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3 8 - G I U G N O / S E T T E M B R E 2 0 1 4
anno VIII - numero 36 - febbraio / marzo 2014 - www.rivistapaginauno.it
FILO-LOGICO
Banale
di Felice Bonalumi
IN COPERTINA STAMPA
Illustrazione di Peppo Bianchessi Finsol s.r.l.
via Prenestina Nuova 301/C3, Palestrina (RM)
Chiuso in redazione il 31 maggio 2014 www.finsol.it - info@finsol.it
www.rivistapaginauno.it
In questo numero
di Giovanna Cracco
Reshoring
Dietro la reindustrializzazione dell’Europa
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2) Cfr. http://www.cbi.org.uk/media-centre/press-releases/2014/03/reform-eu-to-help-
reshore-jobs-cbi-european-survey/
tributi nella quasi totalità a fondo che per qualche tempo il Primo Mon-
perduto. Nella sostanza, l’operazione do avrebbe continuato ad assorbire
sul manifatturiero non è diversa da le merci prodotte, anche grazie alla
quella precedentemente attuata nel spinta di una economia basata sul Per il Capitale
comparto finanziario, quando le ban- debito – carte di credito, mutui e fi- sono maturate le
che sono state salvate dalla crisi con nanziamenti sempre più agevolati, condizioni per
ingenti aiuti pubblici e, di lì a poco, la finché la bolla finanziaria non è esplo- riportare indietro
speculazione è tornata a registrare sa con i subprime, travolgendo l’inte- le fabbriche
utili. ro sistema finanziario – e che poi, cogliendo il
Si può ribattere che l’azione mes- inevitabilmente, i consumi sarebbero doppio obiettivo
sa in campo sulle industrie andrà a crollati, come conseguenza della di- di ripristinare il
generare occupazione, diversamente soccupazione. A quel punto però sa- mercato di
da quella operata nel settore finan- rebbero maturate le condizioni per vendita e il
ziario, ed è vero, occorre tuttavia do- riportare indietro le fabbriche, co- meccanismo di
mandarsi che tipo di occupazione. gliendo il doppio obiettivo di ripristi- sfruttamento
Che cosa significhi “adottare le misu- nare il mercato di vendita e il mecca-
re necessarie” al fine di tenere “sot- nismo di sfruttamento. La ciurma af-
to controllo” i costi salariali. famata, infatti, pur di non morire,
La globalizzazione è stata la rispo- avrebbe buttato a mare tutele e di-
sta del capitalismo all’ennesima crisi ritti del lavoro e ingoiato pane e ac-
ciclica del sistema (3). In una sintesi qua, magari anche con sentimento di
estremamente schematica, questo il gratitudine.
percorso. Non si tratta di un ‘complotto
Le lotte operaie degli anni Ses- mondiale’ di una lobby o di una élite,
santa e Settanta del Novecento han- ma della dinamica ontologica, natu-
no contrastato lo sfruttamento del la- rale, del capitalismo; un sistema che
voro, ottenendo tutele e crescita del- ha contraddizioni interne che lo por-
le retribuzioni; ciò ha creato i ‘consu- tano ciclicamente in crisi, ma che su-
matori’ e un mercato in grado di as- pera ogni volta, divenendo più forte,
sorbire le merci prodotte, ma ha di- grazie alla complicità della sovrastrut-
minuito i profitti del Capitale. La con- tura politica, che con leggi e normati-
seguente risposta tecnologica – au- ve disegna un mondo a sua misura.
mento della percentuale di capitale La crisi dell’economia reale nei
fisso (macchinari) su quello variabile Paesi avanzati è stata dunque lascia-
(lavoro) – ha prodotto il corto circui- ta andare alla deriva, ma la nave non
to, causando il crollo del saggio di era affatto fantasma: la deriva era la
profitto – che solo la dinamica di rotta. E la recessione non è affatto
sfruttamento può generare, attraver- un iceberg imprevisto con cui le clas-
so la quota di lavoro non pagato che si dirigenti sono improvvisamente en-
il capitalista incorpora. Per ripristi- trate in collisione.
narlo, il Capitale ha dunque separato Anche se oggi un problema esi-
la fase di produzione da quella di ven- ste, soprattutto per il Capitale italia-
dita, delocalizzando la prima nei Pae- no: occorre cogliere la fase del resho-
si a basso costo del lavoro, sapendo ring insieme agli altri Stati europei,
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3) Cfr. Globalizzazione, capitale, lavoro, Giovanna Cracco, Paginauno n. 36/2014
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4) Cfr. La Governabilità del lavoro, Giovanna Cracco, Paginauno n. 37/2014
5) Matteo Renzi intervistato da Fabio Martini, La Stampa, 31 maggio 2014
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6) Lavoro: Poletti, nessuno deve restare a casa, Adnkronos, 13 marzo 2014
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7) Segnalo a tal proposito l’ottima inchiesta dei Clash City Workers, Dove sono i nostri – La-
voro, classe e movimenti nell’Italia della crisi, edito da La casa Usher; vedi la recensione a
pag. 69
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IL BANCHIERE DI SISTEMA:
NUOVI LEGAMI TRA FINANZA,
IMPRENDITORIA E POLITICA
di Giovanna Baer
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come loro garante. Da allora in poi lo è la prima banca d’Italia, oltre che
Bazoli non avrebbe più lasciato il ‘sa- l’azionista di maggioranza di Bankita-
lotto buono’ della finanza italiana. lia con il suo 30,3%; dai tempi del go-
Divenuto presidente del Nuovo verno Prodi – grande amico di Bazoli
Banco Ambrosiano, diresse nel 1984 – è la ‘banca per il Paese’. Quasi 500
la cessione della Rizzoli-Corriere del- miliardi di euro è il credito comples-
la Sera (il gruppo editoriale che Ange- sivo che l’istituto vanta nei confronti
Il defunto lone Rizzoli aveva ceduto a Roberto dell’economia italiana, privata e pub-
segretario Calvi), e fu egli stesso beneficiario della blica. Da quando, poi, nel 2006, è
del Psi transazione come presidente della nata Banca Intesa Infrastrutture e Svi-
Bettino Craxi Mittel, una delle società che parte- luppo, divenuta nel 2008, dopo la fu-
diceva: ciparono all’acquisto del gruppo. Inte- sione, Banca Infrastrutture Innovazio-
“Guarda come grò poi il Nuovo Banco con la Banca ne e Sviluppo, l’incidenza dell’istituto
si muove il Cattolica del Veneto, formando il Ban- nella realizzazione di grandi infrastrut-
Corriere e co Ambrosiano Veneto, nel cui azio- ture, progetti urbanistici, sistema sa-
capirai dove nariato confluirà (1990) anche il grup- nitario, università e ricerca e servizi
si va a parare po francese Crédit Agricole. Nel 1997 di pubblica utilità è cresciuta espo-
nella politica” dall’unione dell’Ambroveneto con Ca- nenzialmente”. Ma da quel 2011 tan-
riplo nascerà Banca Intesa, di cui Ba- te cose sono cambiate.
zoli diviene presidente. Ma è il 1999 La crisi economica e l’incapacità
l’anno della svolta: con quello che della politica di governo di soddisfa-
passerà alla storia come l’abbraccio re le aspettative del cosiddetto ‘Pae-
mortale della finanza cattolica a quel- se reale’ (e soprattutto del denaro,
la laica, Enrico Cuccia, il potentissi- imprenditoria e finanza) hanno mie-
mo patron di Mediobanca, si arren- tuto vittime illustri, decimando la
de a Giovanni Bazoli. La Comit (Ban- classe dirigente: la condanna di Ber-
ca commerciale italiana), dopo aver lusconi e lo scisma del Pdl, la manca-
tentato lungamente, ma senza suc- ta elezione di Prodi alla presidenza
cesso, di recitare il ruolo di banca ag- della Repubblica, la morte della ‘sini-
gregante del sistema economico ita- stra’ in un Pd sempre più ingestibile
liano, si fonde con Banca Intesa. Ba- – accelerata dall’ischemia che ha tol-
zoli riuscirà dove Cuccia aveva fallito: to Bersani di torno – sono tutti sinto-
incorporato il Sanpaolo di Torino, il mi di un cambiamento al vertice del
gruppo Intesa Sanpaolo diviene l’in- potere, cambiamento che, pur mani-
terlocutore privilegiato delle opera- festandosi da tempo in conflitti appa-
zioni strategiche di finanza pubblica, rentemente lontani fra loro, si è per-
facendo di Bazoli il primo vero ban- fezionato solo in questi giorni, con la
chiere di sistema. stracciante vittoria di Matteo Renzi e
Come analizzava Giovanna Crac- del suo nuovo corso alle elezioni eu-
co nel numero di aprile 2011 di Pagi- ropee. In questa catena di conflitti,
nauno (1), “per poter comprendere il Bazoli era un anello importante, per-
potere del cattolico bresciano occor- ché quando c’è un banchiere di siste-
re tenere a mente che Intesa Sanpao- ma, affinché cambi il sistema deve
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1) Le mani sulla politica: centocinquant’anni di finanza cattolica, Giovanna Cracco, Paginauno
n. 22/2011
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cambiare il banchiere. “Ho un attaccamento totale vezza; Fiat ha comprato Chrysler nel-
alla banca, ma sono disposto a passare la mano al l’immaginario ma si sposta tutto via
primo segno di difficoltà nell’espletamento del mio da Torino e i benefici vanno tutti in
mandato”. Così il 12 maggio, appena due giorni pri- tasca agli Agnelli”. Come ulteriore
ma delle perquisizioni in UBi Banca (sarà un caso?), smacco ai proprietari della Juventus
Giovanni Bazoli rispondeva a un socio di Intesa che, (calcio, editoria e politica in Italia si
durante l’assemblea, gli faceva notare l’età avanzata danno stranamente la mano), Della
(81 anni e 5 cinque mesi) e gli chiedeva la disponibili- Valle (patron anche della Fiorentina)
tà a farsi da parte per mandare in soffitta il sistema propone il proprietario e presidente
duale (il consiglio di sorveglianza che si aggiunge a del Torino Football Club alla guida
quello di gestione), in nome di una maggiore effi- del Corriere: “Al Corriere di editore
cienza operativa. Un’indagine giudiziaria può senza puro ce n’è uno che si chiama Urba-
dubbio essere definita “un segno di difficoltà”, stante no Cairo, e io sarei dell’avviso, se lui
una regola non scritta degli affari nostrani: in Italia, se la sente, di affidargli la delega per
se la magistratura attacca qualcuno di potente, sia gestire l’azienda. […] Oggi il proble-
esso politico, imprenditore, mafioso o banchiere, ma di Rcs è che non c’è un azionaria-
quel qualcuno in realtà potente non è, o non è più, e to che si prende delle responsabilità
questa è la ragione per cui gli arresti e le condanne e il cda non decide e non si assume i
eccellenti non riescono mai a scalfire il volto di un rischi. È un’azienda che va tutta ri-
Paese in cui, gattopardescamente, tutto cambia affin- fondata”.
ché tutto resti immobile (Tangentopoli è la prova pro- Urbano Cairo, socio di Rcs con il
vata di questo teorema, di cui per anni – ma non per 3,68% senza rappresentanti in consi-
sempre – Berlusconi è stato l’eccezione). glio, incassa la fiducia ma all’apparen-
Il defunto segretario del Psi Bettino Craxi diceva: za si smarca dichiarandosi non dispo-
“Guarda come si muove il Corriere e capirai dove si nibile. In occasione dell’assemblea del
va a parare nella politica”, e uno degli scenari in cui suo gruppo, Cairo Communication,
da più tempo Bazoli deve difendersi è proprio il ‘suo’ dichiara infatti di aver “troppo da fare
Corriere della Sera, dove a mettere a lui e agli alleati qui”, eppure fa notare che “forse Del-
Agnelli i bastoni fra le ruote è il marchigiano (ma fio- la Valle dice così perché sono poche
rentino per adozione) Diego Della Valle. le aziende come Cairo che su un fat-
Il 24 febbraio scorso, in una lunga intervista a turato in edicola di 75 milioni ha fat-
Giovanni Minoli per i microfoni di Radio 24 (editore to un margine operativo lordo di 12,4
Confindustria), il molesto patron di Tod’s dichiarava a milioni [Rcs senz’altro no, visto che
proposito di Rcs Media Group, di cui è azionista con nell’ultimo bilancio consolidato a
il 9%: “Questa azienda ha bisogno di cambiare in fronte di ricavi edicola per 860 milio-
fretta. Bisogna prendere atto che c’è un amministra- ni ha una perdita operativa di 69 mi-
tore delegato assolutamente inadeguato [il riferimen- lioni, n.d.a.]. Altri chiudono testate
to è a Pietro Scott Jovane, attuale amministratore de- noi ne creiamo e assumiamo. Siamo
legato del gruppo ed ex numero uno di Microsoft Ita- una mosca bianca. Inoltre sono l’uni-
lia, n.d.a.]. […] Io non ho un match con Yaki [sopran- co editore puro tra i soci di Rcs”. E a
nome di John Elkann, n.d.a.], lo conosco da bambi- proposito di un suo ingresso in consi-
no; io ho un match con quello che la famiglia Agnelli glio si fa possibilista: “Non ci ho pen-
ha rappresentato nel Paese, ha fatto dei guai e ora è sato, non me l’ha chiesto nessuno,
il momento di raccontarlo. […] Se si devono tirare le se mi fanno una proposta ci penserò”.
