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DIREZIONE CENTRALE PER LA FORMAZIONE

DOTT. ING. STEFANO LUCIDI

COMANDO PROVINCIALE DEI VIGILI DEL FUOCO


FROSINONE
L’Incendio:
FASI DI SVILUPPO CARATTERISTICHE

• Schematicamente si possono distinguere


le seguenti 4 fasi caratteristiche
nell’evoluzione temporale di un incendio:
1. Ignizione;
2. Crescita;
3. Incendio pienamente sviluppato;
4. Decadimento.

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L’Incendio:
FASI DI SVILUPPO CARATTERISTICHE

Temperatura (°C)
1 2 3 4 Tempo
(min)

Fasi dell’incendio 1 – Innesco 2 – Crescita 3 – Pieno sviluppo 4 – Decadimento


(Propagazione) Estinzione

Comportamento Riscaldamento del Combustione Combustione Combustione


dell’incendio materiale combustibile controllata dal controllata dalla controllata dal
combustibile ventilazione combustibile

Comportamento umano Attività di prevenzione Azione primaria di Morte


spegnimento con
presidi antincendio;
esodo

Misure attive impegnate Rilevatori di fumo Rilevatori di fumo e Intervento VF


calore; impianti
sprinklers; intervento
VF; sistemi di controllo
del fumo

Misure passive Materiali classificati per Materiali classificati per Strutture resistenti al
impegnate reazione al fuoco reazione al fuoco fuoco; separazione
antincendio

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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• La partecipazione all’incendio del
combustibile solido dipende dalla
pezzatura (es: con un fiammifero brucio un
foglio di carta ma non il piano della
scrivania);
• La combustione avviene sempre in fase
gassosa attraverso il fenomeno della
pirolisi: Una sostanza solida
sufficientemente riscaldata libera vapori
combustibili;

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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• I prodotti di pirolisi combinati con
l’ossigeno bruciano con fiamma e liberano
calore che, investendo la superficie solida,
comportano l’accelerazione del fenomeno
di pirolisi;
• Il tempo di ignizione di una sostanza solida
dipende dal flusso termico che la investe e
e dalla temperatura che raggiunge la
superficie del solido esposta;

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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• La pirolisi è più veloce in corpi con bassa
inerzia termica:
[ 1
]
( ρ ⋅ c p ⋅ λ ) 2 kJ/(m 2 ⋅ s 0.5 ⋅ K
dove
kg
ρ è la densità del materiale in 3 ;
m
kJ
c p è il calore specifico in ;
kg ⋅ K
kW
λ è conduttività termica in
m⋅K

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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• La pirolisi è più veloce in corpi con bassa
inerzia termica:

• Poliuretano, inerzia termica pari a: 41;


• Legno di pino, inerzia termica pari a 500;

IL POLIURETANO BRUCIA “MEGLIO” DEL


LEGNO DI PINO;

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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• Si indica con tig il tempo, valutato in
secondi, di un materiale sul quale incide un
flusso radiante q (kW/mq) per raggiungere
la temperatura di ignizione Tig:

qc: flusso critico

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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• OSSERVAZIONE

In caso di innesco pilotato (fiamma


diretta che lambisce il combustibile) i
valori del tempo tig e del flusso
termico per raggiungere Tig
diminuiscono sensibilmente!

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L’Incendio:
1. L’INNESCO
Alcuni valori sperimentali (in aria):

Sostanza
Tig (K) qc (kW/mq)
Combustibile
Carta di
503 10
Giornale

Legno 493 10

Polietilene
613 15
(alta densità)

Polistirene 623 13

15
L’Incendio:
2. CRESCITA

• L’incendio cresce in funzione della


tipologia, massa, distribuzione spaziale del
combustibile;
• NON risente della ventilazione!
• La temperatura Media del locale è
relativamente bassa (diluzione con l’aria
fredda presente);
• Localmente, in prossimità della zona
interessata dalla combustione,
temperature elevate.

16
L’Incendio:
2. CRESCITA

In questa fase si ha:


• Riduzione visibilità a causa dei prodotti
della combustione (fumi);
• Produzione di gas tossici irritanti e
corrosivi;
• Aumento della velocità di combustione nel
tempo;
• Aumento della temperatura e della potenza
termica irradiata nell’ambiente.

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L’Incendio:
2. CRESCITA
La propagazione è l’intensità sono influenzati da:

• Superficie di ventilazione (rottura di vetri , finestre,


elementi di copertura);

• Proprietà termoisolanti dei muri e dei solai: più è isolato


minore calore viene dissipato all’ambiente circostante,
maggiore sarà la T raggiunta all’interno del locale;

• Caratteristiche di partecipazione al fuoco dei materiali di


arredo e di rivestimento (REAZIONE AL FUOCO DEI
MATERIALI), formazione di gocce incandescenti,
produzione di gas e fumi tossici;

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L’Incendio:
2. CRESCITA
OSS:
Una superficie vetrata avente spessore
di 3 mm si rompe a 340°C;

Una superficie vetrata avente spessore


di 6 mm si rompe a 450°C.

