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COME PROGETTARE UNA CUCINA,

GUIDA TECNICA PER IL PROGETTISTA

Quando parliamo di Come progettare una cucina occorre necessariamente fare una premessa
lessicale, che può apparire scontata dato il target che ci segue, ma che non è mai inopportuna.

In genere, parlando di cucina, ci riferiamo indifferentemente all’ambiente della casa (e non solo della
casa) in cui si preparano e cuociono i cibi; o anche al complesso di impianti e mobili con cui tale
ambiente è arredato; o infine all’attività stessa del cucinare (si parla sovente di cucina regionale, etnica,
di questa o quella nazione, o ancora vegana, vegetariana, ecc.).

In questa guida tecnica con il termine cucina ci riferiremo sempre all’ambiente cucina, uno
degli ambienti più ‘tecnici’ della casa, ed alle sue variabili compositive.

Vedremo tutto questo ed altro, accompagnati da schemi di riferimento, piante in formato DWG e modelli
3D in formato EDF, tutti da poter scaricare liberamente; la guida sarà completata anche da un catalogo
di oggetti 3D, da poter scaricare ed utilizzare nella progettazione.

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Una buona progettazione della cucina deve partire dalla considerazione degli spazi a disposizione,
dalle esigenze di chi dovrà viverla, dalle misure minime dei mobili che comporranno questo vano, dalle
distanze degli spazi minimi ergonomici e dal rispetto di tutte le altre indicazioni normative.

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Indice
 1 Come progettare una cucina, le norme di riferimento
 2 Tipologie compositive
 3 Come progettare una cucina, lo studio ergonomico
o 3.1 Distante minime da rispettare
o 3.2 Altri elementi importanti
 4 Come progettare una cucina, impianto elettrico
 5 Come progettare una cucina, impianto idrico
 6 Libreria oggetti BIM
 7 Come progettare una cucina con un software BIM

Come progettare una cucina, le norme di riferimento


Due le norme di riferimento principali nella progettazione di una cucina residenziale:

 CEI 64/08 – norma relativa alle prescrizioni di progettazione per impianti elettrici
 dm 5/07/1975 – per le altezze minime ed i requisiti igienico-sanitari principali dei locali
d’abitazione
Per le indicazioni relative alla progettazione dell’impianto elettrico e alla norma CEI, ecco un
interessante ed utile ‘Guida impianto elettrico per civile abitazione‘ prodotta dalla redazione di Biblus-
net e liberamente scaricabile.

Tipologie compositive
Iniziamo questo nostro percorso alla progettazione di una cucina trattando anzitutto delle tipologie
compositive.

Pur nella considerazione che non sempre è possibile intervenire sulla conformazione architettonica
dell’ambiente cucina, va considerato che le variabili compositive sono comunque molteplici, e
permettono di trovare sempre la soluzione più adatta dal punto di vista estetico e funzionale.

Ecco perché per ogni tipologia compositiva va valutata/progettata la componente estetica,


architettonica, idraulica, elettrica.

Volendo classificarle, possiamo distinguere:

 cucina in linea, efficiente soluzione per ambienti lunghi e stretti, in cui gli elementi
d’arredo vengono disposti tutti lungo un’unica parete, consentendo un risparmio di spazio nella
parte centrale

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 cucina in linea doppia, generalmente utilizzata in presenza di ambienti allungati, ma
sufficientemente larghi da permettere di ottimizzare gli spazi e ottenere piani di lavoro su due pareti
opposte

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 cucina a C, consente di ottimizzare gli spostamenti all’interno dello spazio delimitato dai piani
di lavoro. Gli elementi d’arredo sono disposti lungo 3 lati, formando una ‟C”. Frequentemente si
preferisce separare l’ambiente cucina dalla zona pranzo per mezzo di una porta scorrevole.

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 cucina con isola, formata da una parte distaccata dagli altri elementi richiede spazi molto ampi
e particolare cura tecnica per la progettazione soprattutto se il lavello e/o il piano cottura sono situati
nell’isola. Necessita di un progetto estremamente particolareggiato sia dell’impianto elettrico, sia
dell’impianto idraulico. E’ una tipologia molto utilizzata nelle abitazioni contemporanee.

