A. Einste
dip endo soltan to dal mot relativ o del condutre e del magnet, men tre second
l'in terpazion consueta i due casi, a seconda c he l'uno o l'atro di questi corpi
sia quelo in mot, v ano ten uti rigosamen te distn ti. Se infat il magnet e in
mot e il condutre e a rip os, nei din torni del magnet esit un camp o eltrico
con un certo v alore del'nrgia, c he genra una coren te nei p osti do v e si tro v ano
din torni del magnet no esit alcun camp o eltrico, e si ha in v ec nel condutre
parit a di mot relativ o nei due casi considerat - d a luog a coren ti eltric he dela
stea in tensi a e delo steo andme to di quel ale quali d a luog nel primo
caso la forza eltrica. Esempi di tip o anlog, come pure i ten taiv andti a vuot
bano v aler anc he le ste legi eltro dinamc he e otic he, come gi a e dimostra
p er le quan ti a del prim'odne. Asumero questa congetura (il con ten uto dela
quale nel seguito sar a c hiamto \princo di relativ a") come p ostula, e oltre
a questo in tro duremo il p ostula con questo sol apren temn te incompatble,
c he la luce nelo spazio vuot si proaghi sempr con una v elo cit a detrmina V ,
indp end te dalo stao di mot dei corpi emitn ti. Questi due p ostulai bastno
con tradizon, costruia sula base dela teoria di Maxw el p er i corpi in quiet.
L'in tro duzione di un \etr luminos" si dimostra n qui come sup er ua, in quan to
second l'in terpazion svilupat no si in tro duce uno \spazio asolut in quie-
te" dota di proiet a sp ecial, n e si aso cia un v etor v elo cit a ad un pun to delo
spazio vuot nel quale abino luog pro cesi eltromagnic. La teoria da svilup-
parsi si fonda - come ogni altr eltro dinamc - sula cinemat dei corpi rigd,
p oic h e le aermzion di una tale teoria riguadno relazion tra corpi rigd (sitem
di quest cirostanze e la radice del diÆcolt a, con le quali l'etro dinamc dei
I. P arte cinemat
p er precisa la descrizon.
Zur Elektro dynamik b ew egtr K orp er, Anale der Ph ysik 17 , 891-2 (1905).
1
2
sua p osizne risp eto a quest'limo pu o esr detrmina median te regoli rigd
del sue co ordinate in funzioe del temp o. Ora si dev e tenr b en in men te c he
una descrizon mateic siat ha un signcato sico sol quando si sia deto
presn te c he tue le nostre aserzion nel quali il temp o gio ca un ruol son sempr
aserzion su evnti simultane . Quando p er esmpio dico: \Quel treno ariv a qui
ale ore 7," ci o signca: \Il p orsi dela lancet picola del mio orlgi sule 7 e
\temp o" si p otreb ero sup era se sotiu al p ost di \temp o" l'esprion
\p osizne dela lancet picola del mio orlgi". Una denizo del genr bast
infat quando si tra di denir un temp o indp end temn te dal p osizne
colegar temp oralmen te seri di ev en ti c he abino luog in p osti div ersi, o v ero
P otrem altres acon ten tarci di v alutre temp oralmen te gli ev en ti median te un
v alutre. Una tale co ordinaze p orta con s e tua via l'inco v eni te di no esr
indp end te dal pun to di vista del'osrv atore c he acudise al'orgi, come
A pu o v alutre temp oralmen te gli ev en ti nel'i torn imedato di A oserv ando
le p osizn del lancet del'orgi sim ultane con questi ev en ti. Se anc he nel
con le ste proiet a di quelo c he si tro v a in A " - alor una v alutzione temp orale
in B e pure p osible. Non e p osible tua via, senza un'lterio delib erazion,
alcun \temp o" p er A e B complesiv amen te. Quest'limo temp o pu o esr denito
t t = t t :
B A B
Non si trae a qui l' imprecson c he si in tro duce nel conet di sim ultanei a di due ev en ti
(aprosimtv amen te) nelo steo p ost e c he vien sup erat con l'astrzione.
3
Abiamo cos detrminao con l'aiuto di cert esp erinz sic he (p ensat) c he
in p osti separti e con questo evidn temn te abimo oten uto una denizo di
\sim ultaneo" e di \temp o". Il \temp o" di un ev en to e l'indcazoe sim ultane con
2 AB
= V
t t
sia una costan te univ ersal (la v elo cit a dela luce nelo spazio vuot).
sitema a rip os; c hiamo il temp o ora denito, a motiv o di questa aso ciazone
dela costanz dela v elo cit a dela luce, princ c he deniamo nel mo do segun te.
1. Le legi second le quali ev olv on gli stai dei sitem sic son indp end ti
da quale di due sitem di co ordinate c he si tro vino uno risp eto al'tro in mot
v elo cit a sa V , indp end temn te dal fato c he questo ragio di luce sia emso
V el ocit a = ;
D ur at
Sia dato un regol rigdo a rip os; eso abi, se misurato con un campione di
lungheza ugalmen te a rip os, la lungheza l . P ensiamo ora c he l'ase del regol
giac nela direzon del'as X del sitema di co ordinate a rip os, e c he sia
v ) lungo l'ase X nel seno del x cresn ti. Ci in teroghiam ora riguado al
segun ti:
lungheza del regol, proi come quando regol da misurae, oserv atore e cam-
b) L'oserv atore detrmina median te orlgi a rip os disp osti nel sitema a ri-
p os, sincrozat second x 1, in quali pun ti del sitema a rip os si tro v ano l'inzo
4
e la ne del regol da misurae ad un dato temp o t . La separzion tra i due pun ti,
misurat con il campione di lungheza gi a utilzao, in questo caso a rip os, e
parimen ti una lungheza, c he si pu o con trasegn come \lungheza del regol".
a), c he indc hermo come \la lungheza del regol nel sitema in mot", dev'sr
del regol (in mot) nel sitema a rip os", la detrmino in base ai nostri due
son sincro con gli orlgi del sitema a rip os, cio e tali c he le lor indcazo
corisp onda sempr al \temp o del sitema a rip os" nela p osizne nela quale
esatmn te si tro v ano; questi orlgi son quind \sincro nel sitema a rip os".
v atore, e c he questo oserv atore aplic hi ai due orlgi il criteo en unciato nel x 1
princo dela costanz dela v elo cit a dela luce tro viamo:
AB
t t =
B A
V v
AB
t t = ;
V + v
do v e r signca la lungheza del regol in mot - misurat nel sitema a rip os.
