzi nel tempo dei mercati finanziari
- Louis Bachelier affermò come il comportamento dei prezzi delle azioni (e delle materie prime) seguisse un
comportamento casuale (random walk)
o Quindi: indipendenza nella variazione di prezzo
- Altri lavori, hanno documentato l’assenza di cicli regolari nell’andamento dei prezzi azionari
o quindi: la funzione obiettivo della c.f. va rispettata: i manager devono max. il valore dell’impresa:
si deve scegliere un orizzonte temporale adguato (non troppo breve)
non si deve scegliere tra valore corrente e / o valore futuro
2. non ci sono vantaggi derivanti dalla manipolazione degli utili per azione
o in un mercato efficiente, non esistono illusioni finanziarie e gli investitori si preoccupano dei flussi
di cassa dell’impresa
o gli investitori non seguono le manipolazioni sugli utili
3. se le nuove emissioni azionarie avvengono a prezzi che riglettono i futuri pay-off, il problema della
diluizione non si pone
o non vi è ragione per cui i manager debbano anticipare o posticipare l’offerta dei titoli
4. i rendimenti dei titoli in un mercato efficiente sono strumenti di misurazione perfetta delle performance
aziendali
o gli studiosi possono usare tali rendimenti per stimare gli effetti delle decisioni finanziarie
dell’impresa sul valore di mercato delle stesse
- è l’analisi delle determinanti dei prezzi delle attività (investimenti) in condizioni di incertezza
o è basata sulla teoria del portafoglio
è una teoria per determinare il rendimento atteso di un titolo
cerca di spiegare come si formavano i prezzi dei titoli
- l’investitore che non vuole correre rischi acquista titoli di Stato a breve termine
o hanno un rendimento fisso e non influenzato dal mercato
- Per ottenere un rendimento più elevato si ricorre al mercato azionario
o La differenza tra il rendimento offerto dai titoli in questo mercato e il rendimento dei titoli di stato
si chiama ‘premio per il rischio di mercato’ (rm – rf)
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Formula:
valore di un’opzione (es. call) = Δprezzo dell’azione – debito
- il delta Δ rappresenta il numero di azioni necessarie per costruire una posizione equivalente ad un’opzione
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tutto questo causa una perdita di valore per l’impresa, e quindi per gli azionisti
nascono i costi di agenzia
Le buone decisioni finanziarie, infatti, creano valore, mentre quelle cattive lo distruggono
- i 3 principi guida della c.f. influiscono sul valore dell’impresa:
o scelte di investimento:
effettuare investimenti a VAN postivo
il rendimento atteso non deve essere inferiore al costo del capitale (WACC)
o scelte di finanziamento:
scegliere la struttura finanziaria che minimizza il costo del capitale
utilizzare le fonti di finanziamento più idonee al profilo di rischio degli investimenti
o politica dei dividendi:
restituire le liquidità sulla base delle opportunità di investimento
o l’introduzione della corporate governance rende raggiungibile la funzione obiettivo della max. del
prezzo azionario
Uno dei fattori di successo per l’impresa quotata è l’accesso al mercato azionario
- questo consente il processo di scambio della liquidità tra azionisti e impresa
I mercati azionari:
L’insieme dei mercati, degli intermediari e degli strumenti è detto ‘sovra-sistema finanziario’
- il ruolo del sovra-sistema finanziario consiste in:
o fornire agli investitori un parametro di confronto nella valutazione delle attività finanziarie
o consentire alle imprese di reperire le risorse per i propri investimenti
o consentire la gestione dei rischi grazie ad operatori specializzati ed assicurazioni
- i mercati dove le società negoziano azioni e obbligazioni sono detti ‘mercati mobiliari’
o ci sono 2 tipi di mercati mobiliari:
mercati primari: lo scambio dei titoli avviene al momento della loro emissione
mercati secondari: i titoli negoziati sono già in circolazione
I maggiori mercati azionari nel mondo classificati per capitalizzazione e azioni scambiate:
- USA: NYSE, Nasdaq
- EU: Tokyo Stock Exchange, London Stock Exchange
- NYSE Euronet: ha incorporato le borse di Parigi, Bruxelles, Amsterdam e Lisbona
Il mercato italiano:
- dal 1998 è gestito da Borsa italiana (dal 2007 B fa parte del London Stock Exchange Group)
- le competenze di Borsa italiana sono (gestione e regolamentazione dei mercati):
o la definizione del funzionamento dei mercati
o la definizione delle condizioni e delle modalità di ammissione, di esclusione e di sospensione degli
operatori e delle società emittenti
o la definizione degli strumenti finanziari
o la gestione dell’informativa delle società quotate
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Lungo termine
Hanno categorie più articolate, specifiche (es. tripla A, doppia A, A, ecc.)
Quelle migliori si chiamano ‘investment grade’ pagamento sicuro degli interessi
e margini alti e stabili
Più si scende, più si va verso: obbligazioni con scarse prospettive di pagamento,
rischio di perdere il capitale
La comunità finanziaria, per promuovere un modello di business dell’informazione etico, dovrebbe produrre un
sistema informativo tempestivo di massa e a basso costo
- ad oggi, il controllo resta affidato alle authority nazionali e alla BIS
o la BIS: Banca dei regolamenti internazionali
o indica i criteri internazionali di valutazione per le Agenzie di Rating, che le banche centrali devono
applicare
Valore di mercato
attuale
Valore della
società 2 Valore ottimale dopo
5 la ristrutturazione
com’è Modello di
ristrutturazione
Opportunità
strategiche e operative Opportunità totali
per la società
3 4
o per portare il valore ad un livello ottimale, sono necessari periodici processi di ristrutturazione
bisogna tenere a mente le esigenze di tutti gli stakeholders
occorre cogliere le opportunità di mercato
o Il modello della Piramide delle Performance: (1994) Lynch e Cross
o Il modello presuppone comunicazione e condivisione degli obiettivi a livello verticale e orizzontale
Ci sono molteplici variabili di perfomance a diversi livelli organizzativi
La mappa piramidale è utilizzata per definire gli obiettivi e gli strumenti di misura
necessari per monitorare i risultati a ciascun livello organizzativo
o Considera elementi quali: flessibilità, produttività, customer satisfaction ecc
o Ecco il modello:
Al primo livello della piramide (punta): definizione della corporate vision
Al secondo livello: misure finanziarie e di mercato per monitorare la performance e
raggiungere gli obiettivi
Terzo livello: misure operative specifiche
o Il modello della Balanced Scorecard (1992) Kaplan e Norton
o Integra le tradizionali valutazioni economico /finanziarie con altri criteri di valutazione, più
orientati alla creazione di valore nel lungo termine
o la performance attraverso l’analisi di 4 aree:
economico-finanziaria: la capacità aziendale di realizzare un adeguato profitto
o come presentarsi agli azionisti?
Clientela: misurazione del successo dell’impresa da parte del target di riferimento
o come presentarsi alla clientela?
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processi interni: possono creare un forte impatto sulla customer satisfaction e, dunque,
influenzare i risultati finanziari
o In quali processi bisogna eccellere?
apprendimento e la crescita: determinano il miglioramento e la crescita aziendale nel
lungo periodo
Albero del Free Cash Flow (1992) Boeri e Giaroli
o è per la valutazione degli investimenti in capitale circolante ed immobilizzato
o il valore economico si produrrà esclusivamente con la presenza dei comportamenti umani che lo
generano (qualità delle idee, azioni gestionali e conoscenze acquisite)
Il Rombo del Valore (1995) Olivotto
o presuppone la misurazione delle determinanti della performance
o considera:
l’attrattività dell’ambiente competitivo
il vantaggio delle unicità operative e finanziarie
l’eccellenza dei processi
la validità delle competenze maturate dalle risorse umane dell’impresa
o metodo di misurazione:
chi è al governo dell’impresa assegna, ad ognuna delle variabili strategiche selezionate:
un punteggio da 1 a 10 in base al valore che essa assume
un peso da 1 a 0 in base all’importanza rispetto ad altre variabili
ad una maggiore superficie del rombo (l’area all’interno delle linee spezzate) dovrebbe
corrispondere un più elevato valore economico
Oggi: capovolgimento del concetto di impresa l’impresa non è più fatta di capitali, mezzi e uomini ma:
o ‘di uomini che, con dei mezzi, creano capitale (valore).’
L’impresa deve soddisfare stakeholders con richieste diverse, e spesso in conflitto fra loro
- La competitività dell’impresa, infatti, sta nella sua capacità di soddisfare adeguatamente le attese di tutti gli
stakeholders con cui opera
o La competizione spinge alla ricerca di un equilibrio per soddisfare queste attese meglio o alla pari di
altre imprese per ottimizzare, non max.
o ‘ottimizzare’ trovare valori reciprocamente compatibili e complessivamente soddisfacenti
- Tra tutti gli azionisti, quelli che hanno un ruolo dominante sono gli azionisti
o Questo perché sono loro che apportano all’impresa capitale a pieno rischio
Essi hanno titolarità / proprietà dell’impresa
o Più degli altri, gli azionisti sfidano l’incertezza accettano di venire remunerati dopo gli altri
Per questo motivo, pretendono che gli sia riservato il diritto di determinare le decisioni più
rilevanti:
Sulla capacità dell’impresa di creare valore
Sulle modalità di distribuzione del valore creato
È per questo che nella teoria economica l’obiettivo è la max. del profitto (il ritorno per gli
azionisti dividendo o aumento del valore del capitale impiegato)
Cmq, l’impresa non può guardare solo agli interessi degli azionisti
Fisher infatti diceva: ‘il reddito totale è pari alla somma tra: reddito realizzato e l’apprezzamento/ deprezzamento
del capitale’
o stimolante
induce alla ricerca accurata e continua di tutte le opportunità
o misurabile
- il valore del capitale economico è più facilmente misurabile per le imprese quotate in borsa
o MA:
queste sono poche
Inoltre, il ricorso ai valore di Borsa presuppone l’efficienza dei mercati
Poi: un mercato, anche se efficiente, può comportarsi in modo non razionale
(speculazioni ecc.)
o Dunque: i valori di borsa non possono essere assunti come la soluzione del problema
- Luigi Gualtri: ‘se si vuole misurare la performance economica dell’impresa, occorrono periodiche
valutazioni del capitale economico’ l’impresa deve autovalutarsi
- Metodi di autovalutazione per determinare il capitale economico:
o Il sistema del bilancio (tramite gli indicatori di bilancio)
o Il risultato di esercizio (utile o perdita di gestione)
Questa grandezza possiede alcuni vantaggi, tra cui:
È una misura di sintesi
o In essa si riflettono, cmq, tutti i fatti interni ed esterni alla gestione, con il
loro impatto sui ricavi e sui costi
La possibilità di articolare questo risultato di sintesi nelle sue componenti
economiche (le varie categorie di ricavi e di costi) si può approfondire
La possibilità di collegare il risultato economico di esercizio (utile o perdita) alla
dinamica finanziaria (rendiconto finanziario) e alla struttura patrimoniale
- Gli indicatori di redditività desumibili dal bilancio soffrono di alcuni limiti:
o 3 in particolare possono distorcere il significato:
Focalizzazione sul breve periodo
Le misure di redditività contabile (es. ROE, ROI) possono condurre il management
a focalizzarsi sul breve periodo
o Solitamente, all’esercizio in corso, al massimo a quello dopo
Non è detto che la tensione sui risultati di breve sia coerente con l’obiettivo di
sviluppare il potenziale futuro dell’impresa
o Es. il ROI: si possono avere buone performance riducendo gli investimenti
(es. in R&S), ma questo è controproducente per il futuro
La redditività di esercizio può porsi addirittura in antagonismo con la dinamica del
valore del capitale economico
o Una elevata redditività può nascondere una perdita di valore
o Una bassa redditività può corrispondere ad una crescita di valore
Limitata correlazione con la rischiosità dell’investimento
La redditività deve essere messa in correlazione con il grado di rischiosità
dell’investimento
L’impresa per creare valore per l’azionista deve conseguire una redditività
superiore al costo di opportunità del capitale
o Costo opportunità = il rendimento che quel capitale riceverebbe da
impieghi analogamente rischiosi
Soggettività
Possono assumere valori diversi a seconda dei criteri adottati
La ricerca di una misura dell’incremento del valore del capitale economico deve orientare l’impresa verso una
prospettiva a medio / lungo termine
- i fattori determinanti della creazione di valore sono:
o W = valore odierno del capitale economico
È una dimensione statica di valutazione dello stato attuale dell’impresa
o Ŵ = valore potenziale del capitale economico
o ΔW = valore delle componenti di crescita del capitale economico (visione dinamica)
22
Una misura della ricchezza, Rn creata dall’impresa in un determinato periodo annuale è ricavabile da:
- la somma tra (le variazioni del capitale economico tra il momento t0 [W] e il momento t1 [ΔW1]) e (il
dividendo distribuito nel periodo d1) sottraendo (il nuovo capitale investito ΔC1)
R1 = ΔW1 + d1 - ΔC1
Nel caso in cui si prenda in considerazione un lasso di tempo di n anni, la formula diventa:
n
Rn = Σ dsvs + (Wnvn – W0) – ΔCsvs
1
ds = dividendi dell’anno s
Wn = valore finale (al tempo n) dell’impresa
W0 = valore attuale (al tempo 0) dell’impresa
ΔCs = aumento del capitale a pagamento nel tempo s
vn, vs = fattori di attualizzazione al tasso i
Gli strumenti di modificazione della struttura finanziaria hanno lo scopo di definire / modificare la composizione
delle risorse finanziarie in base a:
- Caratteristiche dell’azienda
- Congiuntura economica del mercato
o L’obiettivo è: trovare un equilibrio tra le fonti e gli impieghi delle risorse finanziarie, mantenendo
una liquidità capace di far fronte, in modo tempestivo ed economico, ai fabbisogni eventuali
Equilibrio temporale:
- L’equilibrio richiede un’adeguata correlazione temporale fra i finanziamenti e gli impieghi
o In mancanza dell’equilibrio, si creano tensioni finanziarie, dovute soprattutto all’utilizzo di fonti a
breve termine per il supporto di investimenti durevoli
Es. attività immobilizzate
o Dunque: sono auspicabili finanziamenti di:
lungo periodo per attività durevoli (investimenti strutturali)
Sovvenzioni di medio-breve termine per i fabbisogni d’esercizio (investimenti correnti)
o è necessario utilizzare la fonte più idonea (determinata grazie a: durata e costo del capitale
sostenuto per ottenerla)
il finanziamento a lungo termine non è sempre idoneo, perché non consente la
minimizzazione dei costi di capitale
la struttura del capitale non viene ottimizzata
- la stima del costo del capitale diventa essenziale per stabilire il tasso di rendimento minimo
o solo gli investimenti con rendimento superiore al costo del capitale creeranno valore per:
ripagare i debiti contratti per finanziarli o remunerare in modo opportuno il capitale di
rischio
- il costo del capitale è il costo opportunità di un investimento alternativo
o si valuta il rendimento di altri investimenti con il medesimo rischio, ed il rendimento del nostro
investimento deve essere superiore
o è il rendimento minimo accettabile
- un reddito positivo non è sinonimo di creazione di valore per gli shareholder se accompagnato da un
aumento della rischiosità
o il successo aziendale, ancora un volta, non è misurabile guardando esclusivamente le
performance contabili (bilancio di esercizio)
- il costo del capitale, è dunque di difficile valutazione a causa della necessità di individuare:
o il rendimento minimo accettabile
o il rischio
capitale proprio [più difficile da determinare rispetto al capitale di debito (del quale,
invece, si sanno già gli interessi)]
La formula mostra come il costo medio ponderato del capitale (WACC) dipende dal costo del capitale di debito (rD )
più il costo del capitale proprio (rE)
- rD è ponderato in base al livello di debito presente nella struttura finanziarzia aziendale
o il costo del debito evidenzia la remunerazione richiesta dai soggetti che finanziano il debito
il costo deve coprire il credit risk
il credit risk è il costo del debito dell’azienda al netto dello scudo fiscale (scudo fiscale
deducibilità degli interessi passivi)
costo del debito = b * (1 – t)
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- Modigliani & Miller affermavano che ‘non esiste una combinazione migliore di un’altra per la struttura
finanziaria di un’azienda’
o Tuttavia, questa affermazione non contempla vari fattori, tra cui le imposte
Altri fattori non contemplati:
Costo di bancarotta
Condizioni contrattuali imperfette
Mercato non del tutto efficiente
o Non contemplando le imposte, tralascia il fatto che gli interessi pagati sul debito sono deducibili
per le aziende!
