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Sostenitore dichiarato delle forze repubblicane durante la guerra civile spagnola, fu catturato
a Granada, dove si trovava ad alloggiare in casa di amici, e fucilato da uno squadrone della
milizia franchista. Il suo corpo fu poi gettato "in un burrone ad alcuni chilometri alla destra di
Fuentegrande".[1][2]
Indice
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Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Gli interessi che segnano il periodo formativo spirituale del poeta sono la letteratura, la musica e
l'arte che apprende dal professor Martín Domínguez Berrueta che sarà suo compagno nel
viaggio di studio in Castiglia, dal quale nascerà la raccolta in prosa Impresiones y
paisajes (Impressioni e paesaggi)
(ES) (IT)
«Estoy atravesando una gran «Sto attraversando una grave
crisis «sentimental» (así es) de crisi «sentimentale» (è così)
la que espero salir curado» dalla quale spero di uscire
curato.»
(López Alonso, p. 229)
Il conflitto con la cerchia intima di parenti e amici raggiunge il suo apice allorché i due surrealisti
Dalí e Buñuel collaborano alla realizzazione del film Un chien andalou, che García Lorca legge
come un attacco nei suoi confronti.[9] Allo stesso tempo, la sua passione, acuta ma ricambiata
per lo scultore Emilio Aladrén, giunge a una svolta di grande dolore per García Lorca nel
momento in cui Aladrén inizia la propria relazione con la donna che ne diverrà moglie.[1][9]
L'esperienza statunitense, che dura fino alla primavera del 1930, sarà fondamentale per il poeta,
[7]
e darà come risultato una delle produzioni lorchiane più riuscite, Poeta en Nueva York,
incentrata su quanto García Lorca osserva con il suo sguardo partecipe e attento: una società di
troppo accesi contrasti tra poveri e ricchi, emarginati e classi dominanti, connotata da razzismo.
Si rafforza in García Lorca il convincimento della necessità di un Mondo nettamente più equo,
non discriminante.[9]
A New York, il poeta frequenta i corsi alla Columbia University, trascorre le vacanze estive,
invitato dall'amico Philip Cummings, sulle rive del lago Edem Mills e, poi, presso la casa del
critico letterario Ángel del Río e alla fattoria del poeta Federico de Onís nel Newburg.[10]
Al rientro nella metropoli alla fine dell'estate rivede alcuni amici spagnoli tra i quali León
Felipe, Andrés Segovia, Dámaso Alonso e il torero Ignacio Sánchez Mejías, che si trovava
a New York con la famosa cantante La Argentinita, ma il 5 marzo del 1930, dietro invito
della Institucíon hispanocubana de Cultura, García Lorca parte per Cuba.[7]
García Lorca, che è l'ideatore, il regista e l'animatore della piccola troupe teatrale, vestito con
una semplice tuta azzurra a significare ogni rifiuto di divismo, porta in giro negli ambienti rurali e
universitari il suo teatro che riscuote grande successo e che svolge senza interruzione la sua
attività fino all'aprile del 1936,[7] a pochi mesi dallo scoppio della guerra civile.
È durante questo tour con La Barraca, che García Lorca scrive le sue opere di teatro più note, e
denominate 'trilogia rurale': Bodas de sangre, Yerma e La casa di Bernarda Alba.[2]
Rilascia un'ultima intervista, al “Sol” di Madrid, in cui c'è una eco delle motivazioni che l'avevano
spinto a rifiutare quelle offerte di vita fuori dalla Spagna appena menzionate, ed in cui tuttavia
García Lorca chiarisce e ribadisce la propria avversione verso le posizioni di estremismo
nazionalistico, tipiche di quella destra che prenderà da lì a poco il potere, instaurando la
dittatura:
"Io sono uno Spagnolo integrale e mi sarebbe impossibile vivere fuori dai miei limiti geografici;
però odio chi è Spagnolo per essere Spagnolo e nient'altro, io sono fratello di tutti e trovo
esecrando l'uomo che si sacrifica per una idea nazionalista, astratta, per il solo fatto di amare la
propria Patria con la benda sugli occhi. Il Cinese buono lo sento più prossimo dello spagnolo
malvagio. Canto la Spagna e la sento fino al midollo, ma prima viene che sono uomo del Mondo
e fratello di tutti. Per questo non credo alla frontiera politica."
Pochi giorni dopo esplode in Marocco la ribellione franchista, che in breve tempo colpisce la città
andalusa e instaura un clima di feroce repressione.
