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editoriale

C’è un’età in cui credi che tutto cambierà.


Un’età in cui diventerai più morbida, più accogliente, più dolce, più complice. Un’età in cui
dimenticherai e perdonerai tutto. Anche perché da perdonare alla fin fine cosa c’è? Non
abbastanza per alzare muri e rispondere coi sassi. Sarai adulta finalmente. Sarai una donna di
fronte a un’altra donna, e capirai. Non avrai più bisogno di scontrarti né di compiacere, di
opporre con violenza le tue ragioni alle sue, di fare qualsiasi cosa per non somigliarle e liberarti
una volta per tutte da quello sguardo che ti insegue sempre, che a volte dice altro da quello che
la bocca dice e lancia gommini ad aria compressa che non uccidono, ma fanno un male cane.
Anche se poi non te ne frega niente di quello che lei pensa di te, siete il giorno e la notte, siete
lontane, ognuna incatenata alla sua vita, finalmente legate solo da un vincolo di sangue, non più
da chiavi, chiamate, permessi, divieti, ricatti, gioghi sentimentali e piccoli segreti che lo dico solo
a te, non dirlo a papà. E invece te ne frega, porca vacca, neanche avessi ancora dieci anni. E ti
dispiace non essere migliore, qualsiasi cosa voglia dire. Per renderla fiera e felice per te.

Ci sono mamme grandi come massi. Mamme che fanno ombra e


impediscono il passo. Mamme leggere che volano via, soavi, distratte, femmine e coiffate fino
all’ultimo giorno. Mamme che tirano a fondo e mamme che ti buttano lontano, perché sanno
che non gli appartieni, che sei del mondo. La mia è nata per fare la mamma, con la maiuscola in
tutte le lettere, non solo la prima: MAMMA. Con le lucine tutte accese come una scritta del
luna park. Sempre presente, calda. Con un odore tutto suo che sento ancora nelle narici, fatto di
cose dolci e buone, come di latte e biscotti, di ciambellone che lievita in forno. Come si fa a non
essere grate quando si cresce con una madre così? E invece spesso si diventa feroci, insofferenti a
tanta cura, desiderose di libertà. L’amore a volte è una coperta che soffoca. E noi troppo diverse
per rannicchiarci l’una nell’altra e sopravvivere a quella brutta battaglia che è il crescere.
Per diventare altro: non più solo figlia, non più solo madre.

Non so se sono la mamma che sono per reazione. Tanto lei


ansiosa, quanto io abile nel minimizzare, allergica al telefono, insofferente ai diktat del bravo
genitore, disposta sempre a negoziare sulle regole ma mai sulle cose che riguardano me. Non
avrei mai potuto essere mamma e basta, tu invece sì. E forse ti è mancato essere altro, ma l’hai
capito tardi. È anche per questo che mi arrabbiavo tanto. Avrei voluto salvarti dalla tua
mammitudine, dalla difficoltà a trovare un interstizio – tra la figlia ubbidiente che sei stata e la
madre con le lettere in grassetto – in cui poter essere solamente tu. Io questa cosa l’ho perseguita
sempre, questo non perdermi di vista, e forse, anzi di sicuro, non sono diventata brava come te,
«Ci sono
ma non ho rimpianti. Resto una mamma con le minuscole, senza velleità, e cerco alle mie mamme che ti
figlie di trasmettere altro oltre al calore di una chioccia (che poi magari, solo quello vogliono).
tirano a fondo
L’età della dolcezza e della resa delle armi comunque credo e mamme che
non arrivi mai, non c’illudiamo. E l’ho capito in modo chiaro sentendo le storie di amore e
ti buttano
FOTO FEDERICA FIORI, ILLUSTRAZIONE SARA NOT

arsenico raccolte da Concita De Gregorio nel docufilm Lievito madre: 15 confessioni senza
rete di ragazzacce del secolo scorso, da Natalia Aspesi a Luciana Castellina, da Inge lontano, perché
Feltrinelli a Dacia Maraini, per dirci che le madri sono quasi per tutte un bell’intralcio,
eppure necessario. A loro, e a questo strano miscuglio di tenerezza e chiodi, sensi di colpa e sanno che
nostalgia, è dedicato questo numero. Fatto di lettere aperte, scambi di abiti e confessioni.
Abbiamo lasciato la parola anche alle nostre figlie adolescenti (pag. 78) per capire se aver
appartieni al
abdicato al ruolo di genitrici vecchio stampo per diventare amiche sia stato un bene o un mondo»
male. Cosa ci abbiamo perso? E cosa guadagnato? Per il momento, solo il doppio dei vestiti.
Poi si vedrà, ma intanto non è poco.

Maria Elena Viola, direttore di GIOIA! Scrivetemi a: direttoregioia@hearst.it


9
sommario

IN QUESTO
NUMERO
9 L’editoriale
di Maria Elena Viola

44
14 Posta per Gioia!
14 Spillo
di Lisa Corva
16 Maleducazione
sentimentale MATT DAMON.
di Barbara Alberti «IL CINEMA
19 Sette idee per la È UNA COSA
settimana SERIA»
di Federica Fiori

25
SE NE PARLA
Io c’ero: maschio,
17 anni, in marcia
in copertina

61
30 Taglia e cuci
di Serena La Rosa
34 Zoom
di Stefania Miretti
36 L’opinione DONNE CONTRO
di Corrado Formigli LA CAMORRA.
«A SCAMPIA
CI SIAMO
ATTUALITÀ ANCHE NOI»
40 Noomi Rapace.
Sette volte me
44 Matt Damon.

40
Basta giocare
46 Cara mamma
ti volevo dire...
54 Me lo presti?
NOOMI
61 L’anti Gomorra
RAPACE.
siamo noi
«E ORA
68 Stai Serena CHIAMATEMI
di Serena La Rosa JANE BOND»
71 In prima persona
74 La terrazza
di Guia Soncini

in copertina
LETTERE
APERTE
ALLA MAMMA 46
sommario
78
GUARDAROBA
PER DUE 77
MODA
Sei il mio amore
78 Io & lei
108 I senza tempo

in copertina
112 Pietra miliare
114 Sulla cresta dell’onda
116 Now New Next
di Federica Fiori
122 Michimood
di Michela Gattermayer

BELLEZZA
& WELLNESS
127 Cosa fai a dicembre?
128 Cambio testa
136 Best of beauty

128
LIFESTYLE
138 Aids: hai fatto il test?
143 Rossa d’assalto
HAIRSTYLE 149 Pink & petrolio
PER
LE FESTE 152 Le Maldive che vuoi tu

116
162 Oroscopo
di Ilaria Castelli

PASSAPAROLA
SARI SOLIDALI
in copertina VUOI AVERE IL LOOK DI
157 Libri. Cinema. Arte
Musica. Televisione

ANDREA E ALYSSIA?
Da sinistra, cappotto Max Mara; abito

152
silhouette, Fabiana Filippi; orecchini d’ottone
con galvanica oro, pavè di zirconi bianchi e
cristallo Swarovski, Brosway; sneakers
Reebok. Cappotto di cammello zibellinato e MALDIVE:
L’idea felpa con cappuccio, Max Mara; collana
d’ottone con galvanica oro e pavé di zirconi, TRE MODI
MODA Brosway; jeans Mango; sneakers Reebok.
Foto Bruno Barbazan. Styling Monica
DI VIVERLE
IL PALTÒ Curetti e Camilla Rolla. Hanno collaborato
Roberta Astarita e Elisabetta Cavalitto.

in copertina
CAMMELLO Trucco Claudia Marchetti using Biotherm
NON HA ETÀ Aquasource e assistente Bonnie Caria,
entrambe per GreenAppleItaly. Capelli
Maurizio Morreale@MH Artist using Cotril.
E IL MAKE UP?
Per mamma Andrea, viso luminoso con il
Primer viso illuminante e il fondotinta in
crema Zero Défault. Per la figlia Alyssia,
incarnato splendente con il Duo illuminante
giovinezza radiosa. Sulle palpebre
l’ombretto colore vegetale 41 Peche Nacré
e ciglia lunghissime con il Mascara Vertige
Longuer Noir. Bocca naturale con lo stilo
labbra 51 beige.Tutto Yves Rocher.

12
www.gioia.it lettere

il sito delle idee


cose da fare, oggetti del desiderio e opinioni
a cura di Gloria Ghiara
Scrivici
Commenti da fare? Noi siamo qui:
gioiaposta@hearst.it, facebook.com/
Gioiamagazine
Se toccasse a mio figlio
Il 20 novembre è stata la Giornata mondiale dei diritti
dei bambini, che non abbiamo potuto festeggiare per le
tante violazioni di cui i più piccoli sono le prime vittime.
Si continua a morire di fame, di guerra, in un mondo
incapace di globalizzare i valori più elementari, i diritti
umani ignorati dalla politica e da chi si professa

GETTY IMAGES
caritatevole fino a quando la miseria, altrui, non ne
lambisca l’agiatezza. Ogni giorno muoiono per
Che capelli vuoi quest’inverno? malnutrizione 8.000 bambini, che hanno il solo torto di
I colori e i tagli intercettati sulle passerelle e spiegati dai top essere invisibili, perché non vogliamo vederli. Cosa
hairstylist: trova il tuo look su gioia.it/bellezza/capelli accadrebbe se ogni giorno morissero 80 bambini che
frequentano la scuola dei nostri figli? Sarebbe una
tragedia anche se ne morisse “soltanto” uno all’anno.
Guardiamo nostro figlio e proviamo a immaginare
8.000 corpicini come il suo straziati: non ci si riesce.
E c’è Si perde la dimensione biblica di questa carneficina: più

anche l’app! sono e più lontane sono le vittime, meno il loro dramma
ci emoziona. Allora è meglio tornare allo sguardo di un
Scarica subito l’app di Gioia! bambino che ci sia caro, e provare a immaginarlo sfinito
da App Store e Google Play solo perché nato dalla parte sbagliata del mondo.
Store Forse ci sarà più facile compiere un gesto di solidarietà.
Sarebbe bello che ciascuno di noi adottasse, nelle tante
forme praticabili, un bambino che solo per caso, “per
Cerca gioiamagazine fortuna”, non è il nostro. Salveremmo almeno due vite:
la sua e la nostra. Maurizio Parodi

Nel prossimo numero... Risponde Maria Elena Viola


Non aggiungo altro. Ha già detto tutto lei. Grazie.
MOSCHINO

I nostri errori
1. La guaina di Triumph pubblicata su Gioia! 46,
a pag. 144 , fa parte della linea Airy Sensation.
2. Il numero di telefono del’Asmana Wellness Center
di Firenze, pubblicato su Gioia! 46, a pag. 170,
è 055/776771. Ci scusiamo con le lettrici
e con gli interessati.

Lo spillo di Gioia! DI WWW.LISACORVA.COM

Speciale
regali “ Porto in salvo dal freddo le parole/
curo l’ombra dell’erba, la coltivo/ alla luce
notturna delle aiuole,/ custodisco la casa
dove vivo,/ dico piano il tuo nome,
lo conservo / per l’inverno che viene,


Tante idee facili, creative, super trendy come un lume. (Francesco Scarabicchi)
da mettere sotto l’albero
Tu, la mia coperta per l’inverno.

14
maleducazione sentimentale

ORA CHE
BARBARA
È TORNATO,
NON FARTI
Quel RICATTO
ALBERTI
SCRITTRICE. UNA
SPIA DELL’AMORE
FREGARE
DALLA PAURA
millenario Mi sono innamorata di lui da

a cui bisogna
ragazzina, e lo sono rimasta
sempre. Ma lui amava un’altra,
la sposò e se ne andarono.

dire BASTA
È tornato, divorziato, la moglie
gli mette contro il figlio. Per
la prima volta mi ha “vista”, e
si è innamorato. Ma io ho paura
Ho 32 anni, un fisico prorompente, una laurea in Lingue di uno che si sentiva finito e dal
e spesso lavoro come interprete. Viaggio, conosco tanta gente, e vedo che mio incontro ha avuto una spinta
questa faccenda delle molestie sessuali è internazionale: ogni tanto mi capita a ricominciare. Sarò all’altezza?
qualche ricatto professionale, qualche brutto incontro, ma io non sono E lui, vorrà solo essere consolato?
ricattabile, perché so di essere brava e non mi mancano le offerte di lavoro. Mi Minnie
fanno perfino pena questi poveracci complessati, così ridicoli che per toccare
una donna ricorrono a questi trucchi. Una volta ho minacciato di mettermi a E dai Minnie, per una volta che
finisce bene ti fai fregare dalla
urlare, un’altra di denunciarlo in Rete. E dico che ho registrato tutto sul
paura? I miracoli succedono solo
telefonino. Diventano degli agnelli. Quando le ragazze accettano il ricatto, si
a chi se li aspetta, e ne è già
incontrano i due antichi ruoli umani: il maschio fa il dominatore e la donna
successo uno: l’uomo che non hai
rientra nella sua sottomissione millenaria. Alla nipote, figlia di mia sorella, mai scordato, che hai invocato
cerco di trasmettere le due cose che rendono forte una donna: una solida e pianto, il cui pensiero ti ha
preparazione e la consapevolezza che la dignità è un diritto. Mara Luna impedito di avere storie durature,
lui che può essere solo lui e
Le molestie: tutte legate al ricatto professionale, come se gli an- nessun altro, torna, ha il colpo di
tichi padroni volessero farci pagare una tassa per lavorare. Ades- fulmine, e tu ti nascondi dietro
so che tante prendono coraggio e raccontano, anch’io tiro fuori da un dubbi assurdi? Invece di
cassettino di cent’anni fa l’unica volta che mi accadde. Avevo spedito il prenderlo fra le braccia lo guardi
primo libro a uno scrittore che dirigeva una casa editrice. Mi rispose en- con diffidenza, ti chiedi ma come
sarà? Schiantato dal senso di
tusiasta: «Saremo onorati di pubblicarlo!». Ci vediamo, il tempo di dire
colpa, debole, spaventato
buongiorno e mi salta addosso. Mi è venuta una rabbia furibonda: ma
dall’amore, vorrà che gli faccia
come, il libro era geniale e ora diventa un ricatto? L’ho preso a botte, era da madre, o da infermiera?
più grosso di me, ma l’orgoglio ferito Magari tutte queste cose,
mi dava una forza da Hulk. Poi ho o anche peggio, ma tu lo amerai
saputo che ad altre era successa la com’è, poiché lo ami, se lo ami.
stessa cosa, e che gli avevano menato «Il tempo di dire Sarò all’altezza? Certamente no,
tutte. Non una che ci fosse stata: ma
allora, lui non voleva consumare l’at-
buongiorno e mi o sì, a momenti, ma non è un
esame, o una gara, non devi
to, voleva essere malmenato! Quindi salta addosso. vincere un Oscar ma solo volergli
paradossalmente la sua violenza era L’ho preso a bene, con tutti gli sbagli e le
imperfezioni di noi umani, il cui
riuscita. Non fu un trauma. Anch’io,
ILLUSTRAZIONE DI MAURIZIO ZORAT

come te, ebbi una specie di disgustata


botte: l’orgoglio solo riscatto è stringerci a chi

pietà per lui, restando però ben con- ferito mi dava vogliamo veramente.

tenta di averlo preso a schiaffi e sgru- una forza da


gnoni, e reso ridicolo raccontandolo
a tutti, perfino con una inconfessabi- Hulk» Scrivete a Barbara Alberti all’indirizzo:
le sfumatura di vanteria. maleducazione.sentimentale@hearst.it

16
Che
Sette idee per la settimana
!
DI FEDERICA FIORI

Gioia!
loves
Che ne dici di...

1
SU MISURA
BANGLES
COMPONIBILI,
COLLEZIONE MIMMI
DI BOCCADAMO.
BOCCADAMO.COM

... bangle a volontà?


Puoi accumularli, indossarli “lisci” o colmarli di charms, puoi
seguire il tuo istinto fashion o scegliere accuratamente i simboli per
descrivere un momento speciale della tua vita. I nuovi bangle
semirigidi di Boccadamo non ti stancheranno mai: regalali alla
mamma, a un’amica, a una sorella o a tua figlia, ma anche a te
stessa: tanto, non passeranno mai di moda. Le varianti sono
all’altezza delle migliori aspettative: rodiati o placcati in oro rosa
(ma anche in oro giallo), con perle o cristalli Swarovski colorati, con
boules satinate, sfere diamantate e puntinate dalle lavorazioni
inedite. Che aspetti? Il Natale (non) può aspettare... F.Fi.

19
3
sette idee

2
... un souvenir
Italian proud?
Se passi da Londra, entra da Harrods
e lustrati gli occhi calandoti nel magico Natale
allestito da Dolce & Gabbana.
Luminarie, carretti, fiori, tradizioni,
sentimenti e, naturalmente,
tanta moda! dolcegabbana.com

4
... ascoltare la seta?
C’è una boutique (effimera, per di più), che vale
un viaggio (a Roma). Proprio come una mostra:
Hermès Silk Mix, in via Condotti fino
... accendere il look?
Non solo in vista delle feste: basta un tocco di Diorific Precious
Rocks per regalare al tuo colorito una luminosità delicata,
delineando e illuminando il viso con lievi bagliori dorati. La cipria
in polvere libera, nascosta sotto il coperchio dorato e la reticella,
evoca il taglio grafico delle pietre preziose (€ 56,31). dior.com

... salvare
al 31 gennaio, è un percorso sensoriale tra vista
e udito. L’allestimento è quello di un negozio il pianeta?
di dischi: a ogni carré maschile è abbinato

5
«E tu, cosa stai facendo?». È la domanda
un pezzo della colonna sonora delle sfilate
che ci pone il Calendario Lavazza 2018
degli ultimi otto anni, e a ogni cravatta
attraverso i ritratti di 17 celebrities
corrisponde un brano uscito nel 2017.
(come l’attore Jeremy Renner, nella
Ovunque, seta come musica da ascoltare. Per
foto) che si fanno ambasciatori di
sognare, fantasticare, astrarsi, evadere.
altrettanti obiettivi di sviluppo
#HermesSilkMix, hermes.com
sostenibile dell’Onu per rendere la Terra
un posto migliore. Se riusciremo a
concretizzarli entro il 2030 dipende
anche da noi: agisci, ora! lavazza.it G.G.

... un abito
per le feste?
GETTY IMAGES, PLATON/COURTESY OF LAVAZZA

6
Rosso, ovvio:
il colore è super
trendy. E la
robe-manteau
dona a tutte.
Rinascimento.
7
sette idee

Che ne dici di...


segnare in agenda
dal 30 novembre al 6 dicembre a cura di Isabella Lechi

fumetti venerdì 1
Il ladro fuoriclasse arriva a
Bergamo e i fans accorrono a
vederlo. La mostra Diabolik a
mano, allestita alla 255 Raw Gallery,
espone i disegni originali (sopra)
e un intero album del “papà”
del re del terrore, il disegnatore
Enzo Facciolo. Fino al 26 gennaio.
255.gallery/raw

televisione giovedì 30
Se amate i film storici non potete
perdere la quinta stagione di
Vikings, creata da Michael Hirst,
l’ideatore di Elisabeth e I Tudors.
Riuscirà la saggia Lagertha a
fronteggiare i nemici? Da oggi, ogni
giovedì su Timvision. timvision.it

charity sabato 2
Siete tutti invitati a festeggiare i 10
anni di Smarathon: dalle 19
all’Espace d’hotes di Milano,
super party per raccogliere fondi a
favore della ricerca sull’atrofia
muscolare spinale. smarathon.eu

cinema lunedì 4 fotografia martedì 5


mostra Si apre oggi la 27a edizione del Noir in festival (a Milano e a Como). Fra Ultimi giorni per visitare il Photolux
domenica 3
gli appuntamenti più attesi l’anteprima italiana di Assassinio sull’Orient Festival di Lucca, Biennale
Express, la proiezione di Madame Hyde con Isabelle Huppert (foto internazionale di fotografia
Sono passati
sopra) e l’arrivo di Margaret Atwood, l’ideatrice della serie tv dell’anno, quest’anno dedicata agli autori che
cinquant’anni
The handmaid’s tale. Fino al 10 dicembre. noirfest.com hanno scelto come oggetto del
dall’epoca della
proprio lavoro la vita dei popoli del
Swinging London e la
Mediterraneo. Da tutte le angolazioni
mostra Revolution.
COURTESY BUILDER LEVY / VICTORIA AND ALBERT MUSEUM

possibili: lo splendore dei paesaggi,


Musica e ribelli
la tragedia dei migranti, la storia,
1966-1970 alla Fabbrica
la tradizione, il turismo. Fino al 10
del Vapore di Milano ne
dicembre. photoluxfestival.it
celebra il ricordo
raccogliendo 300
memorabilia: le battaglie food mercoledì 6
a favore dei diritti civili Salame, lievito madre, pasta
degli afro americani (foto all’uovo, sorbetto, liquirizia,
a destra), i dischi e i tartufo: sono solo alcuni dei
costumi dei Beatles e dei workshop a tema che si possono
Rolling Stones e le frequentare oggi a Fico, il più grande
minigonne di Mary parco agroalimentare del mondo, da
Quant. Fino al 4 aprile. poco inaugurato da Eataly a
fabbricadelvapore.org Bologna. eatalyworld.it

22
seneparla
fatti, commenti e obiettivi della settimana

Insieme
Erano almeno
in 150.000 al corteo
indetto da Non una
di meno nella Giornata
contro la violenza
sulle donne.
Numerosi gli uomini,
tra cui l’autore
di quest’articolo,
che, ritroso come
ogni adolescente,
ha preferito
non farsi ritrarre.

