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Acidi e basi

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 1


Acidi e basi
Perché sono così importanti?
Il trasferimento protonico
• È il più semplice e fondamentale evento nelle
reazioni chimiche
• Trasforma le specie organiche da neutre a cariche,
aumentandone la reattività

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Acidi e basi
Definizione secondo Brønsted:
• Acido Æ donatore di protoni
Deprotonazione di un acido neutro: A–H Æ A– + H+
• Base Æ accettore di protoni
Protonazione di una base neutra: B + H+ Æ B–H+

In soluzione il protone è fortemente solvatato:


H+ H+(H2O) H+(H2O)2 H+(H2O)n
165 kcal/mol 36 kcal/mol

Più in generale, il trasferimento protonico in


soluzione avviene tra un acido e una base:
A-H + B A- + BH+

acido base base coniugata acido coniugato


di AH di B
• Spesso uno dei due componenti è il solvente
• Il solvente più comune è l’acqua
• La stessa molecola può comportarsi da acido o da
base secondo le condizioni:
H
O O O
RO- H2SO4

H3C CH2 H3C CH3 H3C CH3

Qualsiasi molecola contenente un H può,


potenzialmente, comportarsi da acido

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Reazioni acido-base
Ionizzazione di una base neutra B:

ionizzazione di BH+
+
BH protonazione di B B + H+

• Applicabile anche agli acidi neutri (AH)

Problemi:
• Come si determina la forza basica di una molecola?
• Se una certa base viene posta in un mezzo acido, in
quale misura viene protonata?
• Data una miscela acida specificata (es. 50% H2SO4 in
acqua), come possiamo determinare la sua forza
come acido?

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Misura degli equilibri acido-base

• Ponendo in grafico una grandezza osservabile,


dipendente dalla posizione dell'equilibrio, in
funzione di una funzione logaritmica dell'acidità del
mezzo, si ottiene una curva sigmoide
• Le sigmoidi hanno differente posizione del punto di
flesso Æ pK

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La costante di ionizzazione

ionizzazione di BH+
+
BH protonazione di B B + H+
[B][H + ]
K BH+ =
[BH + ]

KBH+ (d'ora in poi K) è la costante di ionizzazione

• Caratterizza la forza basica di B


• È legata alla termodinamica dell'equilibrio di
ionizzazione:

∆G = –RT ln K energia libera di


ionizzazione
∆H d ln K
− = entalpia di ionizzazione
R d (1 / T )

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Espressioni per la costante di
ionizzazione

Nella forma più semplice

[ B][ H + ]
K=
[ BH + ]

Questa espressione è valida solo se si può


assumere attività = concentrazione. Altrimenti:

a Ba H +
K=
a BH +

ai = ci ∗ γi
Attività Concentrazione Coefficiente
di attività

• I coefficienti di attività rendono conto della non-


idealità
• Quando la soluzione diventa ideale...
• ⇒ stato standard, es. γi → 1 quando ci → 0

Il nostro stato standard è:


• γi → 1 per una soluzione 1 M in acqua

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Determinazione sperimentale di K. 1

aBaH + [ B] γ B a H +
K= =
a BH + [ BH + ] γ BH +

Il rapporto delle concentrazioni di B e BH+ è


determinabile sperimentalmente

• La composizione della miscela acida deve essere


nota
• La base aggiunta non deve influenzare la
concentrazione dell'acido (tampone)

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Determinazione sperimentale di K. 2

(a) Spettroscopia UV-VIS: assorbanza contro


concentrazione di acido
• L'insorgenza di altre reazioni interferisce fortemente
con la misura
• Non adatto per basi senza gruppi cromofori
• Richiede forte ε di B e BH+, in differenti regioni dello
spettro
• Effetti solvente possono spostare λmax

A = AB xB + ABH+ xBH+

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Determinazione sperimentale di K. 3

(b) NMR: scambio veloce tra B e BH+ sulla scala


dei tempi NMR Æ una sola serie di segnali
mediata
• Chemical shift vs. concentrazione di acido
• Requisiti di stabilità meno severi
• Maggiore applicabilità dell'UV
• Necessario compensare l'effetto solvente

δ = δ B xB + δ BH+ xBH+
In entrambi i casi

I=
[ BH + ]
=
A −A B
Rapporto di ionizzazione
[ B] A −A BH +

• La determinazione è accurata solo se B e BH+ sono


entrambi presenti in concentrazione apprezzabile Æ
–1 < log I < 1; 0.1 < I < 10
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Determinazione di K in soluzioni
ideali. 1

aBa H + [ B] γ B a H +
K= =
a BH + [ BH + ] γ BH +

se γi = 1

[ BH + ]
pK = log + pH
[ B]
log I = − pH + pK

pK è l'intercetta di un grafico di log I vs. -pH


(di pendenza unitaria)

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Determinazione di K in soluzioni
ideali. 2

