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a.a.

2011/12
Laurea triennale in Informatica
Corso di Analisi Matematica

Successioni e serie numeriche

Avvertenza
Questi sono appunti “informali” delle lezioni,
che vengono resi disponibili per comodità degli studenti.
Parte del materiale presentato è tratto dai libri di testo consigliati,
la cui consultazione è vivamente incoraggiata.

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Successioni numeriche

Si chiama successione numerica ogni funzione reale definita in un


insieme del tipo {n ∈ N | n ≥ n0 }, con n0 numero naturale.

Esempio:
la relazione f (x) = x 2 , x ∈ [0, +∞), definisce una funzione;
la relazione f (x) = x 2 , x ∈ N, definisce una successione.

Parlando di successioni, solitamente denotiamo


• la variabile indipendente con n
• il valore che la successione assume in un numero naturale n con il
simbolo an (oppure bn , xn , . . . ), chiamato termine n -esimo della
successione
• l’immagine della successione con {an }n∈N (oppure {an })

Il grafico di una successione è costituito da infiniti punti isolati


di coordinate (n, an ), con n ∈ N, n ≥ n0 .
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Esempi di successioni numeriche
1.2

1 0.8

(1) an =
n a_n
0.6

0.4

0.2

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
n
–0.2

1.2

n−1
(2) an = 0.8

n a_n
0.6

0.4

0.2

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
n
–0.2

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1

a_n

(−1)n
0.5

(3) an =
n 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18
n

–0.5

–1

a_n
0.5
n
(4) an = (−1)
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
n

–0.5

–1

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n
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
0

–100

2
(5) an = −n
–200
a_n

–300

–400

180

160

140

120

(6) an = n! 100
a_n
80

60

40

20

0 1 2 3 4 5
n

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Prolungamento di una successione
Diciamo che una funzione f è un prolungamento della successione
{an } se f è definita nell’intervallo [n0 , +∞) e si ha
f (n) = an per ogni n ≥ n0 .

Esempi
La funzione f : [1, +∞) → R tale che f (x) = 1/x è il prolungamento
naturale della successione an = 1/n , ottenuto sostituendo la variabile
discreta n con la variabile continua x .
1.2 1.2

1 1

0.8 0.8

a_n f(x)
0.6 0.6

0.4 0.4

0.2 0.2

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 0 1
n x

La successione an = (−1)n non ammette prolungamento “naturale”


(perché?) ma ammette prolungamento; per esempio, la funzione
f : [1, +∞) → R tale che f (x) = cos(πx). 6 / 60
Successioni limitate

Dato che ogni successione è una funzione, ha senso parlare di


successioni
• limitate inferiormente
• limitate superiormente
• limitate
nonché di
• estremo inferiore ed estremo superiore
• minimo e massimo
di una successione.

Esempio
Stabilire per ognuna delle successioni (1)–(6) se è limitata e
determinarne estremo inferiore e superiore, precisando se sono minimo
e massimo.
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Successioni monotone

Rileggendo la definizione di funzione monotona nel caso di una


successione otteniamo, per esempio, che una successione è crescente
se per ogni m, n interi, con m < n , si ha am ≤ an .
In realtà, per verificare se una successione è monotona basta
confrontare tra loro termini consecutivi.

Precisamente, una successione {an } è


• crescente se e solo se an ≤ an+1 per ogni n
• strettamente crescente se e solo se an < an+1 per ogni n
• decrescente se e solo se an ≥ an+1 per ogni n
• strettamente decrescente se e solo se an > an+1 per ogni n

Esempio
Studiare la monotonia delle successioni (1)–(6).
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Osservazioni
Se una funzione prolungamento di una successione è monotona,
anche la successione lo è. Vale il viceversa?

Si potrebbe erroneamente pensare che la presenza del termine


“oscillante” (−1)n implichi mancanza di monotonia;
non è detto che sia cosı̀.
(−1)n
Esempio: an = n + . Verificare . . .
n

Per “farsi un’idea” dell’andamento di una successione è utile


esplicitarne i primi termini; tuttavia, ciò non è sufficiente a stabilire
che la successione sia monotona.
10n
Esempio: an = Vedi pagina seguente
n!

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10n 10n
n n
n! n!
1 10.00 11 2505.21
2 50.00 12 2087.68
3 166.67 13 1605.90
4 416.67 14 1147.07
5 833.33 15 764.72
.. ..
6 1388.98 . .
7 1984.13 20 41.10
.. ..
8 2480.16 . .
9 2755.73 25 0.64
.. ..
10 2755.73 . .

