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Venerdì 24 gennaio 2020

INDICE
Così Nickolas Butler
interroga l’anima
12
Walter Benjamin
e il capitalismo 13
Ornamento,
delitto o diletto? 14
Petruzzelli, Bisanti
prima della prima 15

cultura
RICCARDO MICHELUCCI religioni rimenti medici fatali. Fu un lento
Dachau scienza martirio che ricordò le persecu-
zioni subite dalla Chiesa dei primi
tecnologia

L
a memoria dell’orrore è in secoli e trasformò il lager bavarese
mezzo alle case, a un passo tempo libero nel più grande cimitero di sacer-
dal centro abitato della cit- spettacoli doti cattolici del mondo.
tadina di Dachau, proprio come al- sport Tra i tanti volti che compaiono nel-
lora. I muri di cinta del campo di l’allestimento del museo di Da-
concentramento costeggiano la chau, c’è quello del domenicano
strada principale che in poco più Giuseppe Girotti, che morì il gior-
REPORTAGE

di venti minuti porta a Monaco di Il campo, a venti minuti no di Pasqua del 1945, pochi gior-
Baviera. Il sentiero che percorria- da Monaco di Baviera, ni prima dell’arrivo degli Alleati.
mo a piedi è lo stesso su cui veni- il primo creato dal nazismo, Restò accanto ai malati del campo
vano spinti i deportati all’arrivo, fino alla fine ma poi crollò anche
la Lagerstrasse, in fondo al quale venne inaugurato solo due mesi lui: venne trasferito in infermeria
si trova lo Jourhaus, l’edificio di dopo l’ascesa al potere di Hitler dove fu ucciso con un’iniezione le-
ingresso principale che ospitava Vi passarono duecentomila persone tale dai nazisti. Anni fa il museo
gli uffici amministrativi e di co- dello Yad Vashem di Gerusalemme
mando del campo. Superato il l’ha riconosciuto “Giusto tra le Na-

Le baracche di Dachau,
grande cancello in ferro battuto zioni” perché prima del suo arre-
con la famigerata scritta “Arbeit sto era riuscito a salvare la vita di
macht frei” si accede al gigante- tanti ebrei. A Dachau venne de-
sco piazzale delle adunate dove portato anche Michal Kozal, ve-
ogni giorno, mattino e sera, veni- scovo della città polacca di Wlo-
va effettuata la conta e si decide- clawek. Al suo arrivo, nel 1941, ri-

laboratorio del Reich


va la sorte dei prigionieri. cevette il numero 24.544 e un’u-
Quello di Dachau fu il primo cam- niforme a strisce con un triango-
po di concentramento nazista, l’u- lo rosso che lo identificava come
nico che esistette per tutti i dodici prigioniero politico. Quando morì
anni del Terzo Reich. Heinrich di tifo, due anni dopo, il coman-
Himmler, all’epoca comandante dante del campo si oppose alla
del presidio SS di Monaco, lo i- sua sepoltura nel cimitero di Da-
naugurò il 22 marzo 1933, appena me statura morale dei preti depor- la prima messa nel campo. Il ta- Vi furono internati tedesco Karl Leisner ricevette il sa- chau e stabilì che il suo corpo do-
due mesi dopo la nomina a can- tati a Dachau, i quali cercarono in bernacolo fu costruito di nascosto e uccisi oppositori politici, cramento dal vescovo francese di vesse finire nel forno crematorio.
celliere di Adolf Hitler. Bastò ri- tutti i modi di rafforzare la loro fe- nel laboratorio dei falegnami ma il ebrei, rom, sinti, disabili, Clermont-Ferrand, monsignor Ga- I registri del museo testimoniano
convertire gli spazi di una ex fab- de, non persero la speranza e si de- prete era costretto a celebrare da briel Piguet. Sottoposti allo stesso l’accanimento dei nazisti nei con-
brica di munizioni in disuso della dicarono all’aiuto e all’assistenza solo. Ai detenuti era vietato parte- omosessuali. Dal 1940 trattamento disumano di tutti gli fronti dei religiosi polacchi, mol-
Prima guerra mondiale, installare spirituale ai malati e ai moribondi. cipare e la comunione veniva di- vi arrivarono in massa altri prigionieri, 1.034 religiosi cat- ti dei quali si rifiutarono di accet-
torrette di controllo, piantare me- Le pressioni del Vaticano riusciro- stribuita segretamente, a costo di i religiosi: 2.579 cattolici tolici non uscirono vivi dal campo, tare la cittadinanza tedesca che a-
tri e metri di filo spinato. Fin dagli no a far aprire una piccola cappel- gravi rischi. A Dachau si tenne an- morendo di fame, di stenti, di pro- vrebbe garantito loro un tratta-
albori della dittatura Dachau di- la all’interno del blocco 26, dove il che l’ordinazione clandestina di un
e 141 tra pastori strazione e di malattie. Su molti di mento speciale. In un solo giorno,
venne il modello e il centro d’ad- 21 gennaio 1941 venne celebrata seminarista in punto di morte. Il protestanti e pope ortodossi essi furono anche effettuati espe- il 5 maggio 1942, furono uccisi
destramento per tutti gli altri cam- ventidue preti polacchi.
pi di sterminio nazisti. Tra il 1936 e In fondo al lungo viale che un tem-
RIFLESSIONE