somme oggi, gli Agnelli hanno fatto più male che bene Ma è a proposito di Bazoli che
all’Italia”; e ancora: “Chrysler è stata l’àncora di sal- Della Valle dà nell’intervista a Minoli il
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meglio di sé, invitando pubblicamente Renzi alla sua cando che i vent’anni di duopolio te-
rottamazione: “Bazoli contava molto. Oggi conta mol- levisivo Rai-Mediaset hanno creato
to poco. Io credo che Bazoli identifica un mondo che una burocrazia incapace di fare tele-
se ne deve andare e mi auguro che Renzi lo faccia su- visione, come dimostra il crollo degli
bito. Renzi deve fare piazza pulita ed è un’operazione ascolti registrato in questi anni: “La tv
che va fatta in tutto il sistema, tutto insieme. Nomine generalista è in crisi profonda. Dieci
Eni, Enel, Terna? Bisognerà cam- anni fa la somma degli ascolti am-
Quando c’è un biare molto, tenendo conto che montava al 94%, oggi siamo precipi-
banchiere di in alcuni casi si cambieranno an- tati al 54%. Eppure i video sui siti on-
sistema affinché che degli uomini capaci. Vede, line restano un elemento fondamen-
cambi il sistema oggi la parola d’ordine secondo tale. Segno che bisogna ripensare
deve cambiare il me è discontinuità. Dobbiamo tutto”.
banchiere. proprio fare in modo che questa Uno degli ultimi atti da sindaco di
Della Valle grande palude di classe dirigente Matteo Renzi, a febbraio scorso, è
(imprenditoria) che ha ridotto il Paese in queste stato dare la disponibilità della Mer-
Cairo (editoria) condizioni, e non è solo la politi- cafir, un’area a Novoli (quartiere nella
Renzi (politica). ca, c’è di tutto, compreso anche zona nord-ovest di Firenze), per la co-
E chi sarà il un mondo di una certa impresa. struzione della tanto desiderata “Cit-
banchiere? Le valutazioni vanno fatte, credo tadella viola”, la futura casa della Fio-
Ghizzoni di che bisognerà avere un sistema, rentina dei Della Valle. Il sindaco ha
Unicredit e non puntare il dito su chi sì o messo a disposizione 32 ettari (che
chi no. Una regola corretta, giu- verranno ‘liberati’ dalle attività tradi-
sta, che non offenda neanche le persone che sono zionali del mercato, da ricollocarsi in
state brave. Discontinuità, sicuro, burocrazia annulla- altra zona), per realizzare uno stadio
ta il più possibile”. Parole confuse, ma idee chiare: da 40.000 posti con annesse attività
fuori il ‘vecchio’, dentro ‘noi’. Della Valle, imprendito- ricettive e commerciali: alberghi, uf-
ria, Cairo, editoria, Renzi, politica. E chi sarà il ban- fici e negozi con un’attenzione parti-
chiere? colare alla possibile realizzazione di
Se Rai e Mediaset sono le emittenti televisive del una “via della moda” con brand e
passato, La7 (proprio di Urbano Cairo, che caso) si griffe di primo piano a partire da
candida a paladina dell’ordine nuovo. Michele Santo- quelle della famiglia Tod’s, nonché
ro, uomo di punta del canale (e che a fine 2011 ave- nuovi collegamenti stradali con l’au-
va apertamente criticato Renzi per aver affidato a tostrada e il centro città. L’osmosi fra
Giorgio Gori, “uno che faceva i reality”, lo studio del l’amministrazione comunale e i Viola
riassetto del sistema televisivo italiano) si schiera in è tale che i Della Valle hanno voluto
un’intervista a Repubblica pubblicata il 5 giugno scor- Eugenio Giani e Dario Nardella, due
so dalla parte del presidente consiglio che ha deciso renziani di ferro, nel cda della Fio-
(un altro caso?) di tagliare 150 milioni di euro alla rentina. Nardella, fra le altre cose, è
Rai: “Renzi, che ha nell’intuito la sua qualità più gran- stato nominato da Renzi vicesindaco
de, ha capito che la tv pubblica è l’ultima sopravvis- reggente ed è divenuto sindaco con
suta del vecchio sistema politico: una mosse coeren- le ultime elezioni amministrative,
te”. Michele Santoro critica lo sciopero indetto a di- quindi toccherà a lui gestire la prati-
fesa della Rai e chi lo sostiene (i Cinque Stelle di Gril- ca stadio. L’investimento complessi-
lo, definito un “alfiere del passato”, la parte spode- vo è previsto in circa 180 milioni, e
stata del Pd e Forza Italia), ed elogia Renzi che “li os- voci insistenti dicono che i Della Val-
serva dall’altra parte: un capolavoro politico”, rimar- le saranno affiancati da partner cine-
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si, perché il progetto rientrerebbe in una più vasta cora, il presidente del Consiglio ha vo-
operazione di internazionalizzazione del marchio Fio- luto partecipare mercoledì 11 giugno
rentina. alla prima riunione del Business fo-
Anche nel nuovo governo i cinesi vanno di moda. rum Italia-Cina, nella sede dell’as-
“Oggi presentiamo un accordo importantissimo”, semblea nazionale del popolo, insie-
commentava l’8 maggio scorso a Genova il presiden- me al gotha dell’economia cinese e
te del Consiglio riferendosi alla partnership siglata tra italiana. Con Renzi saranno presenti
Ansaldo Energia e Shanghai Electric, l’interlocutore l’amministratore delegato di Finmec-
internazionale scelto dal Fondo strategico italiano – canica Mauro Moretti, l’ad di Enel
una holding di partecipazioni creata per legge (decre- Francesco Starace, quello di Unicre-
to ministeriale 3 maggio 2011, presidente del Consi- dit Federico Ghizzoni e una delegazio-
glio Silvio Berlusconi, ministro dell’Economia Giulio ne di imprenditori. A margine del bu-
Tremonti [2]), il cui azionista di controllo è il Gruppo siness forum, è attesa la firma una
Cassa Depositi e Prestiti (una s.p.a. a controllo pub- ventina di accordi sia tra i governi che
blico) con l’80%, e azionista di minoranza è la Banca tra le imprese, come quello tra il mi-
d’Italia con il 20%. L’accordo prevede che la multina- nistero dello Sviluppo italiano e il
zionale energetica cinese con base a Shanghai e quo- gruppo Alibaba (gigante cinese dell’e-
tata a Hong Kong acquisti il 40% del capitale della so- commerce).
cietà energetica italiana basata a Genova. È invece Ed ecco finalmente spuntare il
del 7 giugno l’annuncio che Matteo Renzi progetta nome del nuovo banchiere di siste-
missioni in Cina e Vietnam, in cui si recherà personal- ma, Federico Ghizzoni, amministrato-
mente accompagnato dai rappresentanti di una cin- re del gruppo Unicredit e collega di
quantina di aziende italiane (ci saranno i Della Valle?). Luca Cordero di Montezemolo che,
E se la visita ad Hanoi ha una valore storico (sarebbe oltre a essere presidente della Ferra-
la prima volta di un premier italiano in Vietnam, Pae- ri, fondatore della società Nuovo Tra-
se che negli ultimi anni è diventato fonte di attrazio- sporto Viaggiatori (concorrente delle
ne di investimenti esteri), molto più significativo è il Ferrovie dello Stato) e grande amico
valore strategico delle tappe di Shangai e Pechino: di Della Valle, dal 2012 è vicepresi-
nella prima Renzi punta a rilanciare Expo 2015, in- dente, membro del comitato perma-
contrando, nell’ex padiglione italiano dell’Expo 2010, nente strategico e membro del comi-
la comunità d’affari cinese e italiana e partecipando tato di corporate governance proprio
alla presentazione della delegazione cinese, che si è della seconda (per ora) banca italiana.
riservata ben tre padiglioni per il prossimo anno a Ma i legami fra Renzi e Unicredit
Milano; e nella seconda, ancora più importante, Ren- non passano solo attraverso Della Val-
zi ha intenzione di incontrare esponenti politici ed le e Montezemolo: la Banca da qual-
economici ai massimi livelli per promuovere gli scambi che mese ha raggiunto un accordo
commerciali. Nella capitale cinese Renzi incontrerà il con Algebris Investments, un fondo
presidente Xi Jimping, che ha già annunciato la sua speculativo britannico di cui intende
presenza a Expo 2015, il primo ministro Li Kequiang, piazzare quote ai propri clienti. Die-
che a ottobre ricambierà la visita ufficiale a Roma, e tro al fondo c’è Davide Serra, piccolo
il governatore della Banca Centrale cinese. Per pro- finanziere con base a Londra, molto
muovere l’interazione economica tra i due Paesi, an- rispettato nella City, amico e sosteni-
tore del nuovo premier (è intervenu-
___________________________________________________________________ to a sorpresa, applauditissimo, alla
2) Su Cassa Depositi e Prestiti, cfr. il capitolo Da grande voglio Leopolda), per il quale ha organizzato
fare l’Iri, in Le fondazioni bancarie, il furto pubblico del no profit incontri e cene con la comunità fi-
privato, Giovanna Baer, Paginauno n. 20/2011
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EXPO 2015:
IL LAVORO DIVENTA GRATUITO
di Domenico Corrado
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contratto a tempo indeterminato un miraggio, ora, vello, sede di Expo 2015 spa, messa
attraverso la nuova frontiera delle politiche elabora- in piedi dal Comitato No Expo e dai
te per la Grande Occasione del 2015, si indietreggia comitati per il diritto alla casa, che al
di un passo: l’ingresso passa attraverso il sistema ‘raf- grido “Sgomberiamo Renzi, occupia-
finato’ del lavoro volontario e gratuito, e il contratto mo tutto” hanno dato il benvenuto al
a tempo indeterminato diventa un ricordo dei tempi premier ribadendo le ragioni di chi
passati, come emerge dal cosiddetto Decreto Poletti, da anni denuncia come Expo sia solo
convertito nella Legge 78 il 16 maggio scorso, con un’opportunità che soddisfa gli inte-
cui, grazie all’abuso di contratti a tempo determinato ressi particolari di una classe politica
e di apprendistato, viene introdotta la precarietà a e imprenditoriale rapace, e come gli
tempo indeterminato. oneri di queste manovre vengano sca-
Perché Expo – è bene ricordarlo – verrà messo in ricate sulla collettività.
piedi con lo sfruttamento del lavoro precario e il la- E intanto all’interno della procura
voro gratuito di 18.500 volontari, che nell’arco dei sei milanese si consuma lo scontro tra il
mesi si avvicenderanno nei lavori di accoglienza e lo- pm Robledo e il procuratore Bruti Li-
gistica dell’esposizione, e lascerà un debito ambienta- berati, che si scambiano, tra le altre,
le fatto di parchi devastati e tonnellate di cemento (2). accuse reciproche di intralcio alle in-
Le reazioni politiche alla bufera che si è abbattuta dagini sugli appalti, mentre Renzi af-
su Milano non fanno presagire nulla di buono. Tutto fida poteri straordinari di controllo su
sembra continuare in nome della celerità e della po- Expo a Raffaele Cantone, presidente
litica dell’apparenza. Al posto di Angelo Paris è stato dell’Autorità anticorruzione.
nominato Marco Rettighieri, l’attuale direttore opera- Una rassicurazione assai tiepida,
tivo di Italferr (gruppo Ferrovie dello Stato), e il com- che odora di promesse. L’unica cosa
missario unico all’esposizione, Giuseppe Sala, malgra- certa è che il 19 maggio scorso è sta-
do l’alta tensione, ha dichiarato che l’Expo può andare ta aperta la selezione per i lavoratori
avanti, e che non è giunta “nessuna indicazione dalla che presteranno la loro opera gratui-
procura di Milano di fermare o rivedere alcune gare tamente; sarebbe il caso di rinomi-
tra quelle già assegnate” (3). nare questa Esposizione universale:
L’esposizione milanese del 2015 rimane saldamen- “Depredare il Pianeta, precarietà per
te tra le priorità del Paese, come ha affermato il pre- la vita”.
sidente del Consiglio Matteo Renzi lo scorso 13 mag-
gio in occasione di una visita a Milano, durante la
quale ha palesato il suo rammarico per la gravità dei
fatti – garantendo tuttavia che lo Stato è “più forte
dei ladri” – e ha rilanciato l’appuntamento del 2015,
rassicurando che vi sarà una maggiore stretta sui con-
trolli attraverso il coinvolgimento dell’Autorità nazio-
nale anticorruzione, e che tutte le scadenze saranno
rispettate.
