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RIASSUNTO STORIA

CRISTIAN CANOVA

1-L'invasione della Polonia

1.1 Violenza selvaggia e Provvedimenti amministrativi


Prima della guerra, in Polonia esistevano circa tre milioni di ebrei sparsi tra i territori
del Terzo Reich e il Governatorato generale. Una iniziale violenza “selvaggia” ne
portò alla morte poco meno di due milioni. Nel 1939, precedentemente alla terribile
“Notte dei Cristalli”(10 Novembre 1939), fu emanata da Reinhard Heydrich una
delle prime direttiva riguardante l'internamento degli ebrei nei ghetti (21 Settembre) e
l'ordine di portare una stella gialla sui vestiti (23 Novembre). L'amministrazione delle
comunità ebraiche fu affidata a dei Consigli Ebraici, anche se il loro margine di
azione era praticamente nullo.

1.2 Sovraffollamento e malattie


Gli ebrei polacchi rinchiusi nei ghetti furono vittime di una politica nazista ambigua e
contradditoria: il loro principale compito era quello di lavorare per lo sforzo bellico
tedesco ma furono costretti a farlo in condizioni tali che il risultato fu la morte di
massa. In pratica, il loro sterminio rappresentava una situazione non vantaggiosa ma
portata comunque avanti per motivi di tipo ideologico. Lo sterminio ebraico iniziò
solo nel 1942; fino ad allora molti di loro morirono a causa della fame, del
sovraffollamento e delle malattie (fra tutte il tifo). Nonostante ciò, gli ebrei furono
costantemente costretti al lavoro.

2-L'invasione dell' URSS e l'uccisione degli ebrei sovietici

2.1 I reparti operativi mobili


Nell'area sovietiva occupata dai tedeschi nel 1941, cominciarono ad operare quattro
reparti di intervento incaricati di eliminare la classe dirigente del regime comunista.
I quattro Einsatzgruppen furono contrassegnati dalle prime lettere dell'alfabeto e i
loro comandanti avevano il compito di inviare rapporti dettagliati ai loro superiori
(Himmler e Heydrich) e, successivamente, svolgere ciò che veniva ordinato.
I reparti mobili tuttavia non ricevettero ordini precisi, bensì vaghi, lasciando loro
molto margine per l'iniziativa personale; tuttavia i comandanti erano al corrente
dell'obbiettivo principale del fuhrer, cioè il genocidio ebraico, perciò decisero di
proseguire in quella stessa direzione.

2.2 Il disagio di uccidere


Le truppe tedesche occuparono Kiev nel Settembre del 1941. Qualche giorno dopo
l'Einsatzgruppen C proseguì con l'eliminare tutti gli ebrei residenti nella città.
Come “fossa comune”, fu scelto un burrono nei pressi della città chiamato Babij Jar
dove gli ebrei, una volta all'interno del vallone, furono fucilati. Himmler si trovò ad
affrontare il problema riguardante i poliziotti tedeschi che, per motivi di ordine
psicologico, non riuscivano a commettere omicidi se non da ubriachi: questo provocò
un'ulteriore perdita di controllo da parte dei comandanti e, per questo motivo, doveva
essere risolto prontamente. Himmler prosegui all'arruolamento di ausiliare ucraini,
lettono o lituani (Hiwi) per svolgere il lavoro più sporco; infine incaricò alcuni
subordinati di trovare metodi alternativi alla più traumatica fucilazione.

3-I centri di sterminio

3.1 Le Strutture Attivate nel Governatorato generale


Nel periodo compreso tra il Gennaio e il Luglio 1942 furono creati in Polonia tre
centri di sterminio: Belzec, Sobibor e Treblinka. Essi erano di dimensioni minori
rispetto ai campi di concentramento ed avevano un ruolo diverso: questi ultimi furono
resi operativi per l'internamento di soggetti ritenuti pericolosi; i nuovi centri di
sterminio erano veri e propri luoghi di esecuzione.

