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Geografia

Crisi della geografia dovuta a diverse cause:


 Ministri;
 Professori universitari che non comprendono le esigenze dello studente;
 Studenti stessi.

 Società che oggi dà solo conoscenze immediate.


 Geografia in sé che paga un nome e la situazione.

La geografia paga un nome e la sua situazione. Per geografia si intende lo studio della
Terra. Ma ormai tutto si trova su Internet per cui non ha senso studiarla. La parola deriva da
Eratostene (200 a.C) e andava inteso come disegno/descrizione del mondo). Noi siamo
condizionati da:
 Lobbies di partito/disciplinari.
 Ignoranza;
 Disinteresse;
 Riforme devastanti.

Siamo di fronte a una reazione che ha modificato i piani scolastici, la percezione e abbiamo
una società ormai mediatizzata. Si corre il rischio di diventare una società superficiale,
massificata, meno attenta, meno preparata e meno abituata a pensare. Tempo e spazio
(storia e geografia) condizionano il nostro vivere. Lo spazio è più importante perché fa
parte della componente antropologica. Ad esempio, un bambino che sa appena
camminare non sa parlare ma sa muoversi negli spazi. Lo spazio è necessario per vivere.
Tutti gli eventi sono correlati ad un luogo. La storia invece è facile da fare perché riguarda
il passato, quello che è stato. La geografia aveva il difetto di essere limitata a una
descrizione, senza prospettive. La geografia recentemente ha cambiato status: non è solo
descrizione ma lettura dinamica. La descrizione è solo una base. La geografia deve
occuparsi del futuro e quindi del diverso su un progetto che riguarda il miglioramento
delle condizioni attuali. Aiuta a capire i problemi del mondo attuale per risolverli. La
geografia ci avvolge sempre perché viviamo nello spazio. I prodotti che noi mangiamo
arrivano da altri luoghi globalizzazione. Lo stesso per quando ci si veste o negli
spostamenti perché quando ci spostiamo facciamo riferimento anche ad una mappa mentale
(l’immagine mentale di luoghi vissuti). Anche nel tempo disponibile si può fare geografia
del turismo, visitando i diversi luoghi. Anche i giornali sono accompagnati da descrizioni e
talvolta da mappe o carte. Spesso nei media la geografia viene usata per veicolare prodotti.
Si usa lo spazio per vendere il prodotto.

Finalità della geografia


 Esplicative attraverso la geografia spieghiamo l’organizzazione dello spazio
mondiale. La nozione diventa il parametro fondamentale. Nozione significa che
per avere un’informazione precisa bisogna ricorrere a qualcosa (concetto diverso dal
nozionismo). La geografia serve per capire il mondo e il suo funzionamento. Lo Stato
non è mai etico. Il pianeta è diviso in settori che sono proprietà dei singoli Stati. Gli
Stati agiscono per il bene dei propri cittadini. Nel mondo tutti i paesi sono diversi tra
di loro per territorio, risorse ecc. il mondo è differenziato. Qui si originano dei
flussi: flussi di persone, turisti, materie prime, prodotti finiti, denaro, fonti
energetiche si crea un mondo-rete, il mondo globalizzato gestito da 3 poli: Wall
Street, Londra e Tokyo. Si tratta di tre aree tecnico/economiche/commerciali che
trattano le informazioni di borsa. Il circuito della finanza si influenza (quando
chiude la borsa di Wall Street apre quella di Londra e così via).
 Propositive propone soluzioni agli squilibri e alle diseconomie attraverso un’analisi
spaziale. Ad esempio, il traffico non si può gestire a livello europeo. L’indagine
territoriale deve essere circoscritta ad un particolare areale.
 Operative prospettare le azioni più idonee per la governance del mondo.
 Progettuali suggerire la “vision” per una migliore qualità di vita. Analizzare e
prevedere le scelte per migliorare il futuro, riducendo gli squilibri che riscontro.
“Vision” bisognerebbe possederla quando si organizza un piano regolatore di una
città pensare a come gestire; lo sviluppo non deve anticipare o essere seguito; deve
essere uno sviluppo previsto. Progettualità come lettura del passato per migliorare il
futuro. La qualità della vita non è misurabile. È individuabile, non è uguale per tutti.
Il tenore/livello di vita sì.
 Concettuali fornisce chiavi interpretative del mondo. Ci sono delle regole che
valgono e che hanno una forte persistenza. Ad esempio se io devo comprare un
appartamento, nella logica di fare un investimento, ho tre opzioni: appartamento
medio, piccolo o grande. A guidarmi sono il piccolo o il grande in quanto quello
medio è banale, non ha mercato. Il piccolo si può dare a uno studente, quello grande
può essere ambito. Regola applicabile anche nel vestiario e nel turismo. Ci sono dei
modelli che spiegano le logiche che governano il mondo.

Sistema. Tutti gli elementi creano relazioni tra di loro. Cambiando un elemento cambia il
prodotto. La geografia si occupa di fatti che sono sistemici. Nel sistema è tutto incatenato.