il WACC si esprime al netto delle imposte
Dunque: maggiore sarà la componente di debito, minore sarà il WACC
- Loro dicevano che il valore di mercato globale dell’azienda (ovvero il valore composto da tutti i titoli
emessi) è indipendente dalla struttura finanziaria ma non è vero!
o Il valore dipende dal costo del capitale, e il costo del capitale si calcola con il WACC
Il WACC diminuisce all’aumentare della proporzione di debito
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Quindi: il modello proposto da Modigliani & Miller è incoerente se usiamo il WACC per
determinare il costo medio ponderato del capitale
Relazione tra la struttura finanziaria aziendale e i tassi di rendimento attesi secondo la teoria di Modigliani &
Miller:
RE = rendimento dell’equity
RA = rendimento atteso delle attività
RD = rendimento atteso del debito
Confronto dei rendimenti attesi tra la teoria di Modigliani & Miller e la teoria tradizionalista:
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rE tradizionalisti:
- sostengono che l’indebitamento iniziale tenda a far aumentare rE più lentamente rispetto a quanto
sostenuto da Mogliani e Miller
o sostengono che esso (rE) posso crescere di colpo qualora contragga eccessivamente il debito
- non percepiscono il rischio di aumento del debito fino ad un certo punto
o oltre questa soglia, il costo del capitale proprio (rE) cresce molto rapidamente
rA tradizionalisti:
- il WACC, secondo i tradizionalisti, può essere minimizzato usando la giusta quantità di debito
- quindi: la struttura finanziaria dell’azienda influenza il WACC!
o Quindi: il valore globale e di mercato è influenzato dalla struttura finanziaria
- Il debito, nella visione tradizionale, è rappresentato come meno oneroso dei mezzi propri (quindi fa
scendere il WACC)
o Questo, fino a una certa soglia di leverage, ovviamente
o Bisogna trovare il giusto equilibrio
Leva finanziaria:
- quanto maggiore è il livello di indebitamento, tanto maggiore è il grado di leva finanziaria
- il rapporto tra equity e capitale di debito è definito ‘fattore di leva finanziaria’ (financial leverage)
o aumentando l’indebitamento (leva finanziaria) aumentano le risorse finanziarie disponibili
MA incremento del rischio finanziario
- il ricorso alla leva finanziaria si giustifica solo in presenza dei rendimenti sul capitale di debito investito
superiore al relativo costo (effetto leva positivo)
Tipologie di rischio:
- l’aspetto determinante per definire il rendimento di un investimento è costituito dall’individuazione del
rischio ad esso correlato
- ci sono 3 tipi di rischio:
o il rischio sistematico (congiuntura economica, aspetti esterni all’azienda)
es. fattori ambientali, politici, economici, sociali
sono fattori non controllabili dall’azienda
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questo rischio può essere controllato o mitigato solo attraverso un’attenta pianificazione
di medio – lungo periodo:
elaborando gli scenari futuri di sviluppo del business individuare criticità
controllo dell’operato del management
o il rischio specifico correlato al core business
il rischio di insuccesso dell’attività svolta
questo può essere ridotto o eliminato, sia dall’impresa che dagli investitori, attraverso una
maggiore diversificazione del portafoglio, perché:
Ciascun investimento costituirà solo una piccola parte del portafoglio
Quando uno sale, l’altro scende maggiore probabilità di bilanciamento
o il rischio finanziario legato al tipo di finanziamento e al rapporto D/E
Misura il rischio di insolvenza
le dimensioni aziendale, tuttavia, influenzano i tassi di interesse
le imprese di maggiori dimensioni hanno spesso tassi di interesse più favorevoli
poiché si presuppone che siano più solvibili
o questo perché si pensa che le imprese più grandi siano più diversificate
minor rischio si insolvibilità
fanno spesso anche outsourcing e joint-ventures (questo riduce la
variabilità dei risultati, e dunque riduce il rischio operativo)
o quindi: minori interessi minor costo del capitale / rischio
Quindi: se l’obiettivo fondamentale dell’azienda è la max. del valore di mercato, l’azienda deve ottimizzare la
propria struttura finanziaria (livello ottimale rapporto D/E)
- se c’è uno scostamento, occorre trovare le cause e correggerlo
- equilibrio finanziario: quando in ogni momento il flusso delle entrate è in grado di fare fronte al flusso
delle uscite
o è più importante dell’equilibrio economico (l’impresa non deve necessariamente raggiungere
sempre il pareggio economico nel breve periodo)
o invece, deve sempre trovarsi in condizioni di pareggio finanziario
Le leve strategiche di creazione del valore si concentrano su risorse intangibili (perché difficili da imitare)
- es. capitale umano, il brand, la cultura d’impresa, la reputazione aziendale..
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A seconda delle condizioni di mercato e delle opportunità, bisognerà puntare più su un mercato oppure
diversificare (o, es. operazioni straordinarie)
- questo, soprattutto nei periodi di crisi richiedono la predisposizione di modelli di gestione
o i modelli di gestione sono piani esaustivi, dettagliati delle attività da svolgere ed i relativi
responsabili, oltre che,
come si intende gestire il rischio
definizione di tempi e scadenze
o dovrebbe essere distribuito a tutto il team
- la strategia costituisce la piattaforma del potenziale di creazione di valore, mentre sta alla gestione trarre
il massimo da tale potenziale
la strategia scelta da un’azienda è importantissima per creare valore, ma deve essere orientata al lungo termine
altrimenti, si rischia di guardare solo agli indicatori economici
- una nuova strategia aumenta la creazione di valore dell’impresa unicamente se influenza positivamente
questi fattori:
o il divario positivo tra redditività e costo del capitale (tp)
o la durata del divario (n)
o il tasso di crescita del capitale proprio (g)
Possono esserci vari motivi alla base della distruzione del valore
- es. le crisi economiche
- es. la sovrastima di operazioni di M&A
o queste possono implicare il pagamento di un prezzo superiore a quello di mercato
o altre operazioni, invece, possono sembrare opportune dal punto di vista economico, ma poi i
manager non sono in grado di gestire i processi di interazione tra le 2 imprese
o è necessario effettuare bene la due diligence (malgrado il rischio di asimmetrie informative)
- es. strategie di diversificazione:
o incapacità di valutare correttamente i benefici o costi delle sinergie (operative / finanziaria) che si
potrebbero sviluppare
‘sinergie’ quando il valore dell’azienda combinata è maggiore rispetto alla somma dei
valori delle due aziende individuali
o l’eccessiva diversificazione può causare diffidenza e confusione sul mercato
questo riduce la percezione del valore effettivamente realizzato
o è necessaria una complementarietà tra il core business originario e i nuovi mercati di operatività
La struttura finanziaria (‘capital structure’) necessaria per finanziare la propria impresa dispone di 2 tipologie di
fondi:
il capitale proprio / capitale di rischio (equity)
- Caratteristiche:
o assegna ai portatori un diritto residuale sui flussi di cassa (dopo oneri finanziari e tributari)
la sua remunerazione è legata alla politica dei dividendi ed alle strategie di investimento
dell’impresa
sono queste a determinare la crescita o la diminuzione del valore del capitale
o tuttavia, essi hanno un maggiore coinvolgimento nella gestione dell’attività rispetto ai conferenti
del capitale di debito (controllo sul management)
genera un diritto che resta illimitato nel tempo
o non è deducibile ai fini fiscali
o limitata priorità in caso di dissesto finanziario
- Modalità:
o azioni ordinarie (più comuni)
per le imprese quotate, queste vengono scambiate sul mercato azionario
o capitale proprio
nelle imprese non quotate, il capitale è quello messo a disposizione dai proprietari
o Venture capital
o warrants
il capitale di debito / capitale di terzi (debt)
- caratteristiche:
o sono fondi di investitori o di intermediari finanziari che ottengono il diritto a ricevere un
ammontare fisso (interessi) a una scadenza fissa
o nessun controllo nella gestione dell’impresa
o elevata priorità su tali flussi
o deducibilità fiscale
- Modalità:
debito bancario
obbligazioni
obbligazioni societarie
titoli ibridi:
- Caratteristiche:
o non possono essere classificati né come capitale proprio, né come debito
- Modalità:
o Debito convertibile
o Azioni privilegiate
o Combinazioni di obbligazioni ed opzioni
Il portatore di capitale di pieno rischio assume la qualifica di socio dell’impresa ed ha un potere di controllo sul
management
- solitamente, si pensa ai titoli azionari, ma esistono altre forme
- la maggior parte delle imprese in tutto il mondo ha una proprietà ed un controllo di tipo familiare
o queste imprese sono quelle che conferiscono capitale proprio al momento della nascita
dell’impresa e continuano a finanziarla successivamente attraverso la ritenzione degli utili nelle
casse aziendali (‘autofinanziamento’)
33
Capitale di debito:
La principale fonte di finanziamento relativa al capitale di debito è rappresentata dal debito bancario (bank debt)
- ci sono poi altre forme, quali i prestiti obbligazionari e le cambiali finanziarie
- tuttavia, il debito bancario costa meno delle obbligazioni
o è più adatto a colmare le asimmetrie tipiche delle PMI
o le banche riescono a valutare bene i progetti dell’impresa
Titoli ibridi:
La tesi tradizionale:
I primi studi in materia furono quelli condotti dal Graham, Dodd e Durand
il rischio prodotto aumentando il debt, fino ad un certo punto non viene percepito dagli azionisti
o fino alla soglia di tolleranza, il costo dell’equity (rE) è costante
o oltre quella determinata soglia, il costo del capitale proprio (equity) aumenta molto rapidamente
prima di quella soglia, all’aumentare del leverage (D/E) il wacc diminuisce (perché il D è fiscalmente
deducibile)
- bisogna quindi trovare una composizione ottimale delle fonti di finanziamento per abbassare il
costo del capitale
- quindi: prima che il capitale proprio risenta del rischio del debito, ma sfruttando al massimo la
deducibilità fiscale del D
La teoria di Modigliani e Miller presuppone una serie di fattori irrealistici, tra cui:
- assenza di imposte
- assenza di costi di emissione e transazione per le imprese nella raccolta di finanziamento
- assenza di costi attesi di fallimento
- assenza di costi di agenzia (assenza di asimmetrie informative)
o in sintesi, si presuppone un mercato perfetto
secondo M&M, i vantaggi e gli svantaggi derivanti dall’indebitamento si annullano reciprocamente per
l’impresa, è indifferente la forma di finanziamento alla quale ricorre
- la struttura finanziaria non determinano il valore dell’impresa, sono gli investimenti a farlo
Proposizione 1 di M&M:
“il valore di mercato di un’impresa è indipendente dalla sua struttura finanziaria’
- prendendo un’azienda j:
Vj = (Ej + Dj) = (rA / rO)
Seconda proposizione:
Si presuppone sempre un mercato finanziario perfetto:
- il rendimento atteso delle attività di un’impresa (rA) si considera misurabile attraverso:
rA = reddito operativo atteso / valore di mercato di tutti i titoli
36
- siccome, da quanto abbiamo visto, (rA) rimane invariato a prescindere dalla struttura finanziaria
dell’impresa, anche le sue componenti (reddito operativo atteso e valore di mercato di tutti i titoli)
rimangono invariate in qualsiasi struttura finanziaria
La variazione del rischio finanziario è dovuta al debito:
- il rendimento atteso del capitale proprio (rE) aumenterà in proporzione al rapporto debito /
capitale proprio (D/E)
- più aumenta il debito, più aumenta il rischio, e più gli azionisti su aspettano di essere remunerati
sale rE
Proposizione 2 di M&M:
“il rendimento del capitale proprio (rE) è pari al tasso di rendimento attese delle attività (rA) più:
- un premio correlato al rischio finanziario (rA – rD)
- ponderato dal rapporto D/E dell’impresa, ovvero:
dunque: il rendimento atteso dalle azioni (la remunerazione che si attendono gli azionisti) aumenta man
mano che aumenta il rapporto di leverage (D/E)
più aumenta il debito, più sale il rischio, più gli azionisti chiedono remunerazione per investire
In presenza di imposte:
Introducendo le imposte:
- il debito è fiscalmente deducibile, quindi:
o il valore di un’impresa indebitata (D) sarà maggiore di quello di un’impresa finanziata
solo con capitale proprio (E)
- questo perché, essendo il debito deducibile, diminuisce il costo del capitale proprio (WACC) e
quindi l’impresa risulta avere più valore
Valore dell’impresa = Valore dell’impresa non indebitata + vantaggio fiscale del debito
o il vantaggio fiscale del debito è dato dal prodotto tra l’ammontare del debito e l’aliquota
d’imposta sul reddito aziendale
- Quindi: il rendimento del capitale proprio in presenza di imposte (1-TC) diventa:
Le imprese valutano il ricorso al capitale di debito attraverso l’analisi dei vantaggi / svantaggi (trade-off)
così, esse determinano la maggiore / minore convenienza ad aumentare / diminuire il livello di
indebitamento
In presenza di deducibilità fiscale, il valore di mercato dell’impresa può crescere all’aumentare
dell’indebitamento privo di rischio (D)
tuttavia, i costi di fallimento associati all’aumento del leverage rappresentano uno svantaggio:
- decremento di valore dell’azienda
37
Valore dell’impresa = Valore se finanziata totalmente tramite equity + VA del beneficio fiscale del debito –
VA dei costi di fallimento
Il beneficio fiscale del debito è maggiore quando l’impresa è poco indebitata, perché i costi di
fallimento sono nulli o irrilevanti
o Con l’aumentare del debito aumentano i costi di fallimento, i quali finiscono con
l’annullare i benefici fiscali
L’ottimo teorico si ha quando il valore attuale dei risparmi fiscali viene compensato