AB
L'oserv atore c he si m uo v e con il regol in mot tro v er a quind c he i due orlgi
no camino sincro, men tre l'oserv atore c he si tro v a nel sitema in quiet
Vi siano nelo spazio \a rip os" due sitem di co ordinate, cio e due sitem denit
da tre line materil rigde, ortgnali tra di lor, uscen ti dalo steo pun to. P os-
siamo far coinder gli asi X dei due sitem, e siano gli asi Y e Z risp etiv amen te
\temp o" signca qui \temp o del sitema a rip os" e parimen ti \p osizne del lancet
n umero di orlgi, ed en tram bi i campion di lungheza come pure tui gli orlgi
Si impra ora al'origne di uno dei due sitem ( k ) una v elo cit a v (costan te)
nela direzon degli x cresn ti del'atro sitema ( K ) a rip os, v elo cit a c he si p osa
com unicare anc he agli asi co ordinat, al campione di lungheza relativ o e pure agli
orlgi. Ad ogni temp o t del sitema a rip os K corisp onde quind una detrmina
p osizne degli asi del sitema in mot e in base al simetra siamo autoriz
ad asumer c he il mot di k p osa esr tale c he gli asi del sitema in mot al
temp o t (con \ t " si indca sempr un temp o del sitema a rip os) siano parlei
P ensiamo ora di misurae lo spazio sia dal sitema a rip os K p er mezo del
v amen te ; ; . Si detrmin p oi con gli orlgi c he si tro v ano a rip os nel sitema a
rip os, atr v erso segnali di luce nel mo do descrito nel x 1, il temp o t del sitema a
si detrmin il temp o del sitema in mot p er tui i pun ti del sitema in mot,
nei quali si tro vino orlgi a rip os risp eto a quest'limo, aplicndo il sudeto
meto do del x 1 dei segnali luminos tra i pun ti nei quali si tro v ano questi ultim
orlgi.
E c hiaro c he le equazion dev on esr line ari a caus del proiet a di om-
il comples del indcazo degli orlgi a rip os nel sitema k , c he son stai resi
sincro second la regola dat nel x 1. Dal'origne del sitema k si mandi al temp o
0 1
( + ) =
0 2 1
costanz dela v elo cit a dela luce nel sitema a rip os:
0 0
1 x x
( 0 ; 0 ; 0 ; t ) + 0 ; 0 ; 0 ; t + +
2 V v V + v
= x ; 0 ; 0 ; t + :
V v
1 1 1 1
+ @ =@ t = @ =@ x + @ =@ t;
2 V v V + v V v
6
o v ero
@ =@ x + @ =@ t = 0 :
2 2
V v
E da notare c he a vremo p otu sceglir come pun to di partenz del ragio lu-
minos ogni altro pun to al p ost del'orign del co ordinate e c he l'equazion ora
lungo questi asi, considerat dal sitema a rip os, si proag costan temn te con la
1 = 2
2 2
@ =@ y = 0 ; @ =@ z = 0 :
= a t x ;
2 2
V v
c he nel'orig di k p er = 0 sia t = 0.
esprim con le equazion c he la luce (come ric hied il princo dela costanz
dela v elo cit a dela luce asiem al princo di relativ a) anc he quando e misurat
nel sitema in mot si proaghi con la v elo cit a V . P er un ragio di luce emso al
= V ;
o v ero
= aV t x :
2 2
V v
Ma ora il ragio di luce misurato nel sitema a rip os si m uo v e risp eto al'origne
= t:
V v
= a x :
2 2
V v
due asi:
= V = aV t x ;
2 2
V v
do v e
1 = 2
2 2 0
y = V v = t ; x = 0;
quind
= a y
1 = 2
2 2
( V v )
7
= a z :
1 = 2
2 2
( V v )
= ' ( v ) t v x=V ;
= ' ( v ) ( x v t ) ;
= ' ( v ) y ;
= ' ( v ) z ;
do v e
1 = 2
= 1 = 1 ( v =V )
p osizne del'orign del sitema in mot e sul pun to di zero di , e sempr p osible
ora dimostrae c he ogni ragio di luce, misurato nel sitema in mot, si proag
con la v elo cit a V , nel caso c he ci o si v eric hi, come abimo asun to, nel sitema a
dela v elo cit a dela luce sia compatible con il princo di relativ a.
2 2 2 2 2
x + y + z = V t :
2 2 2 2 2
+ + = V :
un'oda sferica con la v elo cit a di proagzine V . Risulta da qui c he i nostri due
princ fondame tali son compatibl tra lor. Nela equazion di trasfomzine
svilupate compare ancor una funzioe incogta ' di v , c he v ogliam ora detr-
minare.
temp o t = 0 tui e tre i pun ti origne del co ordinate p osn coinder e sia p er
0 0 0 0 0
equazion di trasfomzine:
0 2
0 0 0
0 0
' ( v ) ' ( v ) = 1 :
Ci