La visita è stata accolta da una protesta in via Ro-
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2) Cfr. Arese: speculazione edilizia ed Expo nella riqualificazione dell’area ex Fiat Alfa Romeo, Domenico Corra-
do, Paginauno n. 32/2013 e Expo 2015, bonifica del sito: inquinamento e sperpero di denaro pubblico, Dome-
nico Corrado, Paginauno n. 33/2013
3) Expo 2015, Sala: «Andiamo avanti, la Procura non ci ha chiesto di fermare le gare di appalto », Rainews, 12
maggio 2014
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ILVA
Cancro industriale della popolazione
TARANTINA
comune di Statte, entrambi limitrofi
di Davide Corbetta allo stabilimento siderurgico dell’Ilva.
Entro novanta giorni dall’entrata
in vigore del decreto, la Regione Pu-
glia ha dovuto definire le modalità di
offerta per gli esami utili alla preven-
zione e al controllo dello stato di sa-
lute della popolazione abitante nelle
zone suddette; interventi di verifica
comunicati all’Arpa Puglia (Agenzia
regionale per la prevenzione e la pro-
tezione dell’ambiente), alla quale è
stato affidato l’incarico di compiere
le analisi dei terreni e dei camini ap-
partenenti all’Ilva; quest’ultima si farà
carico degli oneri relativi alle analisi,
mentre la bonifica sarà a carico dello
Stato.
Il decreto, infatti, che attraverso le
sue misure correttive permetterà, tra
Il decreto salva produzione le altre cose, all’azienda di Taranto di
Il 5 febbraio scorso il Senato ha approvato il decreto sanare, regolarizzare e continuare la
n. 136 del 10 dicembre 2013 recante “Disposizioni ur- produzione, ha pianificato una spesa
genti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e per il biennio 2014/2015 di 50 milio-
industriali, e a favorire lo sviluppo delle aree interes- ni di euro, denaro pubblico che la re-
sate”. gione potrà recuperare in due modi:
L’elevato inquinamento industriale in alcune aree con i “Fondi strutturali europei 2014”
del sud della penisola, infatti, ha portato la situazione e con il “Programma operativo FESR
ambientale e sanitaria a livelli così gravi da rendere 2007-2013”.
necessario una legge ad hoc, che organizzi e coordini Il capitale privato del gruppo Ilva,
sia gli interventi di monitoraggio e di bonifica per la cui è affidato il compito di uniformar-
tutela della salute dei cittadini, sia la rivitalizzazione si all’Autorizzazione Integrata Am-
economica delle aree coinvolte. È il caso della Terra bientale (AIA) (1), dovrà invece muo-
dei fuochi, tra le province di Napoli e Caserta, ma so- versi per i soliti canali: le banche, e i
prattutto di Taranto, del suo quartiere Tamburi e del soldi dei capitani d’industria.
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1) “Provvedimento che autorizza l’esercizio di un’installazione a determinate condizioni”, http://aia.minambiente.it/
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finanziarie saranno messe a disposizione della so- variazioni dovute alla crisi nel setto-
cietà per attuare il piano di tutela sanitaria e am- re, scendendo del 12,2% a livello na-
bientale (8). zionale (24 milioni di tonnellate), de-
È sempre potere del Commissario straordinario, cremento causato anche dalla vicen-
nel momento in cui non saranno rese reperibili per da Ilva, che secondo le stime ha ri-
tempo le risorse necessarie, ovvero in caso di rifiuto dotto del 19% la fabbricazione dei
della proprietà all’aumento di capitale, chiedere il tra- prodotti piani (12), in altre parole na-
sferimento dei fondi ascrivibili al titolare dell’impre- stri laminati a caldo e a freddo, lami-
sa o ai soci di maggioranza sottoposti a sequestro pe- nati elettrozincati, banda stagnata e
nale, anche di quelli che non riguardano direttamente tubi saldati.
reati ambientali (9). In pratica, quel denaro della fa- A essere in gioco, però, e qui sta
miglia Riva messo sotto sequestro dalla procura di la misura di come verranno utilizza-
Milano, che ha aperto un fascicolo per reati ambien- ti sia i fondi pubblici che le risorse
tali e finanziari, pari a 1,9 miliardi di euro. private, è anche quella che Marco
Bentivogli, segretario nazionale Fim-
Il secondo passo, invece, è stato quello di chiedere Cisl, ha definito la “bomba sociale
aiuto alle banche, convocando una riunione, tenutasi tarantina”, costituita da 100 mila di-
a gennaio 2014, alla quale hanno partecipato, oltre soccupati e da un territorio, quello
allo stesso Bondi e all’allora ministro dello Svilup- limitrofo all’impianto dell’Ilva, che
po economico, Flavio Zanonato, anche gli ammini- sta morendo (13).
stratori delegati di Unicredit e Banca Popolare, e il Le cause di questo patire sociale
direttore generale di Intesa Sanpaolo. Lo Stato, da dei tarantini, tuttavia, sono dovute alla
parte sua, contribuirà con un prestito di 500 milioni sola crisi del settore dei laminati e al
di euro, finanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti, disastro ambientale causato dall’a-
che coprirà la gestione ordinaria in attesa del piano zienda?
industriale. Perché darsi tanta pena?
Innanzitutto perché lo Stato creditore deve difen- Corruzione e concussione: gli ingre-
dere la produzione di acciaio, che nel 2012 vede il no- dienti di una bomba sociale
stro Paese al secondo posto nella classifica europea, “In qualsiasi modo si svolga la storia
con 27,3 milioni di tonnellate, subito dopo la Germa- degli uomini, sono gli uomini che la
nia, che nello stesso periodo ne ha prodotte 42,7 mi- fanno, perseguendo ognuno i suoi pro-
lioni (10). pri fini consapevolmente voluti, e sono
Successivamente, come vedremo meglio nel pros- precisamente i risultati di queste nu-
simo capitolo, ci sono gli interessi che gravitano attor- merose volontà operanti in diverse
no al siderurgico di Taranto, che nel 2012 ha fruttato direzioni, i risultati delle loro svaria-
da solo 8,2 milioni di tonnellate, ovvero il 30% del te ripercussioni sul mondo esteriore,
prodotto nazionale (11). Cifra che ha subìto, nel 2013, che costituiscono la storia” (14).
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8) Decreto n. 136/2013, art. 7 comma 11 ter
9) Decreto n. 136/2013, art. 7 comma 11 quinquies
10) Cfr. L’industria siderurgica italiana, Relazione annuale Federacciai, Assemblea annuale 2013
11) Cfr. http://www.gruppoilva.com/chisiamo.aspx
12) Cfr. L’acciaio risale, ma pesano le crisi, Matteo Meneghello, Il Sole 24ore, 16 gennaio 2014
13) Roberto Mania, La Repubblica, art. cit.
14) Lenin, Materialismo ed empiriocriticismo
24
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15) Il benzo(a)pirene è “un idrocarburo policiclico aromatico (IPA) classificato come cancerogeno”, Rapporto
“Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanità pubblica”
16) Fabio Riva è accusato di truffa allo Stato per l’importo di 100 milioni in quanto, tramite il supporto della
Riva Fire, avrebbe fondato una società in svizzera, l’Ilva Sa, per ottenere i contributi pubblici destinati alle
aziende che operano all’estero
25
sulla Prestigiacomo, che secondo l’avvocato Perli, ti per adeguare la produzione a rego-
come riportato nelle intercettazioni, rischiava di per- le di rispetto per la salute e l’ambien-
dere il posto. te, fa invece affidamento sulle regole
“In qualsiasi modo si svolga la storia degli uomi- della corruzione.
ni, sono gli uomini che la fanno”, e l’effetto delle Dall’altra parte, infatti, se l’inchie-
loro azioni sulla storia, l’effetto che la difesa del pro- sta giudiziaria troverà conferma nel-
fitto ha avuto sulla salute dei tarantini, è evidente nei l’iter processuale, vi sono politici, uo-
reati contestati: disastro ambientale, avvelenamento mini di Stato, che hanno barattato in-
di sostanze alimentari, ed emissione di sostanze in- teressi personali e produttivi con la
quinanti con violazione delle normative a tutela del- salute di chi, oltre a consumare i pro-
l’ambiente. Elementi di una situazione che non ha vi- pri mezzi di sostentamento, consuma
sto miglioramenti se a novembre dello scorso anno il anche la propria vita, ovvero i lavo-
gip Patrizia Todisco ha dovuto minacciare il seque- ratori. Il decreto n. 136/2013 ha infatti
stro, o meglio, il ri-sequestro, dei reparti dell’Ilva rimarcato, secondo il gip Todisco, una
(parchi minerali, cokerie, altiforni, acciaierie ecc.), situazione di emergenza grave, “dato
nel caso in cui non vengano rispettate le tempistiche il pregiudizio recato all’ambiente e
di risanamento previste dall’Autorizzazione integrata. alla salute degli abitanti del territorio
Imposizione dovuta a una non significativa diminu- circostante, e di emergenza occupa-
zione degli inquinanti, nonostante la produzione dello zionale, considerato che l’eventuale
stabilimento sia stata ridotta, dopo il blocco disposto chiusura dell’Ilva potrebbe determi-
dalla procura, che ha spento gli altoforni 1 e 2, le bat- nare la perdita del posto di lavoro per
terie dalla 3 alla 8 e l’acciaieria 1. molte migliaia di persone” (19).
Stato di emergenza denunciato anche dall’eurode- “L’accumulazione di ricchezza al-
putata Margrete Auken, che per le stesse ragioni ha l’uno dei poli è dunque al tempo stes-
presentato alla Commissione europea un’interroga- so accumulazione di miseria, tormen-
zione sull’emergenza ambientale e sanitaria a Taranto to di lavoro, schiavitù, ignoranza, bru-
(17), attivando la Commissione petizioni, che si riu- talizzazione e degradazione morale al
nisce a Strasburgo per il rispetto dei diritti dei cittadi- polo opposto, ossia dalla parte della
ni, affinché venga avviata la procedura d’infrazione classe che produce il proprio prodot-
nei confronti del nostro Paese. Il governo italiano non to come capitale” (20).
ha fatto nulla per rispettare le normative europee sul- A che livelli è arrivata la brutalità
le emissioni industriali, ed è anche inadempiente ri- inflitta alla popolazione tarantina?
spetto alla direttiva ambientale “Chi inquina paga” e
alla direttiva comunitaria denominata “Seveso” (18). Risvolti sulla salute delle persone
Tutto questo è il prezzo da pagare per il solito “I mutamenti puramente quantitativi
gioco all’italiana in cui il capitale privato, messo da- si risolvono a un certo punto in diffe-
vanti al fatto di dover rinunciare a una parte di profit- renze qualitative” (21).
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17) http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+P-2014-000745+0+DOC+XML-
+V0//EN&language=it
18) “La nuova direttiva comunitaria per gli stabilimenti a rischio d’incidente rilevante”, http://www.isprambiente.gov.it/it
19) Ilva Taranto, il gip avvisa: «O rispetta prescrizioni AIA o sarà di nuovo sequestro», Francesco Casula, Il Fatto
quotidiano, 5 novembre 2013
20) Friedrich Engels, Antidühring
21) Ibidem
26
Tra novembre e dicembre 2013 Arpa Puglia certifi- giornare i documenti normativi, ef-
cò che i valori di idrocarburi policiclici aromatici fettuare verifiche interne sul rispetto
(IPA), ovvero un cocktail di molecole cancerogene, delle norme di qualità (UNI EN ISO
misurati nell’aria di Taranto, nello specifico sopra il 9001) e individuare le aree critiche di
quartiere di Tamburi, vicino ai comignoli dell’acciaie- gestione aziendale, proponendo di
ria, erano equivalenti a quelli rilevati nel 2009 e nel conseguenza le opportune azioni cor-
2010. rettive. Tra ottobre e dicembre 2013
Il governo italiano, adesso, rischia una multa sala- sono state erogate 43.225 ore uomo
tissima da parte della Corte di Giustizia europea, se per la formazione obbligatoria sulla
verrà accertato l’omesso controllo delle polveri: 650 sicurezza, e a febbraio 2014 il Com-
mila euro per ogni giorno d’infrazione. Tuttavia, se- missario straordinario ha avviato riu-
condo la relazione del Commissario straordinario al 31 nioni periodiche per cercare soluzio-
dicembre 2013, lo stato dei lavori nel siderurgico di Ta- ni che riducano i rischi lavorativi.
ranto non è così arretrato, e i livelli di PM10 e IPA sono Insomma, in contrasto con le de-
in diminuzione. Risultato accreditato anche dalla ridu- nunce del gip Patrizia Todisco, del-
zione degli incidenti infortunistici (vedi Tabella 1), in li- l’eurodeputata Margrete Auken e
nea con quelli del settore siderurgico. dell’Unione europea in generale, se-
condo il Commissario straordinario
___________________________________________________________________ le condizioni paiono essere in miglio-
Tabella 1. Fonte: Relazione del Commissario straordinario 31.12.2013 ramento. Presunzione espressa anche
nelle considerazioni finali della “Re-
lazione sui dati della qualità dell’aria
– Taranto” per il periodo gennaio/ot-
tobre 2013, che definisce un miglio-
ramento della qualità dell’aria, PM10
e benzo(a)pirene, sia a Taranto sia
nelle zone limitrofe al siderurgico,
Nel primo trimestre del 2014, continua la relazione, è pur facendo notare che queste rileva-
stata avviata l’attività di acquisizione del “sistema di zioni rimangono “tuttora maggiori, in
gestione integrato salute, sicurezza e ambiente” come generale, rispetto agli altri siti”.
