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Laboratorio di Elementi visivi del progetto

Politecnico di Milano
CdL Design del prodotto industriale
1° anno sez. P1, P2, P3, P4
a.a. 2009-2010

objectified

P1 | Mario Bisson, Marinella Ferrara, Daniela Calabi


P2 | Eleonora Lupo, Marinella Ferrara, Elena Caratti
P3 | Antonella Penati, Marinella Ferrara, Elena Caratti
P4| Silvia Ferraris, Marita Canina, Marinella Ferrara,
Umberto Tolino.
abstract
Abstract

objectified

Objectified is a feature-length documentary by Gary Hustwit


about our complex relationship with manufactured objects
and, by extension, the people who design them. It’s a look at the
creativity at work behind everything from toothbrushes to tech
gadgets. It’s about the designers who re-examine, re-evaluate
and re-invent our manufactured environment on a daily basis.
It’s about personal expression, identity, consumerism, and
sustainability.
Through vérité footage and in-depth conversations, the film
documents the creative processes of some of the world’s most
influential product designers, and looks at how the things they
make impact our lives. What can we learn about who we are, and
who we want to be, from the objects with which we surround
ourselves?
http://www.objectifiedfilm.com

In questo laboratorio il termine “oggettificato” viene inteso


come opportunità di “concretizzare” nella forma degli oggetti
funzioni, tipologie, segni e linguaggi, caratteri espressivo-
sensoriali, percettivi, semantici, materici.
il laboratorio
il laboratorio

Il programma del laboratorio di Elementi visivi per il progetto

Il Laboratorio di Elementi visivi del progetto costituisce,


insieme al Laboratorio di Teorie e pratiche del progetto, il luogo
della propedeusi al progetto. Suo obiettivo è avvicinare gli
studenti del 1° anno, attraverso una serie di esercitazioni pre-
progettuali, alla comprensione dei diversi livelli di complessità
del mondo degli oggetti.
In particolare gli studenti verranno guidati nella lettura del
mondo degli oggetti, attraverso alcuni esercizi di analisi che
li avvicineranno in modo graduale alle prime esperienze di
progettazione.
Le esercitazioni pre-progettuali di addestramento alla
comprensione dell’oggetto riguarderanno in particolare:
- i caratteri morfologici: esercizi per la sensibilizzazione della
percezione visiva di elementi bi/tridimensionali e per lo
sviluppo delle capacità di gestione della loro configurazione,
attraverso la scoperta di criteri compositivi e formali che si
riveleranno utili come strumenti di analisi e progetto;
- i caratteri tipologici e la lettura delle tipologie come forme
archetipiche che hanno sedimentato e cristallizzato le risposte
più idonee ad interpretare il rapporto forma-funzione e la loro
evoluzione in riferimento ai caratteri tecnologici, produttivi,
materici, stilistici, linguistici dei diversi contesti storico-culturali;
- i caratteri culturali dei contesti di produzione (geografici,
tecnici e di mercato) e d’uso degli oggetti come fattori che ne
influenzano senso e forma attraverso estetiche e grammatiche
(funzionali) in grado di riconfigurare/imitare alternative
concorrenti, esistenti e/o possibili, in un determinato momento
storico e contesto geografico;
- i caratteri espressivo-sensoriali come la temperatura, la luce,
la sonorità, il colore, la tattilità, caratteristiche dell’oggetto –
reali o percepite – che costituiscono importanti elementi nella
costruzione della identità del prodotto e della sua qualità
estetica;
- i caratteri materici e l’importanza della loro scelta non solo in
risposta alle funzioni e prestazioni dell’oggetto ma anche nella
costruzione dell’identità espressiva dell’oggetto. I meccanismi
di innovazione dei prodotti in relazione all’evoluzione delle
tecniche dei materiali e dei processi.

Tutti questi diversi elementi concorreranno a strutturare una


esercitazione più articolata che porterà gli studenti a osservare
un oggetto secondo un’ottica “sistemica” combinando caratteri
morfologici, tipologici, culturali, materici, comunicativi,
espressivo-sensoriali come variabili di costruzione della forma
degli oggetti in base a fattori di contesto.

Parallelamente, le esercitazioni chiameranno gli studenti a


sperimentare strumenti operativi per comunicare e raccontare
il percorso progettuale attraverso immagini, visualizzazioni ed
elementi sensoriali.

Queste esercitazioni si concluderanno con un esercizio


progettuale nel quale lo studente sarà chiamato a
reinterpretare e applicare in un elaborato finale tutte le
conoscenze e competenze acquisite durante lo svolgimento
delle esercitazioni progettuali.