All plots are parallel

slope =1

log I

pK Delta log I = Delta pK

-pH

• log I è una semplice funzione del pK


• ∆log I = ∆pK
• La misura relativa di ionizzazione non dipende dalla
concentrazione di acido, ed è facilmente calcolabile
• La scala del pH scende fino a circa pH ~ 1 (acido 0.1
M)

Le basi con pK < 1 vengono protonate in misura


molto piccola nelle soluzioni ideali

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Effetto livellante del solvente
In un dato solvente non può esistere quantità
apprezzabile di acidi o basi più forti dell’acido
coniugato, o della base coniugata, del solvente
• Ad es.: in acqua l’acido più forte è H3O+, la base OH-
• Gli acidi molto forti (H2SO4, HClO4) sono
completamente dissociati in acqua; il loro pK può
essere determinato solo in solventi meno basici
(AcOH)
• Il pK di H3O+ in H2O = –1.7 (= –log 55.5)
• Acidi più forti (cioè con pK < –1.7) sono livellati in
acqua

Alternativamente: le basi con pK < –1 non sono


protonate apprezzabilmente in acqua
Altri solventi?

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Effetto del solvente sul pK
Dissociazione di acidi neutri:
• RCOOH Æ RCOO– + H+
• ArOH Æ ArO– + H+

Separazione di carica – forte effetto solvente


• pK molto ridotto (l’acidità diminuisce) nel passare da
acqua a DMSO

Dissociazione di acidi carichi:


• ArNH3+ Æ ArNH2 + H+
• pyH+ Æ py + H+

Non c’è separazione di carica – scarso effetto


solvente
Effetto solvente sul pKa di acidi neutri e carichi
Acido/solvente H2O MeOH DMSO DMF MeCN
HSO4– 2.0 14.45 17.1 25.8
CH3COOH 4.8 9.5 12.6 13.5
PhCOOH 4.2 9.3 11.1 12.2 20.7
p-nitrobenzoico 3.5 11.4 11.0 12.6 21
PhNH3+ 4.6 3.2 4.2
ISA238

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Effetti strutturali sul pK. 1
Generalmente
• Sostituenti el.-attrattori Æ aumento di acidità
• Sostituenti el.-donatori Æ diminuzione di acidità

L’acidità (∆G < 0) viene favorita da:


• ∆H < 0
• ∆S > 0

La ionizzazione degli acidi neutri ha ∆S < 0 Æ


• La solvatazione dell’anione organizza le molecole di
solvente, provocando una diminuzione di entropia
• ∆H e ∆S non sono indipendenti tra loro:
• se ∆H < 0, la ionizzazione comporta solvatazione e
quindi ∆S < 0 Æ Compensazione

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Effetti strutturali sul pK. 2
Tradizionalmente, l’alta acidità di Cl3CCOOH
rispetto a CH3COOH viene attribuita al potere
elettron-attrattore del Cl
Acido pKa ∆G ∆H ∆S T∆S
CH3COOH 4.76 6.5 –0.11 –22 –6.6
Cl3CCOOH 0.64 0.87 1.0 2 0.6
ISA239

Ma…
• L’effetto è dovuto interamente a ∆S. Il ∆H è
sfavorevole!
• Cl3CCOO– è scarsamente idratato
• Negli acidi carbossilici ∆H contribuisce scarsamente
al ∆G rispetto a T∆S

Y–C6H4–OH pKa ∆G ∆H ∆S T∆S


Y=H 10.02 13.7 5.6 –27 –8.0
Y = NO2 7.15 9.7 4.7 –17 –5.0

Acido pKa ∆G ∆H ∆S T∆S


NH4+ 9.24 12.6 12.4 0.7 –0.2
MeNH3+ 10.62 14.4 13.0 –5 –1.5
Me2NH2+ 10.77 14.7 11.8 –9.5 –2.8
Me3NH+ 9.80 13.3 8.8 –15 –4.5
∆G, ∆H, T∆S in kcal/mol; ∆S in cal/mol K a 298 K. ISA239
• Nei fenoli, e specialmente negli ioni ammonio, ∆H è il
contributo predominante a ∆G
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Velocità del trasferimento protonico
Molto spesso, in acqua il trasferimento protonico
è controllato dalla diffusione:
• k ca. 1010 M–1 s–1
kD
- +
HA + H2O A + H3O
kR

kD
Ka =
kR

L’acqua è particolarmente efficace, perché può


spostare simultaneamente H+ e OH–:

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Velocità del trasferimento protonico
negli acidi all'azoto e all'ossigeno

kD
HA + H2O A- + H3O+
Acidi all’ossigeno: kR
HA B kD (s–1) kR (s–1)
H2O H2O 2.5 × 10–5 1.4 × 1011
D2O H2O 2.5 × 10–6 8.4 × 1010
HF H2O 7 × 107 1 × 1011
CH3COOH H2O 7.8 × 105 4.5 × 1010
p-nitrofenolo H2O 2.6 × 103 3.6 × 1010
p-nitrofenolo Trietilammina 3.1 × 107 9 × 109
kR
+ -
R3N + H2O R3NH + OH
Acidi all’azoto: kD