previsto dalla normativa UNI EN ISO 14001 e OH- La cosa certa è che non bisogna
SAS 18001, e sviluppata la revisione del modello di dimenticare la storia recente dell’Ilva,
organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.lgs. e più in generale del comune di Ta-
231/01 che “disciplina le responsabilità amministrati- ranto, i cui abitanti, uomini, donne e
ve delle persone giuridiche, delle società e delle asso- bambini, continuano a subire gli ef-
ciazioni anche prive di personalità giuridica”. fetti della produzione d’inquinamen-
Sempre in materia di sicurezza e salute, è stata to industriale.
avviata anche l’attività dell’Organismo di vigilanza, A dicembre 2011 la rivista Epide-
che supporta la struttura commissariale per le opera- miologia e Prevenzione ha pubblica-
zioni di controllo e verifica, e un nuovo modello di to uno studio sulla mortalità della po-
gestione integrata di qualità e ambiente. Lo scopo è polazione che vive in prossimità dei
quello di migliorare i rapporti di collaborazione e SIN (22) e dei grandi centri industriali
coordinamento tra chi ha il compito di redigere e ag- o di smaltimento rifiuti, lo “Studio
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22) Cfr. S.I.N. Sofisticati Interessi Nazionali, Francesco De Scisciolo, Paginauno n. 32/2013
27
Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Inse- una raffineria, l’impianto siderurgi-
diamenti Esposti a Rischio di Inquinamento”. co, l’area portuale e le discariche di
Il progetto, più semplicemente denominato SEN- RSU con siti abusivi di rifiuti. Il pro-
TIERI, è stato condotto e finanziato dal “Programma filo di mortalità, suddiviso per cause
strategico ambiente e salute” del ministero della Sa- di morte, è calcolato sul rapporto
lute e dal Progetto CCM 2009 “Sorveglianza epide- standardizzato di mortalità, ovvero sul
miologica di popolazioni residenti in siti contaminati”, confronto tra il numero dei casi di
sempre del ministero della Salute. morte osservati e il numero dei casi
I dati censiti derivano, in gran parte, dai progetti attesi, ed esprime l’eccesso o il difet-
di bonifica che sono stati ipotizzati per i diversi Siti to di mortalità esistente tra la popola-
di Interesse Nazionale, quindi le aree più sottoposte zione osservata e la popolazione pre-
ad analisi sono quelle industriali, come l’Ilva di Ta- sa come riferimento.
ranto. Le informazioni raccolte hanno lo scopo di I risultati per il SIN di Taranto sono
verificare “se e quanto il profilo di mortalità delle sconcertanti (vedi Tabella 2).
popolazioni che vivono nei territori inclusi in aree Fatta eccezione per le malattie
d’interesse nazionale per le bonifiche si discosti da dell’apparato genitourinario, il tasso
quello delle popolazioni di riferimento” (23). di mortalità osservato nel periodo
La mortalità studiata per ogni sito è quella del pe- 1995-2002 è sempre maggiore rispet-
riodo 1995-2002, più un aggiornamento che riguarda to alle previsioni, arrivando a un ec-
il periodo 2003-2009 pubblicato su “Ambiente e sa- cesso del 15% per gli uomini e 13%
lute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di per le donne per quanto concerne i
sanità pubblica”, redatto dalla collaborazione tra il tumori, e un eccesso del 14% per gli
Dipartimento ambiente e connessa prevenzione pri- uomini e 42% per le donne per le ma-
maria dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’ufficio lattie dell’apparato digerente.
di statistica dell’ISS, il Centro nazionale di epidemio- Nel periodo successivo, quello
logia, e il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie 2003-2009, il profilo di mortalità con-
Charles Darwin dell’Università La Sapienza di tinua a peggiorare (vedi Tabella 3).
Roma. Qui addirittura la percentuale di
I comuni di Taranto soggetti all’analisi compren- eccesso è in aumento per quasi tutte le
dono 216.618 abitanti (dato del censimento 2011) e: tipologie di malattia, con particolare
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Tabella 2. Fonte: Studio SENTIERI
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23) I successivi dati contenuti nell’articolo, salvo diversamente indicato, sono tratti dallo studio SENTIERI
28
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Tabella 3. Fonte: Studio SENTIERI
rilievo, ancora una volta, per quelle dell’apparto dige- spaziale dei processi produttivi ed
rente: più 47% per gli uomini e più 19% per le donne. emissivi che caratterizzano l’area in-
Non è un caso, dunque, che da un monitoraggio dustriale di questo SIN da molti de-
effettuato dall’Asl di Taranto a marzo 2008, venga cenni” (25).
segnalato come in alcune aziende zootecniche pre- Si ha rilievo di questi fattori anche
senti sul territorio del comune e della provincia, si nel rapporto “Ambiente e salute a Ta-
sia riscontrata un’importante contaminazione della ranto: evidenze disponibili e indica-
catena trofica da composti organolettici. In 32 campio- zioni di sanità pubblica” uscito a ot-
ni raccolti, in 8 aziende, la concentrazione di diossine, tobre 2012. Come riportato dall’ana-
ossia di composti chimici tossici, che si accumulano lisi, sebbene Taranto non presenti un
nei tessuti grassi a causa dell’ingerimento di erba in degrado diverso da quello degli altri
suolo contaminato, ha superato i limiti stabiliti dalle centri urbani italiani, il materiale par-
direttive comunitarie. Vicino allo stabilimento Ilva si ticellare (PM10) in questa zona può
trovano una discarica, una raffineria di petrolio di costituire un fattore di rischio, se non
proprietà dell’Eni, un cementificio e tre inceneritori. il principale fattore, degli eccessi di
Non c’è da stupirsi se la diossina in questa zona ha mortalità e morbosità. Questa con-
raggiunto il 92% della diossina industriale italiana, e traddizione avviene perché “il PM10
l’8% di quella europea (24). è una miscela eterogenea di sostanze
Inoltre, per quanto riguarda l’altra percentuale in chimiche che varia in funzione della
crescita, quella dei tumori, uno studio sui casi a Ta- natura della sorgente da cui viene
ranto ha dimostrato come le tipologie di cancro mali- emesso”. Nel PM10 sopra il quartie-
gno al polmone, alla pleura, alla vescica e al sistema re di Tamburi si trova il già citato
linfoemopoietico, derivino dall’esposizione ambientale benzo(a)pirene (a Taranto in concen-
a cancerogeni inalabili, che agiscono sulla formazio- trazione più alta che in tutta Italia) e,
ne di nuove cellule tumorali. come detto, le diossine prodotte dai
“Complessivamente, il profilo di mortalità della camini, che creano danni quando si
popolazione residente nell’area di Taranto mostra un depositano al suolo, entrando nella
andamento temporale e una distribuzione geografica catena alimentare.
che sono in linea con la cronologia e la distribuzione I nuovi dati sugli studi epidemio-
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24) Ilva, a Taranto il dolore non muore mai, Daniel Tarozzi, Il Fatto Quotidiano, 8 novembre 2013
25) Studio SENTIERI
29
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Tabella 4.
Fonte: Rapporto Ambien-
te e salute a Taranto: evi-
denze disponibili e indi-
cazioni di sanità pubblica,
22 ottobre 2012
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26) Daniel Tarozzi, Il Fatto quotidiano, art. cit.
27) Cfr. Inquinamento a Taranto, la ricerca: “Piombo nelle urine dei tarantini”, La Repubblica Bari, 24 luglio 2012
28) Ilva, diossina concausa del tumore di un operaio, La Repubblica Bari, 20 gennaio 2014
29) Casa deprezzata per colpa dell’Ilva, l’azienda risarcisce per il 20 per cento, La Repubblica Bari, 16 gennaio 2014
30
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30) Studio SENTIERI
31) Karl Marx, Il capitale, libro I sezione VII capitolo 23
31
32
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2) Il prof. Jean-Yves Camus, riguardo agli enti locali, spiega: “Per gli impieghi muni -
cipali c’è in Francia un controllo specifico che è esercitato dai prefetti proprio perché
un comune non faccia quello che vuole. Così, oggi, se un comune diretto dal Fn cerca
di applicare la ‘preferenza nazionale’ sia per reclutare dei giovani, sia per assegnare
degli alloggi popolari, o degli aiuti sociali, lo Stato interviene per dire che tutto ciò è
illegale e per impedirlo. […] Questo non significa che ci possano essere delle misure
discriminatorie nascoste, che non si possa scoraggiare dei giovani che non sono fran-
cesi a installarsi a Vitrolles o a Marignane, o a richiedere l’assegnazione di una casa
popolare. Detto questo, va anche notato come nel settore privato in effetti la ‘preferen-
za nazionale’ esiste già di fatto in un buon numero di imprese e di luoghi di lavoro.
Perché il tasso di disoccupazione dei francesi di origine straniera o degli stranieri che
vivono in Francia è così elevato, se non a causa delle discriminazioni delle assunzioni?”.
J.-Y. Camus, conversazione con G. Caldiron, ottobre 1997, ora in G. Caldiron, La de-
stra plurale. Dalla preferenza nazionale alla tolleranza zero, Manifestolibri, 2001
3) www.lepoint.fr/politique/election-presidentielle-2012/avec-20-des-voix-marine-le-
pen-a-gagne-son-pari-22-04-2012-1454106_324.php
34
gnalati sono stati 1.841, oltre il doppio di qualche anno prima. Negli ulti-
mi tempi internet è il serbatoio di nuovi gruppi e laboratori di idee, molti
dei quali senza capacità organizzative né finanziarie. La data che cambia
radicalmente la destra francese è il 15 gennaio 2011: quel giorno l’avvo-
catessa Marine Le Pen viene eletta ai vertici del Front national, battendo il
tradizionalista cattolico Bruno Gollnisch. Per tutta risposta Carl Lang, ai
vertici del Front, abbandona il partito, animando il piccolo Parti de la
France, che si aggregherà coi federalisti della Nouvelle droite populaire e
col Mouvement national républicain di Bruno Mégret, ex pupillo lepeni-
sta, nell’Union de la droite nationale. Voce di questa destra nazional-rivo-
luzionaria è Rivarol, periodico antisemita e complottista. Non capiscono
che l’innovazione è donna e ha un nome: Marine.
Quest’ultima eredita dal padre un partito che, in maniera speculare al-
l’ex Msi, per quasi quarant’anni ha funzionato da ‘ombrello’ per una mi-
riade di gruppi e associazioni estreme e radicali, molte delle quali vedono
nell’Italia un esempio: blog e siti internet francesi, come Zentropa, dif-
fondono le attività di CasaPound, e il suo intellettuale di punta, Gabriele
Adinolfi, è uno dei loro mentori in Francia: i suoi libri sono pubblicati,
tradotti e discussi dai militanti nazional-rivoluzionari francesi. Il loro
punto di ritrovo è Le Local, nel XV arrondissement – simile al Cutty
Surk di Roma di Gianluca Iannone – e fa capo a Serge Ayoub, ex nazi-
skin e leader di Troisiéme voie, rinato nel 2010 e gemellato con Casa-
Pound, con una sola differenza: Parigi non è amministrata da Gianni Ale-
manno e l’Ump non è né il Pdl né Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale.
Il tentativo frontista di ergersi a difensore dei deboli non nasce con
Marine, ma caratterizza tutto il percorso sociale del padre, che getta alle
ortiche il populismo reaganiano e poujadista degli anni ‘70-80 schieran-
dosi nel 1990-1991 con Saddam Hussein e opponendosi all’intervento
militare; una battaglia antiamericana che sembrerebbe di sinistra ma die-
tro tali proposte vi erano ex esponenti del Grece di Alain de Benoist ed
ex militanti del Club de l’Horloge, un think tank neoliberista collaterale
fino al 1979-80 alla nouvelle droite, ponte fra frontismo, i settori più rea-
zionari del gollismo e l’estrema destra, nato nel 1974 col presupposto di
dare a tali ambienti nuove strategie politiche. Tutti questi spazi – a cui si
sommano gli ex Troisiéme voie transitati nel Front, che uniscono le idee
di Terza posizione con le suggestioni antimondialiste del filosofo Guil-
laume Faye, ex grecista divenuto islamofobo – influenzeranno l’operato
politico e culturale del partito lepenista da lì in poi, scrostandolo dal no-
stalgismo, un’area che abbandonerà Le Pen nel 1998, animando il Mou-
vance identitaire e gruppi come Terre et Peuple, vicino ai filoleghisti di
Terra Insubre dell’ex rautiano varesotto Andrea Mascetti, importante per
la genesi del Bloc Identitaire.
