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Idee per la didattica

Unità didattica

per studenti di scuola secondaria superiore

materia: storia

“Guerra fredda e scontro tra superpotenze”

di

Massimo Ciceri

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Parte 1 – FINALITA’

Finalità EDUCATIVE: in molti POF capita di leggere che l'istituto si impegna a educare gli
studenti a “democraticità e apertura al dialogo”, attraverso una “educazione alla legalità e
apertura alla diversità”. L’unità didattica proposta si inserisce su queste linee tenendo a
fuoco e analizzando in dettaglio il tema dell’equilibrio politico e del dialogo difficile in
situazione di tensioni belliche esasperate. La proposta è quella di raccontare come
“esemplare” lo svolgimento del formidabile e difficilissimo percorso dallo scontro aperto
alla pace tra USA e URSS; un percorso verso la pace e il dialogo di cui nessuno
(specialmente chi, come noi, ha vissuto gli anni della seconda guerra fredda sulla propria
pelle) avrebbe potuto prevedere con certezza gli esiti, e di cui è importante – ora che tutti
abbiamo salvato la pelle – conoscere le mosse decisive e i moventi profondi.

Finalità DISCIPLINARI: L’unità si propone di far riflettere i ragazzi su alcuni problemi del
mondo contemporaneo quali possono essere:

1. - La divisione del globo in “mondi” caratterizzati da marcatori politici, strategici ed


ideologici oltre che culturali e linguistici. Il ruolo delle masse nella politica dei “grandi
schieramenti”. Il problema dell’appartenenza (o la sudditanza…) delle nazioni “satelliti” alle
superpotenze.

2. Il passaggio da una forma di bellicosità “a tappeto” caratteristica della guerra del mondo
antico (grandi eserciti in campo impegnati in battaglie decisive) allo scenario delle guerre
moderne, caratterizzato da strategie di deterrenza, ampliamento del teatro di guerra e
conseguente riduzione dei conflitti nazionali a scontri di livello semplicemente operazionale
o addirittura tattico. I risvolti anche attuali della “corsa agli armamenti”

3. La vera e propria “crisi della guerra”: con la nascita dell’ONU e la nascita dei movimenti
d’opinione pacifisti il mondo affronta per la prima volta in maniera convincente la crisi
dell’assunto klausevitziano secondo cui la guerra può essere “la continuazione della politica
con altri mezzi”. Il percorso verso la fine della guerra fredda e i movimenti d’opinione
pubblica dimostrano chiaramente che la guerra non è più uno strumento politico “risolutivo
e a buon mercato”

4. La difficile partita a scacchi della diplomazia: l’unità si propone di suscitare nei ragazzi la
domanda fondamentale su COME sia stato possibile contenere e disinnescare (forse per la
prima volta nella storia) spaventose spinte all’estensione di conflitti e crisi verso la “guerra
totale”. Si invitano i ragazzi a riflettere sul ruolo degli “operatori di pace”, siano stati essi
uomini consapevoli o politiche di attori collettivi.

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Parte 2 – OBIETTIVI

- Illustrare l’esito della IIWW e chiarire i problemi aperti dalla fine del conflitto
mondiale
- Comprendere le radici storiche e analizzare correttamente le carateristiche dell’ordine
internazionale bipolare del dopoguerra.
- Analizzare alcuni dei fattori di politica economica che determinarono il “sorpasso”
dell’occidente sull’URSS nel secondo dopoguerra. Additare come decisivi e intrecciati
alle strategie politiche e militari questi fattori
- Conoscere gli episodi salienti del confronto tra superpotenze e gettare uno sguardo sui
fatti “centrifughi” rispetto alla contrapposizione USA/URSS
- Analizzare i fatti salienti della “seconda guerra fredda” degli anni settanta/ottanta e
leggere i fatti significativi che portarono alla “caduta del muro di Berlino”
- Individuare e chiarire alcuni argomenti di “ampio respiro” rispetto al tema della
guerra fredda: la politica di “contenimento” americana VS politica di “accerchiamento”
sovietica
- Interrogarsi sulle ricadute sociali che la guerra fredda ha avuto sui popoli
dell’occidente (nello sport, nel cinema, nell’infromazione, nel costume oltre che nella
politica..)

