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X Legislatura
IL PRESIDENTE
Mod. B - copia
Visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del
decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione
dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale”;
Visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del
decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione
dell'emergenza epidemiologica da COVID-19” e in particolare l’art. 5, comma 4 che sancisce che “Resta salvo
il potere di ordinanza delle regioni, di cui all’art. 3, comma 2, del decreto-legge 23 febbraio 2020. n. 6”;
Visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’9 marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del
decreto-legge 23 febbraio 2020,n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione
dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.”;
Visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’11 marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del
decreto-legge 23 febbraio 2020,n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione
dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.”;
Visto l’articolo 117, comma 1, del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112, in base al quale le regioni sono abilitate ad adottare
provvedimenti d’urgenza in materia sanitaria;
Visto l’articolo 32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833, che disciplina poteri e funzioni in materia di igiene e sanità
pubblica del Presidente della Giunta regionale e in forza del quale il Presidente medesimo è considerato
autorità sanitaria regionale;
Visto il decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, e in particolare l’art. 48, che dà rilievo anche agli effetti assistenziali alle
ordinanze regionali, confermando il potere di esercizio della facoltà;
Considerato il carattere diffusivo dell'epidemia e del notevole incremento dei casi e dei decessi notificati
all’Organizzazione Mondiale della Sanità;
Rilevato che le unanimi indicazioni del mondo scientifico e delle autorità politico-amministrative sono nel senso che
l’unico strumento di prevenzione del contagio del virus, assolutamente necessaria a fronte della persistente
assenza di mezzi di cura vaccinale, rimane l’eliminazione dei contatti tra persone fisiche non presidiati da
idonee misure (quali la distanza) e dispositivi (quali la mascherina), avvenendo la trasmissione del virus solo
per contatto stretto tra le persone; vanno quindi quanto più possibile ridotte le occasioni di aggregazione di
persone;
Rilevato che sono state a tali fini adottate importanti e incisive misure, sia di fonte statale che regionale e territoriale,
che peraltro non hanno allo stato impedito nuovi contagi né ridotto l’incremento dei contagi stessi;
Ricordato, in tal senso, il categorico dispositivo, tra gli altri, dell’art. 1 del DPCM 9.3.2020, che dispone che
“Sull'intero territorio nazionale e' vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o
aperti al pubblico”;
Vista la tuttora operante campagna governativa denominata “IORESTOACASA”, significativa dell’obiettivo
perseguito dalle disposizioni relative alla gestione dell’emergenza, incentrato sulla massima riduzione
compatibile con esigenze comparabili a quelle della tutela della salute pubblica, delle uscite dall’abitazione;
ORDINA
a) è consentita lungo la rete autostradale (art 2, co. 2, lett. A del codice della strada) e lungo la rete delle
strade extraurbane principali (art. 2 co. 2 lettera B del codice della strada);
b) è consentita limitatamente alla fascia oraria che va dalle ore sei alle ore 18 dal lunedì alla domenica, per
gli esercizi posti lungo le strade extraurbane secondarie (art. 2 co. 2 lettera C del codice della strada);
c) non è consentita nelle aree di servizio e rifornimento ubicate nei tratti stradali comunque classificati che
attraversano centri abitati.
5. Al fine di ulteriormente contrastare le forme di assembramento di persone a tutela della salute pubblica sul
territorio regionale, l’apertura degli esercizi commerciali di qualsiasi dimensione per la vendita di generi
alimentari esentate dalla sospensione disposta con l’art. 1 DPCM 11.3.2020, compresi gli esercizi minori
interni ai centri commerciali, è vietata nella giornata della domenica, ferme le altre restrizioni relative alla
vendita al dettaglio di cui al citato DPCM dell’11.3.2020; si riconferma, a fini di chiarezza, l’apertura di
farmacie, parafarmacie ed edicole;
6. Nell’accedere agli esercizi aperti al pubblico per approvvigionarsi del necessario, è fatto a tutti obbligo di
limitare l’accesso all’interno dei locali ad un solo componente del nucleo familiare, salvo comprovati motivi
di assistenza ad altre persone;
7. Le presenti disposizioni sono adottate per ragioni ed esigenze di sanità pubblica e di igiene, con conseguente
applicazione di tutte le norme, anche penali, poste a presidio delle predette esigenze;
8. Il presente provvedimento ha validità a far data dal giorno della sua pubblicazione nel bollettino ufficiale
della Regione e fino al 3 aprile 2020, salva proroga con analoga ordinanza;
9. Le disposizioni della presente ordinanza perdono efficacia a seguito dell’entrata in vigore di disposizioni
statali più restrittive;
10. La vigilanza sull’applicazione della presente ordinanza è attuata dagli organi di polizia giudiziaria di cui
all’art. 55 e ss c.p.p.;
11. di incaricare la Direzione Protezione Civile dell’esecuzione del presente atto;
12. di dare atto che il presente provvedimento non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
13. di pubblicare integralmente il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione.