Sei sulla pagina 1di 9

Svolgimento

Analisi economica comparativa di impianti di potenza


Per effettuare una comparazione economica degli impianti di potenza in esame occorre valutare i costi
totali annui di ognuna delle tecnologie considerate, in modo tale da poter calcolare i rispettivi costi
specifici dell’energia (LCOE). Questi costi saranno riferiti a 1kWh di energia prodotta.

I costi totali annui sono dati dalla somma dei costi fissi annui, indipendenti dalle ore equivalenti di
funzionamento e dai costi variabili, che sono invece proporzionali alle ore di funzionamento
dell’impianto.

𝐶𝑡𝑜𝑡 = 𝐶𝑓𝑖𝑠𝑠𝑜 + 𝑐𝑣𝑎𝑟 ∗ ℎ𝑒𝑞 = [ ]
𝑘𝑊𝑦

I costi fissi sono composti dai costi d’investimento necessari per l’impianto moltiplicati per il Carrying
Charge Fraction (CCF), cioè il fattore che appresenta l'incidenza dell'impegno di capitale sul costo
dell'elettricità prodotta, funzione della vita utile dell’impianto e degli interessi applicati. Inoltre, nei
costi di investimento è inserita una maggiorazione del 3% al fine di tenere conto anche dei costi
dell’acquisto del terreno su cui sorge l’impianto e delle spese per assicurazioni (rispettivamente
stimate con in misura del 2% e 1% dei costi di investimento). Il solare è escluso dal computo per
quanto riguarda la parte dell’acquisizione del terreno, soggetta ad altri calcoli, ma permane la quota
legata alle spese assicurative (+1% ai costi di investimento)

Ai costi d’investimento maggiorati ed annualizzati va aggiunta una quota di costi data dalla
manutenzione dell’impianto.


𝐶𝑓𝑖𝑠𝑠𝑜 = 𝐶𝑖𝑛𝑣 ∗ (1 + %𝑡𝑒𝑟𝑟𝑒𝑛𝑜+𝑎𝑠𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 ) ∗ 𝐶𝐶𝐹 + 𝑂&𝑀𝑓𝑖𝑥 = [ ]
𝑘𝑊𝑦

Il costo variabile specifico, 𝑐𝑣𝑎𝑟 , è composto dal costo del combustibile, dai costi variabili di
funzionamento e manutenzione (forniti dal testo in €/MWh), dalle esternalità e dagli incentivi.

𝑐𝑐𝑜𝑚𝑏𝑢𝑠𝑡𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒 €
𝑐𝑣𝑎𝑟 = + 𝑐𝑣𝑎𝑟,𝑂&𝑀 − 𝑐𝑖𝑛𝑐 + 𝑐𝑒𝑥𝑡 = [ ]
ƞ𝑒𝑙,𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑘𝑊ℎ

Come evidente, il costo del combustibile viene calcolato rispetto al rendimento elettrico corretto del
rispettivo impianto per rapportare il costo del combustibile rispetto alla potenza elettrica prodotta.
Per fare ciò, i rendimenti elettrici nominali vanno anzitutto aggiustati (verso il basso) con un fattore
che tenga conto delle perdite legate allo sporcamento e al funzionamento a carichi parziali delle
turbine presenti nell’impianto. Per i cicli combinati, che presentano entrambe le turbine, si
contabilizzano entrambe le perdite, dacché la trasmissione di calore avviene “in serie”, dal ciclo a gas
verso quello a vapore.

Sono ora valutate le grandezze necessarie a determinare i costi totali per ogni tipologia di impianto:

 Solare termodinamico
essendo un impianto rinnovabile non presenta il costo del combustibile poiché sfrutta energia solare.
Il costo d’investimento è composto da tre voci:

3
 il costo del ciclo di potenza;
 il costo dei pannelli solari;
 il costo di acquisto del terreno necessario.

