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DEMOLIZIONI CIVILI
E INDUSTRIALI
Le tecniche, la sicurezza, la gestione dei rifiuti
di
NICOLA MORDA’
UntitledBook1.book Page 3 Tuesday, November 8, 2011 2:49 PM
INDICE GENERALE
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
Premessa ........................................................................................... 13
CAPITOLO 1
PERCHÉ LE DEMOLIZIONI .............................................................. 15
CAPITOLO 2
FATTORI DI RISCHIO NELLE DEMOLIZIONI .................................. 43
3
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QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
2.3.1.8 Effetti sulle strutture - Valori Limite ................................... 123
2.3.1.9 Indicatori del moto ......................................................... 129
2.3.1.10 Limiti di esposizione – contesto normativo ........................ 130
2.3.1.11 Limiti di esposizione – letteratura tecnica consolidata ........ 133
2.3.1.12 Calcolo di PPV - Approccio geofisico .............................. 137
2.3.1.13 Calcolo di PPV - Approccio empirico ............................... 139
2.3.1.14 Controllo delle deformazioni – cedimenti in fondazione .... 143
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CAPITOLO 3
PIANO DI DEMOLIZIONE: INTRODUZIONE ................................. 221
CAPITOLO 4
MISURE GENERALI DI SICUREZZA ............................................... 233
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
4.5.2 Strutture soggette ad azioni orizzontali .............................. 250
4.5.3 Strutture con muri e parti in comune ................................... 250
4.5.4 Dimensionamento statico dei puntelli .................................. 252
CAPITOLO 5
CONSIDERAZIONI STATICHE GENERALI ..................................... 261
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QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
5.16 Strutture in acciaio .................................................................... 331
5.16.1 Stabilità al sollevamento .................................................... 332
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CAPITOLO 6
CASI DI STUDIO .............................................................................. 391
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
6.2.6 Crollo di una facciata durante una demolizione
a Vancouver (Canada) ..................................................... 445
CAPITOLO 7
APPENDICI ...................................................................................... 449
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PREMESSA
QUADERNI
per la progettazione
Le operazioni di demolizione sono tra le attività del settore edilizio con più
alto livello di rischio.
Molte delle problematiche connesse con le misure di sicurezza sono comuni
indifferentemente dalla scala dell’intervento: dalle grandi demolizioni ad alto
contenuto tecnologico a quelle di routine nei lavori di ristrutturazione.
Il presente testo, rivolto principalmente ai Coordinatori della Sicurezza ed ai
soggetti responsabili per legge, si inserisce nello scenario normativo dettato
dal D.Lgs. 81/08 e dalla relativa giurisprudenza che indicano in modo molto
preciso tutti quegli aspetti che occorre analizzare in fase di Progettazione della
Demolizione, nell’apposito Piano delle Demolizioni.
Il volume si prefigge di fornire alcune linee guida per applicare quanto indi-
cato dalla normativa, avvalendosi di approcci quanto più possibile quantitativi
e con uno sguardo sempre attento verso la letteratura tecnica e il corpus nor-
mativo internazionale.
Completano l’esposizione lo studio di alcuni interventi di demolizione e
l’analisi critica di una serie di incidenti occorsi in vari cantieri.
Nonostante gli sforzi profusi alcuni aspetti potranno essere suscettibili di
migliorie; l’autore sarà grato a chi vorrà segnalarle per una maggiore condi-
visione della conoscenza tecnica del settore.
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CAPITOLO 1
PERCHÉ LE DEMOLIZIONI
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
Negli ultimi 30 anni c’è stato un notevole incremento dei lavori di ristruttura-
zione, con annesse demolizioni più o meno estese, del parco edilizio.
I fattori che determinano tale situazione sono molteplici e possono essere
individuati i seguenti come aventi maggior rilevanza:
- vetustà degli immobili;
- minore disponibilità di aree edificabili in centro urbano;
- progresso sociale e tecnologico che rende obsolete molte costruzioni esistenti;
- dismissione di aree precedentemente industriali;
- rinnovamento di impianti industriali;
- interventi di ristrutturazione edilizia.
Figura 1.1
Andamento delle
demolizioni in
Italia dal
1958-1998 (da
Gemino s.r.l.)