dall’incremento del valore attuale dei costi
Attenzione: questa teoria non è un modello di scelta ottimale delle fonti di finanziamento, riporta esclusivamente i
comportamenti reali delle imprese
La struttura finanziaria ‘ideale’ per creare valore è quella che rende minimo il WACC
questo consente di creare valore più è basso il WACC, minore è il costo del capitale
- tuttavia, occorre verificare se tale struttura sia compatibile con il profilo strategico a lungo
termine dell’impresa e con il suo rischio operativo
Fino al momento in cui il rendimento operativo dell’impresa (ROI) risulta essere maggiore del costo medio
ponderato del capitale (wacc) [ROI > wacc]
[ROI > wacc] un aumento dell’indebitamento (D) determinerà un aumento del ROE
Perché il numeratore (D) crescendo, aumenta un numero già positivo
Abbiamo detto che ROI – WACC era positivo
Per verificare dunque la convenicza di una variazione del leverage, occorrerà che la redditività operativa
risulti sempre superiore al costo di apporvvifionamento
Se ROI – Wacc è positivo, si può aumentare il leverage
MA: poi, per verificare se c’è un flusso residuale di ricchezza, occorre verificare che ΔROE (la differenza di
ROE) sia maggiore che ΔWACC
ROI > WACC non basta
Beta > 1: vi sono rendimenti più volatili rispetto a quelli del mercato (quindi più
rischiosi)
Beta < 1: minore volatilità dei rendimenti attesi (rischio inferiore)
Infatti, β < 1, nella formula, abbassa il Ke finale
L’investimento è meno rischioso e gli azionisti si aspettano un ritorno
inferiore
Ke = rf + Betaunlevered [ 1 + (1 – t) * D/E] * MP
Kd = i * (1 – t)
(1 – t) = deducibilità fiscale
i = interessi lordi
per determinare il tasso i è necessario distinguere fra [debiti a breve] e [debiti a medio e
lungo termine]
debiti a breve: si applica un tasso pari a quello di mercato, aggiustato ad eventuali
aspettative al rialzo o al ribasso
debiti a lungo: si applica un tasso di interesse applicato a finanziamenti con
identiche caratteristiche aventi scadenze e rating equivalenti
il livello del tasso di interesse dipende da 3 componenti:
o livello attuale dei tassi di interesse
o rischio di insolvenza (default risk)
è legato alla struttura finanziaria
più alto è il rischio di insolvenza, maggiore sarà il default spread
il beneficio fiscale associato
Kd = (i + δ * D/E + D) * (1 – t)
i = tasso di interesse unlevered (rappresenta il tasso minimo applicabile in relazione alle dimensioni
dell’impresa)
40
D = debito da restituire
La media ponderata dalle due componenti di costo (costo del capitale proprio [Ke] e costo del debito [Kd])
rappresenta il WACC (costo medio ponderato del capitale)
Ipotizzando una crescita costante dei flussi di cassa ad un tasso g, la formula può essere così modificata:
il valore dell’impresa (unlevered) con riferimento al costo medio ponderato del capitale, sarà
dato da:
ρu = invece del WACC, rappresenta il costo del capitale proprio in assenza di debito
in un’impresa unlevered, il costo del capitale è dato da:
ρu = rf + Betaunlevered * MP
questo è simile all’approccio usato per determinare Ke, ma Ke era levered e poi si
scomponeva in unlevered
il valore attuale del beneficio fiscale atteso, legato a un determinato livello di indebitamento,
sarà:
QUINDI:
valore dell’impresa indebitata = (valore dell’impresa priva di debito) + (valore attuale del beneficio fiscale atteso) –
(valore attuale dei costi di fallimento)
Valore dell’impresa indebitata = [FCFF0 * (1+g) / (ρu – g)] + [Tc * D] – [Πa * BC]
In questo metodo, la struttura finanziaria ottimale è quella che corrisponde al valore dell’impresa non
indebitata, aumentato del massimo trade-off legato al debito
Svantaggio:
o Difficoltà di stima della probabilità di insolvenza
o Non tiene conto delle variazioni di costo del capitale proprio
Questo dovrebbe essere un presupposto costante anche al variare dell’indebitamento
Questo vuole dire che il metodo tende a sovrastimare il livello di indebitamento ideale
Quando una società non quotata decide di aumentare il capitale proprio, può scegliere tra diverse alternative:
business angel
o investitori che allocano quote di capitale in imprese non quotate
o sono tipicamente imprese di piccole o medie dimensioni
o in cambio dei loro finanziamenti ricevono una partecipazione azionaria
o spesso, sono conoscenti diretti che hanno legami / relazioni con la proprietà
o possono apportare conoscenza all’impresa ed influenzare le decisioni
venture capital
o le società di venture capital sono specializzate nella raccolta di capitale di rischio da investire in
imprese che presentano opportunità di crescita significative
o sono finanziate da investitori istituzionali che assumono il ruolo di limited partener
es. i fondi pensioni
o sono affiancati da general partner / venture capitalists
questi sono soggetti specializzati nella gestione finanziaria e che gestiscono direttamente
l’investimento
o per governare l’investimento i venture capitalist controllano una parte dei voti dei consigli di
amministrazione
questo può rappresentare un beneficio per la società finanziata
le competenze manageriali dei venture capitalist e il monitoraggio possono tradursi in un
vantaggio competitivo che accelera il processo di crescita e sviluppo
investitori istituzionali (private equity)
o sono investitori istituzionali ‘diretti’ non tramite società di venture capital
o è uno strumento poco usato da dopo la crisi
investitori corporate
o sono società che investono i propri capitali di rischio in altre imprese
o oltre ad avere come obiettivo l’aumento del capitale investito, possono mirare ad un
miglioramento dei servizi grazie all’integrazione di altre imperse
Dopo un certo periodo, si pone il problema di come monetizzare l’allocazione di capitale effettuata:
questo viene definito ‘exit strategy’ e rappresenta la modalità di realizzazione del rendimento
43
o spesso, imprese maggiori rispetto a quelle finanziate attuano una fusione, acquisendo la start up
in questo modo, si monetizza l’investimento effettuato dal venture capitalist
una modalità alternativa consiste nel quotare la società
o Il primo ricorso al mercato finanziario prende il nome di IPO (initial public offering)
o Il principale vantaggio di questo metodo è l’ammontare di maggiore capitale
o Svantaggio: il capitale dell’impresa, tuttavia, si frammenta in un numero di investitori molto più ampio
Diventa più difficile monitorare l’attività
la famiglia proprietaria perde il controllo societario
occorrono maggiori norme e controlli volti alla trasparenza, a tutela degli azionisti di
minoranza
questi processi sono però molto lunghi e costosi
Caso: Facebook
- Facebook ha aspettato fino al 2012 per quotarsi sul mercato
- Google ha aspettato 6 anni, in modo da focalizzarsi sulla performance a lungo termine, invece che
sui trimestri
o Questo, anche perché quotarsi implica poi degli obblighi!
Quando un’impresa non ha un livello di indebitamento ottimale (sotto indebitata o sovra indebitata), spesso non
adegua la sua struttura finanziaria immediatamente
questo, perché spesso ci sono pressioni esterne (es. azionisti, banche, agenzie di rating ecc.)
- l’impresa sotto indebitata:
o deve valutare l’affidabilità della stima di un indebitamento alternativo
o es. tramite una comparazione con le imprese appartenenti allo stesso settore
o questo tipo di impresa può essere soggetta a scalate ostili, le quali sfruttano la capacità
di indebitamento inutilizzata
se queste sono molto probabili, occorre modificare la struttura finanziaria
- l’impresa sovra indebitata:
o può fare le stesse valutazioni sopra, ma valutando invece il rischio di insolvenza
o per verificare tale rischio, occorre osservare il rating obbligazionario (se esistente) o
stimarlo
se la probabilità di fallimento è alta, occorre ridurre velocemente il leverage
il valore dell’azienda viene determinato grazie ai singoli elementi che compongono il suo
bilancio
o la valutazione può essere:
semplice:
il valore del capitale economico è calcolato sulla base del patrimonio netto a
bilancio (contabile)
presuppone che l’azienda sia costituita da attività e passività la cui somma
algebrica costituisce il patrimonio netto
o si assume come base il capitale netto di bilancio (‘book value’) derivato
dai dati contabili di fine periodo
prevede che ciascuna voce di bilancio sia valutata in base al suo costo di
sostituzione
o viene determinato dal valore di acquisto o di produzione di un bene con la
stessa utilità fisica / tecnologica (es. impianti, macchinari ecc.)
o bisogna tenere in considerazione il possibile scostamento tra valore di
mercato e valore contabile
difficoltà: nella valutazione di alcuni elementi:
o il valore delle scorte di magazzino
bisogna prendere come riferimento i prezzi di mercato
o il valore dei crediti
possono essere soggetti a svalutazioni derivanti da difficoltà di
esigibilità
o il valore delle immobilizzazioni
può modificarsi nel tempo (svalutazioni / rivalutazioni)
o gli accantonamenti per fondi rischi ed oneri che differiscono dalle
aspettative
tutte queste voci vengono normalizzate secondo il costi di sostituzione e
successivamente rettificate al valore di mercato
dopo il processo di normalizzazione delle poste nello stato patrimoniale, si
determina il valore del capitale attraverso la sommatoria tra il valore netto
contabile del capitale netto e le plusvalenze / minusvalenze
o questo consente la rettifica ai valori di mercato
una volta determinato il capitale netto di bilancio, il metodo patrimoniale
semplice tende a riesprimere a valori correnti (desunti dal mercato) per poi
sommare algebricamente i nuovi valori al capitale netto
si tratta del metodo di valutazione più oggettivo
o si adeguano i valori contabili ai valori di mercato
o la società raggiunge una valutazione equilibrata chiamata ‘net asset value’
complessa
include la valutazione dei beni immateriali nella stima del valore
o tuttavia, questi sono difficili da misurare e da classificare
si basa sul patrimonio netto, rettificato + intangibles (immobilizzazioni
immateriali)
o i beni immateriali vengono integrati al metodo patrimoniale semplice
consente di evitare pesanti lacune relative alla mancata considerazione di questi
elementi
in Italia, è dagli anni ’80 che si sono diffuse queste metodologie, grazie soprattutto
al lavoro di studiosi come Guatri
mista:
è un metodo molto usato, non solo in EU ma anche per valutare piccole aziende
americane
hanno una procedura di stima del valore che mira alla correzione della prospettiva
patrimoniale attraverso l’integrazione con metodi reddituali
48
V = K + (R – iK) an¬i
- il metodo reddituale
o parte dal presupposto che il valore dell’azienda è correlato alla capacità della stessa di generare
reddito
presuppone che il valore dell’organizzazione sia correlato ai redditi che sarà in grado di
produrre negli esercizi futuri
o si basa su una molteplicità di formule, basate sulla stima della redditività futura dell’impresa
l’attendibile proiezione dei flussi di reddito si fonda su una corretta rappresentazione dei
risultati passati integrata dalla stima relativa alle capacità prospettiche di generazione del
reddito
bisogna fare l’analisi del settore e della possibile evoluzione dello stesso
analisi delle prospettive concorrenziali e di innovazione
o il metodo quantifica il valore legato a temporanee capacità di reddito differenziali rispetto alla
norma, nella prospettiva di un ritorno a normali condizioni
il metodo misto non è applicabile ad aziende con redditività durevolmente inferiore al
quella mediamente espressa per investimenti similari e nelle operazioni di natura interna
all’azienda
o la difficoltà di questo metodo sta nel determinare l’orizzonte temporale su cui basare il periodo di
studio
è necessario basarsi sui risultati passati ed integrarli con le prospettive future per ottenere
il valore
generalmente, la scelta dell’arco temporale più opportuno dipende da:
la velocità del ciclo di vita dei prodotti
le tecnologie utilizzate e gli eventuali salti tecnologici prevedibili in futuro
49
- i metodi finanziari
o presuppongono che il valore aziendale dipenda dalla sua capacità di generare flussi di cassa in
futuro
‘flussi di cassa’ ‘la somma algebrica tra entrate ed uscite monetarie’
Il capitale aziendale viene stimato in base all’attitudine ad ottenere un
rendimento idoneo a soddisfare i finanziatori
Quindi occorre:
o L’attualizzazione dei flussi di cassa attesi dall’investimento
o L’attualizzazione dell’eventuale valore residuo del patrimonio non
monetario
o I valori calcolati utilizzando i metodi di tipo finanziario sono caratterizzati da:
Il valore dei flussi finanziari attesi in futuro
La distribuzione temporale dei cash flow
Il processo di attualizzazione utilizzando un tasso congruo
o È un metodo che pone l’attenzione sulla dinamica dell’evoluzione futura invece che sui dati storici
Si basa sulla coerenza tra flusso di cassa e tasso di attualizzazione
Il tasso di attualizzazione deve essere l’ultimo ad essere determinato, ed in base ai
flussi di cassa attesi
Non si possono dedurre in base alle prospettive di mercato!
o Si possono derivare dal mercato solo se i flussi di cassa sono certi, perché
in questo caso il tasso deve esprimere solo il costo finanziario del tempo,
senza prendere in considerazione il rischio
o Problematiche del metodo:
I modelli finanziari hanno un’elevata componente di soggettività nella stima del saggio
d’interesse / attualizzazione che può compromettere il grado di attendibilità della
valutazione
Complessità del processo di valutazione
È però molto diffuso nei paesi anglosassoni
o es. l’analisi del valore d’impresa attraverso la stima dei flussi di cassa
o di particolare rilievo è la discounted cash flow analysis
è il metodo più utilizzato oggi, perché si può adattare a seconda dei p.d.v.
es. per l’azionista levered, per tutti i conferenti di capitale unlevered, ecc.
