COM] [ROLLINGSTONES]
All’inizio dell’anno Bowie forma un gruppo elettrico con Tony Visconti al basso,
John Cambrige alla batteria e Mick Ronson alla chitarra.
Con il nome “Hype” fecero alcune apparizioni, mentre usciva il singolo “Prettiest
Star” con Marc Bolan alla chitarra solista.
In Inghilterra con Bowie, nasce il “glam rock”: trionfano paillettes, boa di piume, le
jumpsuit e le zeppe glitterate in versione extraterrestre. La libertà sessuale
sdoganata in questo periodo però, non va valorizzata soltanto per il suo lato
estetico, ma è importante focalizzarsi sul lato musicale in quanto codice
d’appartenenza. La musica infatti diventa un testamento vero e proprio che libera
le emozioni e le paure del pubblico, che attraverso questi linguaggi, viene
incoraggiato ad essere se stesso. Ciò che conta per lasciare il segno era racchiuso
nei contenuti delle sue canzoni e di questo, Bowie ne è il paladino indiscusso.
Nel 1971 uscì in America il nuovo album “The Man Who Sold The World”. Alla
conferenza stampa di Los Angeles, Bowie arrivò con una gonna a fiori che fece
scandalo(MODA), nel sud degli States infatti ebbe problemi per il suo aspetto
ambiguo.
Ad aprile il disco uscì in Inghilterra, però a causa delle polemiche americane
riguardanti il suo aspetto, la copertina iniziale (in cui troviamo Bowie disteso in un
divano con abiti da donna) venne cambiata. Il disco, benché buono, passò sotto
silenzio, ma in America vendette 50.000 copie. Nello stesso periodo nacque il
primo figlio Duncan Zowie Haywood Jones, noto solamente come “Zowie”.
Bowie lavorava già al suo successivo album “Hunky Dory”. Nel frattempo, il
manager De Fries lo introduce alla RCA ed è li che Bowie conosce i futuri “Spiders
of Mars”: (Trevold Bolder bassista e Mick Woodmansey batterista). Fa vari
concerti in Europa (Francia, Olanda, Belgio) e promette grosse novità per l’anno
seguente.
L’anno inizia con la scioccante intervista a Melody Maker del 22 gennaio, in cui
Bowie ammette di essere bisessuale (modelli comportamentali). Fu uno
scandalo, tutti si gettarono sul personaggio. Bowie intanto si preparava a partire
con lo sconvolgente tour di “Hunky Dory”, prova generale per quello di Ziggy
dell’anno dopo. Sul palco, tuta spaziale e capelli color carota, con Mick
Ronson(chitarrista della sua band “spiders of Mars”) in lustrini a fargli da spalla.
Bowie esegue anche canzoni che giacevano già pronte negli studi RCA per il
nuovo album, che, a seguito dell’enorme successo della tournée inglese, fu
pubblicato in anticipo, solo 5 mesi dopo “Hunky Dory”. Il clou venne raggiunto l’8
luglio quando, in uno show per salvare le balene (MODELLI
COMPORTAMENTALI) eseguì un concerto memorabile, facendo vedere tutto il suo
futuro potenziale. Quella sera Bowie presentò agli inglesi Lou Reed: insieme
cantarono “White Light/ White Heat” “I’m Waiting for my Man” e “Sweet Jane”.
Sempre in luglio, decine di invitati della stampa americana furono fatti arrivare a
Londra ( a spese di De Fries, abile regista della carriera di Bowie) per conoscere il
musicista. La cosa funzionò, e alla conferenza stampa Bowie si presentò con Lou
Reed e Iggy Pop, sconvolgendo tutti con le sue dichiarazioni. La risonanza fu
enorme, anche perché mentre Bowie parlava, Lou Reed lo baciò sulla bocca.