𝐶𝑖𝑛𝑣,𝑇𝐷𝑁 = 𝐶𝑖𝑛𝑣,𝑃𝐵 + 𝐶𝑖𝑛𝑣,𝑒𝑙𝑖𝑜 + 𝐶𝑖𝑛𝑣,𝑡𝑒𝑟𝑟𝑒𝑛𝑜

Il costo di investimento dei pannelli è fornito rispetto all’area dello specchio necessaria per produrre
la potenza desiderata. L’area necessaria a produrre un kW elettrico è dunque calcolata in modo da
poter ricavare il costo di investimento rispetto al kW elettrico. Anche il costo del terreno è funzione
dell’area necessaria al parco solare. Per calcolare quest’ultima si moltiplica l’area degli specchi
necessari a produrre un kW per il fattore d’ombra (considerato pari a 5).

𝐴𝑒𝑙𝑖𝑜 ∗ 𝐼𝑛 ∗ ƞ𝑃𝐵 = 𝑃𝑒𝑙 == 1𝑘𝑊

𝐼𝑛 è la radiazione solare, ƞ𝑃𝐵 è il rendimento del ciclo di potenza. In questo modo si calcola l’area di
eliostati necessaria.

𝑚2 € €
𝐶𝑖𝑛𝑣,𝑒𝑙𝑖𝑜 = 𝐴𝑒𝑙𝑖𝑜 ∗ 400 2 =
𝑘𝑊 𝑚 𝑘𝑊

𝑚2 € €
𝐶𝑖𝑛𝑣,𝑡𝑒𝑟𝑟𝑒𝑛𝑜 = 𝐹𝑂 ∗ 𝐴𝑒𝑙𝑖𝑜 ∗5 2 =
𝑘𝑊 𝑚 𝑘𝑊

 Eolico
come per l’impianto solare, anche per l’eolico si avrà un costo del combustibile nullo, in quanto
l’impianto sfrutta l’energia del vento.

L’analisi è effettuata per due diversi casi (per cui valgono i medesimi calcoli), uno considerante una
velocità del vento pari a 8 m/s e uno con velocità di 15 m/s.

È sin da ora ragionevole supporre che l’area spazzata, e quindi anche il costo d’investimento, saranno
maggiori per il caso con velocità del vento pari a 8 m/s a parità di potenza prodotta.

1 3
1
∗ 𝜌𝑎𝑟𝑖𝑎 ∗ 𝐴𝑝𝑎𝑙𝑎 ∗ 𝑣𝑣𝑒𝑛𝑡𝑜 ∗ƞ∗ = 1𝑘𝑊
2 1000

𝑚2 € €
𝐶𝑖𝑛𝑣,𝑒𝑜𝑙𝑖𝑐𝑜 = 𝐴𝑝𝑎𝑙𝑎 ∗ 850 2 =
𝑘𝑊 𝑚 𝑘𝑊

Per tutte le altre tecnologie i costi d’investimento sono già forniti, e sarà quindi sufficiente limitarsi
ad analizzare i diversi costi variabili specifici 𝑐𝑣𝑎𝑟 [€/kWh], ricordando che i costi variabili specifici
inerenti alla manutenzione sono già forniti per ogni tecnologia.

4
 Idroelettrico
I costi variabili specifici in questo caso sono legati solamente dal costo dell’elettricità che occorre
acquistare dalla rete nazionale nel momento in cui non si ha in funzione la turbina, e si è invece in
fase di pompaggio.

1
𝑐𝑣𝑎𝑟 = 𝑐𝑒𝑙𝑒𝑡𝑡𝑟𝑖𝑐𝑖𝑡à ∗
ƞ𝑒𝑙,𝑐𝑜𝑟𝑟𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜

 Nucleare
Il costo del combustibile è fornito dal testo rispetto al GJ prodotto e quindi bisogna solamente
convertirlo rispetto al kWh prodotto.