50
Calcolo del flusso di cassa: questo può però essere considerato in modi differenti a seconda che sia
utilizzato un metodo levered o unlevered
Levered:
- si considerano i flussi di cassa disponibili da versarsi agli azionisti dopo aver sostenuto gli
oneri del capitale di debito
o consente quindi di determinare il valore del capitale proprio
- si prende in considerazione un orizzonte temporale limitato
o è dunque necessario il calcolo del valore residuo attualizzato al tempo della
valutazione
VF = capitale di finanziamento
Unlevered:
- utilizza come cash flow il flusso destinato alla remunerazione sia del capitale proprio che
del capitale di debito
- porta all’individuazione del valore globale aziendale
o invece del tasso di attualizzazione i si usa i WACC
EVA = (r – WACC)*C
52
R tasso di rendimento
questa formula alternativa correla il valore alla differenza tra (il tasso di rendimento: r) e
(il costo del capitale: WACC)
evidenzia che l’EVA tende ad aumentare quando il reddito operativo è in grado di crescere
senza dover apportare ulteriore capitale
i progetti sui quali si investe capitale devono generare un reddito (r) superiore al
costo del capitale necessario per finanziarli
L’EVA mostra non solo il valore di mercato che l’azienda è stata in grado di generare o ha
distrutto, ma anche la qualità del valore creato
Connotazione qualitativa di questo indicatore
Si basa sulla stima del sovrareddito che l’impresa riesce a produrre dopo aver remunerato
il capitale proprio e il capitale di debito
Rappresenta il valore attuale di tutti i progetti d’investimento, sia passati che
futuri
REIR:
o È il risultato economico integrato residuale
Rappresenta il risultato di esercizio normalizzato sulla base delle regole precedentemente
esposte
- sono tecniche di misurazione nate nell’ultimo decennio, ma in maniera frammentata e molto diverse tra
loro, in quanto è sempre stata data scarsa attenzione a questo aspetto
- è la determinazione quantitativa del ruolo ricoperto dall’impresa nell’influenzare la catena del valore del
cliente
- l’obiettivo è la valorizzazione della fase di offerta
o si considera la prospettiva del consumatore
- ci sono 2 tecniche di valutazione diverse:
1) analisi delle info. detenute all’interno dell’azienda (analisi ingegneristico – manageriale)
- il management deve selezionare le variabili che influenzano maggiormente il processo decisionale
della clientela (secondo i dati di cui dispone)
- vengono confrontati i costi / benefici dei clienti nei confronti dei prodotti dell’azienda rispetto a
prodotti concorrenti
o poi si cerca di migliorare quelle specifiche componenti ritenute prioritarie nella
valutazione del valore per il cliente
- è una valutazione dinamica in quanto le componenti di valore per il cliente vengono proiettate al
futuro per realizzare previsioni per tutto il ciclo di vita del prodotto
2) valutazione basata su indagini direttamente realizzate sul mercato
- mira a cogliere ciò che il cliente pensa siano le peculiarità del prodotto offerto
53
il conflitto tra management e proprietà è molto sentito (soprattutto nelle aziende a proprietà diffusa
dagli anni ’80 sono stati sviluppati metodi per allineare gli interessi del management con quelli degli altri
stakeholder
- soprattutto perché si era puntato molto solo sulla crescita del valore azionario breve termine
La teoria dell’agenzia (Jensen parte da alcune osservazione di Bearle e Means) aveva evidenziato sul
finire degli anni Settanta i potenziali conflitti di interesse ed i coti che ne potevano derivare
- La crisi vissuta da molte public company statunitensi all’inizio del decennio successivo li ha resi
palesi
- I meccanismi di incentivazione si sono diffusi negli USA e in Gran Bretagna, per poi espandersi
nelle altre economie sviluppate
Tuttavia, una retribuzione agli organi gestionali commisurata a misure di performance non solo finanziaria
rimane auspicabile ma dev’essere orientata al medio / lungo termine
Le incentivazioni sono solitamente concesse ai managers che hanno un posto di rilievo nell’organigramma
aziendale
Alcuni scandali, tuttavia, hanno riaperto il dibattito su come sviluppare un ottimale sistema di
incentivazione
- Es. il fallimento di Enron (il top manager, avvalendosi di complicità e carenze nel sistema dei
controlli, avevano nascosto la reale situazione aziendale, per incassare plusvalenze su azioni
ottenute come forma di remunerazione variabile)
I problemi erano:
- Orientamento al breve termine
- Inaffidabilità del prezzo azionario come indicatore del valore aziendale
Quanto accaduto portò (soprattutto negli USA) ad alcuni provvedimenti
- Es. la legge Sarbanes Oxley
- Definì le responsabilità interne / esterne delle aziende per la maggiore trasparenza dei dati forniti
al mercato azionario
o Es. le società di revisione cc.
- Piuttosto che su come risolvere il problema, il dibattito fu però principalmente incentrato sulle
potenziali distorsioni e conflitti di interesse
La crisi, culminata nel 2008 con il fallimento di Lehman Brothers, ha riproposto il tema dei sistemi di
incentivazione del managment
- Vi è quindi un rinnovato interesse da parte di studiosi ed operatori del mondo economico –
finanziario, oltre che degli organismi nazionali ed internazionali
o Es. Financial Stability Board
o Es. UE, ed in IT Consob e Banca d’Italia
Si stanno sviluppando varie regolamentazioni a proposito
- Es. di regolamentazioni:
o L’art. 7 del codice di autodisciplina delle società quotate in Italia evidenzia che il tema
delle remunerazioni è centrale per una corretta governance aziendale
Questo è in accordo con le raccomandazioni della commissione EU
Per allineare gli interessi dei manager all’obiettivo prioritario dello shareholder value di lungo periodo
(basandosi sui risultati raggiunti e non solo valutati secondo criteri finanziari)
Anche aziende non quotate possono utilizzare sistemi di incentivazione, ma devono trovare indicatori
diversi dal prezzo delle azioni
Il dibattito attuale ha evidenziato un accento eccessivo sul valore per l’azionista
- C’è invece una sottovalutazione dell’importanza degli altri stakeholder
- Questo dovrebbe indurre gli studiosi a continuare la ricerca, tenendo a mente gli obiettivi di
sostenibilità dell’impresa secondo le 3P: profit, people, place
Ogni metodo di incentivazione deve poi essere adattato alla singola impresa
I manager, nonostante clausole contrattuali, sono difficilmente licenziabili quindi tendono a fare i
propri interessi non appena conviene loro di più
Squilibrio nelle informazioni tra le parti (asimmetria informativa), che può essere:
Sui risultati ottenuti dall’agente (manager)
Gli azionisti non sono in grado di comprendere, senza costi, se i risultati raggiunti
dipendano dall’azione dei manager o dal caso
Il manager va remunerato anche in caso di risultato negativo
Sulle informazioni riguardo all’agente (manager)
L’azionista non può essere adeguatamente informato sulle caratteristiche
personali del manager non ha possibilità di valutare il suo comportamento
L’agente può infatti prendere delle decisioni non in linea con l’interesse del
principale o dell’azienda e può fare uso privato delle informazioni
I ‘costi di agenzia’ sono i costi sostenuti al fine di allineare gli interessi tra le parti
Sono costi che gli azionisti devono sostenere per influenzare e controllare il comportamento del
management
Es. controllo delle procedure, sistemi di verifica, comparazione delle performance ecc.
‘costi di agenzia’ la somma dei costi sostenuti per assicurarsi che tutti coloro che lavorano nell’impresa
siano remunerati quando creano valore per i principali’
Avere dei costi di agenzia, tuttavia, non garantisce il raggiungimento di questi obiettivi
Bisogna scegliere le modalità di governance più idonee
Per diminuire l’asimmetria informativa, si potrebbe:
Promuovere una maggiore diffusione delle info ma ci sono costi alti e si rischia che queste, una volta
diffuse, siano già obsolete
Introdurre un dispositivo di controllo ha cmq dei costi
È necessaria una strategia retributiva che attiri ed incentivi il top management verso l’obiettivo della max.
del valore e della ricerca di un vantaggio competitivo sostenibili per l’impresa
L’ottica deve essere di lungo termine
Deve guardare a tutti i principali obiettivi dell’impresa (anche se impliciti)
Es. l’output può essere considerato un indicatore dell’impegno del management
Il principale può fissare uno schema retributivo che colleghi la misura della retribuzione al livello di output
creato
Questo, al fine che il manager non sfrutti il proprio vantaggio informativo e non si impegni nell’attività
dell’impresa
La politica retributiva:
è il punto di partenza per l’incentivazione del management, in qualsiasi tipologia di impresa
essa è composta da 3 dimensioni:
- livello di retribuzione
o ‘il costo totale atteso dall’impresa per la remunerazione dell’agente’
- la forma funzionale della retribuzione
o ‘la relazione che intercorre tra i risultati realizzati (performance) e la retribuzione data
all’agente
o La performance incide sull’utilità degli azionisti, ed è per questo che è messa alla base
della retribuzione degli agenti
- la composizione del pacchetto retributivo
o è l’ammontare relativo ad ogni componente di incentivazione
o es. no solo a livello di retribuzione, ma anche nel contesto operativo
magari una posizione ha una retribuzione più bassa della media, ma ci sono buone
opportunità di fare carriera
o caratteristiche dell’impresa
o il sistema aziendale di riferimento
importante: i risultati a cui viene collegato il compenso devono poter essere adeguatamente misurati
bisogna inoltre tenere conto che il rapporto di agenzia esiste in funzione di una diversa percezione del
rischio da parte di azionisti e management:
- l’agente (manager) avversione al rischio
o preferisce una remunerazione ‘certa’ rispetto ad una quantità aleatoria
o uno stipendio più ‘fisso’, rispetto ad uno che si incrementa con l’aumento della
performance
o ad un incremento della ricchezza, la relativa utilità crescerà in misura inferiore
- il principal (azionista) neutralità verso il rischio
supponendo, dunque, che gli azionisti propongano al manager di incrementare il valore della parte
variabile del loro stipendio (quella correlata all’output), essi si aspetteranno una risposta positiva in vista
del fatto che il manager ha la possibilità di guadagnare di più
- il manager dovrebbe essere dunque disposto a ridurre la parte fissa della sua remunerazione in
funzione del suo grado di propensione al rischio
- il manager terrà in considerazione i rischi correlati alla proposta
l’azionista cercherà di max. la parte variabile dello stipendio del manager, in modo da assicurare un
maggior impegno e maggiori output
- l’azionista preferirà dunque un manager poco avverso al rischio
Le scelte di investimento sono un momento fondamentale per un’impresa e i rischi di non allineamento tra gli
obiettivi di proprietà e management sono significativi se mancano adeguati sistemi di incentivazione
per valutare un progetto di investimento, solitamente si usano i metodi basati sui flussi di cassa futuri:
- il Net Present Value (NPV o VAN [valore attuale netto])
o si calcola il beneficio atteso dall’iniziativa come se fosse fruibile nel momento in cui la
decisione di investimento viene assunta
è dato dalla somma di tutti i flussi di cassa attesi durante la durata del progetto, al
netto dell’investimento iniziale
o se il valore attuale netto di un progetto è positivo, significa che i flussi di cassa generati
sono in grado di recuperare l’iniziale esborso, remunerando anche il rendimento minimo
atteso dagli azionisti
o quando si prende una decisione di investimento, occorre scegliere l’alternativa che
presenta un NPV più elevato
ma siamo sicuri che il management lo faccia?
- l’Internal Rate of Return (IRR o Tasso interno di rendimento)
- il payback period (periodo di recupero)
se il management viene retribuito con uno stipendio fisso, potrebbe essere tentato di scegliere progetti di
investimento che comportano:
o riduzione dello sforzo
il manager può non impegnarsi tanto nella ricerca dei progetti di investimento che
creano maggior valore per l’impresa
con un compenso fisso, il manager preferirà i progetti più sicuri
o rinuncia al rischio
o costruzione di imperi
i manager sono sempre restii a disinvestire nei loro imperi perché la percezione di
controllo li fa sentire più potenti / tranquilli
o benefici privati
es. macchine aziendali, autista, uffici sfarzosi
o entrenching investment
nella scelta tra due progetti di investimento, il manager sceglierà quello che non
richiede l’assunzione di più specifiche qualifiche
57
Oggi, nel contesto volatile e turbolento in cui siamo, è sempre più evidente la necessità di un legame tra
retribuzioni e risultati, tra compensi e creazione di valore
il rischio di utilizzare retribuzioni variabili è però che i manager privilegino il conseguimento dei risultati a
breve termine invece che quelli a lungo termine
- in questo caso, gli interesse dei manager e degli azionisti si disallineerebbero di nuovo
quindi: è necessario introdurre normative volte alla trasparenza delle info nell’azienda e sulla modalità di
assegnazione dei compensi
- es. la Consob ha recentemente chiedo maggiore trasparenza sul compenso dei manager
o le società quotate dovranno rendere noti i meccanismi di remunerazione usati per i loro
manager
Inoltre, sono recentemente state emanate nuove disposizioni in tema di remunerazione, sia da Banca d’Italia che
dall’Isvap:
le disposizioni della Banca d’Italia disciplinano il processo di remunerazione nelle banche, per quanto
riguarda:
- processo di elaborazione e controllo dei sistemi di remunerazione
- struttura dei compensi
- obblighi di informativa al pubblico unica vera novità
il resto è molto simile alla normativa già vigente dal 2008
Dopo il forte entusiasmo degli anni ’90, nel 2000 questi meccanismi hanno visto un arresto
questo, a causa dei grossi scandali finanziari e dell’introduzione di più rigide disposizioni fiscali
- sono aumentati gli stock grants al posto delle stock options
Ricerca effettuata sulla diffusione dei piani di stock option in Italia, su un campione di 123 società quotate:
il livello di stock options è crescente, ma siamo ancora indietro rispetto ai paesi anglosassoni
i settori più volatili o con sistemi di c.g. migliori sono quelli che fanno più uso di stock options
sono utilizzati maggiormente nelle imprese di maggiori dimensioni
sono generalmente indirizzati al top management
le principali motivazioni dell’utilizzo di questi sistemi sono:
- fidelizzazione del management
- incentivazione
Perché le retribuzioni equity-based sono diventate uno strumento diffuso di incentivazione del management:
allineamento manager-azionisti
scarsa liquidità
- negli anni ’90, le imprese americane che operavano nel settore dell’high-tech erano caratterizzate
da scarsa liquidità
o al fine di attrarre e mantenere i manager, fecero ampio ricorso a retribuzioni in azioni
così, queste non incidevano sulla già scarsa liquidità
- le start up, infatti, sono le tipiche imprese che privilegiano questa forma di remunerazione
mantenimento del rapporto di lavoro
- un presupposto fondamentale perché una retribuzione equity-based funzioni, è che il manager
resti nell’impresa per un arco di tempo sufficiente ad esercitare il diritto ad ottenere tale tipo di
remunerazione
trattamento contabile e fiscale
- fino a pochi anni fa, negli USA le norme contabili consentivano di assegnare stock option senza
dover indicare nei propri bilanci alcuna spesa immediata per i compensi
- in IT, la normativa in merito è stata per molti anni scarsa o inesistente
o l’assegnazione delle opzioni ai dipendenti non era considerata un costo e,
conseguentemente, non era raffigurata in bilancio
- A partire dal 2005 le imprese italiane si sono trovate a dover rilevare in bilancio le voci contabili
associate alle stock option
o In particolare, l’IFRS-2 è intervenuto, apportando un’importante innovazione contabile:
Prevede che i pagamenti basati sulle azioni vengano considerati nei bilanci come
costi del patrimonio netto
L’assegnazione di opzioni è quindi vista come un costo d’esercizio e come tale
deve essere contabilizzata nel conto economico
- Negli USA, le norme contabili hanno subito un cambiamento a partire dal 2006, e i mutamenti
sono sintetizzabili come:
o Richiesta di maggiore attenzione
o Valutazione veritiera delle stock option distribuite
o Possibilità di dedurre tali valori come spese per compensi
Il dibattito circa l’effettiva utilità delle stock option segue due filoni di pensiero, sostanzialmente opposti:
- L’optimal contracting theory sostiene l’utilità delle stock option
o Enfatizzano l’aspetto della riduazione dei conflitti di interesse tra il principale e l’agente
o Il valore dell’impresa, pertanto, può aumentare di più che con altri mezzi
o Inoltre, è uno strumento utile al raggiungimento di un beneficio da parte del principale
61
A partire dagli anni ’90, le medio-grandi imprese, inizialmente statunitensi, hanno incominciato a collegare una
parte dei compensi dei propri manager al valore delle azioni della società
questo, principalmente tramite stock options e premi in azioni
o stock option: il diritto di acquisire, in futuro, le azioni della società ad un determinato prezzo di
esercizio prestabilito, per un periodo di tempo prefissato e limitato
generalmente, il prezzo di esercizio è fissato pari al prezzo raggiunto dalle azioni il giorno
in cui le operazioni vengono assegnate
o nel momento in cui il prezzo delle azioni dovesse salire, il management potrà acquistare le azioni e
ottenere un vantaggio dalla differenza tra il prezzo corrente e il prezzo stabilito
nel caso in cui il prezzo dovesse scendere, il manager preferirà non esercitare il diritto di
opzione non sono obbligati all’acquisto
così facendo, il manager interessato al rialzo del titolo, sarà fortemente motivato a dare il
proprio contributo per massimizzare la performance dell’impresa, dato che questa si
rifletterà nel prezzo del titolo
62
ricerca di Stern Stewart in Italia a fine anni ’90 campione di 200 aziende quotate
o ecco le finalità strategiche rilevate nei piani di stock option:
legame tra retribuzione e creazione di valore
focalizzazione su obiettivi di medio e lungo termine
rafforzamento della fedeltà dei manager
convenienza fiscale
dopo la scissione tra Fiat spa e Fiat industrial, si sono ricevute 1 opzione ordinaria fiat o fiat industrial per
ogni diritto di stock option (con allineamento dello strike price alla quotazione media del mese
precedente) o stock grant posseduto
gli obiettivi di questi piani sono:
- allineamento di interessi
- fidelizzazione
per l’individuazione degli assegnatari si è considerato l’impatto di ciascun ruolo sugli obiettivi di business
I piani di incentivazione, anche per le società quotate, spesso non sono fondati su indicatori di valore azionari, ma
su alcuni di matrice contabile es. ROI, ROE, EVA
il ROI: (return on investment)
o esprime la remunerazione che la gestione dà al capitale investito nell’azienda
o consente di valutare se e in quale misura la gestione operativa è in grado di remunerare il capitale
investito nell’impresa
es. un ROI del 12% indica che 100 euro di capitale investito nell’azienda producono un
reddito di 12 euro
questo però non tiene conto delle fonti di finanziamento e del carico fiscale, ed è al loro
dei componenti estranei alla gestione caratteristica
Quindi, l’EVA, sostituendo, può essere anche scritta così per esteso:
Riassunto cap 6:
- tra i metodi di incentivazione vi sono quelli ‘a base azionarie’ e quelli basati su misure di
performance operativa o netta
- ci sono indicatori di matrice contabile come ROI e ROE e l’EVA
o l’EVA tiene conto anche del costo del capitale impiegato
Gli USA, UK ed Asia sono paesi basati sul mercato, EU e Giap sono paesi basati sulle banche
la proprietà, il controllo e la corporate governance delle imprese variano in relazione al sistema finanziario
di riferimento
- le problematiche di finanziamento e di corporate gov., però non variano!