10n
(I valori di sono arrotondati alla seconda cifra decimale.)
n!

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Proprietà vere definitivamente

Diciamo che una proprietà Pn è vera definitivamente se


Pn è vera per tutti gli n sufficientemente grandi,
cioè se esiste ν ∈ N tale che la proprietà Pn sia vera per ogni n ≥ ν .

Esempi
I termini della successione {n − 5} sono definitivamente positivi.
I termini della successione {(−1)n } non sono definitivamente positivi.
I termini della successione
 n {n2 } sono definitivamente maggiori di 25.
10
La successione è definitivamente decrescente.
n!

Osservazione
Se le proprietà Pn e Pn0 sono entrambe vere definitivamente, allora
anche la proprietà Pn ∧ Pn0 è vera definitivamente. Spiegare . . .

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Successioni infinitesime

Una successione {an } di numeri positivi si dice infinitesima se


per ogni ε > 0 la disuguaglianza an < ε è vera definitivamente.
Esplicitare . . .
Esempi
La successione costante an ≡ 0 è infinitesima.
1
Se p > 0, la successione an = p è infinitesima.
  n
3n + 1
La successione non è infinitesima.
2n

Una successione {an } di numeri qualsiasi si dice infinitesima se



la successione |an | è infinitesima. Esplicitare . . .

Esempio
(−1)n
 
La successione è infinitesima.
n2
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Successioni convergenti

La successione {an } si dice convergente se esiste a ∈ R tale che


la successione {an − a} sia infinitesima. Esplicitare . . .
In tal caso diciamo che {an } converge ad a .

Esempi
La successione costante an ≡ a converge ad a .
 
n−1
La successione converge a 1.
n

Osservazione
Una successione non può convergere a due numeri distinti.
Verifica . . .

Osservazione
Ogni successione infinitesima è convergente. A quale numero?
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Interpretazione grafica
Esplicitiamo ulteriormente la definizione della pagina precedente:
{an } converge ad a se per ogni ε > 0 esiste νε ∈ N tale che la
disuguaglianza a − ε < an < a + ε sia vera per ogni n ≥ νε .
Da un punto di vista grafico, la disuguaglianza significa che il punto
(n, an ) si trova nella striscia orizzontale Sa,ε delimitata dalle rette di
equazione y = a − ε e y = a + ε.
Pertanto, la successione {an } converge ad a se e solo se, per ogni
ε > 0, il suo grafico è racchiuso nella striscia Sa,ε , a partire da un
certo punto in poi.
1.3

1.15

1 1

0.85
a_n a_n
0.7

ε = 0.3 νε = 4 ε = 0.15 νε = 8
0 0

n n

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Successioni divergenti

Si dice che la successione {an } diverge positivamente se


per ogni M > 0 la disuguaglianza an > M è vera definitivamente.
Si dice che la successione {an } diverge negativamente se
per ogni M > 0 la disuguaglianza an < −M è vera definitivamente.
Interpretazione grafica?

Esempi  
n+1
La successione non diverge positivamente.
n
Se p > 0, la successione {np } diverge positivamente.
1
 
La successione ln n diverge negativamente.

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Successioni regolari e loro limiti

Una successione si dice regolare se è convergente oppure divergente.


Una successione non regolare si dice irregolare o indeterminata.

Se la successione {an } è regolare, diciamo che {an } ha limite


e scriviamo


 a se {an } è convergente e converge ad a

lim an = +∞ se {an } diverge positivamente
n→+∞ 

−∞ se {an } diverge negativamente


si legge: limite
per n che tende
a più infinito di an

Notazione alternativa: an → ` (si legge: an tende a ` )

Osservazione
Il limite di una successione regolare è un elemento di R. Precisare . . .
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Esempio (da ricordare)
Sia q ∈ R.
La successione {q n }n∈N si chiama progressione geometrica
di ragione q . (Per q = 0 si pone il primo termine uguale a 1 .)

Se q ≤ −1, la progressione geometrica è irregolare.


Se q > −1, la progressione geometrica è regolare e si ha

 0 se −1 < q < 1


n
lim q = 1 se q = 1
n→+∞ 

+∞ se q > 1

Verifica . . .

