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Marina Abramovic

La veritaà nella performance eà la veritaà della performance in seé . Se il performer non eà presente
a se stesso, e dunque non aderisce come un tutt’uno alla propria mente e al proprio corpo, in
un determinato spazio e tempo, allora la performance non potraà essere valida. Il pubblico lo
sentiraà immediatamente, cominceraà a perdere attenzione e poi ad andarsene. Il performer
deve avere la forza necessaria della consapevolezza. Energia utile a far percepire una presenza
che non puoà concedersi, neé altrove neé al di sotto di una totalitaà . Solo allora saraà possibile
riportare l’attenzione del pubblico in un solo punto per forgiarla a quel preciso istante.
Quando lo spettatore saraà , con la propria mente e con il proprio corpo, nello stesso luogo e
nello stesso tempo del performer, allora potraà avvenire una sorta di scambio di energie. E il
tempo non esisteraà piuà .Nel presente il tempo non esiste. Il tempo vive nel passato e nel futuro
percheé eà lìà che lo possiamo pensare. Ma nel presente, quando sei completamente nell’hic et
nunc, non c’eà tempo. Appena sussiste la giusta energia, l’audience entra nello spazio senza
tempo del performer e finalmente l’esperienza trasforma la vita in veritaà . EÈ ugualmente
difficile, semplice e immateriale arrivare a un punto in cui la vita diventa cosìà vera da superare
il reale!

La mia vita non cambia l’arte. EÈ la mia arte a cambiare la mia vita. Nella mia vita avrei potuto
avere tutto piuà facilmente, se solo avessi chiesto di meno. Se solo, ad esempio, fossi stata piuà
pigra, o avessi speso tutto il mio tempo tra libri, passeggiate all’aperto e pessimi film alla
televisione. Ma non avrei fatto nulla di quel che ho fatto fino ad oggi. Io creo sempre concept
che sono difficili, duri e dai quali io stessa sono molto spaventata. E nel momento in cui li
realizzo, ognuno di loro mi cambia la vita. Le cose che non conosco, le cose che temo, quelle
difficili finiscono per contare veramente. Nella vita reale la gente va incontro a tragedie
tremende, a malattie e sofferenze che portano vicino all’esperienza della morte. Queste sono
situazioni che cambiano la vita. La felicitaà non cambia la vita di nessuno: eà uno stato che non si
vuole mai alterare. Ecco percheé io metto in scena difficoltaà e momenti pericolosi: per superarli
e infine liberarmi delle paure. Come una sorta di catarsi.

Andare contro ogni aspettativa e ogni credo rende piuà forti. Soprattutto quando si sfidano le
regole del mercato. Nella performance non c’eà merce, non c’eà un prodotto da vendere, tutto
deve rimanere immateriale, non fisico.

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