«…Su esso egli creò due città (poleis) di uomini dotati di parola, belle. Nell'una
nozze vi erano e banchetti: le spose, poi, dalle loro stanze alla luce di torce
splendenti erano condotte alla città (asty), e molti canti imenei si levavano.
Giovani uomini si muovevano nella danza, e fra essi flauti e cetre spandono il loro
suono: le donne ammiravano, standosene ciascuna sulla soglia di casa. Gli uomini
in massa (laoi) stavano raccolti nella piazza (agore): ivi un conflitto è sorto, due
uomini disputano per il prezzo di sangue per un uomo ucciso; l’uno diceva di
averlo tutto pagato, giurandolo davanti al popolo (demos) l’altro negava d’averlo
ricevuto. Entrambi si rimettevano a un arbitro (istor) per avere una sentenza. La
massa incita l’uno e l’altro, divisa in due partiti; gli araldi tenevano indietro la
folla, mentre gli anziani (gerontes) sedevano su pietre lisce, nel sacro circolo,
avendo fra le mani scettri come araldi dalle voci possenti: con questi poi si
alzavano e a turno esprimevano il giudizio. Stavano al centro due talenti d’oro, da
consegnare a colui che desse il giudizio più retto.
Intorno alla seconda città stanno accampati due eserciti, con le loro armi
splendenti. Gli assalitori, …. Gli altri, però, non sono arrendevoli, si armano
segretamente per un agguato. Le spose, i piccoli figli li proteggono stando sopra
le mura (teichos), insieme con gli uomini che la vecchiaia trattiene, gli altri
vanno…»
Polis: il nome
Che cos’è la polis per i Greci?
POLIS COME FORMA (NATURALE/NORMALE) DELLA
SOCIALITÀ UMANA
«La polis appartiene alla classe di cose che esistono per
natura e …l’uomo è per natura un animale destinato alla
polis» (Aristotele, Politica, I, 1253 a)
LA SUA DIMENSIONE È QUELLA DI UNA REALTÀ AL TEMPO
STESSO UNITARIA E ARTICOLATA
«La polis è un composto, come un’altra qualsiasi di quelle
cose che sono un tutto e risultano di molte
parti…» (Aristotele , Politica, III 1275a)
Figure 18.5 Metapontum and surroundings: plan of the chora between the Bradano and
Basento rivers (later sixth century)
Source: Carter (2000: colour pl. II/1).
Megara Hyblaea (728 a. C.)
La pianificazione urbanistica…
Spazi e opportunità del confronto
politico
Legislazione scritta e primi legislatori: la
definizione dell’autonomia della polis
l’identità della nuova comunità
autonoma
La città visibile
La monumentalizzazione del centro insediativo (luoghi di culto delle divinità
poliadi=principali e distintive per la comunità politica; luoghi di riunione pubblica e
strutture destinate alle attività collettive) è un processo di razionalità politica e di
affermazione della comunità civica. Esso si realizza tuttavia non solo in modalità molto
differenti di città in città ma, fino a un’epoca avanzata, con frequenza assai variabile.
…ma la polis non è solo un insediamento
Tucidide, I, 10, 1-3
“Certo dubitare che quella spedizione (quella degli Achei contro Troia) fosse della
grandezza che narrano i poeti e la tradizione adducendo a motivo che Micene era allora
una piccola città (polisma) – come del resto qualunque altra in quel tempo in confronto alle
attuali dimensioni urbane – significherebbe servirsi di un falso indizio. Perché allo stesso
modo anche l’odierna Sparta – se fosse ridotta a una città morta e ne sopravvivessero
soltanto i templi e le fondamenta degli edifici – difficilmente, a distanza di tempo, i posteri
le attribuirebbero la potenza militare di cui la tradizione serberebbe il ricordo. Eppure gli
Spartani occupano due quinti del Peloponneso e dominano sull’intera regione e su molti
alleati fuori di essa: ma, appunto, Sparta sembrerebbe inferiore alla sua effettiva grandezza
dal momento che non consiste in una concentrazione urbana ricca di templi e di sontuosi
edifici ma è un insediamento per villaggi (katà komas) secondo lo schema arcaico del
mondo greco.