NH3 H2O 6.0 × 105 3.4 × 1010


Me3N H2O 1.4 × 106 2.1 × 1010

• Velocità del trasferimento protonico dell'acqua:


kD 2.5 ⋅ 10 −5 −16 Kw
K= = = 1 . 8 ⋅ 10 =
kR 1.4 ⋅ 1011 55.5
• In solventi non acquosi, e specialmente in quelli
aprotici, il trasferimento protonico tende ad essere
molto più lento

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Acidi al carbonio
Ionizzazione di un legame C–H per formare un
carbanione:
R3C-H + B R3C- + BH+
• Il legame C–H è scarsamente polare
• C è riluttante ad accettare la carica negativa
• Il carbanione non forma legami a idrogeno

La dissociazione è, in generale, molto meno


facile
• Tutti i carbanioni debbono delocalizzare la carica, di
solito su eteroatomi (pKa etano > 40)
• Con opportuni sostituenti, l’acidità può diventare
sostanziale:
Acido pKa Acido pKa
CH3CN 25 CH3NO2 10.2
CH2(CN)2 11.2 CH2(NO2)2 3.63
CH(CN)3 –5.13 CH(NO2)3 0.14
HCN 9.21
H CN
–8.5

NC CN
NC
CN

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Misura dell'acidità di acidi deboli
La dissociazione di acidi con pKa > 14 non può
essere misurata in acqua
• Necessario un altro solvente
• Viene misurata la differenza di pK
• Due acidi HA1, HA2 in un solvente opportuno + base
molto forte:
-
HA1 + A2 A1- + HA2

[HA 2 ][A1 ] I1 [HA]
K rel = −
= I=
[HA1 ][A 2 ] I 2 [A − ]
pK a (HA) = pH + log I
log K rel = pK a (HA 2 ) − pK a (HA1 )
• Se uno dei due pK è noto, l’altro può essere
determinato
• Si può stabilire una scala di pK in acqua
Anche se i valori sono stati determinati in un altro solvente.
• Se necessario, occorre stimare i coefficienti di
attività!
• Intervalli di pK esplorabili:
Solvente Int. pK
H2O/OH– 1-14
MeOH/MeO– 14-20
CH3SOCH3/CH3SOCH2– 13-28
NH2 NH Cs
+ 18-32
/

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pK di coppie ioniche
+
NH2 NH Cs
Cs

CHA CsCHA

• La concentrazione della base è molto piccola (sol.


diluita) Æ nessun problema di non-idealità
• In solventi di bassa ε come CHA, le specie ioniche
sono presenti come coppie ioniche
R-H + Cs+ CHA- R- Cs+ + CHA
i pK si riferiscono quindi a una situazione particolare, non
direttamente confrontabile con l’acqua

Viene misurata la costante di equilibrio tra due


acidi (indicatori):
+ - + -
R1-H + Cs R2 Cs R1 + R2H
• Si ottiene la differenza di pK tra R1H e R2H

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Velocità del trasferimento protonico
negli acidi al carbonio
La velocità di ionizzazione al carbonio è
generalmente bassa
CH3 CH2
O O
O2 N N O2 N N
-1 -1
k = 320 M s
O + OH- O + H2O

N N

NO2 DNBF, pKa = 2.50 NO2

5 -1 -1
k = 4.3 x 10 M s
- -
t-BuCH(CN)2 + OH t-BuC(CN)2 + H2O

pKa = 13.1

• Spesso, ma non sempre, correlata al pK


Equazione di Brønsted

• Forte riorganizzazione strutturale in seguito alla


deprotonazione
H

O O
N N
NO2
O O

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Equilibri acido-base in fase gas
La misura ideale per rimuovere gli effetti del
solvente
• Solo effetti intrinseci
• Ideale per il paragone con i risultati computazionali
• Ion Cyclotron Resonance (ICR)
Gli ioni vengono fatti circolare in un campo magnetico, dove hanno
il tempo di interagire con altre specie
• Si stabilisce l’equilibrio
-
HA1 + A2 A1- + HA2
• Distribuzione dei prodotti determinata per MS
∆G (= –GB, Gas-phase Basicity); ∆H (= PA, Proton Affinity)

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Differenze tra fase gas e soluzione
La basicità in fase gas dipende in misura
sostanziale dal peso molecolare!
• Confronto tra acidità degli idruri (GB dell’anione)
- +
HA A +H
CH4 409 NH3 397 SiH4 363

L’ordine di basicità delle ammine è quello atteso


sulla base del potere el.-donatore:
NH3 < RNH2 < R2NH < R3N
• Le anomalie in acqua sono dovute esclusivamente
alla solvatazione (Æ effetto solvente)