Modello di Weber. Cosa tenere presente per iniziare un’impresa: materie prime, strumenti
di lavorazione, vie di comunicazione, energia (forza-lavoro), mercato e trasporto. Nel
modello di Weber tuttavia non vengono considerati il trasporto e la manodopera perché
Weber afferma che la manodopera deve essere comunque pagata. Si tratta di una variabile
invariabile. Il trasporto non lo considera perché le infrastrutture non sono un compito
dell’imprenditore ma vengono costruite dallo Stato e per l’azienda non hanno costo
rilevante. 100 = 33%E 33 M.P = 33%
Toschi afferma che: “La geografia studia la distribuzione e la conclusione di fatti e
fenomeni.” I fatti sono localizzabili e circoscritti. Il fenomeno è legato al fatto; i fatti danno
origine ai fenomeni. Inoltre Toschi dice: “…nel tempo e nello spazio, nelle loro cause e
nei loro effetti.”
Affermazione di Antiseri la Terra è quella di 2000 anni fa ma si è evoluta, modificandosi
naturalmente e artificialmente. Questo libro pur essendo già scritto viene modificato
continuamente perché cambiano le interpretazioni. Ad esempio, costruire una casa non
comporta nessun vincolo ma ci sono dei criteri da considerare: distanza, lavoro, mezzi
pubblici, strade, servizi, tranquillità.
Il mondo è imbrattato di valori che travalicano la fisicità. Lo spazio è un valore assoluto.
Valore determinato dalla percezione, valore che determina il sistema.
Esiste oggi una definizione ufficiale di geografia. Per la prima volta nei libri si dà una
definizione. La geografia rileva ed interpreta i paesaggi (i suoi caratteri), studia i
rapporti tra le società umane e l’ambiente, propone modelli di spiegazione
dell’intervento degli uomini sul territorio.” È quindi una definizione che si struttura in tre
capoversi che riportano tre termini: paesaggio, ambiente, territorio. Nel linguaggio
comune vengono usati come sinonimi ma in realtà hanno un significato preciso e diverso.
La scelta della sequenza non è casuale.
Paesaggio. Il paesaggio è ciò che si vede. È un termine di derivazione francese ( pays +
agé), il paese vecchio ma in senso di vissuto. Appare per la prima volta in italiano in una
lettera di Tiziano. Il paesaggio reca i segni dell’uomo. Ha cominciato ad entrare in crisi più
con percezione estetica (quadri di paesaggi come nell’impressionismo). Con l’avanzamento
del progresso si comincia ad attuare una tassonomia, una classifica. Si comincia a
distinguere tra paesaggio naturale e paesaggio antropico (umanizzato). Il paesaggio è
comunque un concetto antropico perché viene dato dall’uomo. Se manca l’uomo però il
paesaggio non esiste come definizione perché è solo nostra. Il paesaggio antropico può
avere anche altre connotazioni:
 Paesaggio sensibile quello che cade sotto i nostri sensi (ad esempio, avvicinandomi
ad una colata lavica ne percepisco il calore).
 Paesaggio olfattivo l’odore dei gas che provengono dalla colata.
 Paesaggio uditivo come i rumori.
 Paesaggio geografico è un’astrazione, una selezione da ciò che accade sotto i miei
sensi e che per caratteristiche prevalenti mi permette di classificarlo (ad esempio
sentendo odore di smog vedo un paesaggio urbano). Con la difficoltà
dell’avanzamento sorgono dei problemi come il capire qual è il compito della
geografia.

Ambiente. Deriva da un termine inglese. Si tratta di un concetto importato dagli Stati Uniti
negli anni ’50. È ciò che sta attorno all’uomo. Prende piede negli anni ’50 poiché, essendo
nel dopoguerra, l’idea degli americani come salvatori fece sì che l’America venisse presa
come modello. Il concetto entra nei programmi di didattica nel 1985. L’ambiente ha un largo
seguito, soprattutto negli anni del boom economico italiano (anni ’60-’70). Nel ’68
l’ambiente diventa importante vedi la nascita dei movimenti verdi (ossia gli ambientalisti) e
dei figli dei fiori (con le conseguenti prese di posizione politiche). Gli studi della geografia
si orientano quindi allo studio dell’ambiente.
Il genere di vita. Se io vivo in pianura le case sono costruite con i materiali che provengono
dall’ambiente circostante (cotto, laterizio ecc). vs il modo di vita tipico dei paesi ricchi e
consiste nel prendere dal mondo tutto ciò che serve e non prendere nulla dall’ambiente
circostante.
Ci si pone il problema se l’uomo faccia parte dell’ambiente e la risposta è sì. Un concetto
completamente nuovo è quello di ambiente sociale o anfibio distinzione tramite
oggettivazione. Con l’avvenimento del disastro di Chernobyl l’ambiente è diventato un
caposaldo (nasce in questo periodo il ministro dell’ambiente). In quel momento tuttavia la
geografia elimina l’ambiente come suo oggetto di studio. In quanto gli ambientalisti,
divenuti partito politico, si sono schierati a sinistra e ciò ha precluso alla disciplina il
termine “ambiente” com’era stato gestito inizialmente. Per cui la geografia continuò a
studiare l’ambiente sotto l’aspetto solo antropico e fisico. Nell’ambiente fisico le relazioni
accadono indipendentemente dalla presenza dell’uomo. La Terra è un organismo vivo e ha
delle relazioni sistemiche che fanno interagire i meccanismi indipendentemente dall’uomo.
Territorio. Concetto condiviso. Il termine forse deriva da “terreor”, cioè incutere terrore se
io ho uno spazio mio devo essere in grado di difenderlo in modo che gli altri non lo
sottraggano. Il territorio è una porzione di superficie terrestre non necessariamente
delimitata o delimitabile da confini amministrativi le cui componenti sono luoghi fisici e
dinamiche socio-economiche. Il territorio, mentre una volta era molto simile in gran parte
del pianeta, oggi è complesso. Una volta il territorio era quasi ingestibile, solo la natura
lavorava; poi l’uomo si è diversificato e ha cominciato a condizionare il territorio. La
piccola superficie terrestre è diversa; il mondo è un sistema composto da tanti sottosistemi. I
confini non sempre coincidono con quelli geografici ma ce ne sono di altra natura (sociale,
culturale ecc). Ma ci sono elementi che non possono essere delimitati da limiti
amministrativi. Il territorio è la risultante dell’uso e dello sfruttamento delle risorse e delle
riserve ambientali fatti dall’uomo attraverso relazioni e processi attuati nel corso dei secoli,
al fine di soddisfare le esigenze della società e del sistema politico adottato. In un territorio
organizzato ambiente, società ed economia interagiscono al loro massimo rapporto dialettico
(vedi lo schema). Se un elemento tende a sopraffare un altro abbiamo degli squilibri, delle
diseconomie.
La casualità in geografia. Cerca le cause dei fenomeni. Ogni fenomeno è indotto da una o
più cause. Nei fatti geografici ogni fenomeno è in evoluzione per cui non sarà mai uno
spazio organizzato. Il fatto diventa causa di sviluppo, di trasformazione, di divenire la
geografia non ha mai fine. Il grado di velocità di cambiamento può mutare.
Il divenire della geografia.
1. Conoscenze geografiche (in incremento);
2. Scienza geografica (altalenante);
3. Partizioni della geografia (in incremento);
REGIONE SPAZIO

