• DALLA RIVOLUZIONE RUSSA ALLA NASCITA DELL’UNIONE SOVIETICA
Siamo negli anni della Prima Guerra Mondiale.
Il popolo viveva in condizioni sempre più precarie, da quando la Russia era entrata nel conflitto a fianco dell’Intesa, e così, di giorno in giorno, il malcontento aumentava. Nel febbraio 1917 scoppiò la cosiddetta rivoluzione di febbraio: la partecipazione fu enorme, aderirono persino le truppe che avrebbero dovuto reprimerla. Nacque un nuovo governo di ispirazione liberale: lo presiedeva L’lov, rappresentante della borghesia, che costrinse Nicola II, lo zar,ad abdicare (15 marzo 1917). Lo zar e membri della sua famiglia vennero arrestati. Si venivano a creare due poteri: quello del governo provvisorio e quello dei soviet (“Tesi di aprile”). Il paese era allo sbando e stanco della guerra. Il governo, ora presieduto dal socialdemocratico Kerenskij, decise di continuare ad impegnare il paese nella guerra. Il generale Kornilov, rappresentante della destra, tentò un colpo di stato contro il nuovo Governo. A sua volta, LENIN, leader dei bolscevichi, approfittò della debolezza di Kerenskij per conquistare il potere. E così, nella notte tra il 24 e il 25 ottobre del calendario russo, la “guardia rossa” occupò il Palazzo di inverno,sede del governo. Cominciava la cosiddetta RIVOLUZIONE DI OTTOBRE.
A seguito della rivoluzione di ottobre, si formò un nuovo governo rivoluzionario sovietico,
basato cioè sui soviet. Guida del nuovo stato era ora LENIN, insieme a un Consiglio dei commissari del popolo di cui facevano parte anche Lev Trotskij e Josif Stalin. Come primo atto, il nuovo governo sciolse l’ Assemblea costituente da poco eletta, in cui i Bolscevichi erano in minoranza. Lenin stipulò poi, con Austria e Germania, a durissime condizioni, la pace di Brest-Litovsk ( 1918 ): la Russia uscì dalla Prima Guerra Mondiale, ma subì notevoli perdite, sia economiche che territoriali. Nonostante la fine della guerra, il nuovo governo non era affatto stabile. Nel 1918 scoppiò una violenta guerra civile tra i “rossi”, sostenitori del regime dei soviet, e i “bianchi”, ovvero tutte le forze antibolsceviche. Nel timore che la rivoluzione si estendesse al di fuori dei confini della Russia, anche le potenze dell’Intesa intervennero in aiuto dei bianchi. Nel 1918, la famiglia reale fu trucidata dai bolscevichi; l’anno dopo Lenin creò la Terza Internazionale, al fine di diffondere su scala mondiale la rivoluzione proletaria. Fu poi creato un esercito, l’Armata rossa, che entro il 1921 sconfisse gli avversari. Durante gli anni della guerra civile, Lenin instaurò il controllo forzato su tutta la produzione, specie quella agricola, il comunismo di guerra. Furono confiscate le derrate alimentari, fu vietato il commercio privato, fu stabilito il controllo operaio sulle fabbriche. I contadini si rivoltarono, stremati dalle carestie e dalla crisi; il governo comunista attuò dure repressioni per mezzo della Ceka, polizia di stato utilizzata contro i “nemici della rivoluzione”.
Il “comunismo di guerra” si rivelò un insuccesso.
Dal 1921 in poi, Lenin creò la Nep ( Nuova politica economica ): essa disponeva il parziale ripristino del libero commercio, l’aumento dei prodotti disponibili per il consumo, la possibilità di profitti privati e una maggiore libertà per i contadini. Venne intrapresa anche la lotta all’analfabetismo. Però si attuò anche la repressione verso ogni forma di credenza religiosa e un rigido insegnamento marxista nelle scuole. Nel 1922, venne creata l’UNIONE DELLE REPUBBLICHE SOCIALISTE SOVIETICHE ( URSS ), che ebbe subito una Costituzione ( 31 gennaio 1924 ). Il potere legislativo veniva affidato al Consiglio o Soviet supremo dell’Unione, quello esecutivo al Consiglio dei commissari del popolo e quello giudiziario alla Corte suprema dei soviet.
Stefano Cucchi - Manuale Complementare Di Armonia, Per I Corsi Di ''Cultura Musicale Generale'', Ad Usi Dei Conservatori e Degli Istituti Statali Pareggiati 2012
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