€ 1 𝑘𝑊𝑡ℎ 1 𝐺𝐽𝑡ℎ 𝑀𝐽𝑡ℎ 1 𝑀𝑊𝑡ℎ


𝑐𝑣𝑎𝑟 = 𝑐𝑓𝑢𝑒𝑙 [ ]∗ [ ]∗ [ ] ∗ 3600 [ ]∗ [ ]
𝐺𝐽𝑡ℎ ƞ𝑒𝑙,𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑘𝑊𝑒𝑙 1000 𝑀𝐽𝑡ℎ 𝑀𝑊𝑡ℎ 1000 𝑘𝑊𝑡ℎ

 Impianti a carbone
Sono forniti i costi del carbone come materia prima e per il suo trasporto in $/tonn; partendo da essi
si ricava:

$ 1 € 1 𝑘𝑔 1 𝑡𝑜𝑛𝑛 𝑀𝐽
𝑐𝑣𝑎𝑟 = (𝑐𝑐𝑎𝑟𝑏𝑜𝑛𝑒 + 𝑐𝑡𝑟𝑎𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜) ∗ ∗ ∗ 3 ∗ 3,6
𝑡𝑜𝑛𝑛 1,2 $ 𝑃𝐶𝐼 𝑀𝐽 10 𝑘𝑔 𝑘𝑊ℎ

 Impianti a gas naturale


Come nel caso delle centrali a carbone occorre convertire il costo del gas naturale rispetto al kWh
prodotto:

€ 𝑆𝑚𝑐 1 𝑘𝑔 𝑀𝐽
𝑐𝑣𝑎𝑟 = 𝑐𝐺𝑁 [ ] ∗ 𝑣∗ [ ]∗ [ ] ∗ 3,6[ ]
𝑆𝑚𝑐 𝑘𝑔 𝑃𝐶𝐼 𝑀𝐽 𝑘𝑊ℎ

Dove 𝑣 ∗ è il volume massico in condizioni standard (288,15 K, 101325 Pa), calcolato come il rapporto
tra volume molare standard e massa molare del gas naturale.

Sia per il carbone che per il gas naturale il potere calorifero e la massa molare vengono sono calcolati
come segue:
𝑁

𝑀𝑀 = ∑ 𝑥𝑖 ∗ 𝑀𝑀𝑖
𝑖

𝑃𝐶𝐼 = ∑ 𝑦𝑖 ∗ 𝑃𝐶𝐼𝑖
𝑖

Dove N rappresenta i componenti del carbone e del gas naturale.

 Ciclo cogenerativo
Nel caso di ciclo cogenerativo è sottratto il costo del gas naturale termico che normalmente sarebbe
ƞ𝑡ℎ 1
prodotto da un boiler, e che invece è prodotto tramite cogenerazione. Il termine ƞ𝑡ℎ,𝑟𝑖𝑓
∗ƞ
𝑒𝑙
rappresenta la quantità di gas naturale che è necessario impiegare usare nel boiler.

5
1 ƞ𝑡ℎ 1
𝑐𝑣𝑎𝑟,𝑐𝑜𝑔 = 𝑐𝐺𝑁,𝑒𝑙 ∗ − 𝑐𝐺𝑁,𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑐𝑜 ∗ ∗
ƞ𝑒𝑙,𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 ƞ𝑡ℎ,𝑟𝑖𝑓 ƞ𝑒𝑙

Una volta ricavati i costi totali di produzione per ogni tipologia di impianto è interessante calcolare
anche i costi specifici ed analizzare graficamente i risultati fin qui ottenuti al fine di comparare le
tecnologie di produzione di potenza considerate, al netto degli incentivi e delle esternalità.

Il seguente grafico riporta i costi dell’energia prodotta in €/kWanno al variare delle ore annue di
funzionamento:

LCOE
[€/kWh]
0,0687
0,0726
0,0659
0,1083
0,0972
0,0944
0,0668
0,0443
0,0632
0,0450
0,1363
0,3566
0,0577

Grafico richiesta A: Curve di costo annuale specifico totale, al netto di incentivi per produzione di energia
rinnovabile e costi per esternalità.