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L’Incendio:
3. PIENAMENTE SVILUPPATO
In questa fase tutti gli oggetti del locale
partecipano alla combustione in quanto
anche quelli più lontani raggiungono la Tig!

Il Flashover rappresenta la fase di transizione


fra un incendio in crescita ed un incendio
pienamente sviluppato;

In questa fase i gas caldi di combustione


hanno invaso tutto l’ambiente e si trovano
vicino al pavimento (IRRAGGIAMENTO);

20
L’Incendio:
3. PIENAMENTE SVILUPPATO
Lo sviluppo dell’incendio è
FORTEMENTE influenzato dalla
VENTILAZIONE!

OSS: se non vi è ventilazione


sufficiente il flashover potrebbe
non verificarsi (carenza di
comburente)

21
L’Incendio:
3. PIENAMENTE SVILUPPATO
Questa fase è caratterizzata da:
- Forte innalzamento della velocità
di combustione;
- Elevato rilascio di calore, T
elevatissime;
- Rilevante crescita di produzione
fumo e gas di combustione;

22
L’Incendio:
3. PIENAMENTE SVILUPPATO
La Temperatura del locale non è uniforme;
Il pavimento e le parti inferiori dei muri
raggiungono una temperatura inferiore alle
parti superiori delle pareti e, soprattutto,
del soffitto.
A causa del mescolamento dovuto alla forte
turbolenza del gas, la differenza di
temperatura non è elevata: in generale ci
si riferisce alla temperatura media dei
gas di combustione (SI POSSONO
RAGGIUNGERE 1000°C).

23
L’Incendio:
3. PIENAMENTE SVILUPPATO

24
25
L’Incendio:
4. DECADIMENTO
Dopo l’ignizione di tutti i materiali
combustibili, l’incendio tende a
rallentare;

Si ha il progressivo esaurimento di
combustibile;

Riduzione del flusso termico generato;

26
L’Incendio:
4. DECADIMENTO
In letteratura la fase di decadimento
inizia quando la Tmedia scende allo
80% del valore massimo raggiunto
nella fase 3.

Si ritiene conclusa quando la Tmedia


scende sotto i 200°C (si escludono
inneschi di eventuali materiali
combustibili);

27
L’Incendio:
4. DECADIMENTO

28
La potenza Termica
rilasciata da un incendio
Il rischio di incendio in un ambiente dipende
principalmente da:

- Temperatura massima;
- Portata massima di fumo e gas nocivi
che si liberano.

Queste grandezze dipendono dalla potenza


termica dell’incendio, indice della rapidità
con la quale viene rilasciata l’energia
termica sviluppata.

43
La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
L’incendio A e l’incendio B sviluppano la stessa
energia, l’area sottesa dalle rispettive curve
è la stessa:

L’incendio A è più severo dell’incendio B, in


quanto nell’unità di tempo rilascia il doppio
dell’energia!

44
La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”

La potenza termica totale rilasciata


nell’ambiente varia nel tempo
durante un incendio;

In letteratura anglosassone viene


indicata con l’acronimo RHR: Rate
of Heat Release.

45
La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
In un determinato istante, lo RHR è dato dal
prodotto della velocità di combustione mc
[kg/s] ed il potere calorifico H del
combustibile [kJ/kg]:

RHR(t)=mc(t)xH [kW/kg]
mc dipende dallo stato del combustibile e dalle
condizioni dell’ambiente di sviluppo
dell’incendio;
Valori tipici variano da frazioni di g/s ad alcuni
kg/s.

46
La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
Ordine di grandezza dello RHR:

La combustione di n. 3 fogli di poliuretano


espanso con:
ρ = 20 kg/m3;
A=50x50 cm;
S=6 cm;
RHRmax=50 kW;
Stesso valore della combustione di un cuscino;
Per un divano si arriva a 3100 kW.

47
La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”

Le curve RHR (t) hanno sempre una fase di


crescita ed una fase di decadimento con un
tratto superiore, nel quale la potenza
raggiunge il valore massimo e si mantiene
pressoché costante.

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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
RHR(t) [kW]

RHRmax

RHRF

49
78  RESISTENZA  AL  FUOCO  DELLE  C OSTRUZIQ , ­' 

