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Ihor Lisikevicych 2
44804
Antonio Macaluso 234599
Davide Mammone 238435
Federico Schiavolini 2 36770
Laboratorio 1 - Oscilloscopio Digitale
Strumentazione
● Oscilloscopio digitale Rigol DS1054 (Banda passante: 50 MHz, frequenza di
campionamento 1 GSa/s,
Ri = 1 MΩ±1%, Ci 15 pF±3 pF
● Multimetro da banco HP Agilent 34401A
● Generatore di segnali Rigol DG1022.
Operazioni Preliminari
Nella prima fase del laboratorio ci siamo cimentati nel calcolo di ampiezza e frequenza di
un segnale sinusoidale, calcolandone l’incertezza di misura e la successiva compatibilità
delle misure ottenute con i due strumenti. Abbiamo regolato il generatore di segnali così
da ottenere un sinusoidale senza offset con picco-picco di 1V e frequenza 1 kHz.
Collegando via cavo coassiale l’uscita del generatore all’ingresso CH1 dell’oscilloscopio. Il
risultato ottenuto indica una Vpp di 1,03V
Misurazione del valore efficace
L’incertezza relativa alla misura picco-picco ha due componenti: la prima è data dallo
strumento e la seconda al posizionamento dei cursori da parte dell’operatore. δKv
Kv
rappresenta la DC gain accuracy dell’oscilloscopio. Abbiamo considerato un errore
relativo sul numero di divisioni pari a 1/5
δ V pp = V pp ( δKv
Kv +
δN div
N div ) = 1, 03 V (3% +
0,2
5,2 ) = 0, 071 V
Valore efficace e relativa incertezza assoluta vengono calcolati dal valore picco-picco Vpp
trovato, nel modo seguente:
V pp
V ef f = 2√2
= 0, 364 V
δV pp
δ V ef f = 2√2 = 0, 025 V
Misurazione di frequenza
Nel passo successivo ci dedichiamo alla misura del periodo del segnale con la sua
frequenza. Utilizzando i cursori e la formula per l’incertezza adoperata precedentemente
si ricavano i seguenti valori:
T = 10 −3 s ± 0, 04 * 10 −3 s
f = 1000 Hz ± 0, 04 Hz
Verifica con multimetro
Il prossimo passo dell’esperienza è quello di effettuare le misure con il multimetro
digitale, del valore efficare e della frequenza del segnale sinusoidale.
V ef f = 356, 33 ± 0, 03 mV
δ V ef f = 0, 0041 ÷ 100 * 0, 356 + 0, 0006 ÷ 100 * 1, 000V = 0.00003146V
f = 999, 934332Hz ± 0, 09998Hz
δ f = 0.01 ÷ 100 * 999.934 = 0.99998
Si può notare dalle misurazioni precedenti che le misure fatte con il multimetro si
avvicinano moltissimo alle misure effettuate con l’oscilloscopio.
Operazioni preliminari e misurazione del tempo di salita in condizioni di
adattamento di impedenza
Ci dedichiamo ora alla misurazione del tempo di salita del segnale ad onda quadra, con
ampiezza 1V e frequenza un KHz. Dopo aver connesso il generatore all’oscilloscopio,
aggiungiamo al cavo un resistore di valore 50Ω in parallelo con un connettore a T, così da
avere sul cavo un’impedenza di ingresso di 50Ω dall’oscilloscopio. Dopo aver regolato
opportunamente l’oscilloscopio così da visualizzare il fronte di salita del segnale, ci
serviamo del comando risetime per misurare il tempo di salita:
ts1 = 15, 20 ns
La misura del tempo di salita presenta tuttavia un effetto sistematico dovuto al tempo di
salita tso introdotto dall’oscilloscopio a causa della banda passante Bo. Tale tempo si
indica con:
0,35 0,35
ts0 = B = 50 M hz = 7ns
Tale effetto sistematico non è trascurabile se confrontato con Ts1 ma rientra comunque
nella situazione ts0 < ts1 in virtù della quale è possibile correggere l’effetto
dell’oscilloscopio al fine di ottenere il tempo di salita del segnale di ingresso tss:
tss =
√tsm 2 − tso 2 = √17, 80 2
− 7 2 = 16, 37 ns
Tempo di salita con generatore ad alta impedenza (uso della sonda compensata)
L’obiettivo della seconda parte del laboratorio è mostrare l’effetto del cavo sulla misura
del tempo di salita. Per fare ciò colleghiamo una resistenza di 1kΩ in serie al generatore di
segnale.