Io c’ero
maschio, 17 anni, in marcia
«Mio figlio va a Roma al corteo contro la violenza sulle donne», ci ha annunciato
la settimana scorsa una collega emozionata. La notizia ha riempito di orgoglio
(e di curiosità) tutta la redazione. Gli abbiamo chiesto di raccontarci come è andata
di Samuele Migone

Sul pullman che mi portava verso polemiche seguite agli scandali sulle mole-
il corteo di Non una di meno a Roma, stie e le violenze sulle donne. Io, che per
mentre lottavo disperatamente con il sedi- anni ho litigato con mia madre su quanto
le per cercare di dormire, non ho mai smes- poco il termine “femminismo” possa es-
so di pensare: che ci faccio qui? Io, un ma- sere condiviso da un ragazzo della mia ge-
GETTY IMAGES

schio milanese di diciassette anni, in viag- nerazione. Stavolta, però, a richiamare me,
gio verso il più grande raduno femminista giovane barbaro, alle porte della città eter-
da mesi, dopo settimane di indignazione e na, insieme a un gruppo di coe- ...
25
seneparla

PROCESSO
La proposta
Sconfiggere
il patriarcato
e il sessismo: è
l’obiettivo del piano
contro la violenza
PER STUPRO
maschile sulle A quanto pare è iniziato, nell’aula
donne presentato bunker di Santa Verdiana a Firenze,
dal movimento il processo a due ragazze americane
Non una di meno.
Tra le richieste, sospettate d’aver rimorchiato in
un maggior discoteca e indotto all’atto sessuale
numero di centri altrettanti carabinieri in servizio, uno
antiviolenza.
dei quali pure bono (impresa
doppiamente sanzionabile perché si sa,

... tanei, era un senso di giustizia a cui


non potevo non rispondere.
ma l’avvocato del giovane ha
ugualmente tenuto a ricordarlo, che se
sei un bel ragazzo non hai bisogno di
stuprare nessuna). A quel che sembra le
Alla fermata della metro di Repubbli- scaltre studentesse (vabbè… secondo
ca, tra i palloncini rosa e le canzoni, c’era- alcuni organi d’informazione, turiste),
no migliaia di persone già pronte a partire, torchiate per dodici ore, hanno provato a
luminose sotto il sole del mezzogiorno. tenere il punto; peccato che una di loro
avesse in memoria sul cellulare il numero
Quando il corteo s’è mosso, molte voci fem-
d’un carabiniere, e anche a voler tener
minili hanno cominciato a infiammare le idee di protesta accompagnati dalla foga
conto delle attenuanti che persino
strade intonando canti con una forza e un dell’hip-hop, che pulsa e scandisce un rit- l’accusa era disposta a concedere (molte
furore che mi facevano sentire piccolo pic- mo infuriato. Quella musica mi faceva sen- donne trovano sexy il maschio in divisa),
colo. I cori ringhiavano: «Donna, lo sai che tire spaesato, un ufo. si sa che un numero di telefono sul
forza hai?», e io ero estraneo e scomodo in Ma poi, nella Roma colorata e dan- cellulare d’una ragazza è sempre una
mezzo a tutte quelle ragazze, dipinte, tra- zante, è avvenuto il miracolo. Proprio pistola fumante. Un po’ come un
vestite e felici. A volte riuscivo a pescare lo mentre arrivavamo in piazza San Giovan- bicchiere in mano, o la minigonna. Se vai
sguardo di un altro maschio: sembravamo ni in Laterano, a poche centinaia di metri in discoteca indossando un top e una
pinguini in mezzo a un esercito di fenicot- dalla fine, la ragazza al microfono ha smes- gonnellina rossa, vuoi che un avvocato
teri, agitando timidamente i nostri pallon- so di parlare e dalle casse è partita Non accorto non tenti di piazzare la
cini rosa e sussurrando qualche coro, ten- sono una signora di Loredana Bertè. Una necessaria domanda sulle mutandine?
Dura lex, sed lex. «Le americane ora
tando di apparire credibili e arrabbiati co- di quelle canzoni che mi divertivo a pren-
sono nei guai», si dice certo il titolista d’un
me le altre. L’elemento che più mi frenava dere in giro da piccolo. Per la prima volta
quotidiano. Ma siamo solo all’inizio, e già
erano proprio le canzoni “delle nostre ho ascoltato attentamente il testo del bra- c’è chi tenta d’alleggerire la loro
mamme” sparate dalle casse sul camion in no che tutti cantavano e, passo dopo pas- posizione. A Porta a porta, per esempio,
testa. Nelle manifestazioni normali, la sen- so, mi sono accorto di quanta rabbia e Bruno Vespa parla di «una brutta
sazione più bella è poter sfogare le proprie fierezza ci fosse dentro la voce che mi fa- avventura», e la sua domanda clou alla
ceva così ridere, di quanto sospetta adescatrice risuona delicata,
“non sono una signora” fosse persino un po’ garantista: «Quello che è

L’abuso è (anche) social un grido femminile ma anche


maschile: la reazione libera di
stato poi con lei… che l’ha molestata… le
ha fatto un’avance… diciamo garbata, se
Si chiamano doxxing e revenge porn e sono tra i modi
più diffusi attraverso i quali almeno una donna su cinque, chi si sente stretto dentro ruo- posso permettermi… le ha chiesto di
secondo gli ultimi dati raccolti da Amnesty International, li ed etichette, schiacciato da baciarlo o è stato un po’ più ruvido?»
subiscono molestie e violenza online. Il primo fa riferimento (Processo per stupro in Italia, 2017).
alla divulgazione non autorizzata di documenti personali,
pregiudizi e sopraffazioni. È
Stefania Miretti
mentre il secondo riguarda la pubblicazione sul Web, di solito stato allora che la rabbia e la
da parte di un ex partner, di immagini intime. Un quinto delle ribellione di tutte quelle don-
GETTY IMAGES, AGF

donne tra i 18 e i 55 provenienti da Stati Uniti, Italia, Danimarca,


ne che saltavano e urlavano
Regno Unito, Spagna, Svezia, Nuova Zelanda e Polonia ha
dichiarato ad Amnesty di aver subito angherie di questo genere. intorno a me sono diventate
Sono dati che raccontano di un cybersessismo imperante, dove le mie. E finalmente ho com-
la maggior parte delle violenze è perpetrata sui social media. preso cosa ci facevo lì. G
Proprio quelli che dovrebbero essere i luoghi sociali e “socievoli”
della Rete, provocano a un numero crescente di utenti
un dichiarato “sentimento di apprensione”. Carlotta Sisti
Accendiamo
seneparla
Inesorabile
le luci
L’attrice Uma Thurman,
47 anni. Anche lei pochi
giorni fa si è scagliata
contro Harvey Weinstein
postando il suo
#metoo su Instagram.

Quelle dell’albero
di Natale di Swarovski
si illuminano il 1° dicembre,
in Galleria Vittorio Emanuele
a Milano, ore 17,30.
Grandi sorprese interattive
per farsi selfie spettacolari,

UMA per tutte


Poche cose sono emozionanti come il primo trailer di
entrare in una realtà virtuale
e percorrere la storia della maison.
Tutto è iniziato
un film di Quentin Tarantino. In quello di Kill Bill per riuscire con un topolino di cristallo...
a guardare in faccia Beatrix – “la sposa” vestita di giallo vendet-
ta – ci volevano 30 secondi pieni di primi piani col casco e campi
lunghi da dietro. Alzare le aspettative è un esercizio di equilibrio:
bisogna fornire abbastanza informazioni su cui speculare, abba-
stanza mistero da lasciar crogiolare. Uma c’era, Uma lo sa. Per
questo – l’apocalisse Weinstein era appena cominciata – al gior- 1° dicembre
nalista di Access Hollywood che le chiese cosa pensasse del pro- Non perdete
l’accensione dell’albero
duttore Miramax, Uma Thurman rispose – scandendo ogni sil-
di Swarovski.
laba come per prendere la mira – che era abbastanza adulta da
sapere che si finisce per rimpiangere tutto quello che si dice da
arrabbiate, e quindi aspettava di essere sufficientemente calma
per entrare nel dettaglio (personale e impenetrabile: è l’equivalen-
te di un primo piano col casco). Il giorno del Ringraziamento,
con la scusa di fare gli auguri a tutti a parte Harvey – e la sua
accolita di «complici malvagi» – Uma ha postato su Instagram
la sua faccia alla fine di Kill Bill, e ha aggiunto un pezzettino:
«#metoo nel caso non fosse evidente dal mio sguardo furioso».
Ma non era ancora il momento di raccontare tutta la storia: «È
importante prendersi il tempo che serve, essere onesti, essere e-
satti» (collettiva e minuziosa: è l’equivalente di un campo lungo
da dietro). Non è incertezza, è strategia di montaggio: «Sono
contenta che succeda lentamente: non meriti un proiettile». Negli
stessi giorni, con discrezione ninja, Thurman ha mollato la sua
GETTYIMAGES

agenzia, la stessa che la rappresentava ai tempi di Pulp fiction.


Nessuna fretta, nessun legame: è la vendetta perfetta. Verrà il
colpo di grazia, e avrà i suoi occhi. Serena La Rosa

28
seneparla Taglia&cuci DI SERENA LA ROSA

IL VALZER
degli
ADDII
L’amore è come il Natale:
quando arriva, arriva. Quando
farlo finire, invece, può essere
deciso con più calma. Jennifer
Lawrence e Darren Aronofski
(nella foto) si sono innamorati
sul set di Mother!, l’anno scorso.
Erano proprio fatti l’uno per l’altra:
lui è il regista che ha studiato
a Harvard e per scrivere
il film si è ispirato alla Bibbia;
lei è l’attrice che inciampava
agli Oscar e per smaltire l’ansia
Presto sposi
sul set si metteva in un angolo
Il principe Harry,
33 anni, con la a guardare Kardashian.
fidanzata Meghan Cosa poteva andare storto?
Markle, 36: Il film è uscito a settembre
il matrimonio è e loro si sono lasciati un mese fa,
annunciato per la senza dirlo a nessuno.

MEGHAN
primavera 2018. Ma sono ancora in ottimi rapporti:
come se niente fosse successo.

una “dem” a palazzo


Se si potesse creare in laboratorio una principessa perfetta per il 2017,
sarebbe fatta a forma di Meghan Markle. Americana di ceppo politicamente
corretto: da piccola scrisse alla first lady Hillary Clinton per protestare contro una
pubblicità sessista. Multietnica, e legatissima alla madre Doria «dalla carnagione
color caramello, alla quale chiedevano sempre se fosse la mia tata» (il padre, un
tecnico delle luci, vinse la lotteria assicurandole un’infanzia benestante). Divorzia-
ta, ma con giudizio: emanciparsi dal primo marito l’ha soltanto resa più forte.
Abbastanza celebre da portare in dote la consapevolezza del suo profilo migliore,
ma non troppo da impedire un rigoroso controllo dei pettegolezzi passati. Nei
giardini di Kensington, dopo l’annuncio ufficiale delle nozze primaverili con Har-
ry, Meghan è comparsa trepidante come bisogna, con un cappottino bianco e un
anello opportunamente composito: una pietra del Botswana – dove sono stati in
vacanza quest’estate – e due diamanti appartenuti a Diana, nume immancabile.

LA PRIVACY
DELLE PRIME FIGLIE
GETTY IMAGES, SPLASH NEWS/SILVERHUB

Se siete state diciannovenni una volta nella vita, potete


immaginare con precisione la furia privata di Malia Obama
(a lato), fotografata a Harvard mentre faceva la diciannovenne:
baciava un bellimbusto – altolocato, giudizioso, inglese: si chiama
Rory Farquharson (a sinistra) – prima della partita di football,
fumava una sigaretta, si dava arie di mondo. Pure il Club delle
prime figlie è rimasto turbato: Ivanka e Chelsea su Twitter si sono
espresse, solidali e indignate. Quella del «fatevi gli affari vostri,
vecchi babbioni» è una poetica bipartisan.
seneparla
La protagonista del
fortunatissimo Bad moms
torna al cinema con il sequel,
sicura che il successo si ripeterà,
«perché tutti i genitori,
maschi e femmine,
si riconoscono in una madre
in crisi». Perfino lei, che ha
un marito perfetto di Roberto Croci

Bad moms – Mamme molto cat-


tive è stato un film sorpresa del 2016.
Ha finito per guadagnare circa 200 milio-
ni di dollari, rendendo praticamente obbli-
gatorio il sequel, Bad moms 2 – Mamme
molto più cattive, (dal 6 dicembre). Tra le
protagoniste – madri politicamente scor-
rette che se ne infischiano della perfezione
– torna Mila Kunis. Che, nella vita, è mam-
ma di Wyatt Isabelle, tre anni, e di Dimitri,
uno, avuti dal marito Ashton Kutcher. E
che abbiamo incontrato alla presentazione
del film a Los Angeles.
Come si è spiegata il grande successo
del primo episodio?
Chiunque abbia figli, anche gli uomini, può
identificarsi con le donne che diventano
mamme, e che prima o poi passano momen-
ti di crisi, non importa se single o in coppia.
Tutte le mamme del mondo hanno qualcosa
in comune. Da quando ho figli, sono cam-
biata anche nei confronti di mia madre.
In che senso?
Ho capito i sacrifici che ha fatto per me, per
la famiglia. Le ho perdonato tante cose che

Mila Kunis
prima mi facevano arrabbiare, e mi sono re-

Mamma
sa conto che nessuno è perfetto. Anzi, noi
mamme impariamo crescendo i nostri figli.
Esistono le mamme “cattive”?

zero in
Esistono, anche se nel film parliamo di mam-
me “cattivelle”, non certo di quelle che met-
tono in pericolo la vita dei propri figli. Ogni
mamma sbaglia: non metteteci troppa pres-

condotta
sione addosso, non fateci sentire in colpa se
ogni tanto lasciamo i figli ai nostri uomini e
usciamo con le amiche. Io sono molto fortu-
nata ad avere un marito che mi sprona a u-
GETTY IMAGES

scire da sola, a pensare anche a me, alla mia


carriera. Ma mi rendo conto che non per
tutte è così: questo film aiuta a riderci sopra.
Al cinema Mila Kunis, 34 anni,
è protagonista di Bad moms 2,
nelle sale dal 6 dicembre.
seneparlazoom
STEFANIA
Senso del dovere MIRETTI
GIORNALISTA,
La cerimonia di investitura IL SUO ULTIMO
dei nuovi impiegati in LIBRO È NON
Giappone: il governo sta ASPETTARMI VIVO
sperimentando misure per (EINAUDI)
contrastare il super lavoro,
routine per i giapponesi.

Il dio degli
svedesi
è di genere
neutro
La Chiesa svedese,
di confessione evangelico-
luterana (6 milioni di
battezzati), ha bandito dal linguaggio
della liturgia tutti i termini tesi a
insinuare che Dio sia maschio. Testi e
inni sono in aggiornamento e a partire

Giapponesi,
dal prossimo 20 maggio, Pentecoste,
scompariranno definizioni come “Lui”,

LAVORATE MENO
“Signore” e “Padre”: per pregare si
utilizzerà solamente “Dio”, che è parola
di genere neutro. L’annuncio sta

(almeno il venerdì) naturalmente scatenando polemiche e


sberleffi, ma confondere sottili
questioni teologiche (nonché l’ovvio)
Il Friday che si cerca d’importare in Giappone non è black, ma con la propaganda politica e la polemica
premium. Si tratta di convincere la gente a mettere ogni tanto la testa gender/antigender non è (mai) una
fuori dall’ufficio – nello specifico, l’ultimo venerdì del mese, dopo le 15 buona idea: che Dio non sia uomo (né
– in un Paese dove lo straordinario è routine e la parola karoshi (morte donna), ma “altro”, l’aveva già ricordato
da superlavoro) non è usata in senso metaforico. E siccome i giapponesi nel 2001 l’allora cardinale Ratzinger.
si fanno vanto e onore di lavorare giorno e notte – o almeno così vuole
lo stereotipo – l’impresa non è semplice: il governo di Shinzo Abe ha
creato addirittura una task force per spingere i connazionali a valutare
i benefici d’un più corretto bilanciamento tra lavoro e tempo
personale. Il “venerdì premio”, per ora sperimentale, non è
l’unica novità. Mentre molte aziende e startup cominciano a
Gallitelli

chi?
puntare su flessibilità e lavoro a distanza, e Yahoo starebbe
addirittura valutando la settimana lavorativa di quattro gior-
ni, sui media, anche internazionali, s’affaccia il nuovo stere-
ILLUSTRAZIONE DI MAURIZIO ZORAT, GETTY IMAGES

otipo: i giovani giapponesi, si dice, non intenderebbero più


sacrificare la vita alla carriera. Difficile tuttavia capire se le
novità in atto siano un riconoscimento ai valori e alle prote-
ste dei millennial, o se c’entrino piuttosto gli indicatori eco-
nomici. Di certo in Giappone c’è la necessità di far ripartire
i consumi, posto che il Paese è da tempo in deflazione e l’e- Il candidato premier per il
conomia ristagna. Di certo c’è anche che il premium friday centrodestra, lanciato da Silvio
pilota, nonostante il Primo ministro l’abbia trascorso a me- Berlusconi in tv, è una sorpresa per la
ditare, è sembrato piuttosto black: sconti nei grandi magaz- maggior parte degli italiani. Chi è
zini, offerte per weekend in saldo e birre a metà prezzo. Leonardo Gallitelli? La risposta è: militare,
Comandante Generale dei carabinieri fino
34 al 2015, oggi a capo dell’antidoping.
Abiti e musica
seneparla Da sinistra, in senso
antiorario. Lella Curiel,
il marito Gualtiero
Castellini CORRADO
e Evelina Shapira FORMIGLI
al Teatro alla Scala GIORNALISTA,
CONDUCE
di Milano, 1968. Lella SU LA7
Curiel con Mr. Zhao PIAZZAPULITA.

l’opinione
di RedStone, partner
cinese. Alcuni abiti
storici della maison. La

MUSULMANI,
copertina del libro The
magic world of Curiel.

VITTIME DELL’ISIS
Dei 305 morti nella moschea al-
Rawda, nel Sinai, i nostri giornali
hanno parlato un solo giorno.
A conferma che esistono morti di serie A, i nostri,

La bella
quelli europei. E morti di serie B, gli altri. Ricordate
quando un quotidiano, Libero, all’indomani
della strage parigina del Bataclan, applicando

storia di Lella un’assurda generalizzazione, titolò Bastardi


islamici a tutta pagina? Ecco, dopo l’attentato
in Egitto non si è neppure sognato di rifare quel
Che chic polenta, gorgonzola e spezzatino! titolo. E in effetti sarebbe stato ben difficile,
visto che stavolta islamici non sono soltanto
Questo il menù alla presentazione di The magic world
i terroristi ma anche le vittime. I musulmani sono
of Curiel, il libro che racconta la storia di una signora
i più colpiti dalle stragi jihadiste, lo dice Amnesty
della moda milanese. Raffaella Curiel, detta Lella, sarta
nel suo rapporto 2016: nel 94 per cento dei casi.
amatissima dalle sciure milanesi e, raccontano gli amici
A conferma che la guerra dell’Isis e dei gruppi che
intimi, cuoca apprezzatissima (ha scritto anche un libro
ad essa si ispirano – nel caso del Sinai sarebbe
di ricette). La sua passione per i vestiti nasce da bambina,
il gruppo Ansar Bayt al Maqdis (Abm) che in realtà
quando la mamma Gigliola la portava in atelier e le
in quell’area preesisteva al califfato – sono
faceva disegnare abiti di fantasia, così, per allenamento.
da inserire in una strategia volta a sovvertire
Ora c’è anche un’altra Gigliola, la figlia, ottima
i governi dei Paesi del Medio Oriente e del Nord
imprenditrice che si sta occupando del progetto cinese
Africa. A creare caos e scatenare violenza
della maison di famiglia: in previsione decine di negozi
all’interno delle comunità islamiche, dividendo
da aprire nei prossimi mesi. Non stupisce che gli abiti
sunniti e sciiti. Colpendo, come nel caso della
di Lella Curiel piacciano così tanto alle orientali: la
moschea al-Rawda, i musulmani sufi colpevoli,
signora è diventata famosa per ricami e decorazioni,
agli occhi degli attentatori, di collaborare col
spesso ispirati a opere di artisti di cui era amica. Ma
dittatore egiziano Al Sisi nella sua repressione
pittura e scultura non sono le uniche passioni: la musica
degli estremisti. E qui veniamo al punto cruciale:
è “stampata” su ogni creazione e Lella Curiel da sempre
al Cairo, dopo la primavera araba del 2011
firma mise importanti per la Prima della Scala (la
soffocata nel sangue, al dittatore Mubarak ne è
copertina del libro è il suo sipario). Senza aver mai fatto
succeduto un altro. Al Sisi, appunto. Che dopo
una stonatura. Michela Gattermayer
aver rovesciato con un golpe il presidente Morsi,
eletto democraticamente ma legato ai Fratelli
musulmani e quindi considerato un pericoloso

PRO-ANA: CHIUSO UN BLOG islamista, governa col pugno di ferro e l’appoggio


occidentale. Morte o carcere agli oppositori politici
È la prima volta che succede: il Commissariato di Ivrea ha oscurato, (ne sanno qualcosa i poveri genitori di Giulio
dopo la denuncia di una madre, il blog pro-ana (pro anoressia) Regeni), messa al bando dei Fratelli musulmani.
di una 19enne di Porto Recanati, poi denunciata per istigazione al Col rischio che, interrotto ogni percorso
suicidio e lesioni gravissime. Il problema però è che il fenomeno è difficile
da arginare: sono tantissimi i siti che incitano, più o meno velatamente, democratico, fra regime e terrorismo, complice
DANIELE D’URSO

ad anoressia e/o bulimia. Ancor più spesso le ragazze usano Facebook la terribile crisi economica in cui si avvita il Paese
(dove è possibile aprire gruppi segreti) e whatsApp: un incubo per delle piramidi, i più poveri e disperati scelgano
la polizia postale, che dovrebbe rintracciarli. E proliferano gli hashtag
l’insurrezione e chi mette le bombe.
come #thinspo (contrazione di thinspiration), che incitano alla magrezza
incontrollata. Del resto, per l’Adi (Associazione italiana di dietetica
e nutrizione), in Italia tre milioni di giovani soffrono di disturbi alimentari.
36
seneparla
Teatro alla scala:
LA PRIMA
Falsissimo Laura Boldrini e
È ON THE ROAD
Maria Elena Boschi al funerale
La prima della Scala a Milano quest’anno
di Emmanuel Chidi Nnamdi, inizia il 30 novembre e finisce il 10 dicembre.
nigeriano ucciso a Fermo, nel
Anche questa volta il Comune di Milano,
2016. La foto è stata rimessa in
circolazione nei giorni scorsi il Teatro alla Scala ed Edison (che dal 1883
con una finta didascalia: illumina le prime del teatro dell’opera milanese)
«Guardate chi c’era a dare
l’ultimo saluto a Totò Riina». hanno deciso di ripetere la Prima diffusa,
l’iniziativa che da anni porta l’evento più esclusivo
del panorama culturale meneghino in giro
per la città, nei luoghi meno attesi: carceri, circoli
giovanili, centri di accoglienza, pure all’aeroporto
di Malpensa e nei mezzanini della metropolitana.

A cosa servono
Negli oltre 50 eventi gratuiti ispirati all’Andrea
Chénier di Umberto Giordano (l’opera scelta per
l’inaugurazione, il 7 dicembre, diretta

le BUFALE?
da Riccardo Chailly), quest’anno si pratica
la poesia diffusa con il poeta torinese Guido
Catalano, e la sua Stand up poetry: «Il termine è
Le notizie false in Rete non sono semplici scherzi, mutuato dalla Stand up comedy anglosassone»,
bensì un modo per confondere l’opinione pubblica spiega lui. Otto gli appuntamenti: si parte da
di Manuela Mimosa Ravasio Palazzo Litta il 1° dicembre con Lella Costa, David
C’è stata quella della bambina di nove anni di Padova data in Riondino e molti altri (tutti gli eventi su comune.
sposa a un trentenne musulmano che l’ha violentata, ripresa da milano.it/prima diffusa). «Da più di 10 anni porto
tweet di illustri politici e corsivi di quotidiani nazionali. C’è stata quella le mie poesie nei luoghi meno convenzionali,
di Adolf Hilter rifugiatosi in Colombia, «come da file desecretato le recito, le commento, le sceneggio», ci racconta
dalla Cia», e quella di Maria Elena Boschi e Laura Boldrini, con tanto Catalano che con i suoi monologhi gira l’Italia
di foto, in prima fila al funerale di Totò Riina. Nell’ultimo mese non nei bar, nei locali della movida, nei teatri
è mancato nemmeno l’evergreen sui vaccini, con la condivisione social di periferia. «Quando Edison mi ha proposto
di una slide che avrebbe dimostrato i numerosi (ma non ben identificati) di partecipare alla Prima diffusa ho pensato che
danni alla salute, illustrati persino in sede accademica; e la madre di percorrevamo la stessa strada: io facevo uscire la
tutte le bufale, il negazionismo ambientalista, con le emissioni di Co2 poesia dai salotti; loro, il Comune e il Teatro
in calo. Delle fake news, termine nominato dal Collins Dictionary alla Scala sostenegono l’idea che un genere
Word of the year 2017, si preoccupano il 78 per cento dei cittadini, popolare come l’opera lirica deve tornare alla
rivela un recente sondaggio della Bbc in 18 Paesi. E si preoccupa il gente, come in passato». E l’Andrea Chénier è
New York Times che giorni fa ha pubblicato un’inchiesta sul pericolo perfetta. «Racchiude l’impegno politico, perché si
di manipolazione delle opinioni (e quindi delle prossime elezioni in svolge durante la Rivoluzione francese; la poesia;

LAPRESSE, GETTY IMAGES


Italia). Dal canto suo BuzzFeedNews ha dedicato un articolo a una e l’amore che a me piace sempre tanto, anche se
rete di 175 siti nostrani che fanno capo a un’unica società (la Web365) qui finisce in dramma. Per i miei incontri di Stand
con un solo obiettivo: la disinformazione. Soluzioni? Laura Boldrini, up poetry ho scelto poeti, musicisti, attori
durante la conferenza Science for peace voluta dalla Fondazione e scrittori: in fondo anche l’opera lirica è un mix di
Veronesi sul tema post-verità, ha ribadito la necessità di una legge, versi, parole e musica». Ornella Ferrarini
magari come quella tedesca, che prevede fino a 50 milioni di euro di Tra lirica e liriche
multa a chi non cancella contenuti falsi dalla Rete. Certo servirebbe L’Andrea Chenier
(a lato), il 7 dicembre
anche contrastare la fragilità culturale, che non aiuta a riconoscere le al Teatro alla Scala
bufale. Come ha detto Emma Bonino alla stessa conferenza: «In Italia di Milano, sarà visibile
anche in altre location
l’8 per cento delle persone non sono europee, ma la percezione è che della città, grazie
siano il 35 per cento. Dunque un problema di senso critico esiste». al progetto Prima
Diffusa, del Comune
Rete e realtà comunicano in tempo zero – ed è questo il problema – in collaborazione con
soprattutto se si tratta di falsità. Edison. Molti gli eventi
legati alla “prima”,
tra cui Stand up poetry

38 di Guido Catalano.
intervista

SETTE
VOLTE
ME
CONTOUR/GETTY IMAGES

40
Noomi
Rapace Dal Nord
Noomi Rapace,
37 anni. L’attrice
svedese è al cinema
con il thriller Seven
sisters, nel quale
interpreta sette
gemelle.