Le ammine aromatiche (anilina, piridina) sono


più basiche delle ammine alifatiche:
Base GB
Piridina 214
PhNH2 203
NH3 196
Effetto dovuto alla maggiore polarizzabilità di molecole più grandi,
che possono meglio delocalizzare la carica positiva

Il paragone tra dati in fase gas e soluzione deve


essere effettuato con cautela
Paragonare solo specie dotate di scheletro molecolare il più
possibile simile

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Basicità in fase gas vs. soluzione

Legate da un ciclo di Born-Haber:

∆P(g)
BH+(g) B(g) + H+(g)

∆P(i) ∆P(i)

∆P(aq)
BH+(aq) B(aq) + H+(aq)
P = H, G, S

• P per trasferimento g → aq di B da misure


termodinamiche standard
• P per trasferimento g → aq di BH+ non possono
essere determinate direttamente: derivate dalla
definizione dell'equilibrio di ionizzazione in entrambe
le fasi Æ

Proprietà termodinamiche di solvatazione delle


specie cariche
• Si possono comprendere tutti i fattori che
influenzano l’equilibrio nelle due fasi

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Equilibri acido-base in sistemi acidi
e basici concentrati

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Basicità dei composti organici

Per la maggior parte dei composti organici, la


protonazione non avviene per nulla entro la scala
del pH

Basi forti Basi deboli


Guanidine La maggior parte delle
arilammine
Ammine Nitrili
alifatiche
Piridine Alcoli, eteri
Poche Chetoni, esteri, ammidi,
arilammine acidi
Solfuri, solfossidi, solfoni
Nitrocomposti
Idrocarburi insaturi

Per poter osservare la protonazione delle basi


deboli, dobbiamo impiegare acidi concentrati
I superacidi (HF/SbF5 etc.) consentono di
generare le specie protonate, ma non si prestano
facilmente a studi quantitativi

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Basi forti vs. basi deboli

• Basi forti: protonazione completa in acqua


• Basi deboli: la protonazione richiede concentrazioni
acide che provocano una grande diminuzione del
contenuto di acqua

Per raggiungere l'acidità necessaria, occorre


cambiare il solvente
• I coefficienti di attività non possono essere supposti
unitari
• Il sistema più studiato è aq. H2SO4
• H2SO4 conc. contiene varie specie oltre a H3O+ (es.
H3SO4+ )

Come determinare aH+ ?


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La funzione di acidità di Hammett
(Hammett, Deyrup, 1934)

a B aH + [B] γ B aH +
K= =
aBH + [BH + ] γ BH +

aH + γ B
log I = log + pK
γ BH +

I coefficienti di attività ...


• Sono caratteristici di ciascuna specie
• Variano secondo la composizione del solvente

Il nostro stato standard è l'acqua

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Coefficienti di attività

I coefficienti di attività ...


• Sono legati all'energia libera di trasferimento dallo
stato standard al mezzo non ideale:

µ – µideale = RT ln γ

• delle specie cariche non possono essere determinati


indipendentemente dal controione
• si misurano per solubilità:

cw ( sat )
γ=
cacido ( sat )
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Il postulato di Hammett

Se il rapporto γ B / γ BH+ varia con la


composizione indipendentemente dalla natura di
B, cioè
γ B1 γ B2 γ Bn
= =K=
γ B H+ γ B H+ γ B H+
1 2 n

Possiamo definire univocamente una quantità H0


(funzione di acidità di Hammett):

aH + γ B
H 0 = − log
γ BH+

• H0 è indipendente dalla natura di B, pertanto è una


misura dell'acidità del mezzo
• La scala H0 si unisce a quella del pH quando γi → 1

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La procedura di sovrapposizione
(overlap)

• Una serie di nitroaniline primarie (indicatori)


La 4-nitroanilina è abbastanza forte da essere protonata in sol.
ideali, e abbastanza debole da fornire dati di log I significativi anche
in sol. non ideali ("àncora")
H0 = – log I + pK
I valori di H0 vengono impiegati per ottenere il pK dell'indicatore
successivo nell'intervallo di acidità in cui i dati si sovrappongono
log I = –H0 + pK
• Si ripete per tutti gli indicatori

La procedura non può essere effettuata con una


singola base

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H0 in acido solforico
Johnson, Katritzky, Shapiro, 1979

Funzione H0 in acido solforico


12

10

6
-H0

-2
0 20 40 60 80 100

% w/w H2SO4

• In acido solforico 99% (18 M), H0 = –10.9

La funzione H0 varia al variare dell’acido (H2SO4,


HCl, HNO3, etc.)
Notare:
Molarità pH o H0
0.1 ca. 1
18 –11
aumento: 180 volte aumento: 1012 volte!