- L’obiettivo della corporate finance resta la max. del valore del prezzo azionario
Ogni paese ha un modello diverso, e quelli dei paesi emergenti ancora di più
il finanziamento delle imprese degli USA si differenzia da tutti gli altri paesi
c’è una larga diffusione di titoli azionari, obbligazionari e, contemporaneamente, di prestiti bancari
il mercato azionario è altrettanto diffuso in UK ed Asia
- qui, però sono meno diffusi i prestiti obbligazionari, e sono più diffusi quelli bancari, come in EU
ed in GIAP
in Eu, il mercato azionario è meno diffuso che nel resto del mondo
- in IT, FR, GE, SP ci sono sistemi finanziari basati sulle banche
le diversità hanno origini storiche ed impatti evolutivi differenti per i vari paesi
il grado di tutela aumenta dove i mercati azionari e obbligazionari sono più sviluppati
i mercati finanziari più sviluppati sono: UK, Canada, Ireland, USA, New Zealand, Australia
Ecco i diversi soggetti (tutti interrelati tra loro in un triangolo) e le funzioni attribuite:
Azionisti:
- Hanno la proprietà dell’impresa (perché forniscono il capitale di rischio)
- Hanno il potere di disciplinare il management attraverso l’assemblea annuale ed il cda
- Funzione: conferimento delle risorse necessarie
Management::
- Hanno il compito di esecuzione della mission aziendale (executiveness)
- Devono max. il valore del capitale netto investito dagli azionisti
Cda:
- Devono definire e controllare il raggiungimento degli obiettivi
- Il cda agisce come organo di tutela delle relazioni tra i proprietari e gli azionisti
- I membri del cda sono classificabili in 3 categorie:
o Inside: ex dipendenti, dipendenti o famigliari di dipendenti
o Gray: non direttamente legati all’impresa come i precedenti, ma non indipendenti
Detengono cmq dei rapporti economici effettivi o potenziali
o Outside: tutti gli altri (sono più indicati)
Questi, probabilmente, agiscono più veramente nell’interesse degli azionisti
- Studi dimostrano che più piccolo è il cda, più è efficiente
La corporate governance:
sono l’insieme di regole che regolano le relazioni tra gli azionisti, il management ed il cda
- l’intento è che l’azienda sia ben condotta e controllata, controllando l’agency problem
l’agency problem: i conflitti tra azionisti (principal) e manager (agent)
- la relazione di agenzia è caratterizzata da asimmetria informativa, che determina 2 tipologie di
problemi:
o adverse selection (prima della firma del contatto)
emerge quando l’agente nasconde al principale alcune informazioni, o ne fornisce
di false e distorte circa le proprie abilità
o moral hazard (post-contrattuale)
comportamento sleale o di opportunismo post-contrattuale
es. mancato rispetto del dovere fiduciario dell’agente nei confronti del principale
per ridurre la probabilità di tali comportamenti occorre:
- monitore l’azione dei manager
o il monitoraggio mancato porta al free-rider problem
67
o spesso gli azionisti, quando sono molti, non sono disposti a pagare per controllare
l’attuato dei managers
- legare i compensi dei managers al raggiungimento di alcuni obiettivi
o es. potere acquisire azioni dell’impresa a condizioni privilegiate
o ovviamente, questo accresce l’esposizione al rischio dei managers
in uno schema ideale di incentivi, i manager dovrebbero sopportare tutte le conseguenze delle loro azioni,
senza essere esposti alle fluttuazioni del valore dell’impresa non imputabili a loro
- un buon sistema di c.g. dovrebbe mitigare il conflitto di interessi senza allocare al manager un
rischio eccessivo
- tuttavia, l’incremento della quota di proprietà dei manager può rendere più difficile sostituire i
manager, attenuando la minaccia del licenziamento
Le imprese, oggi competono anche sui mercati finanziari, per ottenere le proprie risorse
chi investe nelle imprese necessita di una corretta informazione in merito alla remunerazione attesa
i meccanismi di c.g. forniscono tale rassicurazione
Brasile:
Ha un modello di governance debole, ma si sta evolvendo rapidamente
o La principale debolezza sta nel cda spesso, pochissimi membri, e nessuno indipendente
o Anche i comitati di controllo sono molto rari, e spesso sono sostituiti dal ‘comitato finanaziario’
L’informativa societaria è ancora poco diffusa
o Gli azionisti insider hanno diritto di voto, quelli outsider no
Solitamente, il controllo è esercitato da un azionista o da un gruppo ristretto di azionisti
o Scarsa tutela degli azionisti il rischio è molto alto
Tuttavia, il premio è, di media, il 65% del valore di mercato delle azioni
Evoluzione:
o È in atto una rapida crescita del paese a causa della globalizzazione
o I mercati finanziari sono stati recentemente regolamentati
o Negli anni ’90, il governo ha incentivato le privatizzazioni, in controtendenza con l’attuato degli
anni ’70 - ‘80
Molte società sono recentemente (anni ’90) state quotate alla NYSE
Nel 2000, la principale borsa valori del brasile ha individuato alcuni criteri di corporate governance per la
quotazione spontanea delle imprese
Principali imprese brasiliane per fatturato: Petrobras, Banco do Brasil, Banco Bradesco
Russia:
La corporate governance in Russia è di recente sviluppo
Il quadro giuridico di riferimento costituisce una base per una corporate governance in linea con gli
standard OCSE (ma vi sono cmq delle lacune)
Le società , dotate di personalità giuridica, sono caratterizzate dalla responsabilità limitata dei soci e dalla
separazione tra proprietà e controllo
o Tuttavia, malgrado il passaggio dal socialismo al capitalismo, le privatizzazione e gli investimenti
sono tuttora impopolari e scarsi
L’attività di vigilanza è di responsabilità della federal service on financial markets
Il mercato dei capitali è composto da 11 borse valori
In Russia, assumono un ruolo rilevante le associazioni non governative, che svolgono:
73
India:
vi sono varie normative che regolano sia i mercati mobiliari che le imprese, oltre che normative in merito
alla regolazione delle società in crisi
o queste normative sono di matrice anglosassone
il paesi dispone di 22 borse valori la principale è la Bombay Stock Exchange
tra i paesi BRIC, l’india è quella che presenta un miglior ranking per la corporate governance
o i principali cambiamenti sono avvenuti a partire dal 1993, spinti dalla globalizzazione
o recentemente, il SEBI ha introdotto disposizioni relative a:
la composizione del cda,
remunerazione degli amministratori esecutivi
deve essere determinata dal cda ed approvata dall’assembla, la quale fissa anche
la quota max. di stock options assegnabili
comitati di controllo
informative e certificazioni di rendiconto
diritti degli azionisti
nel 2005, è stata anche creata la National fundation of c.g., con l’obiettivo di migliorarla e favorirne
l’evoluzione verso standard internazionali
o i temi affrontati sono gli stessi del SEBI
Cina:
è il paese asiatico con la maggiore crescita
il sistema economico cinese e i meccanismi di corporate governance sono legati al ruolo dominate dello
stato, il quale controllo il mercato azionario
o la c.g. in questo paese si è sviluppata soprattutto dopo le riforme degli anni ‘90
il governo cinese ha adottato una politica definita ‘2R’: retain e retrat
o retain (mantenimento) controllo delle grandi imprese strategiche (SOEs)
il governo cinese ha puntato molto sul mercato azionario per il rilancio delle SOEs in
difficoltà questo le ha trasformate in aziende moderne
ha mantenuto però il controllo grazie alla quota maggioritaria delle stesse
o retreat (ritiro) dal controllo delle piccole e medie imprese nei settori più competitivi
dal p.d.v. della c.g., vige un sistema two-tier (cda + consiglio di sorveglianza)
o è simile al modello tedesco, se non per il fatto che il consiglio di sorveglianza non detiene il diritto
di nominare e revocare gli amministratori del Cda
o dal 2002 è cmq possibile adottare anche un sistema one-tier
ci sono molti casi di violazione delle normative (più del 5%), perché:
74
Enron:
Era una multinazionale statunitense che operava nel campo dell’energia
o Da tradizionale distributore di gas, aveva assunto un ruolo fondamentale come intermediario
verticale nella filiera di distribuzione
o Si assumeva il rischio dell’oscillazione dei prezzi tra la data di contratto e la data di fornitura era
una sorta di ‘banca del gas’
Poi entrò anche in altri settori, es. acqua
Prima del tracollo finanziario, era uno dei casi più studiati ed acclamati nelle business school
o Veniva presentato come esempio di strategia innovativa, precursore di un nuovo modello di
impresa
In realtà, fu una gigantesca truffa finanziaria, operata da un numero ristretto di individui con ruoli chiave
del meccanismo societario
o Il caso rappresenta il fallimento di tutti i meccanismi di c.g.
Nel 2001, Enron improvvisamente fallì
o Le azioni passarono da 86$ a 26 centesimi
o La maggior parte dei dipendenti furono travolti dall’accaduto:
Non solo furono licenziati, ma molti avevano azioni Enron, acquistate a condizioni
favorevoli
Molti persero anche i contributi versati per i fondi pensione
o I top manager, non subirono alcuna perdita, in quanto vendettero le loro azioni prima del crack
Gli amministratori sono però stati condannati a pene che vanno dai 18 mesi ai 24 anni
o Molte banche e società di assicurazioni fallirono a causa del crack
Enron sfruttò a proprio vantaggio i limiti delle regole contabili statunitensi sulla disciplina delle special
purpose entities
o Tali forme societarie sono utilizzate per attività ben definite (Es. un contratto di leasing) e le regole
contabili americane le considerano soggetti autonomi
o Avevano manipolato i redditi dichiarati ed avevano ottenuto agevolazioni da parte del governo,
oltre che creato società in paradisi fiscali
Il piano aziendale della ‘nuova’ Enron è quello di liquidare i creditori di Enron
Parmalat:
Era un’azienda italiana specializzata in prodotti derivati dal latte
Nel 2003, sembrava un’impresa solida, redditizia e con buone prospettive di crescita
o Operava in 30 paesi, portafoglio ben bilanciato … ecc.
Verso la fine del 2003 fu rivelato che 3,9 miliardi di depositi bancari dichiarati erano in realtà inesistenti
erano stati dichiarati entroiti senza nessun fondamento
o Non era stata in grado di onorare un pagamento di un prestito obbligazionario, e vennero chieste
spiegazioni
o Il prezzo delle azioni crollò dell’80% in due settimane
si venne a conoscenza del fatto che l’indebitamento reale era di 14 miliardi di euro
o Per 10 anni, nessuno dei presidi di controllo ha funzionato
o Il gruppo aveva finanziato operazioni di natura famigliare, con costi crescenti, che hanno
contribuito ad aumentare il debito complessivo
o A capo del crack, Callisto Tanzi
Nel 2011, è stata acquisita da Lactalis, tramite un’OPA
75
Riassunto:
Le operazioni di M&A sono diventate molto frequenti e di grande rilievo negli ultimi anni
rappresentano la più importante forma di crescita dimensionale delle imprese
- in particolare, quando:
o operando in settori maturi, diventa difficile acquisire q.d.m. in altri modi
o c’è bisogno di espandersi rapidamente
o si vuole accedere a nuovi mercati
Numerose ricerche hanno cercato di individuare quali siano le tipologie di acquisizione che presentino i migliori
ritorni:
hanno analizzato elementi come:
- dimensioni delle aziende acquisite
- acquisizioni domestiche o cross-border
- aziende di altri settori o dello stesso settore
- acquisizioni ostili o concordate
non si è arrivati ad una risposta univoca molto dipende dall’orizzonte temporale della ricerca
tra gli studi più recenti, vi è il principio di ‘best owner’ (Koller, Dobbs, Hayett)
Il ‘Best Owner’
‘il valore di un business dipende significativamente dal proprietario’
- (“proprietario” intesto come l’organizzazione che governa e gestisce il business)
I differenti proprietari possono generare differenti cash flows dallo stesso business
- Es. Diageo vendette Pillsbury a General Mills
- In un anno i profitti aumentarono del 70%
o Questo perché faceva parte del core business, non come per Diageo, e riuscì a creare
sinergie
Il best owner deve avere le seguenti caratteristiche:
- Unicità di legami con altri business dell’impresa
- Capacità distintive del management (capacità manageriali superiori)
- Migliore capacità di prevedere
- Migliore governance
- Accesso privilegiato a managers di esperienza, ai mercati di capitali, a relazioni con i governi, con i
fornitori e con i clienti
o Nei mercati emergenti vanno molto bene i conglomerati diversificati
Il best owner dell’impresa non è sempre lo stesso: può essere
- Prima fase: è il fondatore dell’impresa
- Seconda fase: l’impresa cresce e necessita di maggiore capitale
o il fondatore vende la quota e il venture capitalist inserisce nuovo management
- terza fase: la società viene quotata in borsa
o il controllo si sposta al CdA
- quarta fase: per competere con altre imprese del settore, l’impresa viene integrata in una più
grande il controllo passa a questa
- quinta fase: l’impresa viene venduta ad una private equity
o questa, a sua volta, rivende l’impresa ad una specializzata
il management che si occupa di acquisizioni dovrebbe seguire 3 regole:
- 1) periodicamente riesaminare la lista di targets per cedere e acquisire ciò che è necessario
- 2) tenere a mente diverse tipologie di analisi per compiere le proprie scelte
o Es. non solo analisi finanziarie
- 3) cercare imprese finanzia rimanete deboli possibilità di ridurre i costi
La crisi ha evidenziato una divaricazione tra le performance delle diverse imprese, anche se appartenenti allo
stesso settore
tra i fattori critici di successo vi sono (nelle operazioni di M&A bisogna puntare ad imprese così):
- un chiaro orientamento strategico
- la capacità di investire in innovazione ed internazionalizzazione
77
Prima grande ondata: 1897 – 1904: Merger for monopoly (USA) orizzontali
Ci furono una serie di operazioni di concentrazione orizzontale portò alla creazione dei primi monopoli
Es. GE, American Tobacco..