È SUGLI SCHERMI NEI


PANNI DI SETTE
GEMELLE CHE FINGONO
DI ESSERE UNA PERSONA
SOLA. OGNUNA
HA IL NOME DI UN
GIORNO DELLA SETTIMANA.
OGNUNA, DICE, LE HA
RUBATO UNA PARTE
DI SÉ. LA SFIDA PERFETTA
PER L’ATTRICE SVEDESE
CHE MENTRE SOGNA
DI FLIRTARE E DIVERTIRSI
UN PO’ COME LA BIONDA
SABATO DEL FILM,
GIÀ SI ALLENA PER LA
PROSSIMA PARTE:
SIETE PRONTI A
CHIAMARLA JANE BOND?
di Paola Casella - foto François Berthier
Multiforme

intervista A sinistra e sotto, Noomi


Rapace nei panni delle
Seven sisters. L’attrice,
divorziata dall’attore Ola
È alta un metro e 65 e pesa 53 chili, ma sul Rapace, padre di suo
figlio, ora avrebbe un
grande schermo ha messo ko uomini che erano il fidanzato italiano.
doppio di lei. Nell’edizione svedese di Uomini che odiano
Giovedí
le donne era Lisbeth Salander, hacker dark che all’occorren-
za menava le mani; in Alien: covenant praticava su se stessa
un taglio cesareo, senza anestesia. Insomma, una forza del- notte chiedendomi: «Chi sono?». Avevo perso il senso del-
la natura. «Quando la gente mi incontra rimane sorpresa: la mia identità, anche perché, in generale, ogni personaggio
“Ma come, sullo schermo sembri un gigante!”», ride. «Nella che interpreto mi ruba l’anima. I miei amici e famigliari mi
realtà mio figlio, che ha 14 anni, è già molto più alto e gros- domandano regolarmente dove sono andata a finire. Mio
so di me». Ora Noomi Rapace si fa in sette in Seven sisters, figlio chiede: «Non puoi lasciarti dietro il lavoro e tornare te
thriller in vetrina al Torino film festival e ora nelle sale, che stessa, almeno nel weekend?».
mette in scena un futuro distopico in cui alle famiglie è con- Scommetto che nel film si è riconosciuta soprattutto
cesso avere solo un figlio, gli altri vengono ibernati. Lei in- in Mercoledì, la sorella grintosa che fa pugilato.
terpreta sette gemelle che ingannano il sistema, fingendo di Invece no! La mia preferita è Sabato, la bionda che vuole flir-
essere una sola persona: ognuna ha il nome di un giorno tare e divertirsi. È un fatto poco noto, ma nella vita sono una
della settimana, l’unico in cui può uscire di casa. Una sfida persona spiritosa, che non si prende troppo sul serio. Mi pia-
adatta a una tosta come Noomi, nata Norén in Svezia da un ce vestirmi in modo buffo, ridere di me stessa e con gli altri.
cantante spagnolo di flamenco e un’attrice svedese, cresciuta Sappiamo cosa farebbe Lisbeth Salander se incon-
in Islanda con la madre e il patrigno, e divorziata dall’attore trasse un produttore o un regista che allunga le mani, ma
svedese Ola Rapace, del quale ha conservato il cognome e Noomi Rapace?
dal quale ha avuto il figlio Lev. Fortunatamente non mi è mai capitato, forse perché ho sem-
Qual è stata la parte più difficile dell’interpretare sette pre avuto un carattere impetuoso che tende a intimidire chi
personaggi diversi? mi sta davanti. Se mi fosse successo, spero che avrei reagito
Recitavo sempre da sola davanti a uno schermo verde o a con un destro dritto al mento. Ma la verità è che in certe si-
comparse che fingevano di essere le altre mie sorelle. E guai tuazioni bisogna trovarcisi, non è come dirlo.
a improvvisare: dovevo essere precisa al millimetro. Ma è Con chi le piacerebbe lavorare in futuro?
stato ancora più difficile emotivamente. Ho dovuto scavare In Italia con Paolo Sorrentino e Luca Guadagnino, due regi-
dentro me stessa per tirare fuori una parte diversa di me a- sti che mi fanno battere il cuore. Sono una persona emotiva,
datta a distinguere ogni sorella. Era importante che ognuna non riesco a fare scelte basate solo sui soldi o sull’opportu-
fosse una persona completa e credibile. nità di carriera.
Come c’è riuscita? Se le dessero il ruolo di James Bond?
Mi hanno molto aiutato il truccatore Giannetto De Rossi e Sa che Barbara Broccoli, la produttrice, è una mia grande a-
sua moglie Mirella, che sul set sono diventati miei amici. In- mica e ne abbiamo parlato? Certo, bisognerebbe cambiargli
sieme abbiamo creato sette look diversi, poi io ho assegnato il nome: Jane Bond, come minimo. Credo che Hollywood
un profumo e una playlist musicale a ogni sorella. Appena sia pronta per un’agente segreta elegante, sofisticata, e capa-
finivo di interpretarne una, mi facevo una doccia e ascolta- ce di tenere testa a chiunque.
vo le musiche scelte per quella successiva. Poi indossavo il Ha scelto di tenere il cognome Rapace: lo sa che in ita-
“suo” profumo, la “sua” parrucca e il trucco pensato ap- liano vuol dire “uccello predatore”?
positamente per lei. Sì, e mi ci riconosco, non perché è un predatore, ma
Immagino sia straniante calarsi in sette personaggi perché è forte e leale. Mi piacciono soprattutto le aquile. Da
contemporaneamente. bambina ne ho vista una e sono rimasta folgorata dal suo

, Molto. Ci sono stati giorni in cui mi svegliavo nel cuore della

«INTERPRETARE SETTE GEMELLE È STATO STRANIANTE.


MI SVEGLIAVO DI NOTTE CHIEDENDOMI: CHI SONO?»
sguardo dorato. Ho pensato: ecco lo sguardo di Dio. G

Lunedí Martedí Mercoledí Venerdí Sabato Domenica


intervista

Da ex pupillo
di Weinstein, il nice
guy di Hollywood
avrebbe potuto fare
di più che definirlo
«donnaiolo» e scusarsi
per «non averlo
fermato». Soprattutto
ora che, ammette,
«siamo cresciuti
e sono finiti i tempi
delle burle sul set
con George Clooney».
Insieme, molto
meglio fare
del buon cinema...
di Ilaria Solari

Matt Damon

Basta
44
giocare
Amanti efferati
Da sinistra: Matt
Damon, 47 anni,
e Julianne Moore in
Suburbicon, film diretto
da George Clooney
(dal 6 dicembre nelle
sale), in cui Damon
interpreta un padre
di famiglia equivoco e
spietato, e Julianne
Moore il doppio ruolo
di moglie e amante.
«Suvvia Mr. Damon, ce l’avrà pure un lato oscu- Qui a lato, Damon
ro». Non più tardi dello scorso settembre, quand’era super in Downsizing, nelle
sale dal 25 gennaio.
ospite della Biennale cinema di Venezia con due film presto
nelle sale – Suburbicon, commedia nera diretta dall’amico
George Clooney (dal 6 dicembre) e Downsizing, favola apo- È un padre di famiglia spietato e con molti segreti.
calittica di Alexander Payne (dal 25 gennaio) – sembrava un Quello che mi piace di lui è che cerca costantemente di avere
lazzo legittimo burlarsi dell’inossidabile reputazione da bravo tutto sotto controllo e non ce la fa proprio. È innamorato di
ragazzo di Matt Damon. Padre e marito devoto, quattro fi- uno dei due personaggi interpretati da Julianne Moore (che
glie e una moglie, Luciana Barroso, estranea allo star system, ha il ruolo della moglie di Matt Damon e della sorella, sua
Damon ha sempre coltivato con zelo una solida fama di fa- amante, ndr), perché è l’unica che gli dà la sensazione di go-
mily man, ambientalista e femminista. Accreditandola qua e vernare le cose, ma non riesce nemmeno ad avere autorità su
là con convincenti aneddoti: «Non mi allontano mai più di suo figlio. Lo trovo abbastanza buffo. Poi ciascuno può trarre
due settimane da Los Angeles», o «La mia routine è talmente le sue conclusioni su quanto questa ossessione del controllo e
noiosa che i paparazzi hanno smesso di piantonarmi». la rabbia che cova raccontino bene l’uomo medio americano.
Poi è scoppiato il ciclone Weinstein, offuscando quella narra- Soffre anche lei di manie di controllo?
zione à la Frank Capra, insieme allo smalto da irreprensibile Sono un fratello minore, so adattarmi, seguivo mio fratello in
golden boy, la cui carriera deve molto al produttore e presun- tutto. Se lui entrava nella squadra di nuoto, andavo anch’io.
to predatore, a partire dal lontano Oscar per la sceneggiatu- L’hanno sempre rappresentata come un bravo ragazzo
ra di Will Hunting. Genio ribelle, che Damon scrisse insieme e molti dicono che lo è davvero.
all’amico d’infanzia Ben Affleck. «Se scoprissi di essere stato In gran parte esorcizzo i miei demoni sul lavoro: gli attori sono
presente a una delle aggressioni di cui Weinstein è accusato», fortunati, ci è concesso di provare anche sentimenti censura-
ha dichiarato sulle prime, «sarei molto dispiaciuto di non es- bili, per cui voi dovreste pagare un terapista. Ma se un ruolo
sermene accorto, di non averlo fermato». Poi una concessione, è ben scritto, come in questa storia sceneggiata dai fratelli Co-
incongruamente ironica: «Che fosse un donnaiolo era noto. en, ogni personaggio vive in bilico tra male e bene.
Diciamo che non mi sarei mai sposato con uno così». Quin- Qui alla storia dei Coen se ne intreccia un’altra basata
di, con l’aggravarsi delle accuse, la parziale ammissione: «Ho su un episodio vero: due vicende familiari che raccontano
saputo che Weinstein ha molestato Gwyneth Paltrow alla fi- l’America degli Anni 50 divisa dall’odio razziale.
ne degli Anni 90 da Ben (Affleck), il suo fidanzato con lei Da un lato c’è un padre di famiglia bianco e sanguinario, a
dopo Brad (Pitt)». Poi il colpo di grazia: la giornalista Sha- cui nessuno bada, che gira per il quartiere su un triciclo am-
ron Waxman l’accusa d’essersi adoperato per insabbiare, nel mazzando gente; dall’altro una rispettabile famiglia nera a cui
2004, una prima inchiesta del New York Times contro il pro- il quartiere bianco e borghese mette a ferro e fuoco la casa.
duttore. Accuse che, pur rigettate, a qualche mese di distan- Un conflitto attuale, se pensiamo a episodi più recenti.
za da quell’incontro veneziano, rendono anche più sinistro Un odio secolare rispetto al quale anche le nostre migliori in-
il ruolo di padre di famiglia irreprensibile solo in apparenza tenzioni suonano naïf, affonda le sue radici nel peccato origi-
che George Clooney gli ha affidato: «Un’esperienza splendi- nale dello schiavismo: come in certi divorzi brutali, si preten-
da. Un ruolo estremo», minimizzava spargendo buonumore de che tutto vada avanti come se niente fosse. Non ci abbia-
e testosterone nella stanza in cui lo aspettavo per l’intervista. mo mai fatti i conti, finché non lo faremo sarà così.
Clooney ha dichiarato di averla ingaggiata perché non Lei e Clooney siete ancora così goliardici sul set?
poteva permettersi Brad Pitt. Un tempo eravamo i re della burla, ora però la sensazione è
(Ride, ndr) Ma anche perché sono in possesso di certe sue foto che siamo cresciuti; facciamo i registi, i produttori, gli sceneg-
che mi garantiscono un ingaggio sicuro per il resto della vita. giatori, oltre che i padri di famiglia, non so quanto Amal gli
TRUNK ARCHIVE

Ma se ha spostato il set a Los Angeles pur di averla. conceda di perdere tempo a sostituirmi i pantaloni di scena,
Quella è stata una condizione imposta da mia moglie. George come sul set di Monuments men, per farmi credere che sto
ha trattato direttamente con lei. ingrassando quando sono a dieta stretta. G

45
Cara
mamma
ti volevo
46
dire...
confessioni

Okay, vuotiamo il sacco. Buttiamoli fuori quei non detti che ci hanno reso le donne
che siamo. Lo sguardo delle madri disegna le figlie, per questo amarsi
è un conflitto perenne. Un gioco allo specchio che dura tutta la vita. Abbiamo provato
a metterlo nero su bianco. Ecco le lettere aperte di tre giornaliste e tre scrittrici
di Paola Maraone - illustrazioni Sara Not

Una madre s’impone. In assenza e in pre- ve si costruisce la relazione madre-figlia. Ma la scrittura può
senza. E se non tutte abbiamo figli, tutte siamo figlie. Di venire in aiuto: «Ho sempre pensato che quando si scrive
chi ci ha messo al mondo sognando, inconsciamente, che da venga fuori il ritmo dell’anima: quando si parla si mente,
lei prendessimo tutte le qualità – e nessun difetto. Perché “co- quando si scrive no. (...) È come tirare fuori da sé qualcosa di
me mamma ti ha fatto” non è solo un modo di dire. Lo vitale e spaventoso, come un organo spiaccicato sulla carta»,
sguardo di mamma ci costruisce (o sgretola) l’autostima, ci folgora Simona Vinci nel suo In tutti i sensi come l’amore
puntella le nostre sicurezze, disegna i contorni degli amori (Einaudi). Una lettera alla madre come possibile terapia, per
che avremo. «È lo scambio più intenso che esista, di ambiva- sciogliere in granelli di sabbia quel che sembrava cemento:
lenza estrema, di amore e rabbia, competizione, in cui l’adul- «La forma delle parole scritte è contenitore di quello che una
ta dovrebbe essere la regista e cercare di pulire da quello forma non ce l’aveva, e perciò ci spaventava», conclude Mu-
spazio sacro gli inquinamenti che vengono dal suo passato, sacchi. Il senso delle pagine che seguono è allora quello di un
in modo da non tramandare pesi. Ma non è facile», spiega “cara mamma” collettivo: che io ti sia grata o che, per te,
Riccardo Musacchi, psicoterapeuta. abbia sofferto, scrivere è – finalmente – il mio modo per dir-
Né è facile, una volta cresciute, districare certi grovigli, cura- telo. Che tu mi legga o no, poco importa: importa, invece,
re le ferite che ci siamo procurate percorrendo – ostinate e che quel che mi ha per anni presidiato il cuore ora sia final-
obbligate – i cantieri malsicuri e, pure, pieni di promesse do- mente fuori da me. Nero su bianco. Vicino, ma lontano.

47
confessioni

... non ti «Ho pensato


telefono perché che trovavi davvero
mi manchi tanta pazienza
per fare le cose
Cara mamma, con me. E io mica
ti volevo dire che se non telefono tutti i giorni, lo so se con
e a volte nemmeno tutte le settimane, non è
perché non ti penso, mi sono dimenticata di
un figlio ne avrei
te, «sono molto occupata», come mi dici. È altrettanta.
perché non siamo mai state brave a parlare al Anzi, temo
telefono: c’è questo fatto che ci sovrapponia- proprio di no»
mo, prima di tutto, hai notato? Sembra di
essere collegate via satellite. È tutto un: «Eh?
Come hai detto? Ma mi senti?». Ma come
mai, mamma, in tutte le altre telefonate parla
uno e poi parla l’altro e nelle nostre parliamo
insieme, nelle code dei discorsi una sull’altra,
e bisogna ripetere quattro volte le cose e non
basta, perché poi nella telefonata successiva è
«ma tu mi avevi detto il 19. No mamma ti
avevo detto il 9. Ah, non avevo capito». Que-
sto, per prima cosa. Poi c’è che si parla solo
di problemi, di appuntamenti, di questioni. È ... mi dispiace
vero, me lo hai insegnato da piccola: quando
qualcuno ti chiede come stai non è che voglia se mi spazientisco
sapere davvero del tuo mal di pancia, o del
tuo malamore. Quando uno ti chiede come Cara mamma,
stai si risponde «bene grazie» e si va oltre. Ma ti volevo dire che questa mattina ho aperto Instagram, e ho visto che avevi
oltre dove, mamma? Se togli il mal di pancia pubblicato una foto delle marionette di cartone che mi hai costruito quando
e il mal di cuore restano solo le bollette, le ero piccola. E io quelle marionette non me le ricordavo più, chissà perché,
pagelle, il Natale. Io mamma l’ho capito tardi, però poi mi sono tornate in mente, e insieme a loro tutti i disegni, le
maschere per Carnevale, le sculture di pasta di pane, persino il bruco cucito
quando ho avuto l’età che avevi tu quando
con gli scarti di pannolenci. Ho pensato che trovavi davvero tanta pazienza
ero piccola io, come mai non mi piace chia-
per fare quelle cose con me – tu che per la pazienza in fondo non sei poi
mare al telefono. È stato quando durante un molto portata – e io mica lo so se con un figlio ne avrei altrettanta. Anzi,
viaggio il tuo nipote ultimo mi ha detto: non temo proprio di no (figlio del futuro, sappilo: avrai una madre impaziente).
mi chiamare al telefono, che mi viene da pian- Perché vedi, mamma, gli occhi belli azzurri come i tuoi non li ho presi, ma la
gere perché ti sento ma non ci sei. Ecco. Ti pazienza viene proprio dal tuo lato della famiglia, questo è poco ma sicuro.
sento e mi ricordo che non ci sei. Poi per ca- Quella che ho io è la stessa che hai tu: mi si esaurisce in fretta, credo
rità: esserci è un lavoro, anche una fatica. Un sempre di averne di scorta e invece no, come quando spero di avere
impegno, diciamo. Però insomma, diciamo- ancora la moneta per un caffè e poi però il portafogli è vuoto. E allora volevo
celo sobriamente come siamo abituate: non anche dirti che mi dispiace, se quando mi chiami mi spazientisco, non
ti telefono ma mi manchi. Cioè: non telefono rispondo subito ai messaggi, a volte (spesso?) alzo la voce. Se non mi
dedico a te quanto tu ti sei dedicata a me. Forse è così che fanno i figli,
perché mi manchi. Pronto? Hai capito? Come
chissà, dici sempre che prima o poi lo capirò anche io. Intanto, prometto:
dici? Non mi senti? Concita*
questo sabato ti spiego come si mettono i filtri su Instagram, va bene?
* CONCITA DE GREGORIO, CONDUTTRICE, Francesca*
GIORNALISTA E SCRITTRICE. IL SUO ULTIMO LIBRO È
COSA PENSANO LE RAGAZZE (EINAUDI). * FRANCESCA BUSSI, GIORNALISTA DI GIOIA!

48
confessioni ... ho fatto
di tutto per non
essere come te
Cara mamma,
ti volevo dire che tutto quello che sono è fatto
degli spazi vuoti del tuo essere: i tuoi presìdi
mancati, le parole che non hai detto, il coraggio
«Tu eri sempre che non hai avuto. Il non essere come te ha gui-
troppo dato la mia vita fino a qui: quello che sono sta-
e io dovevo ta da bambina – dura, introversa, silenziosa – e
sono diventata da ragazza – seria, studiosa, po-
essere poco. co incline agli sbalzi del cuore. Che non ho pian-
Tu esagerata to per dieci anni, io, solo per non essere come
io misurata. te. Che, per non essere come te, non sono di-
ventata neanche me stessa: c’era, da qualche
Tu appariscente parte nel mio carattere, prima che ci scambias-
io invisibile» simo il primo sguardo, un germe di morbidez-
za che a causa tua io non ho potuto scoprire.
Perché tu eri sempre troppo – troppo femmini-
le, vanitosa, isterica, accomodante, frignona – e
io dovevo essere poco. Tu esagerata io misura-
ta. Tu appariscente io invisibile. Tu superficiale
io profonda. Tu spensierata, io sofferente. Del
perché io non potessi essere come te, dal primo

... se mi proietto al posto sguardo che dobbiamo esserci scambiate – do-


vrà esserci stato quel primo sguardo in cui qual-
tuo, mi manca l’aria cosa tra di noi sia passato oltre la reciproca e-
straneità – perché da quello devo aver capito
Cara mamma, che non potevo essere come te: perché tu eri e
sei sempre stata infelice. A lungo ho pensato che
volevo dirti che non lo so com’è successo. Com’è stato che per vent’anni di
te non mi è importato niente. All’inizio era una simulazione particolarmente tu fossi debole; ma non c’è, nella debolezza,
ostinata di adolescenza: femmina e di cattivo carattere. Ma ho ricordi niente che io condanni, o rifugga. Io sono de-
asettici di insofferenze o ribellioni: come fossero solo una legittimazione bole e lo sono diventata in altri modi, per altre
anagrafica che dovevo dare alla mia urgenza di non vederti più. Clac. vie. Non è la tua debolezza che mi hai insegna-
Mettere tra noi più distanza possibile. Clac. Non avere più niente a che fare to a scansare, ma l’infelicità, l’essere in balia
con te. Volevo dirti che non lo so com’è successo. Com’è stato che sei degli eventi, delle decisioni altrui; il non prende-
sopravvissuta. Se mi proietto al posto tuo, mi manca l’aria. Ci penso mentre re mai il controllo delle situazioni, il vivere la
completo la mia trasformazione in madre di adolescente (femmina e di
vita di riflesso, di nascosto. La tua vita come
cattivo carattere). Clac. È un terrore secco: non c’è niente che potrò fare,
una piega delle vite altrui. Sei stata una madre
quando mia figlia deciderà di farmi fuori. E non c’è niente che avresti potuto
fare tu. Non era personale. Era che dovevo mettere il mio dolore da qualche
morbida, affettuosa – anche se credo che fosse-
parte, e tu eri lì. Te l’ho tirato addosso, e ho chiuso la porta. Clac. Volevo dirti ro altrove i tuoi momenti di gioia, fuori dalla
che io lo so com’è successo. L’affronto più grave che mi hai fatto è stato maternità, dalla famiglia, dalla nostra casa. Di
nascondere il premio che avevo vinto col giornaletto di Candy Candy, e poi questo, dopo essere stata una bambina intro-
non ritrovarlo più. Adesso è solo scemo – il mio preciso punto di versa, una ragazza dura, dovrei da adulta per-
sovvrappensiero – ma allora sembrava la sintesi crudele di ogni donarti. Di aver portato la tua leggerezza altro-
inettitudine. Clac. Vent’anni dopo, tre nipoti fa, sei venuta a trovarmi al mare ve, e di averci lasciato affondare, nella pesantez-
con una valigia di tutine taglia zero. Non eravamo molto in confidenza. Le za della casa, nei silenzi che tu potevi scegliere
hai sparpagliate tutte sopra al letto: una distesa di ciniglia irragionevole. di rifiutare e noi no, noi che eravamo solo bam-
Magnanima ho pensato che, magari, quel doloretto da mocciosa, bine. Di questo, dovrei da adulta perdonarti. Di
potevo pure smaltirmelo da me. L’ho cercato: non c’era. Eri riuscita a
essere stata infelice. Raffaella*
nasconderlo, e non lo abbiamo trovato mai più. Serena*
* RAFFAELLA SILVESTRI ,SCRITTRICE. IL SUO ULTIMO
* SERENA LA ROSA, GIORNALISTA DI GIOIA! ROMANZO È LA FRAGILITÀ DELLE CERTEZZE (GARZANTI).

