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Schede e segnalazioni bibliografiche 431

quella costantinopolitana. J. Ryder (Leo of Chal- stenere la fede della corte imperiale. Nondime-
cedon: Conflicting Ecclesiastical Models in the By- no, l’azione del monachesimo in relazione al po-
zantine Eleventh Century, pp. 169-180) si soffer- tere dell’imperatore e al mondo secolare non è
ma sull’opposizione di Leone di Calcedonia al- esente da tensioni. G. R. Parpulov (The Rise of
l’imperatore Alessio I Comneno, che voleva ap- Devotional Imagery in Eleventh-Century Byzan-
propriarsi dei tesori della Chiesa per finanziare le tium, pp. 231-247), in un contributo corredato di
campagne militari negli anni 1081-1091. Nell’A- riproduzioni fotografiche, offre un’affascinante
lessiade Leone di Calcedonia pare istigato contro disamina dell’arte devozionale bizantina nell’XI
l’imperatore da personaggi influenti. Il giudizio sec. P. sottolinea come gli artisti fossero relativa-
di Anna ha influenzato le narrazioni storiche suc- mente liberi nell’elaborazione delle immagini,
cessive, ove Leone viene presentato come il cam- poiché chi le commissionava di norma non dava
pione della chiesa contro l’imperatore, disposto a indicazioni sulla realizzazione. Interessante l’ana-
pagare per la sua resistenza con l’esilio. R. evi- lisi delle tipologie di icone più diffuse nell’XI
denzia bene come tale contrapposizione non na- sec., con un focus sulla scena della crocifissione.
scesse solo da motivazioni religiose, bensì fosse Chiude il volume un completo indice dei nomi e
funzionale a sostenere i diritti ecclesiastici da un dei concetti notevoli (pp. 248-252). [Sonia Fran-
punto di vista prima di tutto politico. P. Franko- cisetti Brolin]
pan (Re-interpreting the Role of the Family in
Comnenian Byzantium: Where Blood is not
Thicker than Water, pp. 181-196) analizza la de- Christopher Lillington-Martin, Elodie Turquois
scrizione della famiglia imperiale in età comnena, (eds.), Procopius of Caesarea: Literary and Histor-
prendendo in esame le narrazioni di Anna Com- ical Interpretations, London-New York, Rout-
nena e di Giovanni Zonara: esse riflettono imma- ledge, 2018, pp. 300. [ISBN 9781472-66044]
gini antitetiche di Alessio Comneno, al punto che Dopo anni di scarsa attenzione da parte della
secondo alcuni l’Epitome dello Zonara costitui- comunità scientifica, nell’ultimo ventennio stia-
rebbe un correttivo dell’Alessiade. Mentre Anna mo vivendo una stagione di nuova fioritura degli
Comnena presenta il concetto di genos in manie- studi su Procopio di Cesarea, che si traduce in
ra positiva, Giovanni, nel sottolineare le relazioni nuove traduzioni filologiche e letterariamente ag-
dell’imperatore con il suo gruppo familiare, met- giornate delle sue opere (la revisione critica con
terebbe in evidenza la venalità e la brama di ric- nuova introduzione della Storia Segreta operata
chezze dei Comneni. F. afferma la necessità di da P. Sarris, London 2007; la nuova traduzione
una lettura più attenta dell’Alessiade, troppo dei Libri delle Guerre operata da A. Kaldellis, In-
spesso considerata solo in termini propagandisti- dianapolis-Cambridge 2014; le due traduzioni
ci. del De aedificiis, rispettivamente in francese, di
La quarta parte si apre con il lavoro di D. Kraus- D. Roques, Alessandria 2001, e in italiano, di C.