In tali condizioni subentra, oltre alla resistenza introdotta e alla capacità d’ingresso
dell’oscilloscopio, un nuovo effetto sistematico dato dal cavo coassiale che si comporta
come una capacità concentrata di valore 100pF/m. Posta in parallelo a quella di ingresso,
tale capacità crea un filtro passa-basso che riduce la banda passante del sistema di
misura.
Capacità totale (oscilloscopio + cavo) C tot = 13pF + 100pF = 113pF
Resistenza del generatore “modificato” Rg = 1kΩ + 10Ω = 1050Ω
1 1
Frequenza polo f p = 2π Rg Ctot =
* * 2π *1050*113*10 −12
= 1341, 38 kHz
Tempo di salita dovuto al polo tsp = 0, 35/f p = 260, 93 ns (una verifica sperimentale ci
ha fornito un valore del tempo di risalita pari a 248,0 ns, in figura)
Si deduce allora che il cavo introduce un’eccessiva incertezza per cui sostituiamo il cavo
coassiale con la sonda compensate, la quale mostra al generatore la sua capacità (10 volte
inferiore a quella del sistema cavo + oscilloscopio).
Dal manuale dello strumento
Input Capacitance
1X: 50 pF ± 20 pF
10X: 10PF ± 5 pF
10:1 or 1:1
Il valore nominale di capacità della sonda utilizzata è:
1 1
Cs = 10 pf + 100 pf
Di conseguenza dobbiamo calcolare il nuovo valore della frequenza del polo e tempo di
salita
1
fp = 2π *Rg *Ctot = 13.433M HZ
tsp = 0, 35/f p = 2.67 ns
Una nuova verifica sperimentale ci ha fornito un valore del tempo di risalita pari a 3,4 ns.
Operazioni preliminari e visualizzazione in assenza di aliasing
L’aliasing è la perdita di informazione di un segnale a causa di un campionamento
effettuato con frequenza di campionamento troppo bassa, che non rispetta per tanto il
teorema del campionamento. Per questa terza parte del laboratorio, abbiamo collegato
oscilloscopio digitale e generatore di segnali mediante un cavo coassiale e abbiamo
regolato il generatore di segnali in modo tale da ottenere sul display dell’oscilloscopio
una sinusoide con frequenza f = 100kHz e ampiezza 1V.
Regolato l’oscilloscopio in modo tale da visualizzare il segnale, calcoliamo la minima
frequenza di campionamento f c = 2f m = 200kHz
Osservando lo schermo dell’oscilloscopio, alla velocità di scansione impostata, la
frequenza di campionamento rimane quella di 1GHz, valore maggiore della frequenza di
campionamento minima appena calcolata(200KHz): ciò significa che il teorema del
campionamento è rispettato; è inoltre possibile calcolare il numero di campioni per
periodo che è pari a
campioni = f c * T segnale = 1GHz * 1/100KHz = 10000 campioni
Il prossimo passo era quello di andare ad aumentare l’intervallo temporale di ogni
divisione orizzontale del display, cioè diminuire la velocità di scansione, tanto che, per un
valore di 20 μs/div, si ha una frequenza di campionamento pari a 1MHz. ll segnale sotto è
visualizzato in modalità DOTS riducendo la profondità della memoria a 12 kSa
Siccome la frequenza è superiore alla frequenza minima di campionamento il segnale
visualizzato sembra diverso da quello in ingresso. Questo fatto può essere giustificato con
il fatto che l’occhio umano considera i punti vicini se sono adiacenti nello spazio, ma i
punti ottenuti devono essere considerati adiacenti temporalmente.Il teorema del
campionamento `e soddisfatto in quanto l’oscilloscopio acquisisce 10 punti per periodo,
ma l’immagine non rappresenta una sinusoide. In particolare si vedono delle righe poiché
la frequenza del segnale e quella di campionamento sono sincrone. Infatti modificando la
frequenza del segnale di ingresso e portandola a 100.1kHz il segnale che viene visualizzato
sullo schermo non apparirà come sovrapposizione di sinusoidi con diversa fase.