Parte 3 – PREREQUISITI

- Trattazione già completa della II guerra mondiale


- Conoscenza delle teorie marxista e leninista (da filosofia)
- Conoscenze elementari di politica economica (inflazione, moneta e cambi, liberismo e
protezionismo…)
- Conoscenza militare dettagliatissima e accuratamente approfondita delle armi, delle
strategie e degli eserciti della II guerra mondiale (scherzo!!!! Sarà comunque opportuno
un brevissimo accenno ad alcuni temi di storia e tecnica militare: il concetto di
deterrenza, il concetto di strategia, il ruolo dell’innovazione tecnologica nella corsa agli
armamenti, differenza tra armi nucleari tattiche, strategiche e di teatro…)
- Conoscenza di alcune categorie storiografiche e strutture politiche essenziali
(es. democrazia parlamentare, liberalismo, destra e sinistra..)

Parte 4 –lezione frontale

A) – la fine di un conflitto l’inizio di un’attesa


Il punto d’approccio al tema sarà senz’altro la visone del film “thirteen days” e la
lettura di due documenti: il protocollo di intesa di Yalta del 1945 (relativo alla
divisione della Germania in quattro zone di influenza) e il discorso pronunciato da

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Churchill a Fulton, con la celebre definizione di “iron curtain” (sipario di ferro,
tradotto impropriamente dai giornalisti italiani con “cortina” di ferro). Dalla letturae
il confronto dei documenti i ragazzi saranno invitati ad un primo, semplice approccio
di orientamento libero al tema, ricostruendo, secondo la loro prima impressione lo
scenario in atto tra la fine della seconda guerra mondiale e l’inizio della guerra fredda.
Si possono ipotizzare alcune domande-guida per la libera discussione basate sul film

- -In quali rapporti di forze si trovano stati uniti e unione sovietica all’inizio degli anni
’60
- -Qual è il ruolo dell’Onu nella crisi di Cuba? Quale ruolo politico e strategico giocano
le altre nazioni nella crisi?
- qiali sono le ragioni di fondo (politiche, militari economiche…) che secondo voi hanno
condotto due potenze strettamente alleate nella II guerra mondiale a un tale punto di
crisi in un arco di tempo di 15 anni appena?
- E’ possibile delineare all’interno delle superpotenze i confini di contrasti politici e
strategici tra gruppi d’interesse e leadership in contrasto?
- Nel duello tra superpotenze l’opinione pubblica delle singole nazioni ha un peso
rilevante oppure no? Attraverso quali indicatori possiamo leggere in questo duello, i
sentimenti e la voce della “gente comune”,

Data questa discussione libera iniziale (e fissatine i punti sulla lavagna) si partirà con la
spiegazione frontale.

B) – Il quadro si delinea
Febbraio 1945: la Germania e la repubblica di Salò oramai militarmente con le spalle al
muro e politicamente inesistenti, attendono in un clima di fatalismo surreale l’arrivo
della primavera e la spallata finale degli eserciti delle potenze vincitrici. Trattando della
conferenza di Yalta ,più che sottolineare la banale circostanza della “spartizione del
mondo” tra USA e URSS, si approfondirà il delicatissimo tema della “guerra nella
guerra”, cioè della prospettiva politica ormai mutata secondo cui le potenze vincitrici
combattevano proclamando apertamente l’obiettivo di liberare l’Europa dal
nazifascismo, in realtà avendo già spostato da tempo avanti i loro traguardi politici,
nella prospettiva di un’allargamento delle reciproche zone di influenza e controllo
mondiali e nella accresciuta consapevolezza di essere divenute potenze territoriali e
politiche di caratura mai vista prima nello scenario della storia.