15
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Tab. 1.1- Investimenti nel settore delle costruzioni in Italia (da Anumba et al. da dati
CRESME)
1990 2000
BILLIONS MILLIONS MILLIONS
% BILLIONS %
(LIRE) (EUROS) (EUROS)
Housing 71141 36,74 52,4 97874 50,54 52,4
New constrution 46750 21,14 34,4 45307 23,39 25,1
Refurbishment 24391 12,62 18 52567 27,15 29,1
Non housing 34359 17,74 25,3 49621 25,63 27,5
Public work 30306 15,65 22,3 33067 17,08 18,3
CONSTRUCTION OUTPUT 135806 70,13 100 180562 93,25 100
Figura 1.2
Panorama degli
interventi di
demolizione in
Italia (da ISPESL)
Si stima che circa il 40% degli incidenti nel settore edile si verificano duran-
te interventi su strutture esistenti.
In materia di sicurezza sul lavoro esisteva fin dagli anni ‘50 un corpus nor-
mativo di riferimento che oggi è stato assorbito dal D.Lgs. 81/08 (e successive
modifiche) nato con l’intento di riferirsi ad un testo unico. Tuttavia al tema della
sicurezza nelle demolizioni è dedicato poco e limitato spazio, peraltro mutuato
integralmente dai primi illuminati decreti degli anni ‘50. Benché i principi car-
dine siano ben delineati restano ampie zone grigie dovute a cinquant’anni di
progresso tecnico. Si auspica pertanto di poter disporre presto di linee guida
specifiche, regole e protocolli da seguire, proprio come accade in alcuni paesi
stranieri magari avvalendosi della preziosa esperienza di aziende specializ-
zate nel settore.
Questo volume si propone come un ulteriore contributo alla tematica della sicu-
rezza nelle demolizioni partendo dal panorama internazionale e introducendo
alcuni aspetti che fuori dai confini Italiani sono diventati degli standard e che
costituiscono una base comune a tutti i soggetti coinvolti. Trattandosi di un argo-
mento fortemente specialistico non ambisce a volerne illustrare tutti gli aspetti di
dettaglio, anche per la specificità che caratterizza gran parte degli interventi.
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
Pertanto per aspetti quali demolizione con esplosivi, idrodemolizione, non
presenti in questa trattazione, si rimanda agli ottimi riferimenti bibliografici esi-
stenti sul mercato.
Ciò che invece non si trova altrove è la discussione circa i nuovi concetti che
nel contesto delle demolizioni è opportuno ritenere come reali vincoli proget-
tuali proprio come accade all’estero. E’ il caso delle vibrazioni indotte dalle
operazioni di demolizione, le questioni di controllo delle immissioni
nell’ambiente circostante di polveri e rumore che perturbano la quiete ambien-
tale dell’ara limitrofa.
Parlare di vincoli non vuole costituire delle restrizioni per le imprese ma piut-
tosto una tutela delle stesse e della committenza oltre che delle legittime aspet-
tative dei cittadini. E’ questa l’ottica con cui molti enti istituzionali negli USA e
in Australia realizzano gli interventi pubblici.
Ampio spazio è dedicato poi alle attrezzature e alle macchine oggi presenti
sul mercato a disposizione delle aziende di demolizione.
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A) Oggetto
- l’intera struttura;
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
- una parte di essa (demolizione parziale).
B) Approccio
C) Metodologia
- demolizione manuale;
- demolizione meccanica.
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Tab. 1.3 - Fattori chiave per la scelta del metodo di demolizione secondo Holdsworth
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
Questa metodologia è tipicamente utilizzata nei casi in cui lo spazio delle
operazioni è molto limitato. E’ il caso della rimozione di partizioni interne,
controsoffitti, porzioni strutturali, reti di servizi interni.
Collasso deliberato
Si procede con la rimozione di elementi chiave a livello statico in modo da
provocare il collasso completo o parziale della struttura. Quest’ultima deve
quindi essere staticamente sconnessa dalla parte esente da demolizione. La
tecnica è utilizzata quando lo spazio circostante la struttura è sufficiente a con-
sentire in sicurezza tale operazione.
Rimozione di elementi
La demolizione di parti di struttura viene effettuata per de-costruzione e
smontaggio.
Gli aspetti critici della demolizione in questi casi riguardano le incertezze
che spesso attorniano l’oggetto dell’intervento. Infatti valutazioni errate e inda-
gini incomplete possono avere gravi conseguenze sui fattori chiave raccolti da
Holdsworth (Tab. 1.3).