Il Laboratorio ha come ulteriore obiettivo quello di avvicinare


lo studente ai linguaggi visivi attraverso i quali si esprimono i
dialoghi e i racconti di progetto.

modalità d’esame
Durante il semestre sono previste verifiche degli stati di
avanzamento dell’attività progettuale: le esercitazioni
propedeutiche prevedono una valutazione finale complessiva
che verrà comunicata agli studenti a conclusione della fase
propedeutica. Le successive esercitazioni “Oggetto nei contesti”
e “Riprogettare l’oggetto” prevedono revisioni delle attività
durante lo svolgimento e valutazione conclusiva.
L’attività di laboratorio si chiude con la presentazione e
discussione seminariale degli elaborati prodotti. Il Laboratorio
si dovrà concludere a fine semestre con la valutazione finale e
l’attribuzione a tutti gli studenti del voto. Solo per gli studenti
che, per giustificati e documentati gravi motivi, non hanno
potuto concludere l’attività e sostenere l’esame si ammette che
la valutazione possa essere rimandata ad una ulteriore prova.

nota: il laboratorio è svolto in maniera coordinata tra le quattro


sezioni di prodotto P1, P2, P3, P4, che condividono, attraverso
un iniziale percorso in parallelo e in parte sovrapposto,
approccio, processo, fasi e strumenti propedeutici, per poi
avviarsi indipendente alla fase di sintesi e di progettazione
finale.

Teaching teams

Sez. P1
Mario Bisson, Marinella Ferrara, Daniela Calabi

Sez. P2
Eleonora Lupo, Marinella Ferrara, Elena Caratti

Sez. P3
Antonella Penati, Marinella Ferrara, Elena Caratti

Sez. P4
Silvia Ferraris, Marita Canina, Marinella Ferrara, Umberto Tolino
la struttura del corso
la struttura del corso

Il corso è strutturato in una parte iniziale che include sei


esercitazioni brevi di una settimana ciascuna che esplorano
singolarmente i diversi aspetti formali e percettivi degli oggetti,
una parte esercitativa di sintesi di due settimane in cui tutti gli
aspetti analizzati concorreranno ad una lettura più complessa
e completa di un oggetto, e una parte progettuale finale di
quattro settimane, in cui i modelli di lettura degli oggetti
appresi diventeranno materia di ri-progettazione.

1. Esercitazioni propedeutiche: caratteri ed elementi visivi


degli oggetti
NB. Le esercitazioni propedeutiche sono tenute da docenti diversi e
non sono da interndersi strettamente in questa sequenza.

1.1. Esercitazione Analisi morfologica di un oggetto a bassa


complessità (Mario Bisson)
1.2. Esercitazione Da 2 a 3 DI (Silvia Ferraris /Marita Canina)
1.3. Esercitazione Caratteri Tipologici (Antonella Penati)
1.4. Esercitazione Segni e linguaggi (Eleonora Lupo)
1.5-6. Esercitazioni Sensorialità e texture / Tra materiali ed
oggetti (Marinella Ferrara)
1.7. Esercitazione Meno e più/Più e meno (Elena Caratti/
Daniela Calabi/Umberto Tolino)

2. Esercitazione di sintesi
2. Esercitazione Oggetto e contesti (docenti di sezione)

3. Progetto finale
3. Ri-progettare l’oggetto (docenti di sezione)
modalità didattiche
e strumenti
modalità didattiche e strumenti

modalità di frequenza
Per la sua particolare struttura in ex-tempore il corso è
a frequenza obbligatoria. Per questioni di gestione del
calendario, non sarà infatti possibile svolgere in tempi diversi
da quelli indicati, se non in eccezionali e documentati casi, uno
o più degli ex-tempore non consegnati nelle scadenze previste,
e tale recupero potrà eventualmente avvenire solo dopo aver
svolto il percorso didattico regolarmente fino a conclusione
laboratorio, per cui verrà effettuato, a cura del docente di
sezione, in sede di esame finale.
Saranno adottate modalità di verifica e controllo della presenza
in aula sulla base delle revisioni e delle consegne effettuate.
Tutte le esercitazioni verranno svolte singolarmente, a meno
di specifiche diverse indicazioni.

strumenti
Ogni esercitazione avrà modalità di svolgimento e formati
di restituizione diversi comunicati in aula di volta in volta dai
docenti.
Per ciascuna delle esercitazioni verrà fornito in bacheca un
cartiglio che sarà da completare con i dati dello studente e
apporre, tramite etichetta adesiva o altro sistema di incollaggio,
nella parte posteriore di ciascuno degli elaborati richiesti dalla
specifica esercitazione (retro delle tavole, base delle maquettes
etc.)
Ad ogni studente è richiesto di dotarsi di un blocco schizzi A4
e un quaderno raccoglitore ad anelli con buste trasparenti in
formato A4 (che verrà portato in aula per tutte le lezioni e usato
come archivio dei materiali del corso).
Ogni studente dovrà, il primo giorno di lezione compilare la
scheda identificativa “Profilo dello studente” e la “Scheda
revisioni” e inserirle come prima pagina nel suo raccoglitore ad
anelli personale.
l’ambito di esplorazione
e progetto
l’ambito di esplorazione e progetto