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Determinazione del pK con il metodo
della funzione di acidità

All plots are parallel

slope =1

log I

pK Delta log I = Delta pK

-H0

Se non si ottengono pendenze unitarie il


postulato di Hammett non è valido

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Estensioni e limitazioni del concetto
di funzione di acidità

Il metodo di Hammett sembrava valere anche per


basi diverse dalle nitroaniline primarie
Col tempo, si scoprì che per molte basi la
pendenza non era unitaria Æ
• vennero definite altre AFs per altre famiglie di basi:

Funzione di acidità Famiglia di basi


H0 Aniline primarie
H0''' Aniline terziarie
HA Ammidi
HT Tioammidi
HR Triarilmetanoli
HX ...

• Se la pendenza del grafico log I = –HX + pK è unitaria,


si dice che la base "segue" la funzione di acidità HX

Implicazioni:
• Non vi è alcuna funzione della concentrazione acida
che descriva univocamente l'equilibrio di
ionizzazione di una data base debole
• Per alcune famiglie di basi, non si verificano i
requisiti per costruire una AF

Infine, ciasuna base definisce la propria AF!

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"Acidity Function Failure"

Se le pendenze non sono unitarie, sono anche


diverse fra di loro Æ i grafici possono non essere
paralleli

• Inversione della basicità relativa di Me2O e Me2S


Bonvicini, Levi, Lucchini, Modena, Scorrano, 1973

• I valori di pK determinati con H0 sono errati


• ∆log I ≠ ∆pK
• Se avviene una inversione di basicità, il grado di
ionizzazione relativo dipende dalla concentrazione di
acido

Fallimento delle funzioni di acidità?

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Superamento dell' "Acidity Function
Failure" (Bunnett, Olsen, 1966)

Il termine "acidity function failure" riflette la


mancata comprensione del fatto che i coefficienti
di attività rispondono al cambiamento di solvente
in una maniera caratteristica per ciascuna base

Tutte le AF's sono correlate da


H X + log[H + ] = (1 − φ)( H 0 + log[H + ])

+
γ Bγ H+
H 0 + log[H ] = − log
γ BH +

γB1 γH+ γB2 γH+


log = (1− φ) log
γB H+ γB H+
1 2

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Gli equilibri acido-base come
correlazioni lineari di energia libera
(LFER). 1
Data una base di riferimento B* definiamo:
K K* γ H + γ B*
log = m * log * = m * log = m* X
Kc Kc γ B*H+
• Come in ogni LFER, l'effetto solvente è caratterizzato
da un parametro di pendenza (m*) rispetto ad una
reazione di riferimento
B*H+ B* + H+

dove:

aB* aH+ Costante di equilibrio


K* = termodinamica nel mezzo non
aB*H + ideale (acido)

[B* ][H + ]
Kc * = Costante di equilibrio nello stato di
[B*H + ] riferimento (acqua)

• X è una funzione dell'acidità del mezzo


univocamente definita
• Rappresenta la differenza di acidità tra il mezzo reale
ed ideale (acidità eccessiva, excess acidity)
• m* misura la sensibilità dell'equilibrio di ionizzazione
al cambiamento di solvente

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Gli equilibri acido-base come
LFER. 2

K* γ B* γ H+
log * = log =X
Kc γ B*H+

Per un'altra base, B:

K K*
log = m * log * = m * X
Kc Kc

γ B* γ H + è una combinazione di
X = log coefficienti di attività
γ BH + (Excess Acidity)

L'effetto solvente sugli equilibri acido-base può


essere espresso sotto forma di LFER

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 39


L'Excess Acidity ed altre LFER

pendenza
LFER
Hammett
log
K
= ρ σ
effetto sostituente K0
Grunwald-Winstein k m Y
log =
effetto solvente sulla k0
solvolisi
Excess Acidity
= log c = –m* X
K K
log
effetto solvente sugli K0 K
equilibri acido-base

• ρ, m, m* sono caratteristici del substrato


σ, Y, X sono caratteristici della reazione di
riferimento

m* misura la sensibilità dell'equilibrio di


ionizzazione ai cambiamenti di solvente

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 40


Il Metodo di Excess Acidity. 1

X = − log( K c / K ) / m *
pK c = m * X + pK
log I − log[ H + ] = m * X + pK

Plots are not parallel, only linear in one another

slope = 1 only for the reference

pKc

slope = m*

pK

• Nel trattamento AF tutte le pendenze sono


artificialmente costrette ad essere unitarie
• I coefficienti di attività sono riconosciuti come
parametri independenti

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 41


Il Metodo di Excess Acidity. 2

Come viene definita B*?


Come possiamo determinare
γ B* γ H+
X = log
γ B*H+ ?