Se si riduce la velocità di scansione fino ad una frequenza di campionamento pari a
100kHz, si presenta il fenomeno dell’aliasing.
Il sottocampionamento porta ad avere una sinusoide 10 ms, di conseguenza si ha la
frequenza di 100Hz, che risulta essere la differenza delle due frequenze, quella di
campionamento e quella del segnale in ingresso. Quando riportiamo a 100 kHz la
frequenza di campionamento, frequenza della sinusoide in ingresso e quella di
campionamento diventano uguali, allora gli istanti di campionamento si avranno in punti
diversi dell’ascissa. Di conseguenza sullo schermo viene visualizzata una retta.
Laboratorio 2 - Generatori di funzione e filtri RC
Introduzione
L’obiettivo dell’esperienza è lo studio della risposta in frequenza di filtri RC (passa basso e
passa alto) tramite un oscilloscopio e un generatore di segnali. Sono state anche eseguite
azioni preliminari volte ad apprendere il funzionamento delle apparecchiature, quali
l’analisi dei limiti del generatore riguardo ampiezza, frequenza e natura dei possibili
segnali.
Strumentazione
● Oscilloscopio digitale Rigol DS1054 (Banda passante: 50 MHz, frequenza di
campionamento 1 GSa/s,
Ri = 1 MΩ±1%, Ci 15 pF±3 pF
● Multimetro da banco HP Agilent 34401A
● Generatore di segnali Rigol DG1022.
● Scheda con filtri RC premontati
Sistema generatore-cavo-oscilloscopio
Il generatore di segnali presenta una resistenza di 50Ω, il cavo BNC ha una capacità di
80pF/m, mentre l’oscilloscopio presenta una resistenza d’ingresso di 1MΩ e una capacità
di 15pF. Le due capacità sono collegate in parallelo tra loro, così come le due resistenze.
Uso del generatore di segnali
In base ai dati del manuale del generatore di segnali abbiamo ottenuto i valori massimi
per ciascun tipo di segnale:
Abbiamo, applicando diverse frequenze allo stesso segnale sinusoidale, verificato che
l’ampiezza picco-picco registrata dall’oscilloscopio varia sempre di quantità ridotte, e che
non esiste una frequenza oltre la quale tale ampiezza si riduce di un dB. Applicando
invece al segnale un offset di 0,2 V sull’oscilloscopio compare una componente continua,
che può venire tolta utilizzando l’accoppiamento di tipo AC, portando il segnale ad avere
media nulla.
Scheda con filtro RC
Il circuito equivalente del filtro passa basso nella scheda presenta due condensatori in
parallelo, ma in questo primo caso si inserisce solo il primo dei due, ottenendo una
capacità equivalente di valore Ceq = 10 nF.
Il valore di resistenza nominale è Rn=(1+-5%) K Ω , mentre la resistenza misurata con il
multimetro risulta essere Rm=(1,024737+-0.00122) K Ω , il risultato della misurazione è
compatibile con il valore nominale della resistenza. L’incertezza della misurazione è stata
calcolata utilizzando i valori riportati sul datasheet, con una taratura effettuata da più di
un anno e fondo scala 1 K Ω , sapendo che il multimetro utilizza quel fondo scala fino al
20% del valore.