elementi visivi per il prodotto

Tra gli aspetti caratteristici di un prodotto, la forma e la sua


rappresentazione, nonchè le sue caratteristiche percettive,
sono quelli che assumono probilmente maggiore rilevanza in
ambito visivo.
In questa sede specifica, quando ci si riferisce alla “forma” di un
oggetto, si intende adottare la definizione che Flusser (2003) fa
di forma come modello o idea.
“La forma è l’opposto della materia informe, di cui è il contenitore
(...). Mentre la materia è consumabile e transitoria, la forma in
quanto modello o idea è eterna. La materia non appare se non
attraverso un processo di in-formazione, tramite cui diventa
un fenomeno”. Flusser fa a questo proposito un esempio
chiarificatore: il legno (materia) è in-formato attraverso l’idea di
un tavolo.
In questo contesto, il concetto di forma visiva e i processi
di in-formazione di un prodotto ( o di oggettificazione della
materia) assumono maggiori sfumature, che incorporano oltre
alle caratteristiche propriamente morfologiche, altri elementi di
tipo percettivo, sensoriale, linguistico, estetico e funzionale.
Tali caratteristiche diventano quindi rilevanti sia come
dimensioni interpretative nella lettura e comprensione
degli oggetti, che come materiali di progetto nella loro
riconfigurazione formale.
Sulla base di questo concetto di forma sono ad esempio
possibili nuove e originali classificazioni degli oggetti, che
interrogano le relazioni tra morfologia e tipologia.
Le classificazioni o tassonomie, utilizzano il metodo
strutturalista di ricerca delle invarianti in sistemi di oggetti e
oggetti singoli differenti tra loro, per contenere in maggior
numero possibile di prodotti attraverso il minor numero
possibile di categorie (De Fusco, 1992). Una classificazione
si costruisce solitamente secondo alcuni noti criteri di tipo
1. merceologico, tecnologico, funzionale. De Fusco è il primo
Pekka Harni, Tools. a fare emergere chiaramente ed esplicitamente criteri
Object categories, Sticht-
ing Vormgeversoverleg classificatori di tipo semiotico-segnico legato alla forma delle
Eindhoven cose: tra questi il parametro prossemico (la distanza-funzione
dell’oggetto dal corpo umano viene analizzata non in quanto
significazione, ma conformazione dell’oggetto), il binomio
discrezione-continuità figurativa (in relazione alla morfologia
e alla realizzazione dell’oggetto in parti o continuo), invaso
-involucro, arrivando in 8 categorie sostantivate a “classificare
tutti (o la maggioranza dei) prodotti di design”: sostitutori,
lavoratori, sostenitori, contenitori cavi, contenitori pieni,
trasportatori e visualizzatori.

Il designer finlandese Pekka Harni ha costruito per la mostra


Paradox mix, tenutasi a Milano nel 2003, delle categorie di
oggetti basate su tassonomie formali non convenzionali,
ibridando tipologie (usi e funzioni) e morfologie.
“The technical development of new materials and the application
of manufacturing methods leads to novel uses of object
taxonomies. Changes in fashion, values and lifestyles give rise to
new forms.
The manner in which objects are classified here is based on an
inventory of the objects’ functional and morphological properties.
It includes the kind of artificial items which are distinct from
the fixed environment and which form a complete object - an
independent tool. In this sense, disassembled parts, raw materials,
or their derivatives, which do not form a complete instrumental
whole, cannot be subjected to classification.
The purpose of this classification is to investigate the taxonomy
and significance of the objects’ forms, the basic properties of tools
and to clarify the connections and relations that hold between
people, objects and their surroundings. The classification describes
the tools in terms of their most essential basic properties and
serves as a working model”. 1
2. Egli identifica delle “proprietà primarie” degli oggetti che
Franco Clivio, Hidden relaziona con forma, funzione e ubicazione d’uso, individuando
forms, Birkhauser, 2009
ad esempio:
1.Oggetti direttamente connessi col corpo: integrati nel corpo,
attaccati al corpo, oggetti tascabili, oggetti pendenti dal corpo
2. Oggetti connessi con le mani
3. Oggetti da tavolo
4. Oggetti da pavimento.
Alcune delle proprietà primarie sono riconducibili ad elementi
visivo-formali degli oggetti, proprio nel senso allargato cui
prima si faceva riferimento: superfici e piani, configurazioni.

Anche Franco Clivio, nel suo Hidden forms2 , introduce famiglie


di oggetti che si basano su criteri non convenzionali: si tratta
di un catalogo di oggetti in cui la collezione di cose molto
piccole e semplici della vita quotidiana- quasi banali- diventa
un pretesto per creare “elenchi” basati su analogie di processi,
materiali, relazioni con il corpo, dialettica tra configurazione
strutturale e formale, nonchè “comportamenti” stessi propri
degli oggetti (ad esempio, oggetti che “uniscono parti”, che si
prendono con le mani, wired objects, etc.
In questi esempi gli elementi “genotipici” di oggetti identici
si esprimono visivamente attraverso fenotipi diversi, in grado
di raccontare “storie” tramite la loro forma, la loro leggerezza,
precisione, visibilità, riproducibilità.
esercitazioni
propedeutiche
esercitazioni propedeutiche