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Proposizione (Limiti e limitatezza)
Sia {an } una successione regolare.
{an } converge =⇒ {an } è limitata
{an } diverge positivamente =⇒ {an } è illimitata superiormente
{an } diverge negativamente =⇒ {an } è illimitata inferiormente
Dimostrazione: immediata

Osservazione
Le implicazioni precedenti non possono essere invertite, in quanto
• esistono successioni limitate che non convergono,
• esistono successioni illimitate superiormente che non divergono
positivamente,
• esistono successioni illimitate inferiormente che non divergono
negativamente.
Esempi?
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Teorema (Regolarità delle successioni monotone)
Ogni successione monotona è regolare.
Precisamente:
(1) {an } crescente =⇒ lim an = sup an
n→+∞

(2) {an } decrescente =⇒ lim an = inf an


n→+∞

Dimostrazione di (1) . . .

Corollario del teorema RSM


Supponiamo che la successione {an } sia monotona.
Allora:
{an } converge ⇐⇒ {an } è limitata Confrontare con
la proposizione
{an } diverge ⇐⇒ {an } è illimitata di pagina 18 . . .

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Osservazioni
La monotonia è una condizione sufficiente ma non necessaria affinché
una successione sia regolare. Esempio?
Se una successione è definitivamente monotona, essa è regolare;
non è detto però che il limite coincida con l’estremo superiore
[inferiore] se la successione è definitivamente crescente [decrescente].

Il teorema RSM e il suo corollario dipendono dalla proprietà


dell’estremo superiore e non valgono in Q.
In particolare, non è detto che una successione monotona e limitata
di numeri razionali abbia limite razionale.
Esempi (vedere anche pagina 32)
x1 = 0.1
x2 = 0.101
1 n
 
numero
x3 = 0.101001 lim 1+ =: e
n→+∞ n di Nepero
x4 = 0.1010010001
..
.
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Limiti e operazioni algebriche

Teorema (Operazioni con successioni convergenti)


Supponiamo an → a ∈ R e bn → b ∈ R. Allora:
an + bn → a + b regola della somma

an − bn → a − b regola della differenza

λ an → λ a (λ ∈ R) regola del multiplo

an bn → a b regola del prodotto

1 1
→ (a 6= 0) regola del reciproco
an a
an a
→ (b 6= 0) regola del rapporto
bn b

Dimostrazione della regola della somma e del prodotto . . .


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Esempi
Verificare che le seguenti successioni sono convergenti e determinarne
i rispettivi limiti.
 1 n−1
an = 2 + 4
n n
 1 n
1+
bn = n
1
3+
n
3 2n
cn = √ + n
n 3

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Proposizione (Reciproco di una successione infinitesima)
Sia {an } una successione infinitesima. Allora:

{an } ha segno costante n1o


=⇒ diverge,
(definitivamente) an
positivamente o negativamente
a seconda del segno di an
{an } non ha segno costante n1o
=⇒ non ha limite
(definitivamente) an

Verifica . . .

Esempi . . .

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Teorema (Operazioni con successioni divergenti)
Siano {an } e {bn } successioni divergenti.
• Se le due successioni divergono con lo stesso segno,
la successione somma {an + bn } diverge con lo stesso segno.
E la differenza?
• Se λ 6= 0, la successione multiplo {λ an } diverge,
con lo stesso segno di {an } se λ > 0,
con segno opposto se λ < 0.
• La successione prodotto {an bn } diverge,
positivamente se le due successioni divergono con lo stesso segno,
negativamente se le due successioni divergono con segni opposti.
n1o
• La successione reciproco è infinitesima. E il rapporto?
an
Verifica . . .
Esempi  
3 n 3 n 3 1
Calcolare i limiti di {n + 2 }, {n 2 }, {−4n },
n + 2n
3
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Limiti e relazione d’ordine

Teorema (Permanenza del segno)


Sia {an } una successione, sia a ∈ R e si supponga an → a .
(1) a > 0 =⇒ an > 0 definitivamente
a < 0 =⇒ an < 0 definitivamente
(2) an ≥ 0 definitivamente =⇒ a ≥ 0
an ≤ 0 definitivamente =⇒ a ≤ 0

Dimostrazione . . .

Osservazioni
Le implicazioni in (1) valgono anche se a = +∞ e a = −∞,
rispettivamente.
Le conclusioni in (2) sono le stesse anche se si suppone
definitivamente an > 0 e an < 0, rispettivamente. Esempio?
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Esercizio
Dimostrare la seguente generalizzazione del teorema PS-(2):
Siano {an } e {bn } due successioni e siano a, b ∈ R. Allora:

an → a
bn → b  =⇒ a ≤ b.

an ≤ bn definitivamente

Suggerimento:
applicare il teorema PS e la regola della differenza alla successione
cn := an − bn .