Nel grafico risultano distinguibili, per ogni impianto, due tipologie di contributi ai costi totali:
 una quota fissa, corrispondente ai costi di investimento annualizzati, presente anche quando
l’impianto è inutilizzato (cioè al tempo t=0h);
 una quota variabile in misura linearmente proporzionale alle ore di funzionamento equivalente,
dipendente dai costi del combustibile e dai costi operativi, responsabile, quindi, della pendenza della
retta di costo.

Negli impianti ad energia rinnovabile, per via dell’assenza di combustibile, la maggiore componente
di spesa è determinata dai costi fissi, che dipendono strettamente dall’intensità della risorsa presente.
Ad esempio, gli impianti eolici con velocità media del vento di 15m/s (condizione piuttosto rara)
presentano costi specifici di investimento simili a quelli alle tecnologie a combustibili fossili, mentre
se la velocità del vento si riduce a 8m/s otteniamo un impianto che produce energia a costi
decisamente fuori mercato. Un discorso simile può essere fatto per gli impianti nucleari (PWR), i quali,
per via del basso costo del combustibile utilizzato, presentano costi di investimento molto alti ma
bassi costi variabili.

6
Gli impianti a gas naturale, presentano in genere costi di investimento inferiori rispetto agli impianti
a carbone, ma è importante notare come il prezzo specifico del carbone sia minore rispetto a quello
del gas naturale. Per determinare dove stia la convenienza economica tra due tecnologie occorre
osservare l’andamento delle rette di costo; la retta sottostante rappresenta un costo specifico
inferiore, mentre se le due rette si incrociano la convenienza economica dipenderà dalle ore di
funzionamento.

Si è ricavato il costo specifico dell’energia (LCOE), che indica il costo dell’energia del rispettivo
impianto tenendo conto sia dei costi fissi che di quelli variabili. Viene calcolato dividendo i costi totali
per il numero di ore di funzionamento, ed è un parametro di fondamentale importanza in ambito
energetico perché, oltre a permettere di identificare quali sono le tecnologie che assicurano una
maggiore convenienza economica, aiuta a determinare quali tecnologie soddisfino la generazione di
base e quali la generazione di picco.

Gli impianti a costo specifico basso e ad alta disponibilità sono quelli utilizzati per la generazione di
base; si noti come gli impianti a carbone siano quelli che soddisfano al meglio i requisiti. Le tecnologie
a polverino di carbone lavorano al massimo numero di ore di funzionamento, sia perché per via
dell’alto costo di investimento iniziale non sarebbe conveniente farle funzionare per brevi periodi, sia
perché l’avviamento richiede molto tempo. Analoghe considerazioni possono essere fatte per gli
impianti PWR, che non trovano mercato nella produzione di picco ma risultano essere una valida
alternativa per la generazione di base, poiché lavorando al massimo numero di ore di funzionamento
disponibili gli costi di investimento verrebbero assorbiti. Tra le tecnologie fruibili per la produzione di
base occorre inserire il parco eolico con vento a 15 m/s, che però richiede condizioni territoriali rare
e specifiche, e il ciclo cogenerativo a gas naturale. Tutte le altre tecnologie a gas naturale non trovano
mercato per la generazione di base in quanto non competitive economicamente con quelle a carbone,
ma sono le più utilizzate per la generazione di picco in quanto presentano un costo iniziale ridotto e
tempi di avviamento più rapidi.

Tuttavia, è sempre importante rammentare che i cambiamenti di prezzo dei combustibili possono
modificare significativamente le considerazioni appena apportate; ad esempio, una riduzione del
costo del gas naturale potrebbe rendere più competitivi gli impianti a gas rispetto a quelli a carbone
per la generazione di base. Per valutare per quale costo del gas naturale si abbia una effettiva
convenienza in questi termini, è stato effettuato un confronto su due livelli:
 confronto tra due impianti di produzione di potenza tradizionali: ADGT vs PCSC+FGD;
 confronto tra due impianti utilizzanti la miglior tecnologia attualmente disponibile (BAT = best
available technology): NGCC vs USC+FGD.