δ Rm = ( 0.01
100 * 1, 02 +
0.001
100 * 1) KΩ
δ Rn = 0, 05 KΩ
ΔR = 0, 025 KΩ
La frequenza di taglio è calcolata come 1/(2PiRmC) = 15,916KHz, con una incertezza
relativa del 20%, calcolata come somma delle incertezze relative di Rm e C. Abbiamo
usato Rm e non Rn poichè l’incertezza relativa su Rm è minore.
Risposta nel dominio della frequenza di un filtro passa basso.
Le misure di ingresso e uscita eseguite alle diverse frequenze sono riportate di seguito:
f (Hz) Vin (V) Vout (V) Dphi (°) 20*log(Vout/Vin)
Risposta nel dominio della frequenza di un filtro passa alto.
Il filtro passa alto può essere rappresentato come segue, con valori di capacità e
resistenza pari a C=10 nF e R=1 kOhm; da questi dati si ricava una frequenza nominale di
taglio di 15,9 kHz. Seguono le misure effettuate con il filtro passa alto e il corrispondente
diagramma di Bode:
f (Hz) Vin (V) Vout (V) Dphi (°) 20*log(Vout/Vin)
Esercitazione 3 - Misurazione di Temperatura con Arduino Uno
Introduzione
In questa esperienza si vuole realizzare un termometro digitale usando un sensore
elettronico di temperatura (LM335) e una scheda Arduino (Arduino Uno). A questo scopo
viene progettato il circuito di condizionamento del sensore in modo tale da rendere il
dato presente all’uscita del sensore fruibile dal convertitore A/D. Ulteriore obiettivo è
quello di stimare l’incertezza relativa alla temperatura rilevata.
Strumentazione
Sensore LM335
Questo sensore legge la temperatura e in funzione ad essa produce una tensione in
uscita che verrà poi collegata all’arduino che a sua volta rende il dato (un numero binario
su 10 bit compreso tra 0 e 1023) disponibile al PC tramite USB.
Sensibilità nominale :10 mV/K
Campo di temperatura -40 ÷ 100 °C
Incertezza strumentale a temperatura ambiente (modello deterministico)T = ± 2 °C
Resistenza termica: 165 °C/W
Descrizione dell’esperienza
Il primo passo dell’esperienza è quello di riprodurre il circuito di condizionamento,
composto da una resistenza R1 collegata all’alimentazione e in serie con il sensore, il
quale è connesso a massa. Il circuito è inoltre collegato alla porta analogica dell’arduino,
come mostrato in figura:
La scelta del valore della resistenza R1 è legata al range di valori che la corrente Id può
assumere per funzionare correttamente (tra 0,4 e 20 mA):
La corrente I1 è quella che passa nella resistenza R1 ed è circa uguale a Id perché la
corrente data dall’alimentazione è trascurabile. Siccome la temperatura prevista sta nel
range 5:75 Celsius (278 - 348 Kelvin) si ricava che Vout può appartenere soltanto al range
2.78 : 3.48 V
Sostituendo nelle formule i valori di Id e Vout massimi e minimi si ricavano i valori di R1
massimi e minimi, ovvero circa 450 Ohm per il minimo e 3800 Ohm per il massimo;
la resistenza R1 che abbiamo posto nel circuito vale 2.2 KOhm perché è circa la metà del
range dei valori possibili.
A questo punto abbiamo riprodotto il circuito sulla breadboard e collegato quest’ultima
all’arduino, per iniziare a misurare la temperatura, come mostrato in foto:
Dout è il valore digitale che il convertitore interno ad Arduino manda al computer, ovvero
il rapporto tra la tensione misurata e la tensione di quantizzazione, che a sua volta è il
rapporto tra Vfr (pari alla tensione di alimentazione 5V) e 2^10, essendo 10 il numero di bit
su cui opera il convertitore. Infine, grazie alla funzione data dal sensore, si scrive Vout
come il prodotto tra sensibilità del sensore S e la temperatura misurata T.
Si ricava quindi la temperatura T in funzione del valore digitale Dout.