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Teorema (Confronto, o convergenza obbligata, o dei Carabinieri)
Siano {an }, {bn }, {cn } tre successioni tali che
• an ≤ bn ≤ cn definitivamente,
• {an } e {cn } convergono a uno stesso limite a .
Allora: anche {bn } converge ad a .
Dimostrazione . . .

Esempi (−1)n
sin(n) 3 + (−1)n 2 −
Calcolare il limite delle successioni , , n2
n n 2 n 3

Generalizzando:
{an } limitata, {bn } infinitesima =⇒ {an · bn } infinitesima
na o
n
{an } limitata, {bn } divergente =⇒ infinitesima
bn
Perché?
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Teorema (Divergenza obbligata)
Siano {an } e {bn } successioni tali che an ≤ bn definitivamente.
Allora:
{an } diverge positivamente =⇒ {bn } diverge positivamente,
{bn } diverge negativamente =⇒ {an } diverge negativamente.
Dimostrazione: immediata

Esempi
Calcolare il limite delle successioni
 (−1)n  2n3 − 5
n3 + sin(n), (−1)n − n4 , (n2 − 4) 2 + ,
n cos(n)
+3
n2
Generalizzando:
{an } divergente, {bn } limitata =⇒ {an ± bn } divergente
{an } divergente, {bn } convergente e non infinitesima
=⇒ {an · bn }, {an /bn } divergenti
Perché?
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Esempi
2n3 − 5
Calcolare il limite delle successioni (n3 + n)(2 + cos(n)),
sin(n) − 3

Generalizzando:
{an } divergente, {bn } “lontana da 0”
=⇒ {an · bn }, {an /bn } divergenti
Perché?

Esempio
2n3 + n2 − 5
Calcolare il limite della successione
sin(n)2
n2
Generalizzando:
{an } divergente na o
n
=⇒ divergente
{bn } infinitesima con segno costante bn
Perché?
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Forme di indecisione

Né le regole algebriche né le loro generalizzazioni permettono di


determinare a priori il limite nei seguenti casi, che chiamiamo
forme di indecisione:
• differenza di successioni che divergono con lo stesso segno
(forma +∞ − ∞)
• prodotto di una successione infinitesima per una divergente
(forma 0 · ∞)
• rapporto di due successioni divergenti (forma ∞/∞)
• rapporto di due successioni infinitesime (forma 0/0)

Le forme di indecisione vengono in genere risolte manipolando


algebricamente le espressioni assegnate per ricondursi a successioni
alle quali sia possibile applicare le regole algebriche e le loro
generalizzazioni.

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Esempi
Per ciascuno dei seguenti limiti, individuare e risolvere la forma di
indecisione:
arctan(n)  2 3 
3n4 − 2n3 − n2 + 1

lim lim n + + 1
n→+∞ n→+∞ n4 n5

(2n + 1)(n + 2) arctan(n)  4 3 


lim lim n + + 1
n→+∞ 3n2 + 3n n→+∞ n2 + 1 n2

√ √  2n2 + 10n
lim n+1− n lim ???
n→+∞ n→+∞ n! + 3n

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Successioni definite per ricorrenza

(1) Verificare che la successione {an } definita ponendo



 a1 = 1
1
 an+1 = an + 2
an

è strettamente crescente e diverge positivamente.

(2) Verificare che la successione {an } definita ponendo



 a1 = 2
an 1
 an+1 = +
2 an

è limitata e strettamente decrescente. Determinarne il limite.

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Serie numeriche

Sia {an }n∈N una successione di numeri reali.


Definiamo la somma parziale (o ridotta) n -esima ponendo
S0 := a0
S1 := a0 + a1 In alternativa, per ricorrenza:
.. S0 := a0
. n
Sn := Sn−1 + an ∀n ≥ 1
 X 
Sn := a0 + a1 + · · · + an = ak .
k=0

La successione {Sn } si chiama serie di termine an .