Sempre in estate Bowie scrisse “All the Young Dudes” per i Mott The Hoople in
crisi ( fu il più grande successo), produsse “Transformer” di Lou Reed ( un altro
straordinario successo) e partì per uno storico primo tour americano: da otto le
date divennero quasi trenta mentre cresceva la Bowie- Mania. (Al suo primo
concerto a NY la platea era composta quasi tutta da uomini vestiti da donna:
BOWIE ERA L’EROE DI TUTTI.) (RAPPORTO CON CULTURA DELL’EPOCA)
Gennaio 1973, l’anno inizia con la registrazione dell’album “Aladdin Sane” poi con
il secondo tour americano, il 14 febbraio al Radio City di NY. Quest’album è molto
più sinistro dell'album “Ziggy”, si basava sul lato oscuro della cultura americana
come lasciano intendere canzoni tipo “Cracked Actor" e "Panic in Detroit". Bowie
conquistò finalmente l’attenzione americana, ma imparò a sue spese che non era
tutto così bello come sembrava.
Lo show era diverso, Bowie cambiava vestito 5 volte, iniziava calandosi in una
gabbia dal cielo mentre cantava “Hang on to Yourself”. Intanto uscì “Aladdin
Sane”, subito definito l’ On the Road” dell’artista, con chiaro riferimento al
romanzo “Sulla strada” di Kerouac (RIFERIMENTO AL LIBRO) una sorta di “bibbia
degli hippies”.
Il disco “ALADDIN SANE” era composto da Bowie l’anno prima durante il tour
americano e ogni canzone aveva come sfondo una metropoli USA o il deserto
(VIDEOCLIP:STILE=TIPOLOGIA DEL VIDEOCLIP) (come in “Drive in Saturday”)
dell’Arizona, attraversato da Bowie in treno perché odiava volare.
Dopo aver fatto innamorare il mondo di Ziggy Stardust, Bowie introduce un nuovo
personaggio. Si suppone che Aladdin Sane sia ispirato al
fratellastro di Bowie, Terry, a cui fu diagnosticata la
schizofrenia, da qui il gioco di parole del nome del
personaggio - "Un giovane pazzo" ( “a lad insane”). I numeri
nel titolo della canzone "Aladdin Sane (1913-1938-197?)"
suggeriscono che stia per scoppiare una terza guerra
mondiale.
Scritto durante lo Ziggy Stardust tour del 1973, l’album è un
manifesto del personaggio Ziggy – Bowie. In questi anni
l’artista si è trasformato nella creatura della sua immaginazione, e l’ha resa reale a
tal punto da diventarne costretto.
La saetta sul volto di Bowie è diventata un simbolo utilizzato all’infinito,
rimaneggiato, modificato nel significato. Ma da dov’è nata la foto che verrà
chiamata “The Mona Lisa of Pop”?.
L’autore della copertina è il fotografo Brian Duffy, che ai tempi della produzione si
ritrovò a chiedere a David quale sarebbe stato il titolo dell’album. David rispose “A
Lad Insane” (un ragazzo pazzo), e nella testa del fotografo si palesò la scritta
Aladdin Sane, pensando al racconto di Aladino. Proprio per questo si presuppone
che la fiammella che spunta dalla “i” di “Aladdin” è proprio la fiamma che uscirebbe
dalla lampada del genio.
Il simbolo della saetta era nella testa di Bowie sin dal principio, e richiamava il suo
fascino per Elvis Presley. Infatti, intorno al ’70 tutti gli oggetti che si rifacessero al re
del rock and roll erano tutti segnati dal simbolo del suo motto TCB: Taking Care of
Business in a Flash: un fulmine.
