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L’OPERA IN GERMANIA

All’inizio dell’800 vi era grande attività teatrale, sia puramente drammatica che melodrammatica.
Situazione esemplare quella di Weimar, in cui tra il 1791 e il 1817 sovraintendente del teatro di corte fu
Wolfgang Goethe. Il genere musicale più acclamato era da oltre un secolo l’opera italiana, sostenuta dalle
nuove creazioni di Rossini e Donizetti. Pochi erano i teatri in cui si rappresentavano singspiel, più adatto al
ceto medio, senza dimenticare che a questo genere appartiene il Fidelio e alcune opere di Schubert.

Il Singspiel è uno spettacolo musicale in lingua tedesca che alterna parti cantate con parti recitate. Per
struttura il Singspiel è quindi simile all' «opéra comique» francese, alla «ballad opera» inglese,
condividendone l'origine e il carattere popolare. Il Singspiel si distingue per una originale commistione di
elementi favolistici e caratteri realistico-popolareschi.

Verso l’opera romantica

L’affermazione del nazionalismo germanico e la consapevolezza del determinante apporto viennese alla
musica europea alimentarono il desiderio di un teatro musicale tedesco. Il critico, narratore, compositore e
direttore d’orchestra Ernst Theodor Amadeus Hoffmann affermò che l’opera tedesca doveva avere un
indivisibile carattere unitario. Vero creatore dell’opera romantica fu

Carl Maria von Weber (1786-1826) era figlio di un direttore di una compagnia teatrale ambulante. A causa
dei continui trasferimenti studiò con vari maestri. Dopo la direzione di alcuni teatri di città minori, esordì
come esecutore pianistico, proseguendo gli studi di composizione. Nel 1813 divenne maestro di cappella a
Praga, poi diresse il teatro dell’opera di Dresda, che rappresentò ancora opere italiane, in mancanza di un
repertorio tedesco. Le sue opere più note appartengono esclusivamente al periodo della maturità: Preciosa
(1820) il capolavoro romantico Der Freischutz (1821), le opere romantiche Euryante (1823) e Oberon
(1826). Le prime opere invece, di minor valore, sono tributarie di uno stile a metà tra il singspiel e l’opera-
comique. Con la maturità il suo stile approda all’opera romantica: nuovo nell’umanità dei personaggi e nei
loro fremiti romantici, nuove le melodie, particolarmente cantabili, nuova l’orchestrazione, con la messa in
valore di nuovi timbri (clarinetto e corno), nuovi i soggetti delle opere: demonismo in Freischutz, esotismo
in Preciosa, fiaba in Oberon. Tra le composizioni non teatrali primeggiano le composizioni per pianoforte: 4
sonate, bilanciate tra il conflitto della forma e lo slancio del virtuosismo romantico, alcune composizioni
virtuosistiche (Momento capriccioso, Grande polacca, Rondò brillante, Invito alla danza), concerti per
solista e orchestra (2 per pianoforte, 2 per clarinetto), numerosi lieder, alcune sinfonie, poca musica da
camera.

Weber è considerato uno dei grandi esponenti del romanticismo tedesco.