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 cucina con penisola, in cui è prevista una parte sporgente, utilizzabile come piano di lavoro,
come piano cottura, come zona per lavello o come piano provvisto di un bancone colazione. La
penisola costituisce una comoda unità aggiuntiva che articola lo spazio della cucina.

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 cucina ad angolo, in cui gli elementi d’arredo vengono disposti lungo due pareti adiacenti,
creando uno spazio centrale utile per il passaggio ad altro ambiente o per l’inserimento di un tavolo.
Lavello, ornelli, frigorifero devono essere situati piuttosto vicini, in modo da ridurre le distanze
e rendere più agevole lo svolgimento delle funzioni.

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Come progettare una cucina, lo studio ergonomico
Oltre a soluzioni architettoniche ed estetiche particolarmente accattivanti, in un ambiente domestico
come quello della cucina è sicuramente di fondamentale importanza concentrarsi su due aspetti:

 la scelta della tipologia e delle dimensioni degli elementi di arredo


 l’analisi dei percorsi.

La cucina infatti non è soltanto uno spazio abitativo ma soprattutto un posto di lavoro in cui la giusta
definizione delle modalità e delle altezze operative è tanto importante quanto la giusta organizzazione
degli spazi utili.

Ecco perché la cucina è sicuramente tra le aree della casa in cui è più necessario uno studio
ergonomico che possa garantire una facilità e comodità dei movimenti.
Il primo punto da prendere in esame è la disposizione della cucina, in modo particolare di piano
cottura, lavello e frigorifero.

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Generalmente questi tre elementi sono disposti descrivendo un triangolo, per poter garantire una
fluidità dei movimenti. Per una perfetta distribuzione ergonomica, la somma dei tre lati di questo
triangolo non dovrebbe superare i 650 cm.

Tuttavia a seconda dello spazio a disposizione non sempre è possibile sviluppare un triangolo, in quel
caso è importante intervallare gli elementi con un piano lavoro.

Poi occorre considerare l’altezza dei pensili della cucina e la profondità delle basi.

Tradizionalmente, la profondità delle basi è di 60 cm, tuttavia nel corso del tempo le esigenze sono
cambiante ed esistono basi a profondità differenti. L’altezza ideale per collocare i pensili è a 54 cm dal
piano lavoro, tuttavia aumentando la profondità delle basi è importante abbassare l’altezza dei pensili
per permettere movimenti agevoli e facili.
Infine per quanto riguarda la posizione di tavoli e sedie, è importante ricordare che la distanza minima
fra tavolo e parete dev’essere di 120 cm per permettere a una persona di passare agevolmente. Se
vogliamo invece collocare il tavolo vicino a un mobile, per consentire a una persona di aprire le ante è
bene che la distanza fra mobile e tavolo sia di 135 cm.

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Distante minime da rispettare
Le misure minime da tenere in considerazione per la progettazione di un ambiente cucina sono:

minime consigliate

profondità del piano di lavoro profondità del piano di lavoro 60 cm 65 cm

altezza da terra del piano di lavoro 85 cm 90 cm

distanza tra il piano di lavoro e i pensili 50 cm 55 cm

profondità dei pensili 35 cm 35 cm

distanza tra il piano di lavoro e la cappa 65 cm 65 cm

distanza tra il frigo e la parete 5 cm 20 cm

Altri elementi importanti


Altri elementi assolutamente da non trascurare.

Quanto previsto dal dm del 1975 per le finestre, e cioè che finestre apribili devono avere larghezza
minima di 1/8 rispetto all’area del pavimento. Inoltre la finestra va posta, quando al di sotto è
presente un piano di lavoro, ad una distanza da terra pari ‘all’altezza del piano di lavoro + l’alzatina + 3
cm’.

Inoltre è utile evitare che il rivestimento sul piano cottura interessi tutta la parete, per evitare barriere
alla traspirabilità e anche per questione economiche. Invece è buona pratica, sul piano cottura, rivestire
fino alla base della cappa.

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Come progettare una cucina, impianto elettrico
Dell’impianto elettrico in cucina è possibile fare le proprie scelte solo a grandi linee, in quanto è
necessario rispettare le indicazioni dettate dalla norma.