Pierre Laroche, truccatore dell’artista per diversi anni, prepara Bowie alla figura
congelata di Ziggy Stardust. Gli autori del catalogo della mostra leggono quel
materiale sconosciuto sulla clavicola del cantante come un richiamo alle forme
organiche, sessuali e deformi di Salvador Dalì. Nelle ascelle ne vedono degli organi
genitali femminili, simili a ferite chirurgiche. Ziggy si sdoppia in un’androginia che
ricorda le pose plastiche delle dive del bianco e nero come Katharine Hepburn. È
relegato nella sua immagine come se fosse in ibernazione. La stessa ibernazione
che troviamo in 2001: Space Odyssey, durante il viaggio degli astronauti.
Ma in Aladdin Sane, (l’uomo caduto sulla terra, come Prometeo avendo rubato il
fuoco agli dei), deve pagare il suo conto. Per aver cercato di diventare un
Superuomo, la sua cicatrice è la saetta rossa e blu, diventata un simbolo del Glam
Rock, del Pop stesso, e del messaggio di aspirazione alla libertà dalla
condizione umana, che può anche diventare una vera e propria alienazione. Per
andare avanti ed evolvere in qualcos’altro, il personaggio alieno e l’essere umano
che ci sta dietro hanno bisogno di una trasformazione. Questa trasformazione
richiama la rinascita dallo stato embrionale dello Starchild di 2001.
È così che questo trio geniale, il fotografo Duffy, il truccatore Laroche e il musicista
Bowie hanno creato una delle immagine più rappresentative ed iconiche della
seconda metà del Novecento.
Bowie poi passò in Giappone per 10 date in aprile. Poi attraversò la Siberia e
giunse a Mosca, quindi Parigi e Londra. Centinaia di ragazze lo attendevano a
Victoria Station, la polizia dovette scortarlo. In maggio giugno e luglio partecipò ad
un gigante tour inglese: l’ultimo concerto fu a Londra il 3 luglio con un clamoroso
colpo di scena, Bowie uccide Ziggy and the Spiders, presentando “Rock n Roll
Suicide” con queste parole: “Dei concerti del tour, questo rimarrà con noi più di
tutti, non solo perché è l’ultima data, ma perché è l’ultimo concerto che faremo”.
Tutti rimangono sorpresi, soprattutto i componenti della band.
Secondo Bowie, Ziggy Stardust era solo un personaggio teatrale: «Ma io interpreto
i miei personaggi fino in fondo». «Non riuscivo a capire se fossi io a creare i miei
personaggi o se fossero i miei personaggi a creare me, oppure se eravamo la
stessa cosa», racconterà anni dopo. Fondamentalmente aveva paura che la
confusione lo facesse impazzire, era la cosa che temeva di più. Quando lascia
l’Odeon quella notte vuole lasciarsi alle spalle Ziggy Stardust, ma sta lasciando
indietro anche l’azione più importante della sua vita: ha creato un esempio di
coraggio per milioni di ragazzi emarginati che non sono mai stati presi in
considerazione da un’icona della cultura popolare prima di questo momento. Ha
aiutato gli altri a liberarsi, nonostante non riuscisse a farlo con se stesso.
In seguito Bowie andò alla Chateau d’Herouville (residenza di Chopin vicino Parigi,
resa celebre nel pop da Elton John con “Honky Chateau” ) per registrare l’album
“PIN UPS” (MODELLI RIFERIMENTI SOCIALI E
ISPIRAZIONI).
Il disco, uscito d’ottobre, fu subito un successo:
in copertina la foto di Bowie e Twiggy (famosa
modella degli anni 70).
Da Los Angeles si spostò poi a New York, dove gli venne proposto di interpretare
“L’uomo che cadde sulla terra” diretto da Nick Roeg, (nel deserto del New Mexico
le riprese del film). Intanto “Young Americans” e il singolo “Fame” (con John
Lennon) scalavano le classifiche americane: “Fame” fu il primo num uno di Bowie
in Usa. Bowie era in causa con De Fries: voleva liberarsi del manager che lo stava
usando per altri scopi. La causa finirà con un accordo alla fine dell’anno. Bowie
fonda un’industria di management “la Bewlay Bros.inc”, poi torna a Los Angeles
per incidere l'album “Station to Station” con Alomar, Slick, Dennis Davis più il
pianista di Springsteen, Roy Bittan. Il disco nacque in un’atmosfera di creatività
continua e fu praticamente improvvisato in studio.
