E0
Tr = = 3anni + 4mesi
Fk
(cfr. fig. 1).
Eo, Fk
1 2 3 4
0
ANNI
-2
-4
-6
-8
-10
Fig. 1
Capitolo 4 - Analisi degli investimenti industriali pag. 84
Tr
∑F k = E0
k =1
Eo, Fk
1 2 3 4
0
ANNI
-2
-4
-6
-8
-10
Fig. 2
Il metodo del periodo di recupero, che pure ha trovato estesa applicazione in Italia e
all'estero, presenta tre difetti fondamentali:
1) Non fornisce un indice di redditività, perché si limita ad esprimere il tempo di
rimborso del capitale;
2) Trascura gli effetti del tempo sul valore del danaro, dal momento che ritiene
sommabili disponibilità finanziarie riferite ad epoche lontane fra loro;
3) Non fornisce una base razionale per definire la validità assoluta di un dato
investimento.
Nel corso della sua vita, il progetto in esame, al verificarsi delle previsioni effettuate,
consentirebbe dunque di recuperare l'esborso E 0 e fornirebbe un rendimento medio
pari al 10 %.
Tale rendimento andrebbe confrontato con un indice di redditività di riferimento al fine
di vagliare la convenienza del progetto.
Tra due progetti in esame sarebbe preferito quello, caratterizzato dal più alto valore di r.
Capitolo 4 - Analisi degli investimenti industriali pag. 86
D1 = D0 (1 + ì)
che reinvestito per un altro anno allo stesso tasso, darà luogo a:
D2 = D1 (1 + ì) = D0 (1 + ì)
2
Dt = D0 (1 + ì)
t
cumulato da una lira ( D 0 = 1) che per t anni sia stata ininterrottamente investita al tasso
i.
Nell'effettuare dunque l'analisi di convenienza di un investimento occorrerà considerare
che l'utile Fk, atteso al termine dell'anno k, potrà essere investito ad un tasso di
interesse i nel corso dei successivi anni, per cui alla fine dell'anno n di vita del progetto
avrà accumulato il valore:
Fk (1+ i)
n− k
stessa epoca (fine anno n) con che tutte le voci di esborso e di reddito vengono
"pesate" in modo omogeneo e divengono a tutti gli effetti sommabili.
La spesa iniziale E 0 , capitalizzata all'anno n, rappresenta la somma che si potrebbe
cumulare in n anni, al tasso i, qualora non si realizzasse il progetto, mentre il totale U
dei flussi di cassa capitalizzati rappresenta l'utile che è prevedibile conseguire nello
stesso periodo qualora si attui il progetto.
L'equazione caratteristica del metodo in oggetto esprime il valore finale
dell'investimento
VF = − E 0 (1 + i) + F1 (1 + i) + ........... + Fk (1 + i) + Fn −1 (1 + i)
n −1 n− k 1+ i
+ Fn
n
Dt = D0 (1 + i)
t
Fk
k = Fk (1 + i)
−k
(1 + i)
ad una lira (Fk = 1) attesa tra k anni essendo i il tasso di investimento vigente in tale
arco di tempo.
Il fattore di attualizzazione è tabellato per diversi valori di i e di k.
Il metodo del valore attuale (Net Present Value - NPV) e dunque basato su un principio
del tutto simile a quello richiamato nel metodo precedente.
L'equazione caratteristica é in tal caso
n
NPV = ∑ Fk (1 + i)
−k
k= 0
- n = 4 anni
- Eo = 200.000 euro.
- F1 = 15.000 euro.
- F2 = 110.000 euro.
- F3 = 105.000 euro.
- F4 = 100.000 euro.
Capitolo 4 - Analisi degli investimenti industriali pag. 89
Nella tabella sotto riportata é sviluppato il calcolo di NPV nei casi di interesse nullo, di
interesse pari al 10 % e al 20 % (i fattori di attualizzazione corrispondenti si traggono
dalla tabella 1)
Si vede chiaramente come al crescere del tasso i si riduca il valore attualizzato dei
singoli redditi e, conseguentemente la somma NPV.
Il tasso di attualizzazione i assume in tal senso il significato di "coefficiente di
sicurezza" ai fini dell'investimento: valutare il progetto con un alto valore di i equivale a
"sfidarlo" sul piano del redditività oltre tutto per tener conto della possibilità di
incremento del costo del denaro di opportunità di investimento alternativo e del rischio
comunque connesso con un immobilizzo di capitale.
k −h
∑ F h (1 + i )
h=0
i = 0,00
i = 0,10
1 2 3 4 K
i = 0,20
100
200
Fig. 3
Sulle ordinate compare la somma dei flussi di cassa attaulizzati, relativi a tutto il
periodo compreso tra l'anno zero e l'anno riportato in ascissa, le curve sono
contrassegnate dai tassi
- i = 0,00,
- i = 0,10
- i = 0,20
Dal grafico emerge chiaramente che l'intersezione di ogni curva con l'asse delle ascisse
fornisce il tempo occorrente a recuperare il capitale più gli interessi valutati al tasso
indicato.