 Termine recente (inizio anni’70).  Categoria fondamentale con il tempo. Esiste


 Si affronta la tematica come geografia uno spazio assoluto, contenitore che mi dice
regionale. dove avviene un fatto ma è anche
 Non ha valenza univoca; la regione ricadeva indipendente. Lo spazio è un elemento
nelle critiche rivolte al concetto di paesaggio. proprio della geografia descrittiva ed è fisico
Quando parlo di regione abbiamo diverse esclude le relazioni che sono parte dello
interpretazioni (ad esempio regione spazio globalizzato.
economica, regione montagna…) varie  Esiste anche uno spazio relativo che
aggettivazioni che identificano spazi non non è funzionalistico e cambia in
univoci. diversi modi:
1. In funzione del tempo impiegato (no distanza)
oggi la distanza ha sempre meno valore.
2. Mezzi impiegati.
3. Criteri utilizzati (sottosviluppo,
sottopopolamento, geopercezione) sono
concetti relativi che dipendono dai parametri
utilizzati.
 Lo spazio personale è uno spazio
asimmetrico.
 Spazio relazionale spazio fatto di relazioni
orizzontali o verticali. Nello spazio di una
volta le relazioni erano prevalentemente
verticali (terreno fertile nascita di villaggi).
Con la complessità spaziale queste relazioni
sono diventate più complesse. Il sistema si
modifica nelle professioni e nell’uso dello
spazio.

Il metodo di lavoro della geografia.


 Rileva il “rilevamento” presuppone un’attività di misurazione.
 Interpreta l’elemento oggettivo non è sufficiente ma prevede la componente
umanistica. Il positivismo era una matrice meccanicistica misura della Terra,
meccanizzazione dell’industria.

La geografia usa sia il metodo scientifico (analisi) sia quello umanistico (sintesi). Tuttavia il
comportamento non può essere regolato meccanicisticamente, non si può prevedere ma è
necessaria la scienza umana. È l’uomo che fa la sintesi. Le fasi sono 5:
1. Analisi il chi, cosa, dove, come, quando, perché.
2. Individuazione delle cause fisiche, demografiche, economiche, sociali, politiche,
tecnico-gestionali.
3. Effetti.
4. Individuazione aree eccesso, difetto, diverso. “Diverso” ci sono delle situazioni
che innescano il ragionamento realtà – conseguenza (ad esempio un’impresa di
motoscafi in montagna è il diverso perché non è il suo ambiente).
5. Sintesi (parte progettuale) viene proposta.

I principi della geografia. Esiste una geografia ma non la scienza geografia, se escludiamo
l’uomo come per il paesaggio naturale e l’uomo che crea la geografia, la descrizione che
appartiene al metodo umano, altrimenti sarebbe diverso. Siccome l’uomo interagisce con il
pianeta, tutto ciò che è osservabile (quindi tutto se non il credo religioso di una persona o
quello politico quando la si guarda). L’unica cosa che non “sarebbe” osservabile è l’idea è
in realtà osservabile attraverso l’azione che l’uomo attua sullo spazio crea dei segni che
permettono di leggere indirettamente. Se tutto il pianeta è osservabile allora vengono esclusi
tutti i fenomeni “obiquitari”, cioè ciò che si trova dappertutto. La geografia si occupa delle
caratteristiche dell’aria perché pur appartenendo ad un fenomeno obiquitario, variano da
luogo a luogo.

Il movimento dei pianeti


Vedi disegno il raggio della stella culmina nel punto segnato. 25H 56’ 42 = giorno sidereo.
Dopo 24 ore, il raggio solare non è allo zenit sul punto in cui si trova l’osservatore la Terra
si è spostata sull’orbita di rivoluzione. In un giorno il tempo che intercorre tra due
culminazioni equivale a un grado. 360°: 24h = 15° 1h = 60°: 15°≠ 41 = 1°.
 Se prendo l’angolo giro di 360° la Terra, per tornare nella sua posizione, impiega 24
ore (giorno solare medio). La Terra ruota di 15° ogni ora. Se divido i 60’ con il 15°
ottengo 4’ ogni 4 minuti la Terra si sposta ogni grado. Se sommo i 23h 56’ con i 4’ si
0−8 ' '
ottengono 24 ore =4 è la media.
2