Dalla NAZIONE alla SUPERPOTENZA

Si introdurrà a questo punto, il tema del passaggio di Usa e Urss al rango di


SUPERPOTENZE, chiarendo i confini di superiorità politici, militari ed economici
che fanno da sfondo a questa definizione

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L’ottica con cui Molotov aveva firmato il “patto col diavolo” Hitler nel 1939 guidava
ancora le mosse dell’Unione sovietica ripresasi dopo Stalingrado: mentre il mondo
festeggiava la pace, negli anni 1945-1946 dietro le quinte, Usa e Urss si preparavano ad
una seconda “resa dei conti”, in un clima sempre più cupo, peggiorato anche dalla
successione di Truman a Roosvelt
(politica di Roosvelt orientata ad offrire all’URSS una “sfera di influenza” in funzione di
stabilizzazione dell’Europa VS. politica di “contenimento” di Truman):

- Conferenza di Postdam
- Conferenza di Parigi
- Crisi dei Daradanelli del 1946 e appoggio americano alla Turchia e Grecia

Con la crisi dei Dardanelli e il discorso di Truman al congresso nel marzo 1947
(documento da far leggere se possibile) gli Stati Uniti scoprono le loro carte e
dichiarano apertamente di voler “contenere” le mire espansionistiche dell’Urss. Stalin a
sua volta con la costituzione del COMINFORM nel settembre 1947 scoprirà le carte
assumendo per l’Urss il ruolo (congeniale anche al personaggio, tormentato
dall’ossessione dei complotti…) di potenza ACCERCHIATA e tradita, alla disperata
ricerca di alleati fedeli

SINDROME DELL’ACCERCHIAMENTO

Potrebbe essere utile utilizzare le cartine e i testi dell’Atlante Geopolitico Garzanti per
aprire una prospettiva sul punto di vista sovietico in merito alla contrapposizione con gli
Stati Uniti: sarà importante portare i ragazzi a considerare le due differenti prospettive
politiche (aggressione del capitalismo vs. espansione della dittatura comunista) da un
punto di vista assolutamente non emotivo ma storico/critico

C) –URSS: la dittatura “tollerabile”


L’URSS esce dalla II guerra mondiale notevolmente provata. La vittoria sui nazisti era
stata possibile da una parte grazie allo straordinario coraggio patriottico del popolo
sovietico ma soprattutto grazie allo spaventoso freddo cinismo con cui Stalin e la
nomenklatura mandarono al massacro un numero enorme di soldati per contrastare la
superiorità tecnica dell’esercito tedesco. Fino al 1953, anno della sua Morte e al XX
congresso del PCUS Stalin, di fatto, portava alle estreme conseguenze la prima parte
della dottrina di Lenin secondo cui una dittatura rivoluzionaria avrebbe dovuto
precedere la realizzazione del comunismo vero e proprio.

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La vittoria militare aprì per l’Unione Sovietica e per Stalin due ordini di problemi
politici:

- la ricostruzione del territorio e dell’economia, la definizione delle riparazioni di


guerra (pressione enorme sugli ex alleati della Germania ( Ungheria, Cecoslovachia,
Romania e Bulgaria ), sviluppo dell’industria pesante, stroncatura del libero mercato,
riforme agrarie nazionalizzazioni)

- Il controllo politico degli stati europei nella propria sfera di influenza e difesa
della “fortezza” europa: (instaurazione delle democrazie popolari: abile diplomazia per
condurre al governo Morawski in polonia, violenze contro il partito dei contadini in
Ungheria colpo di stato in cecoslovacchia nel 48 contro il governo Gottwald e contro
Benes, corsa al nucleare)

La fine della fallimentare dittatura stalinista e il XX congresso del PCUS indicano


all’unione sovietica la via di una inevitabile apertura a dinamiche economiche di libero
mercato (riforma agraria, “rincorsa” economica agli USA) e a un clima di “distensione”
in politica estera (simbolica la linea rossa USA URSS) che oscilla dalla “coesistenza
pacifica” alla “coesistenza competitiva”. Il “colpo di stato” che porta alla lunghissima
presidenza Breznev è indicativo della complessa realtà politica sovietica.