Nota
Se la successione {an } è definita solo per n ≥ n0 , conveniamo di porre
an = 0 per n < n0 . Ne segue che in quanto diremo non sarà restrittivo
supporre che la successione {an } sia sempre definita per ogni n ∈ N.
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Per definizione, la serie di termine an non è altro che la successione
delle somme parziali Sn costruite a partire da an .
Pertanto, la locuzione 
 convergente

 divergente positivamente


la serie di termine an è divergente negativamente
regolare




indeterminata

equivale alla locuzione 

 convergente
la successione delle  divergente positivamente


somme parziali Sn è divergente negativamente
costruite a partire da an regolare




indeterminata

Se la serie è regolare, il limite della successione {Sn } prende il nome


+∞
X
di somma della serie e si denota con il simbolo an . Motivazione?
n=0
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Terminologia e osservazioni generali
Studiare il carattere di una serie significa stabilire se essa converge,
diverge o è indeterminata.
Se an = bn definitivamente, le serie di termine an e bn hanno lo
stesso carattere. Tuttavia, se entrambe convergono, in genere le
rispettive somme non sono uguali.
Nella pratica si usano i simboli
+∞
X X
an , an
n=0 n
per denotare la serie di termine an , indipendentemente dal fatto che
essa sia regolare o no.

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!!! Attenzione a non confondere
• la convergenza della serie di termine an con la convergenza
della successione {an },
• la somma della serie con il limite della successione {an }.
Le due nozioni sono legate tramite la seguente

Proposizione (Condizione necessaria per la convergenza di una serie)


Se la serie di termine an converge, allora la successione {an } è
infinitesima; l’implicazione contraria è falsa.
(In altre parole: la condizione an → 0 è necessaria ma non sufficiente
per la convergenza della serie di termine an .)
Verifica . . .

Esempi
n−1
Le serie di termine (−1)n e non convergono.
n
1
La serie di termine potrebbe convergere; per stabilire se converge
n
oppure no, occorre indagare ulteriormente.
36 / 60
Serie telescopiche
Una serie si dice telescopica se il suo termine può essere scritto nella
forma
an = bn − bn+1 , oppure an = bn+1 − bn .
In entrambi i casi, la somma parziale n -esima si ottiene facilmente:
Sn = (b0 − b1 ) + (b1 − b2 ) + . . . + (bn − bn+1 ) = b0 − bn+1 , oppure
Sn = (b1 − b0 ) + (b2 − b1 ) + . . . + (bn+1 − bn ) = bn+1 − b0 .

Esempi
1
La serie di termine an = , detta serie di Mengoli, converge e
n(n + 1)
ha somma uguale a 1.
 1
La serie di termine an = ln 1 + diverge positivamente.
n
Cf. la proposizione di pagina 36 . . .
37 / 60
La serie geometrica
Sia q ∈ R. Si chiama serie geometrica di ragione q la serie di termine
an = q n , con n ≥ 0. (Per q = 0 si pone il primo termine uguale a 1 .)

Proposizione
La serie geometrica di ragione q
• è indeterminata per q ≤ −1;
• diverge positivamente per q ≥ 1;
1
• converge per −1 < q < 1 e la sua somma è ; in simboli:
+∞ 1−q
X 1
q ∈ (−1, 1) =⇒ qn = .
1−q
n=0
Verifica . . .

Esempi: studiare il carattere delle serie


+∞ +∞ +∞ +∞
X X X (−3)n X (−3)n
2n (−1)n
4n 4n
n=0 n=1 n=0 n=2
38 / 60
Operazioni con le serie
Dai teoremi sulle operazioni algebriche per successioni si deducono le
seguenti proprietà:
Somma di serie
• Se la serie di termine an converge e ha somma A e la serie di
termine bn converge e ha somma B , la serie di termine an + bn
converge e ha somma A + B .
• Se la serie di termine an diverge positivamente e la serie di
termine bn converge o diverge positivamente, la serie di termine
an + bn diverge positivamente.
Multiplo di serie
• Se la serie di termine an converge e ha somma A e λ è una
costante, la serie di termine λ an converge e ha somma λ A.
• Se la serie di termine an diverge e λ 6= 0 è una costante, la serie
di termine λ an diverge, positivamente o negativamente a seconda
del modo in cui la serie di termine an diverge e del segno di λ.
39 / 60
Esempi
+∞   
X 1 n
La serie ln 1 + +2 diverge positivamente.
n
n=1
+∞ 
3n+1

X 1
La serie − n diverge negativamente.
n(n + 1) 2
n=1
+∞ 
2n

X 1 5
La serie + n+1 converge e ha somma .
n(n + 1) 3 3
n=1

Nota
Sotto opportune condizioni, si può definire il prodotto di due serie
(che non è la serie di termine an bn ); non ce ne occuperemo.

