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Lezione 11 (prima lezione Negrini) VIE AFFERENTI Parleremo, inizialmente, delle

vie afferenti, ovvero di quali sono le vie che vengono utilizzate per condurre i
l segnale dall’ambiente al sistema nervoso centrale, e vedremo come questo viene e
laborato a livello della corteccia sensoriale. Le afferenze sensoriali sono quel
le che ci consentono di percepire quello che avviene nell’ambiente esterno e di tr
arre informazioni dall’ambiente per poter poi dare una risposta. Ciò che possiamo pe
rcepire dall’ambiente è vario: luce, odori, tatto, temperatura, possiamo avere anche
delle informazioni troppo violente che potrebbero essere lesive nei confronti d
el nostro organismo e avremo quindi delle sensazioni dolorifiche. Le informazion
i servono, una volta raggiunto il sistema nervoso centrale ed elaborate a questo
livello, a codificare una risposta che può essere di vario tipo. Ogni informazion
e risulta poi in un comportamento diverso che potrà essere un comportamento motori
o oppure un comportamento che recluta degli aspetti più complessi del sistema nerv
oso centrale, come suscitare memoria o emozioni, oppure potrà essere un’informazione
che induce una risposta viscerale. Le informazioni che ci arrivano dalla perife
ria servono sia per modificare il comportamento motorio che a volte viscerale ch
e, ovviamente, per intessere quella che si chiama vita di relazione (cioè quell’insi
eme di comportamenti che correlano gli individui l’uno rispetto all’altro) e questo
farà parte di quelle che chiameremo anche: funzioni cerebrali più complesse. I segna
li che ci provengono dall’esterno sono i più vari possibili: olfattivi, luminosi, ud
itivi, temperatura , tatto… Siamo colpiti sulla superficie corporea da un numero d
i informazioni che sono tutte convogliate sottoforma di energia: pressoria se si
tratta del tatto o del suono, luminosa, termica…bisogna essere in grado di percep
ire queste diversissime forme di energia e di codificarle. La codificazione si a
vvale dell’utilizzo di recettori. I recettori sono dei trasduttori.(uno degli stru
menti più importanti del laboratorio di fisiologia è il trasduttore: apparecchietto
sul quale viene imposta una pressione in esso vi è una membrana che oscilla e l’osci
llazione della membrana è trasferita in un segnale elettrico esso trasduce, quindi
, un’energia meccanica in un segnale elettrico). I meccanocettori, ad esempio, son
o dei trasduttori meccanici perché risentono della pressione e trasducono il segna
le meccanico in un segnale elettrico. Il fuso neuromuscolare è un recettore da sti
ramento, si trova all’interno della muscolatura scheletrica ed ha la funzione di r
isentire dello stiramento del muscolo. di modo che allo stiramento del muscolo c
orrisponda la reazione di contrazione del muscolo stesso.(ES:.consente di stare
in piedi quando si è sull’autobus appesi alla maniglia e l’autobus frena improvvisamen
te). Ci sono anche dei recettori che si avvalgono di variazioni chimiche nel pla
sma come i chemocettori, che si trovano nel primo tratto del sistema circolatori
o a livello dell’arco aortico e delle carotidi, ci sono due tipi diversi di recett
ori che percepiscono la variazione di pressione parziale di anidride carbonica o
ppure di ossigeno e informano i centri respiratori bulbari, i quali modificheran
no la respirazione per consentire al plasma di mantenere inalterato il ph, la pr
essione parziale di O2 e la pressione parziale di CO2. Tutti i recettori, una vo
lta che vengono colpiti dallo stimolo specifico adeguato per stimolare il recett
ore, rispondono inducendo dapprima la formazione di un potenziale generatore e,
se questo è sufficientemente ampio, di un potenziale d’azione, che verrà trasmesso lun
go la fibra afferente. Questi recettori trasportano la sensibilità. Ricordiamo una
distinzione tra i vari tipi di sensibilità

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