D) – USA: il potere del denaro


Gli USA escono dalla guerra mondiale economicamente rafforzati e in posizione
strategica eminente. Alla fine della guerra gli USA si ritrovarono con la più potente
marina e aviazione militare del mondo e la sua supremazia militare era garantita dal
possesso della bomba atomica. Con gli accordi di Breton Woods del 1944 il dollaro
sostituisce la sterlina sul mercato dei cambi e la nascita di un sistema monetario (la
Banca Mondiale ed il Fondo Monetario Internazionale) dollar-oriented formalizza la
nascita degli USA come superpotenza. I confini economici dell’area dollaro segnano
infatti quasi i confini politici rispetto al blocco sovietico..
L’ affermazione della libertà di commercio su scala mondiale e lo sviluppo della
democrazia come struttura politica inevitabile per sostenere il libero mercato sono gli
obiettivi strategici degli usa nella guerra fredda.
Ogni blocco vive nel proprio interno la frattura profonda del mondo diviso: se nel blococ
sovietico le purghe staliniane e l’ossessione per i nemici del popolo fanno la loro parte
nel tentativo di disinfettare l’ideologia comunista dai germi perversi del capitalismo, nel
blocco americano è il senatore americano McCarthy a portare avanti misure repressive
che portarono all’estromissione dal pubblico impiego tutti i sospetti simpatizzanti
comunisti.
Nella spiegazione verrà dato risalto poi al meccanismo del: Piano Marshall (concessione
agli stati europei di prestiti a basso interesse o a fondo perduto e fornitura di massicci
aiuti in beni alimentari, materie prime e rinnovamento tecnico) base del forte legame tra

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USA e Europa occidentale (Stalin impone ai governi di Varsavia e di Praga di rifiutare
l’offerta americana).
La competizione economica e politica tra Europa occidentale e orientale ha due
“ombrelli” militari - Patto Atlantico (NATO) e Patto di Varsavia – che influenzano
pesantemente le scelte di politica estera dei paesi europei. (verrà dato qualche cenno sui
piani di reciproco attacco in europa delle due alleanze militari traendoli dal volume “la
terza guerra mondiale” di j. Hackett. Verrà inoltre proposto agli studenti un lavoro di
gruppo di ricostruzione della “crisi dei missili” di Comiso del 1983, come ricognizione
significativa della situazione di “sovranità limitata” dei paesi europei durante la prima e
la seconda guerra fredda)

E) – la lotta economica
Gli Stati Uniti decisi difensori del libero mercato, attraggono l’economia delle
democrazie europee nell’orbita della NATO anzitutto con prestiti ingenti (1947 piano
Marshall) ai paesi distrutti dalla guerra. La politica economica statunitense si basa su
una politica monetaria incardinata sul dollaro forte (accordi di Bretton Woods 1944 –
Fondo Monetario Internazionale) e vivacizzata dall’abbattimento delle barriere
doganale (accordi GATT 1947)

Grazie al COMECON , il “ consiglio di mutua assistenza economica “ l‘URSS sceglie


una politica fortemente dirigista dei processi di produzione dei paesi satelliti in modo
tale che questi risultassero complementari a quelli russi. I tassi di scambio all’interno
dell’area del rublo, nonché la quantità ed i prezzi dei beni scambiati furono quindi
rigidamente controllati dal potere sovietico.

F) – la contrapposizione militare
Il percorso strategico di contrapposizione delle superpotenze si snoda su alcuni punti ben
noti

divisione dei paesi europei in alleanze (patto di Varsavia v. NATO)


- strategia militare sovietica (in caso di guerra in Europa) basata
sull’occupazione rapida del territorio europeo VS. strategia NATO della conservazione
di “sacche di resistenza” alle spalle degli occupanti
- Influenza militare (osservatori, consiglieri) stretta sui paesi in via di
decolonizzazione (africa, sudest asiatico) o in forte contrasto politico (medio oriente)
tramite operazioni segrete, invio di consiglieri militari e osservatori, sostegno politico
- Escalation nucleare (si espliciterà il concetto di DETERRENZA) progressiva
fino agli accordi bilaterali di smantellamento di armi atomiche (SALT, SALT2,
START) degli anni ’80, ’90

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- Coinvolgimento diretto di una delle due superpotenze in conflitti locali (Corea,
Vietnam, Afghanistan, Iraq)

Il Mondo diviso
Tramite una ricognizione di atlanti storici si inviteranno i discenti a considerare le “sfere
di influenza” planetarie delle due superpotenze e il grado più o meno “stretto”
di alleanza delle nazioni mondiali ai due blocchi

G) –Punti di attrito tra le due superpotenze…


(verranno proposti, eventualmente con l’ausilio di schede multimediali, ricognizioni dei
principali e significativi terreni di scontro e di crisi. Non sto qui a raccontare per filo e
per segno ogni singola guerra se no devo scrivere per degli anni…

1. – Crisi di Berlino e divisione tra Berlino est e Ovest (1948)


2. _ Guerra di corea (1950/1953)
3. _ Tentativo della Baia dei Porci e Crisi dei missili a Cuba (1962)
4. _ Guerra del Vietnam (1964-1974))
5. _ Crisi dei missili “di teatro” nucleari europei (anni ’80)

(altri teatri di guerra e conflitti – guerre arabo/isareliane in medio oriente,


decolonizzazione africana, moti di insurrezione nell’europa dell’est – verranno
certamente citati come rilevanti ai fini della “partita a scacchi” tra superpotenze, ma non
esemplari del diretto faccia a faccia tra blocchi contrapposti. Si metterà l’accento sul
fatto che anche conflitti all’apparenza distanti dalla logica di contrapposizione della
guerra fredda furono in realtà profondamente “drogati” dall’invio di consiglieri militari
e ingenti capitali alle parti in lotta da parte di USA e URSS)

H) – E spinte centrifughe alla chiusura dei “due mondi”

1) L’ONU.
Creata nella conferenza di S.Francisco sulle ceneri della Società delle Nazioni, con
l’obiettivo di salvare le generazioni future dal “flagello della guerra” e di impiegare
“strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i
popoli”, l’ONU rappresenta la concreta volontà dell’umanità di uscire da logiche
strategiche meramente territoriali e nazionalistiche per arrivare finalmente ad una
logica di diritto internazionale e di suprema sovranità sovranazionale (cfr. in questa
direzione anche il Processo di Norimberga e quello al Giappone). Veranno letti e
analizzati il premabolo della carta di nascita dell’ONU e verrà analizzata la struttura

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delle Nazioni Unite (Segretariato generale, Assemblea generale, Consiglio di
sicurezza…)

2) i “NON ALLINEATI”
trainante la Yugoslavia di Tito che nel 1948 , vista la scarsa presenza dell‘armata rossa
sul suo territorio, arrivò ad una rottura definitiva con l’URSS per quanto riguardava le
relazioni economiche e militari , aderendo invece al piano Marshall e intensificando gli
scambi con l ‘ occidente . Si proclamò quindi repubblica federale e concesse ampie
autonomie alle sue sei regioni .
Cfr. anche la conferenza di Bandung (1955) tra i vari paesi afro-asiatici non allineati , i
quali proclamarono la volontà di essere ormai soggetti attivi e non più oggetti di azioni
politiche e la possibilità di una pacifica convivenza tra sistemi politici e sociali diversi .
Rilevante e da mettere a fuoco anche il ruolo centrifugo della Cina come paese comunista
ma non stretto alleato dell’URSS