L’output generato da questa configurazione mostra valori di temperatura
eccessivamente elevati. Ciò è dovuto dall’errore relativo a questa configurazione: infatti
l’incertezza sulla temperatura si ricava secondo il modello deterministico utilizzando la
seguente formula:
Il primo e il terzo termine sono immutabili e corrispondono a circa 1 K, mentre il secondo,
essendo la massima tensione possibile corrispondente a un Dout di 662, è pari a circa 16.2
K.
Per per diminuire l’incertezza del sistema si inserisce un partitore di tensione che rende la
tensione V3, in ingresso al convertitore, pari a un quarto di Vout.
A questo punto abbiamo scritto il codice per leggere i dati inviati dal sensore. Il codice
utilizzato è il seguente:
Esercitazione 1 - Analisi di circuiti con Diodi
Introduzione:
L’esperienza di laboratorio si basa sullo studio dei circuiti con diodi, e prevede misure atte
al verificarne le caratteristiche sia statiche che dinamiche mediante i modelli teorici.
Strumenti utilizzati:
● Oscilloscopio Rigol modello DS1054 con frequenza massima di 50 MHz e sample
rate di 1 GSa/s
● Bread Board modello ZY-204
● Generatore di segnali modello Rigol DG1022
● Diodo 1N4148
● Diodo Zener 1N5228
● Alimentatore Rigol DP832 con tensione massima 240V
● Multimetro da banco HP Agilent 34401A
Procedimento
Caratteristiche statiche
In figura è rappresentato il circuito da analizzare.
Usando il multimetro siamo arrivati a calcolare la resistenza R : 9.957 kOhm.
La caratteristica statica Id del diodo 1N4148 richiesta è calcolata nella tabella sottostante.
Ve, [V] Vu, [V] Id (diodo 1N4148), [A] Vd, [V]
0 0 0 0
Grafico della caratteristica statica Id del diodo 1N4148. La transcaratteristica statica del
diodo Vu=f(Ve) ha l’andamento riportato nel grafico seguente:
La richiesta successiva prevede di sostituire il diodo 1N14148 con il diodo zener 1N5228.
Il circuito da analizzare è quello riportato sopra. La caratteristica statica Id del diodo zener
1N5228 richiesta è calcolata nella tabella sottostante.
Ve, [V] Vu, [V] Id (diodo zener 1N5228), [A] Vd, [V]
La tensione di soglia del diodo è calcolata come Vs = 0.611 V.
La tensione di Breakdown è pari a Vbr = -2.01 V.
Di seguito è riportato il grafico che rappresenta l’andamento di Vu=f(Ve):
Raddrizzatore a semplice semionda
In figura è mostrato il circuito da implementare. Una volta fatto, abbiamo eseguito le
misure del valore picco picco della tensione in uscita con l’oscilloscopio DS1054 variando
il valore della capacità C inserita e ottenendo i seguenti risultati :
Con C=10nF -> Vu picco picco = 4,64 V
L’andamento delle tensioni Ve e Vu è rappresentato sotto dove Ve è la forma d’onda
gialla, Vu quella blu. Sull’asse verticale del grafico è riportata la tensione (2 V / divisione)
mentre su quello orizzontale il tempo (500 µs / divisione). Le convenzioni per gli assi
saranno ripetute anche per i grafici successivi.
Con C=100nF -> Vu picco picco = 2,56 V
L’andamento delle tensioni Ve e Vu è rappresentato sotto dove Ve è la forma d’onda
gialla, Vu quella blu.
Con C=1µF -> Vu picco picco = 0,48 V
L’andamento delle tensioni Ve e Vu è rappresentato sotto dove Ve è la forma d’onda
gialla, Vu quella blu.
Il diodo è in regione di conduzione e filtra tutte le tensioni negative. Possiamo notare
come il comportamento varii a seconda della capacità del condensatore utilizzata nel
circuito : ad un aumento di questa corrisponde un tempo di scarica maggiore.
Questo si può verificare esaminando i grafici riportati sopra, per capacità elevate il tempo
di discesa della tensione d’uscita è maggiore. In particolare nel terzo grafico si nota che
dalla tensione di picco picco si perdono solo 480 mV (V picco picco corrispondente).
