Cinotti
OBIETTIVI
Introduciamo l'argomento descrivendo lo scenario in cui si colloca la tematica della gestione del
rischio nelle strutture sanitarie.
L' attenzione al tema della gestione del rischio finalizzata alla "prevenzione dei rischi per il
paziente e per il personale" trova riferimento in uno scenario in cui si possono segnalare i seguenti
principali fattori:
Un po' di storia
Il tema degli errori/eventi avversi ha avuto attenzione particolare in letteratura dai prima anni '90
sulla base dell'Harvard Medical Practice Study pubblicato nel 1991. Esso si configura come studio
generale, non collegato ad eventi specifici e fornisce la base epidemiologica più significativa per
l'approfondimento del fenomeno. Da questo studio, che considera 30.000 cartelle cliniche degli
ospedali dello stato di New York, emerge che il 3,7% dei ricoverati aveva subito un "evento avverso"
definito come "danno non intenzionale causato dal trattamento sanitario ed il cui esito è una
disabilità misurabile".
Studi internazionali
I principali studi su questi temi, particolarmente significativi per costruire l'universo teorico-
concettuale e fornire primi dati sull'entità dei fenomeni oggetto di interesse sono:
Definizioni diverse
riguardo al significato di
errori, eventi, eventi
avversi, ecc.
Criteri diversi di
selezione degli eventi
Metodologie diverse
(diversità di
campionamento)
Successivamente agli studi, in vari Paesi sono stati commissionati da organismi governativi
"rapporti" sui fenomeni rappresentati e sono state avviate azioni di promozione e miglioramento.
Il primo e più significativo rapporto è stato "To err is human" del novembre '99 pubblicato in Usa a
cura dello IOM (Institute of Medicine).
Da esso hanno preso avvio riflessioni a livello internazionale, che hanno posto il tema della
sicurezza al centro di azioni specifiche dei governi.
Stati Uniti
Dopo il rapporto "To err is human" è stato redatto un documento della Task Force di Coordinamento
fra Agenzie Governative "Doing what counts for patient safety" (2000), che illustra gli impegni del
Presidente:
Regno Unito
Nel Regno Unito è stato prodotto il rapporto "An organization with a memory - Report of an
expert group on learning from adverse events in the NHS" del 2000.
Ad esso sono seguiti nuovi programmi di miglioramento con obiettivi specifici e la costituzione della
Agenzia per la sicurezza dei pazienti: National Patient Safety Agency (NPSA).
Australia
In Australia il rapporto "Implementing Safety and Quality Enhancement In Health Care" del 1999
ha raccomandato, tra le altre azioni, la creazione di un coordinamento federale per facilitare le
strategie nazionali. E' stato costituito l'Australian Council for Safety and Quality in Healthcare
(ACSQHC), con una consistente dotazione di investimenti.
Tra le azioni adottate dalla Conferenza federale dei Ministri della sanità, segnaliamo la promozione
della diffusione a tutti gli ospedali australiani del sistema di reporting sviluppato dalla Australian
Patient Safety Foundation (APSF).
Approfondimento: Australia
Rischio: cos'è?
Il rischio è un concetto matematico che si riferisce alla probabilità che un evento (negativo) si
realizzi ed alla gravità dei suoi esiti.
Il concetto di sicurezza
In Italia la "Sicurezza" si è connotata nella sfera della gestione degli ambienti, strutture, impianti e
attrezzature,
Poichè essa è definita come "libertà da inaccettabili rischi o pericoli" non esiste attività umana
a rischio nullo.
Essa pervade e si integra con i sistemi di miglioramento delle attività e delle organizzazioni e
di gestione del rischio.
Ambienti, impianti e
attrezzature
Malattie ed incidenti
professionali
Emergenze esterne
Rischio economico
determinato dai
precedenti
Nelle organizzazioni sanitarie, la Sicurezza per il Paziente deve essere sempre considerata
centrale nella definizione delle attività che riguardano:
Riepilogo
Definizioni di riferimento
OBIETTIVI
Definizioni di riferimento
Definizione di evento
Evento avverso (Adverse Event) è un danno causato dal trattamento sanitario, piuttosto che
dalle condizioni del paziente.
