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tanto... futuro
29/01/2010
Parte, da questo mese, una rubrica tecnica realizzata in collaborazione con il mensile della Lega Nazionale
Dilettanti, "Il Calcio Illustrato" che già dal numero 100, Gennaio 2010, ha pubblicato un approfondimento
sui temi tecnici più rilevanti legati al mondo del calcio giovanile.
Il primo contributo, riportato di seguito, è stato scritto da Stefano D'Ottavio - Responsabile Nazionale Area
Tecnica del Settore Giovanile e Scolastico FIGC -, che propone modalità tecniche e d'approccio
nell'insegnamento del calcio giovanile.
Il calcio giovanile e dei bambini in particolare può e deve essere considerato una grande opportunità
sociale per avviare e trasmettere idee e norme di comportamento da realizzarsi nel vivere
quotidiano del piccolo calciatore. Ciò si realizza facilmente in quanto il "giocare" a calcio, da sempre,
per bambini ed adulti, rappresenta una forte sorgente di stimoli ed emozioni. Allo stesso modo, se il
contesto di gioco viene disciplinato in termini di regole e percorsi didattici, ecco che la pratica del
calcio diviene una formula vincente che si integra naturalmente con altri strumenti e servizi educativi
che fanno parte del processo globale della formazione giovanile. Ciò accade di fatto a tutte le età del
periodo cosiddetto evolutivo: dai primi calci alla palla fino alla pubertà, e magari anche oltre dato che
chi pratica sport in età adulta si dice debba "conservare" una sua identità infantile il più possibile. Il
Settore Giovanile e Scolastico della FIGC cerca, attraverso iniziative attuate su scala nazionale, di
realizzare un programma di gare e manifestazioni che diano di modo di soddisfare tali premesse e
sottolineare che il calcio dei bambini può essere effettivamente un potenziale strumento di educazione
e nello stesso tempo una divertente possibilità di praticare sport e trarre vantaggio in termini di crescita
psico-fisica e caratteriale. Il calcio può divenire un valore aggiunto allo sviluppo della personalità del
bambini proprio perché si costituisce sul "sistema" squadra. Tale identità di gruppo permette nel gioco
e nella vita di potenziare i rapporti di ccoperazione, di interdipendenza, di rispetto dell'altro, di
accettazione di regole di gioco e di gruppo etc., e quindi di una serie di manifestazioni pratiche che
dall'esperienza sportiva possono essere mutuate in altri campi della vita.
Il bambino è il vero motore del suo sviluppo in quanto solo partendo dalle sue esigenze di bambino e
dal fatto che solo attraverso una metodologia a lui congeniale, egli è in grado di apprendere e sfruttare
appieno le risorse di un programma interattivo elaborato dai diversi "agenti" del percorso formativo.
Egli ha bisogno di giocare, di divertirsi con i compagni e contro altri compagni. Ha bisogno di
costruire modelli di riferimento che nel rispetto dei valori etici dello sport identifichino nell'istruzione e
nell'apprendimento delle tecniche del calcio le strade più idonee per pensare al futuro "con" il calcio.
Ecco che le figure di riferimento come l'allenatore, il dirigente, i genitori etc., devono garantire che il
bambino non perda di vista l'insieme dei valori che ruotano attorno a questo magico sport, e nello
stesso tempo assicurare che le motivazioni, e la voglia di indossare maglietta e pantaloncini duri il più
a lungo possibile. Ecco che allora il vero progetto educativo sarà compiuto perché oltre a segnare
qualche goal in più degli avversari, si saranno concretizzate anche altre finalità che insieme allo sport
serviranno ad affrontare le esigenze socio-relazionali dell'adolescente e dell'adulto poi.