• Per le basi di Hammett originarie (aniline primarie), le


pendenze sono unitarie in un ampio intervallo di pK,
per cui è conveniente definire
X = −( H 0 + log[H + ])

La base di riferimento B* è definita come una


anilina primaria
Non è l'unico modo di procedere. Altre procedure
portano a risultati analoghi
Marziano et al., 1977; Cox and Yates, 1978

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 42


La funzione di Excess Acidity in
acido solforico

X = −( H 0 + log[H + ])

Funzione X in acido solforico


10

9
8

5
X

2
1

0
0 20 40 60 80 100

% w/w H2SO4

• X > 0 per definizione


• In soluzioni ideali X = 0
• In acido solforico 99%, X = 9.3

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 43


Il Metodo di Excess Acidity. 3
pK c = log I − log[ H + ] = m * X + pK

• Vengono ottenuti due parametri, pK ed m*


• Entrambi sono necessari per poter conoscere il
grado di ionizzazione in un mezzo dato
• Il valore di pK dà la basicità solo allo stato standard

Ph3COH --> Ph3COH2+ --> Ph3C+ + H2O

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 44


Fattori che influenzano m*
• Tipo di sito basico
Base m* pK
CH3–O–CH3 0.18 -2.48 poco polarizzabile

O2N NH2
(1.00) 1.00

CH3–S–CH3 1.27 -6.95 molto polarizzabile


• Numero di siti per legame a idrogeno
Base m* pK
O2N NH2
1.00 1.00 Maggior numero di
HB

O 2N NHn-Bu
1.05 -4.55

NO 2
NO2
1.33 -6.30 Minor numero di HB
O2N N(CH3)2

NO2

• Grado di localizzazione della carica nella base


protonata
Base m* pK
O 0.46 -3.46 carica
CH3 localizzata

O
0.67 -4.71

O OCH3
1.11 -3.89 carica
delocalizzata

H3CO OCH3

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 45


m*, coefficienti di attività e
solvatazione. 1

Per la base di riferimento B*:


γ B* γ H+
X = log
γ B*H+
Per un'altra base B:
γ B γ H+ γ B* γ H+
log = m * log
γ BH+ γ B*H+
γ BH+  γ B*H+ 
log γ H + − log = m *  log γ H + − log 
γB  γ B* 

m* dice quanto il rapporto γ BH + γB è influenzato

dal solvente, relativamente a γ B*H+ γ B*

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 46


m*, coefficienti di attività e
solvatazione. 2

• I coefficienti di attività delle specie cariche non


possono essere determinati senza il controione
• Coefficienti di attività della p-nitroanilina e del p-
nitroanilinio PCP in aq. H2SO4
PCP = pentacianopropenuro

Coefficienti di attività della p-nitroanilina in H2SO4


3.5
PNA
3 PNAH+

2.5

2
log f

1.5

0.5

0
0 20 40 60 80
% H2SO4

• γBH+ >> γB Æ il rapporto viene influenzato


principalmente dal ∆G di trasferimento di BH+
relativamente a quella di B*H+

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 47


Significato chimico di m*

• Tutti i fattori che diminuiscono l'interazione di BH+


con il solvente (polarizzabilità, numero di siti HB,
delocalizzazione di carica...) aumentano m*
• m* misura la solvatazione di BH+ relativamente a
+
B*H+ (ArNH3 )
• Le basi con alto m* sono scarsamente solvatate in
acqua, e spesso hanno bassi valori di pK:

Base m* pK
CH3-O-CH3 0.18 -2.48
CH3-S-CH3 1.27 -6.95

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 48


Effetti sostituente sulla basicità

Dato un gruppo funzionale basico


• La sostituzione don gruppi elettron-donatori ha
spesso due effetti contrastanti
• Miglior delocalizzazione di carica in BH+ porta a...
1. aumento di m*
2. diminuzione di pK

BH+ è più stabile in acido, ma meno in acqua

Base m* pK
O
0.35 -3.06
H3C C CH3
O
0.46 -3.46
CH3

O
0.67 -4.71

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 49


Conclusioni

Come possiamo determinare la forza basica di


una molecola?
Il valore di pK caratterizza la forza basica allo stato standard. È
legata alle proprietà termodinamiche (∆G), ma per le basi deboli
questo valore, da solo, non consente di determinare il grado di
ionizzazione

Se sciogliamo una base in un mezzo acido, in


che misura viene protonata?
I = [BH+]/[B] può essere calcolato da pK e m*. Per le basi deboli
non è una semplice funzione del pK

Data una certa miscela acida (es. H2SO4 aq),


come possiamo determinare la sua forza come
acido?
La funzione X definisce la forza acida del mezzo in modo univoco
(ma richiede una scelta arbitraria)

L'analisi di excess acidity è non solo necessaria,


ma anche informativa

Bibliografia
Rochester, Acidity Functions, Wiley, 1970
R. Stewart, The Proton: Applications to Organic Chemistry, Academic Press, 1985
Cox, Yates, Can. J. Chem. 1983, 61, 2225
Bagno, Scorrano, More O'Ferrall, Rev. Chem. Interm. 1987, 7, 313
Bagno, Scorrano, Acc. Chem. Res. 2000, 33,609
Bagno, Boso, Ferrari, Scorrano, J. Chem. Soc., Chem. Commun. 1995, 2035; Eur. J. Org.
Chem. 1999, 1507 (effetti sterici)

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 50


Relazione tra m* ed energie libere di
idratazione di BH+
Solo per basi con scheletro molto simile!

