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L’Incendio:
FASI DI SVILUPPO CARATTERISTICHE
Temperatura (°C)
1 2 3 4 Tempo
(min)
Misure passive Materiali classificati per Materiali classificati per Strutture resistenti al
impegnate reazione al fuoco reazione al fuoco fuoco; separazione
antincendio
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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• La partecipazione all’incendio del
combustibile solido dipende dalla
pezzatura (es: con un fiammifero brucio un
foglio di carta ma non il piano della
scrivania);
• La combustione avviene sempre in fase
gassosa attraverso il fenomeno della
pirolisi: Una sostanza solida
sufficientemente riscaldata libera vapori
combustibili;
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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• I prodotti di pirolisi combinati con
l’ossigeno bruciano con fiamma e liberano
calore che, investendo la superficie solida,
comportano l’accelerazione del fenomeno
di pirolisi;
• Il tempo di ignizione di una sostanza solida
dipende dal flusso termico che la investe e
e dalla temperatura che raggiunge la
superficie del solido esposta;
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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• La pirolisi è più veloce in corpi con bassa
inerzia termica:
[ 1
]
( ρ ⋅ c p ⋅ λ ) 2 kJ/(m 2 ⋅ s 0.5 ⋅ K
dove
kg
ρ è la densità del materiale in 3 ;
m
kJ
c p è il calore specifico in ;
kg ⋅ K
kW
λ è conduttività termica in
m⋅K
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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• La pirolisi è più veloce in corpi con bassa
inerzia termica:
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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• Si indica con tig il tempo, valutato in
secondi, di un materiale sul quale incide un
flusso radiante q (kW/mq) per raggiungere
la temperatura di ignizione Tig:
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L’Incendio:
1. L’INNESCO
• OSSERVAZIONE
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L’Incendio:
1. L’INNESCO
Alcuni valori sperimentali (in aria):
Sostanza
Tig (K) qc (kW/mq)
Combustibile
Carta di
503 10
Giornale
Legno 493 10
Polietilene
613 15
(alta densità)
Polistirene 623 13
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L’Incendio:
2. CRESCITA
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L’Incendio:
2. CRESCITA
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L’Incendio:
2. CRESCITA
La propagazione è l’intensità sono influenzati da:
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L’Incendio:
2. CRESCITA
OSS:
Una superficie vetrata avente spessore
di 3 mm si rompe a 340°C;
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L’Incendio:
3. PIENAMENTE SVILUPPATO
In questa fase tutti gli oggetti del locale
partecipano alla combustione in quanto
anche quelli più lontani raggiungono la Tig!
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L’Incendio:
3. PIENAMENTE SVILUPPATO
Lo sviluppo dell’incendio è
FORTEMENTE influenzato dalla
VENTILAZIONE!
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L’Incendio:
3. PIENAMENTE SVILUPPATO
Questa fase è caratterizzata da:
- Forte innalzamento della velocità
di combustione;
- Elevato rilascio di calore, T
elevatissime;
- Rilevante crescita di produzione
fumo e gas di combustione;
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L’Incendio:
3. PIENAMENTE SVILUPPATO
La Temperatura del locale non è uniforme;
Il pavimento e le parti inferiori dei muri
raggiungono una temperatura inferiore alle
parti superiori delle pareti e, soprattutto,
del soffitto.
A causa del mescolamento dovuto alla forte
turbolenza del gas, la differenza di
temperatura non è elevata: in generale ci
si riferisce alla temperatura media dei
gas di combustione (SI POSSONO
RAGGIUNGERE 1000°C).
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L’Incendio:
3. PIENAMENTE SVILUPPATO
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L’Incendio:
4. DECADIMENTO
Dopo l’ignizione di tutti i materiali
combustibili, l’incendio tende a
rallentare;
Si ha il progressivo esaurimento di
combustibile;
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L’Incendio:
4. DECADIMENTO
In letteratura la fase di decadimento
inizia quando la Tmedia scende allo
80% del valore massimo raggiunto
nella fase 3.
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L’Incendio:
4. DECADIMENTO
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La potenza Termica
rilasciata da un incendio
Il rischio di incendio in un ambiente dipende
principalmente da:
- Temperatura massima;
- Portata massima di fumo e gas nocivi
che si liberano.