Inclinazione dei raggi solari. Il sole sorge a est e tramonta a ovest. La direzione è sempre
la stessa, il punto varia. Lo zenit è la verticale del luogo in cui si trova l’osservatore; il
raggio è perpendicolare.
L’asse terrestre rimane sempre costante sé stesso. La lunghezza dell’Equatore è di 40.000
km. In 24 ore il punto O torna alla posizione di partenza. La velocità oraria è poco meno di
1700 km/h. il punto O si trova sull’Equatore e compie 1668 km/h. L’osservatore che si
trovasse al polo si muoverebbe con una velocità di 0 km/h immobile. Quindi si ha una
velocità lineare diversa. La velocità angolare invece è identica. L’asse terrestre è
un’inclinazione. L’inclinazione produce l’individuazione delle zone astronomiche. 66° 33’ e
23° 27’ la somma è 89° 60’ 1° quindi 90°. Inclinazione sempre costante nel moto di
rivoluzione la Terra si troverà con l’asse terrestre che è sempre costante e parallelo a sé
stesso. Se è costante nel percorso si hanno situazioni di illuminazioni diverse.
Nei momenti degli equinozi l’asse terrestre è ininfluente, come se non esistesse. Nel
solstizio il Sole va a culminare nel Tropico del Capricorno. Nell’equinozio l’asse non
influisce sulle condizioni di illuminazione. Tutti i punti della Terra hanno 12 ore di giorno e
di notte. Nei giorni di solstizio ho più ore di luce all’emisfero nord e meno ore di luce
nell’emisfero opposto. Invece l’Equatore ha 12 ore di luce essendo il raggio massimo. Nel
Polo avremmo illuminata tutta la calotta artica essendo di raggio minore ciò provoca un
minimo di disgelo. Mentre al circolo avremo l’estensione del ghiaccio. Il circolo polare è il
punto massimo di insolazione. Questo fenomeno si ha una sola volta nel solstizio; tutti i
luoghi tra i 2 tropici hanno un’insolazione 2 volte all’anno; tutte le altre non hanno mai il
Sole allo zenit. abbiamo una fascia temperata, una fredda e una torrida.
Dall’equinozio fino al solstizio la durata del dì si allunga. Il sole sorge a est è fermo il
movimento è da est verso ovest. Velocità angolare costante. All’equatore il punto P per
tornare nella posizione iniziale ha percorso 40.000 km. Legge di Ferrel un corpo libero di
muoversi sulla superficie terrestre viene deviato verso destra nell’emisfero boreale e verso
sinistra nell’emisfero australe.
 Da A verso B. Parte da un punto in cui la velocità lineare è più bassa rispetto al punto
B dove è diretto allora viene deviato verso sinistra perché si trova in ritardo.α
 Se invece vado da B verso A parto da una velocità maggiore verso un punto di
velocità minore si trova allora a destra in anticipo.
 Se parto da C e mi muovo verso D mi trovo in ritardo (c = velocità bassa d =
velocità maggiore).

Se misuro la velocità lineare (lo spazio percorso) cambia.


L’orizzonte è circolare poiché la Terra è una sfera (è difficile però cogliere la linea pura, ci
sono molti ostacoli). Vedi disegni se guardo dall’alto avrò una sezione rettilinea. Poiché la
Terra è sferica, percepisco l’ambiente come sferico. Nonostante la Terra sia in movimento
rispetto al Sole, noi la percepiamo in movimento, mentre la Terra in realtà è ferma. Il sole
era il simbolo di vita e di speranza e ciò ha portato alla costruzione di luoghi spirituali e
sacri rivolti verso il Sole, ad est. Inoltre è la base dei punti cardinali, basati sulla posizione
del Sole. A est sorge il sole; a ovest tramonta il Sole; a sud vi è il punto di massima altezza;
nord è il punto opposto al sud. Zenit raggi perpendicolari, scaricano la loro massima
energia in un unico punto, più piccolo.
Raggi perpendicolari, massima intensità (zona equatoriale) zone desertiche e aride. Zona
polare: incidenza dei raggi nulla, minima intensità di calore ghiacciai, laghi, fiumi, oceani.
Vedi disegni lat = nord – sud (altezza) vs long = est – ovest la somma deve essere 90°.
Arco zp̑ distanza zenitale (distanza dallo zenit) 90° - α angolo tra il terreno e il punto P.

Leggi di Keplero.
1.Orbita terrestre ellittica. Il Sole occupa uno dei due fuochi.
2.Il pianeta percorre la sua orbita di rivoluzione (attorno al Sole) coprendo aree equivalenti
in tempi uguali. T1=T2 A1=A2 V1=V2
Pianeti in perielio (più vicini al Sole) vanno più veloci che in afelio (lontani dal Sole). Il
moto di rivoluzione cambia, non è costante durata delle stagioni e delle giornate diversa.
3.Pianeti più lontani dal Sole hanno orbite più grandi e tempi di rivoluzione più grandi.

Il tempo è contabilizzante poiché le giornate hanno durate diverse durante l’anno.


Necessario per una migliore organizzazione. Giorno sidereo = costante.
Climatologia.
Studia il clima. Esiste anche la meteorologia. La meteorologia si occupa dello studio del
tempo meteorologico in un determinato momento o giorno, luogo. La climatologia studia il
clima cioè la condizione meteorologica di un luogo nelle condizioni medie per un lungo
periodo di tempo, mediamente superiore ai 30 anni. Le previsioni sono vere ma anche no
dipende da diverse variabili. Un dato è oggettivo quando lo rilevo a parità di condizioni. I
dati sono valori medi (ad esempio lo scorso anno sono caduti 3 mm di pioggia; oggi 5 mm).
Il clima non è un evento giornaliero. Le condizioni meteorologiche vengono rilevate dalle
stazioni problemi di diffusione dei centri di rilevamento. Prendendole tutte e mettendone
una ogni tot di km non si riuscirebbe a riempire uno spazio. Quindi la meteorologia rileva le
condizioni del tempo elaborandole su medie giornaliere, mensili, annue diventando oggetti
di studio della climatologia.
Il clima media pluriannale di valori climatici dati da elementi e fattori. La differenza è che
gli elementi sono rilevabili in ogni parte del pianeta temperatura, pressione, umidità
dell’aria. I fattori sono in grado di modificare gli elementi del clima e sono di carattere
locale l’esposizione, la presenza o meno di vegetazione, l’altimetria, la distanza dal mare o
da bacini d’acqua di una certa consistenza, l’albedo, presenza di centri urbani, addensamenti
demografici di una certa consistenza. Questi elementi modificano il tempo e quindi il clima.
Ad esempio una volta le case si riscaldavano con la legna. Quando c’erano poche case la
quantità di calore dispersa era limitata. Adesso accade il contrario (ad esempio la
dispersione dei ghiacciai). Una situazione locale provoca un riscontro a livelli più grandi.
Nel caso dei ghiacciai essendoci aria calda quando il fiocco di neve cade trova calore e
diventa pioggia i ghiacciai non tengono più la neve.