müller (From Competition to Conformity: Saints’ Dell’Osso, Città del Vaticano 2018) e in una serie
Lives, Typika, and the Byzantine Monastic Dis- di convegni e seminari internazionali, che hanno
course of the Eleventh Century, pp. 199-215), che messo a fuoco problemi specifici. A partire dal-
riflette sull’alto grado di conformismo rilevabile l’ormai celeberrimo convegno su De aedificiis : le
nelle Vite dei santi e nei typika di XI sec., special- texte de Procope et les réalités (London 1998, con
mente costantinopolitani: i protagonisti dei rac- atti pubblicati in «Antiquitè Tardive» 8, 2000),
conti agiografici, al di là di alcune peculiarità, so- che rimane ancor oggi il punto di riferimento
no descritti con le stesse caratteristiche e i mede- principale per l’inquadramento storico e critico
simi stilemi; le regole di numerosi monasteri si di quell’opera, fino ad arrivare ai due seminari
assomigliano notevolmente. Tale tendenza prose- più recenti (Reinventing Procopius: New Read-
gue anche nel XII sec., e potrebbe riflettere la ings on Late Antique Historiography, Oxford
presenza di qualche forma di controllo o l’azione 2014; e The Late Mediterranean Society Accord-
di una spinta uniformatrice da parte dell’autorità ing to Procopius of Caesarea, Mainz 2014) da cui
centrale. B. Crostini (Eleventh-Century Monasti- nasce il bel volume curato da L.-M. e T.
cism between Politics and Spirituality, pp. 216- Pur usciti a distanza di oltre quindici anni l’uno
230) analizza la figura del monaco nelle fonti, sia dall’altro, i due volumi – quello scaturito dal
testuali sia iconografiche, per fare emergere la convegno londinese e quello uscito dai seminari
funzione sociale del monachesimo e i suoi risvolti di Oxford e Mainz – si integrano perfettamente,
pratici, come l’ospitalità, e politici, ad es. nel so- giacché nel secondo non compare nessun contri-
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buto specificamente dedicato al De aedificiis, da specialisti riconosciuti. Il libro si apre e si


mentre sono i Libri delle Guerre a ricoprire il chiude con i saggi magistrali dei due studiosi che
ruolo del protagonista. probabilmente più degli altri hanno contribuito
In una frase molto felice della loro breve ma den- in questi due decenni alla nuova stagione proco-
sa introduzione, i due curatori sottolineano come piana cui si accennava all’inizio. Av. Cameron fir-
– al di là di ogni ovvio e specifico interesse per gli ma il contributo di apertura (Writing about Pro-
studiosi della tarda antichità e a valle di ogni di- copius Then and Now), che è facile preconizzare
scussione filogico-critica sulla “attendibilità” dei diventerà un classico nelle liste di lettura per gli
singoli passi delle diverse opere – la nostra cono- studenti di bizantinistica, perché traccia un filo
scenza dell’età di Giustinano sarebbe assai più rosso dell’interesse su Procopio a partire dalla
povera senza Procopio. È una espressione che pubblicazione del fondamentale volume di C. del
trovo molto felice perché rende contemporanea- 1985; A. Kaldellis si è invece assunto la responsa-
mente ragione della dimensione quantitativa delle bilità di provare a guardare in avanti, tracciando
informazioni che Procopio ci fornisce, ma anche nel suo Epilogue una shortlist di temi che saranno
della loro dimensione qualitativa: perché Proco- credibilmente oggetto dello sviluppo della rifles-
pio ci narra “cose” (fatti, costruzioni, distruzioni) sione critica nei prossimi decenni.
che possono essere più o meno certificate attra- Tra questi pilastri di apertura e chiusura, il volu-
verso il confronto con altri sistemi di fonti (in pri- me si articola in sette sezioni: la prima è dedicata
mo luogo archeologiche), ma soprattutto ci mette alle grandi tematiche degli studi procopiani e
in condizione di cogliere la relazione profonda propone i contributi, oltre che di Av. Cameron,
che si istituiva tra quelle “cose” nel VI sec. di M. Whitby (The Greatness of Procopius) e di
Procopio è poi una fonte qualitativamente P. van Nuffelen (The Wor(l)ds of Procopius). La
straordinaria perché dimostra continuamente di seconda sezione è invece dedicata agli aspetti let-
sapere molte cose, di avere – o di saper attingere terari della produzione di Procopio, con contri-
a – competenze anche molto diverse e quindi di buti di F. Basso e G. Greatrex (How to Interpret
poterci fornire informazioni preziose su una am- Procopius’ Preface to the Wars) e A. J. Ross (Nar-
pia gamma di ambiti diversi e spunti ancora più rator and Participant in Procopius’ Wars). La ter-
preziosi per ricondurre ad unità interpretativa za parte, concentrata sulla Guerra persiana, con-
quelle informazioni. Procopio sa di cose militari, tiene contributi di L. Vasconcelos Baptista (Ex-
per esperienza diretta e dichiarata al servizio di ploring the Structure of Persian War: Amplifica-
Belisario nelle campagne in Oriente, in Africa e tion) e di J. Murray (Procopius and Boethius;
in Italia, e ne scrive quindi con competenza; ma Christian philosophy in the Persian Wars).
