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Denaro elettronico

Definizione
Il denaro elettronico, in inglese e-cash ha assunto diverse forme e tipologie nel corso del tempo: per esempio,
il cybercoin, la moneta cibernetica e il digicash, il denaro digitale. Sono alcune iniziative nate per creare una
moneta virtuale che abbia validità solo su internet. È probabile che dietro queste iniziative vi sia l'intenzione
di eliminare, con il tempo, la "materialità" del denaro.

Il commercio elettronico infatti sta diventando una delle attività più frequenti sul web, e gli acquisti effettuati
attraverso questo sistema prevedono un pagamento elettronico, un pagamento virtuale senza passaggio fisico
di denaro. Il concetto di denaro elettronico venne coniato da alcune società che non hanno nulla a che vedere
con l'attività finanziaria.

In queste particolari società, il funzionamento delle transazioni è sostanzialmente simile: viene aperto un conto
deposito, versando somme di danaro fisico, al termine della quale si possono effettuare acquisti via internet in
tutti i negozi presenti nel web, o convenzionati con le società che gestiscono quella specifica moneta.

Ogni volta che viene effettuato un acquisto, la cifra spesa online viene scalata dal deposito e la società la
trasferisce sul conto del negoziante dal quale abbiamo acquistato. Le diverse società differiscono
principalmente in base alle loro procedure di autenticazione.

Le carte di pagamento sono diventate così diffuse da rendere molti servizi di base accessibili esclusivamente
attraverso il loro utilizzo. In risposta a questa necessità stanno divenendo molto popolari le carte prepagate
che prevedono il medesimo funzionamento ma tramite pagamenti anticipati e non per addebito successivo.
Nel primo caso la definizione è: "carta di credito", nel secondo caso: "carta di debito".

Procedure di autenticazione
Sono procedure attuate dalle società che gestiscono il denaro elettronico: consistono nell'utilizzo di sistemi
che garantiscono all'utente un livello elevato di sicurezza tale che il suo denaro non potrà mai essere utilizzato
da truffatori per acquisti differiti. Per esempio: l'utente che apre un conto di questa natura è obbligato, per
contratto, a scaricare sul proprio computer uno specifico programma, creato appositamente, e che dovrà
utilizzare ogni volta che effettua acquisti via web. Questi programmi prevedono oltre alla password, anche
l'utilizzo un codice di criptazione.

Differenza sostanziale
A differenza delle carte di credito che si appoggiano su società che operano nel mondo reale e per questo sono
sottoposte alle leggi che ogni nazione ha stabilito per le attività finanziarie e bancarie, le società che gestiscono
moneta elettronica, invece, operano nel cyberspazio, e per questa ragione è molto difficile regolamentare la
loro attività: cyberspazio, infatti, è, per sua natura, transnazionale. Ciononostante questo tipo di società
tutelano le loro transazioni sottoponendole alle normative vigenti nei Paesi in cui vengono effettuate.

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Carta di pagamento
Una carta di pagamento è una tessera di plastica emessa da una banca o da un altro istituto finanziario e che
permette all'utente/possessore di usufruire di diversi servizi finanziari.

Può essere a banda magnetica o a chip (sul quale vengono memorizzate informazioni confidenziali per
l'utilizzo) o entrambe, con o senza codice identificativo utente segreto abbinato. Fra i vantaggi/motivi che
spingono all'uso delle carte di pagamento vi è in generale il fattore intrinseco di maggior praticità rappresentato
dalla riduzione del volume del contante e gli alti costi sostenuti per il conteggio e il trasporto delle masse di
denaro contante. L'uso diffuso delle carte di pagamento dovrebbe inoltre aiutare nell'incremento del volume
del commercio. Un punto cruciale e fondamentale è legato alla sicurezza dei pagamenti elettronici.