Le correnti marine. Le correnti possono essere calde (quando scendono dall’Equatore) o


fredde (quando salgono). La temperatura alta o bassa delle correnti è un concetto relativo
anche se parte da un valore assoluto. Incidono sulla temperatura. Le masse d’acqua fredde
sono ricche di plancton e quindi di pesce luoghi battuti dalle flotte pescherecce
internazionali.
Nelle isoterme di luglio nell’emisfero nord le temperature sono molto articolate, non
rispettano i paralleli perché vi sono grandi masse terrestri che mettono in contrapposizione
mare e terra. Nell’emisfero sud, dove ci sono poche terre, le isoterme rispettano
l’andamento dei paralleli e sono abbastanza uniformi. L’acqua è un regolatore termico.
Nelle isoterme di gennaio è estate nell’emisfero australe; le isoterme sono abbastanza
regolari. Sono più articolate nell’emisfero nord. L’equatore termico è spostato a nord perché
c’è una maggiore quantità di terre emerse.
La pressione. La terra è avvolta dall’atmosfera; questa ha un peso tanto che nel 1643
Torricelli ha fatto un esperimento. Questo peso è determinato dalla compressione dell’aria:
se l’aria è dilatata è più leggera. Ad esempio in 10 cm ci stanno 10 strati di cotone; se
schiaccio il cotone riesco a farne stare 20 cm l’atmosfera ha una dimensione che aumenta o
diminuisce del peso se è fredda si restringe, se è calda si dilata. Se ho un terreno e piove
molto, l’acqua va a scolare dove c’è un vuoto ( ad esempio in pianura); le masse d’aria si
spostano verso la depressione, c’è una forte pressione che spinge nel vuoto (relativo). Pascal
ha fatto un tipo di misurazione usata oggi, cioè ha misurato la pressione con i “bar”. 760 mm
che era la pressione di Torricelli equivalgono a 1013 millibar e questa è la pressione
normale (pn), pressione che non esiste quasi mai nel pianeta; è un valore teorico perché la
pressione dipende dalla temperatura. Più la temperatura è calda più abbiamo bassa
pressione. Sulla superficie terrestre abbiamo condizioni che variano sempre anche per fattori
locali pur all’interno di due valori estremi che sono l’alta e la bassa pressione. Si cerca di
arrivare all’equilibrio ma siccome non è controllabile i flussi continuano. L’Equatore ha la
massima quantità di calore quindi l’aria sarà sempre calda quindi avremo una bassa
pressione costante; è uno dei pochi punti dove la situazione è costante. Nei poli l’aria è
concentrata, pesante e quindi avremo alta pressione. Al Tropici abbiamo alta pressione in
termini relativi ossia è meno caldo dell’Equatore e per converso al circolo abbiamo bassa
pressione. Se da un’area di alta pressione c’è un peso maggiore l’aria occupa uno spazio di
minore pressione. Dato che questa situazione è stabile i venti, essendo la bassa pressione
costante, sono costanti e sono gli alisei.
Nel 1570-80 Mercatore fa una carta dove prende la sfera, la immagina avvolta da un
cilindro e se io la svolgo ottengo un rettangolo; trasferisco le linee dei paralleli. Essendo
curva la terra più vado verso i poli più queste proiezioni dei paralleli sono ravvicinate; i
meridiani proiettati diventano segmenti paralleli. Quindi nella proiezione cilindrica
troviamo i meridiani al polo che si uniscono ma che nella carta sono paralleli; i paralleli
sulla terra sono alla stessa distanza ma sulla carta verso i poli si avvicinano
progressivamente. Quando un marinaio voleva tracciare la rotta faceva calcoli complessi
oppure con un compasso tracciava la rotta come se fosse sul globo. Mercatore costruisce
una carta che cerca di mitigare i due errori. Dice che man mano che si vanno verso le alte
latitudini i meridiani divergono e i paralleli si avvicinano corregge allora i paralleli
allontanandoli. Tutte le terre che stanno a medio-alte latitudini vengono dilatate. Solo nella
fascia tra i due tropici la carta è abbastanza precisa perché è quella tangente. Questa carta
viene oggi criticata perché i paesi del nord risultano più grandi del normale: era però una
carta contro i paesi in via di sviluppo; per questo è stata sostituita da un’altra carta. In realtà
il presupposto è sbagliato perché M. non voleva fare una carta sui continenti ma fare una
carta per i naviganti e per calcolare le rotte. La si trova sugli atlanti e viene ancora usata.
Alle medio-alte latitudini i venti vanno dal tropico al circolo venti costanti, i controalisei.
Dal polo l’alta pressione va verso il circolo. I venti dal polo verso il circolo vanno da un
punto fermo ad un punto di velocità maggiore quindi dovrebbero avere una deviazione. Il
punto però non dà una direzione. Quindi alle alte latitudini abbiamo dei venti che non hanno
una direzione precisa pur subendo una deviazione. Creano delle onde non avendo direzioni
che possono cambiare direzione nel corso del tempo. Il vento è lo spostamento di una massa
d’aria da alta pressione a bassa pressione. I fattori che fanno variare la velocità sono lo
squilibrio barico, la distanza, gli ostacoli. Lo squilibrio barico produce i venti, spostamenti
di masse d’aria continui anche se noi non li percepiamo. Ci sono un sistema di circolazione
al suolo; bassa pressione nell’equatore, alta pressione ai tropici, ai circoli bassa pressione e
ai due poli alta pressione. L’aria calda tende a salire perché è più leggera. Siccome
all’equatore è molto caldo si crea una bassa pressione costante. Un’area di bassa pressione
richiama delle masse d’aria dai tropici dove c’è alta pressione. Questo flusso d’aria è
costante; questi venti sono gli alisei.