A tal fine l’Associazione Nazionale delle Aziende di Demolizione (NAD)
individua alla tabella 1.4 il quadro di cause-effetti che influiscono su un inter-
vento di demolizione.
Demolizione manuale
In origine le demolizioni erano svolte con attrezzature manuali. Oggi, nono-
stante la meccanizzazione in molti interventi è ancora necessario o convenien-
te intervenire manualmente.
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Figura 1.3
Fasi di una
demolizione
manuale (India)
Demolizione meccanica
La maggior parte delle demolizioni avviene con l’utilizzo di macchine spe-
cializzate: da quelle di piccole dimensioni adatte ad esempio per ambienti
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
agli spazi di manovra.
In ampi spazi è sovente l’uso di escavatori a braccio alto (high reach) per la
demolizione di strutture di notevole altezza, o di scavatori da demolizione per
strutture meno estese verticalmente.
Per strutture particolarmente alte è spesso utilizzata una tecnica nota come
flying demolition che prevede l’uso di un inserto di demolizione sospeso al
braccio di una gru.
Quando le demolizioni sono da eseguirsi in ambito urbano è utilizzata una
tecnica detta top-down o floor-by-floor che consiste nell’uso di macchine di
piccola e media taglia e di attrezzi manuali per la demolizione controllata di
porzioni strutturali piano per piano sino a terra o a quota idonea alle macchine
di demolizione a terra, tipicamente escavatori da demolizione.
Alcune strutture possono essere agevolmente demolite sezionando in conci e
posate a terra tramite l’utilizzo di gru o caricate su mezzi di trasporto. E’ il caso di
tralicci metallici, serbatoi sopraelevati, strutture prefabbricate o reticolari in acciaio.
In ambienti ostili, quali ad esempio all’interno di forni industriali o in presen-
za di materiali altamente pericolosi, è frequente l’utilizzo di macchine radio-
comandate munite di appositi attrezzi di demolizione. Queste macchine sono
anche utilizzate su piani di lavoro sospesi per operazioni ad alta quota, come
nel caso di ciminiere industriali.
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Tab. 1.4 - (segue) Fattori di incertezza: danni e rimedi (da NAD integrata)
FATTORE FATTORI DI SCELTA
DANNI MISURE DI PREVENZIONE
DI INCERTEZZA COINVOLTI
Incertezza sulle Errata pianificazione (1), (3), (4) Analisi delle fasi di demoli-
attività di boni- delle attività di bonifica zione e bonifica; scomposi-
fica interferenza con le atti- zione in dettaglio delle
vità di demolizione operazioni e accurate piani-
ficazione temporale con
metodo Gantt e Pert
Incertezza Danni causati alle strut- (1), (2), (3), (4) Accurata procedura VIA;
sull’impatto ture limitrofe; danni valutazione di metodi e
ambientale ambientali; fermi can- provvedimenti per limitare
tiere gli effetti sull’ambiente cir-
costante.
Sommaria stima Infortuni e incidenti; (1), (3), (4) Stima analitica dei costi;
degli oneri di danni a persone e cose scelta coerente delle tecni-
sicurezza che di demolizione
- Carotatrici
Figura 1.4
Carotatrice
(da catalogo
Rems)
Alla successiva figura 1.5 si riporta una fase della demolizione con la tec-
nica delle carote affiancate.
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
Figura 1.5
Demolizione per
carotaggio con
- Tagliamuri a disco diamantato (sega a binario) tecnica delle
carote affiancate
Figura 1.6
Taglio muro con
sega a binario
(foto dell’autore)
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Figura 1.7
a sinistra
Mototroncatrice a
disco diamantato
a destra
Motosega a
catena
diamantata
(Catalogo
Husqvarna)
Figura 1.8
Martello
demolitore
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
montati diversi accessori:
- pinze combi;
- cesoie;
- frantumatori fissi e mobili;
- benne e pinze a ragno (o a grappolo);
- martelli demolitori idraulici.