Definizione di errore
Errore è :
"L'errore umano è una delle cause di un evento che ha dato o potenzialmente poteva dare un
effetto indesiderato."
Nell'esempio precedente, l'evento avverso è la morte del paziente cui è stato trasfuso il sangue che
era destinato ad un altro paziente.
1. le persone che decidono se l'evento avverso è avvenuto e quale errore è stato commesso devono
essere opportunamente addestrate
2. deve essere fatta una distinzione tra evento avverso ed esiti negativi da trattamento appropriato
(non prevedibili)
3. si deve valutare nel merito della appropriatezza del trattamento
4. ci si deve affidare a registrazioni documentali e/o a resoconti (che possono essere incompleti).
Definizione di quasi-evento
Si definisce quasi-evento (Near miss o close call) ogni accadimento che avrebbe potuto, ma
non ha per fortuna o per abilità di gestione, originare un evento.
Per esempio la preparazione di un farmaco sbagliato ma non somministrato, lo scambio della
richiesta di sangue ma intercettato, ecc.
Nell'esempio precedente, il quasi-evento si verifica quando, l'infermiere intenzionato a fare la
trasfusione su un paziente utilizzando sangue non compatibile, viene fermato in tempo.
Questo può avvenire grazie ad un controllo presente durante un processo (per esempio: check
list, codice a barre, controllo di un collega).
Definizione di incidente
NO QUASI-
quasi-evento (near miss)
ERRORE
DANNO incidente
Sì
NO DANNO evento (incident)
ERRORE
QUASI NO DANNO quasi-evento (near miss)
Definizione di pericolo
Si definisce pericolo (Hazard) una situazione (o causa) con potenziale danno per l'utente.
Definizione di rischio
Il RISCHIO (Risk) è una stima matematica determinata dalla probabilità che accada uno
specifico evento e la gravità delle sue possibili conseguenze.
Considerazioni conclusive
Considerando tali definizioni, consegue che la presenza di un pericolo ("hazard") nel contesto di
un'attività o di una situazione nell'ambito della struttura sanitaria, comporta il sussistere di un
rischio ("risk") di un evento ("incident"), potenzialmente in grado di determinare un incidente
("accident") e quindi un danno all'utente.
Riepilogo
In questo capitolo formativo abbiamo preso in considerazione ed analizzato nel dettaglio questi
argomenti:
Descrizione delle
1 definizioni fondamentali per
la gestione del rischio
Come riconoscere e
2
differenziare gli eventi
Approccio all'errore
OBIETTIVI
L'approccio all'errore
L'approccio tradizionale all'incidente considera l'errore del singolo individuo come causa del
fallimento dell'intero sistema organizzativo. Negli ultimi decenni, in considerazione di sistemi
organizzati sempre più complessi, questo tipo di approccio viene considerato inadeguato, in quanto
si ritiene che un errore umano può verificarsi soprattutto perchè esistono nei sistemi
organizzativi condizioni di insicurezza latenti, che lo rendono possibile.
L'approccio teorico alla prevenzione e correzione dell'errore può essere di due tipi:
• Approccio personale
• Approccio di sistema
Approccio personale
Gli errori sono attribuiti unicamente ad incapacità, negligenza o disattenzione del lavoratore.
Le azioni possibili sono perciò miglioramenti degli individui, formazione ed addestramento, o
punizioni e richiami morali.
Approccio di sistema
Partire dal sistema, invece, significa che la prevenzione degli errori viene agendo sulle condizioni in
cui le persone lavorano e sulle barriere di protezione (procedure, sistemi automatizzati, controlli..)
che rendono più difficile sbagliare.
La definizione di errore
Questa considerazione, insieme all' osservazione che l'agire degli individui avviene dentro un'
organizzazione, ha aperto la strada al cambiamento delle metodologie con le quali si affronta
il problema, incentrate sul processo e non sull'esito.