Ecco gli elementi che favorirono i processi di concentrazione:
- scarsa normativa a tutela della concorrenza (solo lo Sherman antitrust Act 1980)
o questo si limitava ad ostacolare gli accordi che comportassero limitazioni alla libera
concorrenza
- l’esistenza del mercato borsistico
- istituzioni finanziarie in grado di offrire sostegno ad operazioni di grandi dimensioni
- lo sviluppo di nuovi settori produttivi (chimica, elettricità, petrolio e trasporti)
Seconda ondata: 1916 – 1929: Merger for oligopoly verticali & diversficazione
La crisi: 2007 - ….
8.3: Cinque Diverse tipologie di M&A: (Joseph Bower, Harvard Business Review 2001)
Bower ha classificato le fusioni in funzione del loro intento strategico, evidenziandone le problematiche:
Siccome esistono diversi modi per determinare la creazione di valore, anche le M&A possono essere valutate in 2
modi diversi
ci sono 2 principali concetti da seguire:
- la conquista di valore
o si verifica il trasferimento di valore dai precedenti azionisti agli azionisti dell’impresa
acquirente ci sono anche vantaggi fiscali
- la creazione di valore
o è un fenomeno di lungo termine
o nasce dal comportamento del management e dall’integrazione tra le imprese coinvolte
possibili sinergie
questi ‘potenziali latenti’ sono i più difficili da stimare in via preventiva
Definizione di ‘sinergia’:
- Un’azione simultanea e combinata, compiuta da diversi sistemi nello svolgimento di funzioni
assegnate’
- Si conseguono grazie all’aggregazione di due o più aziende
- Permette di generare effetti congiunti superiori alla semplice sommatoria derivante dall’operare
in modo indipendente
Per la valutazione delle sinergie, il punto di partenza è il valore ‘stand alone’
- Questo è il valore dell’impresa isolata
- Le sinergie rappresentano un potenziale surplus di valore derivante dall’integrazione
- Anche se è difficile quantificare la stima delle sinergie, non si può non farlo
o È grazie al questa che si ricava il ‘prezzo limite per l’acquirente’
- la creazione effettiva di valore per la combinazione sarà però ridotta dal premio pagato agli
azionisti dell’acquisita rispetto al suo valore ‘stand-alone’
Dalla ricerca di HayGroup, (2007-2009) emerge che solo il 9% delle operazioni di campione sono definite
‘completely successful’ nel raggiungimento dei risultati preventivati
la ‘trappola delle sinergie’ consiste infatti nella sovrastima delle stesse
Motivi principali del fallimento delle operazioni di M&A: (Bain & co.)
1) mancata considerazione dei problemi posti dall’integrazione
la resistenza al cambiamento è uno dei fattori più importanti, ma viene spesso sottovalutata
3 tipi di resistenza:
o tecnica (es. la difficoltà di percepire altri modi di svolgere le stesse cose)
o politica
o sociale (es. l’abitudine, la paura dell’ignoto..)
2) sopravvalutazione delle sinergie:
spesso l’advisor finanziario non viene coinvolto nelle fasi iniziali di valutazione
o la sua esclusione può causare errori di valutazione che si riflettono sul prezzo negoziato
3) problemi di integrazione del team di management
possono nascere rivalità e resistenze al cambiamento
o es. il senso di frustrazione e di smarrimento dovuti
o es. l’incompatibilità culturale
difficoltà legate alla mancanza di leadership
mancanza di una visione chiara sull’architettura organizzativa e sulla strategia
4) questioni chiave non rilevate dalla due diligence (es. intangibles, risorse umane, …)
5) abbellimento della società per spingere la vendita (asimmetrie informative)
6) insufficiente compatibilità strategica (non è fatta un’analisi abbastanza approfondita)
7) cambiamento delle condizioni di mercato
questo rischio è particolarmente sentito negli ultimi anni
avviene quando i cambiamenti esterni non consentono più di raggiungere gli obiettivi / sinergie
prefissate
accade spesso in acquisizioni cross – border o che avvengono con settori diversi dal proprio
8) accantonamento dei dubbi sull’operazione
è portato dalla paura di perdere quello che potrebbe sembrare un ottimo affare
9) coinvolgimento nella corsa all’acquisto
spesso l’operazione viene svolta troppo frettolosamente perché professionisti esterni hanno una
remunerazione basata sulla riuscita dell’operazione (‘success fee’)
o è necessario fare valutare l’operazione anche da manager interni
10) allontanamento dall’attività di base
deriva dalla sottrazione di risorse altrimenti attribuite al core business dell’impresa
11) perdita di clienti
avviene quando si presta poca cura agli stakeholder esterni, soprattutto se questi sono costretti a
subire disservizi nella fase di riorganizzazione
12) aumento dei costi fissi totali rende l’impresa vulnerabile all’oscillazione della domanda
85
Metodologia semi-forte:
ritorni per gli azionisti: si verifica in relazione ad un benchmark di riferimento con aziende comparabili
la difficoltà è la selezione di un campione di riferimento adeguato (numeroso) ed affidabile
- Il valore attuale netto (VAN) è dato dalla differenza tra beneficio e costo, quindi:
o Nella formula sottostante, si mette in evidenza:
Nella prima parte, i benefici economici (lordi) dell’integrazione
Nella seconda parte, i costi sostenuti
- La scelta del modo di pagare il prezzo di un’acquisizione può fornire informazioni al mercato sulle
attese della società acquirente circa le sinergie ed i rischi dell’operazione:
o Se paghi in azioni vuol dire che pensi che queste in futuro possono scendere
Ti conviene di più che pagare in contanti
o Se paghi in contanti vuol dire che pensi che le azioni risultanti all’acquisizione (VAAB)
salgano, e quindi ti conviene di più pagare in contanti
Il valore del controllo è il valore che potrebbe assumere l’impresa con un ipotetico management ottimale
È uno dei possibili benefici derivanti dalle operazioni di acquisizione
non è il valore delle sinergie, ma il valore ottenibile tramite una gestione ottimale delle due imprese il
controllo dev’essere migliore che quello passato
- (le sinergie, sono semplicemente il beneficio economico: VAAB – (VAA + VAB)
Le determinanti del valore dell’impresa, in questo caso, possono ricondursi a 5 variabili fondamentali:
o Flussi di cassa generati dalle attività esistenti
o Tasso di crescita attesa nel periodo di crescita straordinaria
o Lunghezza del periodo di crescita straordinaria
o Costo del capitale
o Cassa partecipazioni e altre attività non operative
- In che misura il nuovo management può incidere su queste grandezze?
- Il valore del controllo si misura in funzione delle possibilità che il nuovo management possa
incidere su tali grandezze ottimizzando il valore dell’impresa
Tramite la risultante del ‘valore del controllo’ si determinano i ‘premi di controllo
Quando di manifesta il valore del controllo:
- Es. in acquisizioni ostili, dove il management viene sostituito
87
La crescita esterna può avvenire, ad es. tramite l’acquisizione di quote azionarie o di attività di altre imprese, ma ci
sono diversi modi
- acquisizione: è un passaggio di proprietà
o le imprese mantengono però la propria individualità
o l’acquisizione spesso anticipa la fusione
o l’acquisizione tout court è finalizzata a trasferire la proprietà di una partecipazione azionaria di
controllo o di un ramo d’azienda
o il pagamento di solito avviene in denaro, ma a volte tramite lo scambio di azioni
- fusione:
o riguarda l’integrazione tra società e conferisce l’unicità dell’assetto proprietario
o queste perdono la propria identità giuridica ed economica per confluire in un’unica struttura
organizzativa
o vi sono 2 diverse forme di fusione:
per unione
è la fusione in senso stretto
88
Quando le operazioni di M&A riguardano aziende di dimensioni medio-grandi, si può alterare il quadro
concorrenziale questo, è dannoso per la società
per questo, è stata istituita l’Autorità Garante della concorrenza del mercato
90
l’articolo 5 della legge n. 287 del ’56 stabilisce che, l’operazione di concentrazione si considera:
- quando vi è la fusione di due o più imprese
- quando uno o più soggetti in posizione di controllo di una o più imprese acquisiscono il controllo
dell’insieme o di parti di una i più imprese
- quando due o più imprese procedono (attraverso una nuova società) alla costituzione di
un’impresa comune
l’articolo 6 sancisce il divieto di operazioni di concentrazione che siano restrittive alla libertà di
concorrenza
- per le operazioni di concentrazione soggette a comunicazione ai sensi dell’articolo 16, l’autorità
valuta se comportino la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato
nazionale in modo da eliminare o ridurre la concorrenza
- si valutano elementi come:
o domanda / prezzi
o barriere all’entrata
o accesso a fonti di approvvigionamento
- l’autorità deve decidere entro 30 giorni dall’avvenuta conoscenza se consentire l’operazione (con
eventuali misure) o se negarla
o poi, deve comunicala alle imprese interessate, al ministro dell’industria del commercio e
dell’artigianato
l’articolo 16 prevede l’obbligo di comunicazione delle concentrazioni:
- qualora il fatturato totale realizzato a livello nazionale dall’insieme delle imprese interessate sia
superiore ai 468 milioni di euro
- qualora il fatturato totale realizzato a livello nazionale dell’impresa sia superiore ai 47 milioni di
euro
o questo, al 2011 i valori vengono aggiornati in base al PIL
se un’OPA può dar luogo ad un’operazione di concentrazione soggetta alla comunicazione, deve essere
comunicata all’autorità e alla Consob
- nei casi di OPA, l’autorità ha solo 15 giorni per decidere
- se viene emanata un’istruttoria, ha 45 giorni per dare comunicazione alle imprese interessate ed
al ministro competente delle proprie decisioni (+ 30 se mancano info)
Si formula un intento strategico e si esaminano varie imprese, identificando quelle che rispondono maggiormente
ai requisiti deve esserci coerenza strategica
si deve fare attenzione ad elementi come:
impostazione strategica (ed eventuale coerenza futura)
esame del settore di riferimento, della concorrenza, debolezze dell’impresa (SWOT)
possibili sinergie conseguibili (vantaggi e conseguenze sul mercato di riferimento)
91
Talvolta, le fasi di questo processo non avvengono, in quanto una potenziale azienda da acquisire viene
direttamente proposta al potenziale ‘ignaro’ acquirente non c’è la fase di ricerca dei candidati
- Questo documento costituisce la base per le analisi da parte dell’impresa acquirente per
determinare un range di prezzo
- Contiene info circa:
o SWOT
o Dati sul gruppo e governance, organigramma del personale
o Operazione straordinarie degli ultimi anni
o Assets aziendali
o Piano economico – finanziario della società
Il range di prezzo definito per la target si basa sul valore ‘stand alone’ della target, ottenuto attraverso diversi
metodi, tra cui:
- il metodo finanziario dei flussi di cassa (discounted cash flow)
- il metodo reddituale
- metodologie basate sui prezzi di mercato (es. multipli di borsa)
o il metodo dei multipli di mercato, pur trovando larga applicazione per la rapidità di
applicazione ha molti limiti se applicato come metodo principale
- transazioni comparabili
bisogna inoltre: valutare le loro leve del valore e possibili sinergie
Tutte queste analisi devono essere riviste dopo avere effettuato la due diligence (per il prezzo adeguato)
definito un range di prezzo, viene prediposto un piano finanziario
- grazie a questo, si individua la convenienza complessiva dell’operazione
o quali possono essere le possibili forme di finanziamento?
o Si possono cedere attività non strategiche?
Viene definita una strategia negoziale questa può essere molto importante per indurre a vendere
- Es. imprese famigliari hanno anche costi / benefici emozionali connessi all’impresa
È parte della vera e propria fase di negoziazione vengono definite le variabile chiave
- prezzo, modalità di pagmento, termini di accordo..
la sottoscrizione della lettera di intenti conferma la disponibilità / volontà delle parti a concludere
positivamente la trattativa
- si stabilisce un termine entro il quale chiudere la negoziazione
- si concorda l’esclusività della trattativa
- vengono rinnovati gli accordi di riservatezza
- viene fissato il prezzo, con modalità diverse a seconda dei contratti:
o in alcuni, il prezzo già fisso
o in altri, un ‘prezzo accettabile’ a condizioni che le info fornite nella fase precedente si
rivelino veritiere
Dopo la lettera d’intenti, la target consente all’acquirente di avere accesso alle info aziendali
si consente all’acquirente di verificare le info contenute nell’information memorandum
- è tesa a ridurre le asimmetrie informative
si esamino le documentazione ed altri info per determinare il valore effettivo e capire se:
- l’azienda può integrarsi bene
- rischi
- il prezzo ipotizzato è ok?