analisi morfologica di un oggetto a bassa


complessità
Mario Bisson

durata
1 settimana
obiettivi
Lo scopo dell’esercitazione è rendere visibile gli elementi
strutturanti la forma, ridurre a forme geometriche un oggetto.
Interpretare l’elemento reale attraverso molteplici operazioni
di sezionamento, smontaggio, proiezione dell’oggetto visto
fino nelle sue più intime parti componenti. Tale operazione
ne disvela la costituzione, il funzionamento, la vera natura.
Addestrare ad una lettura, analitica e sintetica fondamentale
per l’allievo, si tratta di andare oltre il reale, di leggere dietro
le forme apparenti, di identificare e quindi di esplicitare le
leggi costitutive dell’oggetto, la genesi delle forme, sempre
dissimulate dietro l’apparenza sensibile.
Ecco quindi la necessità del processo di analisi morfologica
dell’oggetto, dove la stessa analisi va oltre l’apparenza e la
descrizione dell’oggetto e delle sue parti per investirne la sua
storia formale, cioè il processo di formazione che ha presieduto
la costruzione dell’oggetto ed il suo modo di porsi alla
percezione del fruitore.
modalità
L’esercitazione riguarda il rilievo globale di un oggetto
industriale di uso comune, come ad esempio un
temperamatite, un accendigas, una forbice, una torcia tascabile,
ecc. Questo lavoro ha un duplice scopo: migliorare le proprie
capacità di disegnare e rendere coscienti sul valore della forma
in relazione al processo creativo che l’ha determinata.
La metodologia è semplice: dopo un’attenta ma rapida presa
di contatto con l’oggetto mediante un apposito “questionario-
guida” al quale si risponde per iscritto, senza disegnare, si passa
alla fase del rilievo globale. Anzitutto è opportuno esaminare
l’oggetto prima nel suo valore formale d’insieme, poi nella
realtà dimensionale, quindi nel mutare formale derivante
dall’essere costituito da parti separate.
Svolgimento
1) Operazione da compiere: riconoscere o cercare di
individuare l’oggetto
2) Operazioni da compiere: riconoscere o cercare di individuare
la forma dell’oggetto. Cercare di definire la forma dell’oggetto
nel suo aspetto globale (sia come forma di involucro, che come
assommarsi di singole forme semplici).
3) Ricerca del processo di costruzione del volume dell’oggetto
partendo dalle forme originali
Nella fase di rilievo dell’oggetto attraverso schizzi, oltre alla
ricerca della forma principale generatrice dell’oggetto stesso,
viene richiesta una riflessioni sulle varie parti dello stesso
oggetto, il loro essere forma in relazione alle altre parti (forme).
E’ necessario analizzare le relazioni geometriche tra di esse e
rispetto all’insieme.
output
I risultati richiesti sono:
- rilievo grafico dell’oggetto
- analisi morfologica
- realizzazione di uno o più morfogrammi geometrici

Da 2 a 3 DI
Silvia Ferraris

durata
1 settimana

obiettivi
Questa esercitazione si ispira al lavoro “Bend City” dell’artista
Carlos Garaicoa presentato alla Biennale di Venezia nel
2009. Attraverso il semplice uso di fogli A4 di cartoncino
rosso ritagliato e piegato l’artista ottiene configurazioni
tridimensionali di eccellente qualità formale, espressiva ed
esecutiva.
Le configurazioni sono molto diverse tra loro ma soggiacciono
ad una regola costruttiva comune molto determinante: ogni
configurazione è fatta del materiale di un singolo foglio
di cartoncino A4, senza nessuna aggiunta o sottrazione di
materiale. Questa regola permette all’insieme di composizioni,
presentate accostate, di essere lette come un’unica opera. Per la
semplicità e la rigorosità delle regole costruttive questa opera è
un eccellente esempio di Basic Design.
L’esercitazione “Da 2 a 3 Di” è pensata innanzitutto per
far prendere contatto con il campo d’azione del designer
distinguendo tra campo geometrico e visivo.
All’interno di questo amplissimo tema l’attenzione sarà
focalizzata sul concetto elementare di statico-dinamico. Si
richiederanno a ciascun studente due composizioni, costruite
seguendo un insieme di regole date dalla docenza, con
l’obiettivo di ottenere una configurazione stabile e l’altra in
movimento.
Altro importante obiettivo dell’esercitazione è la condivisione
dei risultati tra gli studenti. Sarà infatti introdotto il concetto
di oggettivo, soggettivo e intersoggettivo cosi che, alla
fine della giornata di lavoro, gli studenti potranno valutare
reciprocamente i propri lavori verificando l’efficacia delle
composizioni.
Infine nel realizzare con le proprie mani e con semplici mezzi
il prodotto, lo studente verificherà anche l’importanza della
qualità esecutiva del manufatto sulla valutazione complessiva
dello stesso.
modalità di svolgimento
Nelle ore lavoro in aula ogni studente sarà chiamato a
configurare almeno due composizioni di cartoncino colorato
(arancione) 20x20 cm. Una composizione sarà “statica”, l’altra
“dinamica”. Chi vorrà potrà farne una terza a piacere. Le regole
compositive saranno date il giorno stesso in aula.
output
Ogni studente consegnerà:
- due composizioni di cartoncino arancione, ponendole su fogli
A4 bianchi seguendo le istruzioni date in aula.
- una relazione, su fogli A4 bianchi, di schizzi e appunti che
spieghino come sono state configurate le composizioni
(disegno e piegature).
Materiale necessario
Cartoncino arancione
Fogli di cartoncino bianco liscio formato A4
Matita, gomma, squadrette, forbici, taglierino, colla, cartoncino
per proteggere il tavolo.