Inversamente riferiamo la medesima ipotesi ad Atene: in base all’aspetto esterno della
città, i posteri sarebbero indotti a immaginarsi una forza militare doppia rispetto a quella di
cui Atene effettivamente dispone.
Ne consegue che l’indizio preso in considerazione non è degno di fede e che indizio valido è
invece la forza militare piuttosto che l’aspetto visibile della città.
Città e campagna nella polis greca di
età arcaica e classica
La specificità greca rispetto ad altri tipi di
città-stato del mondo antico, medievale e
moderno è rappresentata dal rapporto
complesso ma inscindibile fra polis (intesa
come centro urbano) e territorio (chora).
Tale rapporto nel tempo si modifica sulla base
di processi avanzati di urbanizzazione, ma
inizialmente è contrassegnato da equilibrio e
sinergia.
Lo scudo di Achille: Hom., Il., XVIII, 541-607: il lavoro dei
campi
(481) “Cinque erano i suoi (dello scudo) strati: su di esso egli (il dio Efesto) creò con abile mente
molte decorazioni. Egli vi fece la terra, vi fece il cielo, vi fece il mare, e il sole infaticabile e la
luna piena, vi fece le costellazioni, quante il cielo ne ha per corona: le Pleiadi, e le Hyadi e la
forza di Orione, l'Orsa, che viene chiamata anche col nome di Carro, che a un tempo si volve
su se stessa e segue Orione ed è la sola cui non tocca di bagnarsi nell'Oceano. Su esso egli
creò due città di uomini dotati di parola, belle. Nell'una nozze vi erano e banchettio…
(509) Intorno alla seconda città stanno accampati due eserciti,…
(541)Egli vi mette un maggese lavorato di fresco, un fertile campo, vasto e tre volte arato: molti
aratori su di esso conducono i loro animali aggiogati, lo rivoltano passando da un lato all'altro…
(550) Egli vi colloca ancora il dominio riservato al re: su esso stanno i mietitori, con nelle mani
acute falci…
(560) Vi pone ancora una vigna carica di grappoli, bella e fatta d'oro…
(573) Vi fece un gregge di buoi dalle alte corna…
(587) Vi fece un pascolo l'illustre dio zoppicante, in un bel vallone…
(587) In esso l'illustre dio zoppicante creò ancora il fregio variegato di un gruppo di giovani
danzanti…
(607) Su esso infine collocò la gran possanza del fiume Oceano.
Valore eminentemente politico del
rapporto polis-chora
• O r g a n i z z a z i o n e , s f r u t t a m e n t o e
trasformazione del paesaggio come momento
inerente all’azione “civilizzatrice” della vita
politica = l’ambiente naturale e selvatico
diventa la chora antropizzata (terre divise,
cippi di confine, infrastrutture, santuari),
immagine della comunità nel suo assetto non
urbanistico (Osborne 1994).
• Organicità del rapporto fra polis e chora e sua
percezione/rappresentazione a diversi livelli
(p.es. in termini religioso/rituali = collocazione
dei santuari; in termini organizzativi:
Snodgrass, de Polignac).
La pianificazione urbana e il territorio
La polis e la ripartizione primaria della
terra
«…Dopo che avrà fissato il luogo sacro di Hestia, prima di
tutto, di Zeus e di Atena, che chiamerà “acropoli” e
circonderà di mura, bisogna poi che il legislatore la divida in
dodici settori, cui deve far capo la divisione della città stessa
e di tutta la chora. Le dodici parti devono essere equivalenti,
nel senso che devono essere più piccole quelle che hanno il
suolo più fertile, più grandi quelle che lo hanno meno fertile.
Deve fare quindi la divisione di 5040 porzioni di chora e
ognuna suddividerla in due e distribuire a sorteggio, quindi,
queste sezioni a due a due, in modo che ogni lotto sia
composto di una sezione vicina alla città e di una
lontana.» (Platone, Lg. V 745b-d)
Il rapporto polis-chora nella teoresi astratta dei
filosofi di età classica