Numerosi si levano gli interventi a suo favore, soprattutto da parte dei fratelli Rosales e del
maestro de Falla;[14] ma nonostante la promessa fatta allo stesso Luis Rosales che García Lorca
sarebbe stato rimesso in libertà "se non ci sono denunce contro di lui", il governatore José
Valdés Guzmán, con l'appoggio del generale Queipo de Llano, dà ordine, segretamente, di
procedere all'esecuzione: a notte fonda, Federico García Lorca è condotto a Víznar,
presso Granada, e all'alba del 19 agosto del 1936 viene fucilato sulla strada vicino alla Fuente
grande, lungo il cammino che va da Víznar a Alfacar.[9] Il suo corpo non venne mai ritrovato.
[9]
La sua uccisione provoca riprovazione mondiale: molti intellettuali esprimeranno parole di
sdegno, tra le quali spiccano quelle dell'amico Pablo Neruda.
Un documento della polizia franchista del 9 luglio 1965, ritrovato nel 2015, indicava le ragioni
dell'esecuzione: "massone appartenente alla loggia Alhambra", "praticava l'omosessualità e altre
aberrazioni".[15][16][17]
Il mancato ritrovamento del corpo di Lorca, tuttavia, accende un'intensa controversia circa i
dettagli di questa esecuzione. Controversia ancora adesso tutt'altro che risolta.
Il 29 ottobre 2009, sotto la spinta del governo andaluso, sul sito individuato, iniziarono i lavori di
scavo con l'obiettivo di individuare gli eventuali resti del poeta; questi avrebbero dovuto
interessare un'area di circa 200 metri quadrati per una durata di circa due mesi.
Assieme ai resti di García Lorca era atteso il rinvenimento di quelli di almeno altre tre persone:
i banderilleros anarchici Joaquín Arcollas e Francisco Galadí e il maestro repubblicano Dioscoro
Galindo. Secondo le autorità della regione autonoma dell'Andalusia, sarebbero stati sepolti nella
stessa zona e forse nella stessa fossa comune anche l'ispettore fiscale Fermín Roldán e il
restauratore di mobili Manuel Cobo.[18] Nel 2011 però il governo dell'Andalusia ha interrotto le
ricerche per mancanza di fondi. Infine, il 19 settembre 2012, il Tribunale di Granada ha archiviato
la richiesta di esumazione, interrompendo con ciò ogni attività di ricerca.[19]
Nel 1986, la traduzione in lingua inglese fatta dal cantante e autore Leonard Cohen della poesia
di García Lorca "Pequeño vals vienés", e musicata dallo stesso Cohen, raggiunge il primo posto
all'interno della classifica dei dischi più venduti in Spagna.
Oggi, la memoria di García Lorca viene solennemente onorata da una statua in Plaza de Santa
Ana, a Madrid, opera dello scultore Julio López Hernández.
In un primo tempo Lorca manifesta il suo talento come espressione orale seguendo lo stile della
tradizione giullaresca. Il poeta infatti recita, legge, interpreta i suoi versi e le sue pièce teatrali
davanti agli amici e agli studenti dell'università prima ancora che siano raccolte e stampate.
Ma García Lorca, pur essendo un artista geniale ed esuberante, mantiene verso la sua attività
creativa un atteggiamento severo chiedendo ad essa due condizioni essenziali: amor y
disciplina.
Un momento di grande rilevanza per la vita artistica di Federico Garcia Lorca è l'incontro con il
compositore Manuel De Falla avvenuto nel 1920. Grazie alla sua figura Lorca si avvicina
al Cante Jondo, che mescolandosi con la sua poesia da origine alle raccolte delle Canciones
Españiolas Antiguas, armonizzate al pianoforte proprio dallo stesso Lorca.
(ES) (IT)
«Empieza el llanto «Comincia il pianto
de la guitarra. della chitarra.
Se rompen las copas Si spezzano le coppe
de la madrugada. dell'alba.
Empieza el llanto Comincia il pianto
de la guitarra. della chitarra.
Es inútil callarla. È inutile farla tacere.
Es imposible È impossibile
callarla. farla tacere.
Llora monótona Piange monotona
como llora el agua, come piange l'acqua.
como llora el viento Come piange il vento
sobre la nevada.» sulla montagna.»