50
confessioni
... non mi hai insegnato
a diventare femmina
Cara mamma,
papà ti paragonava ad Audrey Hepburn. Anche ora, a
settant’anni suonati, la tua bellezza, incontestabile e riluttante, è
animata da una grazia inconsapevole. Limpida come la tua
mente, estranea a malizie e retropensieri. Priva pure, perdonami
mamma, di ogni sense of humor. La tua generosità è
sconcertante, pericolosamente incline al sacrificio: «Sei come il
pellicano che si squarcia il petto per i figli», scriveva papà in una
delle tante poesie d’amore che ti ha dedicato, alimentando in noi
abbondanti sensi di colpa. Devi aver pensato, nella tua virtuosa
modestia, che questo dono toccasse in sorte a tutte. Nel tuo
incondizionato amore, probabilmente mi vedevi simile a te. Non

... grazie, perché hai mai creduto di dovermi insegnare a diventare femmina, di
illustrarmi le tante prosaiche corvée di manutenzione che ci si
da piccola mi davi tramanda di madre in figlia. Non ti ho mai sentito nominare

il latte scaduto l’estetista o il parrucchiere, non ho mai visto tra le tue cose un
rossetto, o una crema antirughe. C’era solo quella matita per gli
occhi, verde o azzurra, con cui ogni mattina allungavi lo sguardo
Cara mamma, da cerbiatta. Da te non ho imparato, per imitazione, civetterie o
se ti dico che da piccoli ci davi il latte scaduto ti arrabbi. Però è seduzioni. Mi hai cresciuta come i miei fratelli maschi: a tutti e tre,
vero, il latte era quasi sempre scaduto ed è successo anche di tro- con equanimità, hai insegnato a dare e pretendere rispetto. E, in
vare i vermi nel riso. Se l’Acea stacca la luce alla tua casa, non è subordine, a stirare, cucinare, tenere pulita la casa. Il resto ho
perché «sono tutti stronzi». Cioè sì, lo sono, però è anche vero che dovuto farlo da sola, neanche fossi orfana. Orientandomi, con un
modello inarrivabile, nel delicato lavoro di scoperta – e
pagare le bollette è un’attività che da sempre ti suscita ansia e ma-
promozione, tocca a volte – della mia femminilità, che alla fine è
lumore. Quando a scuola i nostri compagni arrivavano con le
sbocciata selvatica, riottosa e intemperante. Lontana anni luce
merendine avvolte nella carta stagnola, noi tiravamo fuori banane
dalla tua olimpica compostezza. Cara mamma, farci i conti è
nere schiacciate. Quando i miei insegnanti ti invitavano a parlare stato un lavoro lungo e doloroso, di cui non sono ancora venuta a
del mio progresso, ti irrigidivi perché la loro serata a tema “vino e capo. Ma una cosa l’ho finalmente capita: grazie per la fiducia.
formaggio” ti sembrava di cattivo gusto. Per non parlare di quan- Ilaria*
do in America i genitori dei miei compagni di scuola ti hanno co- * ILARIA SOLARI, GIORNALISTA DI GIOIA!
stretto a partecipare alla bake sale del Pta (Parent-teacher-associa-
tion). Tu scalciavi, ma io volevo una mamma come tutte le altre e
ti ho supplicata di sfornare biscottini da distribuire alle partite di
football della scuola. Queste cose te le ho dette tante volte, ma
«Aiutami a
quello che non ti ho mai detto è: grazie, di tutti i vermi, del latte imparare l’arte
scaduto e di aver snobbato le riunioni del Pta. Ora che sono madre di scegliere
vado al saggio di nuoto di mio figlio anche perché penso che gli
altri genitori ci rimarrebbero peggio di lui, se non mi vedessero lì
la propria
con il cellulare. Mi chiedo come avresti reagito tu alla chat di clas- strada senza
se. La nostra si chiama “Mamme imperfette”, un insulto all’im- dar retta
perfezione. Sono tutte lavoratrici, però oltre a quello si svegliano
alle 6, organizzano eventi, merende, aperitivi per i loro piccoli.
a nessuno»
Sono sane, presenti, si informano sulla provenienza del cibo, ama-
no lo sport. Sono delle macchine da guerra. E il risultato è che io
mi sento sempre inadeguata. Quindi ti prego insegnami la ricetta
del riso con i vermi, sostienimi quando anche io ho il coraggio di
sbraitare all’Acea pure se l’errore è il mio, o quando ti dico che il
forno per me è un oggetto del demonio. Aiutami a imparare la
grande arte di scegliere la propria strada senza dare retta a nessuno.
Chiara*
* CHIARA BARZINI, SCENEGGIATRICE E SCRITTRICE. IL SUO PRIMO ROMANZO È
TERREMOTO (MONDADORI)

52
tendenze
Doppia cop(p)ia
Paillettes azzurre
per il look da sera
mini-me portato
in passerella da
Elisabetta Franchi
(a/i 2017-18).
Pagina accanto,
l’ex top model
Pat Cleveland
con la figlia Anna,
che ne ha seguito
le orme e sfila spesso
con lei, qui in una
foto della campagna
p/e 2015 di Lanvin.

Me lo
Benvenute nell’era delle generazioni liquide, dove l’età non conta più:
mamme e figlie si vestono allo stesso modo. A volte, giocano a scambiarsi le parti
(e i look). Questione di abiti o di nuove abitudini?
di Federica Fiori e Karmen Simic
tendenze
Tale e quale (o quasi)
Da sotto in senso antiorario:
una delle prime sfilate di
Yasmine LeBon con la figlia
Amber (per Chanel), look da
teenager per Cindy Crawford
e Kaia Gerber; la Regina
madre con un’adolescente
Elisabetta in un’epoca in cui
ogni età aveva il suo outfit;
JLo e la piccola Emme in
versione mini-me; Ingrid
Bergman con le gemelle
Isabella e Isotta Rossellini.

Me lo
PRESTI?
C’era una volta Il piccolo Lord. Più che un
film, un galateo d’eleganza formato mi-
gnon: pantaloni alla zuava, camicie a punto
smock, velluto a volontà e capelli a pagget-
to. Reperto nostalgico – il cult-movie è tratto dall’omonimo libro del
1885 – di un’epoca in cui i grandi si vestivano da grandi e i bambini
da bambini. I maschi si trasformavano in adolescenti con l’eviden-
te allungarsi dei calzoni, di lì in poi simili a quelli degli adulti, e le
bimbe diventavano signorine sostituendo i calzettoni di cotone con i
collant di filanca. Ruoli – e riti di passaggio – che il vestire scandiva
assegnando a ciascuno un look preciso e collaudato. C’era una vol-
ta, appunto. Oggi dilaga la mini-me mania, fenomeno fashion che si
traduce nella perfetta replica degli abiti di mamma su scala ridotta:
un vezzo a cui hanno ceduto star come Beyoncé, JLo, Reese Wither-
spoon, Katie Holmes e molte altre, dalle più convinte fashion addict
alla proverbiale casalinga di Voghera. Pargole e genitrici agghindate
come gemelle diverse, le prime nel ruolo di cloni (in)volontari delle
seconde, finché adolescenza non le separi. O forse no. Perché il feno-
meno, felicemente cavalcato dagli stilisti negli ultimi dieci anni, tende
sempre più a protrarsi oltre tempo massimo, spesso mutando pelle:
abiti non più identici ma invertiti, teenagers bon-ton accompagnate
da mamme ye-ye. Segno che, come spesso succede, anche stavolta
la moda riflette un cambiamento sociale in atto. E mica da poco.
ADORO-TE
Scopri le differenze
tendenze Da sotto in senso antiorario: il mini-me
secondo Dolce & Gabbana e su mytheresa.
com; Demi Moore e Rumer Willis,
indistinguibili; Kim Kardashian e la piccola
North West; Grace Kelly e Caroline; l’attrice e
cantante americana Pink con la figlia Willow.

«In effetti è così», spiega


la dottoressa Martina Segri-
ni dell’Ospedale San Raffae-
le di Milano, «l’abito in psi-
cologia è più importante di
quanto si pensi. Serve per
quello che in gergo chiamia-
mo “autocompletamento simbolico”. In pratica, vestirci in un certo
modo ci aiuta a definire la nostra identità». E il gioco copia-incolla fra
mamme e figlie? «Funziona finché è un gioco e fino a una certa età,
dopo i genitori devono rispettare i ruoli evolutivi e permettere ai figli di
ribellarsi, durante l’adolescenza, per definire la propria unicità». I pas-
si falsi non mancano, e non solo perché alcune mamme fanno confu-
sione e «continuano a postare immagini delle figlie per ottenere loro
stesse approvazione e popolarità», ma anche perché im-
medesimarsi in una teenager indossandone i look dà la
falsa illusione di rivivere una seconda giovinezza, «tra-
sformando le ragazze in un prolungamento narcisistico
di se stesse». Il lato frivolo c’è, ovvio, e la parola passa
doverosamente agli stilisti. Dolce & Gabbana, fra i pri-
mi a portare in passerella il mini-me come manifesto di
stile, spiegano che per loro «La mamma è sempre stata
d’ispirazione in tutto, e rappresenta il modello da segui-
re per ogni bambina». Per questo, aggiunge Domenico,
«a ogni nostro abito di sfilata corrisponde un abito “in
miniatura”: ci sono le mini tiare e le mini borsette, ma
anche, per l’uomo, i mini tuxedo». Non sono i soli a pen-
sarla così: le collezioni baby e junior di molti loro colle-
ghi replicano in scala i look sfilati sulle top model. Che
sia davvero impossibile resistere alla sirena ammaliatrice
del mini-me? Niente affatto, se il look è dettato da un’e-
tichetta insensibile ai trend. Ne sa qualcosa il principino
George, costretto ad affrontare ogni mattina, in calzon-
cini corti, i gelidi passi che separano la royal-auto blu
dall’ingresso dell’asilo. Noblesse oblige... G
GOGANGA

PETIT BATEAU

58
reportage

A Scampia non ci sono solo droga


e criminalità, come racconta la serie tv
che ha acceso i riflettori sui quartieri
più difficili della periferia napoletana.
Ci sono anche donne straordinarie
che ogni giorno costruiscono un futuro
migliore. Le abbiano incontrate
di Federica Furino - foto Giuseppe Carotenuto

In prima linea

L’anti
Carmela Serrano
e Veronica
Quaranta,
37 anni, ispettori
capo del

Gomorra
commissariato
di Scampia.
Sullo sfondo, le Vele.

siamo noi
Il sole sa far sembrare accettabili anche le cose
brutte. Come se anche la peggior sentina, sotto un cielo
azzurro, mostrasse al mondo di avere in sé una possibilità di che ci vive. Vale per Scampia e per tutti gli altri posti tenuti
riscatto. È quello che penso, attraversando Scampia, mentre sotto scacco. Come Casal di Principe, di cui tanto ha scritto
passo davanti alle Vele in una mattina di vento e nuvole. Vi- anche Roberto Saviano, o come Caivano, il paese degli or-
ste dalla strada sembrano alveari che cascano a pezzi: mezzi chi. Dove c’è la camorra, c’è anche chi resiste e prende la di-
vuoti e mezzi pieni di vite che da fuori è difficile immaginare. rezione opposta. E oggi sono qui per raccontare le loro storie.
Ci ha pensato e ci pensa Gomorra (ora in onda su Sky con
la terza, riuscitissima, stagione) a raccontarle, ma attraverso Le poliziotte
un copione che taglia via le sfumature della vita reale. Dove Carmela Serrone e Veronica Quaranta sono donne (belle) e
non ci sono solo la camorra con i suoi traffici, lo spaccio e le sono poliziotte; lavorano nella sezione anticrimine del com-
sparatorie, i morti e la miseria che anestetizza tutto, ma an- missariato di Scampia. Quarantamila anime per quattro
che chi, in quei posti, vive vite luminose e piene. La tv ha ac- chilometri e mezzo di spazio, dove ci sono i parchi chiusi di
ceso i riflettori su questo posto portando un senso di riscatto, chi vive bene e le Vele, che per un’eternità sono state una del-
attenzione e anche un po’ di ricchezza. Ma, dicono qui, ha le più grandi piazze dello spaccio in Italia. In quel posto, do-
raccontato solo metà della storia di queste terre e della gente ve l’educazione di genere è all’anno zero e le donne neanche
sanno le violenze che subiscono, Carmela e Veronica hanno
convinto molte che dall’inferno delle botte c’è una via di usci-

61
Sorrisi
Le operatrici del
centro di prevenzione
della violenza
di WeWorld a Scampia;
da sinistra: Marianna
Ferraro, Antonella Russo
e Roberta Fiore.

«Qui è pieno di bambini che finiscono in neuropsichiatria


perché litigano o urlano sempre, le liste di attesa sono infinite.
Ma non sono malati: hanno solo visto cose troppo brutte»
Scampia. Mi mostra la sala piena di disegni dove lei lavora
con i bambini. In un angolo, c’è una casetta costruita con
reportage

ta. «La prima che abbiamo salvato non posso dimenticarla. le bottiglie di plastica, di fianco un’aspirapolvere giocattolo.
Non aveva più niente di umano: si alzava soltanto perché «Mi servono per far capire che le femmine possono costru-
doveva dare da mangiare alla figlia disabile. Aveva lividi o- ire le case, i maschi passare la scopa elettrica», spiega. An-
vunque, e nemmeno un dente in bocca a forza di prende- tonella è una delle operatrici. Parla delle Vele perché alcuni
re pugni. Viveva segregata in casa, col marito che la chia- dei bambini con cui lavora vivono lì. «Non conoscono le
mava ogni tre minuti per controllarla». Carmela alterna le emozioni, piangono e non sanno perché, dicono che sono
parole ai sorrisi e fa venire voglia di sorridere anche a te. arrabbiati e invece, sotto la rabbia, trovi un pozzo di tristez-
«Tante trovano normale prendersi uno schiaffo se non la- za». Roberta Fiore, la responsabile del centro, mi spiega che
vano i piatti. E poi c’è il condizionamento sociale. Ricordo questi bambini arrivano da famiglie in cui l’aggressività è
una donna che aveva denunciato il marito e il giorno dopo in fondo a tutte le relazioni umane. «Genitori e figli si par-
è tornata per rimettere la querela, nonostante i lividi. La lano urlando perché è il solo modo che conoscono per dir-
famiglia e la gente del quartiere le davano dell’infame e lei si le cose. Questo ti fa stare sempre in difesa o in attacco».
non reggeva». All’inzio, racconta Veronica, gli uomini ur- Liberare i piccoli dall’ansia può cambiare le loro vite, come
lavano: «Ispetto’, prima non dovevamo spacciare, ora non sa Antonella. «Qui è pieno di bambini che finiscono in neu-
possiamo nemmeno picchiare le mogli?». Per mesi, quando ropsichiatria perché urlano e litigano. La scuola o i servizi
nel 2012 hanno cominciato il lavoro con le donne, nessuna sociali fanno una segnalazione e la strada è segnata. Le liste
si è presentata. Oggi ricevono un centinaio di denunce o- di attesa nei reparti sono infinite. Le madri riempiono i figli
gni anno (e anche qualche minaccia). «Quando una donna di farmaci e si vantano pure: quelli sbagliati sono i bambi-
passa per dirti grazie, e magari si è fatta la tinta ai capelli ni, loro brave mamme che li portano in ospedale. E invece,
o è andata dal dentista, hai il senso di quello che fai: aver abbassando la soglia dello stress, evitare la neuropsichiatria
fatto capire che c’è sempre un’alternativa». è possibile». Racconta di un bimbo arrivato lì a tre anni:
«Sembrava autistico e invece aveva solo visto cose troppo
Le operatrici brutte». Non fanno miracoli, dice Roberta, ma aiutano le
La prima volta che Antonella Russo ha messo piede nelle Ve- donne e i loro figli a prendersi quel pezzetto in più che ser-
le la ricorda bene. «Tornata in ufficio, il mio capo mi chiese ve nelle loro vite. Mangiare con la famiglia invece di servir-
come stavo. Bene, risposi io, perché? E lui: Tanta bruttez- la, indossare la gonna al posto della tuta, trovare dignità.
za fa male agli occhi», racconta accompagnandomi tra le
stanze del centro di prevenzione alla violenza di WeWorld a

62
reportage

La preside
Quindici chilometri a nord di Scampia, Eugenia Carfora di-
ce: «Vieni con me», e mi prende per mano come le ho visto
fare, dieci minuti prima, con uno dei suoi studenti. Ti pren-
de per mano perché sa che il mondo è un posto pericoloso e
perdersi è facile. È la preside dell’istituto superiore Francesco
Morano del Parco Verde di Caivano, dove l’abbandono sco-
lastico è al 40 per cento, intere famiglie vivono sullo spaccio “mercato”. Ho fatto una denuncia e ho ottenuto i lavori di
e i bambini sono manodopera a basso costo. Lei, le mani le adeguamento per i laboratori dell’alberghiero. Il tubo del gas
ha usate per strappare quei bambini alla camorra, per suo- l’ho aspettato un anno e mezzo, ma alla fine ce l’ho fatta».
nare i campanelli delle loro case e tirarli giù dal letto. Le ha Mezz’ora dopo, nel suo ufficio, racconta come è arrivata lì.
usate per ripulire (letteralmente) due scuole (prima la Raffae- «Mi occupavo di dispersione scolastica in provincia di Ca-
le Viviani e ora la Morano) che ha preso in gestione fatiscen- serta e lavoravo per l’integrazione degli immigrati. Un giorno
ti e trasformato in posti dove lo Stato e la legalità sembrano una prostituta mi disse: porta mio figlio a scuola, salva lui.
alternative possibili. E ora, quelle mani, le usa per stringere Così, quando anni dopo vinsi un concorso come dirigente,
la mia e portarmi in uno di quei luoghi che pensi esistano scelsi una scuola dimenticata da Dio: la Raffaele Viviani di
solo nei film, e invece sta sul retro della sua scuola: due file Caivano che nessuno voleva». Eugenia va lì e comincia a lot-
di palazzi popolari con le grate alle finestre, le tende verdi, le tare per salvare i bambini. «All’inizio nessuno veniva a scuo-
parabole satellitari sui balconi e in mezzo un giardino. Giù la. Una mattina, per disperazione, ho suonato a un campa-
da un palazzo come questo, poco più in là, è finita la picco- nello e ho fatto scendere il ragazzo. Funzionava. Ma questo
la Fortuna Loffredi, vittima dell’orco che aveva in casa. Qui ha dato fastidio: tanto che quella scuola è stata soppressa». In
sotto, invece, tra le aiuole sporche, le piante e i detriti, ci sono teoria, perché mancavano tre allievi per raggiungere il nume-
due gabbie piene di pitbull per scongiurare visite indesiderate. ro minimo. «Ma io non mi arrendo: questi bambini da che
Lì si affaccia una delle uscite della sua scuola. «Questo edifi- sono nati hanno sentito il suono delle sirene, i cani antidroga
cio non poteva essere usato: in teoria perché l’uscita non era che abbaiano, i colloqui del venerdì in carcere dalla mamma
agibile, in pratica perché i ragazzi avrebbero dato fastidio al o dal papà. Senza regole, con loro ci vuole pazienza». Anche
se ha paura non riesce a fermarsi. «Voglio che nessun ragaz-
zo dica: mi ha visto e non ha fatto niente».

«All’inizio nessuno veniva a scuola, così una mattina sono uscita


e ho suonato un campanello. Da allora non ho mai smesso.
Voglio che nessun ragazzo dica: mi ha visto e non ha fatto niente»

Tra i banchi
Eugenia Carfora,
58 anni, preside
dell’istituto superiore
Francesco Morano
di Caivano, Napoli.
Sopra, le magliette
dedicate a Falcone
e Borsellino
e la Madonna
di Lourdes in un
corridoio della scuola.
Sotto scorta
Marilena Natale,
45 anni,
giornalista della tv
locale Più N News.

«Per denunciare i traffici della camorra ho scritto un articolo al giorno


per 365 giorni. Ho detto ai miei figli: se mi ammazzano, non cercate
la vendetta ma la giustizia. E portate avanti quello che faccio»
bunker, io c’ero. E c’ero anche il 15 giugno del 2010, quando
hanno arrestato il figlio. E, se non mi ammazzano prima, ci
sarò anche quando toccherà ai nipoti». Viene da una fami-
La giornalista
reportage

glia di carabinieri e quando ha realizzato che attorno a lei


Casal di Principe, ultima tappa di questo viaggio nell’anti c’erano più camorristi che persone per bene ha iniziato a gri-
Gomorra, è un labirinto di strade tutte uguali spezzate qua dare. «Capita la collusione tra camorra e politica, ho scritto
e là da qualche villa che sembra uscita da un set di Bollywo- un articolo al giorno per 365 giorni. È lì che sono finita sotto
od. Perdersi è facilissimo, specie seguendo l’auto di Marilena scorta: se scrivi degli arresti, non importa, se racconti la veri-
Natale, giornalista della tv PiùN News, un fuoco d’artificio tà dei loro traffici non te lo perdonano. Guadagno 1.230 eu-
sempre acceso nel fondoschiena della camorra, lì a illumina- ro. E sono felice. Non me ne frega di rischiare la pelle: voglio
re i suoi traffici 24 ore su 24. Una che in tribunale si sostitu- che queste persone se ne vadano». Le cose, dice, un po’ sono
isce alle vittime delle estorsioni incapaci di denunciare, una cambiate. «Oggi puoi camminare a testa alta. Ma i figli dei
che dalla moglie del boss Francesco Schiavone ha ricevuto boss vanno all’università e un giorno ce li vedremo nei po-
una querela, non per diffamazione ma per stalking. Da feb- sti che contano». Paura lei non ne ha. «Voglio che le persone
braio vive sotto scorta. «Sono 282 giorni», racconta, seduta abbiamo fiducia in se stesse. Mi sono anche sostituita, nelle
in una casa confiscata a un boss della camorra diventata sede denunce, alle vittime di estorsione, facendo da intermediario
di un’associazione antimafia, ed è l’unico momento di questa tra loro e lo Stato in cui credevo. Ai miei figli dico: se succe-
intervista in cui il tono della voce sa di resa. Poi mi spiega il de qualcosa a me non cercate la vendetta, cercate la giusti-
perché e si ricarica di orgoglio, di sfida. «Sandokan, in gale- zia. E portate avanti quello che faccio io». Ha due maschi, e
ra, ha fatto segno di tagliarmi la testa». Sandokan è il boss poi Aurora, «la cosa più bella che mi sia capitata nella vita».
più potente del clan dei Casalesi. «Ho scritto che in carcere Aurora è la bimba della terra dei fuochi che Marilena ha
ha avuto problemi con un altro boss, che sua moglie non va preso in affidamento. «Quando morì mio padre, per uscire
ai colloqui, e che i figli vivono come dei principi anche se, in dalla depressione andai a fare volontariato in oncologia con
teoria, non guadagnano una lira. Per me queste sono noti- i bambini della terra dei fuochi. Volevo vedere tutto il ma-
zie». Fa la giornalista da quando ha 16 anni, sempre per gior- le che la camorra ha fatto. Lì ho trovato Aurora che mi ha
nali e televisioni locali. «Ho cominciato a scrivere per dare scelta come mamma, mi ha aperto il mio cuore e l’ha fatto
voce alla mia terra perché tutto quello che succedeva qui, sui uscire fuori. Per lei ho iniziato una partita con la morte. La
giornali nazionali non ci finiva. Un pazzo di direttore mi ha vincerò. L’ho detto: io non ho paura di nulla». G
fatto scrivere perché ha visto che io non avevo paura di nien-
te. L’11 luglio 1998, quando Sandokan fu portato fuori dal

66
stai Serena

SERENA LA ROSA
GIORNALISTA. LA SUA

Cara CHRISSY,
PROFESSORESSA DI SCIENZE DICEVA
SEMPRE:«IL TUO NOME È UNA FRASE
DI SENSO COMPIUTO»

servono è la prima risposta che mi è venuta in mente. Ma mentre


lo dicevo sentivo le voci – secoli di femministe, milioni

anche i FIGLI di hashtag – che mi condannavano: tarpatrice di ali!


Assassina di bambine ribelli! Davvero vuoi farla crescere

MASCHI
depredata dell’ambizione di diventare Lionel Messi?