Questo differente modo di considerare l'errore umano ha favorito lo sviluppo di una nuova
metodologia per l'analisi degli incidenti. Vediamo ora nel dettaglio il modello teorico di sistema
proposto da James Reason.
Secondo Reason gli errori sono conseguenze dell'agire organizzato e non causa del
fallimento del sistema.
Questo perchè alla genesi degli incidenti si collocano:
Azioni/omissioni ( ) degli
operatori cioè fattori scatenanti l'incidente e
2
che coincidono spesso con l'identificazione di
una responsabilità individuale
Prevenire l'errore
Si può prevenire l'errore a partire dal punto di vista del sistema invece che dalla persona.
Bisogna quindi considerare le condizioni latenti e le barriere presenti nel sistema, suddividendo
queste ultime in:
Un singolo sistema di difesa, comunque, non può da solo essere sufficiente a prevenire l'incidente.
L'approccio all'errore secondo Reason cerca di integrare le componenti che hanno un ruolo
fondamentale all'interno del sistema organizzativo.
L'obiettivo principale non è più individuare chi ha sbagliato, ma chiedersi se sono ottimali le
condizioni in cui si svolge l'attività e come e perchè le difese/barriere hanno fallito.
• Active failure
• Latent failure
Fanno parte degli Active failure gli errori (non intenzionali) e le violazioni (intenzionali).
Come riportato nello schema sottostante, i primi si suddividono in errori di esecuzione ed errori di
pianificazione. Le violazioni, invece, si classificano in base alla necessità o al vantaggio personale.
• per necessità
VIOLAZIONI
(intenzionali) • per vantaggio
personale
Gli active failure sono commessi/omessi da chi è in diretto contatto con il paziente.
Questi atti:
• infrangono le barriere
• si realizzano occasionalmente
• hanno effetti diretti puntuali (non sistemici)
• sono visibili ed apparentemente facili da imputare.
I latent failure sono errori che rimangono nascosti all'interno del sistema.
Da soli non causano incidenti ma se connessi con altri fattori possono dare origine ad un
evento.
Possono essere legati:
Agiscono su:
A questo punto passeremo ad analizzare alcuni casi clinici nei quali non è importante l'azione
scatenante l'incidente (errore attivo), quanto i contributi dei singoli elementi del sistema che
hanno concorso al suo accadimento.
Nell' analisi dei casi clinici per risalire agli elementi che formano il sistema, bisogna effettuare
alcuni passaggi:
Vi presentiamo qui di seguito alcuni dei fattori che possono contribuire all'accadimento di un evento.
personale sistema
paziente
1 - Il
sangue del
paziente
da operare
viene
spostato
dalla
banca del
sangue al
frigorifero
della sala
operatoria.
intravasale
del
sangue.
Morte del
paziente.
Riepilogo
OBIETTIVI
Introduzione
• uno sforzo in atto per la qualità dei servizi sanitari poco premiato dal riconoscimento dei cittadini
• una notevole cultura e consapevolezza dei cittadini ed una conseguente crescente volontà di
partecipazione alle scelte relative alla salute e alle cure
• l'aumento di numero dei reclami e le denunce di malpractice
• l'aumento dei costi assicurativi per le strutture sanitarie
• una nuova e impegnativa normativa sulla sicurezza del lavoro.
Essi sono rappresentati dalla Organizzazione/Azienda stessa, dagli operatori e dai cittadini:
L'obiettivo generale è la realizzazione di un approccio integrato alla gestione del rischio nelle
strutture sanitarie, creando un un clima culturale aperto e non punitivo, riferimenti comuni per la
definizione del rischio, il trattamento delle informazioni (esistenti o raccolte ad hoc) nonché l'utilizzo
delle stesse per il monitoraggio delle attività e per l'individuazione di processi di miglioramento, nel
rispetto delle autonomie e responsabilità delle differenti aree coinvolte.
Nello specifico, gli obiettivi che si può porre un programma per la gestione del rischio sono:
La gestione del rischio nelle organizzazioni/aziende sanitarie riguarda più aspetti fondamentali
riassumibili in:
Emergenze esterne
4 (terremoti, alluvioni,interruzioni di
servizi essenziali, ..)