(F. G. Lorca, La
Chitarra)
Primeras Canciones, Suites - Canciones[modifica | modifica wikitesto]
In Primeras Canciones ma soprattutto in Canciones, il poeta, su variazioni di tipo musicale
espresse con un linguaggio cifrato, dimostra tutta la sua abilità nel cogliere il mondo della
tenerezza infantile.
Manca in queste liriche ogni traccia di eloquenza e si nota una maggiore rapidità di sguardo e di
sintesi che riesce a cogliere l'immagine di un paesaggio che sembra sospeso tra il sogno e la
realtà:
Albero albero
secco e verde.
Così nella breve poesia Caracola (Conchiglia) in cui il poeta, attraverso gli echi e i ritmi interiori,
rivive il tempo lieto della fantasia e dell'infanzia:
L'opera è composta da diciotto liriche e comprende quattro nuclei tematici: quello del mondo
umano nel quale i gitani lottano contro la Guardia Civil; quello del mondo celeste rappresentato
dai romances di iconografia religiosa; quello delle forze oscure e per ultimo quello della realtà di
matrice storico-letteraria.
Ad accomunare questi quattro mondi vi è la figura dei gitani con il loro carattere fiero e il loro
primitivismo pagano verso i quali Lorca sente di possedere una componente comune che lo
rende partecipe della loro sofferenza e della loro ribellione.
Il Romancero si distingue per la ripetizione del verso spagnolo tradizionale (l'estribillo popular) e
per le audaci metafore.
Richiamando e facendo proprio, innovandolo, l'uso del romance come forma di scrittura ed
impostazione per la sua opera. In esso la parola poetica riesce a cogliere, armonicamente con il
linguaggio e la psicologia del mondo gitano, l'oggetto in una dimensione mitica:
(ES) (IT)
«Verde que te quiero verde, «Verde ti voglio proprio verde.
verde viento, verdes ramas. Verde vento. Verdi rami.
El barco sobre la mar La barca sul mare
y el caballo en la montaña.» e il cavallo sulla montagna.»
(F. G. Lorca, Romance
Sonámbulo)
In Romancero, attraverso il vento, i colori, i riferimenti simbolici, è presente tutto
l'universo emotivo del giovane García Lorca che, con una poesia diretta, fa vibrare la terra
d'Andalusia.
Poeta en Nueva York è una raccolta poetica di gran complessità letteraria dovuta
all'elaborazione del linguaggio poetico e alla molteplicità di prospettive contenute nei due temi
essenziali che la compongono: la città e il poeta.[23] Attraverso il tema della città Lorca esprime il
sentimento di protesta contro la civiltà moderna e la metropoli nella quale identifica il simbolo
dell'angoscia e dell'alienazione umana. Nel 1931 New York gli era apparsa come:[24]
(ES) (IT)
«Interpretación personal, «Interpretazione personale,
abstración impersonal, sin lugar astrazione impersonale, senza
ni tiempo dentro de aquella luogo né tempo in quella città-
ciudad mundo. Un símbolo mondo. Un simbolo patetico:
patético: sufrimiento.» sofferenza.»
(F. G. Lorca)
Il poeta descrive infatti la città nordamericana come meccanismo stritolante e implacabile, alle
cui vittime García Lorca guarda con occhio commosso e sensibile. In particolare, poesie
come New York oficina y denuncia o Panorama ciego de New York riflettono la sua incendiata
critica nei confronti della disumanizzazione, del mancato rispetto nei confronti della natura e
dell'emarginazione dei diseredati, che in Romancero gitano erano appunto rappresentati dai
gitani, mentre in queste libro sono soprattutto la comunità nera:[25]
(esF. G. Lorca) (IT)
«Yo creo que el ser de Granada «Io credo che il fatto di essere
me inclina a la comprensión di Granada mi spinga all'umana
simpática de los perseguidos. comprensione dei perseguitati.
Del gitano, del negro, del Del gitano, del negro,
judío..., del morisco, que todos dell'ebreo..., del moro, che noi
llevamos dentro.» tutti ci portiamo dentro.»
L'altro tema, legato alla propria storia personale, elabora un sentimento di nostalgia del passato
e della felicità perduta:[26]
(ES) (IT)
«Era mi voz antigua «Era la mia voce antica
ignorante de los densos jugos ignara dei densi succhi amari.
amargos. La sento lambire i miei piedi
La adivino lamiendo mis pies sotto le fragili felci bagnate.
bajo los frágiles helechos
mojados. Ahi, voce antica del mio amore,
ahi, voce della mia verità,
¡Ay voz antigua de mi amor, ahi, voce del mio aperto
ay voz de mi verdad, costato,
ay voz de mi abierto costado, quando tutte le rose nascevano
cuando todas las rosas dalla mia lingua
manaban de mi lengua e il prato non conosceva
y el césped no conocía la l'impassibile dentatura del
impasible dentadura del cavallo!.»
caballo!»