caratteri tipologici
Antonella Penati

durata
1 settimana
obiettivi
L’esercitazione ha la finalità di introdurre lo studente all’analisi
e conoscenza di un oggetto, utilizzando un punto di vista
preferenziale che ha come fuoco il rapporto tra tipologia
(sedimentata in un archetipo formale e poi nelle variazioni
diacroniche e sincroniche che hanno dato vita a varianti
tipologiche) e funzione.
modalità
Il lancio dell’esercitazione viene fatto una settimana prima dello
svolgimento così che lo studente abbia il tempo di ricercare
e raccogliere i materiali necessari per svolgere l’esercitazione.
L’esercitazione viene svolta in aula e consiste nella realizzazione
di tavole di sintesi del percorso di ricerca. Lo studente può
liberamente scegliere la tecnica compositiva delle tavole.
output
Lo studente dovrà consegnare a fine giornata min 3 tavole sui
seguenti temi:
1. Le funzioni dell’oggetto
2. I livelli di complessità dell’oggetto
3. Le dinamiche tipologiche.

segni e linguaggi
Eleonora Lupo

durata
1 settimana
obiettivi
L’esercitazione approfondirà i caratteri “culturali” degli oggetti,
in relazione ai contesti di produzione (geografici, tecnici e di
mercato) e d’uso degli oggetti come fattori che ne influenzano
senso e forma attraverso estetiche e grammatiche (funzionali)
in grado di riconfigurare/imitare alternative concorrenti,
esistenti e/o possibili, in un determinato momento storico o
geografico.
L’obiettivo dell’esercitazione è di isolare le invarianze
estetiche e formali di selezionati contesti storico-culturali
e geografici (proposti dalla docenza) e la loro applicazione
progettuale alle diverse scale di artefatti, in modo da costuire
un abaco espressivo di qualità calde (forme, stili etc.) ricorrenti
del contesto specifico, utilizzabili come materiali di progetto.
modalità di svolgimento
L’esercitazione costituisce un lavoro di lettura sincronica (in un
preciso momento storico, e isolando contesti storico-culturali
e contesti geografici) di un sistema di elementi visivi e
1. codici linguistici che, confluendo nella generazione di forme-
il Catalogo è da funzione, sono riconoscibili come elementi caratterizzati diversi
intendersi in maniera
piuttosto ampia e artefatti (dalla più diverse scale: dall’oggetto, agli artefatti
non esclusivamente comunicativi, alla moda, all’arte, all’architettura, iconografia
tipologica (forma- filmica) di quel contesto storico e geografico.
funzione). Dopo il lancio in aula e l’assegnazione del tema, agli studenti
Ad es. categorie
di oggetti in base verrà richiesto di raccogliere, durante la settimana, un
comportamenti, usi, repertorio di immagini, codici, segni, simboli e caratterizzanti
aree merceologiche diversi ambiti di analisi (prodotti, moda, comunicazione, arte,
diverse, ma associabili architettura) in grado di restituire il linguaggio di un contesto
per analogia.
storico e geografico. Il lavoro di restituzione e organizzazione
del materiale raccolto verrà svolto in aula, manualmente
utilizzando tecniche di composione libera (collage etc.)
output
Tavola 1/ segni e linguaggi culturali-storici (formato A3)
Rappresentare attraverso un repertorio iconografico
organizzato secondo una logica appropriata (a scelta dallo
studente, mappatura di scala, dal profilo d’insieme al dettaglio,
di analogia di qualunque tipo…etc.) gli elementi formali
caratterizzanti il linguaggio di una precisa epoca/momento
storico (assegnato dalla docenza).
Tavola 2 /segni e linguaggi culturali-geografici (formato A3)
Rappresentare attraverso un repertorio iconografico
organizzato secondo una logica appropriata (a scelta dallo
studente, mappatura di scala, dal profilo d’insieme al
dettaglio, di analogia di qualunque tipo etc.) gli elementi
formali caratterizzanti il linguaggio di un preciso contesto
geografico(assegnato dalla docenza).
Tavola 3 / Catalogo di archetipi e stereotipi contemporanei
(formato A3)
Costruire e rappresentare un catalogo 1 di oggetti della
contemporaneità (o cmq esistenti nel mercato) che
interpretano, hanno interpretato/re-interpretato in maniera
rappresentativa uno degli stilemi formali di un contesto
culturale o geografico (a scelta tra i due già analizzati nelle
precedenti tavole).
E’ necessario:
1. identificare i prodotti emblematici attraverso: nome,
categoria merceologica, progettista/designer, produttore;
2. organizzare i prodotti emblematici e rappresentativi trovati
sottoforma di famiglie di oggetti secondo analogie a scelta
dagli studenti , ma in particolare identificando, archetipi e
modelli, stereotipi, oggetti-tipo.
Materiale necessario
Fogli di carta e cartoncino bianca liscia formato A3
Matita, gomma, squadrette, forbici, taglierino, colla, cartoncino
per proteggere il tavolo.

