Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
1-CONDUTTORI E ISOLANTI
1 Cap 1- Elettrostatica
Cap 1-vol2-Elettrostatica
Nell’elettromagnetismo studieremo fenomeni elettrici e magnetici che
rappresentano un’altra interazione fondamentale della natura (dopo quella
gravitazionale che abbiamo visto in precedenza): l’interazione elettroma-
gnetica
1.1 La carica elettrica
La carica elettrica è una proprietà della materia: le cariche sono già presenti
nella materia. Ci sono due tipi di carica che convenzionalmente indichiamo
come positive e negative. La materia normalmente è neutra perchè il
numero di cariche è esattamente uguale a quelle negative. Dalle osservazione
troviamo inoltre che cariche di segno uguale si respingono e di segno
opposto si attraggono.
2 1.1-Conduttori e isolanti
1.1-Conduttori e isolanti
Distinguiamo le sostanze nelle quali le cariche si possono facilmente muovere
che chiameremo conduttori da quelle invece che non hanno tale proprietà
che chiameremo non conduttori o isolanti. La differenza di comporta-
mento è legata alla struttura atomica o molecolare del materiale.
Cap1-Parte II-Elettrostatica 1
Nicola GigliettoA.A. 2012/13 3 ESERCIZIO-ESEMPIO 1.3
Parte I
1.3-Legge di Coulomb
1.3-Legge di Coulomb
La forza che agisce tra due cariche segue una legge che è simile all’interazione
gravitazionale ed è data dalla Legge di Coulomb:
q1 q2
F=k
r2
dove q1 e q2 sono i valori delle due cariche che interagiscono e la forza è di-
retta lungo la congiungente le due cariche. L’unità di misura della carica è il
1
Coulomb (C). Il valore della costante è k = 4πǫ 0
= 8.99 · 109 N · m2 /C 2
e la costante che useremo più spesso da ora è ǫ0 = 8.85 · 10−12 C2 /(Nm2 )
detta costante dielettrica del vuoto L’unità di carica è la carica
dell’elettrone (e del protone) ed ha valore pari a e = 1.6 · 10−19 C
3 Esercizio-esempio 1.3
Esercizio 1.3
Cap1-Parte II-Elettrostatica 2
Nicola GigliettoA.A. 2012/13 3 ESERCIZIO-ESEMPIO 1.3
Ty = mg
q2
Tx = Fel = 4πǫ0 x2
Tx
ed inoltre Tx = T sin θ e Ty = T cos θ da cui tan θ = Ty ≃ sin θ e dalla figura
x Tx x mg −1 mg4πǫ0 x2
2 = L sin θ che porta infine all’equazione Ty = 2L ⇒( q2
) ⇒ q2 =
4πǫ0 x2
2L 2Lq2
x ⇒ x3 = 4πǫ0 mg Con i valori forniti risulterà θ = 4.1◦
1.4-Campo elettrostatico
1.4-Campo elettrostatico
Se mettiamo una carica in una regione dove c’è un’altra carica essa risentirà
della sua presenza manifestando una forza di Coulomb. Per spiegare questa
interazione a distanza possiamo ricorrere al concetto di campo: diremo
che una carica genera attorno a se un campo elettrico che permea tutta la
regione dello spazio. Se a questo punto introduciamo una seconda carica
essa interagirà con il campo elettrico manifestando una forza. In questo
modo le due cariche non interagiscono direttamente ma tramite l’azione
di un campo. Qualunque regione di spazio avente una qualche proprietà
definita da una opportuna grandezza è detta avere un campo.
Il campo elettrico
Quando la forza è di tipo elettrico si parlerà di campo elettrico (o elet-
trostatico) Come facciamo ad evidenziare il campo? Assumiamo avere a
disposizione una carica positiva di test e la collochiamo nello spazio a pia-
cimento. In ogni punto dello spazio se c’è un campo troveremo una forza
elettrica. Definiamo come campo elettrico il vettore E ~ = F~ e di
q0
conseguenza noto il campo elettrico, la forza su una particella carica sarà
data da F ~ = q0 E~ direzione e verso del campo sono quelli della forza agente
sulla carica di prova (positiva). Il campo comunque esiste indipendentemen-
te dalla carica di prova (⇒ l’espressione di E non deve dipendere da
q0 ).