Figura 1.9
Mini escavatore
con martello
demolitore
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Figura 1.10
Macchine con
cesoia
Figura 1.11
A sinistra
Cesoia al lavoro
a destra
Macchina con
cesoia per
struttura metallica
Figura 1.12
A sinistra
Frantumatore
mobile su
escavatore
gommato
a destra
Frantumatore
mobile su
macchina
di piccole
dimensioni
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
Figura 1.13
A sinistra
Frantumatore su
escavatore al
lavoro
a destra
Frantumatore
fisso
Figura 1.14
Utilizzo della
pinza Combi
Figura 1.15
Benna mordente
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Figura 1.16
A sinistra
Pinza Combi
al lavoro
a destra
Pinza a ragno
Sistemi di sicurezza
Figura 1.17 - sensore per segnalazione d’inclinazione eccessiva del braccio
Macchina - cabina FOPS conforme ISO10262 livello II
a braccio alto - camera per visione posteriore con sensore di allarme
Braccio intercambiabile
con agganci rapidi
per rapida conversione
della macchina
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
Figura 1.18
Macchina
a braccio alto
Figura 1.19
Macchina
a braccio alto ed
escavatore con
cesoia in cantiere
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Figura 1.20
Frantumatore
mobile su braccio
alto
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
Figura 1.21
A sinistra
Miniescavatore
con martello
demolitore
a destra
Robot
radiocomandato
con martello per
demolizione
(Brokk)
Figura 1.22
Macchina
radiocomandata
al lavoro (Brokk)
Figura 1.23
Macchina
robotizzata
sospesa
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Figura 1.24
Escavatore con
martello sospeso
ad una gru
Figura 1.25
Flying demolition:
la macchina è
portata in quota
tramite gru
(Despe)
Figura 1.26
Flying demolition
dettaglio
dell’attrezzo
sospeso la gru
stessa (General
Smontaggi)
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
situazioni di collasso intempestivo delle
strutture o parti di esse spesso generate da
assenza di metodologia e di una precisa
pianificazione delle operazioni. Nei
grandi cantieri i general contractor affida-
no gli interventi ad alto contenuto tecnolo-
gico a ditte specializzate che hanno ormai
studiato protocolli ad elevati livelli di sicu-
rezza danno precise garanzie al commit-
tente. In interventi di minore entità ciò non
avviene e l’intervento è sottovalutato. I
casi più frequenti di incidenti si registrano
nelle demolizioni associate a cantieri medio-piccoli. Figura 1.27
Utilizzo
Ulteriore fonte di rischio è l’uso improprio delle attrezzature, meccaniche e
improprio di
manuali, non considerando le istruzioni indicate dal produttore. macchine
La figura 1.27 è un esempio di tale situazione. E’ ben difficile che il produt-
tore dell’escavatore abbia omologato il mezzo per tale utilizzo aereo. Pertanto
si espone l’operatore a un gravissimo rischio di caduta dall’alto.
Le condizioni del sito possono non garantire operazioni in sicurezza: ad
esempio durante le demolizioni piano-per-piano la presenza dei cavedi verti-
cali non bordati da parapetto, espone gli operatori a cadute dall’alto.
Dall’analisi dei report degli incidenti analizzati da Anumba (2004) emergo-
no circostanze ricorrenti:
- collasso di parti strutturali;
- ribaltamento di parti strutturali;
- urti con detriti provenienti dall’alto;
- schiacciamenti da macchine in movimento;
- contatto con parti di macchine in movimento.
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Dalla breve introduzione svolta sin qui è ormai chiaro che la demolizione è
un intervento che necessita di una corretta pianificazione in fase di progetto
(cfr. Fig. 1.28).
Gli aspetti da considerare sono molteplici e possiamo certamente individuare
i seguenti:
- conoscenza adeguata della struttura;
- conoscenza adeguata del sito;
- individuazione di vincoli di carattere ambientale;
- presenza di sottoservizi da mantenere;
- richieste del committente e degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni;
- corretta individuazione del budget da destinare.
Figura 1.28
Fasi
della
pianificazione
della demolizione
(da Anumba
et. al)
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
calato nella realtà dell’oggetto su cui intervenire. Non è utile all’impresa esecutrice,
nè al coordinatore in fase di esecuzione nè alla committenza, esposti a tutte le ale-
atorietà che un documento incompleto ed approssimativo può generare.
L’esperienza dimostra che molto spesso l’oggetto da demolire presenta degli
aspetti non noti a priori e che saranno manifesti solo durante le lavorazioni.
Ciò è ancor più vero nelle demolizioni parziali con notevole influsso a livello
di costi e tempi di cantiere.
Il NAD fornisce una serie di punti che devono costituire una linea guida per
gestire a monte eventuali situazioni di questo tipo minimizzandone l’impatto
complessivo.