il 1938, sfruttando la manodopera In lager ogni singola barriera po era costeggiato dalle baracche
degli stessi prigionieri, il campo fu di pudore è stata devastata dei prigionieri sorge la cappella
ampliato fino ad assumere la sua e denudata. Rimane una sola vera dell’Agonia Mortale di Cristo. I-
forma definitiva. Al suo interno naugurata in occasione del Con-
transitarono circa 200mila perso- forza: la potenza di quella nudità gresso Eucaristico Mondiale del
ne, oltre il venti percento delle qua- e la sua condivisione. La forza 1960, fu il primo monumento reli-
li – secondo i dati del museo di Da- di uno scandalo che sublima il suo gioso eretto nell’ex campo di con-
chau – vi persero la vita. centramento. Sul retro della cap-
Le storie di chi fu costretto a vive-
prezzo di sangue, trasfigurandolo pella una targa ricorda il martirio
re e a morire qui dal 1933 al 1945 in patrimonio dell’umanità dei sacerdoti polacchi. Intorno, a
riprendono forma nel grande mu- poca distanza dall’area dove sono
seo allestito all’interno dell’ex pa- RAUL GABRIEL conservate le camere a gas e il gran-
lazzo dell’economato, un edificio de crematorio in muratura, si tro-

M
basso e lungo che costeggia il piaz- emoria. Celebrazione che nel pen- vano anche il memoriale ebraico,
zale. Le sue pareti interne sono ri- siero comune è un tributo alla con- la chiesa protestante e la cappella
maste intatte come se il tempo si vinzione secondo cui conoscere e ri- russo-ortodossa.
fosse fermato. Lunghe file di visi- cordare siano gli elementi essenziali per non ri- Può apparire strano, ma la prima
tatori e scolaresche percorrono petere gli errori e le tragedie della storia. Con- storica visita di un capo di gover-
queste stanze ogni giorno, con- vinzione semplificativa e dispensatrice di faci- no tedesco a Dachau risale a po-
frontandosi con l’orrore, alla ricer- li autoassoluzioni. Lo dimostra tutta la storia chi anni fa. Era il 2013. In quel-
ca di una spiegazione introvabile dell’uomo, con i suoi cicli continui di devasta- l’occasione la cancelliera Merkel
all’interno della dimensione della zioni e dolore. Raccogliere informazioni, me- non mancò di collegare l’orrore
razionalità umana. I primi ad arri- morizzarle, ripeterle, non è garanzia di etica. del passato ai rigurgiti estremisti
vare al campo furono gli opposito- Conoscere non incide necessariamente sugli del presente.
ri politici, seguiti dagli austriaci ar- aspetti più profondi della coscienza, che sono L’ingresso del campo di concentramento di Dachau / Ap © RIPRODUZIONE RISERVATA