UN'AZIONE SINERGICA
Di fatto le varie iniziative che il Settore Giovanile e Scolastico mette in atto, coinvolgono ed in
qualche maniera né traggono "benefici" tutte le diverse componenti del mondo del calcio. Il
SGeS è un volano che opera a 360° proprio perché i bambini, indipendentemente dal livello delle
società di appartenenza, si propone di operare in stretta sintonia dei principi pedagogici fondamentali ai
quali far sempre riferimento e nello stesso modo assicurare, secondo le diverse richieste tecniche, che
vengano mantenuti i necessari presupposti per competere e crescere sul piano motorio e calcistico in
particolare. Opera quindi in costante confronto interattivo con le Leghe, l'Associazione Italiana
Arbitri, Le Associazioni cosiddette di categoria: Allenatori, Calciatori e Preparatori atletici ed
inoltre, mediante un proficuo e costruttivo dibattito il Settore Giovanile, rappresentato dai propri
esperti si confronta con il Settore Tecnico in special modo con la sezione che a Coverciano si occupa
specificamente dello sviluppo del calcio giovanile. Per ultimo ma non per importanza è il rapporto con
l'UEFA, organismo europeo del calcio con il quale da più di un decennio è attivo un "canale" dedicato
al calcio giovanile ed a tutto il calcio non d'elite. Attraverso convegni, iniziative, e soprattutto indirizzi
strategici, la Federazione Europea ha fortemente contribuito a far decollare una nuova mentalità nella
pianificazione didattica e soprattutto nella filosofia da adottare con i giovani che praticano il calcio.
Questo programma internazionale, si configura ufficialmente con l'adozione di una "Carta del
Grassroots" alla quale, per meriti e requisiti la FIGC come altre fra le più importanti Federazioni in
Europa, ha ricevuto l'opportunità di accedere. Far parte di questa speciale comunità, caratterizzata dalla
condivisione di una filosofia e soprattutto per una comune strategia operativa, permette alle
Federazioni nazionali di rafforzare l'impatto e la penetrazione delle proposte nelle realtà dei club ma
soprattutto di realizzare un progetto globale europeo sul calcio giovanile di base.
Scuole di Calcio
Nell'ambito dell'Attività d Base, il Settore Giovanile e Scolastico prevede un sistema di riconoscimento
delle Scuole di Calcio e delle Scuole di Calcio a Cinque che, a seconda della qualità delle società e dei
requisiti posseduti si suddividono nelle seguenti tre tipologie:
"Centri Calcistici di Base": sono tutte le Società affiliate alla FIGC che svolgono attività in almeno
una delle tre categorie di base, ma che non sono in possesso dei requisiti minimi richiesti per costituire
una "Scuola di Calcio"
"Scuole di Calcio": solo le Società affiliate alla FIGC possono attivare una Scuola di Calcio, secondo i
criteri e i requisiti stabiliti ogni anno nel Comunicato Ufficiale n°1 del Settore Giovanile e Scolastico
"Scuole di Calcio Qualificate": sono le "Scuole di Calcio" in possesso di ulteriori requisiti di qualità
stabiliti ed elencati ogni anno nel Comunicato Ufficiale n°1 del Settore Giovanile e Scolastico
Nell'ambito dell'Attività di Base, in ogni stagione sportiva vengono realizzate le seguenti attività:
"Grassroots Festival"
Dal 2009, anno in cui la FIGC ha aderito alla Carta del Grassroots della UEFA, il Settore Giovanile e
Scolastico organizza ogni anno, nel mese di giugno, il Grassroots Festival, un evento del calcio di base
che coinvolge le varie aree che caratterizzano la Carta stessa: Scuole di Calcio; Scuole di Calcio a
Cinque; Attività Femminile; Calcio Integrato per Diversamente Abili; Calcio Sociale con la
partecipazione di giovani calciatori e calciatrici di diverse provenienze ed etnie; Iniziative di
Informazione e Aggiornamento per i tecnici e i dirigenti di calcio giovanile.
"Fun Football" (categoria "Piccoli Amici")
È una manifestazione in cui i bambini e le bambine di età compresa tra i 5 e gli 8 anni, e i loro genitori,
si confrontano in giochi ed attività con e senza palla, giochi popolari e di animazione.
"Sei Bravo a… Scuola di Calcio" (categoria "Pulcini")
È un'attività riservata a bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni, articolata in prove tecniche,
giochi-partita e giochi a confronto, caratterizzata dall'integrazione di due particolari aspetti
fondamentali per l'apprendimento: la sana competizione ed il divertimento.
"Fair Play" (categoria "Esordienti")
Il Torneo "Fair Play" è la denominazione che caratterizza tutti i tornei della categoria Esordienti
(bambini di età compresa tra i 10 e i 12 anni), nei quali le graduatorie di merito che determinano le
migliori squadre, sono definite in base alla somma di punteggi ottenuti in particolare per il
comportamento (es. "Green card" acquisite) e da aspetti organizzativi della Società, oltre che dai
risultati tecnici delle squadre.