Partiamo dal presupposto che Alain de Benoist ha più volte eviden-
ziato la distanza ideologica col Front national per le tesi sociali, nono -
35
stante il partito populista abbia preso certe posizioni proprio da lì, vista la
presenza di ex grecisti nelle sue file (4). Dopo il cambio ai vertici del parti-
to, il maître à penser della nouvelle droite, pur criticando l’antiregionali-
smo e l’islamofobia di Marine Le Pen (visto che per il Grece il “male as-
soluto” è l’americanizzazione), ha espresso parole di apprezzamento per il
suo operato, evidenziandone la carica “positiva” e il desiderio di rottura col
passato, specie per quanto riguarda l’antiliberismo e il protezionismo (5).
Però, “[…] va riconosciuto a Marine Le Pen il merito di aver ‘dediaboliz-
zato’ il partito, per mezzo di una vasta ‘operazione di pulizia’ che sta inne-
gabilmente avendo i suoi frutti. Ci sono categorie che il Front national, pri-
ma della svolta ‘marinista’, non riusciva a sedurre”, dice de Benoist, “oggi,
quelle stesse categorie sono le prime a sostenerlo: le donne, i giovani nella
fascia compresa tra i 18 e i 24 anni, e soprattutto gli insegnanti. La nascita
del Collectif Racine [associazione di insegnanti nazionalisti nata con l’in-
tento di combattere, accanto al Rassemblement Blue Marine, per il re-
dressement della scuola francese, n.d.a.] ne è la prova tangibile” (6). Un
de Benoist frontista? Affatto. Il filosofo normanno non intende certo di-
ventare organico al frontismo e ad alcun populismo – nonostante non ab-
bia problemi a dialogarci – ma ha capito che la crisi culturale della sini-
stra non può che influenzarne l’andamento elettorale, lui che ha fatto del-
la battaglia metapolitica e filosofica il perno del suo agire dal 1968 a oggi.
Il Front di Marine, cavalcando la crisi dei socialisti e del Front de la
gauche, coniuga senza alcun problema nazionalismo e ‘socialità’, una
forte attenzione alle problematiche sociali e al mondo del lavoro (in chia-
ve ovviamente interclassista) e una critica al mondialismo, che genera
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4) Lo studioso Jean-Yves Camus sostiene che “La nouvelle droite ha avuto […] due
influenze maggiori sul Fn. Dapprima ha riabilitato tra gli anni Settanta e Ottanta temi
che erano stati completamente abbandonati dalla destra classica, vale a dire soprattutto
le tesi sulla ‘ineguaglianza degli individui’ e sull’importanza da assegnare alle ‘radici
identitarie’, sia francesi che europee. Poi ha proposto un’idea della politica non più
ancorata all’asse destra/sinistra, aprendo la strada a un movimento come quello di Le
Pen che oggi [1997, n.d.a.] ha come slogan, ve lo ricordo, «né destra, né sinistra, solo
francesi». Questo malgrado sia evidente che il Front national si situa a destra della de -
stra tradizionale nello scacchiere politico”. J.-Y. Camus, intervista rilasciata a G. Cal-
diron, Il manifesto, 17 ottobre 1997
5) De Benoist in un’intervista ha ammesso che “le posizioni del Fn hanno subito
molte variazioni nel corso della sua storia, cosa particolarmente evidente in ambito
economico. […] Trent’anni fa si definivano liberali e reaganiani. Al giorno d’oggi,
dopo che Marine Le Pen è succeduta a suo padre, lo stesso movimento milita contro il
libero scambio, reclama l’introduzione di un certo protezionismo, e denuncia con
vigore la deregulation economica. […] Sono opinioni che spiegano, d’altronde, come
una grande parte dell’elettorato frontista provenga, ormai, dalla classe operaia. Resto
invece in disaccordo con il ‘giacobinismo’ repubblicano del Front nazional, con la sua
ostilità di principio verso il regionalismo e le ‘comunità’, e col suo laicismo
islamofobo”. A. de Benoist, intervista rilasciata a B. Giurato, Perché la vera decrescita
oggi è politica, non economica, Lettera 43, 25 aprile 2013
6) Alain de Benoist en “soutien critique” à Marine Le Pen, blog Droite(s) extrême(s)
dei giornalisti di Le Monde 26 gennaio 2011
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7) Marine Le Pen in un’intervista rilasciata a L’Express del primo ottobre 2013 s’indi-
gna all’uso dell’etichetta di ‘estremista di destra’: “Mi ribello a essere definita di
estrema destra, con quel termine si finisce per mettere nello stesso sacco Breivik, Alba
dorata e noi che non c’entriamo niente con tutto ciò”. Concetto rilanciato pochi giorni
dopo dai microfoni di Bfmtv: “Sto pensando di rivolgermi ai tribunali perché venga
sancito che questo termine è peggiorativo e viene utilizzato con intenti politici per de-
nigrare il Fn. In questo modo si conduce una guerra semantica contro il nostro
partito”. G. Caldiron, Diversamente frontisti, Europa, 8 ottobre 2013
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8) Intervista rilasciata da A. Soral al sito Oumma.com, aprile 2004
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dini francesi più ostile al dominio della comunità che gli è di fronte, qui
come in Palestina”, concludendo che “mentre gli ebrei si sentono a loro
agio, e a casa loro, in una società neo-matriarcale, neo-capitalista all’ame-
ricana, nella quale essi occupano, in modo sempre più evidente, i vertici
gerarchici, i magrebini detti ‘islamisti’, invece, non si sentono a loro agio
e se ne vogliono allontanare” (9).
Nel 2007 Soral aderisce al Front national, all’epoca diretto da Jean-
Marie Le Pen: come mai? Secondo lui il Front è diventato il partito più a
sinistra di tutti in materia economica, l’unico partito che difende il socia-
lismo, gli interessi dei francesi, la dignità e la cultura del Paese. Viene in-
caricato di occuparsi del fenomeno delle banlieu, le periferie francesi, in
quel periodo in subbuglio. È in quell’anno che fonda Egualité & Récon-
ciliation (E&R), organizzazione che rivendica la paternità di un “nazio-
nalismo di sinistra” e di una Gauche du travail et droite des vouloir (“si-
nistra del lavoro e destra dei valori”), come indicato sulla homepage del
sito, dove compaiono da un lato le immagini di Chàvez, di Che Guevara,
di Gheddafi, di Lumumba, di Castro, di Ahmadinejad assieme a quella del
premier russo Putin (10), e dall’altro quella di Giovanna D’Arco, simbolo
del patriottismo francese. “Confusione rosso-bruna” l’ha definita nell’ot-
tobre 2013 Le Monde diplomatique, dato che unisce suggestioni sociali di
sinistra – di sovranità popolare ha parlato anche il Front de la gauche,
che propone, come E&R e il Grece e i vari partiti di destra, la nazionaliz-
zazione delle banche, un sistema di credito socializzato, il rifiuto di paga-
re il debito contratto con la Ue e il ritorno a forme di protezionismo eco-
nomico – con suggestioni patriottiche di destra.
Rompe anche col Front e nel 2009 anima per le europee, assieme al
comico Dieudonné, la Lista antisionista. È un fiasco che lo fa riavvicina-
re alla rampante Marine. In quella fase inizia un interessante avvicina-
mento al giornalista Arnaud Guyot-Jeannin, membro del Grece, fa un
viaggio con quest’ultimo in Iran, dove elogia la femminilità locale con-
trapposta alla decadenza occidentale (11), e inizia a postare su YouTube
centinaia di interventi su ogni argomento d’attualità (arrivando a 15 mi-
lioni di contatti con ben 382 video), a dialogare con intellettuali ‘non
conformi’ di destra, come Fabrice Robert del Bloc Identitaire (argomen-
to: l’espulsione degli immigrati irregolari), Robert Steukers, ex grecista e
____________________________________________________________________________________________
9) Intervista rilasciata da A. Soral all’Osservatorio del comunitarismo, settembre 2003
10) A. Mestre-C. Monnot, Alain Soral et son association font les yeux doux à Poutine,
blog Droite(s) extrême(s) dei giornalisti di Le Monde, 26 novembre 2009
11) “Le donne [dell’Iran, n.d.a.] incominciano anch’esse ad americanizzarsi, esibendo
un foulard corto e colorato, un maquillage grossolano e abiti aderenti. Eppure, fatto
bizzarro, hanno uno sguardo freddo. Le donne più tradizionali che indossano un
foulard, un velo o uno chador più austero, hanno lo sguardo più espressivo. Non è raro
osservarle parlare, sorridere e ridere con una bella vivacità”. A. Soral, dichiarazioni
rilasciate a Flash n. 13, 7 maggio 2009
39
classe. Ben più per lo sfruttamento sul mondo del lavoro e per lo svilup-
po della precarietà il neoliberismo viene condannato da Egualité & Ré-
conciliation perché produce “una società schiava delle sue pulsioni” che
mina il senso della collettività, della coscienza politica, determinando
l’individualismo, l’egoismo, la competizione e l’edonismo. La soluzione
è il ritorno alla nazione, che è “in grado di proteggere i popoli dai profitti
cosmopoliti che non hanno patria né morale”; un concetto che “presup-
pone che la nazione abbia un’essenza particolare, un genio proprio e una
particolare cultura”, e che incarni quindi dei valori mistici capaci di con-
glomerare attorno al tricolore francese “un fronte del lavoro, patriottico e
sociale, contro tutte le reti della finanza e dell’ultraliberalismo globaliz-
zato”, capace di costruire una “comunità nazionale fraterna, cosciente della
sua storia e della sua cultura” dove si ritrovano “quelli che vogliono una
più giusta ripartizione del lavoro e della ricchezza” e chi vuole “conservare
quello che c’era di buono, di misurato e umano nella tradizione”, ritrovan-
do quella spiritualità che permetterà a tutti i francesi di sentirsi individui
parte di un insieme più grande: la Patria. Una “sinistra sociale” integrata
e riconciliata al senso di trascendenza insita nei valori della nazione (16).
Il discorso soraliano è quindi funzionale al sistema capitalista – come
quello della Le Pen, di Salvini, di Strache, ecc. Il concetto sull’obsolescen-
za della diade dicotomica destra/sinistra – che per Alain de Benoist rien-
tra nell’ambito del discorso filosofico – qui verte sul concreto, sul politi-
co, perché nella ‘rivoluzione’ ideata da Soral l’attore primo non è il lavo-
ratore salariato ma la piccola borghesia e le medie imprese. Tutti insieme,
operai, precari, disoccupati, contadini, piccoli imprenditori, uniti per creare
un’interclassista “società mutualista di piccoli produttori cittadini”, dato
che per ciascuno “la responsabilità economica e sociale – dunque politica
– deriva dalla proprietà dei mezzi di produzione”; un progetto che fonde un
po’ di Pierre-Joseph Proudhon, un po’ di qualunquismo interclassista alla
Pierre Poujade, ma molto, molto poco, di Marx, sostenendo che per creare
la Gauche du travail et droite des vouloir bisogna unirsi alla “destra mo-
rale che, a ben riflettere, è alleata della sinistra economica e sociale” (17).
Queste idee, presenti un po’ dappertutto nei populismi di destra che
hanno stravinto questa tornata elettorale europea, favoriscono la nascita
di un nuovo tipo di soggetto politico che, disarticolato dalle precedenti
categorie politiche novecentesche, sostiene di rappresentare tutta la co-
munità nazionale, a prescindere dall’appartenenza sociale; sono le idee
che hanno portato il Front national al 24,8%, permettendogli di sfondare
negli ambienti tradizionalmente di sinistra.
____________________________________________________________________________________________
16) Ibidem
17) Carta di Égalité & Réconciliation, in www.egaliteetreconciliation.fr
41
__________________________________________________________________________
* Michele Pantaleone è stato scrittore, giornalista e politico, tra i mag-
giori esperti del fenomeno mafioso. Riprendiamo questi tre articoli –
pubblicati sul quindicinale siciliano l’Obiettivo di Castelbuono (Pa-
lermo), che ringraziamo per la disponibilità, rispettivamente il 25
gennaio 1988, il 10 novembre 1988 e il 10 marzo 1989 – per non per-
dere la memoria su un'importante e significativa vicenda della storia
politica italiana nella lotta alla mafia
42
pag. 140 della relazione dell’Antimafia alla fine della amministrativo, osservazioni sul com-
quinta legislatura – ha provveduto anzitutto a estrarre portamento, varie.
dal materiale probatorio raccolto dalla Commissione Nelle due facciate, in basso, a de-
tutti i riferimenti a uomini dell’amministrazione della stra, vi sono due riquadri (cm. 10 per
politica e a organizzazioni di partito. […] Questi riferi- cm. 6), uno per i riferimenti alla do-
menti sono stati estratti dai fascicoli di esponenti ma- cumentazione d’archivio (questura, ca-
fiosi […]. Sono stati quindi – conclude la relazione rabinieri, guardia di finanza, fascicoli
Antimafia – redatte apposite schede nominative in personali), l’altro con il “richiamo a
ciascuna delle quali è stato riportato in sintesi il con- numeri e lettere (da 1 a 10 e dalla let-
tenuto della documentazione”. Sono queste schede tera A alla lettera F) per voci per ana-
che l’Antimafia ha dichiarato segrete. lisi del comportamento”.