Di mio: sì, ho pensato. Ma non è questo il millennio


per fare le schizzinose. Quindi mi sono precipitata
Quando hai annunciato con ad aggiungere che alla sua età
la primogenita Luna la tua nuova è questione di allenamento,
gravidanza – «È di John!», hai scritto e se proprio ci tiene allora
per ricordarci che quando le sventole Hai spiegato deve giocare di più, imparare,
sono spiritose persino Internet
è un posto migliore – i pettegoli meticolosi
disinvolta: migliorarsi, e fargliela vedere
lei a quei prepotenti.
si sono ricordati di quello che avevi «È l’unico «Ma in cortile ci stanno
detto a gennaio: «Il nostro prossimo
bambino sarà un maschio perché è
embrione sempre loro, io dove gioco?»,
mi ha risposto. Ho finto
maschio l’unico embrione che è rimasto». rimasto» di avere una cosa sul fuoco,
Oltre alla naturalezza con cui parli sono scappata in cucina,
di fecondazione in vitro – come fosse e l’ho lasciata lì a depredarsi
un fatto della vita, non una stregoneria da sola. Avessi avuto un figlio
di cui vergognarsi – hai un sacco di cose maschio, lo avrei obbligato: fai giocare a pallone tua
da insegnare al ragazzino. sorella. Subito! Ne va del futuro dell’umanità.

Avessi avuto un figlio maschio io, per esempio, Per fortuna, poi crescono. E nel migliore dei casi
avrei potuto rimediare alla mia incapacità di rispondere somigliano meno a Lionel Messi e più ad Anne Wojcicki,
alla domanda che prima o poi fa ogni figlia femmina. l’ex moglie del co-fondatore di Google, inventrice dei kit
E cioè: «Perché quando giochiamo a pallone i maschi non portatili per l’analisi del Dna – quelli che sputi e sai di cosa
la passano mai?». Perché non sei capace, bambina mia, morirai – che per un breve periodo si era invaghita di Alex
Rodriguez, il campione di baseball (uno che figuriamoci
se da piccolo faceva giocare le bambine). Non funzionò,
naturalmente. E la mamma lo aveva previsto.

«Lui non ha nessuna preparazione


accademica», ha detto la sora Wojcicki, che ha
solo figlie femmine e studiose, al New York Times,
BIMBO A BORDO
«Non si riusciva mai a fare una conversazione
ILLUSTRAZIONE DI MAURIZIO ZORAT, GETTY IMAGES

La modella Chrissy
Teigen, 31 anni, intellettuale. Il suo principale interesse nella vita è
con il marito,
il cantante John
una cosa che nessuno di noi ha mai considerato:
Legend, 38. il baseball». Sottinteso: che schifo. (Attualmente
La coppia è in attesa A-Rod è promesso alla più adeguata J. Lo). Come madre,
del secondo figlio
dopo Luna, un anno Chrissy, ho certo ancora molto da imparare.
e mezzo. Ma come suocera, sono già pronta a essere invincibile.

68
storie

TI HO PRESO
IN BRACCIO
E HO PENSATO:
CHI È QUESTO
BAMBINO,
PERCHÉ
IO SONO QUI?
Fratelli
Un marito, una moglie, Leone e Thomas Bavastro
un figlio biologico e il bambino protagonisti di questa storia.

“senza lacrime” che hanno


deciso di adottare in Africa.
L’avventura è nobile
e meravigliosa, ma davanti
al piccolo orfano l’uomo si sente
«il cuore di pietra». Questo
è il racconto della lunga strada
che ha percorso per scaldare
la pietra. E diventare, per la
seconda volta, un vero padre
di Federica Furino
storie

In fondo al viaggio si trova la saggezza. Lo dice un l’imitatore di un padre. E la situazione stava diventando compli-
proverbio africano e lo dice anche il libro da cui parte cata. Il patto dell’adozione è forte, bisogna onorarlo in due. E in-
questa storia. Quella di un bambino senza lacrime e di un uo- vece Barbara era lì da sola: eravamo andati lì per allargare la fami-
mo che diventa suo padre scoprendo che l’amore non è mai come glia e correvamo il rischio di sfasciarla». Ne parla ribaltando ogni
te lo raccontano. La storia di una famiglia che va in Kenya per retorica. «Se per un padre o per una madre naturale è già difficile
diventare più grande ma poi rischia di perdersi, perché adottare dire “non sono riuscita a riconoscerlo come mio figlio”, figuria-
un figlio è una corsa sulle montagne russe che ognuno vive con moci per un genitore adottivo che ha passato anni a rassicurare
la sua personale quota di emozione e di paura. È la storia di Mas- psicologi e assistenti sociali. Ma la verità è che io ho avuto bisogno
simo Bavastro, sceneggiatore di serie tv e dramma- di tempo. Forse proprio quei 9 mesi passati là».
turgo, e di sua moglie Barbara - e in un certo senso «Mi sentivo L’amore, per Massimo, è arrivato con il suono
quella di chiunque diventi genitore di un bambino di un pianto. «Thomas era un bambino senza lacri-
l’imitatore
già nato in un Paese lontano. Perché le famiglie me. Dopo due mesi si è ammalato e, per la prima
adottive, come quelle felici, si somigliano tutte: u-
di un papà: volta, ha pianto. Come non avevo mai visto pian-
nite dai colloqui con gli assistenti sociali e le udien- eravamo gere nessuno: con tutto il corpo, come un bambino
ze con i giudici, dagli aerei e dalle attese e dalla andati lì per appena nato. Ho avuto l’impressione che il dolore
consapevolezza che l’amore, quando arriva, ti co- allargare la avesse aperto una breccia attraverso cui entrava la
glie sempre impreparato. Per capirlo, basta leggere famiglia e vita. E lì ho capito che l’avrei amato. Magari non
Il bambino promesso (Nutrimenti), che Bavastro rischiavamo di quel giorno, ma prima o poi sì. Era diventato un
ha scritto al ritorno dall’Africa ed è insieme la cro-
naca di un viaggio e la nascita di un padre.
distruggerla» bambino vero». Poi arriva il giorno dell’adozione.
«Gli ho detto: “Sei Thomas Bavastro, adesso, sei
«Non riuscivamo ad avere un bambino. Bar- lungo 80 centimetri, pesi 12 chili e ti piace tantissimo
bara ha iniziato a dire: “Adottiamolo”», racconta seduto al tavo- l’acqua”. Ho cominciato a raccontargli la sua vita, che era anche
lino di un bistrot alla stazione Centrale di Milano. «Io però avevo la nostra, e parlando ripercorrevo il modo in cui eravamo diven-
paura, forse perché sono cresciuto in tempi in cui l’adozione era tati una famiglia. Io suo padre, lui mio figlio».
una macchia. Ma il sì di mia moglie era più ostinato del mio no. La storia della nascita di Thomas è una delle grandi conqui-
Così abbiamo iniziato le pratiche». Dopo un anno, però, Barba- ste. «La maggior parte dei genitori adottivi non sa nulla del pas-
ra resta incinta e arriva Leone. «Quel bimbo da adottare di cui sato. Nemmeno perché loro figlio ha la cicatrice di una bruciatura
avevamo parlato così tanto, se non altro per litigarci sopra, ormai di sigaretta sul petto. Perché fare domande è difficile e nell’orfano-
esisteva: gli avevamo fatto una promessa e Barbara intendeva trofio ti dicono: “Questo bambino nasce con voi”. Non è vero,
mantenerla». Così lei dice: «Adottiamolo». E lui accetta per a- ma è una giustificazione comoda su cui adagiarsi in attesa che i
more. «La pacata voracità con cui mia moglie apriva tutte le fi- bambini crescano e facciano domande a cui non hai risposte da
nestre possibili stava facendo della mia vita qualcosa di molto dare». Loro invece sanno il nome della donna che l’ha messo al
bello. Così mi son detto: facciamolo». Altro giro altra giostra. mondo, che faccia aveva, chi l’ha accompagnata lì. Qualcosa che
«Abbiamo dovuto ricominciare tutto da capo: i colloqui con gli li tiene lontano dalla tentazione di fantasticare. «E sappiamo che
assistenti sociali, con i giudici e con gli enti autorizzati». La trafila, sul suo passato non ci sono ombre».
in media, dura tre anni e mezzo: 18 mesi per avere l’idoneità e Dal viaggio sono tornati diversi anche loro. «L’Africa mi ha
almeno 24 per l’assegnazione di un bimbo. Attese che bastano a insegnato che l’ideologia è una scorciatoia per chi guarda le cose
schiantare il desiderio e il conto in banca di molti (e infatti non è da lontano: e che quando vivi non arrivi mai in fondo alle risposte.
un caso che, dal 2004, le adozioni internazionali siano calate qua- Non ho risposte a tutte le domande, ma so che i figli li troviamo e
si del 40 per cento). «Passi le notti sui forum, partecipi a tutti gli li perdiamo continuamente. Come un elastico». G
incontri delle associazioni, quindi sai tutto: anche che le liste di
attesa per i bambini dell’est europeo sono lunghissime e che inve-
ce ci sono nazioni come il Kenya che ti chiedono di stare lì alme-
no sei mesi, e questo riduce le richieste. Quell’avventura ce la In libreria
potevamo permettere. E dopo un anno eravamo lì». La dedica dice: «A Barbara che mi ha insegnato
a dormire, a Leone che mi ha fatto sognare
Massimo, Barbara e Leone atterrano a Nairobi il giorno in cui
e a Tommy che mi ha svegliato». Comincia così,
Thomas compie un anno. Nella stanzetta di un orfanotrofio un’in- Il bambino promesso (Nutrimenti), in questi giorni
fermiera dice: «Ecco vostro figlio». «Io non sapevo chi fosse né in libreria. L’ha scritto Massimo Bavastro
perché io mi trovassi lì. Ho compiuto dei gesti andando a memoria, per raccontare i nove mesi passati in Kenya
per adottare il suo secondo bambino, Thomas.
perché avevo già un figlio e sapevo come si faceva, ma il mio cuore Massimo è uno sceneggiatore di serie tv
era di pietra». Passano i giorni e la pietra è ancora lì. «Mi sentivo (tra cui Ultimo 3 e La narcotici). Vive a Roma
con la moglie Barbara e i figli Leone e Thomas.
72
la terrazza

GUIA SONCINI
GIORNALISTA E SCRITTRICE

COM’È
IL SUO ULTIMO LIBRO
È QUALUNQUE COSA
SIGNIFICHI AMORE (GIUNTI)

(ANCORA) dimostra il suo genio c’è il raccontare la stessa

PROFONDO
banalissima cosa – la fine di un amore – col massimo
dello struggimento e col massimo della beffa.
Su Sky Arte c’è 33 giri, un ciclo di documentari

IL MARE
su vecchi dischi. Il primo è Com’è profondo il mare.
Potete guardarlo anche se, come a me, non vi frega
niente delle chitarre e dei tecnicismi.
Contiene alcune meraviglie, tra cui
Qualche mese fa sono andata «La casa della Ron che dice che quel disco lì per
a vedere se il palazzo in cui Dalla è come la bellezza per certe
sono cresciuta fosse ancora lì. mia infanzia non donne (lui dice una cosa tipo «nelle
Era apparentemente identico, è più la stessa, foto di quando fanno i calendari»,
tranne una scritta contro Matteo dimostrando d’essere un uomo
Renzi vergata con uno spray sotto
ma l’album del Novecento: vi ricordate quando
alla finestra della mia fu di Lucio Dalla le belle di mestiere facevano i
cameretta. Ma non c’era il portiere scritto 40 anni calendari, invece che i selfie
di quand’ero bambina (che ora sponsorizzati?). Dice: era il suo
avrebbe circa duecento anni), e sui
fa è sempre momento di grazia.
citofoni c’erano cognomi diversi un capolavoro. È vero. Era un momento
da quelli che conoscevo. Negli Per fortuna» di grazia che durò tre anni.
sceneggiati americani in questi Dopo Com’è profondo il mare
casi si suona e si chiede di vedere arrivò il disco che contiene Anna
la casa: sa, sono cresciuta qui. e Marco (la più cinematografica
Di solito aprono la porta coppie sorridenti e canzone d’amore della storia della musica italiana),
comprensive (negli sceneggiati americani le coppie ma anche Stella di mare («e se non ti avessi uscirei
vanno ad aprire la porta insieme). Non ho provato. fuori a comprarti»), ma anche Milano, cioè
Mi vergognavo, e soprattutto non volevo la ragione per cui io ancora oggi non riesco
scoprire che la carta da parati del corridoio, quella a non dire «vicino all’Europa» ogni volta che
bianca e verde su cui avevano segnato le tacche dei qualcuno mi chiede dove vivo: riempimento
centimetri man mano che crescevo, era stata automatico, Milano vicino all’Europa,
strappata. Quando è morto Lucio Dalla, l’effetto è Milano che, quando piange, piange davvero.
stato lo stesso: ma come si permette. Dovevo poterlo E poi la tournée con De Gregori, Banana
dare per scontato, doveva essere sempre lì, come republic, e poi il disco più bello mai uscito
la carta da parati che provava che un tempo ero stata in Italia, quello che dentro aveva Futura,
persino più bassa di adesso. Era parte del paesaggio. Il parco della luna, ma soprattutto Cara, l’inno
Ero così convinta che ci sarebbe sempre stato che non di tutte le lagnose: «Io che qui sto morendo,
mi ero mai presa il disturbo d’andare a un suo e tu che mangi il gelato». Nel 1980 erano tre anni
concerto: ci sarebbe stato tempo, avevo tutta che Dalla si scriveva i testi, e aveva già accumulato
l’eternità per squarciagolare Quale allegria. abbastanza capolavori per tre vite.
ILLUSTRAZIONE DI MAURIZIO ZORAT

Quale allegria sta dentro a un disco che ha Da quando ho visto il documentario non ho più
appena compiuto quarant’anni, Com’è smesso di ascoltare i dischi di quegli anni.
profondo il mare. È una canzone di amore finito, Certe carte da parati sono eterne, per fortuna.
come pure Disperato erotico stomp, che sta nello
stesso album e non sembra neanche concepita dalla
stessa persona. Era il primo disco che Dalla
si scriveva da solo, e tra i molti dettagli con cui

74
cover moda

lo
o m o più bel
L’u ndo?
del mo ciolo caldo?
Un cuc pe azzurro?
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Il princ à. Provate
l
Ma va inare di chi
a indov parlando.
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Se vole a esatta,

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rispost pagina...
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il m
DOLCE&GABBANA/IMAXTREE.COM
moda

Ovvero madri e figlie teen a confronto: come la pensano, cosa le unisce e, soprattutto,
quali pezzi ruberebbero l’una dal guardaroba dell’altra. Per Gioia! si sono vestite così...
di Monica Curetti e Camilla Rolla - foto Bruno Barbazan
Mamma Veronika
Logan, attrice
Figlia Talita Mango
Cosa ti piace di lei?
V. La grazia e l’eleganza.
T. La disponibilità e
la gentilezza, c’è sempre.
Cosa ruberesti
dal suo guardaroba?
V. Una T-shirt con i buchi
di Forever 21.
T. Un paio di stivali neri
che ho sempre voluto.
Cosa vi unisce?
La musica e l’amore!

Per Veronika, blazer di lana e


cashmere con maniche di visone,
Fendi; skinny jeans, H&M; pumps
di pelle scamosciata con tacco
Choc, Dior. Per Talita, giubbino
di pelle con inserti stretch € 299
e giacca di denim délavé € 129,90,
Gas Jeans; T-shirt con stampa,
Mango € 17,99; jeans di denim
con patch, Stella McCartney Kids
€ 80; sneakers Converse € 65.
Mamma
Ursula Giustina,
Responsabile PR &
Press Office Worldwide
Figlia Giacaranda
Crespi Morbio
Cosa ti piace di lei?
U. La simpatia, l’ironia,
l’indipendenza gestita
con responsabilità, la grinta,
la socialità, l’autostima,
l’essere contro il sistema,
ma con eleganza. La amo
sperticatamente, difficile
ridurre ad un’unica definizione.
G. Mi capisce
e capisce i giovani.
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
U. Una fantastica ecopelliccia
color azzurro cielo stile anni 80.
G. La sua collezione
di scarpe, in particolare un
paio di Gianvito Rossi.
Cosa vi unisce?
La musica, la gioia con
un pizzico di follia, la passione
per l’equitazione ed
i cani, viaggiare e sperimentare,
possiamo parlarci di tutto
quello che ci riguarda senza
barriere. Tutto questo è vissuto
a tre, anche con Ludovica,
figlia e sorella maggiore.

Per Ursula, giacca di pelle,


Coach 1941 € 1.300; camicia da
uomo, United Colors of Benetton
€ 34,95; ankle boots effetto calza,
Bata € 59,99; jeans personali.
Per Giacaranda, camicia
tartan con cappuccio, OVS Kids
€ 16,99; gonna d’ecopelle
a portafoglio, Kiabi € 15; cintura
di pelle, MICHAEL Michael Kors
€ 95; slippers di pelle
con pelliccia e patch, Gucci.
Mamma Roberta
Girotti, PR moda
Figlia Azzurra Adago
Cosa ti piace di lei?
R. La spontaneità
e i bellissimi capelli!
A. La voglia di fare.
Cosa ruberesti
dal suo guardaroba?
R. I capi che ha rubato
lei a me!
A. Tutti i maglioni
di cashmere che non mi
lascia usare per paura
che li perda o li rovini.
Cosa vi unisce?
La passione per i viaggi.
Condividiamo
jeans, T-shirt bianche
e fissazione per
i capelli in ordine.

Per Roberta, chiodo di pelle,


Coach 1941 € 1.300; jeans
stretch, Zadig&Voltaire € 180;
cintura di pelle, Hermès € 680;
pumps Dior; collane personali.
Per Azzurra, camicia di denim
délavé, 7 For All Mankind € 220;
canotta di cotone con artwork
realizzato da Coco Capitan, Gucci;
gonna con miniborchie, Liu Jo
€ 169; orecchino d’oro rosa
€ 205 con DodoTag Brave d’oro
rosa € 75, Dodo; cintura
MICHAEL Michael Kors; anfibi
di pelle, Dr. Martens € 170.
Mamma Andrea
Krakhecke, modella
Figlia Alyssia Bodwell
Cosa ti piace di lei?
An. L’allegria con la quale affronta
la vita. Sono fiera che parli tre
lingue e sono certa che questo
sarà un grande valore aggiunto,
anche per il lavoro che vorrà
intraprendere. Adoro follemente
i suoi capelli e quando l’abbraccio
mi sento la mamma più
fortunata e speciale al mondo.
Al. La sicurezza che ha di fronte
agli altri, riesce sempre a essere se
stessa con tutti.
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
An. Tutte le T-shirt (e ogni tanto
lo faccio!).
Al. I maglioni, i jeans a zampa
di elefante e senza ombra di dubbio
tutte le scarpe.
Cosa vi unisce?
An. Il nostro essere complici,
pur nella diversità dei ruoli.
Anche per tutto quello che
riguarda la moda (ovviamente!!!).
Ci divertiamo ad ascoltare la sua
musica in macchina, a mangiare
tantissimo sushi, a dormire
abbracciate e anche a parlare in
portoghese, cosí da essere sicure
che non potrà capirci nessuno!
Al. Siamo come Polo Nord
e Polo Sud, due punti lontani ma
molto simili. Ci piace discutere
la moda e renderla un po’ nostra.
Ci divertiamo con poco, quando
sono con lei mi sento bene come
tutti dovrebbero sempre sentirsi.

Per Andrea, cappotto doppiopetto


di lana e cashmere, Max Mara;
abito di puro cashmere lavorato
a coste, Fabiana Filippi € 667;
orecchini Brosway € 32; bracciale
d’argento, Tiffany&Co.; orologio
Rolex; sneakers di pelle, Reebok
€ 89,95. Per Alyssia, cappotto di
cammello zibellinato € 990 e felpa
con cappuccio di lana e cashmere
€ 298, Max Mara; collana d’ottone
con galvanica oro e pavè di zirconi,
Brosway € 49; pants Mango;
sneakers di pelle, Reebok € 99,95.
Mamma
Federica Secchi
Figlia
Caterina Riva
Cosa ti piace di lei?
F. Il coraggio e l’essere
sempre se stessa.
C. La determinazione con
cui raggiunge un obiettivo.
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
F. Mi riprenderei una
delle cose che mi ha rubato.
C. Vorrei la sua stanza
guardaroba.
Cosa vi unisce?
Lo stesso approccio
alla vita e il nostro carattere che
è molto simile, impulsivo
e schietto.

Per Federica, doppiopetto


RRD RobertoRicciDesigns € 570;
camicia di seta, Equipment
€ 302; skinny pants di denim,
Cheap Monday € 50; orecchini
multi-charm Dior Tribales di
metallo dorato effetto anticato e
pumps, Dior; anello personale.
Per Caterina, felpa a girocollo, Nike
€ 66; pants di velluto corduroy,
Emporio Armani € 290; orecchino
d’oro rosa € 205 con DodoTag
Brave d’oro rosa € 75, Dodo;
cintura MICHAEL Michael Kors;
sneakers Converse € 65.
Mamma
Tihana Ljubojevic,
fashion & brand consultant
Figlia Lea Orlandella
Cosa ti piace di lei?
T. La sincerità, la mente aperta
e il suo essere coccolosa.
L. Possiamo parlare sempre
di tutto, e mi dà ottimi consigli.
Anche i miei amici l’adorano!
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
T. Le T-shirt morbide di
Brandy &Melville.
L. La mamma ha collezionato
e salvato tutti i suoi jeans,
un imbarazzo di scelta tra
Levi’s, Calvin Klein, Wrangler’s,
Sergio Valente, Helmut Lang.
Cosa vi unisce?
T. Le serate passate facendo
binge watching e mangiando
tacos. Viaggi, amore per le
lingue (siamo quadrilingue tutte
e due) e culture diverse
L. Capelli lunghi per
tutta la vita...

Per Tihana, cappotto modello


trench di misto lana, ottod’Ame
€ 320; stivali personali. Per Lea,
chiodo di nappa, Peuterey € 519;
camicia a righe, United Colors
of Benetton € 29,95; shorts di
denim, Pull&Bear € 25,99; collana
d’acciaio pvd oro giallo e cristallo
bianco € 29 e bracciale coordinato
€ 32, S’Agapõ; cintura MICHAEL
Michael Kors; stivali personali.
Mamma Celeste
Morozzi,
esperta di comunicazione
Figlia Sofia Viscardi
Cosa ti piace di lei?
C. Ammiro la grande
determinazione, se si mette
in testa di fare una cosa non si
arrende mai. E la generosità,
condivide tutto con gli altri.
S. La capacità di gestire ogni
situazione con grande abilità.
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
C. Con Sofia abbiamo
gli stessi gusti per quanto
riguarda jeans, T-shirt e intimo,
abbiamo anche la stessa
taglia quindi ci rubiamo in
continuazione i vestiti.
S. Qualche vestito o giacca
più elegante dato che
il mio stile è un po’ più “casual”.
Cosa vi unisce?
C. Siamo due persone diverse
ma affini e affiatate, sappiamo
parlare di tutto, dalle cose
serie alle stupidaggini. Siamo
attratte dalla comunicazione,
io lo faccio per gli altri, Sofia
condivide la sua vita sui social.
S. La trasparenza e
la sincerità che c’è sempre
stata tra di noi. E lo stesso
senso dell’umorismo.

Per Celeste, cappotto di lana


e angora, Aquilano.Rimondi;
camicia di seta, Brunello Cucinelli;
borsa di pelle con applicazioni,
Gucci; sneakers Superstar di
Adidas Originals; pants personali.
Per Sofia, caban di lana e angora,
Aquilano.Rimondi; maglia di
cotone tricolor, Sandro € 195;
gonna d’ecopelle con borchie,
OVS € 29,99; bracciali d’argento
rodiato, Officina Bernardi € 74
l’uno; sneakers Superstar di Adidas
Originals; gioielli personali.
Mamma
Francesca Bari,
professoressa
Figlia Eva Testini
Cosa ti piace di lei?
F. Il saper essere autentica
e fuori dalle mode.
E. L’originalitá del pensiero
e la capacitá di stare
e comprendere gli adolescenti
e i ragazzi.
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
F. Mi riprendo i miei
stessi pullover.
E. Pullover, scarpe e T-shirt
Cosa vi unisce?
F. Questo servizio fotografico:
stare vicine ma separate
allo stesso tempo.
E. Serie Tv, film e ristoranti.