Per i = 0,00 si ottiene il periodo di recupero semplice gia in precedenza ricordato
mentre per i ≠ 0 si ottiene il periodo di recupero attualizzato.
Capitolo 4 - Analisi degli investimenti industriali pag. 91
∑ F (1 + r)
k
−k
=0
k= 0
Il parametro così definito è detto tasso interno di redditività, e l'attributo "interno" stà ad
indicare che esso è una caratteristica intrinseca del progetto, laddove il tasso i posto
nell'equazione che conduce a calcolare NPV costituisce una scelta iniziale estranea al
progetto e legata alle condizioni del mercato in cui si mutuano ed investono i capitali.
Affinché un progetto si riveli conveniente occorre e basta allora che risulti:
r > i0
attualizzazione: una volta calcolato r (con procedura iterativa resa oggi rapida dagli
strumenti di calcolo automatico) si porrà a confronto detto tasso interno di redditività
con il tasso di riferimento i 0 che nell'opportuna sede decisionale sarà stato
autorevolmente e meditatamente valutato.
Nella letteratura anglosassone il metodo in questione è indicato con la sigla DCFRR
(Discounted Cash-Flow Rate of Return).
rese disponibili dal progresso della tecnologia del settore. E' la durata tipica delle
macchine ed attrezzature per lavorazioni di grande serie.
c) durata commerciale;
ossia la vita di un bene strumentale espressamente concepito per un dato lavoro e non
destinabile ad altro impiego quando cessi l'opportunità di svolgere il lavoro suddetto.
E' la durata tipica del macchinario e delle attrezzature speciali progettate per realizzare
un prodotto particolare e quindi legate alla vita di mercato di esso prodotto.
Al termine di tale vita, indipendentemente dal grado di efficienza la vita dell'attrezzatura
può considerarsi conclusa.
Giova appena osservare che la distinzione fin qui effettuata serve più che altro a
richiamare e classificare la fondamentale casistica ricorrente:
la vita effettiva di una macchina è in realtà la più breve fra quelle sopra menzionate.
Infatti così com'è agevole comprendere che una macchina speciale può esaurire la sua
funzione pur senza essere tecnicamente superata (vita commerciale), è altresì plausibile
che la durata tecnologica di una macchina possa essere più o meno breve di quella
fisica, e quest'ultima risultare superiore o inferiore alle altre due.
Prima di procedere ad esporre i criteri impiegabili per la trattazione del problema così
formulato, converrà ricordare che in ogni caso è presupposto base "l'esistenza di una
alternativa"; cioè con riferimento al concetto di durata precedentemente esposto, si
indagherà in particolare sulla durata tecnologica di una macchina.
C t C
CM = +g +i
t 2 2
in cui:
C
= equivalente costo medio annuo di acquisto della macchina;
t
t
g = valore medio dell'inferiorità operativa nel periodo di t anni;
2
C
i= oneri finanziari calcolati sul capitale mediamente immobilizzato;
2
Osservando i termini della formula su riportata si vede facilmente che la funzione
(C )
CM(t) rivolge la concavità verso l'alto, annullando la derivata d M si individuerà
dt
dunque la durata ottima della nuova macchina:
2C
t0 =
g
C
(C M ) min = 2Cg + i ×
2
Per decidere in merito all'opportunità di sostituire una data macchina basandosi sul
metodo Mapi occorre procedere come segue:
- Valutare l'inferiorità operativa Iv della macchina sfidata per il prossimo anno
(rispetto alla sfidante)
- sommare ad Iv la perdita sul valore di recupero della macchina sfidata, e gli
oneri finanziari per il prossimo anno (ottenendo così il minimo contrapposto MC)
- confrontare M C con il costo medio annuo di mantenimento (CM)min della
macchina nuova
- effettuare la sostituzione se MC > (CM)min
Occorre ora osservare che per l'applicazione delle formule citate è necessaria la
conoscenza del gradiente d'inferiorità g.
Capitolo 4 - Analisi degli investimenti industriali pag. 96
A tal proposito il metodo Mapi suppone che il gradiente g della macchina sfidante sia
approssimativamente uguale a quello con cui negli anni si è andata cumulando
l'inferiorità operativa della macchina sfidata.
Se quindi quest'ultima è in servizio da k anni e si calcola che per l'anno prossimo nei
confronti della sfidante presenterà l'inferiorità Iv, si assumerà che detta sfidante, col
trascorrere del tempo t, nei confronti delle nuove sfidanti presenterà una inferiorità
operativa In espressa da:
Iv
In = g × t = t
k +1
esempio non può dirsi a priori che "la sostituzione, oggi non conveniente, sarà
senz'altro tale fra un anno".
Occorre ancora osservare che la macchina vecchia nel caso più generale avrà di fronte a
se più di una sfidante; sicchè la procedura descritta dovrà applicarsi di volta in volta per
ognuno dei confronti che potranno essere istituiti.
Per riepilogare chiarire l'intera procedura si riporta qui di seguito in forma sintetica
un'applicazione del metodo MAPI effettuata alcuni anni or sono da una nota industria
italiana.
"METODO MAPI"
%
50
45
40
35
30
Valore finale di recupero
0
25
10
20
20
15 30
40 50
10
0
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25