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FORZE NATURALI: in natura vi sono 4 interazioni fondamentali 1) F.

GRAVITAZIONALE
(associata alla grandezza fondamentale massa, F = G ∙( M∙m )/ d2 ) 2) F. ELETTROMAGNETICA
(associata alla grandezza fondamentale carica, F = K ∙( Q∙q )/ d2 ) 3) F. NUCLEARE FORTE
(associata ai nucleoni, F inversamente proporzionale 1/d6 ) 4) F. NUCLEARE DEBOLE (coinvolge
p+, n0, e- e è la responsabile del decadimento beta dei nuclei atomici, associato alla radioattività, per
il quale un neutrone si trasforma in un protone, con l'emissione di elettroni (radiazione beta) e
neutrini)
Z = numero ATOMICO (numero di p+)
A = numero di MASSA (numero di nucleoni: p++n0)
N = numero di NEUTRONI
ISOTOPI = atomi non stesso Z ma diverso A – hanno medesime proprietà chimiche ma diverse
proprietà fisiche e, per alcuni elementi, diverse proprietà RADIOATTIVE
SCOPO n0: grazie alla presenza di n0, la forza nucleare forte vince la repulsione elettrica tra p+ e
quindi il nucleo atomico non si “disgrega”
RAPPORTO Z/N OTTIMALE: è necessario un rapporto Z/N ottimale per avere un nucleo
STABILE, cioè duraturo – per ogni elemento esiste un rapporto ottimale che non sempre coincide
con Z e non è definibile con una formula
RAPPORTO Z/N VICINO ALL’OTTIMALE: quando il rapporto Z/N è vicino all’ottimale si ha un
nucleo INSTABILE = RADIOATTIVO, cioè con un’esistenza temporanea
RADIOATTIVITÁ = fenomeno naturale per cui un nucleo instabile, radioattivo (perché ha un
eccesso di energia) si trasforma (trasmuta) in un nuovo nucleo di un altro elemento,
che può a sua volta essere radioattivo (e continuare a decadere) oppure stabile, emettendo energia
sottoforma di radiazioni ionizzanti (pericolose per l’uomo in quanto in grado di intervenire e
modificare il DNA) - Le ragioni di tale fenomeno sono da ricercare nella tendenza di tutti i sistemi
fisici a cercare condizioni di energia più stabile – tutti gli elementi con Z>83 sono radioattivi
TEMPO DI DIMEZZAMENTO ( T½ ) = tempo necessario affinchè decada la metà, il 50% dei
nuclei radioattivi – è caratteristico per ogni elemento – poiché è impossibile prevedere in quale
istante il singolo nucleo decadrà si opera una statistica su grandi quantità di materia
DECADIMENTO α = (causato da difetto di n0 )consiste in una fissione spontanea del nucleo
genitore radioattivo di un isotopo di un elemento con elevato numero atomico (Z>83) in un nucleo
figlio (con ΔA = -4 e ΔZ = -2) + con distacco a una certa velocità di un nucleo di 4He = particella α
+ e emissione di energia sottoforma di onde elettromagnetiche γ (ESEMPIO: 238U →α→ 234Th +
4
He(=α) + E (raggi γ + energia cinetica di particelle α (v=30000 km/s))) – particelle α se dovessero
colpire un cellula potrebbero modificarne la struttura del DNA, tuttavia sono facilmente schermabili
se la sorgente è esterna; se però l’emettitore di radiazioni α dovesse entrare nell’organismo per
ingestione, respirazione, l’irraggiamento interno danneggerebbe gravemente le cellule circostanti –
le onde elettromagnetiche γ invece sono difficilmente schermabili, tuttavia, proprio per questo
motivo, interagiscono poco con la materia
STORIA RADIOAT.: Bequerel scopre per caso la radioattività nel 1897/1898, lasciando un
pezzetto di Uranio su lastre emulsionate fotografiche e rilevando che lo stesso era stato a sua volta
fotografato sulle lastre – I coniugi Curie proseguono le ricerche e rivelano che la pechblenda, un
minerale di uranio è più radioattivo dell’uranio stesso. Scoprono 2 nuovi elementi: il radio e il
polonio
DECADIMENTO β = (causato da eccesso di n0 , quindi per un rapporto non ottimale) è il
decadimento spontaneo di un neutrone nel nucleo e, di conseguenza del nucleo genitore stesso in un
nucleo figlio (con ΔA= 0 e ΔZ = +1) generalmente stabile e un e- e un antineutrino (ν con sopra