I) – Tentativi di svincolarsi: il XX congresso del PCUS, la presidenza Kennedy e


l’enciclica “pacem in terris”
Dopo la morte di Baffone (1953) Nikita Kruscev dovette fare i conti con un paese enorme
ma profondamente arretrato e virtualmente fuori bersaglio rispetto agli obiettivi
ambiziosi che Baffone aveva pensato nel suo cervello di gallina. Un cambiamento di
rotta era inevitabile.
A parte il riaggiustamento di alcune direttive economiche interne, il XX congresso segnò
per i sovietici l’interpretazione del confronto tra i due blocchi soprattutto in chiave di
competizione economica fra i due sistemi: la vittoria sarebbe andata a quella capace di
assicurare al popolo il più alto grado di benessere e di giustizia sociale. Lo scontro
militare andava allontanadosi (soprattutto per l’impossibilità pratica di sconfiggere
l’avversario) e dovevano essere trovate nuove strategie. Nel XX congresso si abbandonò
lo stalinismo prima di tutto come linea strategica estranea alla linea ideologica marxista,
cercando di restituire al partito una sua identità ideologica non corrotta dalla
“secolarizzazione” politico militare fatta da Baffone.
(possibile qui un laboratorio sui giornali d’epoca per leggere e discutere in classe il
difficile passaggio del PCI e di Togliatti alla luce delle rivelazioni del XX
congresso)
Da parte americana la presidenza di John Fitzgerald Kennedy - il primo cattolico a entrare
alla Casa Bianca. – con una linea in politica estera ostile alla semplice opzione militare,
va letta in modo speculare rispetto alla presidenza Kruscev: anche gli americani
incontrano i primi segni di crisi interna (l’america “alla Doris Day” si va sgretolando
sotto il peso dei conflitti razziali..) e interpretano l’anticomunismo dogmnatico e la
politica del “primo colpo” come sostanzialmente privi di prospettive. Senza però cedere
mai sul tema della supremazia (la questione di Cuba fu un chiaro esempio di questo
nuovo clima che seppur teso si risolse col ritorno al dialogo)

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Infine, determinanti, i cattolici: Giovanni XXIII rinnova profondamente l’atteggiamento
sociale e la politica intrenazionale della chiesa (Concilio Vaticano II), e con l’enciclica
“Pacem in terris” si pone decisamente al centro della politica, sostenendo
“l’imprescindibile necessità della pace per il cammino illuminato e costruttivo della
civiltà umana”.

J) – La ripresa dello scontro: gli anni settanta


(verrà posto l’accento in particolar modo sulla crisi dei missili di teatro europea e sulla
serie dei trattati SALT, sulla crisi delle “guerre stellari” e sulla decisa spinta in avanti
alla politica di confronto aperto che Reagan impresse agli USA negli anni ’80. Peraltro
sarà rilevante anche dire qualcosa sulla conferenza di Helsinki e il tentativo
dell’europa di affrancarsi dalla politica dei due blocchi)

K) – Guerra fredda e società


(L’argomento è vasto e si presta a un buon lavoro di gruppo con gli studenti, analizzando
materiale documentario, oggetti, manifesti pubblicitari, spettacoli radio televisivi. Un
laboratorio di ricerca sul tema è auspicabile)

I) – La fine: il crollo dell’URSS


verranno date le informazioni essenziali sulla crisi che negli anni ’90 ha travolto l’URSS:
nel 1989 in europa la serie dei piccoli cambiamenti democratici, e le resistenze al
comunismo nei paesi dell’est europa hanno brusca accelerazione quando l’ Ungheria, il
10 settembre aprì i suio confini con l’Austria. Il governo della DDR aveva
disperatamente cercato di impedire questa dcisione, ma la prospettiva di una migliore
collaborazione con l’ovest, era per gli ungheresi era più importante dellla solidarietà
ideologica con la DDR.
Nell’ottobre del 1989 anche gli eventi nella DDR precipitarono. Sotto la pressione delle
manifestazioni di massa e del flusso sempre crescente di persone che lasciavano il
paese, molte amministrazioni comunali si sciolsero e furono sostituite da organi ai quali
partecipavano per la prima volta anche gruppi di opposizione. La crepa diventa una
frana e il muro di Berlino cade durante il capodanno del 1989. Da lì alla riunificazione
delle due germanie il passo fu breve, anche perché la spaventosa voragine economica e
politica aperta dalla crisi dell’89 non poteva essere risolta dalla DDR resasi
indipendente dall’URSS.
L’URSS a sua volta, dopo anni di immobilismo conservatore brezneviano, apre suo
malgrqado alle riforme con la presidenza di M.Gorbaciov raccogliendo la sfida estera. Il
gruppo dirigente lanciò quindi tre parole d'ordine: GLASNOST (trasparenza);
USKORENIE (accelerazione), appello ad un'accelerazione dello sviluppo economico;