In USA partecipava a molti programmi televisivi. (in uno di questi duettò con Cher,
mentre in Inghilterra la ristampa di Space Oddity raggiungeva il numero uno).
(DISCOGRAFIA)
L'incarnazione di questo alter ego avvenne quindi, durante gli anni bui di David
Bowie, quando era alle prese con stress e tossicodipendenza. Questo alter ego
rappresenta un uomo tormentato, che canta una storia d'amore, ma è
completamente insensibile ai sentimenti.
L’impatto del concerto era l’elemento di stupore, non più i vestiti di scena: ormai
ridotti al massimo della semplicità. È il personaggio più controverso, chiamato
aristocratico psicopatico e zombie immortale. In un primo momento, Bowie ha
dichiarato che le sue affermazioni a sfondo fascista, quasi nazista, facevano
semplicemente parte del suo personaggio. Più tardi ha
accusato le droghe pesanti di cui faceva uso in quel
periodo.
“LOW” fu consegnato a novembre ma uscì l’anno dopo per lo sconcerto della RCA
di fronte a quel disco quasi strumentale e non molto commerciale.
A natale registrò la voce per il disco “Pierino e il Lupo” di Prokofiev, molto amato
dal figlio Zowie. Intanto firmava il contratto per il film “Gigolò” (VIDEOCLIP:
RIFERIMENTI A FILM) con Marlene Dietrich e Sidney Rome. A Berlino continuava a
dipingere: i sogg dei dipinti erano immigrati turchi che popolavano Neukoln, un
quartiere a cui Bowie dedica una parte di “Heroes” (VIDEOCLIP: STILE,
LOCATION)
1978:ON STAGE
Tra la fine del 77 e l’inizio del 78 conclude le riprese di “Just a Gigolò”, diretto da
David Hemmings. Storia di ambientazione tedesca nel periodo della nascita del
nazismo. (MODELLI COMPORTAMENTALI).
Il concerto era basato sui nuovi dischi, e Bowie suonava il sintetizzatore in un paio
di brani, inoltre c’era un intermezzo di canzoni del periodo di Ziggy. La tournée si
concluse in modo trionfante. Dal tour sarà tratto il doppio dal vivo “Stage”, uno dei
dischi più belli.
Alla fine dell’anno si incontrò nuovamente con Eno per registrare “Lodger”, il terzo
capitolo della “trilogia” Berlinese. Iniziato in Svizzera, l’album fu completato
all’inizio del 1977 a Berlino.
A Berlino completa “Lodger”, un disco che già mostra segni di distacco dai due
precedenti della “trilogia”( composta da “Low”, “Heroes”, e “Lodger” ). Le
tematiche sono legate alla ossessiva osservazione di una realtà filtrata dalla
certezza della prossimità della fine.
Si può dire quindi, che David Bowie ha interpretato la sua vita in una dimensione
artistica completa e sempre d'avanguardia che lo ha consegnato alla storia non
solo per la musica. Non è un caso che la Bbc tre anni fa lo avesse messo al primo
posto, più di qualunque altra personalità, Re dello stile, in una classifica di Storia
definendo David Bowie il britannico meglio vestito di tutti i tempi.
«Quello che ho voluto più di qualsiasi cosa era contribuire in qualche modo
alla cultura in cui vivevo, e mi sembrava una sfida spingerla sempre un po'
in là nella direzione in cui mi sembrava interessante potesse andare»
1973 Radio City Music Hall, NY. Kabuki dal teatro giapponese. Design: Kansai Yamamoto.
Fotografia: Masayoshi Sukita
(1970)
Ziggy Stardust
(1973)