Base m* ∆Gaq (BH+)


Me2NH 1.00 -62
Me2O 0.18 -84
Me2S 1.27 -55
Me2SO 0.42 -60
Me2CO 0.35 -66
MeCOOMe 0.46 -64

m* ed energie di idratazione
90

85

80

75
-∆ Gaq(BH )
+

70

65

60

55

50
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4
m*

Le basi protonate con alti valori di m* sono meno


solvatate

Bagno, Lucchini, Scorrano, J. Phys. Chem. 1991, 95, 345


Bagno, Lovato, Scorrano, J. Chem. Soc. Perkin Trans. 2 1993, 1091

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 51


Equilibri di deprotonazione in
sistemi fortemente basici
Gli acidi organici sono poco solubili in solventi
acquosi. Strategie:

Generazione di una base molto forte per


deprotonazione di un acido debole in un solvente
dipolare aprotico (CsCHA)

Uso di solventi misti (tipicamente H2O-DMSO)


• La basicità viene modulata non per aggiunta di basi,
ma per variazione nel rapporto H2O:DMSO
La concentrazione di base è costante
Æ Funzione di basicità: H-, etc.

Soluzioni basiche concentrate

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Equilibri di deprotonazione in sistemi fortemente
basici: metossidi di Li, Na, K in metanolo

HA + MeO- A- + MeOH

Limitazione: molti acidi organici deboli non sono


solubili in questi sistemi

• Si possono studiare molti acidi all'azoto (aniline,


difenilammine, indoli)

H N
N

NO2 NO2

NH2 NH
NO2 NO2

NO2 NO2

O2N O2 N

N N
H

COOH COOH
H N
N

HOOC HOOC

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LFER per sistemi fortemente basici

aA − a MeOH
Ka =
a HA a MeO −
Il rapporto di ionizzazione I viene definito come

[A − ]
log I = log
[HA ]
La LFER è

γ γ - γ γ -
log  HA MeO 
= m * log HA* MeO  = m * X
 γ -   γ - 
 A   A* 
L'equazione di excess basicity

log I − log[MeO−] + log aMeOH = m * X − p K a

Acido di riferimento (àncora): 4,4’-


Dinitrodifenilammina

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m* e pKa per acidi all'azoto in
MeOK/MeOH

Acido m* pKa
H
N (1.00) 17.39

O2N NO2
NO2
H 1.12 17.10
N

NO2
H
N 0.60 19.08

NO2
NH2
0.70 18.10
NO2

NO2
NH2
0.64 21.75

NO2
O2N
0.16 18.04
N
H

• Sebbene tutti siano di struttra simile, m* varia


sensibilmente
• m* per gli indoli (0.2) è molto più basso

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m* di difenilammine, aniline e indoli

NO2
H H
N N NH2 NH2
> > >
O 2N NO2 O2 N O2 N O2N

Acidità crescente

m* decrescente

• Gli anioni dell'indolo sono più solvatati perché una


delocalizzazione della carica distruggerebbe
l'aromaticità:

N N N
sfavorevole

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Inversione di acidità tra 2,4-
dinitroanilina ed indazolo

Inversione a ca. 2 M MeOK


• Simile a quella tra etere e solfuro

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Nucleofili ed elettrofili
Base: proprietà nucleofile al protone
Acido: proprietà elettrofile del protone
Acidi e basi di Lewis
• Acido: accettore di un doppietto di elettroni -
elettrofilo
• Base: donatore di un doppietto di elettroni –
nucleofilo
F Et F Et O
B + O F B O O + CN-
F F Et F Et CN

H
I- + R-Cl R-I + Cl- NO2
+ NO2+ H

O O
-
R C OH + OH R C O + H2O

• Una specie "basica" B:– può comportarsi verso un


alogenuro da base (eliminazione) o da nucleofilo
(sostituzione):
B:-
H
X + BH + X-
base
H -
B:
X

nucleofilo H
B + X-

Come misurare la forza di elettrofili e nucleofili?


• Una determinazione quantitativa è molto difficile
Non c’è un acido o una base di riferimento
Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 58
Forza di nucleofili ed elettrofili
• Anche per nucleofili simili, le velocità di reazione
con elettrofilo comune sono solo approx. correlate al
pK (basicità):

R-COO- k
H2C Cl H2C OCOR
COO COO

Anche peggio se i nucleofili sono di tipo differente


• È implicito il confronto fra due elettrofili dalle
proprietà molto diverse, H+ e R+:
Ka
Nu: H-OH Nu+-H + OH-

k
Nu: R-Br Nu+-R + Br-
Alcuni nucleofili (es. I–, N3–, CN–) sono basi deboli ma potenti
nucleofili
• Sono necessarie scale diverse a seconda
dell’elettrofilo!
Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 59
Il principio "hard-soft" (HSAB). 1
(Pearson, 1963)

