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Gianni Crovatto
 
IL FASCINO DELLE OMBR
 
Orologio solare verticale
 
 
1 - Perchè questo fascino
 In quest'epoca, dove l'elettronica fa da padrona, è anacronistico usare un orologio solare per conoscere l'ora, ma è strano come sia ancora affascinante osservare un'ombra che indica le ore segnate sul tracciato di un orologio solare. Forse il segreto di questo fascino sta nel percepire non solo l'ombra sul tracciato ma anche "il Sole nel Cielo", le stagioni, gli equinozi, i solstizi e, in certi orologi solari, anche l'orbita ellittica che percorre la Terra attorno al Sole. Un orologio tradizionale  pur segnando anche i mesi, non ha questo fascino e tanto meno ci parla dell'orbita ellittica della Terra perchè segna solo il tempo medio. Osservare l'ombra di uno gnomone su un tracciato è come
 percepire nella sua globalità un ciclo planetario
. I nostri antenati percepivano i vari momenti della giornata osservando il sole e penso che anche col cielo coperto fossero in grado di immaginare la sua posizione. Questa sensibilità "planetaria" può rivivere anche oggi nell'uomo moderno; non a caso un filosofo austriaco, già novant'anni or sono, consigliava di osservare il Sole e la Luna per poter intuire la loro posizione in caso di cielo coperto. Una variante a questo suo consiglio può essere quella di osservare un orologio solare e cogliere il movimento della Terra non solo per quel giorno ma per tutto l'anno. Infatti un orologio solare completo
indica, in un modo tutto particolare, il movimento del nostro pianeta per un anno intero
. Si può persino avere un'idea della posizione del sole durante alcune ore notturne. L'orologio solare ha perso la sua importanza con l'avvento degli orologi meccanici, ma è nata anche la necessità di regolare questi ultimi, ovviamente riferendosi al mezzogiorno solare. E' per questo scopo che sono state costruite le grandi meridiane (in particolare nelle cattedrali). Quanto più grande è la meridiana, tanto più preciso è il riferimento del mezzogiorno. In seguito, con il  perfezionamento del cannocchiale, la correzione veniva fatta tramite gli osservatori astronomici. Infatti anche i più sofisticati orologi elettronici venivano "rifasati" una volta all'anno con misurazioni astronomiche. Oggi con l'avvento dell'orologio atomico non serve più questa rifasatura annuale, ma le grandi meridiane, col loro fascino, vivono ancora nelle cattedrali: Firenze 1468 S. Maria del Fiore 90 m* Costantinopoli 1437 S. Sofia 50 m* Bologna 1653 S. Petronio 27 m* Parigi 1743 S. Sulpice 26 m* * altezza foro gnomonico Milano 1786 Duomo 24 m*
(descrizione a fine pagina)
 Catania 1830 Monast. Benedett. 22 m* Roma 1702 S. Maria degli Angeli 20 m*
Fig. 1
 
- La cattedrale di S. Maria del Fiore in  Firenze ospita la più grande meridiana del mondo. Il foro gnomonico è posto a 90 metri di altezza, nella cupola del Brunelleschi. A causa della posizione molto elevata del foro questa meridiana funziona solo durante il periodo del  solstizio estivo.
 
 
Agli albori della fotografia l'obiettivo era composto da una sola lente ancora alquanto inperfetta. Infatti quando si voleva ottenere una foto precisa si sostituiva la lente con una piastrina metallica avente al centro un piccolo foro detto "
foro stenopeico
" (il diametro era di 2 o 3 decimi di millimetro). L'inconveniente di questo sistema era il lungo tempo di posa che arrivava anche a un'ora e se si ingrandiva il foro, per far passare più luce, la foto non risultava più nitida. Le meridiane nelle cattedrali, sfruttando il principio suddetto, proiettano l'immagine del disco solare su una linea posta sul pavimento tramite un foro in una parete o in una cupola. Il disco solare appare un po' sfuocato ma ben visibile anche per merito della scarsa illuminazione delle cattedrali; si  possono persino notare le macchie solari quando queste sono molto estese. La precisione di questo sistema è dovuta alla ragguardevole distanza del "
foro gnomonico
" dal piano dove è tracciata la linea detta "
linea meridiana
". Quando il disco solare è centrato su questa linea è il mezzogiorno vero del luogo.
2 - Meridiane e orologi solari
 I nostri antenati vivevano in simbiosi con la natura e percepivano i vari momenti del giorno istintivamente, senza il bisogno di riferimenti orari. Sentivano la magia del sorgere del Sole, del tramonto e anche del mezzogiorno, ma quest'ultimo è meno scandito rispetto ai primi due momenti magici e forse per questo motivo è nata la necessità di un segno che indichi quando il Sole culmina nel cielo. Perciò è ragionevole pensare che i primi orologi solari segnassero solo il mezzogiorno. Più avanti si è sentito la necessità di ulteriori riferimenti orari e così è nato il vero e proprio orologio solare. Bisogna qui accennare che, agli albori della cronometria, le esigenze erano così diverse dalle attuali che si suddivideva il giorno con intervalli irregolari, oppure si faceva partire il conteggio delle ore in modi diversi. Questi sono i sistemi più usati dall'uomo:
temporario:
 suddivide in 12 ore il periodo che va dal sorgere del sole al tramontare, perciò la durata delle ore varia continuamente col variare delle stagioni. Questa suddivisione viene anche chiamata planetaria, giudaica o canonica.
babilonese:
 suddivide il giorno in 24 ore uguali a partire dal sorgere del Sole.
italico:
 suddivide il giorno in 24 ore uguali a partire dal tramonto.
civile o astronomico:
 suddivide il giorno in 24 ore uguali a partire dalla mezzanotte. Questo sistema è detto anche "francese". Il termine "meridiana" indica quel tipo di orologio solare che segna solo il mezzogiorno, ovvero segnala quando il Sole è sopra il meridiano locale (di questo parleremo più avanti). Tuttavia la maggior parte delle persone si esprime così: quella meridiana segna le 4 del pomeriggio. Forse il vocabolo "meridiana" è più misterioso o affascinante del vocabolo "orologio", ma è più corretto dire che quell'orologio solare segna le 4 del pomeriggio. La meridiana più semplice, per le nostre latitudini, consiste in un segno rettilineo detto "
linea meridiana
", che va da Nord a Sud, tracciato su un piano orizzontale e un palo verticale, detto "
gnomone o stilo
", posto all'estremo Sud del segno stesso. Quando l'ombra del palo cade sul segno rettilineo, il Sole si trova al culmine ed è il mezzogiorno solare vero. Se tracciamo ulteriori segni nel modo opportuno, trasformiamo questa meridiana in orologio solare come mostra la seguente figura:

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