Tab. 4.1  ­ Valori del tempo caratteristico della crescita quadratica e del massimo valo- III. si  raggiunge il massimo li ve llo di energi a te r· 
re del rilacio per unità di superficie per diverse tipologie di materiali combustibili con - mica  liberabile  naturalmente  dal  comb usa­
tenuti in specifiche attività IEe 1­1. 2  annesso El-
bile presente: quest a fa se può perdurare per 
Destinazione d'uso velocità f' (s) RHRlkW/m2 ) un certo periodo con  va lori costanti o ri d ur 
di crescita
si  ad  un solo istante dopo il  quale si  verifi 
Alloggio   media  300  250  il  suo  progressivo d ecremento. 
Os pedal e  (stan za)  media  300  250  L'espressione fornisc e  il massimo valore di r セ@
Albergo  (stanza)  med ia  300  250  nel  caso di  inc endi controllati dalla p rese m:a  セ@
Biblioteca   veloce  150  500  combustibile: 
Uffici o   medi a  300  250 
Classe di  sc uol a  medi a  300  250 
Centro  commerciale  veloce  150  250  essendo  A f il  valo re  della  superficie  del  pan ­
menw occu pa ta da combustibile e Rl­Il{,  il  m3­­
Teatro  (ci nem a)  veloce  150  500 
simo  valore d el  tasso d i rilascio  dell'energia  le! 
Trasporti  (spazio  pubblico)  lenta  600  250 
mica  per  unità  di  superficie.  L'Eurocod ict. 
ultra  rapida  75  EN1991 ­1­2  fornisce  alcuni  valori  del  m assi m 
valore  del  rilascio  termico  in  funzio ne  d  il
destinazione  d' uso  dei  locali  (ved i tabella  4.1 
1.   si  raggiungono  le  condizioni  di  fl ashover  e 
La seconda fas e  detta  "di plateau"  è  ca ratteru.­
tutw  il combustibile  improvvisamente  p ar­
zata  dal  massimo  valore  d i  RHR(t)  vincoLlto 
teci pa all'evolu zione dell' incen dio; 
dalle  condi zioni  di  ventilazione  o  dal  tipo  ci:
II.   si  raggiungono  le  condizioni  di  incendio 
combusùbile.  Tradi zio nalmeme  tale  fa s  51 
con trollaw dalla ventilazione:  il tass o di  rila­
ritjene conclusa quando si  è liberaw il 70°,.{, del · 
scio  dell 'energia  termi ca  non  può  crescere 
l'energia  termica  disponibile  nel  comp arti 
ulteriorm eme,  perché  esso  è  vincolato  dal ­
men to. 
l'afflusso  di  aria  per  la  combustio ne.  L'e­
La  terza  fase,  di  raffreddamenw,  è  ad  an cia 
spressione  [4 .5 ],  ricavata  dagli  studi  di 
mento linea re  con pendenza tale da garan tire  Id 
Kawagoe di cui  alla  relazione [4 .2J,  fornisce 
congruenza  col  bilancio  energetico  dell'inter0 
il  valore  massimo  della  funzio ne  RHR nel 
locale. 
Fig.  4.9  Modellazione  del­ caso  di  incendi d i m ateriale  cellulosico:  
la  curva RHR  in  caso di  fla­ La figura 4.9,  in scala,  illus tra l'andam en to  tipico 
shover.  RHR(t)m".,<n, = H "d( ' m' I',  [kWJ 5  [4.5]   della  fun zione  RHR(t)  nelle  quattro  evemualilà 

Canco di incendio Od pari


RHR  all'area sottesa dalle 4 curve Lege nda
a. Curva blu a lratto pieno: non si verifica il fla-
shover e l'incendio il controllalo dal combu-
stibile (RHR m" = RHR,).
b. Curva blu tratteggiata : si verifica il flash over
e l'incendio è  co ntrollato dal combustibile
(RHRco< = RHR J
c. Curva rossa a tratto pieno: come il punto a. ,
ma l'incendio è  con trollato dalla ventilazio-
ne (RHR"". = RHR, ).
d. Curva rossa tratteggiata: come il punto b.,
ma !'incendio è  controllato dalla ventilazio-
ne (RHR"", = RHR,) .

tempo

5  In  E N1 992 ­1­2  il coeff iciente  0 ,09  d elJ a  relazione  [42.1  è  sos titu ito  dal  prodorto  O,lO'm  dove  m  è  il fa [tore  di 
combu stione suggerito  per Lllegno  pari a 0,8 
La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
Dall’instante iniziale sino al flashover,
l’andamento dello RHR è di tipo quadratico;

La velocità di crescita raggiunge, in prossimità


del flashover, valori compresi fra 1 kW/s e
qualche decina di kW/s;

Il valore massimo RHRmax, può stimarsi con


una espressione che è indicata
nell’Eurocodice 1 – Allegato E – per
incendi controllati dalla superficie di
ventilazione:
50
La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”

RHR max = 0,10 ⋅ m ⋅ H ⋅ Av ⋅ h 0.5


eq
Dove:
m: fattore di partecipazione alla combustione
(stesso del DM 09/03/2007);
H: Potere Calorifico del materiale combustibile;
Av: Superficie complessiva delle aperture di
aerazione del locale;
heq: altezza equivalente (stessa definizione per il
calcolo del fattore di ventilazione).

51
La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
L’andamento temporale dello RHR sino al
flashover è di tipo quadratico, pertanto sino
al tempo tF si adotta la seguente
espressione:

RHR(t)=αt2

Relazione riportata nelle norme NFPA 72 ed


NFPA 92B, verificata sperimentalmente.

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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
Sono state introdotte, al fine di introdurre analisi
quantitative, quattro curve predefinite di
sviluppo, con tg tempo necessario affinché lo
RHR(tg) raggiunga 1000 kW:

1. Ultraveloce - tg=75 s;
2. Veloce - tg=150 s;
3. Medio - tg=300 s;
4. Lento - tg=600 s.

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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”

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