Umidità.
1 m3 Aria = 8 gr
UR = 80%.
Nello stesso metro cubo ho un valore assoluto e uno relativo. 80 % significa che ho una
quantità del 20% che posso aggiungere per arrivare a 100% saturazione. Se io ho una
pentola, metto l’acqua, arrivo all’orlo e tracima = al 100% sono al limite e ho la
condensazione. La temperatura e l’umidità relativa sono inversamente proporzionali nel loro
rapporto diretto se io aumento la temperatura l’umidità relativa diminuisce e se la
diminuisco aumenta. 1m3 d’aria ha la capacità di assorbire umidità il tot che permette di
raggiungere la saturazione; l’incremento di 1° quasi raddoppia la capacità idrometrica
dell’aria.
Q (quando) = alle 12. La temperatura è aumentata, l’aria si è riscaldata ed è diventata più
leggera come se si dilatasse e occupasse uno spazio maggiore. L’umidità relativa è 8 gr
consapevoli ma di fatto sono 4 in 1 metro cubo e 4 nell’altro.
Se c’è caldo l’aria è secca perché ha una umidità relativa bassa, è inversamente
proporzionale alla temperatura. La capacità idrometrica aumenta. D’estate l’aria è pesante e
ricca di umidità e c’è la sensazione che sia più caldo. Generalmente al mare al mattino il
cielo è a pecorelle. Dopo un paio d’ore le nubi sono scomparse l’aria ha assorbito l’umidità.
Perché piove?
Le precipitazioni si misurano in millimetri.