40 / 60
Cosa sono i criteri di convergenza e a che servono?
n n
X 1 X 1
Siano Sn := e Tn := .
k k2
k=1 k=1

La seguente tabella mostra i valori (troncati e arrotondati alla quinta


cifra decimale) di Sn e Tn per alcuni valori di n :
n Sn Tn
10 2.92897 1.54977
102 5.18738 1.63498
103 7.48547 1.64393
104 9.78761 1.64483
105 12.09010 1.64492

1 1
Si “intuisce” che le serie di termini e 2 hanno caratteri diversi;
n n
per verificarlo attraverso la definizione, occorre determinare
l’espressione esplicita di Sn e Tn . Ma come si fa?

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Problema generale:
se non si riesce a scrivere esplicitamente la somma parziale n -esima
costruita a partire da una successione an ,
• non si può applicare la definizione di serie convergente,
divergente, indeterminata per stabilire il carattere della serie
di termine an ;
• ammesso che la serie sia convergente, non è possibile
determinarne la somma.

Soluzione:
• si stabilisce il carattere della serie attraverso un argomento
indiretto (“criterio”);
• stabilito che la serie è convergente, si calcola un valore
approssimato della somma (mediante una “stima del resto”).

42 / 60
Resto n -esimo di una serie

Supponiamo che la serie di termine an converga.


Siano Sn e S , rispettivamente, la somma parziale n -esima e la
somma della serie.
Definiamo il resto n -esimo:
Rn := S − Sn = an+1 + an+2 + . . . )

Esso rappresenta l’errore che si commette sostituendo alla somma S


la somma parziale Sn .
Osservazione
Il resto n -esimo di una serie convergente tende a 0 per n → ∞.

Esempio
Sia |q| < 1. Il resto n -esimo della serie geometrica di ragione q è
+∞ n
X X 1 1 − q n+1 q n+1
Rn := qn − qk = − = .
1−q 1−q 1−q
n=0 k=0
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Stima del resto n -esimo
In generale non siamo in grado di scrivere esplicitamente il resto
n -esimo di una serie convergente.
In alcuni casi riusciamo però a stimarlo in termini di una quantità nota;
ciò è sufficiente ad approssimare la somma della serie convergente
commettendo un errore controllato.
Precisamente: se per un certo intero N si ha |RN | ≤ α, allora
|S − SN | ≤ α, ossia
SN − α ≤ S ≤ SN + α. (∗)

Dato che SN è esplicitamente calcolabile, (∗) fornisce un intervallo al


quale la somma S , incognita, appartiene.
Se riusciamo a stabilire in qualche modo che SN approssima S
per difetto [per eccesso], otteniamo una approssimazione migliore di
S , cioè un intervallo di ampiezza minore al quale S appartiene:
SN ≤ S ≤ SN + α [SN − α ≤ S ≤ SN ]
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Serie a termini positivi

La serie di termine an si dice a termini positivi se an ≥ 0 per ogni n ;


si dice a termini strettamente positivi se an > 0 per ogni n .
Esempi?

Osservazione
Sia Sn la somma parziale n -esima costruita a partire da una
successione an ≥ 0. Risulta:
Sn = Sn−1 + an ≥ Sn−1 ,
cioè la successione delle somme parziali {Sn } è monotona crescente.

Conseguenze:
• una serie a termini positivi può solo convergere oppure divergere
positivamente; (teorema RSM)
• se la serie converge, la somma parziale Sn approssima per difetto
la somma S e il resto Rn è positivo.
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Proposizione
La serie (a termini positivi)
+∞
X 1
(∗)
np
n=1

converge se e solo se p > 1; in tal caso si ha


1
0 ≤ Rn ≤ .
(p − 1)np−1

Lo dimostreremo in seguito, nel capitolo sul calcolo integrale.

Per p = 1 la serie (∗) si chiama serie armonica;


per p 6= 1 si chiama serie armonica generalizzata di esponente p .