sa anche di funzionamento della macchina ammi- La quarta sezione è dedicata alle caratterizzazio-
nistrativa bizantina (forse per aver accesso diret- ni di alcuni dei protagonisti della storia narrata
to ad archivi centrali dello stato), e sa anche di da Procopio, con i contributi di C. Whately (Pro-
architettura e urbanistica, al punto che qualche copius and the Characterization of Bessas: Where
autorevole studioso ha in passato ipotizzato che History Meets Historiography) e di C. Pazdernik
potesse aver avuto una formazione specifica an- (Reinventing Theoderic in Procopius’ Gothic
che in questo campo. È dunque un ponte prezio- War). La quinta parte propone un interessante
so tra il mondo delle cose che sappiamo ma non panorama di comparazioni tra gli ambiti militari
possiamo vedere (le notizie degli avvenimenti e e di storia del diritto, con i contributi di C. Lil-
quelle che derivano da archivi perduti) e quelle lington-Martin (Procopius, pavredro"/questor,
che magari riusciamo a vedere (attraverso l’ar- Codex Justinianus, 1.27 and Belisarius’ strategy in
cheologia), ma che siamo spesso in grande diffi- the Mediterranean), di M. Kruse (Justinian’s
coltà a interpretare nella loro pienezza. Laws and Procopius’ Wars) e di I. Colvin (Com-
In più, e questo mi pare un grande valore aggiun- paring Procopius and Malalas). La sesta sezione
to, Procopio ha anche una sua precisa opinione comprende invece i due contributi dedicati alla
sulle cose (lo dimostrano in particolare la Storia storia sociale in una prospettiva comparatistica:
segreta, ma anche molti passi della sua altra pro- A. Sarantis (Roman or Barbarian? Ethnic Identi-
duzione) e ci consegna dunque un’idea abbastan- ties and Political Loyalties in the Balkans Accor-
za precisa di come un uomo del suo tempo per- ding to Procopius); P. Sarris (Landownership and
cepisse quello che vedeva accadergli intorno. Rural Society in the Writings of Procopius). Il vo-
Tutto questo è molto ben analizzato nel volume lume si chiude infine, prima dell’epilogo di A.
appena uscito, forte di sedici contributi firmati Kaldellis, con una sezione dedicata alla ricezione
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di Procopio, con un solo contributo di F. Monti- tradizione manoscritta del corpus esiodeo, Z. si
naro (Scaliger’s Lie? A Note on the “Project Pro- sofferma in particolare su quegli esemplari attri-
copius”). buibili a ben noti copisti – come ad esempio il
Ho volutamente riportato il titolo di tutti i con- Laur. 32, 16, prodotto dalla cerchia di Planude e
tributi perché si tratta di un volume dichiarata- corretto prima da Demetrio Triclinio, poi da Si-
mente composito – perché le tematiche affrontate mone Atumano. Il capitolo prosegue passando in
nelle diverse sezioni sono molteplici e anche assai rassegna i principali frutti dell’esegesi bizantina
distanti tra loro – in cui ciascuno potrà scegliere di Opere e giorni, Teogonia e Scudo di Eracle,
gli argomenti che meglio si attagliano ai suoi inte- scandaglia le citazioni di e da Esiodo nella lette-
ressi di ricerca; ma si tratta anche di un volume ratura bizantina e termina disegnando una para-
compatto, unitario e ben leggibile, che può essere bola – che inizia con Petrarca e giunge all’edizio-
usato per avere un panorama ricco su di una parte ne di Trincavelli (1537) – del successo del poeta
almeno delle tante questioni che una fonte com- in Italia in epoca umanistica.