Clima macrotermico : si divide nelle aree dove piove quotidianamente e aree dove le
precipitazioni sono conseguenti al passaggio del Sole allo zenit. Quando si parla dei climi
aridi si ha una indicazione climatica area desertica precipitazioni inferiori ai 250 ml.
Carenza idrica letale per la presenza della vegetazione. Noi abbiamo tipologie di deserti
differenziate deserti caldi, deserti freddi. Qui si ha una vegetazione assente o particolare.
Essendo aree dove piove molto poco la temperatura in eccesso o in difetto influisce
direttamente sulle precipitazioni e quindi sulla vegetazione. Si possono distinguere quindi
un deserto caldo nel quale, avendo precipitazioni molto contenute, diventa difficile
individuare una sigla di precipitazioni stagionali. Sono state inserite due lettere maiuscole
(W, S) che indicano la vegetazione presente. Il W indica il secco (dal tedesco) se è secco
(B) e arido manca completamente la vegetazione, come il deserto del Sahara. S sta per
steppa o savana.
Masse d’arie che dai tropici vanno verso l’equatore. Salendo in quota vanno al Polo dove
c’è alta pressione e sotto si è formata una bassa pressione relativa. Per le precipitazioni
convettive la massa d’aria sale, si raffredda e quindi abbiamo le precipitazioni. Queste
masse d’aria arrivano al tropico e sono discendenti fanno un movimento rotatorio. Quando
una massa d’aria scende ha perso l’umidità e scendendo da alta quota si riscalda di più
perché ha perso l’umidità ed è una massa d’aria secca massa d’aria molto calda e molto
secca che arriva al tropico e che impedisce le precipitazioni (molto caldo e assenza di
precipitazione deserto). La situazione di deserto caldo e che produce assenza di vegetazione
o un breve ciclo vegetativo non è l’unica situazione di basse precipitazioni con temperatura
elevata: queste condizioni sono teoriche perché non si ha il deserto su fasce molto estese.
Per condizioni locali alcuni deserti sono limitati e non considerati. Sono dei deserti
mediamente localizzati sui tropici ma hanno situazioni in alcuni casi diverse. Noi abbiamo i
deserti costieri sono deserti particolari (deserto della Namibia; baia di Atacama;
California; Australia). Lungo le coste africane la corrente del Benguela e quella di
Humboldt sono fredde. Quando quest’ultima sale all’equatore sul mare avrò alta pressione
perché c’è freddo; sulla costa si ha bassa pressione quindi i venti tendono ad andare dall’alta
pressione alla bassa pressione; sono venti che hanno una certa umidità. Quando passano
sulla corrente fredda del Golfo si raffreddano ulteriormente e quindi raggiungo la
saturazione, avviene la condensazione e piove sul mare. Quando questa massa d’aria arriva
sul continente ha già perso la sua umidità in eccesso condensa e abbiamo un’aria umida che
si trasforma in nebbia e non consente di raggiungere il livello di saturazione. Ci sono anche
dei deserti di riparo (area dell’Afghanistan, dell’interno asiatico, al di qua delle montagne
rocciose americane). Questi deserti sono determinati dalle catene montuose le masse d’aria
arrivano, le piogge si scaricano su un versante e quando ridiscendono sono masse d’aria
calde e secche l’entroterra ha poche precipitazioni. In Italia la Val Venosta è un’area molto
verde ma piove poco.
Nei deserti freddi abbiamo temperature molto fredde e quindi alta pressione; ma la
temperatura fredda è inversamente proporzionale all’umidità relativa abbastanza elevata ma
non raggiunge la saturazione che permette poi le precipitazioni (che generalmente sono
nevose). Si hanno queste precipitazioni con il grande dì che permette cambiamenti
sufficienti da garantire le precipitazioni (i Poli). Anche in questo caso vi sono due lettere: T
e F. EF è quella che sta sul Polo F significa “frost”, ghiaccio, gelo perenne. La T indica la
tipologia vegetativa, la tundra. Come la savana la tundra è una vegetazione di muschi e
licheni dal brevissimo ciclo vegetativo ma che ha una crescita molto limitata perché la
temperatura è fredda. La tundra è una vegetazione che approfittando del disgelo del grande
dì permette alle popolazioni nomadi di sopravvivere con l’allevamento delle renne.
Monsoni. Derivazione araba, significa “stagione”. Piove o c’è bel tempo per un lungo
periodo. La teoria classica dei monsoni era semplice. Sul mare si ha alta o bassa pressione
(dipende da diversi fattori). D’estate in India avrò bassa pressione, sul mare alta pressione.
Durante il semestre estivo si ha una direzione dei venti e delle precipitazioni. In inverno la
situazione si inverte freddo sulla terra, temperature miti sul mare. Ho un flusso dalla terra al
mare. I monsoni sono le precipitazioni stagionali. Non si spiega però la quantità delle
precipitazioni perché si tratta di precipitazioni molto abbondanti e di lunga durata nel
tempo. Se io ho alta pressione e vado da una bassa pressione avrò freddo dove c’è l’alta
capacità idrometrica bassa. Le masse d’aria sulla terra possono caricarsi di una quantità di
umidità contenuta e non spiega come mai però piove molto. La nuova teoria dice che nella
condizione equinoziale andiamo verso quella del solstizio quindi tutto il sistema si sposta.
Masse d’aria calda e secca passano sull’oceano, cambiano direzione, si caricano di acqua e
quando arriva sulla costa scarica la propria umidità e siccome questo processo dura un mese,
piove per il conseguente periodo di tempo ecco perché piove molto. Sulla costa orientale
americana ci sono dei venti che arrivano, raccolgono tanta umidità, si riscaldano e creano gli
uragani.
I climi di fascia C. Ricca varietà di climi. A grandi linee ci sono 3 tipologie. Sono i climi
temperati o mesotermici. Questi climi sono caratterizzati dalla lettera C. Ci sono escursioni
termiche ma non molto elevate. All’interno dei climi mesotermici vi sono 3 tipologie di
clima:
 Clima CF clima temperato con assenza di stagione secca. Piove spesso, quasi tutti i
giorni. Un’area di questa tipologia climatica è quella dei venti occidentali o clima
atlantico-umido, temperato-umido. Clima atlantico perché un’area di queste
caratteristiche è l’Europa occidentale del nord come la Gran Bretagna. Le
precipitazioni si originano dall’anticiclone delle Azzorre che ha un andamento
divergente; è uno dei campi di pressione stabile che si sposta; quando si sposta alle
Azzorre abbiamo bel tempo perché copre il Mediterraneo. Questi venti che vengono
dal mare hanno molta umidità ma non grandi variazioni e la scaricano sulla costa. Se
piove poco si ha scarsa variazione di temperatura però la vegetazione ha
precipitazioni ben distribuite abbiamo molti prati-pascoli, molto allevamento, poche
colture differenziate.
 Clima CW stagione secca- invernale. Il C indica un clima mesotermico quindi
temperature medie. Mediamente il clima è mite tra l’estate e l’inverno. Stagione
secca invernale piove in estate. Situazione tipica di un clima simile al mediterraneo
ma definito sinico o cinese. Si tratta di un clima mite, relativamente caldo d’estate
ma meno di quello mediterraneo; le precipitazioni estive, originate dal monsone o
loro alter ego. Ciò favorisce un’agricoltura molto fiorente, redditizia dal punto di
vista della produttività ma non del reddito. In queste aree troviamo infatti dei
formicai umani. La coltura prevalente è il riso.
 Clima CS S sta per “summer” stagione secca, estiva. Clima mediterraneo
temperature medie e d’estate anche medio-alte; stagione secca estiva. Da un lato
favorisce alcuni elementi della vita umana (agricoltura e usi dello spazio); dal punto
di vista vegetazionale abbiamo una vegetazione rigogliosa ma particolare piante
sempreverdi, la vite e il grano. Simili alla macchia. L’oleandro, l’alloro, il lauro, il
cipresso, l’agave, gli agrumi sono altre vegetazioni tipiche mediterranee. Il problema
di un clima che favorisce certi tipi di agricoltura è penalizzante per la carenza idrica
siccome in estate non piove abbiamo carenza d’acqua. I tetti delle case infatti sono
spesso piatti e hanno un muretto attorno per favorire la raccolta dell’acqua altrimenti
si rischia la siccità problema di conflittualità: ci sono aziende che hanno bisogno
d’acqua per le colture, gli albergatori che vivono di turismo ecc.

Altri climi sono legati alla fascia microtermica temperature basse e precipitazioni basse,
molto più contenute o stagionali. Mentre nel clima C si parlava di aree, nei climi D l’effetto
marittimo si riduce e quindi l’escursione termica è molto più accentuata. Vi è la stagionalità
delle precipitazioni: d’estate (dì) e la siccità è invernale le precipitazioni sono estive perché
d’estate all’interno dei continenti il terreno si riscalda. Si hanno due tipologie di
vegetazione. Nella continentalità le precipitazioni si diradano (come i venti occidentali) per
cui si avranno prati-pascoli oppure verso il Polo le grandi foreste o un’associazione vegetale
tipica della steppa (nelle pianure); dove prevale ancora più freddo abbiamo la taiga (betulle
e sempreverdi come le conifere). Questi climi si possono trovare anche a livello locale in
certe situazioni.
 DS poche precipitazioni invernali e sottoforma nevosa.