Per Francesca, giacca


in fresco di lana, & Other Stories;
camicia Equipment € 318;
pants di vinile con dettaglio
piercing, Mango € 49,99; pumps
Dior. Per Eva, dolcevita a righe,
Marella € 119; mini di vinile
con volant, Mango € 29,99; anelli
d’argento, TROLLBEADS
da € 69 l’uno; sneakers Stan Smith
di Adidas Originals.
Mamma
Charlotte Lartilleux,
fotografa ritrattista di bambini
Figlia Valentine
Cusin Lartilleux
Cosa ti piace di lei?
C. È super smart, simpatica
e adoro il suo carattere deciso!
V. È intelligente e divertente
contemporaneamente.
Cosa ruberesti
dal suo guardaroba?
C. Le felpe.
V. La camicia over azzurra.
Cosa vi unisce?
La passione per i libri
e la letteratura francese
in particolare.

Per Charlotte, giacca


di montone rovesciato, Sandro;
T-shirt Intimissimi; skinny jeans,
Mother € 325; pumps di pelle,
Jimmy Choo € 495. Per Valentine,
top di lana rossa € 460 circa
e camicia di cotone check € 540
circa, Versace; gonna d’ecopelle
con ricamo fiori, Kiabi € 20;
sneakers di tela, Converse.
Mamma
Maria Elena Viola,
direttore di Gioia!
Figlia Veronica
Rinonapoli
Cosa ti piace di lei?
M.E. L’aria selvaggia, l’intensità
dello sguardo, l’indifferenza
al giudizio degli altri: non
fa mai niente per compiacere.
E poi l’intelligenza e la tenacia
con cui persegue i suoi obiettivi.
V. Mi piace come guarda
tutto con positività, riesce a
minimizzare anche il problema
più grande, è una cosa
che mi dà molta tranquillità.
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
M.E. Tutto quello che non
mi sono mai potuta
permettere: i jeans skinny,
gli shorts e le magliette corte.
V. Le gonne lunghe.
Vorrei avere il coraggio e la
“sfrontatezza” di indossarle.
Cosa vi unisce?
M.E. Il senso del dovere
e l’impegno: vietato cercare
scorciatoie. Sarà per questo
che ci piace lo stile militare?
V. Non c’è una cosa
in particolare, ma c’è molta
sintonia, mi sento capita,
e trovo sempre molto
conforto a parlare con lei.

Per Maria Elena, cappotto


di lana ricamata e camicia
in crêpe de chine sovrastampata,
Valentino; longuette di pelle
a portafoglio, H&M € 179; stivali
con micro borchie, Valentino
Garavani. Per Veronica, bomber
over con maniche arricciate,
Please € 179; camicia di cotone
e lino, Current/Elliott € 270;
T-shirt stampata, Mother € 141;
gonna con volant, Sisley € 59;
collana componibile d’oro rosa
con componenti e DodoTag Diva
d’oro rosa € 75 l’uno, Dodo;
cintura Levi’s € 29,90; anfibi
di pelle, Dr. Martens € 170.
Mamma
Claudia Ottmann,
booker di modelle
Figlia Marialuisa
De Carli
Cosa ti piace di lei?
C. L’incredibile intuito
(capisce tutto al volo)
oltre alla grazia ed eleganza.
E lo sguardo.
M. L’inarrestabile forza
e determinazione che mette
nel raggiungere i suoi obiettivi.
È senza dubbio la donna
più affascinante che conosco.
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
C. Niente, sarebbe
tutto troppo piccolo!
M. Tutte le innumerevoli scarpe.
Cosa vi unisce?
C. La fiducia reciproca
e la complicità.
M. Un’incredibile complicità
e la consapevolezza
di poter parlare di qualsiasi
cosa l’una con l’altra
senza essere giudicate.

Per Claudia, giacca di velluto


a costine € 89,99 e pants
coordinati € 59,99, Mango;
décolletées di suède, Moreschi
€ 365. Per Marialuisa,
giacca a quattro tasche,
Barbour € 485; jeans
Kiabi; chelsea boots
di pelle con decorazione
a coda di rondine,
La Martina € 249.
Mamma Anna
Pietromarchi,
avvocato
Figlia Livia Marina
Jona Celesia
Cosa ti piace di lei?
A. La naturale e ingenua
sfrontatezza e il sorriso.
L. Adoro l’entusiasmo
della mamma, ma è
davvero troppo classica,
sono io la sua stylist.
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
A. Le minigonne.
L. I gioielli.
Cosa vi unisce?
La passione per i viaggi.

Per Anna, trench di suède,


Polo Ralph Lauren; abito stampato,
Monica G.; mocassini scamosciati,
Car Shoe € 320. Per Livia,
trench d’eco suède, Camomilla
Italia € 169,90; camicia di denim,
Levi’s Red Tab € 85; cintura
€ 29,90 e gonna, Levi’s; mocassini
scamosciati, Car Shoe € 320.
Mamma
Simona Spaiardi,
direttore comunicazione
Figlia Beatrice
Carlotta Meazza
Cosa ti piace di lei?
S. Lo stile, le gambe, il viso!
B. Il modo in cui affronta la vita.
Cosa ruberesti
dal suo guardaroba?
S. Adoro le sue maglie!
B. Tutto!!!! Borse
e scarpe comprese.
Cosa vi unisce?
Lo shopping, l’equitazione,
l’amore per Londra,
per l’Umbria e per i viaggi
in generale.

Per Simona, cappotto in panno


di lana, REDValentino € 750;
camicia di seta, Equipment € 302;
borsa Dior Oblique Vintage
di tela, Dior; cintura Hermès;
stivaletti di pelle, M Missoni € 469;
pants e gioielli personali.
Per Beatrice, pullover di cotone
con strappi décor, Mango
€ 35,99; dolcevita marinière,
Petit Bateau € 39; mini di pura lana
vergine, Sportmax € 249;
orecchini Pleine Lune di metallo
con finitura palladio e cristalli
grigi e borsa Dioraddict di tela
Dior Oblique con dettagli
di pelle, Dior; sneakers Superstar
di Adidas Originals.
Mamma
Inga Savits-Hanon,
designer di scarpe
Figlia
Viola Hanon
Cosa ti piace di lei?
I. Ha un grande cuore
e un sorriso e
la parola gentile per tutti.
V. Quando ho
un problema lei e sempre
lì per aiutarmi.
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
I. I mie jeans rubati da lei.
V. I jeans.
Cosa vi unisce?
La passione per i cavalli.

Per Inga, giacca di cavallino


maculato, N°21; cinquetasche
a vita alta di denim stretch,
Emporio Armani € 220; bracciale
d’oro giallo, Cartier € 6.700;
slingback di pelle, Jimmy Choo
€ 495. Per Viola, bomber
di duchesse, N°21; T-shirt lunga
nera, Nike; felpa di cotone
con logo, Woolrich € 165;
cinquetasche di denim, Camomilla
Italia € 79,90; bracciale d’argento
con sigillo personalizzabile,
Filodamore € 50; biker
boots con fibbie, Inga € 600.
Mamma
Monica Curetti,
fashion director Gioia!
Figlia Lucilla
Antonietti Curetti
Cosa ti piace di lei?
M. L’inesauribile energia,
l’acuta intelligenza unita
a una profonda sensibilità,
la capacità di essere trascinante
con gli amici e di riuscire
a sdrammatizzare i problemi
in un battibaleno facendomi
morire dal ridere.
L. La sua decisione e la capacità
di essere ostinata, la forte
tenacia e la determinazione.
E, come lei, vorrei non sentirmi
mai a disagio ed essere pronta
ad affrontare ogni situazione.
Cosa ruberesti dal suo
guardaroba?
M. Le minigonne che
non posso più mettere.
Lucilla. Tutto. Dalle camicie
maschili ai maglioni
di cashmere (che già rubo),
dalle giacche alle borse.
Ahimè dovrò rinunciare
alle scarpe perché ho
già superato il suo numero.
Cosa vi unisce?
La grande passione
per la musica non troppo
commerciale, da Mark Lanegan
a Coez, che ascoltiamo
e cantiamo nei nostri lunghi
viaggi in macchina.
E il piacere di stare con gli amici
e la curiosità di conoscerne
sempre di nuovi.

Per Monica, giacca di velluto


con dettagli di nappa € 1.790
e camicia € 450, Prada;
cinquetasche di denim,
7 For All Mankind da € 200;
pumps di suède, Moreschi € 365.
Per Lucilla, chiodo di pelle
con collo di pelliccia, Golden Goose
Deluxe Brand € 1.390; camicia
alla coreana, Pennyblack € 79;
gonna di cotone misto lana,
Sara Battaglia € 290; cintura Levi’s
€ 29,90; sneakers Diadora € 90.

Hanno collaborato Roberta


Astarita e Elisabetta Cavalitto.
Trucco Claudia Marchetti using
Biotherm Aquasource e assistente
Bonnie Caria, entrambe per
GreenAppleItaly. Capelli Maurizio
Morreale@MH Artist using Cotril.
shopping

Georgia
May Jagger

DI TESSUTO
BI-STRETCH,
MANTÙ
(€ 900).

LO
SMOKING
Più che dalla
mamma, sembra
ereditato dal papà. Ma, al
femminile, vuole scarpe Jerry Hall
funny con i tacchi e la
scollatura sexy.

IL
SOLITARIO
Se non hai un
fidanzato che te lo regala,
CON
frega quello di tua madre o
BRILLANTE, della nonna. Oppure fai un
GIORGIO
VISCONTI. piccolo investimento:
lui si è per la vita.

IN RASO
DI COTONE, D’ORO
SPORTMAX BIANCO,
(€ 199). POLELLO
(DA € 1.069). DI PLATINO,

i senzatempo
COLL.
SOFIA DI
RECARLO.

Sono i grandi classici, da passarsi di madre in figlia perché non hanno né


età (di chi li porta), né scadenza (modaiola). Un’eredità di stile, familiare
di Manuela Troletti -sfilate Imaxtree.com

108
CON
NAPPINA, L’ESKIMO
THE BRIDGE
(€ 230).
Evviva i revival.
Il pezzo più pratico
dell’inverno riscopre
i suoi compagni più giusti:
la borsa di cuoio
e gli occhiali da
aviatore.

LENTI
SFUMATE,
RAY-BAN
(€ 149).

CON
PELLICCIA,
WOOLRICH
(€ 800).
Olivia
Newton-John

INSERTO
DI PAILLETTES,
ANYA HINDMARCH

BEATRICE B
(€ 157).

COLL.
YESSICA
DI C&A
(€ 19).
LOEWE

CON ZIP E
FIORI, H&M
(€ 24,99).
IL
PULL
NORVEGESE
Andava nei ‘70: la
mamma può toglierlo dalla
GETTY IMAGES

naftalina e metterlo con


una gonna glitter. La
figlia con la mini.
shopping

SAINT LAURENT
BROCK COLLECTION
I
JEANS
I mitici Levi’s 501.
Versione mum con tacchi
a spillo, versione daughter
dentro gli stivaloni a
pieghe. I buchi sono
solo per le figlie.

DI PELLE,
BRUNO
MAGLI
(€ 415).

EFFETTO
LUCIDO,
CARMENS
(€ 179).

SKINNY
CON STRAPPI,
LEVI’S
(€ 120).

Jane Fonda
e Peter McEnery

LA
CHANEL
S’intende la borsetta
matelassé con la catena.
Si chiama 2.55 e non sta
bene solo col cappottino:
rende chic anche la
felpa e il militare.

New York

DI PELLE
MATELASSÉ,
CHANEL.
GETTY IMAGES

110
Londra
IL
ROLEX
È quel che si dice un
passepartout: giorno
e sera, con la felpa o il
maglioncino di cashmere.
La classica cosa da non
togliersi mai. Anna Wintour

Bee Shaffer

DI SATIN,
RINASCIMENTO
(€ 129).

L’ABITO
A FIORI
D’ACCIAIO, Ogni stagione ha
DATEJUST
DI ROLEX
il suo. E anche ogni età.
(€ 6.150). Di sera vuole scarpe
elegantine ma di giorno...
sneaker, anfibi,
camperos...

RIVER
ISLAND SU
ZALANDO.IT IL
(€ 159,99). CHIODO
Il tempo passa, lui
no. Si chiama perfecto
non a caso. Infatti è
Cindy Crawford perfettamente al passo di
ogni tempo. Sempre
Kaia Jordan
con i jeans.
Gerber 111
wow

pietra
miliare
Secondo il linguaggio dei colori, il viola stimola
il desiderio di rafforzare il legame con
la persona amata. Viva le ametiste!
testo e foto di Federica Fiori

Un’autentica scultura
da indossare al dito.
Volute d’argento
si intrecciano, per creare
volumi irregolari dalle
geometrie ipnotiche.
E sostengono una grande
ametista, perfetta
per accessoriare i look
luccicanti delle feste,
ma ideale anche
sul classico total black.
pianegonda.com

112
gente di moda

Roberto Ricci

sulla cresta
dell’
onda
Dal sogno di un globetrotter visionario è
nata RRD Designs: giacche e cappotti tech
per surfisti metropolitani di Michela Gattermayer

La moda è un mare mosso: le tendenze vanno e vengo-


no, esattamente come le onde. L’importante è cavalcarle. E
chi meglio di un surfista sa come si fa? Roberto Ricci, tosca-
naccio di Castiglion della Pescaia, negli anni Ottanta costruiva
surf e viveva metà dell’anno alle Hawaii. «Andavo e venivo da
Maui» racconta. «Fino al ’94 ho fatto il globe trotter: sono
stati i miei proto year, gli anni in cui ho studiato prototipi. Ma
non ho mai tagliato il cordone ombelicale con la Toscana (an-
che se ora vivo molti mesi all’anno a Cape Town): in fondo
sono un artigiano italiano come mia madre, sarta, e mio pa-
dre, carrozziere». Roberto torna a casa e, dopo averla quasi
TECHNO incendiata facendo esperimenti, “mette la testa a posto” e de-
CHIC
CAPPOTTI, cide di fare sul serio: braghette e magliette diventano un mito
PARKA, GIACCONI,
BLAZER, per i surfisti. Ma a lui, che è un romantico sognatore, non ba-
MONTGOMERY...
IL MONDO DI RRD sta, vuole di più. «Ho pensato al libeccio di fine estate, agli ul-
È FATTO DI CAPI
SPALLA, COME timi baci delle vacanze, ai primi giorni di scuola e alle corse in
DICONO LORO,
MOLTO
motorino in autunno. E mi sono accorto che non c’era la giac-
PERFORMANTI: chetta adatta per questa tempesta d’autunno, quella che ti ri-
INDISTRUTTIBILI
MA SUPER mane nel cuore». Detto fatto: se l’è disegnata e prodotta cer-
RAFFINATI.
cando la Lycra migliore e performante. Ora c’è RRD Roberto
Ricci Designs, un’intera collezione di cappotti, giubbotti, bla-
zer pratici e confortevoli. Da uomo e da donna. La novità sono
i pantaloni, indistruttibili e instropicciabili. Piacerebbero a Ja-
mes Bond: li metterebbe sotto la muta da surf, ovviamente.

114
ultimissime

Now
new
next
MODA
IN MUSICA
Probabilmente nessuno lo aveva mai fatto prima,
quantomeno con altrettanto glamour. Guess
e Republic records, un’importante casa discografica
americana, lanciano la piattaforma Guess Music,
un ibrido fashion-musicale mai sperimentato finora.
Protagonisti, talenti affermati e giovani promesse
Idee da prendere al volo, musicali d’Oltreoceano, spesso vestiti con look
del brand che si potranno acquistare su guess.com.
novità imperdibili, tante Paul Marciano, direttore creativo del marchio, dice
curiosità e i must di stagione. di avere una passione per lo scouting. In fatto di moda
ha lanciato Claudia Schiffer e Gigi Hadid, farà altrettanto
E se avete una domanda... con la musica? A lato, la pop star Camila Cabello.

di Federica Fiori

NON CHIAMARMI...
Seguite l’hashtag #dontcallme, recentemente lanciato da Timberland,
e scoprirete molto più che l’ultima campagna social del brand: il fatidico
“cancelletto” si apre su un mondo di eventi creati per donne dinamiche,
metropolitane e allergiche alle etichette. Eventi che lasceranno, potete
scommetterci, una scia positiva, facilitata dal fatto di camminare
comode. Lo conferma l’espressione rilassata di una delle protagoniste
del progetto, la top scozzese Emma Louise Connolly. timberland.it

Curve
sicure !
Si chiama Gabrielle
la linea dedicata
da Molly Bracken
alle ragazze curvy.
Si ispira alle russian dolls,
ma sa come valorizzare
le forme burrose
di ogni fashion addict.
mollybracken.com

116
AAA...
TTENTI!
Il fascino dell’uniforme colpisce
ancora: stavolta, a dar lustro
ulteriore a mostrine, bottoni dorati
e stivali militari è l’allegra fashion
army arruolata da Sisley per
l’a/i 2017. Pezzi chiave: il mantello
urban, i pantaloni verdi con bande
laterali, gli stivali da ufficiale,
sisley.com. Da accessoriare
con autentici reperti
da collezione, scovati
nelle fiere a tema
che si tengono ogni mese
un po’ ovunque.
La prossima è Miltareggio,

STANZE
a Reggio Emilia, il 5 e 6
dicembre. Volete

SEGRETE
l’elenco completo? È qui:
fiere-militaria.com
Gli Archivi di Ricerca Mazzini, tappa obbligata
dei più blasonati uffici stile, sono inaccessibili
ai più, ma espongono in via eccezionale nelle
sale di Palazzo Tozzoni, a Imola, con una mostra
letteralmente imperdibile, Ricerche di stile,
dall’1/12 al 28/2 del 2018. In tutto, 150 capi
“capolavoro” degli oltre 500mila che costituiscono
l’archivio: più che una storia del costume, un
racconto di creatività. mostrefondazioneimola.it

SE LO DICE
ELEONORA
Una testimonial d’eccezione,
almeno per numero di follower
sui social (655mila su Instagram):
Eleonora Carisi interpreta la collezione
speciale Twinset studiata per la
magia delle feste. Abiti statuari,
bustier, completi boyish dall’eleganza
contemporanea, romantici longdress
ricamati o in pizzo macramé.
Se siete a caccia di idee avete di
che sbizzarrirvi, qualunque sia il vostro
stile preferito. twinset.com

INVERNO D’ORO
I look delle feste? Vince il metal, ça va sans dire.
E l’oro, come in ogni gara che si rispetti, viene al primo posto.
Glamour totale per l’abito con scollo incrociato di C&A,
un must per i party pre e post-natalizi. Lo conferma Sabrina
Shairzay, head of trend ladies del brand, che prevede «un
inverno tutto eleganza e teatralità». I must have di stagione?
«Oltre a maglioni e capispalla, la nostra collezione party,
con abiti dalle le linee meravigliose e materiali ricercati,
perfetti da indossare sopra una lingerie sexy». c-and-a.com
ultimissime

UN’ITBAG
DA BERE
Cambiano i tempi, si evolvono
le campagne fashion. Che
diventano sempre più divertenti
e interattive, come Furla society,

PASSO
con le borse della Cruise 2018
interpretate da sei diversi personaggi

LUNARE
in un bar italiano. Oltre a Instagram
e Facebook, la troverete su furla.com
per tutto il periodo delle feste,
con un mix di shopping e gioco, Sarà che i bagliori dell’argento
contenuti video, gift guide, elenchi sono praticamente ipnotici.
curati di prodotti e quiz di personalità Sarà che il mitico incrocio di lacci
per individuare al meglio il modello è un marchio di fabbrica a cui le
ideale. Fate il vostro gioco! fashion addict non sanno resistere.
Sarà pure l’impermeabilità della
suola, e mettiamoci anche il calore,
la comodità e la resistenza che
accompagnano come un’impronta
lo stile di Moon Boot. Fatto sta che i
nuovi polacchini Urban del cult-brand
più invernale che c’è sono diventati,
in un attimo, un autentico must.
Impossibile resistere. moonboot.com

UN GIRO
DI 10 ANNI
Alzi la mano chi non lo ha
fatto: arrotolare un filo intorno
Che storia!
al dito, da bambina, sognando Vuoi sapere tutto
che fosse un meraviglioso anello.
Il primo Filodellavita è nato così, sul Natale? Grandi origami
con un misto di impertinenza e kirigami celebrano i simboli
e di romanticismo. Ora che
il brand compie 10 anni, esce
della festività più attesa e vanno
una lim-ed: Filodellavita Ten, alla scoperta di curiosità
con 10 fili d’oro rosa e 10 rubini. e leggende a tema nella nuova
Acquistandolo (€ 1.960) si riceve
in regalo il Mini Filodellavita, edizione di Riluce, la rassegna
in oro rosa con catena diamantata d’arte di The Style Outlets
in argento brunito. rubinia.com
(a Castel Guelfo e Vicolungo fino
al 10/1). thestyleoutlets.it
118
ultimissime MICHELA
GATTERMAYER
VICEDIRETTORE
MODA DI GIOIA!
SCRIVETE A
mgattermayer@hearst.it

ORE DI Gatter
STORIA
Longines compie 185 anni. Ne è passato Pillar
di tempo da quando, nel lontano 1832,
Auguste Agassiz fondò, insieme a due soci, Care amiche lettrici,
una fabbrica che produceva segnatempo in molte mi scrivete per saperne di
da taschino nel minuscolo villaggio di
Saint-Imier, in Svizzera. Oggi la Maison
più a proposito di moda solidale.
celebra l’anniversario presentando la Allora oggi vi racconto la storia
nuova collezione Record, perfetta sia per di Rahul Mishra, 38 anni, indiano
lui che per lei. Wow! longines.com di Kanpur. Disegna, ovviamen-
te, stupendi sari ma anche una
collezione di prêt-à-couture, come
la chiama lui, a dir poco magnifica.

Perché
Per farvi un esempio gli abiti nelle
foto sembrano stampati invece
sono ricamati: per farne uno ci

ioballo
Danzano, ridono,
lavorano 100 persone per 3.000
ore. E qui viene il bello: Rahul im-
piega fino a 700 indiani che vivono
negli slum, le periferie delle mega-
volano, corrono. lopoli indiane. Possono farlo nei
Sono le deliziose suoi laboratori o a casa loro, cosa
signorine che animano molto pratica se ci sono bambini
i charms e i ciondoli o anziani da accudire. Rahul è un
di Le Carose. 100% uomo rispettoso delle persone
made in Italy, ché sulla (dice «c’è un visionario in ognuno
dei miei artigiani: è solo grazie a
qualità non si scherza. loro che le mie idee si materializ-
lecarose.com zano»), del tempo (contro ogni
logica moderna) e della tradizione
(le fantasie e i colori si rifanno
all’India antica). Ciononostante
c’è una modernità nei suoi vestiti
che è quella del pensiero libero,
che guarda all’arte e alla natura,
ai desideri
delle donne
e alla realtà
della loro vita.

LET’S
Il segreto?
«L’inter-

PARTY! pretazione
personale».
Di sicuro, Heidi Klum è una
che di dress code se ne
intende. Al punto che, per Lidl,
ha disegnato una linea tutta
sua, Esmara by Heidi Klum.
I minidress sparkling sono
irresistibili e perfetti per
le feste in arrivo. In più sono
budget-friendly. Così, potrai
risparmiare per lo shopping
natalizio e investire, magari, in
un viaggio fuori stagione! lidl.it

120
michimood GIACCA
DA DOMATORE
FREE PEOPLE,
T-SHIRT H&M,
BORSA ALICE-D.
IL DISCOBOLO
DI MIRONE, 455 AC,
E PIPPO COMPLETO
MSGM. LE MIE
SCARPE DI PREMIATA
INCAPPUCCIATE
PER VEDERE
LE STANZE
DI FONTANA.

a milano
artefun
di Michela Gattermayer

Che divertente girar per mostre.