Sensorialità e texture; Tra materiali e oggetti


Marinella Ferrara

I caratteri materici quali mezzi espressivo-sensoriali del progetto.


L’importanza della scelta dei materiali in risposta alle funzioni e
prestazioni dell’oggetto e nella costruzione dell’identità comunica-
tiva del prodotto.

durata
2 settimane (1 settimana per cadauna esercitazione)
obiettivi
Le esercitazioni hanno l’obiettivo di avvicinare gli studenti
alla molteplice e composita realtà dei materiali per il design,
attraverso l’osservazione, la manipolazione e l’analisi riflessiva.
Vogliono favorire: l’acquisizione di una sensibilità per le
caratteristiche sensoriali dei materiali attraverso l’esperienza
diretta; la sperimentazione delle potenzialità espressive dei
materiali tramite trattamenti superficiali ottenuti con semplici
operazioni manuali; la comprensione del materiale in quanto
potenziale portatore di messaggio che contribuisce a definire
l’identità di un prodotto.
modalità di svolgimento
Si prevedono due esercitazioni, ciascuna delle quali divisa in
due fasi.
1. La prima esercitazione, dal titolo Sensorialità e Textures,
guida gli studenti attraverso un percorso di lettura delle qualità
sensibili dei materiali e di sperimentazione delle potenzialità
espressive.
Nella prima fase (Sensorialità) ciascun studente dovrà fornirsi
di diversi campioni di materiale per rilevare, attraverso l’uso
dei sensi, gli aspetti sensoriali e il loro livello qualitativo.
Successivamente potrà restituire la comprensione delle
caratteristiche (tattili, visivi, sonori, ecc.) in una sorta di catalogo
che descrive la scala dei principali descrittori sensoriali che
caratterizzano i materiali.
Nella seconda fase (Textures) l’esercitazione prevede un’attività
di manipolazione esplorativa di un materiale scelto per
ottenere diverse textures superficiali a partire dallo stesso
materiale.
2. La seconda esercitazione, dal titolo Tra materiali ed oggetti,
guida gli studenti alla comprensione degli aspetti soggettivi
della percezione e rafforza la consapevolezza del valore
comunicativo dei materiali. Inoltre affina la:
Nella prima fase (Associazioni) ciascun studente dovrà
descrivere e configurare in una mappa le associazioni che, in
una visione soggettiva, legano il materiale a esperienze ed
emozioni, condizionandone la percezione.
Nella seconda fase (Relazioni) l’esercitazione richiede la
rappresentazione di una mappa che descrive le relazioni che
legano oggettivamente un materiale a specifici usi/funzioni,
oggetti e settori produttivi. La mappa dovrà anche indicare
possibili alternative ponendo il materiale in confronto con altri
materiali (simili o diversi) per descriverne vantaggi e svantaggi
in relazione a funzioni ed usi.
Output
Ogni studente consegnerà:
- Tavola Sensoriale
- Tavola delle Textures
- Tavola delle Associazioni
- Tavola delle Relazioni
Materiale necessario
Cartoncino ad alta grammatura (240 g/mq) bianco; fogli di
cartoncino bianco liscio formato A4; cartone per proteggere
il tavolo; matita, penna, gomma, squadrette e righello, forbici,
cutter, colla, nastro adesivo bianco tipo Post-it, nastro biadesivo
e materiali vari. Computer.

Meno e Più / Più e Meno


Daniela Calabi, Elena Caratti, Umberto Tolino

“L’oggetto è il risultato di una attività configurante e strutturante alla


quale lo stesso oggetto ha contribuito in modo costitutivo e riflessivo.”
M.Merleau-Ponty
Dalla relazione che l’individuo intrattiene con il sistema degli
oggetti, emergono significati, intensità sensoriali, matericità, e
polisensorialità diversificate; tale relazione sussiste in funzione
di una doppia riabilitazione: quella dei cinque sensi da un lato,
quella dell’intelligenza e dell’emozione dall’altro.
Questa esercitazione ha come obiettivo la traduzione visiva
delle qualità che emergono nell’ interazione con gli oggetti:
qualità secondarie che si rivelano attraverso gli organi di senso
e qualità terziarie (espressive o formali) che appartengono al
soggetto.