Descrizione
I due servizi primari per i quali essa viene solitamente rilasciata ed usata sono di:

 prelievo presso sportelli automatici bancari (talora impropriamente chiamati in Italia bancomat, in
ragione della presenza di tale Circuito su pressoché tutti gli sportelli, e nei paesi anglosassoni "ATM",
ovvero Automated Teller Machine). Bancomat è infatti un marchio registrato[1] di proprietà del
Consorzio Bancomat esso è la denominazione commerciale che identifica uno solo dei circuiti
esistenti, ancorché il più diffuso.
 pagamento presso punti vendita dotati di terminali "POS"[2].

Oltre ai servizi primari di prelievo e pagamento (pagamenti su Internet, pagamenti di bollette, ricariche
cellulari, pagamenti pedaggi autostradali e simili), sono spesso disponibili servizi secondari come
consultazione estratto conto, offerta di servizi di assicurazione e assistenza e simili.

La categorizzazione principale delle carte di pagamento è quella che le distingue in base al momento in cui al
titolare della carta vengono addebitati i fondi spesi o prelevati. In questo senso, esistono tre tipi di carte:

 Carte prepagate ("pay before"). Al titolare di queste carte i fondi vengono addebitati nel momento in
cui vengono "caricati" sul conto collegato alla carta, quindi ancor prima di essere spesi. I programmi
di carte prepagate più diffusi in Italia sono Postepay, emessa dalla divisione BancoPosta di Poste
italiane.[3], PayPal e Viacard.

 Carte di debito ("pay now"), erroneamente note in Italia come carte "bancomat", dal nome del
principale circuito di prelievo e pagamento a cui si appoggiano. Al titolare di queste carte i fondi spesi
o prelevati vengono addebitati sul proprio conto corrente nel momento stesso in cui vengono spesi o
prelevati (o comunque entro poche ore). In Italia esistono tre circuiti di debito: Bancomat® e
PagoBancomat®, gestiti dal Consorzio Bancomat, Maestro gestito da MasterCard®, V PAY, gestito
da Visa e Viacard.

 Carte di credito ("pay later"). Con queste carte il titolare si avvantaggia di una certa dilazione
temporale tra il momento in cui spende o preleva ed il momento in cui i fondi gli verranno addebitati
dall'istituto finanziario emittente. In realtà le carte di credito propriamente dette sono quelle che
offrono una vera e propria linea di credito, il cui pagamento è rateizzabile secondo varie modalità, a
fronte del pagamento mensile di una rata minima. Questo tipo di carta viene comunemente chiamato
"carta revolving". In Italia circolano le cosiddette carte di credito "a saldo" (o "charge"), in cui il
rimborso dell'intera quota del plafond di spesa è dovuta solitamente entro la metà del mese successivo.
Il più diffuso circuito su cui si appoggiano i programmi di carte di credito è Visa, seguito da
MasterCard e American Express[4].

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Sicurezza: clonazione delle carte di pagamento

La legge tutela gli utenti dalla clonazione e uso fraudolento delle carte di pagamento.

Tramite diverse tecniche, terzi possono riuscire a duplicare le carte di pagamento ed entrare in possesso del
relativo PIN. Possono impiegare le carte duplicate per prelevare somme di denaro o fare acquisti a spese dei
veri proprietari, o rivendere ad altri le carte duplicate, per gli stessi usi.

Le società emittenti le carte e le banche non sono tenute da norme specifiche ad effettuare controlli preventivi,
per evitare la clonazione delle carte, o a diffondere queste informazioni. Alcuni soggetti effettuano questi
controlli e notificano le informazioni verso una parte della loro clientela. Ad esempio:

 pubblicare nel sito l'elenco degli ATM e POS di cui è stata accertata la manomissione, in modo che i
clienti possano bloccare preventivamente le carte, prima che vengono utilizzate quelle clonate;