Soprattutto quando stanno agli opposti.
A Milano si può fare un viaggio agli estremi
dell’arte partendo dall’Hangar Bicocca che
ERCOLE E DIOMEDE ospita i nove Ambienti Spaziali (fino al 25
DI VINCENZO DE’
ROSSI, 1570 CIRCA, febbraio) firmati da Lucio Fontana tra il 1949
E NONNA PAPERA; e 1968. Gli originali venivano regolarmente
BERRETTO DANIELA
GREGIS. PAOLINA distrutti proprio perché simboli dell’effimero,
BORGHESE DI
ANTONIO CANOVA,
ma l’amica Marina Pugliese e Barbara
1804, E I SIMPSON. Ferriani li hanno ricostruiti grazie agli archivi
della Fondazione Lucio Fontana. Un vero
divertimento di luci, buio pesto (attenzione a I NEON DI
FONTANA
dove mettete i piedi, prontamente incappucciati SEMBRANO LE
RIGHE DELLE
come si fa in sala operatoria). Risate d’altro MAGLIE
genere da Rossana Orlandi dove stanno le DI MISSONI,
LE PERLE
Classiche Contaminazioni di G+G (fino al 20 SULLE SCARPE
DI BLUGIRL,
dicembre): famosissime sculture, di Canova e I PIANETI DEL
Michelangelo per esempio, prese in giro con VESTITO
DI CHANEL.
affetto da personaggi dei cartoon. Cosa c’entra
la moda? C’entra, c’entra. Guardate qui.
Scrivetemi!
mgattermayer@hearst.it
EMMA SANFILIPPO, IMAXTREE.COM
beauty
1
Proteggi

3
Freddissimo? Applica sul
viso una maschera
balsamo effetto barriera.
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(€ 56,95).

2
Colora
Scegli i colori della
terra per zigomi
perfetti. Da coordinare
al lipstick. Soleil
Contouring Compact
di Tom Ford
(da Sephora € 74).

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Poche gocce di olio
ayurvedico e l’incarnato
diventa subito luminoso.
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Oil di Uma Oil
(beautyaholics.com,
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Contro i primi freddi, nutri la pelle con oli e maschere profumatissime.


Scegli poi un trucco luminoso per splendere come una stella cometa
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Ispirata agli Anni 60:
frangia stondata
e sfumatura corvina.
Insieme danno ancora più
risalto allo sguardo felino
di Bella Hadid.

cambio
MOSCHINO

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ELISABETTA FRANCHI

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Questo è il mese
giusto per
divertirti
a cambiare
hairstyle a ogni
occasione.
Punta su colorazioni
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tagli versatili
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estreme. Leggi qui!
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TOPSHOP

ADEAM
PASCAL MILLET
GRINKO

LAN YU
capelli

CHICCA LUALDI
colore
Crazy o grigio perla? «Chiaro il riferimento
agli Anni 80, ma grazie alle tecniche e ai
prodotti attuali si ottengono risultati un tempo
irrealizzabili», spiega Davide Diodovich, fondatore
del DD The Studio by Davide Diodovich
a Milano. «Come colorazioni temporanee e
schiariture estreme, che permettono di cambiare
look, anche per una sera, senza danni collaterali».
Hair tip Se il giallo esibizionista è notevole
solo su alcune ciocche, il platino merita tutta la
chioma. Da lavorare con cere o spray per una
piega più resistente e un insolito finish opaco. Se
invece amate i glitter, meglio solo sulle punte.

VERSACE
intrecci

SILVER
TOUCH,
BIONIKE
(¤ 8,29).

MIRACLE LISS, STYLING


BIOPOINT SPRAY,
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L’ORÉAL
PARIS
(¤ 18,95).

Non passano mai di moda e sono


BALMAIN

superscenografiche: le trecce sono la scelta


numero uno per chi vuole una testa facile da
realizzare (online sono migliaia i braid tutorial
CIVIDINI

che ne svelano tutti i segreti), ma di grande effetto.


Hair tip A casa l’uso di uno spray texturizzante
aggiungerà spessore ai capelli più sottili.
E in salone? «Da provare Girly Style, il servizio
di finish rapido che propone raccolti, trecce
e cambi di look in 15 minuti a 15 euro», spiega
Graziana Bernardoni, hairstylist Jean Louis David.

130
capelli

LEITMOTIV
frangia
EMPORIO ARMANI

CIVIDINI

È il colpo di testa che ci vuole


per recuperare cinque anni di giovinezza prima
di un party. «Piena, lunga e versatile. Adesso
la frangia va così. Perfetta per “muovere” i tagli
wavy bob e i corti e rendere sexy la più classica
delle teste», spiega Davide Diodovich.
Hair tip Con il gel potete creare
un delicato movimento sulle ciocche, oppure
rendere l’acconciatura liscissima e lucida.

FIBRE GEL,
JEAN LOUIS
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(¤ 16,50).

STYLER BRAUN
(¤ 47,40).

BALSAMO
MOUSSE,
PANTENE

ricci
(¤ 6,99).
TEXTURIZING
SPRITZ,
MILK SHAKE
(¤ 16).

Frisé, afro, ma anche rococo. I curly


hair per le feste non conoscono limiti di volume,
«Ma attenzione alla qualità del vostro capello.
Queste acconciature reggono con fusti lunghi
e forti abbastanza da reggere cotonatura, piastra
e prodotti styling», spiega Davide Diodovich.
Hair tip Prima di phon e styler, usate sempre
PORTS 1961

un siero termoprotettivo sulle lunghezze.


Per amplificare il volume cotonate a testa in giù
con un pettine a coda partendo dalle radici.
COSTELLO

Per una supertenuta di trecce,


chignon e ricci meglio non lavorare
su capelli freschi di shampoo
132
capelli

chignon

ZANG TOI
Sembra la scelta più classica. «In realtà
il raccolto attuale non è solo per cerimonie
importanti», suggerisce Davide Diodovich. «Inoltre,
regala un immediato effetto lifting agli occhi. Perfetto
se avete una serata e poco tempo per rilassarvi».
Hair tip «Fate la coda, arrotolatela in un torchon
da fissare alla testa con un elastico e qualche forcina.
Poi, con i polpastrelli, pizzicottate lo chignon
in modo che si apra e si spettini. Quindi, aggiungete
un velo di lacca», spiega Graziana Bernardoni. JEREMY SCOTT
CHRISTOPHER KANE

SATIN HAIR
BRUSH, BRAUN
(¤ 39,99).

GEL
MODELLANTE,
SOCO
ROCHAS

(¤ 9,90).

GEL
CREATTIVA
(¤ 15,50).

DEFINING
MOUSSE,

gel
ISSEY MIYAKE

ROSSANO
FERRETTI
(¤ 42).

Lo sleek look è audace. «Ricorda lo stile delle


dive Anni 30. Fronte scoperta, sguardo in primo
piano e trucco sofisticato», interviene Davide
Diodovich. «È anche la soluzione last minute per dare
stile a una testa non perfettamente in ordine».
Hair tip Per un look tirato all’indietro dividete
la chioma con una scriminatura alta. Applicate
il gel, stendendolo sulle lunghezze e infine
distribuitelo con un pettine dai denti fini. Fermate
poi la coda con un elastico trasparente.

134
news

Best of
beauty
Make up e cosmetici
da provare subito, ispirazioni e tendenze
da copiare. Con le risposte Cover di
ai tuoi dubbi di bellezza Natale
di Barbara Pellegrini Angel Arty Cover cambia
abito: una seconda
edizione limitata,
con colori pop, per
personalizzare l’étoile
nomade firmata Mugler
(Edizione 2017 Eau de
Parfum vaporisateur
ressourçable 25 ml,
€ 72,50).

Rosso per le feste


Non è party senza labbra in primo piano. Scelta obbligata
il rosso superclassico, mat e che resista a brindisi e baci.
Come Rouge Allure Il Rossetto Intenso di Chanel che, per
le feste, si veste di un nuovo packaging laccato rosso. In Estée Lauder
due nuances, 01 e 04, con formula mix di tè verde, olio di
mandorla dolce per una protezione ottimale del colore (€ 35).
apre a Milano
Segnatevelo in agenda: martedì 5 dicembre apre
a Milano, nella centralissima via Dante, la prima
boutique europea di Estée Lauder, con servizi
di bellezza esclusivi. «La nostra ambizione è
HAIR MASK che diventi, per i milanesi e per i turisti, la beauty
destination della città più fashion d’Italia»,
MULTITASKING dice Fulvia Aurino, direttore della divisione
Monouso, a base di argilla, carbone e
Estée Lauder Italia. Noi ci andremo!
oli vegetali, risolvono ogni problematica
del capello. Al punto che possono
essere applicate contemporaneamente
su differenti sezioni della testa per
detossinare, nutrire ed energizzare.
The Circle Chronicles, Davines
(€ 7,40 cad).
giornata mondiale contro l’Aids

Hai fatto il
m
test?
Ci sono tanti modi per sconfiggere l’Hiv. Uno è combattere in prima linea.
Come ci racconta Dominique Corti, che con la sua Fondazione prosegue la battaglia
iniziata dai genitori per salvare milioni di vite in Uganda. L’altra è informare.
L’ultima è prevenire. Perché a trasmettere il virus spesso è chi non sa di averlo
di Mariateresa Truncellito

Il 1° dicembre si celebra la Giornata mondiale con- cresciuta tra morte e dolore. Invece i miei ricordi di bambina sono
tro l’Aids. Ma ha ancora senso oggi che di questa ma- lontanissimi dalla sofferenza: per averne un’idea, basta dare
lattia non si muore più? «Assolutamente sì. Perché rischiamo un’occhiata al libro fotografico Ritorno al Lacor di Mauro Fer-
di perdere l’enorme sforzo fatto per ridurne la prevalenza sul piane- mariello, che abbiamo appena presentato (si acquista al costo di
ta», risponde Dominique Corti, medico e presidente della Fonda- ¤ 20 su fondazionecorti.it/prodotto/ritorno-al-lacor, ndr). Ci
zione Corti a sostegno del Lacor Hospital di Gulu, Uganda, tra le sono i volti di gente felice di essere in ospedale, perché consapevo-
più grandi strutture sanitarie non profit dell’Africa equatoriale. «In le di poter avere una cura e una speranza. Anch’io ero contenta
Italia continuano a esserci 4.000 nuovi sieropositivi ogni anno. Ma quando la mamma mi portava con sé: quando i miei furono co-
anche in Uganda, uno dei Paesi africani dove la lotta alla malattia stretti a mandarmi a vivere dalle zie per proteggermi dalla guerra
negli Anni 90 è stata più proficua, sta succedendo lo stesso. La civile, fu una sorpresa scoprire che i ragazzini italiani non viveva-
sieropositività nelle donne incinte all’epoca era del 29 per cento, no negli ospedali».
oggi siamo a meno del 10 per cento, ma da tempo non si riesce a Per tutte le scuole medie, Dominique torna a casa una volta
scendere sotto questa soglia perché l’attenzione è scemata». La l’anno. «La separazione fu durissima per mia madre, che per se-
“pallottola magica” sarebbe il vaccino: «Le terapie anti-retrovirali guire mio padre in Africa gli aveva posto come condizione di non
e il loro utilizzo precoce stanno ostacolando sempre più efficace- dividere la famiglia. Ma lui sapeva che, allontanandosi durante il
mente la trasmissione del virus. Ma l’informazione resta priorita- conflitto, tutto sarebbe andato distrutto». Le superiori le fa in
ria: soprattutto con i giovani, che non hanno memoria dell’epoca Kenya, da dove torna in Uganda ogni tre mesi. «Con i miei non
in cui l’Aids era un flagello». L’ambulatorio specializzato di Lacor si si parlava che di pazienti, ospedale, farmaci, organizzazione, ri-
prende cura di 16.000 pazienti, 8.000 in terapia gratuita, e molto sorse. A 16 anni non ne potevo più, e dopo la maturità mi sono
viene fatto anche nei villaggi, da persone del luogo, per assicurarsi iscritta a Lingue alla Cattolica: dopo sei mesi mi annoiavo a mor-
che i pazienti continuino ad assumere i farmaci. te. L’anno dopo sono passata a Medicina». Quasi subito, però,

COURTESY MAURO FERMARIELLO E FONDAZIONE PIERO E LUCILLE CORTI


C’è tanta passione nelle parole di Dominique, “portatrice sana” Dominique smette di fare il medico: «Non lo si può fare part-ti-
di una straordinaria storia d’amore: quella tra i suoi genitori e l’A- me, e ce ne sono tanti, bravissimi, anche in Africa. Quando i miei
frica, cominciata nel 1961, quando Piero Corti, radiologo e pedia- sono morti, ho capito che sarei stata più utile occupandomi della
tra brianzolo, e Lucille Teasdale, chirurgo canadese, si trasferisco- Fondazione e della raccolta fondi: era l’unico modo per garantire
no nel nord dell’Uganda in un ospedale dei Padri comboniani. Un il futuro dell’ospedale e la possibilità di curare anche chi non può
ambulatorio, una maternità, poche decine di letti che in mezzo pagare». Purtroppo è ancora vero, e in Africa più che altrove, che
secolo trasformano in un polo sanitario che ha curato oltre cinque tra i poveri i più poveri sono donne e bambini. «Per una donna
milioni di persone: oggi 600 dipendenti ugandesi si occupano, l’unico aiuto per la vecchiaia – a 40 anni – sono i figli: devi averne
spesso gratuitamente, di 250.000 pazienti all’anno, l’80 per cento molti per essere sicura che qualcuno sopravviverà e potrà pren-
donne e bambini. Lucille è mancata nel 1996, dopo aver contratto dersi cura di te». Come fare per dare una mano a Dominique?
l’Hiv in sala operatoria, Piero nel 2003. Nata nel 1962, cresciuta «Le donazioni sono importanti, ma lo è ancora di più sapere
– unica bianca – tra i bambini di Gulu, Dominique continua la come lavoriamo. Ci fa piacere se le persone ci telefonano o passa-
loro opera attraverso le campagne di raccolta fondi e raccontando no a trovarci in ufficio a Milano. Per chi non può farlo, c’è il no-
volentieri la sua e la loro storia: «La gente immagina che io sia stro sito: fondazionecorti.it». G

138
PASSATO e PRESENTE
Una mamma ugandese
davanti alla sua capanna.
A destra, Piero e Lucille Corti
negli Anni 80 con gli studenti
della scuola per infermiere del
Lacor, fondata nel 1973. Sotto,
neomamma con bimbo nel
reparto maternità: l’immagine
è anche la copertina del libro
fotografico Ritorno al Lacor di
Mauro Fermariello. In basso,
Dominique da piccola
con un ghepardo.

E IN ITALIA? SERVE (ANCORA)


PIÙ INFORMAZIONE
Sono state 3.451 le nuove diagnosi di infezione
da Hiv nel 2016, pari a 5,7 nuovi casi per 100.000
residenti, secondo i dati dell’Istituto superiore di
sanità. È aumentata l’età media alla diagnosi e sono
cambiate le modalità di trasmissione: in calo tra
i tossicodipendenti, mentre aumentano i casi
di trasmissione sessuale, specie tra omosessuali.
Il dato più preoccupante è che oltre la metà dei
casi di Aids del 2016 riguarda persone che non
sapevano di essere Hiv positive (l’Italia è al secondo
posto per diagnosi in Europa) e che occorrono in
media ben quattro anni prima che un nuovo contagio
sia diagnosticato. Commenta Massimo Oldrini,
presidente nazionale della Lila (Lega italiana per la
lotta contro l’Aids, lila.it): «C’è bisogno di maggiore
informazione e un accesso più facile ai test. Le
persone che non sanno di avere l’Hiv contribuiscono
alla diffusione del virus, oltre a danneggiare il loro
sistema immunitario e, talvolta, a precludersi la
possibilità di cura con i farmaci anti-retrovirali. Questi
ultimi hanno avuto una notevole evoluzione. Ci sono
UNA VITA SUL CAMPO
trattamenti che bloccano il virus, quasi del tutto privi
Sopra, Lucille Teasdale Corti con alcuni danzatori
Acholi nei primi mesi dopo il suo arrivo in Uganda, di effetti collaterali, con miglioramento della qualità
nel 1961. Sotto, una visita pediatrica al Lacor della vita ed effetto barriera: chi li assume non
Hospital: nell’ultimo anno sono stati visitati oltre trasmette il virus anche nei rapporti sessuali non
100.000 bambini, 14.000 quelli ricoverati. protetti. Le assunzioni sono ormai ridotte a una volta
In basso, a destra, l’ingresso del Lacor Hospital
al giorno e sono in studio farmaci a lento rilascio da
sulla strada Gulu-Juba , asfaltata solo di recente:
i più fortunati arrivano così in ospedale. prendere una sola volta al mese».

139
cucina
È tra le insalate la più brillante e “assertiva”,
per colore e per sapore. Non a caso il radicchio
è protagonista assoluto della cucina
del nord-est. Le varietà più pregiate? La trevigiana
e la Rosa di Gorizia. Da gustare con il pesce.
O in versione dessert
a cura di Gabriella Grasso - foto Stefano Scatà - ricette di Maddalena Caruso

rossa
d’assalto
cucina
cucina
Crema di merluzzo
*
Ingredienti per 6 persone: 300 g di filetti di merluzzo
* * *
200 g di fagioli bianchi freschi 1 cipolla 1 chiodo
* *
di garofano 12 piccole Rose di Gorizia 1 lt di brodo
vegetale leggero olio evo pepe bianco macinato burro
* * *
Pulite i fagioli e cuoceteli per 30 minuti in acqua salata
insieme alla cipolla nella quale avrete inserito
il chiodo di garofano. Mondate il radicchio lasciando
i boccioli interi, lavatelo e acciugatelo con cura. Cuocete
al vapore i filetti di merluzzo per 10 minuti. In una padella
antiaderente scaldate un cucchiaio di olio evo. Versatevi
i fagioli cotti e il merluzzo. Cuocete per qualche minuto
a fuoco dolce. Aggiustate di sale e trasferite il composto
in una casseruola. Aggiungete poco per volta il brodo
bollente e continuate la cottura per 5-6 minuti. Passate
al mixer fino a ottenere una crema omogenea. In una padella
antiaderente fate sciogliere una noce di burro e saltate
i radicchi. Servite la crema con un filo di olio evo e del pepe
bianco. Decorate con la Rosa di Gorizia saltata.

Tempura light
*
Ingredienti per 6 persone: 3 cespi di
* *
radicchio di Treviso 250 g di farina 5 dl
*
di acqua gassata ghiacciata olio per friggere
Lavate con cura il radicchio, asciugatelo e
tagliatelo nel senso della lunghezza. Mettete
a scaldare l’olio in una pentola capiente
a fuoco medio-alto. Preparate la pastella: in
una ciotola versate l’acqua frizzante ghiacciata
sulla farina e mescolate per amalgamare
il tutto. Immergete il radicchio nella pastella,
due pezzi per volta, ricoprendolo bene.
Tuffatelo nell’olio bollente e cuocete per circa
3 minuti. Scolate con l’aiuto di una
schiumarola e adagiate su fogli di carta
assorbente. Salate e servite immediatamente.

144
cucina
cucina

Triglie di scoglio alle mele


*
Ingredienti per 6 persone: 12 boccioli di Rosa
* *
di Gorizia 12 triglie di scoglio 1 o 2 mele (varietà
* *
Brnenka o Granny Smith) olio evo pepe nero
Mondate i boccioli di radicchio conservando interi
quelli più teneri. Lavateli e asciugateli. Pulite il pesce
eliminando teste e interiora e ricavatene dei filetti.
Tagliate le mele a fettine sottili, copritele con un foglio
di pellicola e conservatele al fresco.
Scaldate in una padella antiaderente 2 cucchiai di olio
evo e cuocete per qualche minuto i filetti di triglia
da entrambe le parti. Rimuoveteli dalla padella e salateli.
Mescolate delicatamente il radicchio con le fettine
di mela, poi aggiungete i filetti di triglia.
Condite con olio evo, sale e pepe macinato.

Torta con mele e pistacchi


*
Ingredienti per 6 persone: 1 rotolo di pasta
*
brisée 100 g di farina di mandorle
* * *
100 g di zucchero 1 uovo 100 g di burro
* *
100 g di mele disidratate 1 cespo di radicchio
*
di Treviso 30 g di pistacchi Per il caramello:
* *
200 g di zucchero 4 cucchiai d’acqua
* 1 cucchiaino di succo di limone
Sbollentate il radicchio in acqua e zucchero, poi
tagliatelo a pezzi. Lavorate la farina con il burro,
lo zucchero e l’uovo. Aggiungete il radicchio,
i pistacchi e metà delle mele disidratate. Imburrate
e infarinate uno stampo per torte, stendetevi
la pasta brisée, disponetevi il resto delle mele
e coprite con il composto al radicchio.
Infornate per 40 minuti. Preparate il caramello
facendo cuocere l’acqua, lo zucchero e il succo
di limone. Disponete la torta su un piatto
e versatevi sopra un sottile strato di caramello.

146
momic
qui la festa si fa
croccante !

La festa si fa più croccante con le Tapas Pescanova! Tanti modi sfiziosi di gustare il buono che viene dal mare,
come le Piruletas: prelibate mazzancolle avvolte da una fragrante panatura di mais. Provale in forno, sentirai che croccantezza!

Prova anche le altre Tapas che


abbiamo preparato per te.

pescanova.it
design
La profondità
del verde petrolio
si stempera
nell’incontro con
il rosa. Un equilibrio
cromatico perfetto
che dipinge la Dettagli
casa di originalità preziosi
Pennelli alla mano, il
di Stefania Aledi colore giusto per far
brillare una classica
boiserie in legno è tra il
verde e il blu (Hydro
18-4718 su store.
pantone.com). Ideale
passe-partout da
usare come sfondo,
si può impreziosire
con qualche dettaglio
oro e un divertente
tocco rosa fluo (come
la Flamingo Lamp,
audenza.com)

Pink&
petrolio
149
design 2

1
4

Mix & match


1. Cuscino in velluto con nappe, The
French Bedroom Company (¤ 50,46).
2. Vassoio o quadro Pivoine, Ibride in
12 vendita su madeindesign.com (¤ 84).
3. Cuscino Nodo in maglia, Design3000
(¤ 106 circa). 4. Sospensione Papillon,
Forestier (¤ 320). 5. Lampada da tavolo
Flower Pot Rose, Nedgis (¤ 288).
6. Panca Angui, in velluto di cotone e ferro, 5
Aytm (¤ 529). 7. Santena Pouf dal
look Chesterfield, Lene Bjerre (¤ 839).
11 8. Canevas Pouf, in punto croce effetto
pixel, Gan-Rugs (da ¤ 943,80).
9. Pouf Circus, Normann Copenhagen
(¤ 455). 10. Tappeto Jupon in lana
annodata a mano, design Sam Baron,
Nodus (prezzo su richiesta). 11. Sedia
Mathilda by Patricia Urquiola in legno
di frassino o rovere, Moroso (¤ 880 circa).
12. Set di mensole in legno, Sebra (¤ 149).