Durata
2 settimane
Temi
1. Rapporto Figura/sfondo
2. Interazioni cromatiche
3. Effetti di superficie
4. Traduzioni sensoriali
5. Declinazioni legate al supporto
Obiettivi
Analisi esperienza sensoriale soggettiva
Il percorso formativo che affronta lo studente ha come
obiettivo apprendere un nuovo modo di osservare il progetto-
mondo, semplicemente manifestando il punto di vista dal
quale collocarsi per vedere e raccontare gli oggetti.
Si cerca di evolvere l’educazione alla percezione delle cose,
esplorando i diversi piani di analisi attraverso i sensi.
Il risultato è la scomposizione del processo percettivo,
rielaborato poi per comunicare coerentemente, considerando
la texture e la forma sia come elaborazione visiva sia come
interfaccia.
Il laboratorio, di basic design, vuole identificare il primo passo
verso questo tipo di educazione, permettendo di conoscere
non solo i rudimenti primi di teoria ma anche le basi per il
corretto utilizzo delle tecniche di output del progetto, andando
così a verificare quali sono le differenze tra “teoria” e “pratica”,
quando si progetta per l’uomo.
Imparare a indagare e comunicare l’interfaccia visiva e aptica, in
generale, educa alla verificare successiva del proprio progetto
sempre considerando il sistema uomo e il mondo sensibile,
cioè il sistema sensoriale.
Il laboratorio di Caratteri espressivo-sensoriali unisce alle
finalità maieutiche lo scopo di verificare la progettazione delle
interfacce comunicative.
Modalità di svolgimento
Processo: Il lavoro si svolge a sulla base di un processo di lettura
di un oggetto d’uso quotidiano a partire da un catalogo di
oggetti messi a disposizione dal docente.
Dopo un processo approfondito di analisi, l’oggetto verrà
interpretato e tradotto visivamente secondo un percorso
progressivo ben definito: dalle qualità legate alla forma, al
colore come codice sintattico, alla tessitura, alle qualità riferite
al suono, fino alle qualità che derivano da trattamenti di
superficie aggiuntivi e speciali.
Agenda:
2h aspetti teorici e lancio dell’esercitazione con richiesta
materiali e strumenti
2h verifica materiali, avvio in aula
8h fase operativa
4h finalizzazione e consegna
Output
insieme di schede costruito per sovrapposizione di segni
e elementi percettivo/sensoriali a partire da un oggetto
assegnato, indagato nelle sue parti
Modalità di restituzione: stampe in quadricromia
Formati: L’esercitazione è prevista sia in versione digitale che
analogica su formato quadrato.
Strumenti e Materiali
Computer, carte di vario tipo e grammatura.
esercitazione di
sintesi: oggetto e
contesti
esercitazione oggetto e contesti
docenti di sezione

durata
2 settimane

obiettivi
A differenza delle precedenti esercitazioni analitiche, che erano
focalizzate in maniera strumentale su uno specifico ambito/
elemento di analisi (una forzatura in effetti, ma necessaria
come espediente didattico utile a introdurre gli studenti
ad alcune questioni rilevanti sottoforma di unità minime di
analisi), questa esercitazione di sintesi consentirà di mettere
in relazione sistemica tra di loro i diversi elementi esplorati e
comprendere che la “forma” di un oggetto è spesso il risultato
di una più complessa e articolata interazione di fattori tra di
loro concomitanti, relativi a funzioni, materiali, significati, usi,
che possono essere negoziati in base al contesto (d’uso, di
produzione etc.), alle varie fasi del ciclo di vita del prodotto,
all’appartenenza o meno a un sistema di oggetti tra di loro
complementari.
Attraverso una ricerca documentale e un processo interpreativo
di più ampio respiro, gli studenti saranno invitati a mappare
“un repertorio del possibile” di un oggetto a loro scelta
(preferibilmente tra uno di quelli incontrati nelle esercitazioni
precedenti), utilizzando tutte le chiavi di lettura trasmesse nelle
esercitazioni propedeutiche (tipologia, morfologia, caratteri
espressivi e linguistici, matericità, sensorialità) come fattori
di valutazione in grado di assumere diversi valori rispetto
alla configurazione dell’oggetto: tale repertorio consentirà
di verificare come in base a opportunità progettuali diverse
(diverso contesto d’uso, diverso utilizzatore etc.) l’artefatto
analizzato possa essere configurato ponendo l’accento di volta
in volta su questioni morfologiche, o prestazionali, o espressive,
o sensoriali, o un mix di queste.
In questo senso, l’esercitazione, è preliminare alla fase
successiva di riprogettazione dell’oggetto, in quanto il
repertorio fornirà un insieme di problemi/opportunità
progettuali suscettibili di sperimentazione.
modalità di svolgimento
L’esercitazione è suddivisa in tre parti:
1. ciclo di vita dell’oggetto (in cui verranno mappate le diverse
possibili configurazioni formali nonchè comunicative che
l’oggetto assume o può assumere in base a opportunità legate
ai processi di produzione, trasporto, vendita, uso, dismissione);
2. contesti d’uso e performance (comunicative, funzionali,
ergonomiche, prestazionali, simboliche) prevalenti richieste
all’oggetto nei diversi contesti (in cui si analizzano i diversi
contesti d’uso- principale, secondario- e le attività e i modi
d’uso correlati in relazione alle aspettative dell’utilizzatore);
3. le relazioni dell’oggetto con altri oggetti (in cui si
analizzano gli oggetti complementari o sostitutivi che
popolano i contesti in cui l’oggetto si colloca).
L’ esercitazione verra svolta in aula con la supervisione della
docenza e richiederà un lavoro di ricerca e recupero di materiali
da svolgere durante la settimana.
output
Lo studente dovrà consegnare alla fine di ogni fase i materiali
richiesti per lo svolgimento delle tappe esercitative. Maggiori
indicazioni su formati e contenuti verranno fornite in aula.
Strumenti e Materiali
Maggiori indicazioni verranno fornite in aula.
esercitazione
finale: ri-progettare
l’oggetto
esercitazione ri-progettare l’oggetto
docenti di sezione