Agli atti della Commissione Antimafia esiste la Le schede dei politici sono 164.
seguente documentazione: a) n. 944 fascicoli conte- Il cittadino italiano ha il diritto di
nenti documentazione varia; ogni fascicolo può an- sapere se il ministro, il sottosegreta-
che contenere più documenti; b) n. 1686 fascicoli rio di Stato, il deputato nazionale o
personali; 944 dei quali elencati nell’indice analitico regionale per il quale dovrà votare è
compilato dalla Commissione alla fine della quinta o non è schedato, deve sapere inoltre
legislatura, in molti dei quali è descritto sommaria- se il dirigente del partito nel quale è
mente il suo contenuto; c) n. 453 dichiarazioni rac- iscritto, federale, regionale o naziona-
colte dalla Commissione; d) un enorme numero di le, è tra i 164 uomini politici collusi
rapporti e dati informativi su mafia e poteri pubblici, o non con la mafia.
su mafia e credito, su mafia ed enti locali (Regione, È necessario inoltre che i fascico-
Province, Comuni), su mafia e gangsterismo, su ra- li personali registrati nell’indice ana-
mificazioni territoriali della mafia, su collegamenti litico della relazione dell’Antimafia
della mafia con organizzazioni criminose straniere, alla fine della quinta legislatura (fra i
contiene inoltre notizie e rapporti su strutture scola- quali vi è il mio) vengano liberati dal
stiche, su enti pubblici, su istituti finanziari; e) parec- “segreto funzionale” e resi accessibi-
chie migliaia di lettere anonime di denunce e segna- li a consultazioni, e vengano conse-
lazioni; f) un’enorme massa di materiale costituito da gnati se necessario ai giudici che ne
relazioni, prospetti, elenchi, atti giudiziari delibere. fanno richiesta per motivare le loro
Le schede sono ben altra cosa, sono costituite da sentenze per vicende giudiziarie per
un cartoncino rigido, spesso due millimetri, del diffamazione a mezzo stampa per no-
peso di grammi 7 per ogni cartoncino scheda, delle tizie pubblicate su veri o presunti do-
dimensioni di cm. 34 per cm. 25, a doppia facciata cumenti e prove esistenti agli atti del-
nelle quali sono trascritte le generalità complete, cor- l’Antimafia, e ciò per evitare che ven-
redate da tutte le indicazioni personali: istruzione, gano considerate schedate persone e
stato civile, professione, attività attuale e precedente, personalità i cui nomi figurano nel ci-
consistenza patrimoniale attuale e precedente, passa- tato indice per avere magari inviato
porto, porto d’armi, rapporti con la mafia o con mafio- documenti e notizie all’Antimafia ov-
si, rapporti dei familiari con la mafia, attività politica, li- vero per essere state oggetto di lettere
cenze e concessioni, rapporti con il settore economico anonime o, addirittura, per essere state
46
mo Li Causi, Sergio Flamini e Alberto Malagugini e rapporto del prefetto Tommaso Bevi-
il siciliano, democristiano, Giuseppe Azzaro. vino sul Comune di Palermo; manca
Le ‘schede nominative’ compilate diciassette anni ogni riferimento alla relazione del
fa riguardano “uomini dell’amministrazione della po- presidente della Corte di appello di
litica e dei partiti” – relazione citata, pag. 140 – quel- Palermo, Ferdinando Umberto Di
le pubblicate (2.852) dall’attuale Antimafia, invece, Blasi, nella quale è tracciato uno
riguardano per quattro quinti istituti, enti, Comuni, spaccato dei legami, dei rapporti e
poteri dello Stato, istituzioni e persone i cui nomi si delle cointeressenze tra impresari edi-
trovano tra le carte dell’Antimafia (8 tonnellate) per li in odore di mafia (alcuni dei quali
caso, ovvero perché hanno fatto il loro dovere. assassinati, altri processati e condan-
Risultano schedati 71 Comuni, 309 enti, istituti e nati, altri ancora imputati nei proces-
banche, consorzi vari e di bonifica; sono schedati alcu- soni in corso) e notabili politici pa-
ni partiti (Dc, vol. IV, pagg. 2816-2861), Pci (vol. IV, lermitani, alcuni dei quali ancora sul-
pagg. 2862-2872), Psi, Pri, Pli, Psdi; sono schedati il la cresta dell’onda; non c’è traccia
ministero di Grazia e Giustizia e quello del Lavoro del rapporto del dott. Vincenzo Im-
(vol. III, pagg. 2536-2537), le prefetture di Messina, mordino, allora questore di Trapani,
Caltanissetta, Trapani, Palermo e Agrigento, le que- inviato al Capo della polizia (ac-
sture di Agrigento, Palermo, Caltanissetta, Trapani; quisito dall’Antimafia) nel quale è
alle pagine 2216-2219 del vol. III risulta schedata la esplicitamente detto che alcuni gran-
Curia di Trapani. di imprenditori catanesi sono entrati
Fra i 411 parlamentari schedati figurano De Ga- negli appalti delle opere pubbliche di
speri, Scelba, Fanfani, Andreotti, Gronchi, Moro, Ru- Trapani “dopo aver ottenuto l’assen-
mor, Leone, Li Causi, Macaluso, La Torre, Restivo, so del mafioso Calogero Minore” (di
Nenni, La Malfa, Gava, e perfino ‘un cugino’ dell’on. cui oggi tanto si parla), consenso ot-
ministro Colombo. tenuto con la mediazione di notabili
Sono inoltre schedati 57 sindacalisti e dirigenti politici trapanesi e palermitani; non
di partiti e i 13 magistrati assassinati dalla mafia; si fa cenno al rapporto del 30 dic.
hanno il loro numero di scheda 2 procuratori genera- 1971, prot. n. 23/461, del col. Carlo
li, 3 procuratori della Repubblica, 26 giudici di tribu- Alberto Dalla Chiesa, allora coman-
nale e di Corte di assise, 3 questori, 2 colonnelli dei dante della Legione dei carabinieri di
carabinieri, un colonnello della guardia di finanza. Palermo, nel quale sono elencati gli
In 1.603 schede dell’attuale Commissione Anti- affari intercorsi tra il costruttore Fran-
mafia si fa riferimento a lettere anonime, segnate con cesco Vassallo, inquisito dall’Antima-
la sigla Prot. “A”, dove “A” sta per anonimo. Non fia, e la famiglia dell’ex senatore, ex
c’è, invece, nessun nome e nemmeno cenno alle au- sindaco di Palermo, ex presidente del-
torevoli personalità e funzionari dello Stato che han- la Cassa Centrale di Risparmio, Ga-
no testimoniato e consegnato le relazioni-rapporti dal- spare Cusenza, suocero dell’on. mini-
le quali sono stati estratti “riferimenti agli uomini del- stro Giovanni Gioia.
l’amministrazione e della politica” ai quali fa esplicito Sfogliando i quattro poderosi vo-
riferimento la relazione Antimafia del 1972. lumi si rivela il pressappochismo, la
Non c’è, ad esempio, cenno alcuno della relazione- improvvisazione, la leggerezza con la
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BANALE
DI FELICE BONALUMI
L’aggettivo italiano banale deriva dal fran- iniziare da La banalità del male di Hannah
cese banal nel significato di “appartenente al Arendt. Il testo, come è noto, nasce dalle
signore e da qui in quello di comune a tutto considerazioni intorno al processo contro
il villaggio” in quanto appartenente o con- Otto Adolf Eichmann che si tenne nel 1961
cesso in uso alla comunità. In questo senso è a Gerusalemme e a cui la Arendt assistette
usato da Riccardo Bacchelli nel monumenta- come inviata del settimanale New Yorker.
le Il mulino del Po quando parla del “mulino La prima considerazione riguarda il gra-
banale del feudatario” (1). do non particolarmente elevato raggiunto da
Il termine bando deriva appunto da ba- Eichmann nella gerarchia militare della Ger-
nal poiché il bando è per una intera comuni- mania nazista. Era infatti solo tenente-colon-
tà, per tutti, e questo significato necessaria- nello, ma era stato l’organizzatore dei trasfe-
mente estensivo, anzi onnicomprensivo, ha rimenti degli ebrei verso i campi di concen-
portato all’uso moderno della parola: ciò che tramento e di sterminio in quanto responsa-
è senza originalità, che non si discosta dalla bile della sezione IV-B-4 (che si occupava
norma e dunque appare ovvio, scontato. degli affari riguardanti gli ebrei) all’ufficio
Nel significato attuale la prima caratteri- centrale per la sicurezza del Reich (RSHA).
stica della parola è il non distinguersi da ciò Questo particolare gli fece imperniare la pro-
che lo circonda, da ciò a cui appartiene: solo pria difesa sul fatto di essersi occupato unica-
così posso definire un oggetto, una situazio- mente di trasporti, ma è indubbio che il suo
ne, una persona come banale. compito si svolse su scala europea e, dunque,
In realtà in ambito tecnico la parola non la sua importanza andò ben oltre il grado mi-
ha significato negativo: in matematica, per litare raggiunto.
esempio, un’equazione è banale se di imme- Nel libro, che ha ovviamente molte im-
diata soluzione o per evidenza o per quanto plicazioni, anche di carattere strettamente fi-
già noto in precedenza. losofico, la Arendt sottolinea alcuni aspetti
Eppure la parola banale ha un posto im- che qui interessano.
portante nella riflessione del secolo scorso, a Innanzitutto la assoluta normalità dell’uo-
mo Eichmann, una persona che poteva essere
_________________________________________________________ definita il tranquillo e innocuo vicino di casa.
1) Riccardo Bacchelli, Il mulino del Po, Mondadori, Lo si può dire in altro modo: non esiste una
1975, vol. I, p. 5
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____________________________________________________________________________________________
5) Le citazioni contenute nell’articolo sono prese da: Martin Heidegger, Essere e
Tempo, traduzione di Pietro Chiodi, Longanesi, 1978
6) Heidegger, op. cit., p. 38, corsivi nel testo. L’Esserci ha per Heidegger il carattere
della storicità che “viene prima di ciò che si designa col termine storia (lo storicizzar-
si della storia universale)”
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Con la pubblicazione del disco Chi non la do. Scherzo, ovviamente… ma neanche
pensa come noi del 2008, dove si cimenta tanto. Innanzitutto, ci tengo a dire che Se-
egregiamente nella traduzione e nell’inter- gni (e) particolari, è composto da tredici per-
pretazione di alcune canzoni del maître del- le brassensiane sin qui mai tradotte in italia-
la canzone francese Georges Brassens, Al- no, arrangiate senza snaturarne la linea me-
berto Patrucco dà una decisa sterzata alla lodica. Questo lavoro ha visto la luce grazie
sua carriera artistica, fino a quel momento all’impegno e al coinvolgimento di Giovan-
caratterizzata principalmente da scrittura e ni Favero e Enrico Ruggeri. Con l’aria che
interpretazioni nell’ambito del cabaret e del- tira, fosse stato per me non avrei pubblica-
la televisione. Dopo il disco, infatti, in rapi- to un secondo disco. Non perché l’idea non
da sequenza vengono concepiti l’omonimo mi stuzzicasse – ho traduzioni sufficienti
recital, dove Patrucco è accompagnato dal- per stampare altri tre album – bensì per
la fida band Sotto spirito, il libro Necrologica l’interesse che questo genere di opere oggi
– un libro lapidario, nella più pura tradizio- suscita tra gli addetti ai lavori, o presunti
ne di satira ‘macabre’, lo spettacolo La Belle tali. Lo dico senza nessuna vis polemica,
Équipe in compagnia di Andrea Miro’ e sia ben chiaro. Capisco il momento non
Giangilberto Monti, lo spettacolo Molestia propriamente sereno, comprendo un sacco
@ parte, scritto a quattro mani con Antonio di cose ma… stiamo parlando di Georges
Voceri e l’accompagnamento musicale ar- Brassens, perdio! Uno dei più grandi poeti
rangiato da Daniele Caldarini. È stata da del Novecento, un autore tradotto nelle lin-
poco pubblicata la seconda raccolta di can- gue e nei dialetti più vari, in tutto il mon-
zoni del grande chansonnier, tradotte e in- do. Insomma, per dirla con Gianni Mura, il
terpretate dallo stesso Patrucco, questa vol- padre di tutti i cantautori.
ta in compagnia di alcuni amici: Segni (e) Niente, nessun fervore: elettroencefalo-
particolari. gramma concavo. In sintesi il giudizio è
sempre lo stesso: “Bello, bellissimo, fanta-
Dunque Alberto, presentaci il tuo nuovo stico” per poi giungere alla fatidica doman-
lavoro, i brani che contiene, raccontaci come da: “Ma… quanto vende?”. Per inciso, solo
è stato progettato, se è stato concepito per sulla ‘sfiducia’, senza aver ascoltato nulla.
ospitare i tanti artisti che duettano con te, Quindi, con queste ‘stimolanti’ premesse,
o se questa struttura è stata data in corso ripeto, mi sarei ben guardato dal pubblica-
d’opera… re il nuovo disco.