10
6

8
Se c’è un luogo al mondo dove anche una collezione perché sì, nella vita a volte anche gli stereotipi sono quello che
di scarpe degna di Carrie Bradshaw perde tutto il ci vuole. Il vero lusso, qui, è lasciarsi tutto alle spalle e risin-
suo significato quelle sono le Maldive. Lo capisci ap- cronizzarsi sui ritmi della natura, sull’ozio e sul silenzio come
pena l’idrovolante ammara e accosta il pontile di Moofushi, forse in nessun altro luogo del pianeta è possibile fare. Ma non
isola-resort che galleggia sul mare tanto turchese da far male immaginate un soggiorno da guru: qui a Moofushi non si
dell’atollo di Ari, e un cartello ti accoglie con una prometten- rinuncia a nulla. Come si riescano a concentrare nelle poche
te minaccia: «Da qui in poi, niente scarpe e niente notizie». centinaia di metri quadrati di un’isola persa nell’oceano In-
Ovvero, sii pronta a entrare in una paradisia- diano una gelateria all’italiana e una cantina
ca dimensione parallela e a lasciare «tutto il di vini straordinari, un ristorante dal pavimen-
mondo fuori». Pure le scarpe, appunto, perché FUORI DAL MONDO to di sabbia che sforna pizze e sushi come in
Sotto, il cartello «No news
qui va lo chic a piedi nudi. Al massimo in in- no shoes» (niente notizie centro a Milano e una Spa sull’acqua dove
fradito, come quelle personalizzate che ti ven- e niente scarpe) che accoglie concedersi trattamenti raffinatissimi osservan-
all’arrivo a Moofushi.
gono consegnate chiamandoti per nome. Con In alto, il pontile in stile zen che
do il mondo marino da un oblò nel pavimen-
un sorriso. Il primo dei tanti che seguiranno, conduce alle water villa to, resta un mistero. Eppure è così e funziona
e uno scorcio della spiaggia
perché già dopo un giorno nel piccolo mondo dell’isola di Halaveli.
come un piccolo miracolo. Come un ingra-
GETTY IMAGES, GLORIA GHIARA

dell’isola ti senti in famiglia. Benvenuti sulla A lato, coloratissimi pesci naggio da favola perfetto. E che dire degli al-
zattera di sabbia abbagliante e palme persa chirurgo. A destra, pronte tri ospiti? Ci sono, ma non li vedi. La sensa-
per lo snorkeling.
nel blu che è un po’ il sogno (a volte inconfes- zione di affollamento semplicemente non esi-
sato) di tutti: la fuga luxury sull’isola formato ste, ci si incrocia sorridendosi lungo i sentieri
cartolina, palme e spiagge, così bella da sem- corallini che attraversano l’isola. Ci si reincon-
brare finta ma invece dannatamente reale, tra a cena. A piedi nudi sulla sabbia.

152
viaggi

Le Maldive
che vuoi tu
In famiglia, in viaggio di nozze, con gli amici, in coppia. Con un budget alto ma
anche low cost: sì, l’arcipelago da cartolina è un sogno possibile. Ecco tre proposte
per tutti i gusti e per tutte le tasche: luxury, avventura e local di Gloria Ghiara
viaggi

IL LUSSO E IL RELAX
Accanto, yoga con vista
sul paradiso sul pontile della Spa
di Moofushi: le lezioni con Lal,
il maestro indiano del Kerala, sono
un’esperienza indimenticabile
tra natura e spiritualità.
In basso, crociera tra gli atolli
sul dhoni tradizionale Stella 1
di Yacht Maldives. A destra, bimbi
maldiviani giocano sulla spiaggia.

Viziate e felici stessa delle Maldive. Attrezzate con mute, maschera, pinne
Back to reality beyond this point, «da qui in avanti si torna e boccaglio saliamo su un dhoni, la tipica barca maldiviana:
alla realtà»: il cartello che sul pontile di Moofushi saluta chi la nostra meta è il sand bank, una lingua di sabbia deserta
a malincuore riparte per noi non vale, perché 30 minuti di che affiora in mezzo al mare dove vengono organizzati an-
barca veloce ci portano ad Halaveli, dove tutto è disegnato che romantici picnic, bagnata da un’acqua talmente traspa-

SIME FOTO, GETTY IMAGES, GLORIA GHIARA, COURTESY YACHT MALDIVES


a forma di sogno tropicale di lusso. Sbarcati sull’isola ci at- rente da regalare la sensazione di galleggiare nell’aria. Per
tendono immense water villa con la piscina privata sulla raggiungerlo, ci tuffiamo dalla barca e guidate da Angy, che
terrazza esterna, il pontile che al tramonto s’accende di cen- si immerge in apnea come un delfino per mostrarci le biz-
tinaia di lanterne zen, che come lucciole segnano il cammi- zarre creature del mare, ci lasciamo portare dalla corrente
no, il ristorante Jing, dove farsi viziare dall’alta cucina del- senza sforzo: il mondo “sotto” è un caleidoscopio di forme
lo chef catalano Jordi Vila, le lezioni di power yoga sulla e di colori che non ti stancheresti mai di guardare. C’è pure
spiaggia, al tramonto, con l’energica insegnante australiano- uno squalo, del tutto inoffensivo. Siamo sette donne, nuo-
filippina Tiffany, i piatti e i succhi healthy (chi l’ha detto che tiamo fino al sand bank e ne prendiamo possesso mentre
in vacanza si deve ingrassare?) studiati in esclusiva dalla nu- tre grandi razze vengono a salutarci a riva: camminare so-
trizionista – Miss Mondo 2003 – Rosanna Davison. Tutto spese tra mare e cielo sul bianco abbacinante della sabbia è
concentrato, ancora una volta, su un’isola di cui si fa il pe- libertà allo stato puro. Alle Maldive non ci si annoia mai,
riplo a piedi al massimo in venti minuti. Ed è qui ad Hala- dall’alba a notte fonda si sperimenta il lusso del tempo a di-
veli che Angy, la fantastica donna marchigiana che gestisce sposizione da riempire solo di piaceri e di felicità. Forse non
il Tgi, il centro diving dell’isola, ci porta a vivere l’essenza siamo più abituati a farlo, ma ci si riprende subito la mano.

SAFARI BOAT: IN CROCIERA TRA GLI ATOLLI


È la vacanza Robinson Crusoe style: perdersi tra le isole per una settimana o due
su un confortevole dhoni cabinato o su un moderno yacht è avventuroso e insieme
rilassante. Ben note ai sub, le crociere alle Maldive in safari boat sono in realtà
adatte anche a chi non fa immersioni ma predilige una vacanza itinerante, a stretto
contatto con il mare: io l’ho provata ed è stata un’esperienza indimenticabile. È un
viaggio classico proposto da Avventure nel mondo (viaggiavventurenelmondo.
it): ci si imbarca in gruppo e si fa vita di bordo, sbarcando su isole deserte (magico
il picnic notturno), isole dei maldiviani e sand bank, con pasti (favoloso il pesce
fresco!) e navigazione a cura dell’equipaggio. Se preferite organizzarvi da soli un
buon indirizzo è Yacht Maldives di Max Molteni, autore tra l’altro di una guida sulle
crociere alle Maldive. Una garanzia, insomma (maldivesdhonicruise.com). G.G.
154
FUGA
IN PARADISO
Con Viaggidea (viaggidea.
it) 7 notti in beach villa al
Constance Moofushi con
voli da Milano, transfer in
idrovolante e trattamento all
inclusive costano da € 5.209
a persona; al Constance
Halaveli 7 notti in water
villa in bed&breakfast, voli
e idrovolante partono da €
4.550. Il sito dei Constance
Hotels e Resorts propone
altre offerte esclusive
(constancehotels.com).
Etihad Airways (etihad.com)
vola a Male da Milano e Roma
con tariffe a/r da € 863 via
Abu Dhabi con possibilità di
stop over, l’occasione perfetta
per visitare il nuovo Louvre.

LE MALDIVE ECO
& LOW COST (IN FAMIGLIA)
Quando mio marito ha espresso il desiderio di trascorrere
il suo 40esimo compleanno «in un posto da sogno...
magari alle Maldive» mi è sembrata un’idea splendida.
Ma guardandoci attorno ci siamo scontrati con la dura MAGICI INCONTRI
realtà: un viaggio in un resort per due adulti (noi) In alto, ad Halaveli si mollano
e tre bambini (i nostri) era decisamente fuori budget. gli ormeggi per un’escursione
Fin quando, per caso, non sono incappata nel sito di snorkeling. A sinistra,
di un’associazione no-profit che sembrava troppo bella bastano maschera e pinne per
per essere vera: Oceania international, che promette nuotare tra migliaia di pesci.
in home page «un’eco-vacanza alle Maldive, economica, A destra, giapponesi in viaggio
di nozze ad Halaveli. Sotto,
ecologica, intelligente, a 1.300 euro inclusi soggiorno,
l’incontro con lo squalo balena,
volo, transfer, escursioni, tasse». Un po’ scettica ho
escursione che si può fare sia
cominciato un carteggio con Giovanni, il promotore da Halaveli sia da Moofushi
italiano di questo viaggio: è stato chiarissimo, disponibile, (dove c’è il Bluetribe, uno dei
corretto. Mi ha spiegato che avremmo soggiornato migliori diving delle Maldive,
in guest house gestite dai maldiviani, e che avremmo gestito da italiani).
comprato noi – con la sua consulenza – i biglietti aerei,
scegliendoli in base alle nostre esigenze. Sul posto
non avremmo trovato lusso e animazione costante,
ma un atollo incontaminato dove trascorrere
una settimana in pace totale, a piedi nudi, sotto il sole
e le stelle. Ci siamo fidati e siamo partiti. Ed è andata
anche meglio del previsto: escursioni personalizzate
e bellissime, l’attenzione discreta ma affettuosa della
popolazione locale, la natura, la quiete, e una marea
di pesci che, grazie all’assenza di rumore e folla,
nuotavano a riva senza paura. Le guest house, a 10 metri
dalla spiaggia, sono pulitissime e confortevoli; si mangia
pesce, riso, frutta e verdura, tutto freschissimo e delizioso.
Avvertimento: non c’è alcol sull’isola, e abbiamo
brindato al compleanno di mio marito con una birra
analcolica. Ma prendetela (anche) per una settimana
detox: si torna a casa in perfetta forma, sani oltre che
abbronzati (info: Oceania.international).
Ps Alla fine abbiamo speso anche meno di 1300 euro
a testa, perché per i bambini c’è uno sconto ulteriore
sul soggiorno. Paola Maraone
passaparola
cinema libri arte teatro televisione musica

tv
Non molla mai, proprio come il suo per-
sonaggio, l’avvocatessa Lucca Quinn. Do-
po la serie culto The good wife, Cush Jumbo,
alias Lucca Quinn, torna nello spin off The good
fight, centrato sulle vicende di uno studio legale.
Racconta di essere talmente presa dalla parte che
«spesso mi trasformo in Lucca. A volte, quando
mi guardo allo specchio, vedo il suo portamen-
to aggressivo, e non mi riconosco».
Torna nel ruolo di una donna forte e intensa.
Lucca è ancora più coraggiosa di me, e questo
mi piace. Sul set mi permetto cose che magari
non oserei nella realtà. In passato ero molto più
insicura, temevo di dire la cosa sbagliata, di non
piacere a tutti.
Cosa avete in comune?
Una forte ambizione. Mi sono identificata da subito
con lei per la sua voglia di emergere e di vincere.
Le decisioni e le scelte politiche di Donald
Trump hanno in qualche modo influenzato il plot?

Sul set
Gli sceneggiatori hanno deciso di dare ancora
più spazio a tematiche come immigrazione e di-
scriminazione, ora di scottante attualità. Duran-
te la campagna elettorale stavamo girando vici-

divento
no al quartier generale dei repubblicani. Pensa-
vamo sarebbero stati sconfitti, ma il risultato si
è ribaltato e questo ha fatto riflettere tutti su co-

una belva
me la vita sia davvero imprevedibile.
Che cosa ha imparato da The good fight?
Avvicinarmi alla legge, alle tematiche legali, mi
ha insegnato a rapportarmi meglio con il mondo:
ogni giorno, in fondo, è una piccola battaglia.
Tengo un dizionario vicino al copione, così se c’è
qualche termine legale che non mi è chiaro, vado
subito a cercarlo. Curiosità e voglia di migliora-
re sono fondamentali per avere successo.
A chi si è ispirata per il personaggio di Lucca?
Cush
Jumbo
Una volta ho incontrato la deputata democratica
Nancy Pelosi: mi hanno colpito la sua fermezza
e positività. Poi ho conosciuto il direttore di Vo-
Battagliera
DAVID LEVENE/EYEVINE/CONTRASTO

gue America Anna Wintour, donna di grande Cush Jumbo, 32 anni, madre
potere e fascino. Da ognuna ho carpito qualcosa. inglese e padre nigeriano,
interpreta l’avvocatessa Lucca
E poi ho sempre adorato il personaggio di Jessica Quinn in The good fight, on
Fletcher nella Signora in giallo: risolve i casi più demand su TimVision.

intricati con razionalità ed eleganza, senza per-


dere la calma. Vorrei assomigliare a lei, io sono
così irrequieta. Alessandra Mattanza
157
cinema/1
TEENAGER
SULLE PUNTE
Diventare migliori amiche nel tempo di un plissé e poi
condividere, dirsi, sperimentare tutto. Incoraggiarsi, essere
l’una d’esempio per l’altra. E altrettanto rapidamente odiarsi.
Volersi male con la ferocia del peggior nemico, competere fino
allo sfinimento per schiacciarsi, primeggiare. Sono le montagne
russe dell’adolescenza quelle raccontate da L’età imperfetta,
opera prima di Ulisse Lendaro, ora nelle sale: la storia di due
ragazze, Camilla e Sara, con il sogno di diventare ballerine.
«La cosa più difficile è stato tornare con la testa all’adolescenza»,
dice Paola Calliari, oggi 26enne, che nel film è Sara, l’amica
bella di tutte le prime volte ribelli. «Più che un’età imperfetta,
Paola Calliari quella è l’età critica per eccellenza. Tutte le fasi della vita hanno
lati positivi e negativi, ma l’unico momento paragonabile
all’adolescenza, per intensità, credo sia la vecchiaia. E cerco di
non pensarci». Lei, che ha iniziato proprio facendo la ballerina,
conosce bene la materia: «La danza, da teenager, è stata un’arma
a doppio taglio. Da una parte mi dava sicurezza: la chiamavo
In equilibrio “la mia droga felice”. Dall’altra ci sono stati momenti durissimi.
Paola Calliari, 26 anni, è Sara La classica ti costringe al perfezionismo, è molto dura. Per questo
ne L’età imperfetta, di Ulisse
Lendaro, ora al cinema.
adesso ballo solo la contemporanea: mi libera, mi fa sentire
meglio. Un po’ come succede a Sara». Ilaria Ravarino

TRA GUERRA
libri

cinema/2
E RISATE
Il mondo attraverso gli occhi della giovane Dada è un posto
veloce e spietato da cui solo l’ironia ti può salvare. Tornata
a casa, in Dalmazia, per accudire la madre depressa, è in cerca
di un senso per il suicidio del fratellino Danijel, diciottenne
con la passione per il western: la sua morte improvvisa è anche
In libreria Olja avvolta da un alone di mistero. «L’idea è il delitto senza castigo.
Savicevic (43 anni), Ciò che ha spinto il ragazzo ad ammazzarsi è un insieme
autrice di Addio,
di circostanze. Un crimine impunibile, perché nessuno l’ha
cowboy (L’asino d’oro,
pp. 233, € 16), che esplicitamente compiuto», spiega l’autrice croata, capace

FABRIZIO CESTARI, CHARLES MORIARTY, FLAVIO&FRANK, PAOLO GALLETTA


presenta il 9 dicembre di allargare lo sguardo tenendo salde le radici. «Catturo immagini,
a Roma (plpl.it). luoghi, graffiti dalle strade dalmate». Tra battute salaci e passi
di più alto lirismo, si respira qua e là qualche frammento Riccardo va
della guerra che fu. E di quel che venne ancora prima: «Da noi, il destino individuale
è segnato dalle circostanze sociali. Non è desiderabile ricordare il comunismo, all’INFERNO
né la Jugoslavia, né il conflitto in cui ci siamo massacrati». In filigrana, nel romanzo, Un musical dark e allucinato, pop e letterario
il tema dell’omosessualità. Spiega l’autrice: «In un referendum il 90 per cento insieme, un mix di generi senza tregua.
dei croati ha votato contro i matrimoni gay. E i nostri preti in pubblico chiamano In Riccardo va all’inferno, ora nelle sale, Roberta
le donne “il secondo sesso”. Per tante cose, Torre, dopoTano da morire e Sud side stori,
nel periodo socialista eravamo avanti. colpisce con questo antieroe degradato della
Oggi la Chiesa si è alleata con il governo Roma tiburtina, tra malaffari di famiglia a base
per entrare nei letti delle persone. di coca, pulsioni incestuose e crudeltà.
La protagonista di Addio, cowboy, Dada, Grazie anche a un Massimo Ranieri rasato a zero,
con il suo anticonformismo trasgressivo dà re paranoico dal volto pasoliniano, che tramuta
un bello scossone allo status quo. Per certi il dramma di Shakespeare in una vera discesa
versi, incarna i miei desideri». Paola Maraone agli inferi di noi stessi. Da non perdere. R.S.

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passaparola cinema librimusica arte

Tra intimo POP


e hit riempipista
Due secondi dopo il lancio della super hit Blind, gli Hercules
& Love Affair sono stati incoronati re della musica da club.
Era il 2008. A quel lavoro ne sono seguiti altri che hanno sempre
spopolato in tutto il mondo, sulla pista da ballo e fuori. Erano
attesi, e oggi tornano con Omnion (Bmg): luminoso, scatenato
ma anche lieve e irriverente, l'equivalente musicale del passare
attraverso una nuvola di glitter. Ballabile, sì, ma non solo.
«Le nostre canzoni non hanno più per forza un legame
Gli Hercules
& Love Affair con la dance. Ci folgora anche Sinead O’Connor accompagnata da una chitarra». Il frontman
suonano dal vivo Andrew Butler ha combattuto con le droghe, che l’hanno fatto finire più volte in ospedale. Con
a Milano questo progetto, giura, gli Hercules sono rinati più seri e consapevoli: «A volte ci si butta in pista
musica/1

il 6 dicembre
per evitare di parlare. Invece ora vogliamo recuperare i rapporti interpersonali». E qui rientra
e a Bologna
il 7 (rockol.it). in gioco la musica, veicolo di messaggi non banali, tra il verbale e il corporeo. Con la sua
electro-house ipnotica, la band dà il suo meglio dal vivo: il 6 dicembre a Milano, il 7 a Bologna.
Lo show, assicura Butler, «è una festa anche per gli occhi». Gaspare Baglio

Sergio Sylvestre
Canzoni e parole
del gigante buono
È davvero un “big Christmas” quello
che si prepara in Salento, la patria d’a-

musica/2
dozione per Sergio Sylvestre e la sua
famiglia americana. Ora sono tutti qui in In store Lacopertinadi
Bigboy, autobiografiadi
Italia per festeggiare in un colpo solo Na- SergioSylvestre,27anni

Tra musica e arte tale, il 27esimo compleanno dell’artista e (Rizzoli,pp.252,€16,90).


Inuscitaanchel’album
due uscite ravvicinate che sono altrettan- BigChristmas (Sony).
mostre

Un percorso originale a Palazzo te pietre miliari nella vita del ragazzone


Magnani, Reggio Emilia: di colore dalla voce calda e avvolgente.
è aperta Kandinsky–› Cage. L’ultimissima è Big Christmas (Sony), di-
sco di 11 hit natalizie, da White Chri-
Musica e spirituale nell’arte.
stmas a Let it snow. Il fuoriclasse, lancia-
In mostra 50 opere di Kandinsky to lo scorso anno dalla vittoria ad Amici,
– dipinti, acquerelli, grafiche – le interpreta con la naturalezza di un soul
ma anche di Klee singer maturo, portando una ventata di
e della grande pittrice Marianne freschezza in un repertorio evergreen
von Werefkin. Campane sonore snobbato di solito dai giovani. Di pochi
lungo il percorso, video, giorni fa, invece, l’uscita di Big boy (Riz-
zoli), il suo libro autobiografico, iniezione
accompagnamenti musicali
di ottimismo per tutti coloro che pensano
mirati e in conclusione un ampio di non farcela, «se non fosse per la musi-
omaggio a John Cage, ca», sottotitolo del libro, ma anche man-
il musicista pensatore. Fino tra personale di Sergio. Paolo Crespi
al 25 febbraio (palazzomagnani.it).

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ABBONAMENTI
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n° 47 - 9 dicembre 2017
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diario dalle stelle dal 30 novembre al 6 dicembre di Ilaria Castelli

Toro 21 aprile/20 maggio Bilancia 23 sett./22 ott.


Il cielo della settimana ti riserva I pianeti ti portano una ventata
un menu d’eccezione. Hai tutti di benessere. Mondanità, eleganza
gli ingredienti giusti per far e buonumore sono i fili conduttori
funzionare la tua coppia: genuinità, del tuo tran tran quotidiano.
sex appeal e un pizzico di L’amore è un frutto maturo da
gelosia. L’oggetto del tuo desiderio raccogliere. E lui ti cattura con un
pende dalle tue labbra. Una sfida weekend da fiaba. Mai più senza:
lavorativa ti aiuta a bruciare le asseconda le sue richieste folli.
calorie in eccesso. Password: stile
Password: ricetta Voto: 8
Voto: 7

Scorpione 23 ott./21 nov.


Ormai sei sulla cresta dell’onda.
Gemelli 21 maggio/21 giugno
L’amore è un piacevole tormento.
Sei al termine di un biennio
Lui accondiscende a ogni tuo
difficile. Lui è chiuso al confronto
desiderio e i vecchi tabù vanno in
e ti impedisce il recupero.Portare
frantumi. Se vuoi dominarlo,
a galla i tuoi talenti può fungere
mandalo in estasi e fagli perdere
da antidoto al mal d’amore.Investi
il controllo. Successi grandiosi
il tuo tempo su te stessa.
anche in ufficio.
Password: accettazione
Password: potere
Voto: 6
Voto: 7

Il segno favorito Cancro 22 giugno/22 luglio


Capricorno
La luna piena evidenzia il tuo 21dic./19gen.

Sagittario
22 novembre/20 dicembre
bisogno di prenderti un break.
Sul lavoro, i progetti abbondano
Umore plumbeo ed energie
latitanti. È il leitmotiv della tua
Quante frecce al tuo arco! Venere ma tu fatichi a carburare. L’amore settimana. In ufficio, è grande
nel tuo segno da venerdì 1° dicembre è una girandola di conflitti e la voglia di buttarti alle spalle pesi
apre le porte ad avventure riappacificazioni. Se lui ti riempie di e responsabilità. Cuore in subbuglio
e promesse d’amore eterno. interrogativi, non accelerare i tempi e sintonia di coppia in calo. Martedi 5:
Il maschio alfa che vai cercando e goditi i puntini di sospensione. luna opposta. Stacca la spina.
potrebbe palesarsi e stravolgerti Password: riscontro Password: fiacca
la vita in un nanosecondo. Galeotta Voto: 6 Voto: 6
sarà la luna piena di domenica 3.
Mercurio, Venere e Sole
sponsorizzano la tua promozione Leone 23 luglio/22 agosto
Acquario 20 gen./18 feb.
in ufficio: l’audacia Il vento soffia spudoratamente
Quante sorprese questa
è la tua carta vincente. dalla tua. Grande slancio nei
settimana! Il sestile di Marte ti
Password: fatalità rende più attiva, pronta a segnare
nuovi incontri: Venere ti corteggia
Voto: 9 importanti traguardi lavorativi.
e ti dona fascino. Tu e lui: due anime
indipendenti che camminano
Gli astri risvegliano in te la
insieme nella stessa direzione.
passione. Con lui l’atmosfera
Grande lucidità e felici intuizioni
si surriscalda. Momento d’oro
sul lavoro. Volere è volare.
per le single.
Password: trasporto Password: agilità
Voto: 8 Voto: 8

Ariete 21 marzo/20 aprileIl Pesci 19 febbraio/20 marzo


I pianeti in Sagittario ti rimettono Vergine 23 agosto/22 sett. Sei elettrica e irritabile: basta un
in moto. Sei grintosa e piena di Plenilunio indigesto. Le niente per spazientirti. In ufficio sei
fascino, lui è altruista e affettuoso: quadrature celesti ti impongono dispersiva e confusionaria. Per
concedigli fiducia. In ufficio una svolta salutare. Finalmente ripigliarti, avresti bisogno di
ILLUSTRAZIONI DI SARA NOT

partorisci trovate geniali che ti lo metti alle strette: non c’è complicità e tenerezza, ma lui ti fa
aprono belle prospettive. Domenica spazio per le scappatoie. L’ironia passare la poesia. L’afrodisiaco
3 dicembre, un incontro è destinato ti aiuterà a sciogliere il gelo in più potente? Una seduta di yoga
a lasciare il segno. famiglia: rimanda i discorsi spinosi. per distendere i nervi.
Password: fede Password: acredine Password: frenesia
Voto: 7 Voto: 6 Voto: 6

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