 dai POS o ATM dove è stata utilizzata una carta bloccata e clonata, verificare le carte movimentate
nelle settimane precedenti, incrociare i dati con quelli delle banche dove i titolari hanno il conto, e
notificare il fatto a quelli che hanno il conto corrente in filiali lontane, che nello stesso periodo,
abitualmente, effettuano movimenti con la carta altrove;

 estrarre dalla banca dati della società che gestisce un POS o ATM manomesso le transazioni effettuate
in questi terminali nelle settimane precedenti l'accertamento, notificando il fatto ai proprietari delle
carte che potrebbero essere state clonate;

 incrociare queste informazioni con quelle degli istituti nei quali hanno il conto corrente i possessori
delle carte sospette: in particolare, a quanti dall'estratto conto risultano aver effettuato negli stessi
periodi, e abitualmente, prelievi o pagamenti presso POS o ATM distanti da quelli clonati;

 controllare i movimenti delle carte per luogo e data-ora se risultano prelievi da ATM in luoghi lontani
a breve distanza di tempo, la carta è evidentemente stata clonata.

Le carte di pagamento possono essere bloccate esclusivamente dall'emittente (o dal numero verde che gestisce
questo servizio), relativamente all'intera rete, e il blocco non può essere annullato. Una volta bloccata, la carta
non è più utilizzabile. Manca un secondo livello di blocco, annullabile quando necessario, che permetta a
utenti e filiali non possono limitare l'utilizzo delle carte per tipo di movimento (es.: solo prelievi e non
pagamenti) o per area geografica (es.: prelievi da soli ATM italiani).

L'utente deve chiedere il blocco della carta, presentare denuncia a Carabinieri o Polizia, chiedere alla società
emittente la carta il rimborso del danno in conto capitale mediante storno delle transazioni disconosciute.
Restano a carico del cliente le commissioni di prelievo e l'eventuale commissione di massimo scoperto.

Generalmente, le società emittenti hanno delle coperture assicurative che rimborsano i clienti delle banche, in
caso di uso fraudolento o clonazione delle carte. In questi casi, comunque, l'emittente è tenuto al rimborso è
al 100% senza applicazione di franchigie, essendo il danno non imputabile a negligenza del cliente.

La legge italiana in particolare dispone: l'istituto di emissione della carta di pagamento riaccredita al
consumatore i pagamenti dei quali questi dimostri [..] l'effettuazione mediante l'uso fraudolento della propria
carta di pagamento da parte del fornitore o di un terzo […].[5]

Non sussistono, invece, tempi perentori per il rimborso, oltre i quali l'emittente la carta debba pagare una
penale ai clienti, in ragione del ritardo. Il Consorzio Patti Chiari obbliga gli istituti italiani a liquidare i rimborsi
entro 15 giorni lavorativi dalla richiesta.

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La Corte di Cassazione, per la prima volta nel 2007, ha riconosciuto anche la responsabilità degli istituti di
credito quali operatori professionali non solamente "all'attività di esecuzione di contratti bancari in senso
stretto, ma anche in relazione ad ogni tipo di atto o di operazione oggettivamente esplicati". Di conseguenza,
"la banca emittente della carta di debito o di credito è responsabile, fino a prova contraria,
dell'approntamento dei mezzi meccanici, della loro idoneità e del loro funzionamento e, comunque, degli
errori dovuti a dolo o colpa grave" (Prima Sezione Civile, Sentenza n. 13777 del 2007).

La negligenza dell'utente nel ritardato od omesso blocco della carta e denuncia alle autorità non esime la banca
da queste responsabilità tecniche.

Parte della giurisprudenza interpreta come omissione degli obblighi contrattuali di diligenza, correttezza e
buona fede verso i clienti, la condotta delle banche che non avvisano gli utenti che hanno effettuato prelievi
da ATM che risultano essere manomessi, e che rischiano la clonazione e l'uso fraudolento delle carte. È pure
censurabile come dolo o colpa grave, e in sede di risarcimento danni, la condotta di diffondere a mezzo stampa
dichiarazioni in merito alla tempestiva identificazione degli ATM manomessi e assenza di pericoli, per evitare
i costi legati al blocco in via cautelativa e alla richiesta di nuove carte, alla chiusura di conti correnti perché i
clienti cambiano banca, o che per una paura non controllata creano episodi di corsa agli sportelli.