Modestia, anzi, pardon!… molestia a Invece, a conclusione di una chiacchiera-
parte, trattasi del disco più bello del mon- ta su queste e altre amenità, Giovanni Fave-
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quale Brassens verificava giorno per giorno si da quelli battuti dalla maggioranza. Be’
le sue diversità rispetto al mondo borghe- mi è sembrato un buon motivo per aprire
se. Gli abiti trasandati, l’aspetto massiccio, i l’album proprio con quel pezzo. Non solo.
capelli lunghi, la vita stessa che conduceva, Anche lo spettacolo teatrale che con Miro’
suscitavano nei suoi vicini sospetto e diffi- sto portando in giro, si apre con questa
denza. La stessa polizia doveva, come si canzone.
dice, ‘tenerlo d’occhio’, se è vero che venne
fermato e portato in gendarmeria per ac- Per me avere a disposizione una persona
certamenti. Così, viveva effettivamente che è dovuta penetrare a fondo nel mondo
da emarginato, usciva di rado e preferibil- di Brassens per scandagliarne ogni singo-
mente di notte, con qualche fidato amico la parola, per cercare il termine e il modo
d’infanzia. […] A ogni modo Georges non migliore per tradurla in italiano senza
doveva rammaricarsi troppo di questo perdere il ritmo e la freschezza originale,
stato di fatto. In fondo lui si era sempre è un privilegio raro. Perché Brassens rap-
sentito differente, lontano dalle aspira- presenta per davvero un universo… Mi
zioni e dai principi morali borghesi. Così, viene in mente, e vorrei conoscere il tuo
se in un primo momento questa coscienza pensiero in merito, che Brassens è notoria-
del suo ‘pensare diversamente’ poteva in- mente anarchico, ateo, non ci va certo leg-
fastidirlo, con l’andar del tempo, matura- gero, a suo modo, con religione e religiosi,
va dentro di lui un sentimento di orgoglio eppure dai suoi testi sembrerebbe convin-
e di autocompiacimento. In fondo quella to che la vita dell’uomo sia regolata dalle
diffidenza che la gente mostrava nei suoi ‘lune’ delle divinità legate alla tradizione
confronti era la prova tangibile di una di- greca e a quella dell’antica Roma, che ne
versità di vedute che lui teneva a sottoli- influenzano scelte e destino. Le sue can-
neare. È da questo stato d’animo che nasce zoni sono piene di Giove, Venere, Mercu-
La mauvaise réputation, il momento della ri- rio, Bacco, Pan, Cupido… Brassens, un
vincita di una persona che fino a quel mo- miscredente d’immensa fede?
mento era rimasta a guardare quello che Più che ateo, direi agnostico. «Ho la sfor-
gli succedeva intorno. È anche una canzone tuna di non credere in Dio», diceva. La -
capitale sotto tutti i punti di vista, riassu- sciando intendere che, rispetto a un cre-
mendo in sé tutto lo stile più tipicamente dente, chi si consola con la propria autode-
brassensiano: chi non ama La mauvaise ré- terminazione, facendo i conti solo con la
putation non ama Brassens. propria coscienza, ha un’esistenza indub-
Io credo che il punto nodale della can- biamente più faticosa. E alla domanda:
zone risieda nella frase: “La gente non ha «Dio esiste?», rispondeva: «Se Dio esiste,
simpatia verso chi segue un’altra via”. Pur esagera».
non facendo nulla di male, disturba e infa- Ascoltando le sue canzoni, si capisce che
stidisce che qualcuno segua percorsi diver- per Brassens tutto è relativo: la verità in tasca,
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di Sabrina Campolongo
LA FABBRICA DELLA
DISCORDIA
Recensione de Il re ne comanda una, Stelio Mattioni
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raglia mai nel fantastico compiaciu- cora con Calvino, ma è allo stesso
to o nella farsa. tempo un ritratto potente e amaro
Tutto si gioca sul filo di un’in- della condizione femminile, frutto
quietudine sottile, che non viene senz’altro di una riflessione profon-
mai meno: si ride, certo, dello stram- da, probabilmente influenzata dal
bo personaggio del cognato Massi- clima culturale, politico e sociale che
mo, che vive “alla macchia” nel una mente lucida e sensibile poteva
giardino della residenza – quello respirare, persino nella remota e in
che dovrebbe essere un fazzoletto qualche modo astratta Trieste, in un
di terra chiuso tra le quattro mura anno cruciale come il 1968 e più in
di un palazzotto signorile del cen- generale sulla condizione umana.
tro di Trieste, ma appare come una Orlando, il monarca assoluto
giungla spaventosamente ‘viva’ per sempre a caccia di nuove ‘favorite’,
chi incautamente vi si avventura – è al tempo stesso Casanova e Barba-
però il fucile che egli brandisce è blu, la sua ‘stanza segreta’ – in cui la
indubbiamente carico. moglie, rassegnata e precocemente
Così come è tragico e non grot- invecchiata, non ha mai messo pie-
tesco il fatto che Tina sfugga a una de – non nasconde cadaveri di don-
prigione per rinchiudersi (volonta- ne, ma di sicuro ne ospita i fantasmi,
riamente?) in un’altra, che perda l’impronta di tutte quelle che sono
una figlia, Millina, la più piccola e passate sul grande letto antico che
ribelle, che riesce a prendere la via troneggia al suo interno.
della fuga per tornare dal padre, e Il modo in cui la favorita di tur-
poi finisca per perdere, in modo più no (prima dell’arrivo di Tina era Mi-
sottile, anche l’altra, l’adolescente randa, la direttrice dello stabilimen-
Pupetta, molto più svelta di lei ad to, ma si sa che ne sono passate di-
adeguarsi alle rigide regole della verse altre) manifesta il ‘privilegio’
casa, o a individuare la via più faci- della preferenza ha un crudo sapo-
le per esserne alleggerita. re medievale, nella sua teatralità: c’è
Il re ne comanda una, come la fi- una chiave, che, dopo cena, viene
lastrocca da cui prende il titolo, stor- appesa a un gancio sul muro dallo
piandone un verso, è allo stesso stesso Orlando (ma solo quando ne
tempo una storia leggera e tragica (e ha voglia), sotto gli occhi di tutti (i
anche una autentica Madamadorè figli, Divina e Attilio, la moglie
farà la sua straordinaria comparsa, Rosa, il tuttofare Pittsburg, e poi
sul finale), può apparire una favola Tina e le sue figlie), e la donna che
bizzarra, il parto di una mente in- sa di averne il diritto deve avere il
credibilmente fertile, di un autore coraggio di esercitarlo pubblicamen-
dotato “di un mondo fantastico pro- te, andandosela a prendere. Tutti
prio e di grande forza” per dirla an- sanno cosa significa, tutti sanno dove
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sta andando e a fare cosa, e con chi, mamma?”, esclama, la sera in cui se
e quell’atto barbaro, “sozzo” e al la ritrovano in camera, posata sul
tempo stesso eccitante, nella sua comodino, e Tina si spaventa, forse
sfacciataggine, esercita un richiamo per l’uso di quel plurale – doloroso
irresistibile anche su Tina, malgra- presagio – forse sentendo la forza
do si sforzi di resistere. La chiave è del proprio desiderio di prendere
per lei, ancor prima che Orlando quella chiave, farla sparire e usarla,
glielo dica, è sua dal momento stes- così reagisce con violenza, schiaf-
so in cui lei ha fatto il suo ingresso feggia la figlia e resiste a Orlando,
in quella casa, e la resistenza di Tina per quella notte.
è solo di facciata, è legata al suo Ma Orlando non si arrende. Così
concetto di moralità, allo sguardo fan tutte, prima o poi, sembra esse-
giudicante delle figlie (e non è un re la sua placida convinzione, e Tina
caso che sia proprio la più piccola e non la smentisce.
agguerrita, quella con lo sguardo “Tanto sono sicuro che non sa-
più appuntito, a riuscire nella fuga), presti che fartene, della libertà”, le
al suo orgoglio, ma non sorprende dice, quando lei gli chiede, per la
nessuno vederla impegnata, dopo seconda volta, perché alle donne
nemmeno due giorni, a gareggiare della casa non sia concesso di usci-
con la concubina ufficiale, Miran- re; “In fondo dove andresti? È vero
da, sul terreno dell’avvenenza, mi- che non sai?”
surandosi, nella sala da pranzo, È vero, Tina è spaventosamente
sotto lo sguardo divertito, malizio- sola, messa con le spalle al muro da
so o infastidito degli altri occupanti un marito parassita, minacciata dal-
della casa (salvo Orlando, che co- la presenza di due fratelli dal col-
munque lo verrà a sapere), la lun- tello facile che non prenderebbero
ghezza delle gambe, con le gonne certo le sue difese, ma quelle del-
sollevate. l’ordine costituito, della morale uf-
La sua capitolazione completa è ficiale; persino sua madre le nega la
solo questione di tempo, il fascino propria solidarietà, nemmeno le sue
del sultano che decide di tutti e tut- stesse figlie sembrano stare dalla sua
to, ma si mostra schiavo del pro- parte, esattamente come le altre don-
prio desiderio per lei, è decisamen- ne nella casa di Orlando.
te irresistibile, e la competizione al- L’universo femminile dipinto da
l’ultimo sangue con la favorita in ca- Mattioni è una giungla popolata da
rica non fa che rafforzare l’attrazio- leonesse tristi e solitarie, incapaci
ne. Anche Pupetta, non più bambi- di fare branco ma occupate, per la
na e non ancora donna, è di rifles- maggior parte del proprio tempo, a
so, interessata alla chiave. cercare l’attenzione e la protezione
“L’abbiamo finalmente avuta, eh di un maschio. Quest’ultimo, comun-
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Quando Nicolas si trova di fronte Jack Henry Abbott inizia la sua cor- Ho ucciso un principio non è un sag-
alla maestra e ai compagni, si accor- rispondenza dal carcere con Norman gio ma un romanzo che prende l’av-
ge di aver dimenticato lo zaino. È Mailer, nel momento in cui viene a vio nel momento in cui Gaetano Bre-
nella macchina del padre che ora è sapere che questi sta lavorando a un sci approda a Milano, una settimana
lontano. Se la caverà senza? Il padre libro sulla vita di Gary Mark Gilmore prima di attuare il suo proposito di
glielo riporterà? Perché la vacanza (Il canto del boia, premio Pulitzer vendicare, uccidendo il ‘Re Buono’
sulla neve durerà una settimana. Ed 1980), criminale americano passato nel parco di Monza, le vittime della
è proprio l’enigma di un ritorno, alla storia per aver chiesto la sua repressione dei moti del ‘98. Con fre-
quello del padre, a farsi trama e al condanna a morte, in seguito a due quenti flash-back l’autore ripercorre
tempo stesso porta d’accesso del si- omicidi commessi nello Utah. Ab-
gnificato, varco per l’altra storia, la bott, che ha passato quasi tutta la
parallela, quella vissuta nell’incon- vita in prigione, si propone di de-
scio, sede del vero conflitto. Ciò che scrivere a Mailer i meccanismi so-
viene narrato nel romanzo diventa ciali che regolano i rapporti tra le
allora quel processo interiore di ri- guardie e i detenuti, nonché le sue
cerca della figura paterna, in tutte le impressioni sulla politica e il mondo
sue fasi, distruzione in pezzi e ri- esterno. Il risultato è straordinario.
