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Il lungo periodo
Agenda
1. La prima rivoluzione agraria
2. La rivoluzione urbana
3. Caratteristiche delle economie agrarie
preindustriali
4. Lo shock esogeno “peste”
5. La transizione demografica
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1.1 La prima rivoluzione agraria
Quando:
nel periodo neolitico
Come:
• da nomadi a stanziali
• dalla terra come fonte di sostentamento alla
terra come risorsa da sfruttare
• introduzione “autonoma” dell’agricoltura
• importazione dell’agricoltura
Da caccia-raccolta ad agricoltura
Rivoluzione
nomadismo agricoltura industriale
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Agricoltura “autonoma”:
alcuni esempi di domesticazione delle piante
Diffusione dell’agricoltura
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1.2 La prima rivoluzione agraria: cause
La pressione demografica,
e non una singola
invenzione, sarebbe
all’origine del cambiamento.
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La divisione del lavoro
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2.2 “Proto-divergenza”
Perché prima in Eurasia (e non in America)?
Secondo una delle spiegazioni più convincenti (J.Diamond), la ragione è di
tipo ambientale:
2.3 “Proto-divergenza”
Perché prima in Eurasia (e non in America)?
•Al 1492, nelle Americhe esistono solo due imperi (Inca e Atzechi)
capaci di mobilitare risorse su ampia scala, mentre in Eurasia esiste
una pluralità di Stati.
•Gli Stati presentano strutture organizzative molto complesse e
relativamente simili.
•Le analogie si estendono ad un’ampia varietà di istituzioni giuridiche
– es. diritti di proprietà, diritto di famiglia, successione ereditaria – che
regolamentano lo sfruttamento delle risorse (terra in primis), la
gestione e la trasmissione del patrimonio.
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3.1 I caratteri strutturali delle società agrarie
• Caratteristiche demografiche: la maggior parte della popolazione, che
rappresenta la quota preponderante della popolazione complessiva (in
media solo il 6-8% vive in città, nelle aree più urbanizzate il 20-25%) vive
in villaggi di piccole dimensioni
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3.3 Il ruolo della città
La città si specializza:
• nella produzione di manufatti (corporazioni artigiane)
• nello scambio di beni (mercato “regolato”)
• nella produzione ed erogazione di servizi (magistrature civili ed
ecclesiastiche).
Alcune città (es. Venezia) si affermano come poli del capitalismo
commerciale e finanziario, svolgendo un ruolo fondamentale di
smistamento dei commerci su lunga distanza, e di attivazione
della circolazione di conoscenze che ha promosso innovazioni
tecnologiche, istituzionali, dei comportamenti di consumo, etc.
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Un comune italiano del XIV secolo
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3.4 A proposito di i nnovazioni tecnologiche
Per lungo tempo il Medioevo è stato considerato un’età di mezzo tra la
grandezza dell’impero romano e il fulgore del Rinascimento.
Per restare in ambito veneziano, l’invenzione degli occhiali è attribuita ai
massimi esperti in lavorazione del vetro del tempo. Inizialmente erano
utilizzati in quello che all’epoca era il lavoro di precisione per eccellenza.
Nel Medioevo a stimolare la costruzione di occhiali fu la crescita del
numero di contabili dovuta all’intensificarsi delle attività economiche.
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4.1 La peste: uno shock esogeno
• Si diffonde tra il 1347 e il 1352(3) pressoché in tutta
l’Europa e nel bacino del Mediterraneo.
• La sua diffusione è una prova dell’elevato grado di
integrazione economica dell’area euroasiatica.
• Si stima che abbia decimato tra il 30% e il 60% della
popolazione complessiva.
• L’impatto sulle strutture economiche e sociali esitenti
fu devastante, e non necessariamente negativo.
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4.3 La peste: effetti
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5.1 Stage1: Antico regime d emografico
Secondo Malthus
CBR
CDR
Inclinazione positiva della curva CBR (natalità) è dovuta ai freni preventivi
Inclinazione negativa della curva CDR (mortatlità) è dovuta ai freni repressivi
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5.2 Stage2: p rima fase d ella transizione d emografica
europea
•Accentuata diminuzione della
mortalità
•Aumento dell’aspettativa di vita
•Scelte di fecondità pressoché
inalterate
Il risultato complessivo è
l’aumento del tasso di crescita
“naturale” della popolazione.
All’origine di questi fenomeni:
modernizzazione dell’agricoltura e
progresso tecnologico.
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5.4 Stage4: regime d emografico moderno
Nel regime d emografico moderno, a l contrario
delle p revisioni d i Malthus, la fertilità h a u na
tendenza inversa a q uella d el reddito
(all’aumentare del reddito si riduce il numero di figli).
L’aumento d el reddito a vrebbe d ue e ffetti:
uno p ositivo sulla d omanda p er l’aumento
dei redditi;;
uno n egativo p erché il “prezzo p er
accudire i figli” crescerebbe, a umentando
il costo o pportunità.
Il tasso d i incremento d ella p opolazione si
riduce toccando livelli p rossimi a q uelli
dell’antico regime d emografico, in u n
contesto in cui la p opolazione si è
assestata su livelli p iù a lti.
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