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Carta prepagata
Le carte prepagate (anche dette carte prepagate ricaricabili o carte di credito ricaricabili o semplicemente
carte ricaricabili) sono un tipo di carta di pagamento il cui credito non è detratto dal conto corrente bancario,
ma è detratto direttamente dai fondi correnti ricaricati sulla carta.

Descrizione
Funzionamento

Le carte di pagamento dette prepagate si differenziano dalle carte di debito e carte di credito poiché sono
collegate ad un cosiddetto borsellino elettronico, il cui accesso è garantito dalla carta stessa. Il pagamento
viene addebitato istantaneamente: questa differenza sostanziale, con gli altri strumenti di pagamento, è un
rilevante vantaggio per chi deve incassare l'importo essendo garantito l'immediato accredito.

Le carte prepagate utilizzano solitamente gli stessi circuiti delle carte di credito (i più utilizzati sono VISA
Electron e MasterCard).

Da distinguere dalle carte prepagate è la gift card, o carta regalo. Queste sono emesse solitamente da esercenti
al fine di consentire l'acquisto dei propri prodotti tramite l'utilizzo di una gift card prepagata.

In sintesi, le macro tipologie di carta prepagate sono:

 ricaricabili non agganciate ad un conto corrente (spesso non richiedono un canone, solo il costo di
attivazione nonché quello delle ricariche);
 ricaricabili agganciate ad un conto corrente (spesso richiedono, a parte l'attivazione, anche un canone);
 ricaricabili con funzioni di conto (a esse è legato un IBAN che consente alcune operazioni basilari)
 usa e getta.

Un'altra differenziazione è:

 carta nominativa (tipicamente sono quelle agganciate ad un conto corrente bancario o postale);
 carta al portatore (tipicamente quelle usa e getta e quelle, anche emesse dal sistema bancario o postale
o di altri circuiti finanziari simili, ma che sono anonime).

La carta al portatore non richiede registrazione e pertanto è utile a chi ha problemi di affidabilità come pagatore
in centrale rischi, oppure desidera fare acquisti (tipicamente e-commerce) con maggior riservatezza.

Usi

In Italia, il maggiore utilizzo delle carte prepagate è per gli acquisti su internet; ciò presenta anche il vantaggio
di minimizzare i rischi derivanti da eventuali clonazioni delle carte di credito.

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Carta di credito

La carta di credito è una tipologia di carta di pagamento ovvero uno strumento di pagamento elettronico,
costituito da una carta di materia plastica. Dispone di un dispositivo per il riconoscimento dei dati identificativi
del titolare e dell'istituto bancario o finanziario emittente memorizzati su banda magnetica e/o chip.

Viene rilasciata da una banca o da un ente finanziario e l'utilizzo della disponibilità della carta varia in funzione
dell'affidabilità del cliente stesso. Fra i vantaggi e/o motivi che spingono all'uso delle carte di credito vi è il
fattore intrinseco di maggior sicurezza e la praticità rappresentata dalla riduzione del volume di contante che
si dovrebbe portare con sé.

Storia
La prima carta di credito nacque nel 1950 negli Stati Uniti d'America quando Frank McNamara, dopo aver
dimenticato il denaro per pagare al ristorante, iniziò a elaborare un sistema di credito per evitare tali disagi;
da qui il nome Diners.

Descrizione
Caratteristiche tecniche

Le sue dimensioni sono definite nello standard ISO/IEC 7810 ID01: 85,60 × 53,98 mm e uno spessore di
0,76 mm.[2] Il primo dispositivo applicato sulla carta è, da circa trent'anni, una banda magnetica; per far fronte
ai bisogni crescenti di sicurezza e all'avanzare del fenomeno delle frodi, dal 1993 è stato applicato alla carta
anche un microchip, rendendola una smart card.