Considerando come base di comparazione un prezzo del gas naturale pari a 0,3 €/Smc (utilizzato sin
qui come riferimento), dall’analisi emerge che, per la generazione di base, l’impianto NGCC
risulterebbe più conveniente rispetto a USC+FGD nel caso in cui il gas naturale costasse 0,186€/Smc
(-38%), mentre la tecnologia ADTG risulterebbe più conveniente rispetto a PCSC+FGD solo nel caso in
cui il gas naturale costasse 0,110€/Smc (-63%). Si ha ragione di pensare che stravolgimenti così drastici
nei prezzi dei combustibili possano difficilmente aver luogo e che, di conseguenza, il carbone sia
destinato a rimanere per lungo tempo una risorsa commercialmente valida per la generazione di
energia di base.

Per la produzione di picco, dove comunque le rinnovabili trovano più spazio, sono preferite le
tecnologie a gas naturale perché richiedono un investimento minore e non dipendono così

7
rigidamente dalle condizioni ambientali. Analizzando i dati relativi all’impianto a pannelli solari si può
calcolare per quale costo degli specchi solari la soluzione rinnovabile possa risultare competitiva con
i cicli combinati. Il confronto è operato considerando le più efficienti tecnologie disponibili per gas e
a carbone, ovvero NGCC e USC+FGD.

Considerando come base di comparazione un costo dei pannelli di 400 €/mq (utilizzato sin qui come
riferimento) dall’analisi emerge che, per la generazione di picco, l’impianto a pannelli solari
risulterebbe più conveniente rispetto a NGCC nel caso in cui il costo del campo specchi fosse inferiore
a 100,2 €/mq (-75%), mentre risulterebbe più conveniente rispetto a USC+FGD solo nel caso in cui il
costo del campo specchi fosse inferiore a 11,5 €/mq (-97%). È evidente che il solo mercato
difficilmente potrà provvedere, almeno nel breve periodo, a rendere possibile una riduzione dei costi
così massiccia.

Incidenza degli Incentivi sul costo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili

Giunti questo punto, per dissertare concretamente sulle potenzialità economiche delle risorse
rinnovabili, occorre considerare il tema degli incentivi.

Il testo fornisce i certificati verdi (CV) descriventi gli sgravi legalmente ottenibili per l’esercizio di
impianti rinnovabili per i primi 15 anni della loro vita utile. Poiché la vita utile degli impianti risulta
essere maggiore di 15 anni, è necessario calcolare dei certificati equivalenti (CE), che consentano di
valutare il contributo degli incentivi lungo l’intera vita utile degli impianti. La formula per il calcolo del
CE è la seguente:
15 𝑉𝑖𝑡𝑎𝑈𝑡𝑖𝑙𝑒
(1 + 𝑖)𝑡 (1 + 𝑖)𝑡
∑ 𝐶𝑉 ∗ = ∑ 𝐶𝐸 ∗
(1 + 𝑎)𝑡 (1 + 𝑎)𝑡
𝑡=1 𝑡=1

Dove “i” è il tasso di inflazione, pari al 2% annuo, ed “a” è il tasso di attualizzazione, pari al 9% annuo.
Considerando dei CV a 15 anni pari a 100€/MWh, si ottengono dei CE di 77,87€/MWh per l’eolico e di
73,02€/MWh per il solare. La diversità dei valori ottenuti deriva dalla differente vita utile degli
impianti, (25 anni per l’eolico e 30 anni per il solare).