Rilevatore di Picco
In figura è raffigurato il circuito da implementare. Una volta fatto, grazie all’oscilloscopio
abbiamo ricavato la rappresentazione grafica sottostante di Ve e Vu.
Dopo la fase di carica del condensatore dovuta alla tensione positiva, dovrebbe seguire
una fase di scarica che però è bloccata a causa del diodo. Il condensatore mantiene la
tensione di picco dell’ingresso; quando la tensione di ingresso varia, la tensione sul
condensatore resta costante poiché la corrente di scarica del condensatore è bloccata dal
diodo che non è più in conduzione.
Circuito di protezione da scariche elettriche
Infine abbiamo implementato il circuito per la protezione da scariche elettriche
utilizzando due diodi 1N4148 come mostrato nella figura sottostante.
Segue la rappresentazione tramite l’oscilloscopio di Ve e Vu
La tensone di uscita Vu è stata calcolata come Vu,min = -560 mV e Vu,max = 640 mV.
Esercitazione 2 - Misure su Amplificatori
Introduzione
2. Resistenza equivalente in ingresso: l’intervallo di valori accettabili può essere
calcolato a partire dai valori nominali ed è pari a (9.5-10.5) kOhm, successivamente
applicando la formula del partitore di tensione al circuito soprastante (a Vs, R9, Ri),
si ottiene un di Ri pari a
Ri = 10, 48 kΩ
3. Resistenza equivalente in uscita: l’intervallo di valori accettabili può essere calcolato
a partire dai valori nominali ed è pari a (9.5-10.5) Ohm, successivamente per trovare
il valore della resistenza equivalente in uscita applichiamo il partitore di tensione a
Ru , R10 e Av *Vi nel circuito presentato sotto, otteniamo Ru pari a
Ru = 997Ω
Risposta in frequenza di amplificatore con celle RC esterne:
Il circuito viene modificato nel modo seguente: gli interruttori vengono commutati in
modo tale da connettere C10 e C5 in parallelo e C6 ed Ru in serie. Gli strumenti sono
collegati come per l’esperimento precedente.
La funzione di trasferimento è:
Av *Ri*(C5+C10)*s
H (s) = (1+s*Ri*(C5+C10))*(1+s*Ru*C6)
Gli zeri sono: z1=0 kHz;
Ci sono anche due poli: f1 ~ 1,2 kHz e f2 ~ 16 kHz;
Sotto sono riportati i calcoli di Av per frequenze dai 300 Hz fino a 1MHz:
Frequenza (Hz) Pulsazione |Av| (dB) da |Av| (dB) da |Av|
da misura (rad/s) calcolo misura
Amplificatore invertente
Si può notare l’inversione della fase, osservando la foto sopra: al picco positivo della
tensione Vin (funzione gialla) corrisponde un picco negativo di Vout (funzione blu);
Facendo i calcoli per Av si ha un valore pari a 9,84 mentre Ri è pari a 16,76 kOhm ( valore
nominale è pari 15kOhm +- 5%). Effettuando le misure per si che Rout è trascurabile
perchè inserendo un carico questa non cambia.
Esercitazione 3 - Amplificatori Operazionali con Reazione
Introduzione
Gli obiettivi di questa esercitazione sono: Analizzare il comportamento di amplificatori
operazionali (AO) reazionati , misurare i parametri di amplificatori realizzati con AO e
verificare alcune deviazioni rispetto a quanto prevedibile con il modello di AO ideale.
Strumenti utilizzati
● Generatore di segnali modello Rigol DG1022
● Oscilloscopio Rigol modello DS1054 con frequenza massima di 50 MHz e sample
rate di 1 GSa/s
● Alimentatore Rigol DP832 con tensione massima 240V
● Circuito premontato di modulo A3
Amplificatore non invertente
In figura è mostrata la rappresentazione circuitale dell’amplificatore non invertente.