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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
L’incendio A e l’incendio B sviluppano la stessa
energia, l’area sottesa dalle rispettive curve
è la stessa:
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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
In un determinato istante, lo RHR è dato dal
prodotto della velocità di combustione mc
[kg/s] ed il potere calorifico H del
combustibile [kJ/kg]:
RHR(t)=mc(t)xH [kW/kg]
mc dipende dallo stato del combustibile e dalle
condizioni dell’ambiente di sviluppo
dell’incendio;
Valori tipici variano da frazioni di g/s ad alcuni
kg/s.
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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
Ordine di grandezza dello RHR:
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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
RHR(t) [kW]
RHRmax
RHRF
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78 RESISTENZA AL FUOCO DELLE C OSTRUZIQ , '
Tab. 4.1 Valori del tempo caratteristico della crescita quadratica e del massimo valo- III. si raggiunge il massimo li ve llo di energi a te r·
re del rilacio per unità di superficie per diverse tipologie di materiali combustibili con - mica liberabile naturalmente dal comb usa
tenuti in specifiche attività IEe 11. 2 annesso El-
bile presente: quest a fa se può perdurare per
Destinazione d'uso velocità f' (s) RHRlkW/m2 ) un certo periodo con va lori costanti o ri d ur
di crescita
si ad un solo istante dopo il quale si verifi
Alloggio media 300 250 il suo progressivo d ecremento.
Os pedal e (stan za) media 300 250 L'espressione fornisc e il massimo valore di r セ@
Albergo (stanza) med ia 300 250 nel caso di inc endi controllati dalla p rese m:a セ@
Biblioteca veloce 150 500 combustibile:
Uffici o medi a 300 250
Classe di sc uol a medi a 300 250
Centro commerciale veloce 150 250 essendo A f il valo re della superficie del pan
menw occu pa ta da combustibile e RlIl{, il m3
Teatro (ci nem a) veloce 150 500
simo valore d el tasso d i rilascio dell'energia le!
Trasporti (spazio pubblico) lenta 600 250
mica per unità di superficie. L'Eurocod ict.
ultra rapida 75 EN1991 12 fornisce alcuni valori del m assi m
valore del rilascio termico in funzio ne d il
destinazione d' uso dei locali (ved i tabella 4.1
1. si raggiungono le condizioni di fl ashover e
La seconda fas e detta "di plateau" è ca ratteru.
tutw il combustibile improvvisamente p ar
zata dal massimo valore d i RHR(t) vincoLlto
teci pa all'evolu zione dell' incen dio;
dalle condi zioni di ventilazione o dal tipo ci:
II. si raggiungono le condizioni di incendio
combusùbile. Tradi zio nalmeme tale fa s 51
con trollaw dalla ventilazione: il tass o di rila
ritjene conclusa quando si è liberaw il 70°,.{, del ·
scio dell 'energia termi ca non può crescere
l'energia termica disponibile nel comp arti
ulteriorm eme, perché esso è vincolato dal
men to.
l'afflusso di aria per la combustio ne. L'e
La terza fase, di raffreddamenw, è ad an cia
spressione [4 .5 ], ricavata dagli studi di
mento linea re con pendenza tale da garan tire Id
Kawagoe di cui alla relazione [4 .2J, fornisce
congruenza col bilancio energetico dell'inter0
il valore massimo della funzio ne RHR nel
locale.
Fig. 4.9 Modellazione del caso di incendi d i m ateriale cellulosico:
la curva RHR in caso di fla La figura 4.9, in scala, illus tra l'andam en to tipico
shover. RHR(t)m".,<n, = H "d( ' m' I', [kWJ 5 [4.5] della fun zione RHR(t) nelle quattro evemualilà
tempo
5 In E N1 992 12 il coeff iciente 0 ,09 d elJ a relazione [42.1 è sos titu ito dal prodorto O,lO'm dove m è il fa [tore di
combu stione suggerito per Lllegno pari a 0,8
La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
Dall’instante iniziale sino al flashover,
l’andamento dello RHR è di tipo quadratico;
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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
L’andamento temporale dello RHR sino al
flashover è di tipo quadratico, pertanto sino
al tempo tF si adotta la seguente
espressione:
RHR(t)=αt2
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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
Sono state introdotte, al fine di introdurre analisi
quantitative, quattro curve predefinite di
sviluppo, con tg tempo necessario affinché lo
RHR(tg) raggiunga 1000 kW:
1. Ultraveloce - tg=75 s;
2. Veloce - tg=150 s;
3. Medio - tg=300 s;
4. Lento - tg=600 s.
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La potenza Termica
rilasciata da un incendio lo “RHR”
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