Sfruttando gli incentivi appare evidente come l’utilizzo delle risorse rinnovabili acquisti notevole
capacità competitiva; le rette del grafico, ovvero l’andamento dei costi variabili, hanno addirittura
pendenze negative. In particolare, il costo specifico del parco eolico a 15 m/s risulta pari a -0,0202
€/kWh; questo significa che, grazie agli incentivi, l’impianto riesce a rientrare completamente degli
investimenti e addirittura ad ottenere un guadagno. Il parco eolico a 8m/s, invece, presenta ancora
un costo specifico troppo elevato per competere, mentre il solare termodinamico grazie agli incentivi
diventa una alternativa molto valida per la produzione di picco.

I risultati dell’applicazione degli incentivi sono rappresentati nel grafico seguente:

8
LCOE
[€/kWh]
0,0687
0,0726
0,0659
0,1083
0,0972
0,0944
0,0668
0,0443
0,0632
0,0450
0,0633
0,2788
-0,0202

Grafico richiesta D: Curve di costo annuale specifico totale, considerando gli incentivi per la produzione di
energia rinnovabile e al netto dei costi per esternalità.

Incidenza dei costi associati alle esternalità

Un ultimo passaggio atto a conferire attendibilità all’analisi economica consiste nel considerare anche
i costi legati alle esternalità, ovvero le penalizzazioni, in termini di incremento di costi variabili,
proporzionali alle emissioni di inquinanti rilasciati in ambiente.

E anzitutto necessario riportare i principali inquinanti alla medesima unità di misura [€/kWh]:

 NOx
sono fornite dal testo le emissioni delle centrali a combustibili fossili in mg/Nmc, a quale percentuale
di ossigeno bisogna fare riferimento e il costo delle emissioni in €/kg. Per le esternalità si esegue il
seguente calcolo:

𝑚𝑔 𝑁𝑚𝑐𝑔𝑐 𝑠𝑒𝑐𝑐𝑜,𝑦%𝑂2 1 𝑘𝑔 € €
𝐶𝑁𝑂𝑋 = ∗ ∗ 6 ∗ =
𝑁𝑚𝑐 𝑘𝑊ℎ, 𝑒𝑙 10 𝑚𝑔 𝑘𝑔 𝑘𝑊ℎ, 𝑒𝑙

Per la centrale IGCC invece è fornita l’emissione in g/GJ, quindi il calcolo sarà diverso:

𝑘𝑔 𝑀𝐽 𝑔 1 𝐺𝐽 1 𝑘𝑔 € €
𝐶𝑁𝑂𝑥,𝐼𝐺𝐶𝐶 = ∗ ∗ ∗ 3 ∗ 3 ∗ =
𝑘𝑊ℎ, 𝑒𝑙 𝑘𝑔 𝐺𝐽 10 𝑀𝐽 10 𝑔 𝑘𝑔 𝑘𝑊ℎ, 𝑒𝑙

9
 Particolato (PM)
Sono forniti i dati relativi alle emissioni in mg/Nmc, la percentuale di ossigeno e il costo al kg
dell’inquinante. Il particolato è emesso soltanto dalle centrali a carbone, e non da quelle a gas
naturale, ed il calcolo è identico a quello effettuato per NOx.

Per quanto riguarda SOx e CO2 sono disponibili soltanto i costi al kg degli inquinanti, mentre non sono
fornite le emissioni, che sono però calcolabili a partire dall’analisi dei fumi, utilizzando un kg di
combustibile come base di calcolo. In questo modo risulta possibile calcolare le kmol di inquinante
emesse rispetto ai kg di combustibile nel caso di centrale a carbone e a gas naturale.