restati dopo l’annessione del loro un “guazzabuglio” di sentimento, empatia fisi-


paese. Poi vi furono imprigionati ca e spirituale, equilibri ormonali, convinzio-
gli ebrei, i rom, i sinti, i disabili, gli
omosessuali e tutti coloro che il re-
gime considerava soggetti indesi-
ni etiche innate e acquisite, storia individuale.
Quando si parla di Memoria si compiono a mio
parere degli errori di fondo.
La memoria da sola non basta
derabili. Ma a partire dalla fine del
1940 arrivarono in massa i religio-
si: nel campo furono deportati
2.579 tra preti, seminaristi e mo-
Il primo è credere che le esperienze individua-
li si convertano automaticamente in compor-
tamenti di gruppo. Le logiche del gruppo non
sfuggono facilmente alla tentazione ideologi-
se non ci tocca nella carne viva
naci cattolici, insieme a 141 pasto- ca che semplifica, crea gerarchie, parole d’or- corso di riflessione, idee, opere. Da quella realtàcome cosa di tutti. Spesso questo non succede dalo che ha sublimato il suo prezzo di sangue,
ri protestanti e preti ortodossi. Il dine e che, in definitiva, ha come obiettivo di bifronte inconciliabile e al tempo stesso tre- per l’impermeabilità di chi visita i luoghi, fisi- trasfigurandolo in patrimonio dell’umanità.
Vaticano non poté impedire la lo- rendere ogni gruppo controllabile. Il control- mendamente osmotica sono nati un affetto e ci o documentali. Altre volte è necessario ri- Credo si debba aver la forza di respingere la
ro deportazione ma riuscì almeno lo, quel tipo di controllo, non ha nulla a che fa- un dolore permanenti che sono diventati pro- flettere se non sia la conseguenza di una in- tentazione di farsi Cesari del disastro lungo un
a farli mandare tutti insieme a Da- re con la coscienza. Anzi, tende a rifuggirla co- getto. Prima di questa esperienza avevo visto consapevole forma di gelosia da parte di chi, sentiero simile a quello del decano del ghetto
chau. Oltre la metà di loro erano me la lebbra. immagini, documentari, studiato la storia. Ep- con una parte di ragione, si sente depositario di Lodz, Chaim Rumkowski, che Primo Levi
polacchi, il resto proveniva da o- Altro errore frequente è la tendenza ad attri- pure solo la relazione diretta ha determinato il del diritto di prelazione sulla Memoria. stigmatizza con chirurgica lucidità in I som-
gni parte d’Europa: Francia, Ceco- buire a documentari con le immagini più cru- mio profondo coinvolgimento personale, in- Non voglio essere frainteso. È evidente che co- mersi e i salvati, intuendo che riguarda molto
slovacchia, Belgio, Olanda, Lus- de, alle storie più orribili o strazianti, la facoltà teriore e culturale. loro che sono stati toccati dalla Shoah (come da vicino le vite e le scelte di tutti noi. Boris
semburgo, Italia. Centinaia i tede- di colpire le coscienze. C’è il forte rischio di non La Memoria ha senso se diventa antidoto. E tutte le vittime delle violenze e dei genocidi Pahor in Necropoli, sua personale esperienza
schi e gli austriaci. I nazisti li arre- avere un risultato superiore a quello degli ef- diventa antidoto solo se tocca la carne della sparsi per il mondo e la storia) hanno il diritto di sopravvissuto di Natzweiler-Struthof, nei Vo-
starono perché si opponevano al fetti speciali in una casa degli orrori, dove si va esistenza di ognuno. Come, non è possibile di sentire il fatto come proprio. Eppure questo sgi, uno dei tanti lager satellite dimenticati ma
programma di eutanasia, perché per provare sensazioni tanto forti quanto fu- prevederlo. Probabilmente esiste un modo comprensibile senso di proprietà può remare non meno mostruosi, descrive perfettamente