trattino)(elettricamente neutro – massa trascurabile – poca o nulla interazione con materia – innocui
per l’uomo) e energia – (ESEMPIO: 14C → β→ 14N + e-(=β-) + ν + E (raggi γ + energia cinetica di
particelle β- (v=150000 km/s) e di ν (v=0,99 c)) – per difendersi da particelle β sono necessari
schermi di metallo (piombo) relativamente spessi
CATTURA ELETTRONICA = decadimento 40K (potassio) - accade quando un nucleo assorbe (per
effetto della forza nucleare debole) uno dei suoi elettroni orbitanti e un protone del nucleo diventa
un neutrone e come risultato si ottiene l’emissione di un neutrino (p+ + e- → n0 + ν) (neutrino:
elettricamente neutro – massa trascurabile – poca o nulla interazione con materia – innocui per
l’uomo - L'esistenza di questa particella fu ipotizzata da Pauli nel 1931) - (ESEMPIO: 40K + e- → 40
Ar + ν + raggi γ si ottengono elementi isobari (stesso peso atomico) con Z= -1)
DIFETTO DI MASSA = difetto di massa è la quantità di massa che si trasforma in energia quando i
nucleoni (protoni e neutroni) si uniscono per formare il nucleo (E= mc2 ↔ m=E/ c2 : anche l’energia
“pesa”) - Infatti la somma della massa dei protoni e dei neutroni non corrisponde esattamente alla
massa dell'atomo considerato ( mnucleo < Σ mnucleoni ) – è presente in tutti gli elementi ed è quasi
trascurabile
FUSIONE = è il processo di reazione nucleare col quale i nuclei di due atomi vengono compressi
tanto da far prevalere la forza nucleare forte sulla repulsione elettromagnetica, unendosi ed andando
così a generare un nucleo di massa maggiore - per tutti gli elementi < 26Fe conviene la fusione per
ricavare energia perché emette più energia di quanta ne richieda la compressione – Affinché
avvenga una fusione, i nuclei devono essere sufficientemente vicini, a una distanza critica, in modo
che la forza nucleare forte predomini sulla repulsione tra i due nuclei che hanno carica elettrica
positiva, quindi si respingono, e ciò avviene a distanze molto piccole, dell'ordine di 1 fermi=10−15
m. È necessario fornire energia per avvicinarli e superare la repulsione di coulomb e quindi superare
l’energia di attivazione (e può essere fornita ai nuclei portandoli ad altissima pressione, altissima
temperatura e/o altissima densità) – se non ci fosse la necessità di un dispendio di energia per
superare l’energia di attivazione, la fusione sarebbe conviente in quanto è molto più energetica di
una fissione e i suoiprodotti non sono radioattivi - Gli atomi interessati dal processo di fusione
nucleare, sono gli isotopi dell'atomo di idrogeno, caratterizzati da minimo numero atomico, a cui
corrisponde la minima energia di attivazione: ESEMPIO: 2D → 4He + Energia
1) ho due atomi di deuterio, cui fornisco energia (E=mc2) +E1= (Δm/A ∙ A ∙ c2 ) ∙ Numero
nuclei = yD ∙ 2 ∙ c2 ∙ 2 = 4 c2 yD necessaria per scinderli in 2 p+ e 2 n0
2) quando i 4 nucleoni si legano per formare un atomo di 4He mi restituiscono un’energia –E2=
(Δm/A ∙ A ∙ c2 ) ∙ Numero nuclei = yHe ∙ 4 ∙ c2 ∙ 1 = 4 c2 yHe
3) l’enegia totale ETOT= E1 – E2 = 4c2 (yD - yHe) < 0
esistono 4 tipi di fusione:
1) avvicinamento avviene per collisione tra particelle (con restituzione di poca energia e quindi
non utile a livello pratico)
2) fusione a caldo, in cui due nuclei leggeri (in genere isotopi di idrogeno) si fondono in un
nucleo pesante producendo neutroni ed energia grazie alle altissime temperature per cui i
nuclei riescono a "sconfiggere" la repulsione elettrostatica per agitazione termica e a
fondersi in stato di plasma, può essere controllata da un campo magnetico (con una bottiglia
magnetica)
3) fusione a caldo derivata da bomba H non è controllabile, ha solo effetti distruttivi (nella
bomba all'idrogeno o bomba H o bomba a fusione termonucleare incontrollata, inventata e