 SOx
Le emissioni riguardano solamente le centrali a carbone, mentre quelle a gas naturale non emettono
nessun inquinante di questo tipo. Viene anche indicato un coefficiente di abbattimento dato dalla
presenza di un sistema di rimozione FGD. Le esternalità vengono calcolate nel seguente modo:

𝑘𝑚𝑜𝑙𝑆𝑂𝑥 𝑘𝑔𝑆𝑂𝑋 𝑘𝑔𝑐𝑜𝑚𝑏 € €


𝐶𝑆𝑂𝑥 = ∗ 𝑀𝑀 ∗ ∗ (1 − Ɛ𝑎𝑏𝑏 ) ∗ =
𝑘𝑔𝑐𝑜𝑚𝑏 𝑘𝑚𝑜𝑙𝑆𝑂𝑥 𝑘𝑊ℎ, 𝑒𝑙 𝑘𝑔 𝑘𝑊ℎ_𝑒𝑙

Dove il consumo di combustibile rispetto al kWh elettrico prodotto risulta essere:

𝑀𝐽 1 𝑘𝑔 1 𝑘𝑊ℎ, 𝑡ℎ 𝑘𝑔𝑐𝑜𝑚𝑏
𝑐𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑜 = 3,6 ∗ ∗ =
𝑘𝑊ℎ, 𝑡ℎ 𝑃𝐶𝐼 𝑀𝐽 ƞ, 𝑒𝑙 𝑘𝑊ℎ, 𝑒𝑙 𝑘𝑊ℎ, 𝑒𝑙

Ovviamente il consumo dipende dal tipo di combustibile e dal rendimento elettrico dell’impianto e
quindi sarà diverso per ogni tecnologia.

 CO2
Il principio da seguire è analogo a quello applicato con SOx, con la differenza che non sono presenti
sistemi di rimozione ed anche le centrali a gas naturale partecipano alle emissioni.

𝑘𝑚𝑜𝑙𝐶𝑂2 𝑘𝑔𝐶𝑂2 𝑘𝑔𝑐𝑜𝑚𝑏 € €


𝐶𝐶𝑂2 = ∗ 𝑀𝑀 ∗ ∗ =
𝑘𝑔𝑐𝑜𝑚𝑏 𝑘𝑚𝑜𝑙𝐶𝑂2 𝑘𝑊ℎ, 𝑒𝑙 𝑘𝑔 𝑘𝑊ℎ𝑒𝑙

 Combustibile Nucleare
I costi di smaltimento sono già espressi in €/kWh.

Il seguente grafico riporta i costi specifici dell’energia prodotta al variare delle ore annue di
funzionamento, tenendo conto sia degli incentivi che delle esternalità:

10
LCOE
[€/kWh]
0,0687
0,0756
0,0728
0,1203
0,1078
0,1045
0,0764
0,0640
0,0798
0,0624
0,0633
0,2788
-0,0202

Grafico richiesta E: Curve di costo annuale specifico totale, considerando gli incentivi per la produzione di
energia rinnovabile e i costi per esternalità.

Gli impianti maggiormente penalizzati dai costi per esternalità sono quelli alimentati a carbone
poiché, nonostante la presenza dei sistemi di rimozione, emettono comunque molti più inquinanti
rispetto alle tecnologie a gas. I costi specifici ricalcolati con questo approccio mostrano come il ciclo
combinato a gas naturale (NGCC) risulti competitivo con le centrali a carbone per la produzione di
energia di base. La soluzione proposta dagli impianti idroelettrici si mostra parimenti conveniente per
la produzione di energia di base, tuttavia il suo sviluppo ha già raggiunto una situazione di stallo, e
l’installazione di nuovi impianti è fortemente vincolata a requisiti ambientali stringenti.

È interessante analizzare l’eventualità di introdurre una carbon-tax per rendere il costo dell’energia
prodotta da NGCC competitivo rispetto all’energia prodotta grazie ad impianti a carbone. L’NGCC
risulta già più conveniente dell’IGCC, e una comparativa restituirebbe dunque in un valore di carbon-
tax negativo. Dall’analisi effettuata sulle altre tecnologie emerge che, per la generazione di base,
l’impianto NGCC risulterebbe più conveniente rispetto a PCSC+FGD nel caso si imponesse una carbon-
tax di 16,03€/tonCO2 mentre risulterebbe più conveniente rispetto a USC+FGD solo con una carbon-
tax pari a 23,09€/tonCO2.

11

Potrebbero piacerti anche