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Cari fratelli e sorelle oggi festeggiamo l’Epifania, cioè la manifestazione di Cristo al mondo.

Tuttavia Cristo non si manifestò a tutti, per vari motivi: 1 perché ciò avrebbe impedito la redenzione
degli uomini, che fu attuata con la croce; S. Paolo infatti dice: "Se l'avessero conosciuto, non
avrebbero crocifisso il Signore della gloria", 2 inoltre ciò avrebbe sminuito il merito della fede. Se
ci fossero stati indizi palesi avessero rivelato a tutti la sua nascita, non vi sarebbe stato più bisogno
della fede, 3 infine perché in tal modo sarebbe sorto il dubbio sull'umanità reale di Cristo.
La divina sapienza trasmette i suoi doni e i suoi segreti non a tutti alla stessa maniera, ma
direttamente ad alcuni, e per mezzo di questi agli altri. Fece così nella Resurrezione e accadde lo
stesso nella sua nascita, cioè che fosse palese non a tutti, ma soltanto ad alcuni, per mezzo dei quali
potesse arrivare agli altri1.
I Re Magi sono "le primizie dei gentili" che avrebbero creduto, e in essi apparve come in un
presagio la fede e la devozione dei popoli che di lontano sarebbero venuti a Cristo2. I Re Magi
quindi rappresentano anche noi, che pur lontani, adoriamo Gesù Bambino.
Sappiamo che i Re Magi seguivano la stella Cometa. Questa però non era una stella normale. Infatti
non appariva soltanto di notte, ma anche in pieno giorno. Inoltre a momenti appariva, a
momenti spariva. Infine indicò il parto della Vergine, non stando in alto, ma scendendo in
basso. Infatti nel Vangelo si legge che "la stella, vista da essi in oriente, li precedeva, finché, giunta
sul luogo dove era il fanciullo, si fermò"3. La stella li ha guidati dall’Oriente.
I Re Magi seguiva la Cometa perché era stato profetizzato loro. Alcuni dicono fosse la profezia di
Balaam: “Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: Una stella spunta da
Giacobbe e uno scettro sorge da Israele”4. Sant’Agostino e San Leone Magno affermano che oltre
alla stella, essi ricevettero una rivelazione da parte di Dio, che diceva loro di seguire la Stella.5
Se i Magi fossero venuti a cercare un re terreno, sarebbero rimasti delusi, avrebbero viaggiato
inutilmente. Se fosse stato così, non l’avrebbero adorato, né gli avrebbero offerto i doni. “Ma
siccome cercavano un re celeste, benché non abbiano trovato in lui nulla della maestà regale,
contenti della sola testimonianza della stella, lo adorarono”6, videro infatti un bambino e lo
riconobbero Dio.
E i doni che gli offrirono erano appropriati alla dignità di Cristo, come dice San Gregorio:
“L’oro, come a un grande re; l’incenso, che viene usato nei divini sacrifici, per riconoscerlo Dio; la
mirra, con cui si imbalsamano i corpi dei defunti, per indicare colui che sarebbe morto per la
salvezza di tutti”. Inoltre, continua San Gregorio, tali doni “ci insegnano a offrire al neonato Re
l’oro, rifulgendo al suo cospetto per il lume della sapienza di cui [l’oro] è il simbolo”, l’incenso,
“che indica la preghiera devota, innalzando a lui l’aroma delle nostre orazioni”; la mirra, “che
indicala mortificazione della carne, mortificando i vizi carnali con l’astinenza” 7.
Chiediamo alla Vergine Maria la grazia di seguire l’esempio dei Magi, e di farci guidare per dare
gloria a Dio, proprio come fecero loro. Sia lodato Gesù Cristo!

1
IIIª q. 36 a. 2 co.
2
IIIª q. 36 a. 8 co.
3
IIIª q. 36 a. 7 co.
4
Nm 24, 17
5
IIIª q. 36 a. 5 ad 4
6
San Giovanni Crisostomo, Op. imp. In Mt hom. 2
7
San Gregorio, In Evang. Hom. 10

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