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Esercizio
Per ciascuna delle seguenti serie, stabilire se essa converge.
In caso affermativo, scrivere una maggiorazione del resto n -esimo e
utilizzarla per determinare un intero N tale che approssimando la
somma della serie con la somma parziale SN si commetta un errore
inferiore a 10−2 .
+∞ +∞
X 1 X 1
(a) (c) √
n
n=1 n=1
n2 n

+∞ +∞
X 1 X 1
(b) √ (d)
n n n5
n=1 n=1

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Soluzione dell’esercizio precedente
p carattere stima del resto minimo N SN
della serie e condizione per cui vale
da imporre la condizione

1 diverge

2 1
3/2 converge Rn ≤ < N = 40001 S40001 ' 2.60
n1/2 102

2 1
5/2 converge Rn ≤ 3/2
< 2 N = 17 S17 ' 1.33
3n 10

1 1
5 converge Rn ≤ 4
< 2 N=3 S3 ' 1.03
4n 10

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Confronto tra gli esercizi (c) e (d): velocità di convergenza
X 1 X 1
n5/2 n5
n Sn stima di Rn Sn stima di Rn
1 1.00000 0.66667 1.00000 0.25000
2 1.17678 0.23570 1.03125 0.01562
3 1.24093 0.12830 1.03536 0.00309
4 1.27217 0.08333 1.03634 0.00098
5 1.29006 0.05963 1.03666 0.00040
6 1.30140 0.04536 1.03679 0.00019
7 1.30912 0.03600 1.03685 0.00010
8 1.31464 0.02946 1.03688 0.00006
9 1.31876 0.02469 1.03690 0.00004
10 1.32192 0.02108 1.03691 0.00003
11 1.32441 0.01827 1.03691 0.00002
12 1.32642 0.01604 1.03692 0.00001
13 1.32806 0.01422 1.03692 0.00001
14 1.32942 0.01273 1.03692 0.00001
15
.. 1.33057 0.01148 1.03692 0.00000
.
102 1.34083 0.00067
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Teorema (Criterio del confronto) Vedremo anche il criterio
Siano {an } e {bn } due successioni tali che del confronto asintotico
0 ≤ an ≤ bn per ogni n ≥ ν .
• Se la serie di termine bn converge, anche la serie di termine
an converge e si ha +∞
X +∞
X
an ≤ bn ;
n=ν n=ν

inoltre, detti Rn e Rn0 il resto n -esimo della serie di termine an


e bn , rispettivamente, risulta
0 ≤ Rn ≤ Rn0 .
• Se la serie di termine an diverge, anche la serie di termine
bn diverge.

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Esempi
Stabilire se la serie assegnata converge. In caso affermativo, scrivere
una maggiorazione per il resto n -esimo e utilizzarla per calcolare un
valore approssimato della somma della serie con un errore inferiore a
10−3 .
+∞ +∞
n + ln(n)2
 
X X 1 | sin(t)| ≤ |t|
(a) √ (d) n sin
n n n4 per ogni t ∈ R
n=1 n=1

+∞ +∞
X n X 3n
(b) 6
(e)
n +2 2n − n
n=1 n=1

+∞ +∞
X n sin(n)2 X 2n
(c) (f)
5n3 + 3 5n + 1
n=1 n=1

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Digressione: serie numeriche e rappresentazione decimale

Ricordiamo che un numero decimale è un’espressione della forma


± c0 . c1 c2 c3 . . . (∗)
dove c0 è un intero naturale e c1 , c2 , . . . ∈ {0, 1, 2, . . . , 8, 9}.
Se il numero decimale è infinito, (∗) va intesa come
 c1 c2 c3 
± c0 + + 2 + 3 + ··· ;
10 10 10
l’espressione tra parentesi è la somma della serie numerica di termine
an := cn 10−n .

• Questa serie converge?


• Se il numero decimale è periodico, la somma è un numero
razionale? Quale?
Verifichiamo (e saldiamo un debito in sospeso, vedi “L’insieme dei
numeri reali”) . . .
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Serie a segni alterni

Teorema (Criterio di Leibniz)


Supponiamo che la serie di termine an sia a segni alterni, cioè che
an = (−1)n bn , oppure an = (−1)n−1 bn = (−1)n+1 bn ,
con bn ≥ 0.
Se la successione {bn } è decrescente e infinitesima, allora la serie
di termine an è convergente.
Inoltre, detto Rn il resto n -esimo della serie, si ha
|Rn | ≤ bn+1 .

Idea della dimostrazione . . .

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Esempio (da ricordare!)
La serie armonica alternata
+∞
X 1 1 1 1
(−1)n−1 = 1 − + − + . . .
n 2 3 4
n=1

converge.