La cartografia
La proiezione di Mercatore parte dall’idea di avvolgere la sfera in un cilindro per la
navigazione infatti la carta non era precisa. Questa carta invece era precisa fra i due Tropici.
Analisi cartina.
 Sigla UTM proiezione “universa trasversa di Mercatore”. Proiezione internazionale
di oggi. Mercatore immagina che il cilindro sia tangente all’Equatore ma l’equatore è
uno. Viene ripreso il principio di Mercatore ma usando il cilindro in posizione
trasversale in modo che tangente non sia più l’Equatore ma un meridiano. Siccome i
meridiani sono tutti uguali, la tangenza si può farla coincidere semplicemente
ruotando il cilindro (quindi la Terra). La tangenza mi permette di avere una buona
rispondenza sul fuso; più riduco il fuso più ho precisione. Un fuso mediamente è di
6°.

La cartografia ha cominciato molto tempo fa. Nei petroglifi della Val Camonica vengono
proposte aree cartografate precisione molto limitata. Un interesse per la cartografia assume
rilevanza con la nascita degli Stati. Viene compresa l’importanza delle carte per conoscere e
gestire uno spazio. Ci si affidava quindi alla raffigurazione del territorio e dello spazio. Un
momento di svolta nella cartografia lo si ha alla fine del XVIII secolo per merito di due
italiani: uno fu Cassini (astronomo all’Università di Bologna e direttore dell’Accademia
delle Scienze di Francia) che ha consentito di misurare l’arco di meridiano, cioè la Terra con
una notevole precisione tanto che da quella misura è derivato il sistema metrico decimale. Il
metro è di lunghezza pari alla quarantamilionesima parte della circonferenza terrestre.
Cassini ha cominciato poi a costruire la carta di Francia che è la prima carta rilevata la carta
riporta le misure reali. Operazione complessa perché dati due punti sul meridiano
fondamentale di Parigi (A e B), attraverso la trigonometria è sufficiente che conosca la
distanza precisa tra A e B. Poi si poteva prendere un punto C, si tracciava il triangolo e si
poteva calcolare la distanza tra D e C e C e A che a loro volta diventavano la base di un altro
triangolo e così via. Mentre era in atto questo procedimento è salito al potere Napoleone
doveva fare le sue campagne soprattutto all’estero. Aveva notato l’imprecisione delle carte,
come le simbologie diverse. Prese i responsabili delle armi, li mise in una torre dove li
chiuse a chiave fino a che non trovarono d’accordo. Da quel momento il meridiano di
Francia divenne il meridiano di base per la cartografia europea. Il sistema di scala ha
consentito la doppia misura: quella locale e il metro. La cartografia doveva avere una
simbologia predeterminata in ragione della scala.
La dimensione delle raffigurazioni dipende dalla scala. Ogni centimetro sulla carta
corrisponde a 250 metri nella realtà. Ci sono 2 tipi di scale: la scala grafica e la scala
numerica. La scala numerica è rappresentata da un rapporto numerico (1:25000); la scala
grafica è raffigurata con 3 segmenti (uno bianco e nero e altri due che rappresentano il
multiplo). La più importante è la grafica perché a volte a scuola si usano le fotocopie e per
farci stare dentro un pezzo grande si fa la riduzione; ma la scala cambia. Se io riduco quella
grafica, si riduce di pari passo e quindi la posso usare. Secondariamente se dovessi calcolare
la distanza tra due punti sulla carta e non avessi un righello sarebbe difficile. La scala è un
rapporto quindi una carta a piccola scala rappresenta un territorio più grande. Una carta a
grande scala invece un piccolo spazio e quindi ho molto dettaglio.
Carte rilevate la matrice di base viene misurata. Le altre che hanno una scala maggiore sono
derivate (restringo lo spazio ed elimino dei particolari). Esistono molte carte non sono
considerate però carte ufficiali. Le carte ufficiali sono quelle prodotte da 5 enti cartografici
di Stato (IGM). Le carte ufficiali sono quelle dell’Istituto geografico militare perché servono
ai militari per il controllo del territorio. Carte terrestre che serve ai reparti terrestri quindi a
fanteria, cavalleria e genio. L’IGM ha sede a Firenze e nasce con l’Unità d’Italia. Abbiamo
poi l’Istituto idrografico della Marina si occupa della cartografia territoriale costiera nonché
delle acque interne (laghi e fiumi navigabili). Poi c’è la cartografia dell’Aereonautica
individua le rotte degli aerei. Poi c’è quella del Servizio geologico italiano poco usata e il
Servizio del Catasto (origine Maria Teresa d’Austria e poi il Catasto napoleonico).
A proposito di scala c’è scritto 1:25000 1 millimetro corrisponde a 25 metri; 1 cm = 250
mt; 1 mm = 25 mt. Le cose troppo piccole si devono rappresentare quando ciò non avviene
si chiama errore grafico.
Quadro d’unione posizione di questa carta con altre due.
Reticolato chilometrico Gauss-Boaga si sono presi nel sistema UDM i meridiani come
riferimento. I meridiani hanno ripartito la superficie terrestre in fusi. Il meridiano centrale di
Roma per l’Italia e il meridiano 0. Abbiamo due fusi l’Italia si è presa quello centrale su
Roma e ha gestito il territorio facendo collimare la circonferenza del cilindro al centro. Ma
rimaneva fuori una parte della penisola salentina Boaga ha ampliato il fuso a 6,5° e anche
l’altro ottenendo di comprendere il pezzettino rimasto fuori e ottenendo mezzo grado per
fare la sovrapposizione e risolvere quindi eventuali errori.

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