plessa e sfaccettata come Procopio pone. Per que- Sul rapporto instaurato con Esiodo dall’Umane-
sto questo va dato atto all’intelligente lavoro di simo europeo si concentra J. Wolfe (Hesiod and
collazione operato dai due curatori, che hanno ar- Christian Humanism, 1471-1667, pp. 431-444).
ricchito il volume di un utilissimo indice unitario Durante il XV sec. i poemi esiodei – giunti da
dei nomi, dei luoghi e delle cose notevoli, che co- Costantinopoli nel corso del secolo precedente –
stituisce una guida preziosa per muoversi trasver- attirano l’interesse di diversi intellettuali raccolti
salmente tra i diversi contributi. Lo stesso si deve intorno alla Firenze medicea (Ficino, Poliziano e
dire della pregevole bibliografia finale: oltre venti Botticelli, ad esempio), i quali leggono la mito-
pagine fitte di riferimenti bibliografici che da sole grafia teogonica alla luce del platonismo e del-
costituiscono un valore aggiunto del volume, per l’orfismo di corte e ne producono interpretazioni
gli specialisti, per gli studenti universitari e anche allegoriche in chiave cristiana. W. dapprima evi-
per i lettori curiosi. [Enrico Zanini] denzia il ruolo giocato dagli Adagi di Erasmo da
Rotterdam nella diffusione transalpina di Esiodo,
e commenta la lettura moralistica portata avanti
Alexander C. Loney, Stephen Scully (eds.), The da Melanchthon nell’edizione del 1532. Quindi
Oxford Handbook of Hesiod, New York, Oxford passa ad esaminare la ricezione di Esiodo nel Ri-
University Press, 2018, pp. 530. [ISBN 97801902 nascimento francese – fondamentale l’edizione di
09032] Le opere e i giorni curata da Jean de Sponde
Questa imponente miscellanea in lingua in- (1592), che nell’esegesi testuale si discosta dalle
glese si propone di indagare a tutto tondo l’opera, interpretazioni dei poeti afferenti al gruppo della
il contesto e la fortuna di Esiodo. Il volume è di- Pléiade; in contesto fiammingo, dove vede luce
viso in quattro parti: le prime due – Hesiod in l’edizione di Heinsius (1603); e inglese, con la
Context (pp. 17-77) e Hesiod’s Art (pp. 81-189) – traduzione delle Opere di Chapman (1618). Do-
tracciano uno spaccato storico-culturale della po un censimento degli influssi che determinano
realtà esiodea ed esplorano importanti caratteri- l’intreccio ermeneutico dell’editore inglese, W.
stiche tematico-strutturali che informano il lavoro enuclea i molteplici temi attinti al poeta di Ascra
del poeta. La terza e la quarta parte – Hesiod in da John Milton, che nel Paradiso perduto instaura
the Greco-Roman Period (pp. 193-410) e Hesiod con esso un complesso sistema di emulazione,
from Byzantium to Modern Times (pp. 413-494) – rielaborazione e traduzione culturale.
indagano numerosi aspetti del dialogo instaurato Questo ricco e ben curato companion rappresen-
dalle diverse epoche col pensiero di Esiodo. ta un ottimo strumento per chi voglia approfon-
Di interesse per i bizantinisti il contributo di N. dire alcune dinamiche genetico-strutturali dell’o-
Zorzi (Hesiod in the Byzantine and Early Renais- pera di Esiodo, o per chi desideri – attraverso
sance Periods, pp. 413-430), che si concentra sul una panoramica tanto ampia quanto puntuale –
poco battuto terreno della ricezione di Esiodo misurare l’influsso da essa esercitato per più di
nel medioevo greco. Accolta differentemente dai due millenni e mezzo sulla cultura occidentale (e
vari pensatori cristiani, a partire dagli albori della non solo). [Francesco Bertani]
Rinascenza macedone l’opera del poeta conosce
un successo tuttora dimostrato dal carattere
estensivo della sua tradizione diretta. Nel com- Leonardo Lugaresi, Realtà e metafora dello spet-
mentare brevemente alcune caratteristiche della tacolo nella riflessione di Filone. Tra eredità bibli-
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