Le prese a muro necessarie per l’utilizzo di elettrodomestici come frigorifero, forno, congelatore ecc., ad
esempio, devono essere poste a 30 cm da terra, mentre ulteriori prese e tutti gli interruttori si devono
collocare a 110 centimetri da terra, quindi comodi a usare, risultando posizionati sopra al top. Va però
rispettata almeno una distanza di 60 cm sia dal lavello e sia dai fornelli.

Per quanto riguarda il posizionamento dei punti presa, precisiamo che devono essere utilizzati quelli di
genere standard e altri di tipologia Schuko, adatti per apparecchi caratterizzati da alta potenza (16
ampere), e ne deve essere installato un numero tale da poter dare la necessaria alimentazione ad ogni
elettrodomestico/apparecchio previsto.

Da considerare poi che, in caso di guasto ad un elettrodomestico, potrebbe essere necessario


interrompere la corrente ad uno solo di essi. Per questo motivo, quando non è possibile staccare con
facilità la presa di alcuni elettrodomestici (forno, frigorifero) è consigliabile installare un interruttore
bipolare dal quale si può staccare l’alimentazione dell’elettrodomestico senza dover interrompere
l’intera linea.

Per un livello 1 (o livello base, nei livelli prestazionali secondo la CEI 64-8) sono consigliati:

 5 punti presa (di cui 2 devono essere posti in corrispondenza del piano di lavoro)
 1 punto luce.

solitamente così disposti

 1 o 2 prese nei pressi della porta


 i restanti sopra il piano di lavoro vicino gli elettrodomestici (piano cottura, frigo, lavastoviglie)
e vicino i piccoli elettrodomestici (fornetto, macchinetta del caffè).

Il progetto dell’illuminazione della cucina viene spesso trascurato. La disposizione delle lampade invece
è molto importante e va studiata non solo come elemento funzionale, ma anche come elemento

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estetico ed emozionale: si può infatti ottenere un ambiente caldo e familiare attraverso un giusto
rapporto di luci ed ombre.

Un locale troppo radioso appiattisce le forme ed elimina ogni suggestione e troppi contrasti di luce
affaticano la vista.

È opportuno perciò utilizzare più sorgenti luminose per sottolineare particolari che creano atmosfera e
nello stesso tempo utilizzare una luce diffusa per non stancare gli occhi. Anche i colori delle luci sono
importanti. I neon che emettono raggi freddi sono eccitanti e fastidiosi. È preferibile utilizzare led a
luce calda.

Come progettare una cucina, impianto idrico


Per quanto riguarda l’impianto idrico, le mandate dell’acqua calda e fredda sono posizionate a 45 cm
da terra, mentre lo scarico è a 30 cm di altezza.

La posizione ideale per collocare il lavello è quella in cui tali condotti si trovino in mezzeria rispetto alla
sua base.

L’allacciamento del gas si trova a 45 cm da terra e anche in questo caso la posizione ideale per il piano
cottura è quando si trova nella sua mezzeria.

Se però la sua posizione è diversa da quella ideale, si possono utilizzare delle tubazioni per
raggiungerlo, la cui lunghezza massima varia a seconda del materiale con cui sono realizzate:

 150 cm per tubi flessibili in gomma


 200 cm per tubi flessibili in acciaio
 nessuna limitazione per tubi rigidi in rame.

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In sintesi:

Ecco alcune cose che non bisogna dimenticare sul progetto delle cucine residenziali:

 individuare lo spazio utile per l’inserimento degli elementi di arredo


 individuare la tipologia di cucina che meglio si adatta allo spazio che si ha a disposizione
 fare riferimento almeno alle dimensioni minime degli elementi di arredo, nella fattispecie di:
 profondità del piano di lavoro 60 cm
 altezza da terra del piano di lavoro 85 cm
 distanza tra il piano di lavoro e i pensili 50 cm
 profondità dei pensili 35 cm
 distanza tra il piano di lavoro e la cappa 65 cm
 distanza tra il frigo e la parete 5 cm
 tenere in considerazione l’apertura minima della finestra pari ad 1/8 rispetto all’area della
cucina
 tenere in considerazione delle indicazioni presenti all’interno della CEI 64/08 rispetto al
numero dei punti presa e dei punti luce, cioè:
 numero punti presa 5 (di cui 2 sul piano di lavoro)
 numero punti luce 1

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