La due diligence può riguardare diversi aspetti della target (spesso è necessario di avvalersi di
professionisti ma assunti dall’acquirente, per evitare distorsioni ‘di convenienza’):
- Aspetti legati al business e alla concorrenza (business / strategic due diligence)
- Aspetti societari
- Aspetti operativi, patrimoniali ed economico finanziari (financial due diligence)
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Completion:
Se la due diligence non ha dato risultati soddisfacenti, l’acquirente potrà prendere in esame altri candidati sulla
sua short list
Se la due diligence ha dato risultati soddisfacenti, si può procedere alle negoziazioni sul prezzo e sulle garanzie che
il venditore deve dare
quando vi sono visioni differenti fra acquirente e venditore, le parti possono trovare un accordo su livelli di
performance che la target dovrebbe raggiungere post-acquisizione
- questo, è definito ‘meccanismo di earn out’ usato soprattutto dai fondi di private equity
o soddisfa le aspettative del venditore, confidente sui risultati attesi
o garantisce al compratore il raggiungimento dei risultati su cui è basato il prezzo
per fare funzionare questo meccanismo, il venditore spesso rimane in azienda per il periodo specificato
per poter influire sul risultato
Sotto il profilo civilistico italiano, la procedura di scissione presenta aspetti comuni a quella di fusione, ed essa
prevede:
- un progetto di scissione (documento ufficiale che indica le principali condizioni)
- le situazioni patrimoniali delle società partecipanti alla scissione
- le relazioni degli organi amministrativi delle società che illustrino e giustifichino il progetto
- le relazioni degli esperti sulla congruità dei rapporti di concambio
- il deposito degli atti presso le sedi sociali e nel Registro delle imprese
Bisogna valutare attentamente le scissioni in termini di rischi e impatti sulla struttura finanziaria
le scissioni possono essere motivate da intenti strategici diversi:
- per separare aree di business differenti per attuare una migliore focalizzazione delle due attività
spesso le conglomerate sono penalizzate dalla diversificazione
- la separazione può essere propedeutica ad operazione di M&A
o queste sono così rese più agevoli dalla maggior specializzazione settoriale delle società
risultanti
- può consentire più efficaci piani di incentivazione (stock based) del management
- per favorire la successione generazionale nelle imprese familiari
- a volte viene scissa la componente immobiliare, con la finalità di separare i rischi delle attività
imprenditoriali da quelli di gestione immobiliare
- per processi di esternalizzazione di funzioni ritenute ‘non più core’ per l’impresa
destrutturazione di cicli produttivi
creazione di imprese specializzate funzionalmente es. distretto laniero biellese
- nei settori ad alta innovazione tecnologica, si creano nuove imprese che basandosi su conoscenze
o brevetti intraprendono un percorso imprenditoriale
le quote delle beneficiare non sono assegnate ai socie della società scissa con la
stessa percentuale preesistente alla scissione
La scissione di FIAT:
Il 12 Aprile 2010, Fiat spa ha annunciato l’intenzione di effettuare una scissione dei seguenti business:
- veicoli industriali
- macchine agricole e per le costruzioni
- motori e trasmissioni (industrial & marine)
dopo l’approvazione del CdA, il 21 Luglio 2010, questi 3 business sono stati inseriti in una società di nuova
costituzione: Fiat Industrial Spa
con la scissione, queste attività sono state separate da quelle automobilistiche e della relativa
componentistica:
- Fiat Group automibiles - Teksid
- Ferrari - Comau
- Maserati - FTP Powertrain Technologies
- Magenti Marelli
Il progetto di scissione ha previsto un rapporto azionario di uno ad uno
- entrambe le società vennero quotate in borsa, ed ogni azione, sia dell’una che dell’altra, valeva
euro 1,50
Tra le altre informazioni fornite agli azionisti ed ai terzi in sede di progetto, vi sono state quelle relativi ai bilanci
dell’ultimo esercizio, ante delibera di scissione
le attività del Gruppo prima della scissione erano concentrate sulle seguente aree:
- Automobili: Fiat Group automobiles
- Macchine per l’agricoltura e le costruzion: CNH
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L’LBO è una particolare tecnica di acquisizione di aziende realizzata tramite il ricorso a un elevato ammontare di
debiti finanziari
questa tecnica di acquisizione è nata nei paesi anglosassoni (soprattutto USA, ’70)
alcuni imprenditori, usufruendo di finanziamenti esterni, usavano questa tecnica per espandere
velocemente le loro aree di attività
- acqusivano aziende di piccole dimensioni in grado di fornire ai finanziatori adeguate garanzie
l’LBO non rappresenta una tipologie di operazione a sé stante, ma una tecnica finanziaria
- è un’etichetta che viene apposta ad una verità di tecniche acquisitive
- hanno tutte in comune lo sfruttamento della leva finanziaria ed il fatto che i finanziamenti ricevuti
per l’acquisto vengano rimborsati e garantiti dalla società o dai beni aziendali oggetto
dell’acquisizione
verso la fine degli anni ’70 iniziarono operazioni che prevedevano la partecipazione diretta dei finanziatori
al capitale di rischio (equity)
- questi, dunque, guadagnavano sia grazie agli interessi sul debito da loro erogato, sia dai dividendi
delle azioni nelle quali partecipavano
l’LBO si era sviluppato prevalentemente come un’operazione mediante la quale pochi investitori privati
acquisivano azioni di una public company al fine di trasformare la società in una private corporation
le LBO si sono sviluppate conseguentemente alla diffusione del fenomeno della de-conglomerazione
dell’industria statunitense
- l’obiettivo era di scindere le grandi conglomerate al fine di conseguire una speculazione finanziaria
o il prezzo realizzato dalla vendita dei singoli rami o beni era superiore al costo sostenuto
per il loro acquisto congiunto
2 fattori hanno favorito lo sviluppo dell’LBO:
- L’elevato tasso di inflazione
o Le banche statunitensi si erano trovate obbligate a ricercare alternative di investimento
maggiormente redditizie al fine di massimizzare l’ammontare delle commissioni
- L’andamento del mercato azionario
o Negli anni ’80, si svilupparono scenari economico- competitivi sempre più volti alla
creazione di un mercato economico globale ristrutturazioni societarie
Il massimo sviluppo dell’LBO avvenne dunque nel corso degli anni ‘80
- Molti istituti finanziari incominciarono a concedere finanziamenti garantiti non solo dai beni delle
azienda, ma anche dalle prospettive dei flussi di cassa che le stesse erano in grado di generare
- In EU, le operazioni di LBO si diffusero in modo difforme (inizialmente soprattutto in UK)
- In questo periodo, nacquero anche i ‘junk bonds’ titoli ad alto rischio
o Erano usati per finanziare le LBO
All’inizio degli anni ’90, ci fu un rallentamento nella crescita del numero di operazioni di LBO
- molte di queste operazioni fallirono a causa di diversi fattori:
o Es. il rallentamento dell’economia
o Es. l’aumento dei tassi di interesse
Alla fine degli anni ’90, ci fu una lieve ripresa, dovuto principalmente alla crescita del mercato borsistico
statunitense e britannico
- picco nel 2007, poi crisi nel 2008
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Ci sono diverse tipologie di LBO, ma tutte sono accomunate dall’elevato ricorso alla leva finanziaria (in particolare,
al debito)
ci sono 2 principali ordini di eventi in un’operazione di LBO:
- 1) cambiamento della proprietà (come una semplice acquisizione)
- 2) una completa ristrutturazione delle passività della società oggetto di acquisizione
Legittimità dell’operazione:
il fatto che la Target, una volta acquisita dalla Newco, si trovi a dover rimborsare il debito impiegato per
l’acquisto delle proprie azioni, pone la questione della legittimità dell’intera operazione in esame
la riforma del diritto societario del 2004 sembra aver definito l’operazione come legittima
L’operazione di LBO può assumere diverse varianti (specialmente in USA) a seconda di:
1) caratteristiche della target
2) dai soggetti che pongono in essere l’operazione d’acquisto
o Il family buy out
L’operazione è promossa da componenti del nucleo famigliare già presenti nella
struttura della Target (sono interni alla società)
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Scremature:
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Quindi: la target company ottimale opera in un mercato maturo e con linee di prodotto non sofisticate
- dovrebbe inoltre ricoprire una posizione di leadership nel settore
La Newco, essendo costituita appositamente per l’operazione, ha a sua disposizione solo un capitale modesto
non può possedere responsabilità o competenze passate non ha posizioni debitorie pregresse
questo le consente di fornire garanzie utili all’ente finanziatore
può assumere qualsiasi forma legale, anche se la forma più utilizzata è la spa (società per azioni)
- una delle possibili varianti: due Newco (dual newco)
Il debito mezzanino:
è composto da 3 elementi:
a. il capitale di debito (debito non garantito, o parzialmente, di struttura variabile)
b. il capitale di rischio
è un diritto di opzione sulle azioni dell’azienda contraente, esercitabile al manifestarsi di
determinate condizioni
c. garanzie
non sono garanzie reali, perché una delle caratteristiche del mezzanino è la subordinazione
rispetto alle altre forme di capitali
è l’impegno da parte dell’azienda a perseguire il piano e a garantire il rimborso del debito
contratto
Il debito mezzanino viene associato a determinati diritti chiamanti ‘equity kicker’
- ad alcuni finanziatori viene data la possibilità di partecipare al capitale di rischio
- rende il finanzimento flessibile e legato alle prospettive dell’impresa
covenants:
sono vincoli che assistono il debito senior, tutelano i creditori
sono clausole, inserite nel contratto di debito, che danno la possibilità ai titolari del debito di operare
determinate azioni qualora si verifiche una violazione di tali clausole
- es. la possibilità di rinegoziare il finanziamento o l’onerosità, o revocare il credito
si sono sviluppati per proteggere da comportamenti opportunistici da parte del management
ci sono 2 principali tipologie di covenant:
- positive covenant:
o sono l’impegno da parte dell’azienda finanziata di rispettare alcuni obblighi
o es. alcuni valori minimi o massimi a livello patrimoniale o finanziario
101
Le implicazioni di un LBO:
favorisce un ricambio di leadership sostituisce soggetti non più inclini al rischio d’impresa con altri con
un più spiccato spirito imprenditoriale
solitamente, dopo un’LBO, l’azienda target perfoma meglio
Metodo possibile: previsione delle vendite dei prodotti dell’azienda, misurato su 2 grandezze:
- variazione dei volumi di vendita
- variazione dei prezzi
grazie a queste proiezioni, si dovrebbero intuire le voci di bilancio correlate
l’obiettivo finale è la determinazione dei flussi di cassa attesi, per capire in che misura la target potrà far
fronte al debito
Le operazioni di LBO risultano particolarmente rischiose a causa del loro elevato rapporto di indebitamento
necessaria analisi attenta
gli investitori sono propensi ad investire in operazioni di buyout se vi sono affidabili previsioni di elevati
guadagni, che compensino il rischio sotteso
la crisi attuale dovrebbe portare a scegliere rapporti di indebitamento meno spinti
- è necessaria un’ottica di medio termine, privilegiando il valore e la competitività dell’azienda e
non solo gli interessi degli azionisti
Ferretti Yatch, leader mondiale degli yatch di lusso, nel 2009 dovette prendere un accordo di
ristrutturazione del proprio debito non era più in grado di onorarlo
- Il debito divenne insostenibile
La società pensava di quotarsi e nel 2008 iniziò le procedure
- Non riuscì poi a portarle avanti per le mutate condizioni del mercato
Inoltre, tra il 2008 ed il 2009, la domanda di mega-yatch iniziò a scendere
- Pesanti ripercussioni su volume d’affari e cash flow
La società dichiarò la propria impossibilità ad adempiere le proprie obbligazioni ed intraprese un piano di
ristrutturazione del debito
Oggi, per Ferretti le difficoltà economico-patrimoniali non paiono ancora terminate
- Lo spettro di una nuova recessione e di possibili tassazioni aggiuntive sulle barche oltre una certa
dimensione
strumenti qualitativi
- analisi delle tendenze
o monitoraggio di trend es. q.d.m., margini di utili, ecc.
- analisi delle attese degli stakeholders
Vi è uno sviluppo limitato di questi processi pochi operatori professionali specializzati, perché sono attività
molto rischiose
- es. fondi di private equity italiani
- i fondi stranieri non operano tanto in Italia perché vorrebbe dire affrontare un contesto differente
in Italia, spesso gli imprenditori preferiscono ritardare il ricorso ad un operatore specializzato sperando di
poter superare per conto proprio le difficoltà aziendali
- ultimamente c’è stato un elevato numero di fallimenti dell’industria IT
o malgrado ciò, sono pochissimi gli investimenti di private equity volti ad operazioni di
turnaround nel 2004 – 2010 solo 38 operazioni in IT
perché ci sono poche operazioni di turnaround?
- Il complesso quadro normativo italiano
- Carenza di competenze specifiche nei fondi tradizionali di private equity
- Il ridotto raggio di raccolta di capitali al fine di costituire fondi di private equity destinati al
turnaround
- Il carattere prettamente famigliare delle imprese italiane (turnaround ‘creativo’)
- Il fattore culturale visione negativa dell’imprenditore ‘fallito’
A prescindere dal tipo di due diligence, è prassi comune che al potenziale acquirente venga fatto sottoscrivere un
accordo di riservatezza
si definisce un quadro generale della società target, con particolare attenzione alla sua situazione legale
da quest’analisi, possono emergere aspetti non riscontrabili con le sole financial e strategic due diligence
l’obiettivo è di identificare:
- i rischi connessi all’operazione
- gli strumenti giuridici più idonei per la realizzazione della stessa
si guarda la composizione della compagine sociale della società target e i rapporti tra i soci
ci sono patti parasociali? (disciplinano la corporate governance)
Ci sono patti restrittivi della circolazione delle partecipazioni sociali?
Es. opzioni di vendita e di acquisto (call / put) e clausole di drag along / tag along
L’analisi riguarda:
La visura camerale aggiornata (denominazione della società, sede legale ecc.)
L’atto costitutivo e lo statuto vigente della target
Il libro dei soci
I libri sociali obbligatori
Il libro del collegio sindacale
La verifica della documentazione societaria (eventuali reati o sanzioni pendenti)
In caso di acquisto, queste penderebbero poi sull’acquirente
2. L’esame del patrimonio della società target
Investiga la presenza e lo stato giuridico dei beni della target
Si individuano i singoli beni e ne si accerta la situazione proprietaria (certificazioni catastali ecc.)
È per vedere se ci sono vincoli reali sui beni (es. servitù, ipoteche ecc.) o diritti di uso e abitazione, o
contratti di locazione
È necessario verificare il vincolo di destinazione urbanistica di ciascun cespite
L’esame per i beni mobili, infine, è molto simile a quello per i beni immobili
Riguarderà le attrezzature importanti, i principali macchinari
Ci sono vincoli di natura giuridica? (es. pignoramenti)
3. L’esame dei rapporti contrattuali
È molto importante perche i contratti rappresentano la base giuridica dell’impalcatura produttiva della
target
o È necessario analizzare i contratti (i più importanti) tra la target e soggetti terzi
o Es. i contratti che eccedono un certo valore economico o una certa durata, o più importanti dal
p.d.v. strategico
I contratti sono legittimi, conformi a norma di legge?
o Talvolta ci sono contratti internazionali necessario rivolgersi a un legale straniero
o Ci sono contestazioni o rischi di contenzioso?
o Ci sono clausole di ‘change of control’ che mettono a rischio la produttività della target?
o Ci sono clausole di recessione ad nutum / di carattere molto personale?
L’analisi dei singoli contratti dovrebbe contenere: durata, oggetto, prestazioni, prezzo e pagamento,
clausole, recesso, penali, garanzie, foro competente
4. I rapporti finanziari e le garanzie
Si analizzano i rapporti finanziari della società target e le eventuali garanzie prestate / ricevute
o Non si analizzano le prospettive economiche di tali contratti (questo è oggetto della financial due
diligence)
o Bensì, si analizza la disciplina contrattuale che sottosta a questi accordi
o In particolare, si devono analizzare eventuali garanzie, es. pegni
Ci sono finanziamenti pubblici? necessitano di particolari procedure con il cambio di proprietà?