Rischi "economico-finanziari"
5 (contenzioso, prolungamento delle
degenze, ..)
E' necessario che le singole aree problematiche siano considerate facenti parte di un sistema
unico che concerne sia la Qualità sia la Sicurezza nelle Aziende Sanitarie, cui concorrono
azioni governate da chi si occupa di Sistemi Qualità, di Governo Clinico, di Formazione, di
Protezione e Prevenzione, di Comunicazione, gestione dei beni e della reputazione della
organizzazione
Il programma
Lo sviluppo del programma della gestione del rischio deve trovare evidenza in un documento, noto
agli operatori che contenga:
Fa da contraltare al programma (che può essere pluriennale) un repot annuale che riporti con
concretezza e in sintesi
• I risultati raggiunti
• Le informazioni derivate dalla gestione del periodo (deviazioni dalla azioni programmate, incidenti, non
conformità, nuove normative…)
• Tutto quanto possa fornire indicazioni per la correzione/miglioramento delle azioni in atto, lo sviluppo di
un nuovo programma o l’aggiornamento di quello in essere.
OBIETTIVI
selezionarle
• preparare i
piani per il
trattamento
• implementare
i piani
4. Monitoraggio e riesame
• una fase propedeutica nella quale viene definito il Contesto Organizzativo in cui la gestione del rischio
si attua (organizzazione, stuttura, linea di sviluppo)
• una fase parallela a tutto il processo che consiste nella Comunicazione e Consultazione con gli
operatori coinvolti nel processo.
Schema di riferimento
Per ciascuna fase vengono definiti strumenti adeguati al raggiungimento dello scopo che essa si
prefigge.
IDENTIFICAZIONE ANALISI
SDO
Gestione reclami
La fase di identificazione del rischio consiste nell'individuare i possibili rischi esistenti nella struttura.
Ciò significa:
La fase di analisi del rischio consiste nell'identificare i rischi che devono essere stimati in termini
di gravità delle conseguenze e di probabilità di accadimento (cos'è il rischio).
Questa fase permette di sviluppare un livello di attenzione adeguato alle priorità e di dare una
indicazione generale per l'individuazione dei trattamenti validi.
La fase di trattamento del rischio consiste nelle varie scelte possibili di fronte ai rischi
individuati, che in generale sono:
Rimozione dell'attività
si abbandona l'attività perchè il rischio è
inaccettabile. (Questa però non sempre è una
situazione possibile)
Le azioni connesse alla riduzione, minimizzazione e eliminazione del rischio sono volte a limitare la
frequanza o la gravità delle conseguenze, esse possono mettere in atto strategie indirizzate a:
• Revisionare le procedure
1. nel valutare l'efficacia delle tecniche usate per identificare, analizzare, trattare i rischi
2. nell'esplorare le opportunità che emergono dalla misurazione dell'impatto che le attività svolte hanno
prodotto
Dopo aver preso in considerazione quali sono le fasi principali del processo di gestione del rischio,
passeremo ad elencare gli strumenti individuati per realizzare ciascuna fase.
• revisione delle anamnesi al ricovero (per eventi intercorsi prima dello stesso)
• studio degli scostamenti dai percorsi clinico-assistenziali stabiliti
• valutazione della percezione di qualità della assistenza da parte del paziente (questionari o interviste)
• utilizzo dati della Gestione del Contenzioso
• utilizzo di banche dati collaborative per gli eventi rari
Le azioni che verranno intraprese dopo l'effettuazione dell'analisi e l'individuazione delle soluzioni,
dovranno essere precisate anche con la segnalazione di indicatori per seguirne l'evoluzione
ed i risultati nel tempo.
E' opportuno che vengano perciò registrate in appositi schemi.
Monitoraggio
Il sistema di gestione del rischio è completo quando l'attività svolta viene monitorata e
rivista.
Per la valutazione sono utilizzati i risultati desunti dagli schemi predisposti per le azioni intraprese.
Riepilogo