Homework
Per un amplificatore di tensione vale la relazione
R1
V out = V in * (1 + R2 )
Aver trovato Vout in funzione di Vin ci permette di calcolare il guadagno
Av = V out/V in = 9, 33 V
Per trovare la resistenza in ingresso si applica la formula
Rin = Rid * (1 + (Ad * B ))
dove B ha un valore pari a
B = (R2 || Rid) / ((R || Rid) + R1)
ottenendo Rin = 2,12*10^10 Ohm.
La resistenza in uscita è invece data da
R0
Rout = R2
1+(Ad* R1+R2 )
da cui ottengo 4,66*10^(-3) Ohm.
Misure
Tensione di uscita
Vu=5,40 V con R5 inserita
Vu=5,40 V con R5 non inserita
Tensione di ingresso
Vi=0,47 V con R3 inserita
Vi=0,47 V con R3 non inserita
Dai due valori ricaviamo il guadagno Av =Vu/Vi = 11,49, che possiamo esprimere in decibel
con la formula Av(dB) = 20log10 (11,49) = 21,21 dB. Per calcolare la resistenza equivalente in
ingresso si sostituisce all’amplificatore il suo circuito equivalente, ottenendo il circuito
rappresentato nell’immagine sottostante.
Troviamo dunque che la tensione sulla resistenza che vogliamo calcolare corrisponde
numericamente alla tensione Vi misurata, ed è inoltre ottenuta con il partitore di
tensione tra Ri e R3. Si trova la relazione
Vi Ri
Vs = Ri+R3
ricavando Ri troviamo che
0,47V 1
Ri = 4, 7 kΩ * ( 0,5V ) * ( 1−(0,47/0,5) ) = 73633, 3Ω
In modo analogo si trova la resistenza equivalente in uscita:
in questo caso la tensione su R5, trovata anch’essa con un partitore, corrisponde alla
tensione Vu e consente di trovare la relazione
V u * (R5 + Ru) = Av * V i * R5
Si trova quindi
Ru = (1/5, 4 V ) * 2, 2 kΩ * (11, 49 * 0, 47 V − 5, 4 V ) = 0, 12Ω
Entrambe le resistenze hanno valori che soddisfano il modello atteso: Ri ha un valore
molto elevato (nell’ordine delle decine di migliaia di Ohm) mentre Ru è molto vicino a
zero.
Amplificatore invertente
Homework
Per l’amplificatore invertente in figura il guadagno Av è dato dal rapporto Vout/Vin, dove
Vout è ricavata come
V out = − ( R10
R9 ) * V in;
Av vale quindi circa -4,54.
La resistenza di ingresso si trova invece ponendo un generatore di tensione Vtest tra i
terminali J9 e J14 ed eseguendo il rapporto tra Vtest e la corrente Itest che scorre in R9 :
si ottiene quindi
Rin = R9 + ( R10 + Ro
1+Ad ) = 22000, 5 Ω
Allo stesso modo, con un generatore di corrente Itest tra J11 e J13 si trova Rout come
Rout = (R1 + R2 + Ro)/((R1 * (1 + Ad)) + R2 + R0) = 2, 8 mΩ
Misure
Vu = 980 mV
Vi = 140 mV
Il guadagno dell’amplificatore è dato da Av = Vu/Vi = 7.
Utilizzando l’oscilloscopio abbiamo verificato il comportamento prossimo all’idealità
dei due morsetti dell’amplificatore: entrambi infatti presentavano rispetto al terminale di
ground una tensione prossima a zero, di valore circa pari a 0,0018 V.
Abbiamo infine identificato il livello per cui si identifica distorsione nel segnale d’uscita
corrispondente a circa 4,1 V.
In figura il segnale di uscita Vu senza distorsione.
Nella figura sottostante invece troviamo il segnale di uscita Vd distorto in seguito
all’aumento dell’ampiezza.
Amplificatore differenziale
Homework
Per l’amplificatore differenziale vale la formula Vout = (R10/R9 )*(Vi -V2 ); a seconda delle
configurazioni la tensione V assume diversi valori, e pertanto cambia anche l’espressione
di Vout (Vi):
Configurazione V2 Vout Av