pubblicizzata da Teller, una fissione innesca la fusione per aumento di temperatura)
4) FUSIONE FREDDA = è una reazione nucleare che si produrrebbe a pressione e a
temperature molto minori di quelle necessarie per ottenere la fusione nucleare calda, per la
quale sono necessarie temperature dell'ordine del milione di kelvin e densità del plasma
molto elevate - Così come per la fusione termonucleare (calda), anche per ottenere la
fusione fredda è necessario avvicinare i nuclei atomici (ad esempio di deuterio) a distanze
limite tali da vincere la reciproca forza coulombiana di repulsione dei nuclei carichi
positivamente, con la differenza che si può ottenere lo stesso risultato spendendo molta
meno energia grazie allo sfruttamento dell’azione di un catalizzatore quale ad esempio il
palladio - Il metodo detto del confinamento chimico (sperimentato per la prima volta da
Martin Fleischmann e Stanley Pons) si basa sulla possibilità di utilizzare la proprietà del
palladio (o di altri catalizzatori) di caricare, trattenere all'interno del proprio reticolo
cristallino atomi di deuterio, formando un vero e proprio legame metallico (in cui sono
condivisi gli elettroni di valenza). Si otterrebbero così le condizioni di vicinanza adatte per
una fusione analoghe a quelle in situazioni di pressioni elevatissime - ESPERIMENTO:
recipiente con dentro acqua pesante D2O in cui sono immersi due elettrodi conduttivi
metallici (anodo di Platino e catodo di Palladio) alimentati a corrente elettrica – dopo del
tempo c’è emissione di grandissima quantità di energia termica - Dopo il clamore provocato
nel 1989 dagli esperimenti di Martin Fleischmann e Stanley Pons (Università di Salt Lake
City - Utah), poi ripetuti in diversi laboratori, cui sono seguiti anche gli studi teorici di
Giuliano Preparata, docente di Fisica Nucleare all'Università di Milano, che elaborò la sua
"teoria coerente sulla fusione fredda", la fusione fredda è stata screditata, anche perché
l’esperimento era poco riproducibile (perché per ogni atomo di palladio ci deve essere quasi
un atomo di deuterio affinchè si inneschi la fusione e il tempo di caricamento è piuttosto
lungo)
FISSIONE = per tutti gli elementi > 26Fe conviene la fissione per ricavare energia – è una
reazione per cui un nucleo pesante viene bombardato con un neutrone perché si rompa in due
nuclei più leggeri con emissione di energia - la maggior parte dei nuclei è infissionabile a causa
di un’elevata energia di attivazione o perché il neutrone in collisione con il nucleo viene o
catturato, o respinto, o attraversa il nucleo senza interazione – l’elemento che soddisfa le
necessità di bassa energia di attivazione e interagisce anche con un solo neutrone fermo è 235U:
n0 + 235U → X + Y + Energia + 2,5 n0 – inoltre viene innescata una reazione a catena provocata
dall’emissione di elettroni secondari - È la reazione nucleare comunemente utilizzata nei reattori
nucleari e nelle bombe atomiche
BOMBA ATOMICA = per costruirla è necessaria una massa di 235U puro (altrimenti la
risonanza del 238 provoca una cattura del neutrone) – bisogna considerare il FATTORE K=
Numero fissioni indotte /numero fissioni inducenti: numero che indica quante fissioni indotte
sono possibili, indica il rendimento della reazione, dipende da massa/volume, dalla purezza
dell’uranio, dal numero di fissioni, numero di neutroni perduti, dalla superficie, da raggio - per
una bomba è necessario K>1 per un’emissione incontrollata di energia ed è necessaria un massa
supercritica di 235 / (per una centrale K=1 in modo che sia controllata e costante è necessaria
una massa critica di 235) – durante il lancio della bomba due masse non critiche vengono
avvicinate molto velocemente, con elevatissima accelerazione.

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