(F. G. Lorca, Poemas del lago Edem Mills, Poema doble del algo lago
Edema, a Eduardo Ugarte)
Struttura[modifica | modifica wikitesto]
A causa della complessa storia editoriale del manoscritto, dello stato originale dello stesso e
delle sue posteriori manipolazioni, è difficile sapere fino a che punto la struttura attuale
corrisponde alle intenzioni del poeta. Ad ogni modo, all'interno dell'opera si possono constatare
due strutture: una esterna e una interna. La prima è contraddistinta dai titoli delle diverse sezioni,
che presentano questa raccolta come la cronaca poetica del viaggio a New York e all'Avana: il
viaggio trattato nelle sezioni coincide approssimativamente con quello intrapreso da García
Lorca nel periodo tra il 1929 e il 1930, con l'arrivo a New York, il trasferimento nelle campagne
del Vermont, il ritorno in città e il viaggio all'Avana; mentre gran parte degli aspetti fondamentali
della seconda appaiono in alcune epigrafi.[27]
• Calle y sueños
Dedicata a Rafael Rodríguez Rapún. Questa è la sezione più descrittiva della città
nordamericana in cui il poeta esprime l'impressione che gli provocò il vivere nella grande
metropoli, la società meccanizzata ed industrializzata e la disumanizzazione dell'economia
capitalista.
• Vuelta a la ciudad
Dedicata ad Antonio Hernández Soriano. I poemi di questa sezione sono stati scritti al ritorno del
poeta a New York dopo le vacanze, con l'intento di denunciare la mancanza di solidarietà del
sistema capitalista americano e la sua mancanza di etica, tematiche evidenziate in particolar
modo nel poema Nueva York (Oficina y denuncia).
• Dos odas
Dedicata ad Armando Guibert, in questa sezione compaiono due poesie: Grito hacia Roma
e Oda a Walt Whitman. In queste l'autore mette a confronto e denuncia la mancanza di amore
da parte della Chiesa, rispetto all'amore puro e autentico personificato in Walt Whitman.
Come spiegato dall'autore stesso in una conferenza, la creazione di questa struttura esterna ha
lo scopo di rendere l'opera più accessibile e comprensibile al grande pubblico. Nella stessa,
l'autore allude anche alla volontà di trasmettere l'immagine stereotipata del viaggiatore che si
sente perso nella grande città e cerca sollievo in campagna, provando felicità nel lasciare la
metropoli e nel giungere a Cuba, sebbene anche la campagna si riveli differente dal luogo
idilliaco da lui immaginato.[28]
Con le cinque epigrafi presenti nell'opera, che instaurano un dialogo con Cernuda, Guillén,
Aleixandre, Garcilaso e Espronceda, Lorca introduce il secondo tema della raccolta: l'infelicità
amorosa. Ecco l'elenco:
Le epigrafi lasciano intravedere un mondo complesso e una ricchezza di significati che non
possono essere racchiusi in un'interpretazione univoca, rendendo così El poeta en Nueva
York una delle opere più complesse dell'autore.[29]
Lorca visita per la prima volta la Galizia nel 1916, in occasione di un viaggio di studi organizzato
da uno dei suoi professori: visita Santiago di Compostela, A Coruña, Lugo, Betanzos e Ferrol.
Nella Residencia de Estudiantes di Madrid conosce il musicologo galiziano Jesús Bal y Gay, con
l'aiuto del quale si avvicina al folclore musicale di quella terra, in un periodo durante il quale
García Lorca sta anche leggendo con grande passione i "cancioneiros galego-portugueses" ed
autori galiziani come Rosalía de Castro, Curros Enríquez, Eduardo Pondal, Amado
Carballo e Manuel António.
Nel maggio del 1932 García Lorca realizza il suo secondo viaggio in Galizia, per dare una serie
di conferenze. A Santiago di Compostela fa amicizia con Carlos Martínez-Barbeito.