composizione – non a caso il mito Durante gli anni passati in cella, ha
di Iside e Osiride è il preferito dal avuto modo di studiare Marx, He-
gel, Kant, tutti i classici della filoso-
fia, oltre che della letteratura. La
sua consapevolezza si è scolpita nel-
l’esperienza di un uomo natural-
mente libero, che non ha mai accet-
tato di “aver buttato via la chiave”,
nonostante le durissime punizioni di-
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Tronchetti Provera ha sempre affer- Un’inchiesta rigorosa, che de-co- La globalizzazione ha creato una
mato di essere stato all’oscuro del struisce la struttura economica italia- nuova forma di imperialismo: l’im-
dossieraggio messo in piedi in Tele- na per ri-costruire l’unità di classe. perialismo globale. Diversamente dal-
com dal gruppo della security gesti- L’analisi poggia su dati e statistiche le fasi precedenti, è innanzitutto mon-
to da Tavaroli. Tutto può essere, ma ed entra nel dettaglio dei diversi set- diale, quindi mira ad abbattere ogni
è certo che le intelligence delle mul- tori economici e della relativa quan- barriera nazionale per poter attuare
tinazionali non hanno nulla da invi- tità e qualità dell’occupazione, non il processo di accumulazione su sca-
diare a quelle statali né la competi- tralasciando il lavoro ‘indipendente’, la planetaria; non ha un unico ‘sovra-
zione economica alle tensioni politi- i disoccupati, i Neet. L’intento, di-
che fra Paesi. D’altronde i servizi chiarato, è quello di riportare la clas-
hanno collaborato con le industrie fin se in sé a essere classe per sé, per-
dal dopoguerra (anche in funzione an- ché non esiste organizzazione senza
ticomunista), e il vuoto prodotto dal coscienza, e il primo passo è smon-
crollo del Muro ha portato molti tare l’etica ufficiale che afferma che
agenti a migrare nelle security azien- la classe operaia è divenuta margi-
dali. Lì il lavoro è lo stesso, mutano nale, come se il commesso di una ca-
solo – ma nemmeno poi tanto – gli tena di distribuzione, l’impiegata di
uno studio legale, il precario di una
software house o la falsa partita iva
di una società di marketing non fos-
sero working class e il loro lavoro
non fosse il perno del processo di
sfruttamento che genera il profitto
del Capitale. Una poderosa mole di
dati sotto la lente di ingrandimento
della chiave di lettura marxiana,
un’indagine che coniuga teoria e
prassi: a ogni settore produttivo è le-
gata un’analisi del possibile interven-
to politico e soprattutto l’esperienza no’ – si confonde il potere militare
diretta del collettivo, che negli ulti- degli Usa con il potere politico – ma
mi anni ha partecipato a diverse lot- una governance planetaria, caratte-
te sul campo a fianco dei lavoratori. rizzata da una potenza nel ruolo di
Assolutamente, da leggere. sceriffo armato, un banchiere mon-
(G. Cracco) diale e un Paese che funge da mer-
cato principale di assorbimento del-
le merci prodotte; ed è qui che si sca-
tena il conflitto tra Stati per assumer-
ne il ruolo. Il rapporto tra struttura e
obiettivi: proteggere le tecnologie, sovrastruttura, tra Capitale (sovrana-
la produzione e gli stabilimenti nei zionale) e politica (nazionale), resta
Paesi critici e muoversi con destrez- dunque di complicità, ma diviene an-
za negli scenari esteri. Gli aneddoti che conflittuale. È in pratica la globa-
di Tavaroli risentono di una visione lizzazione del modo di produzione
un po’ troppo epica, ma sono esem- capitalistico, che di contro globalizza
plificativi del campo di azione di una anche il conflitto Capitale/lavoro. Un
security aziendale, e le contestualiz- sistema che produce crisi cicliche, fi-
zazioni di Boatti tracciano il quadro nanziarie ed economiche, in cui
generale. Scritto quando il processo esplodono le contraddizioni del capi-
Telecom era agli inizi, il libro è (an- talismo, e mutamenti dei rapporti di
che) una autodifesa di Tavaroli, ma forza. L’analisi di Screpanti è pun-
non è questo ciò che conta, ancor tuale e approfondita, e non può cer-
più se lo si legge oggi: perché nelle to essere riassunta in poche righe.
storie di spie non esiste il confine Occorre leggerla. Perché è necessario
tra lecito e illecito né quello tra buo- aggiornare il pensiero marxiano alla
ni e cattivi; checché ne dica Tron- complessità di oggi. (G. Cracco)
chetti Provera. (G. Cracco)
DOVE SONO I NOSTRI L’IMPERIALISMO GLOBALE
SPIE Clash City Workers, La casa Usher, E LA GRANDE CRISI
Giorgio Boatti e Giuliano Tavaroli, 202 pagg., 10,00 euro Ernesto Screpanti, DEPS Siena
Mondadori, 241 pagg., 18,50 euro 271 pagg. (scaricabile qui)
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DI AUGUSTO Q. BRUNI
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1) Lewis Mumford, La Cultura delle Città, Edizioni di Comunità, 1954
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versi dal signore feudale si siano conquistati il di- ra pubblica nei confronti dell’indi-
ritto a uno spazio abitativo anche individuale: la viduo. Come si vede, questo diritto
descrizione delle tipiche case operaie a schiera fotografa i rapporti di forza tra l’in-
prossime alla fabbrica, fatta da Engels nel celeber- dividuo e il potere statale. Più an-
rimo La situazione della classe operaia in Inghilterra cora fotografa la nascita del diritto
(1845) parla ancora esplicitamente di estrema pro- individuale di proprietà ottocente-
miscuità delle famiglie operaie, di regola ammas- sco con tutte le sue connessioni. Ma
sate in una o due stanze al massimo. E la situazio- quando si tratta di definire in modo
ne non è cambiata eccessivamente nei centocin- autonomo questo nuovo diritto si
quant’anni successivi a quella pubblicazione, dato avverte la necessità di distaccarsi
che ancora oggi la presenza nella stessa casa di più proprio dalla definizione civilistica
camere in cui più individui possano stare da soli è di diritto di proprietà.
cosa per nulla frequente. Insomma, l’acquisizione Alan Westin, professore di Di-
di spazi individuali di autonomia è ancora oggi ap- ritto pubblico presso la Columbia
pannaggio dei più abbienti. University di New York, considera-
Dall’altro lato, come ha invece fatto notare Ste- to oggi uno dei maggiori esperti di
fano Rodotà (2), emerge prepotentemente almeno privacy negli Stati Uniti, sintetizza
il primo nucleo del concetto moderno di privacy efficacemente il profilo di questo di-
(privatezza), un bisogno tipico della nuova classe ritto dicendo che esso è anche pote-
borghese emergente, bisogno che si contestualizza re, che scaturisce da un insindaca-
principalmente nelle trasformazioni socio-econo- bile atto di volontà. È una pretesa,
miche legate alla rivoluzione industriale. Rodotà legittima, che ogni individuo ha, di
individua proprio nella disgregazione della società decidere in che misura e con che
feudale il trigger point per l’affermazione, alcuni se- modalità, vuole condividere una
coli dopo, del diritto alla privacy come esigenza bi- parte di sé con gli altri. Una pretesa
sognosa di autonoma tutela giuridica: se volete, si che è pieno diritto di ritirarsi o di
tratta di sancire dentro il diritto della borghesia una partecipare. Ma, soprattutto, esiste
situazione già conquistata nei fatti dalla borghesia il diritto dell’individuo di control-
stessa rispetto alla nobiltà feudale. lare la diffusione dell’informazione
Che cos’è dunque questo “diritto a essere la- circa se stesso. Definendo la priva-
sciati soli” come viene comunemente definito del- cy come “relazione zero” tra due o
l’esperienza giuridica anglosassone? La privacy, più persone, Westin intende spiega-
nell’Europa illuminista e pre-rivoluzionaria, nasce re che tra queste non esiste nessun
innanzitutto dalla capacità personale che un indi- tipo di relazione, nessuno scambio
viduo ha nell’opporsi alla forza della Corona. In di informazioni, a meno che esse
questo senso, l’aspetto diametralmente opposto con- stesse non decidano altrimenti (3).
nesso alla definizione di privacy è la determinazio- Se ricordiamo che tipo di choc è
ne di precisi limiti all’azione dello Stato e della sfe- stato per gli Usa scoprire che Nixon
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2) Cfr. Stefano Rodotà, La privacy tra individuo e collettività, in Politica del diritto, Il Mulino, 1974
3) Alan Westin, Privacy and Freedom, Atheneum, 1970
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scomparire apparentemente dal web attraverso l’u- accessi ai servizi, esclusioni e inclu-
so creativo del browser Tor, in grado di proteggere sioni sociali, veri e propri pass che
a un livello sufficientemente alto l’identità dei na- incideranno sulle opportunità e gli
vigatori web per esempio nascondendone l’indiriz- stili di vita. Un destino sociale scrit-
zo IP: il principale bersaglio degli acquisti fatti in to nei database. Il Mondo nuovo di
anonimato è stato il sito BabyCenter.com. Ma im- Huxley e il film Gattaca adombrano
mediatamente la creatività di Jane l’ha fatta con- una società in cui è la predetermi-
trassegnare come cliente sospetto, e non solo per il nazione a essere ‘naturale’ e ipote-
suo uso di Tor. Suo marito ha usato 500 dollari in cano seriamente il nostro futuro. Il
contanti per comprare carte regalo Amazon per paradosso però è che non è più pos-
l’acquisto di un passeggino e un preavviso di car- sibile parlare di una identità unita-
tello Rite Aid Placard ha detto loro che la farmacia ria a proposito di un Mario Rossi o
“ha l’obbligo di segnalare le transazioni di eccessi- un Gino Bianchi qualunque. L’iden-
vo valore in cash alle autorità”. Jane Vertesi dice tità, come la conosciamo fino a oggi,
che l’utilizzo della tecnologia – carte di credito o viene infatti sostituita da un’imma-
Internet – per fare un grande acquisto è diventata gine composita, costituita dai dati
la ‘norma morale’. Andare al di fuori della norma, in possesso di enti e organizzazio-
come ha fatto per nove mesi, è stato etichettato ni. Il paradosso sta nel fatto che per
come immorale sino addirittura ad apparire illega- un individuo di questo genere la
le. Ci sono voluti tutti questi accorgimenti prima di violazione della privacy diviene un
tutto per preservare la propria condizione di ge- problema marginale: egli non è più
stante, e secondariamente per allontanare le impre- infatti quello che era precedente-
se e gli inserzionisti che avrebbero memorizzato mente. Le mie impronte digitali o
ogni sua azione e magari previsto le preferenze del la composizione unica della mia iri-
suo bambino non ancora nato per invaderla con de non sono dati materiali, ma al-
ogni mezzo. La sua gravidanza non è più un se- goritmi. Io esisto in quanto identità
greto a causa dell’articolo apparso su Mashable digitale dato che il mio essere è sta-
(http://mashable.com/2014/04/26/big-data-pregnancy/), to ridotto a sommatoria di dati mi-
maggiormente non si sente affatto sicura che la sua surabili. In più, la pervasività del
nuova condizione sia stata compresa dalle banche controllo Panoptico attraverso le mi-
dati, nonostante la registrazione della nascita da gliaia di telecamere sparse ovunque,
parte dell’ospedale presso cui è avvenuta. raggiunge perfettamente il suo
Tutto questo attiene a una sola realtà pervasiva, obiettivo: produrre conformismo. Di
il moderno Panopticon benthamiano divenuto real- fatto sono già un Anonymous, e la
tà: il controllo per il controllo, senza neppure l’en- mia unica forma di protezione, im-
fasi della motivazione. Il risultato più immediato magino, potrebbero essere il recu-
di questa costante raccolta ed elaborazione di dati, pero della tecnologia postale (la vec-
al fine apparente di individuare meglio il target a chia buona lettera scritta a mano)
cui spedire le proprie proposte di acquisto (dun- come in quel capolavoro che è L’in-
que una mera strategia commerciale), è in realtà canto del lotto 49 di Thomas Pyn-
quello di disegnare uno scenario sociale selettivo, chon, la mia cancellazione comple-
in cui verranno predeterminati titolarità di diritti, ta da qualunque social network (la
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4) Sulla maschera antisorveglianza vedi http://www.cnet.com/news/urme-
anti-surveillance-mask-lets-you-pass-as-someone-else/?
tm_content=bufferfe0b6&utm_medium=social&utm_source=facebook.com
&utm_campaign=buffer
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Sei personaggi. Sei vite. Sei dirama- Un chirurgo esperto in trapianti epi- Tenuto in vita da un polmone artifi-
zioni della medesima strada. dermici rapisce giovani donne per ciale, il nazista Klaus, misantropo non-
Lungi da un recente pippotto mucci- averne la pelle; a quanto pare sua fi- ché pedofilo, sta ‘vivendo’ quanto gli
niano, eoni dalla storia di formazio- glia ne ha più bisogno delle legitti- rimane come una pianta senza sole,
ne/rimpatriata post liceale per qua- me proprietarie. Dopo tentativi su accudito dalla moglie (odiosa) e dalla
rantenni malinconici à la De Carlo, fallimenti ecco che l’obiettivo viene figlioletta (fate voi). La monocroma-
sei anime (già) spente sono immor- raggiunto. Ma i sogni impiegano nul- tica, orizzontale routine del morente
talate nell’atto di scontare l’Ultimo la a deteriorarsi in deliri. degenerato cambia con l’arrivo di An-
Giorno. Sette saggi ipnotico-senso- Stimato amico di Truffaut, Georges gelo, misterioso infermiere che cono-
riali sulla Fine collegati da un alito di Franju assemblò suddetto capolavo- sce tutti i suoi scabrosi segreti. Il gio-
ro nel 1960 regalando a personaggi vincello e il nazi mostro entreranno
come Jess Franco e Dario Argento presto in malsana simbiosi.
chili di sostanza dalla quale estrapo-
lare le proprie visioni e dando un ta-
cito ok a decine d’altri registi, colpe-
voli di altrettante imitazioni/scopiaz-
zature, nessuna delle quali regge il
confronto con l’originale, benedetto
da ottima recitazione, santificato da
un bianco e nero orgasmico, reso im-
mortale dalla colonna sonora – che
canticchierete ogniqualvolta vivrete
una situazione macabra: per momenti
inquietanti utilizziamo pressoché tutti
la Fuga in Re minore di Bach, no?
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FILO-LOGICO
Banale
di Felice Bonalumi