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Etica:

L'etica è una scienza pratica, che si occupa del comportamento dei


singoli; il suo oggetto   fondamentale è rappresentato dalla ricerca e
dalla determinazione del significato della felicità, la quale è il fine
supremo.
La prospettiva etica di Aristotele   non si basa su principi astratti, ma
muove dall'osservazione delle situazioni reali, degli usi e dei costumi dei
popoli, e dalla riflessione su che cosa sia bene fare, tenendo conto delle
circostanze concrete, sociali e storiche.
Quella aristotelica è una posizione che si può considerare attuale, in
quanto, anziché affermare in modo dogmatico la pretesa universalista di
un unico punto di vista morale, si sforza di trovare un compromesso
intorno alla questione dei valori, considerando il rapporto tra gli individui,
e tra questi e le istituzioni, in modo relativo e dinamico.
L'etica non è una scienza dimostrativa e infallibile come la matematica.
Le norme morali non assomigliano alle conclusioni di un ragionamento
necessario e le argomentazioni etiche non hanno la forma della
deduzione da principi primi, unici e necessari. L'etica, infatti, si occupa
dei modi di vivere e di agire degli uomini, che presentano i due seguenti
tratti inconfondibili:
- sono diversi gli uni dagli altri a seconda del tempo e del luogo in cui si
esplicano;
- dipendono dalla libera volontà delle persone.
La differenza dell'etica rispetto alle scienze teoretiche deriva sia dal suo
riferirsi a condizioni storiche e geografiche diversificate, per cui ciò che
per alcuni popoli è bene, per altri è male, sia dal fatto che deve tenere
conto, nelle sue valutazioni, della libertà umana, perché senza la libertà,
e quindi senza una responsabilità individuale nelle scelte, non c'è agire
morale. Per Aristotele i ragionamenti etici non presentano mai
conclusioni assolute e necessarie ma valgono "perlopiù", ossia valgono
in linea di massima, come criterio orientativo per la maggior parte degli
uomini e nella maggior parte delle situazioni, con il beneficio del dubbio.
Il fine dell'etica è la felicità, la quale coincide con quella condizione di
benessere che l'uomo sperimenta quando sta bene con se stesso, con
gli altri e con il proprio ambiente.
Politica:

La proposta politica di Aristotele è fondata sulla concezione dell'uomo


come "animale politico", cioè sulla considerazione che l'uomo, senza la
società, non ha la possibilità di realizzare la propria essenza.
Il compito primario della politica è quello di assicurare le migliori
condizioni di benessere per i cittadini. Tra etica e politica c'è continuità:
la vita associata deve rispettare le finalità all'interno della natura umana
e deve perseguire la giustizia che è la virtù etica più importante.
Alla base dello Stato c'è la famiglia, una complessa struttura a carattere
sociale. Aristotele analizza con grande attenzione, nella Politica, i
molteplici rapporti di questa importante cellula della società, ad esempio
le relazione tre merito, moglie e i figli. Le famiglie rappresentano gli
elementi costituitivi della società: esse si riuniscono in villaggi i quali,
unendosi a loro volta, danno origine alla polis, la città-Stato.
Aristotele ha raccolto ben 158 Costituzioni di Stati diversi, con l'intento di
studiarne pregi e difetti.
Egli non crede che ci sia una forma ideale e perfetta di governo, valida
per tutti gli uomini, ma ritiene che studiando le diverse costituzioni si
possano comprendere le condizioni generali che devono esistere
affinché un qualsiasi organismo di governo si realizzi nel modo migliore.
Per lui ci sono tre tipi fondamentali di costituzione:
- la monarchia o governo di uno solo;
-l'aristocrazia o governo dei migliori;
-la politéia o governo della moltitudine per il conseguimento del
vantaggio di tutti.

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