durata
4 settimane

obiettivi
Da un punto di vista didattico lo scopo dell’ultima
esercitazione, di carattere eminentemente progettuale,
sarà quello di valorizzare e utilizzare pragmaticamente
quanto appreso nelle esercitazioni precedenti. Lo studente
dovrà tradurre formalmente le conoscenze acquisite ri-
progettando un oggetto a bassa complessità, sulla base di
una delle opportunità progettuali emerse nella fase di analisi
e concordate con la docenza (ad es. progettando l’oggetto per
un diverso contesto d’uso o merceologico, per un differente
utilizzatore etc.).
In questo modo ciascuno dei fattori analizzati (tipologia,
morfologia, caratteri espressivi e linguistici, matericità,
sensorialità) potrà essere modulato in base agli obiettivi
di progetto, secondo una gerarchia di valori definita dallo
studente.
In ultima istanza, l’obiettivo da perseguire è apprendere un
metodo applicabile nelle diverse fasi progettuali, che possa
essere di ausilio al fine di conoscere i processi che portano allo
sviluppo di un concept di prodotto.
modalità
L’ esercitazione verra svolta in aula con la supervisione della
docenza e richiederà un lavoro di definizione formale sulla base
di un brief concordato a cui dare una risposta con un concept
di progetto.
output
Agli studenti verranno richiesti tutti quegli elaborati in grado
di raccontare il percorso progettuale svolto, sia in termini di
processo che di prodotto finale. Maggiori indicazioni su formati
e contenuti verranno fornite in aula.
calendario
Calendario

Il laboratorio di elementi visivi del progetto viene svolto, per la


parte propedeutica, in sinergia tra tutte le sezioni di prodotto
ed in parallelo per quanto riguarda le esercitazioni “Oggetto
e contesti” e “Riprogettare l’oggetto”. Per questo motivo, si è
scelto di sperimentare una particolare struttura in cui i docenti
ruotano nella fase propedeutica per tutte le sezioni, per poi
condurre l’esercitazione di sintesi e la riprogettazione finale
nella sezione di riferimento.
A seguire i calendari relativi alle sezioni P1, P2, P3, P4.
bibliografia
bibliografia

Bucchetti V. (a cura di) Culture visive, Polidesign, Milano 2007


Centro Ricerche e Sviluppo Giorgetti, Posate, Corraini, Editore,
Mantova 1997
De Martino M., Tra ragione ed emozione: il significato della forma degli
oggetti, Alinea Firenze 2007
Deni M., Oggetti in azione. Semiotica degli oggetti: dalla teoria all’analisi,
Franco Angeli, Milano, 2002
Ferrara M., Lucibello S. ( a cura di), Design follows materials, Alinea,
Firenze 2009
Ferrara M., Acciai. 01 materiali per il design, Lupetti, Milano 2005
Ferrara M., Materiali e innovazione nel design. Le microstorie, Gangemi,
Roma 2004
Gold R., Le leggi della pienezza, Creare, innovare, produrre cose,
Mondadori, Milano 2008
Gussoni M., Parlangeli O., Tosi F., Ergonomia e progetto della qualità
sensoriale, Franco Angeli, Milano 2008
Hara K., Designing Design, Baden, Lars Muller Publishers, 2008
Lupton E., Cole Phillips J., Graphic design the new basic, New York,
Princeton Architectural Press, 2008
Munari B., Da cosa nasce cosa, Laterza, Roma-Bari 1996
Munari B., Arte come mestiere, Laterza, Roma-Bari 2006 (7 ed.)
Norman D. A., Emotional design, Apogeo, Milano 2004
Riccò D., Sinestesie per il design, Etas, Milano 1999
Van Onck A., Design, il senso delle forme dei prodotti, Lupetti, Milano
1994
Molotoch H., Fenomenologia del tostapane, Raffello Cortina Editore,
Milano 2005
Nacci M., Oggetti d’uso quotidiano: rivoluzioni tecnologiche nella vita
d’oggi, Marsilio, Venezia 1998
Porter T., Goodman S., Manuale di tecniche grafiche 1,2,3. Per architetti,
designer, grafici, Clup, Milano 1992
Semprini A. (a cura di), Il senso delle cose: i significati sociali e culturali
degli oggetti quotidiani, F. Angeli, Milano 1999
Trabucco F. (a cura di), Macchine del vento/WindMachine, Grafiche
Moretti, Segrate 2004
Tutto il materiale del corso è disponibile sul sito della Guida
della Facoltà del Design del Politecnico di Milano
www.design.polimi.it

Questa dispensa è ad uso esclusivamente didattico ed interno


al corso.

Milano, marzo 2010

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