Ci sono clausole di change of control ecc.? (le stesse da analizzare nei contratti)
5. Proprietà intellettuale ed industriale nel patrimonio della target
Esitono marchi?
o Se sì, sono registrati a livello nazionale ed internazionale? (durata, rinnovo, efficacia..?)
Esistono invenzioni industriali ecc?
o Se sì, qual è il rapporto tra la società e l’inventore? È tutto corretto?
o L’invenzione è stata brevettata? se sì, esaminare la documentazione
6. i contratti di lavoro
Accertarsi che i contratti siano a norma di legge per evitare future rivendicazioni (ferie ecc.)
Viene rispettato l’obbligo di inserimento dei lavoratori disabili?
Vengono versati correttamente i contributi sia ai lavorati che agli enti previdenziali?
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Le clausole relative agli effetti dell’esito della due diligence possono trovare collocazione:
nella lettera di intenti
- è uno dei primi passi nelle trattative
- può contenere vincoli per il venditore: es. di mettere a disposizione tutta la documentazione
necessaria per un’adeguata valutazione
nel contratto preliminare o definitivo d’acquisto
- in essi spesso si inseriscono clausole grazie alle quali, nel caso la due diligence dia esiti diversi
dalle info prima fornite dal venditore, si può recedere dal contratto o modificare le condizioni
d’acquisto
- tuttavia, questa clausola è stata spesso vista come potestativa, e quindi nulla
o per evitare questo problema, è insorta la pratica di inserire, all’interno della clausola,
ulteriori specificazioni
o es. una soglia in euro che sancisca l’inaccettabilità dei risultati della due diligence
109
o es. di corrispondere un equo indennizzo nel caso in cui le garanzie non emergano come
veritiere indemnity clauses
es. aggiustamento del prezzo
deposito fiduciario di una quota di prezzo (che verrà sbloccata a favore del
venditore solo se le dichiarazioni e garanzie fornite si siano rivelate corrette)
La storia:
La prima legge sui fondi immobiliari risale al 1994
Nel 1998 nasce il Tuf (testo unico della finanza)
o Ha trasformato il fondo immobiliare da tipologie giuridica a libera opzione commerciale)
Nel 1999 è stato lanciato il primo fondo, e da quel momento c’è stato un boom
Nel 2001:
o Sono stati introdotti i fondi immobiliari ad importo privato
Si concede anche ai soggetti privati di conferire beni (prima solo enti pubblici)
o È venuta meno la struttura ‘chiusa’ del fondo
Si può entrare o uscire dal fondo prima della normale scadenza
2008: creati fondi di investimento destinati ad iniziative ad elevato contenuto di innovazione
Tipologie di fondi:
Modalità di rimborso:
o Fondi chiusi:
il rimborso delle quote avviene solo a scadenze predeterminate
I fondi immobiliari sono SOLO DI TIPO CHIUSO
o Semichiuso:
il rimborso delle quote avviene anche in occasione di emissioni successive di quote
Modalità di sottoscrizione / investimento
o Fondi ordinari
Le quote si sottoscrivono mediante il versamento di un importo corrispondente al valore
delle quote
o Fondi ad apporto
La sottoscrizione può venire attraverso il conferimento di immobili, diritti reali sugli
immobili o partecipazioni immobiliari
Possono partecipare pubblici / privati
o Fondi misti
Si può partecipare sia con apporto, sia con capitale
Tipi di sottoscrittori
o Riservato
I sottoscrittori possiedono esperienza, hanno conoscente e competenze per prendere
decisioni informate di investimento
o Retail
I sottoscrittori possono essere tutti i risparmiatori, anche piccoli, in modo indistinto
Modalità di ripartizione dei risultati
o I fondi ad accumulazione dei proventi: non distribuiscono i proventi ma reinvestono nel fondo
111
o rischio di default delle situazioni locative per scadenze dei contratti (rischio di vacancy)
3) rischio di indebitamento del fondo
- è il rischio che il fondo si indebiti eccessivamente
4) rischio tecnico – legale
il rischio di eventi che compromettano le condizioni degli immobili
il rischio di alcune condizioni relative alla proprietà
5) rischio di prezzo (pagare di più del fair value)
6) ciclicità dei mercati immobiliari (andamenti avversi del mercato)
7) rischio di tasso di interesse (superiori al rendimento derivante dalle attività nel fondo)
Rischi che impattano sulla SGR e di conseguenza poi anche sul fondo
- rischio di compliance (mancato rispetto della normativa)
- rischio reputazionale (un evento può nuocere alla credibilità della SGR)
- rischi operativi (la possibilità di subire perdite)
Le misure di rendimento:
- il rendimento di un investimento immobiliare è misurato tramite il IRR (internal rate of return)
- è la combinazione di una performance immobiliare con la relativa struttura finanziaria utilizzata
per la sua realizzazione
- questo è max. grazie alla gestione professionale
i principali elementi che impattano sui cash flow sono:
- 1) performance immobiliare:
Entrate:
Flussi di cassa generati durante la gestione (canoni di locazione annui)
La plusvalenza realizzata al momento della vendita
Uscite:
I costi per la manutenzione / ristrutturazione
I premi assicurativi
Le imposte
Le intermediazioni
- 2) la struttura finanziaria
in base alla tipologia di finanziamento [livello di indebitamento e durata] influenza il
ritorno complessivo
La funzione obiettivo della corporate finance è la max. del valore e, in particolare per le imperse quotate nei
mercati finanziari, la max. del prezzo azionario
i pilastri della finanza moderna sono rappresentati da 5 teorie:
- la teoria dell’efficienza dei mercati (efficient market theory)
i. è la teoria su cui si basano tutte le altre teorie della finanza
ii. postula il legame tra le informazioni disponibili ed i prezzi dei titoli
iii. non può essere empiricamente verificato
- la teoria del portafoglio (portfolio theory) Markowitz
- il C.A.P.M. (Capital asset pricing model)
i. rappresenta il modo più diffuse per stimare il rendimento richiesto da un investimento
rischioso
- la teoria delle opzioni (Option Pricing Theory) Black e Scholes
- la teoria dell’agenzia (Agency Theory)
oggi, la diffusione dei nuovi strumenti si è affiancata ad una proliferazione di intermediari finanziari (es.
venture capitalists, fondi di private equity, hedge funds…)
- la crisi finanziaria globale, tuttavia, ha comportato una volatilità dei mercati senza precedenti
selezione delle imprese e delle risorse umane
- alcune delle sfide che la finanza dovrà affrontare in futuro sareanno:
i. i conflitti di interesse
ii. le criticità sistemiche
- il manager finanziario, nel processo decisionale, dovrà governare la rapidità del cambiamento e
l’incertezza dei mercati influenza del sovra-sistema finanziario
Il timore: che i giganteschi conglomerati finanziari globali (too big to fail) abbiano interessi talmente grandi da
influenzare tali cambiamenti
- per un futuro sostenibile, dovrebbero esserci delle riforme volte alla semplificazione ed alla trasparenza del
sistema
La cessione d’azienda:
La cessione d’azienda costituisce un’operazione realizzativa
o L’azienda è considerata come un unico bene, per cui la cessione è suscettibile di produrre un’unica
plusvalenza imponibile (più comune), o un’unica minusvalenza deducibile
Per determinare se vi sia una plus / minusvalenza occorre confrontare:
o Il prezzo pagato
o Il valore fiscalmente riconosciuto dei beni componenti l’azienda
Quando dalla cessione emerge una plusvalenza, essa concorre a formare il reddito, nell’esercizio in cui è
stata realizzata
o È tuttavia possibile ‘rateizzare’ la plusvalenza in un massimo di 4 esercizi successivi
o La cessione è inoltre soggetta alle imposte indirette di registro e, nel caso di beni immobili, le
imposte ipotecarie e catastali
La cessione di partecipazioni:
Come la cessione d’azienda, la cessione di partecipazioni dà luogo a plus / minusvalenze
o Tuttavia, il TUIR prevede che le plus / minusvalenze siano esenti da tassazione:
Al 95% per i cedenti soggetti IRES (al 100% le minusvalenze)
Dunque, la plusvalenza da cessione di partecipazione sarà assoggettata ad IRES
solo per il 5% del suo importo
Al 50,28% per gli i soggetti IRPEF
Dunque, la plusvalenza da cessione di partecipazione sarà assoggettata ad IRPEF
solo per il 49,72% del suo importo
Per i soggetti non imprenditori, è previsto un regime fiscale diverso per:
Titoli quotati / non quotati
Partecipazioni qualificate / non qualificate
Il conferimento di partecipazioni:
È uguale al conferimento d’azienda neutralità fiscale
o Il conferimento, per essere neutrale, deve essere fatto in continuità di valori contabili
Per comportare plus / minusvalenze, sia il conferimento di azienda che il conferimento di partecipazioni, devono
comportare una successiva cessione
116
La trasformazione:
le conseguenze di carattere fiscale dipendono dal fatto che vi sia o meno un passaggio ad un diverso
regime fiscale
ci sono 3 macro- categorie di trasformazioni:
- trasformazioni tra soggetti IRES o tra società di persone commerciali
i. nessun mutamento del regime fiscale
ii. nessuna interruzione del periodo d’imposta
- trasformazioni da soggetti IRES a società di persone commerciali o viceversa
i. sì mutamento del regime fiscale, ma nessuna plus/minusvalenza
ii. interruzione del periodo d’imposta
- trasformazioni eterogenee, in cui un soggetto commerciale è trasformato in un soggetto non
commerciale
i. emersione di plus / minusvalenze
ii. interruzione del periodi d’imposta
La fusione:
è neutra, quindi non provova plus / minusvalenze (né per la società, né per i loro soci)
tuttavia, è frequente che emergano delle differenze di carattere contabile che possono avere rilevanza
anche sul piano fiscale:
- differenze da concambio e da annullamento
i. es. avanzo / disavanzo
gli avanzi / disavanzi sono di regola neutrali, ma vi sono 3 casi in cui ad essi può essere attribuita rilevanza
fiscale:
- 1) disavanzi:
i. Possono essere utilizzati (previo il pagamento di un’imposta) per rivalutare i beni della
società post fusione
- 2) avanzi:
i. Sono generalmente usati per ricostituire le riserve in sospensione d’imposta (prima a capo
della società incorporata)
In passato, era diffuso il fenomeno delle ‘bare fiscali’, ovvero:
- La fusione di una società con un risultato fiscale positivo con una con pesanti perdite fiscali
- L’obiettivo era di ridurre il carico fiscale in capo alla società operativa compensando i redditi
imponibili con le perdite deducibili della fusa
i. Oggi, sono state sviluppate regole per prevenire abusi nell’utilizzo delle perdite fiscali
pregresse
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ii. Esiste un importo max. di perdite utilizzabili, al fine di evitare che una fusione abbia il solo
scopo di abbattere il carico fiscale della società incorporante
La scissione:
per effetto della scissione, il patrimonio netto (e quindi i beni e le passività) divengono non più di un’unica
società, ma di più società e occorre regolamentare a quale dei soggetti post operazione sono trasferiti gli
elementi delle posizioni soggettive
è molto simile alla fusione neutrale, no plus / minusvalenze
- anche nella scissione emergono differenze contabili (avanzi / disavanzi) da annullamento o da
concambio
i. anche nella scissione è possibile rivalutare fiscalmente i beni (previo imposta sostitutiva,
grazie ai disavanzi)
ii. come nella fusione, è possibile usare l’eventuale avanzo per ricostituire le riserve in
sospensione d’imposta
peculiarità della scissione:
- è necessario ridisciplinare la ripartizione delle posizioni soggettive in capo a:
i. la società scissa
ii. le beneficiarie
- questo, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione di alcune voci come:
i. fondi di ammortamento, ecc.
- il criterio di fondo è che le posizioni soggettive vengano ripartite tra le società post operazione in
proporzione alle rispettivo quote di patrimonio netto
i. tuttavia, se la posizione soggettiva è relativa ad uno specifico bene (es. un fondo di
ammortamento), tale posizione non è ripartita ma segue per intero il bene a cui si riferisce
Spesso una riorganizzazione aziendale o un’acquisizione si compongono di una serie di operazioni straordinarie
queste, sono spesso basate su motivazioni di risparmio fiscale elusione fiscale
- l’elusione fiscale è ben diversa dall’evasione fiscale!
i. Evasione: comportamenti contrari alle norme tributarie
ii. Elusione: comportamenti che non violano le norme tributarie ma che hanno l’effetto di
aggirarle
Tuttavia: l’elusione fiscale è illegale
- Se ad un’operazione straordinaria non ci sono chiare motivazioni economiche, viene considerata
elusione, e quindi illegale
È possibile presentare istanza all’Agenzie delle entrate
- In tale istanza, il contribuente rappresenta l’operazione che si intende porre in essere e si chiede
all’amministrazione finanziaria di pronunciarsi in via preventiva sull’elusività o meno
dell’operazione che si prospetta
- Questo prima! per evitare sprechi di tempo, denaro ecc.
La riforma del diritto societario (17 gennaio 2003) prevede una scelta possibile tra diversi regimi di governance, tra
cui:
regime tradizionale (ad oggi, è quello più scelto, vista l’incertezza che vige ancora sugli altri due)
o CdA
o Collegio sindacale
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Aspetti della compliance: (verifica delle normative per il rapporto con la clientela e della c.g. della banca)
per ciascuna delle banche / società che assumono direttamente rischi finanziari, viene costituita una
commissione consultiva di investimenti
- questa fa reporting direttamente alla capogruppo (alla macro area finanza)
responsabilità:
- il responsabile della macero area finanza
i. ha la responsabilità opeartiva dei portafogli la cui gestione è della capogruppo
- Il direttore generale / amministratore delegato delle banche / società il cui consiglio di gestione ha
consentito di assumere rischi finanziari sui trading book o banking book:
i. Ha la responsabilità operativa dei relativi portafogli
Monitoraggio giornaliero:
viene fatto per controllare la posizione di rischio e il rispetto dei limiti asseganti
- è effettuata dal responsabile della macro area finanza o dal direttore generale / AD delle banche
autorizzate ad assumere rischi finanziari (come sopra)
l’area risk management invia ogni giorno la propria relazione sintetica (report) alla direzione generale e
alla macro area finanza
- settimanalmente, viene presentata un’analisi al comitato finanza della capogruppo
- una reportistica trimestrale, invece, è presentata al consiglio di gestione, al consiglio di
sorveglianza ed al consiglio di amministrazione
Parla delle modalità in cui le banche offrono servizi e prodotti di corporate finance alle imprese:
- questo, grazie alle proprie attività di Corporate & Investment Banking (CIB)
- sono attività diventante molto importanti per le imprese, vista:
l’elevata concorrenza
la maggiore incertezza
gli alti rischi
UniCreditGroup:
è nato dalla fusione di 7 tra le principali banche italiane
o in seguito è iniziato il processo di internazionalizzazione
oggi: presente in 22 paesi, ma ancora forte identità europea
è stata la prima banca italiana, nel 2003, ad adottare un modello di business basato sulle ‘divisioni’
o sono specializzazioni basate sui segmenti di clientela:
Family & Small – Medium sized enterprises
Private Banking
Corporate & investment Banking