avevano partecipato alla Resisten- gaci. Non serve alzare lo stimolo per incidere per ciascuno. Io posso testimoniare come è inaspettatamente contro la formazione di un quanto si possa essere estranei alla visita di un
za o erano anche soltanto sospet- sulla coscienza. La capacità degli esseri umani stato per me. antidoto individuale e comune verso la ripeti- campo di concentramento, che dovrebbe es-
tati di aver contribuito in qualche di abituarsi a tutto, fosse anche l’orrore profon- La Memoria, per toccarti, non deve essere av- zione dell’orrore. sere un atto di Memoria fondamentale.
modo alla lotta antinazista. Molti do, purché altrui, è dolorosamente nota ed è vertita come cosa di altri ma come cosa propria, È naturale che ogni tragedia venga sentita da Forse Memoria è un termine insufficiente per
vennero deportati semplicemente stata anche strumento dell’olocausto. Non va chi l’ha patita come materia propria, perché dire ciò che vuole trasmettere, perché inevita-
perché avevano osato condanna- fatta confusione. I documenti, le immagini, le pagata a prezzo di sangue. Ma bilmente percepito come riferimento al pas-
re il regime dai pulpiti. Furono fin testimonianze, le reliquie devono essere ap- perché venga avvicinata dagli sato. Quello che mi ha dato e continua a dar-
da subito isolati dagli altri prigio- profonditi, conosciuti e mostrati perché han- altri, con la possibilità di essere mi Oswiecim è la coscienza, nella mia minu-
nieri e alloggiati nella baracca 26, no la potenza della verità. La forza delle prove sinceramente partecipata, cre- scola esperienza, che ogni singolo strumento
il cosiddetto “Pfarrerblock” (repar- era la nemesi più temuta dai nazisti che han- do serva uno sforzo di rinuncia della Shoah si è impregnato di una permanen-
to dei preti), che oggi non esiste no tentato di tutto per cancellarle. Le prove alla intimità del dolore – che sia za ostinata dell’umanità che lì doveva essere
più. Soltanto due delle trentaquat- però servono nei processi. Contribuiscono as- di comunità, di gruppo, di fa- annientata e che invece è presente, proprio lì,
tro baracche che un tempo com- sai meno all’acquisizione di una consapevo- miglia. La mia sensazione è che per sempre. Ti parla con forza e severità, con
ponevano il campo sono rimaste lezza che modifichi la vita delle persone. Auschwitz, nel gorgo di an- tenerezza e decisione, per accoglierti in una fa-
a testimoniare, fedelmente rico- Il punto critico forse è questo. La mia espe- nientamento dell’uomo, abbia miglia che non appartiene al passato, ma al tuo
struite, di fronte all’edificio del mu- rienza da visitatore di Oswiecim e di Auschwitz distrutto definitivamente tutte presente e futuro. È parte della tua strada di
seo, sull’altro lato della piazza del- mi ha legato a quei luoghi in una maniera che le soglie dell’intimità. Ogni sin- compimento umano, profezia di una speran-
le adunate. Le altre sono state ri- non avrei potuto immaginare. Intorno ad Au- gola barriera di pudore è stata za di solidarietà, familiarità, affetto che sem-
mosse lasciando però ben visibili i schwitz dovrebbe esserci un deserto e invece devastata e denudata. Rimane brano così fragili e invece hanno collocato i car-
perimetri a terra. appena fuori dal filo spinato ci sono i bellissi- una sola vera forza: la potenza nefici e gli infami nella loro cornice di morte in
Anche Primo Levi ebbe modo di ri- mi parchi del Sola, la vita serena del villaggio, di quella nudità e la sua condi- cui sono stati relegati e cancellati per sempre.
conoscere nelle sue opere l’enor- gli alberi dei campi. Da lì è cominciato un per- Il Memoriale della Shoah di Parigi / Raul Gabriel visione. La forza di uno scan- © RIPRODUZIONE RISERVATA

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