Nell'agosto del 1932, effettua un terzo viaggio in Galizia, viaggio legato al giro di spettacoli che la
sua compagnia teatrale, "La Barraca", sta effettuando in varie città e villaggi della regione, e in
novembre tiene una serie di conferenze con Xosé Filgueira Valverde, e pubblica nella
rivista Yunque di Lugo il primo dei suoi "poemas galegos": Madrigal â cibdá de Santiago, scritto
con l'aiuto di Francisco Lamas e Luís Manteiga.
Il componimento, dopo l'irrompente inizio della prima parte ("La cogida y la muerte" - Il cozzo e la
morte -, introdotta e scandita dalle famose "cinco de la tarde" che suonano in tutti gli orologi del
mondo), prende via via un tono più pacato (nella seconda parte, "La sangre derramada" - Il
sangue versato - e nella terza parte "Cuerpo presente" - Corpo presente) -, e cede alla fine
all'elegia e al rimpianto per l'amico morto levandosi a ricordarne la grandezza al di là
della morte (nella quarta e ultima parte "Alma ausente" -Anima assente -, che così termina):
(ES) (IT)
«Yo canto para luego tu perfil y «Io canto per dopo il tuo profilo
tu gracia. e la tua grazia.
La madurez insigne de tu La nobile maturità della tua
conocimiento. conoscenza.
Tu apetencia de muerte y el Il tuo appetito di morte e il gusto
gusto de su boca. della sua bocca.
La tristeza que tuvo tu valiente La tristezza che ebbe la tua
alegría. coraggiosa allegria.
I sonetti verranno commentati dal poeta Vicente Aleixandre, che nel 1937 ne aveva ascoltato le
prime composizioni, come "prodigio di passione, di entusiasmo, di felicità, di tormento, puro e
ardente monumento all'amore... ."
(ES) (IT)
«Noche arriba los dos con luna «Notte alta noi due con luna
llena, piena.
yo me puse a llorar y tú reías. Io ruppi in pianto mentre tu
Tu desdén era un dios, las ridevi.
quejas mías Il tuo scherno era un dio,
momentos y palomas en le mie lagnanze momenti e poi
cadena. colombe senza fine.
Noche abajo los dos. Cristal de Notte bassa noi due. Specchio
pena, di pena,
llorabas tú por hondas lejanías. piangevi tu in remote
Mi dolor era un grupo de lontananze.
agonías Il mio dolore era un groppo
sobre tu débil corazón de arena. d'agonie
sopra il tuo debole cuore di
La aurora nos unió sobre la sabbia.
cama,
las bocas puestas sobre el L'aurora ci congiunse sopra il
chorro helado letto,
de una sangre sin fin que se le bocche contro il gelido fluire
derrama. di uno sbocco di sangue senza
fine.
Y el sol entró por el balcón
cerrado E il sole entrò filtrando dal
y el coral de la vida abrió su balcone,
rama e aprì il corallo i rami della vita
sobre mi corazón amortajado.» sopra il mio cuore avvolto nel
sudario.»
(Garcia Lorca, Noche del amor insomne)
L'opera teatrale[modifica | modifica wikitesto]
Francisco Umbral nel suo saggio Lorca, poeta maldito pubblicato nel 1978 scrive: "... tutta la
drammaturgia di Lorca altro non è che la rappresentazione della sua radicale e personale
tragicità interiore".
Anche in quest'ultima opera, comunque, è dominante il tema del desiderio di libertà nel quale
Mariana identifica l'amore e la persona amata.
Nella prima tragedia, Bodas de sangre, la promessa sposa fugge il giorno delle nozze con
l'amante Leonardo; in Yerma, la protagonista da cui l'opera prende il nome rifiuta il suo stato di
sterilità e uccide il marito, simbolo dell'egoismo maschile; nella terza Adela, la figlia minore di
Bernarda Alba, preferisce il suicidio alla rinuncia all'amore e intorno a lei si crea il silenzio, quello
stesso silenzio che pesa sul personaggio femminile di Doña Rosita la soltera o El lenguaje de las
flores, il dramma che venne rappresentato nel 1935.
Rosita è una giovane zitella che vive immersa nella solitudine e nel rimpianto dell'amore
mancato, ferma con la fantasia alla promessa d'amore naufragata con gli anni e la lontananza.
La pièce surrealista Así que pasen cinco años (1930-1931), come dice il sottotitolo "Leyenda del
tiempo", è un'allegoria del tempo dove risalta il contrasto tra l'ansia di amare e la mancata
realizzazione del sentimento.