3.2 Le deportazioni da Varsavia


Il 22 Luglio 1942 fu dato ordine al presidente del Consiglio ebraico di Varsavia
(Czerniakov) di consegnare al posto di smistamento un contigente di 6000 persone,
da deportare verso est. Dopo il suicidio di Czerniakov, la guida venne assunta da
Lichtenbau che accontentò i tedeschi. Da Varsavia, i deportati erano condotti a
Treblinka: i nazisti cercavano di masherare il campo di sterminio come un luogo di
transito e disinfezione. Una volta arrivati e condotti alle camera a gas, stanze larghe
4x4 e prive di illuminazione, dove gli ebrei morivano per soffocamento a causa del
monossido di carbonio prodotto in una stanza adiacente.

3.3 L'insurrezione del ghetto di Varsavia


Nell'estate del 1942, per far fronte al problema delle deportazione, venne creata una
“Organizzazione ebraica di combattimento”( ZOB) a cui il comando venne affidato a
Anielewicz. Nel Gennaio 1943, Himmler ordinò un rastrellamento totale di Varsavia.
Dopo il suo fallimento, il 16 Febbraio venne ordinata una completa cancellazione del
ghetto: l'azione tedesca però ebbe inizio solo due mesi dopo, lasciando la possibilità
alla ZOB di organizzare una difesa. Dal giorno 20 Aprile, il generale tedesco Stroop
ordinò la distruzione col fuoco di tutti gli edifici del ghetto di Varsavia.

4-Auschwitz

4.1 Le camere a gas di Auschwitz-Birkenau


Il 20 Gennaio 1942 a Wannsee, si tenne una riunione tra i rappresentanti di tutti i
principale organismi del Terzo Reich per pianificare lo sterminio degli ebrei nei
territori conquistati dall'esercito tedesco. Venne deciso che la maggior parte di essi
sarebbero stati deportati e poi uccisi ad Auschwitz, una località presso la quale
esistevano 3 diversi campi di concentramento. All'arrivo, gli ebrei venivano sottoposti
immediatamente ad uno smistamento svolto dagli ufficiali SS: i più deboli venivano
uccisi subito nei forni crematori; la presenza di questi ultimi rese infatti possibile
nascondere il proprio coinvolgimento diretto nell'omicidio. Ad Auschwitz le camere a
gas non ricorsero al monossido di carbonio, bensì un “antiparassitario a base di acido
prussico, chiamato Zyclon B”.

4.2 I Lager
Coloro che vennero invece considerati abili al lavoro, veniva rinchiusi nel lager
(campi di concentramento), nati nel 1933 e che inizialmente il regime aveva utilizzato
per rinchiudere prigionieri politici, omosessuali ed individui considerati razzialmente
inferiori come gli zingari o gli ebrei. Le condizioni in cui questi individui si trovarono
a lavorare ed a sopravvivere erano terribili, sicché molti di essi morirono di fame.
Coloro che invece, distrutti dalla fatica, riuscivano ad andare avanti, vennero
chiamati “Musulmani”.

4.3 La zona grigia


Per sopravvivere alla vita nei campi, molti deportati entrarono nella cosiddetta “Zona
Grigia”, cioè ad accettare posizioni di responsabilità nei confronti dei nazisti e
rendersi loro complici nella gestione del lager, di cui il compito principale rimaneva
sempre quello di sfinire i prigionieri (e a volte spingendoli a trovare stratagemmi a
spese altrui) per poi ucciderli: il lager assunse “una precisa funzione ideologica” nel
quale i soldati tedeschi, osservando il comportamento degli ebrei, potevano
confermare i loro pregiudizi e idee di superiorità.
4.4 La specificità dello sterminio nazista
Quello tedesco non fu il primo episodio di persecuzione ebraica. La differenza
principale tra quello tedesco e gli altri avvenuti era che i nazisti ritenevano necessaria
la completa eliminazione di tutti gli ebrei, senza la possibilità (se si pensa alle
persecuzione avvenute per caratteri religiosi) di conversione e quindi di salvezza.
Inoltre può anche essere considereato come un “genocidio moderno”, svolto cioè
non da mere massi popolari, ma da un vero e proprio organismo: a partire dal
Gennaio 1942 lo sterminio fu pianificato dai vertici del più potente stato europeo e
compiuto da una efficiente burocrazia. Il nazionalismo condivideva con i movimenti
millenaristici del Medioevo e del Cinquecento l'idea per cui il Bene e il Male si
devono affrontare in una lotta all'ultimo sangue.

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