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infine PERESTROJKA (ristrutturazione). La riforma economica trascina con sé la
riforma politica: la parola del Partito cessa di essere verità assoluta e la censura
centralizzata inizia ad indebolirsi, aprendo il fururo dell’URSS a incognite spaventose e
ad anni durissimi di miseria e stagnazione
Furono quindi definite tre linee d'azione fondamentali: la fine definitiva della lotta Est-
Ovest attraverso un disarmo negoziato con gli Stati Uniti e la risoluzione dei conflitti
regionali; l'intensificazione degli scambi commerciali con l'estero; il riconoscimento
dello status quo nel mondo intero senza più privilegiare gli stati marxisti-leninisti.

L) –Periodizzazione
Può essere ipotizzabile, a conclusione dell’intervento, un riepilogo approfondito del
confronto duro tra le superpotenze che si appoggi non solo su una cronologia ricavabile
dall’Atlante Storico Grazanti, ma che proponga una periodizzazione significativa di
questo genere

- 1944-1948 – Passaggio dalla guerra guerreggiata alla guerra fredda: Usa ed


Urss si affermano come superpotenze e affermano le posizioni reciproche. Si afferma la
dottrina Truman del contenimento
- 1948-1956 – Sono gli anni della guerra fredda vera e propria, con la
contrapposizione “dura” tra superpotenze e l’escalation nucleare. Fino al XX congresso
del PCUS
- 1956-1973 – si alternano spinte verso la “distensione” e tensioni pericolose tra
superpotenze (Presidenze Breznev e Kennedy, episodi di Vietnam, Cuba…)
- 1973-1985 E’ il periodo della cosiddetta seconda guerra fredda e della grande
“offensiva” americana contro l’URSS (presidenze Carter e Reagan). I trattati contro la
proliferazione delle armi atomiche modificano però in senso di uno scioglimento dei
contrarti il quadro politico internazionale.
- 1985-1991 – Perestroijka, glasnost e presidenza Gorbaciov portano alla
definitiva fine della guerra fredda e dello scontro USA URSS

Parte 5 – VALUTAZIONE

Anche qui sono proponibili tre parti di valutazione

-1) Un test a domande a risposta chiusa per valutare i livelli minimi di orientamento nel
contesto e per valutare la corretta periodizzazione e conoscenza degli elementi
essenziali della questione (30% della valutazione)

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-2) una valutazione dei laboratori e lavori di gruppo (30%)

-3) Una interrogazione o articolo di 30 righe che permetta la riflessione su temi ampi
trattati nell’unità, ad esempio:

1. Il concetto di “superpotenza” e le fasi di trasformazione di nazioni in superpotenze


2. Il livello politico/ideologico della contrapposizione: avere ben chiari e saper
raccontare i termini delle inconciliabili differenze tra est e ovest
3. Il livello strategico militare dello scontro: dimostrare di aver compreso i significati
delle strategie dei due blocchi e di aver compreso il senso delle crisi politico/militari
della guerra fredda
4. Il significato dei momenti centrifughi e di opposizione: si dovrà dimostrare di avere
chiaro il ruolo dell’onu, dei movimenti d’opinione, dei non allineati e della chiesa
cattolica nello scontro tra superpotenze
5. Il livello diplomatico dello scontro: si dovrà dimostrare di avere chiaro il rapporto tra
crisi politiche interne di america e urss con le ricadute in politica estera. Si richiederà
l’analisi del concetto di “distensione”
6. Il livello economico dello scontro: si dovrà dimostrare di aver compreso le spinte
economiche in gioco nel periodo della guerra fredda.
7. L’epilogo della guerra fredda: si dovrà dimostrare di aver ben compreso il fenomeno
del “crollo” dell’unione sovietica, le sue cause e le sue conseguenze sul mondo
occidentale

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