Esempio
Stabilire in base al criterio di Leibniz che la serie
+∞
X (−1)n+1
2n + 1
n=0
converge.
Scrivere una maggiorazione per il resto n -esimo e utilizzarla per
determinare un intero N tale che la somma parziale SN approssimi
la somma S a meno di 10−2 .
Stabilire se SN è una approssimazione per eccesso o per difetto di S .
Scrivere un intervallo al quale S appartiene.
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Osservazioni sulle ipotesi del criterio di Leibniz
Se le ipotesi bn ≥ 0 e bn+1 ≤ bn sono soddisfatte definitivamente,
ossia per n ≥ ν , si può ancora concludere che la serie di termine
(−1)n bn converge. Inoltre, la stima del resto è valida per n ≥ ν .

Se i termini bn non sono (definitivamente) positivi, oppure la


successione {bn } non è (definitivamente) decrescente, il criterio
non è applicabile e la serie va studiata con altri strumenti.

Se {bn } non è infinitesima, neppure {an } lo è (perché?) e quindi si


può concludere che la serie di termine an non converge.

Per provare la monotonia di {bn } non basta guardare i primi termini!


Possibili strategie:
• ricorrere alla definizione, cioè verificare che la disuguaglianza
bn+1 ≤ bn è vera (definitivamente), oppure
• applicare il test di monotonia a una funzione prolungamento di
{bn }. ↑ lo vedremo in seguito
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Convergenza assoluta

Si dice che la serie di termine an converge assolutamente se la serie


di termine |an | converge.

Osservazione
Per le serie a termini di segno costante la nozione di convergenza
assoluta coincide con quella di convergenza.

Teorema (Legame tra convergenza e convergenza assoluta)


Se la serie di termine |an | è convergente, anche la serie di termine
an lo è e si ha +∞ +∞
X X
disuguaglianza triangolare
an ≤ |an |


con infiniti addendi
n=0 n=0
Il viceversa non è vero, cioè esistono serie che convergono ma non
convergono assolutamente.
Esse si chiamano condizionalmente convergenti.
Dimostrazione . . .
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Esempi
Stabilire se le serie assegnate sono assolutamente convergenti,
condizionalmente convergenti, non convergenti.
+∞ +∞
X sin(n) X (−1)n−1
n3 + 1 n
n=1 n=1

Osservazione
Per studiare la assoluta convergenza della serie di termine an
possiamo applicare alla serie di termine |an | i criteri per le serie a
termini positivi (del confronto, già visto; del confronto asintotico e
dell’integrale, che vedremo).
Se, in base a questi criteri, la serie di termine |an | non converge,
la serie di termine an potrebbe convergere o meno; ciò va stabilito
caso per caso tramite opportune considerazioni.
In alcuni casi il carattere della serie può essere determinato tramite
il criterio del rapporto. Vedere pagina seguente . . .
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Teorema (Criterio del rapporto)
Sia an 6= 0 definitivamente e supponiamo che esista (finito o infinito)

|an+1 |
lim =: L.
n→+∞ |an |

Se L ∈ [0, 1), la serie di termine an converge assolutamente.


Se L ∈ (1, +∞) ∪ {+∞}, la serie di termine an non converge.

Dimostrazione . . .

Esempio
Studiare la convergenza delle serie
+∞ +∞
X (−2)n X (−3)n
3n + n 2n + n
n=1 n=1

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Osservazione
Il criterio del rapporto può ovviamente essere applicato anche alle serie
a termini positivi. In questo caso, le conclusioni diventano:
se L ∈ [0, 1), la serie di termine an converge;
se L ∈ (1, +∞) ∪ {+∞}, la serie di termine an diverge positivamente.

Esempio: studiare la convergenza delle serie


+∞ +∞
X 2n X 2n
en − n n2 + n
n=1 n=1

Osservazione (Caso di indecisione nel criterio del rapporto)


Se nel criterio del rapporto è L = 1, non si può concludere nulla sul
carattere della serie. X 1
Per esempio, per la serie armonica generalizzata si ha L = 1
np
indipendentemente da p ; tuttavia, per alcuni valori di p essa converge
e per altri diverge.
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Un criterio per determinare se una successione è infinitesima

Corollario del criterio del rapporto


Sia {an } una successione tale che an 6= 0 definitivamente. Se

|an+1 |
lim < 1,
n→+∞ |an |

allora la successione {an } è infinitesima.

Esempi (da ricordare)


Le seguenti successioni sono infinitesime:
n np o n an o n n! o
(p ∈ R, |a| > 1) (a ∈ R)
an n! nn
 p n n np o
n a (p ∈ R, |a| < 1) (p ∈ R)
n!
Risolviamo la forma di indecisione in sospeso di pagina 31 . . .
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