RICHARD WAGNER
Richard Wagner (Lipsia,1813-Venezia,1883), attratto inizialmente dal teatro, iniziò il mestiere di musicista a
20 anni, tra disagi economici. Fu kantor in piccoli teatri. Dopo un infelice matrimonio, si trasferì a Parigi,
dove non ottenne da Meyerbeer gli aiuti sperati e si adattò a preparare riduzioni delle partiture da
presentare nei teatri minori. Tornato in Germania, la rappresentazione di Rienzi nel 1842 gli portò il
successo e la nomina a kapellmeister del teatro di corte e potè dedicarsi alla composizione dell’Olandese
Volante (navigatore maledetto condannato a solcare i mari finchè non lo redimerà l’amore di una donna),
del Tannhauser ( mette in contrasto la sensualità di Venere con la spiritualità di Elisabetta) e del Lohengrin
(leggenda medioevale francese del ciclo del Santo Graal). Rivoluzionario nel 1848, si salvò dagli arresti
fuggendo in Svizzera. 13 furono gli anni di esilio, fu questo il periodo dei 2 fondamentali scritti “L’opera
d’arte dell’avvenire” e “Musica e Dramma”, e della preparazione dei libretti della Tetralogia. La passione
per la moglie di un ricco commerciante di Zurigo alimentò l’ispirazione da cui nacque Tristano e Isotta
(leggenda medioevale del suicidio dei 2 amanti). Luigi II di Wittelsbach ascese al trono di Baviera e divenne
subito grande patrono di Wagner, grazie al quale furono rappresentati a Monaco, tra il 1865 e il 1870
Tristano e Isotta, I maestri cantori di Norimberga (protagonista il realmente esistito Hans Sachs, amico di
Lutero e Durer, la vicenda svolge un quesito estetico sulla natura dell’arte, opponendo la disciplina delle
regole codificate alla forza spontanea dell’ispirazione) e le prime 2 opere della Tetralogia. Wagner, a cui la
corte di Monaco era ostile, tornò in Svizzera e sposò felicemente Cosima Liszt, divorziata dal direttore
d’orchestra Hans von Bulow. Fu fatto costruire grazie a una pubblica sottoscrizione il teatro dell’opera che
Wagner sognava, a Bayreuth, in Franconia. Fu inaugurato nell’agosto 1876 con la Tetralogia l’”Anello dei
Nibelunghi”: prologo L’oro del Reno, prima giornata La Valchiria, seconda giornata Sigfrido, terza giornata
Il crepuscolo degli dei, narra di Wotan e degli dei che rubarono l’oro ai Nibelunghi, la maledizione che li
colpì e le vicende dei figli mortali di Wotan, le valchirie e gli eroi, Siegmund e Sieglinde, genitori di Siegfried;
la restituzione al Reno dell’oro tramutato in anello e l’incendio del Walhalla). Wagner si stabilì a Bayreuth,
dove fece rappresentare anche il Parsifal (la leggenda del ciclo medioevale della Tavola Rotonda). Pochi
giorni dopo si trasferì a Venezia, dove morì.

Di tutte le sue opere Wagner scrisse pure i libretti. Dopo i primi lavori sotto il segno dei Grand-opera, fu
negli anni di Dresda che, con L’Olandese volante, Tannhauser e Lohengrin, Wagner giunse al genere
dell’opera romantica. Queste 3 opere hanno in comune il tema della redenzione dal male con un atto
d’amore e l’ambientazione non è più storica, ma mitologica medioevale. Formalmente Wagner cercò di
superare la strutturazione in pezzi chiusi, e vi riuscì in Tannhauser, non più diviso in brani ma in scene. Il
superamento dell’opera romantica si ebbe con Tristano e Isotta e le successive, che appartengono al nuovo
genere di “dramma musicale”: ogni atto del dramma wagneriano si presenta come una sinfonia o un tempo
di sinfonia con i suoi temi e lo svolgimento ininterrotto dell’azione; questa caratteristica tecnica, chiamata
leitmotive (anche se Wagner la chiamò originariamente “Grundtheme”) era costituita da decine di temi a
cui erano associati gli elementi del dramma (un personaggio, un oggetto, una situazione, un sentimento) e
che potevano combinarsi in accordo a quanto accadeva nella vicenda. In questo modo veniva presentata
nel dramma una “melodia infinita”, dall’inizio alla fine dell’atto. La conseguenza nei libretti di questo modo
di comporre fu il naturale abbandono della distribuzione in strofe e dell’impiego della rima. Dal punto di
vista dell’orchestrazione, Wagner, sostenuto dai compositori contemporanei, superò i limiti del sistema
tonale attraverso il largo impiego di accordi dissonanti già da Tristano e Isotta. Nella sua orchestra accolse i
nuovi strumenti: l’ottavino, il corno inglese, il clarinetto basso, il controfagotto, il trombone basso, oltre alla
tuba wagneriana, inventata da lui stesso.

Unico tra i musicisti, Wagner assorbì le nuove voci della letteratura, del teatro, della musica, del pensiero
filosofico e le ordinò in un’opera teatrale di valore unico nella sua novità, determinando il culmine dell’arte
romantica. Oltre al raro istinto drammatico e l’incessante fluire melodico, possedeva un fortissimo senso
della storia. I legami con Beethoven e Weber diedero alla sua opera il senso di una missione in favore
dell’arte tedesca e del suo primato. In Italia le opere di Wagner tradotte in italiano suscitarono molte
polemiche e un moto di reazione antiverdiana, all’insegna di un imprecisato rinnovamento generazionale),
a cui Verdi scelse di non prender parte, né reagire

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