Tab. 1.5 - Linee guida NAD per la minimizzazione degli effetti degli imprevisti
I punti segnalati dal NAD meritano qualche considerazione, oltre quelle più
ovvie ma che sono spesso disattese per primo dai committenti (cfr. i punti 1 e
2 della tab. 1.5).
Un aspetto che si ritiene innovativo è quello segnalato al punto 4: la comu-
nicazione.
All’estero, soprattutto negli USA e in Australia, è molto diffusa la prassi di
informare il pubblico sulle lavorazioni che saranno eseguite e di comunicare
in anticipo eventuali possibili disagi dando evidenza di tutti gli interventi volti
a minimizzarli, costituendo una barriera a contestazioni inutili e pretestuose.
Ciò è certamente utile per prevenire la fastidiose controversie, vere o fittizie,
che spesso si instaurano in fase preliminare o durante il corso dei lavori.
All’autore risulta che in grandi cantieri in Italia si è iniziato ad attuare una stra-
tegia di tale tipo e che essa produce, a consuntivo, ottimi risultati.
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- Art. 150 comma 1: impone la verifica delle condizioni statiche della struttura;
- Art. 150 comma 2: impone il puntellamento o rafforzamento in casi di dub-
bia consistenza statica risultanti dalle indagini del comma precedente;
- Art. 151 comma 1: le demolizioni devono essere eseguite con ordine e con
cautela senza pregiudizi della stabilità dell’opera e di quelle adiacenti;
- Art. 152 comma 2: gli operatori non devono lavorare sui muri in demoli-
zione se superiori di altezza superiore ai 2m.
- Art. 153 comma 1: utilizzo di canali convogliatori per lo carico delle macerie;
- Art. 154 comma 1: interdizione del traffico nell’area sottostante alla demo-
lizione e realizzazione di appositi sbarramenti dell’area.
QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
estensiva della norma e che è bene tenere in conto nella fase di pianificazione
dell’intervento di demolizione.
La terminologia, nelle prescrizioni dei vari articoli del testo, essendo mutua-
ta dai decreti degli anni ’50 è lo specchio delle conoscenze dell’epoca ma i
concetti sono chiari e rigorosi e indicano quanto attuali norme e raccomanda-
zioni dispongono oggi e che saranno trattati nel seguito.
E’ quindi necessario che tali aspetti facciano parte in modo completo del pia-
no delle demolizioni.
Si pensi ad esempio alle lesioni di facciata per eccessiva vibrazione: oggi
sono definite dalle norme “danni cosmetici” ma il legislatore del D.Lgs. 81/08
non indica se le lesioni sono strutturali o meno. Quindi ad una interpretazione
estensiva del precetto una lesione è tale ed è sottoposta all’articolo 155, c. 5.
Un aspetto che si ritiene interessante è invece quanto riportato all’Allegato X:
demolizioni e smantellamenti sono classificati come lavori di ingegneria civile. Que-
sto è senza dubbio un riconoscimento che accredita legislativamente quanto ripor-
tato nel presente volume, che è la trasposizione di gran parte della realtà del settore.
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QUADERNI
p e r il c o o r d i n a t o r e
altezza sul terreno non superiore a 5 metri può essere effettuata mediante rovesciamento per trazione o per
spinta.
2. La trazione o la spinta deve essere esercitata in modo graduale e senza strappi e deve essere eseguita soltanto
su elementi di struttura opportunamente isolati dal resto del fabbricato in demolizione in modo da non determi-
nare crolli intempestivi o non previsti di altre parti.
3. Devono inoltre essere adottate le precauzioni necessarie per la sicurezza del lavoro quali: trazione da distanza
non minore di una volta e mezzo l’altezza del muro o della struttura da abbattere e allontanamento degli operai
dalla zona interessata.
4. Il rovesciamento per spinta può essere effettuato con martinetti solo per opere di altezza non superiore a 3
metri, con l’ausilio di puntelli sussidiari contro il ritorno degli elementi smossi.
5. Deve essere evitato in ogni caso che per lo scuotimento del terreno in seguito alla caduta delle strutture o di
grossi blocchi possano derivare danni o lesioni agli edifici vicini o ad opere adiacenti pericolose per i lavoratori
addetti.
Art. 156 - Verifiche
1. Il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentita la Commissione consultiva permanente, può
stabilire l’obbligo di sottoporre a verifiche ponteggi e attrezzature per costruzioni, stabilendo le modalità e
l’organo tecnico incaricato.
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