Dal momento che le forze sono vettori anche il campo elettrico è un vetto-
re, inoltre se agiscono più cariche contemporaneamente possiamo applicare
Cap1-Parte II-Elettrostatica 3
Nicola GigliettoA.A. 2012/13
E~ = q1 û1
4πǫ0 r2
Questa espressione comporta che il campo elettrostatico di una carica
positiva è uscente, mentre quello di una carica negativa è entrante
Parte II
Problema svolto 22.2
Cap1-Parte II-Elettrostatica 4
Nicola GigliettoA.A. 2012/13
Parte III
Campo del dipolo elettrico
+
θ
Cap1-Parte II-Elettrostatica 5
Nicola GigliettoA.A. 2012/13
ancora E− ed E+ i due campi dovuti alle cariche pos. e neg. che aven-
do le stesse distanze avranno modulo uguale. Sugli assi avremo Ex =
E+ sin θ − E− sin θ = 0 Ey = +E+ cos θ − E− cos θ = −2E− cos θ Pertanto
il campo complessivo è diretto lungo la direzione y ed inoltre poichè
r cos θ = d2 ⇒ cos θ = 2rd
si ha |Etot | = 4πǫ2q0 r2 2r
d
= 4πǫp0 r3 p=qd è il
momento di dipolo elettrico ed il vettore p~ = q d~ è un vettore che ha
direzione data dalla congiungente le due cariche e verso che va dalla cari-
ca negativa alla positiva In altri punti del piano l’espressione del campo
è più complicata da trovare e la rappresentazione del campo segue questa
figura
~ = dq
dE û′
4πǫ0 r′2
E il campo complessivo si ottiene integrando sulla distribuzione continua
dq
Z
~ =
E û′
4πǫ0 r′2
Cap1-Parte II-Elettrostatica 6
Nicola GigliettoA.A. 2012/13
λz ds 1 λz ds
dEz = dE cos θ = 3
=
4πǫ0 r 4πǫ0 (z + R2 )3/2
2
1 λz
R R
Questa componente è la stessa per ogni ds ⇒ Ez = C dEz = 4πǫ0 (z 2 +R2 )3/2 ds =
1 λ2πRz 1 Qz
ovvero Ez =
4πǫ0 (z 2 +R2 )3/2 Quindi il campo è diretto secon-
4πǫ0 (z 2 +R2 )3/2
do l’asse z con questa espressione e quando z → ∞(z ≫ R) il campo tende
all’espressione della carica puntiforme
Cap1-Parte II-Elettrostatica 7
Nicola GigliettoA.A. 2012/13
z dq
~ =
dE 3 ûz
4πǫ0 (z 2 + r 2 ) 2
Parte IV
1.6-Linee di forza del campo elettrostatico
Cap1-Parte II-Elettrostatica 8
Nicola GigliettoA.A. 2012/13 4 ESERCIZIO SVOLTO 23.3
Cap1-Parte II-Elettrostatica 9
Nicola GigliettoA.A. 2012/13 5 CAP 23- ESERCIZIO 23P
23.23P
Una bacchetta isolante di lunghezza L possiede una carica -q unifor-
memente distribuita sulla sua lunghezza. Determinare il campo su un
punto P posto sullo stesso asse della bacchetta e a distanza a da uno
degli estremi
Indichiamo con dx un elemento infinitesimo, posizioniamo l’origine su
uno degli estremi e orientiamo secondo x la bacchetta; il punto P è a destra
dq λdx
ad esempio. Il campo −dE = 4πǫ 0r
2 = − 4πǫ (L+a−x)2 e λ = q/L. Il
0
campo è diretto secondo x (sarebbe con verso negativo). Possiamo integrare
facendo variare la posizione di dx tra 0 e L:
λ 1
E=− [ ]L
4πǫ0 L + a − x 0
λ 1 1
− ( − )=
4πǫ0 a + L L
λ a Q a
− =−
4πǫ0 a(a + L) 4πǫ0 L a(a + L)
Cap1-Parte II-Elettrostatica 10