Nucleofili ed elettrofili possono essere


classificati qualitativamente come hard o soft
• L’interazione preferita è hard-hard o soft-soft
• L’interazione hard-soft è debole
Basi (nucleofili) Acidi (elettrofili)
Hard
H2O, OH–, F–, RCOO–, Cl–, RNH2 H+, Li+, Na+, K+, RCO+
Soft
R2S, RS–, I–, CN–, H–, R– Ag+, Hg2+, RS+

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 60


Il principio "hard-soft" (HSAB). 2
In generale
• Acidi hard: l’accettore è
Un atomo leggero, elettroni esterni non facilmente eccitabili, poco
polarizzabile, alta densità di carica positiva
• Acidi soft: l’accettore è
Un atomo pesante, elettroni esterni facilmente eccitabili, molto
polarizzabile, bassa densità di carica positiva
• Basi hard: il donatore è
Un atomo leggero, non dotato di orbitali vuoti a bassa energia
(difficile da ossidare), molto elettronegativo, poco polarizzabile, alta
densità di carica negativa
• Basi soft: il donatore è
Un atomo pesante, dotato di orbitali vuoti a bassa energia (facile da
ossidare), poco elettronegativo, molto polarizzabile, bassa densità
di carica negativa

OH– (hard) Æ forte int. con H+


I– (soft) Æ forte int. con C, debole con H+
HI in acqua agisce sia da acido forte che da nucleofilo forte; facile
scissione degli eteri
H+ (acido hard) protona facilmente O (base hard) Æ miglior gruppo
uscente
I– (nucleofilo soft) attacca facilmente al C (elettrofilo soft)
I-

R H3O+ I- R
O O H R-I + R-OH
R R
• Altre interazioni HSAB famose:
Hg2+/RSH; Ag+/X–; Hg2+, Ag+/ olefine

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Interazione elettrofilo-nucleofilo
Nella reazione elettrofilo-nucleofilo, le forze
agenti sono:
• Repulsione tra orbitali occupati
In una serie di reazioni simili, è ca. costante

• Energia elettrostatica
Dipende dalle cariche su El e Nu
• Energia di sovrapposizione tra orbitali vuoti (acido)
ed occupati (base)
L’interazione è più forte se il ∆E è piccolo (HOMO-LUMO)

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Interazione elettrofilo-nucleofilo e
principio HSAB
Equazione di Klopman:

Ei = −∑ab ((qa + qb )βab Sab ) + ∑


Qk Ql occ unocc occ unocc 2 ∑ab cra csb
+ ∑ ∑ −∑ ∑
( )2

k <1 εrkl r s s r Er − Es
Int. tra orbitali Int. Int. di overlap
occupati elettrostatica
(repulsiva)
q: densità elettroniche nell’AO a o b
β: integrale di risonanza; S: integrale di sovrapposizione
Q: cariche sugli atomi k o l
ε: permittività dielettrica locale; rkl: distanza tra gli atomi k e l
cra, csb: coefficiente del AO a (b) nel MO r (s) di una delle molecole interagenti
Er, Es: energia del MO r

Equazione di Klopman semplificata:


2(c Nu c El β )
2
Q Q
∆E = − Nu El +
εr EHOMO(Nu) − ELUMO(El)
Termine Termine FMO
coulombiano
QNu, QEl: cariche sul nucleofilo ed elettrofilo
cNu, cEl: coefficienti di HOMO e LUMO
EHOMO(Nu), ELUMO(El): energie di HOMO e LUMO nel nucleofilo ed
elettrofilo

La reazione hard-hard è favorita dal termine


elettrostatico (attrazione Coulombiana)
La reazione soft-soft è favorita dal termine di
interazione HOMO-LUMO
La "nucleofilicità" dipende strettamente
dall’elettrofilo verso cui viene misurata!

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 63


Validità del principio HSAB
Sebbene consenta di razionalizzare
qualitativamente molti dati, il principio trascura
l’effetto del solvente – usare con cautela!
Il solvente può compensare o sovvertire le
previsioni HSAB:
I– (nucleofilo soft) è migliore di F– (nucleofilo
hard) nei confronti del C (elettrofilo borderline) in
solventi ossidrilati (ROH), ma…
• F– diventa migliore di I– in DMSO!
• F– è molto solvatato in ROH, ma scarsamente in
DMSO
• I– è scarsamente solvatato in entrambi

∆G di protonazione di Me2O e Me2S


Base –∆G(g) ∆G(aq) pKBH+
Me2O (hard) 184 7.8 –2.5
Me2S (soft) 193 21.7 –6.9
∆G(g) = –GB; ∆G(aq) = 2.303RT(–pKBH+) in kcal/mol

In fase gas, il dimetil solfuro (base S, soft) è una


base più forte del dimetil etere (base O, hard)
• contrario al principio HSAB

In acqua vale l’inverso


• in accordo con il principio HSAB

Alessandro Bagno – Meccanismi di Reazioni Organiche - Acidi e basi. Rev. 30/01/2008 64

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