Rispetto alle carte con la sola banda magnetica, che non possono conservare i dati relativi al proprietario della
carta in modo sicuro e hanno una capacità di memoria limitata, le smart card memorizzano le informazioni in
modo sicuro per poi utilizzarle durante la transazione.

Grazie a una maggiore capacità di memoria e al microprocessore interno, le smart card possono essere
utilizzate per accedere a più servizi, potendo essere memorizzati sulla stessa carta un maggior numero di dati
(identificativi, di accesso, concorsi a punti ecc.); questa caratteristica propria delle smart card è chiamata
"multi-applicazione". Invece, le carte con sola banda magnetica permettono in genere solo una o due funzioni
di pagamento, come l'accesso diretto al conto (carta di debito) e/o l'accesso a una linea di credito (carta di
credito).

Codice segreto (PIN)

Alla carta di credito è associato un codice segreto, detto PIN (personal identification number), di quattro o
cinque cifre, utilizzabile per i prelievi di contante o per i pagamenti presso punti di vendita automatici al posto
della firma. In numerosi Stati l'uso del codice segreto per i pagamenti si sta estendendo anche presso punti di
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vendita con operatore o addirittura è diventato il metodo più utilizzato per attestare l'identità del titolare della
carta. Se la carta di credito è contactless, le transazioni uguali o inferiori a una certa cifra non richiedono PIN.

Funzionamento

Il sistema di funzionamento delle carte di credito è sostanzialmente un processo di autorizzazione del sistema
bancario. Questo processo si articola in tre soggetti:

 Ente emittente (in inglese issuer): è l'azienda che provvede a emettere la carta di credito. Questa può
essere una banca oppure un ente finanziario. L'azienda emittente definisce un contratto di
finanziamento con il titolare della carta. I titolari di carta sono considerati clienti della società emittente
e sono coloro che spendono denaro attraverso l'utilizzo della carta.
 Ente esercente (merchant): è l'esercizio commerciale che, aderendo a un circuito di pagamento,
permette ai propri clienti di pagare attraverso il mezzo di pagamento convenzionato, alternativo al
contante. L'adesione al circuito avviene solitamente tramite l'intermediazione di una società di gestione
terminali (acquirer) che offre servizi di vendita o noleggio POS (Point of sale), contabilizzazione e
rendiconto dei pagamenti, reportistica e gestione delle controversie (solitamente definite dispute),
comunicazione flussi informativi da e verso i circuiti stessi.
 Circuito di pagamento: è l'azienda che si occupa di veicolare, attraverso una propria rete di
comunicazione, le richieste e le corrispondenti autorizzazioni alla spesa. La rete del circuito si allarga
attraverso la delega agli acquirer a installare i POS, rappresentabili come terminazioni della rete,
presso nuovi esercenti. Il circuito si occupa anche delle operazioni di settlement, cioè di
contabilizzazione e pareggio delle partite contabili sulle posizioni dei singoli titolari ed esercenti.
Queste informazioni sono inviate costantemente all'ente emittente e alla società di gestione terminali
che mantengono aggiornati i loro rapporti rispettivamente con titolari ed esercenti. I principali circuiti
mondiali sono Visa, MasterCard, Diners, American Express, JCB e China Union Pay (CUP).

La carta di credito è, quindi, uno strumento che consente di regolare il pagamento successivamente
all'acquisto. Sulla carta sono riportati le generalità del titolare, il numero della carta e la sua scadenza. Il titolare
è tenuto a porre la propria firma nello spazio predisposto.

Esempio di fronte di una tipica carta di credito:

1. Logo dell'ente emittente


2. chip EMV
3. Ologramma
4. Numero della carta di credito
5. Logo del circuito di pagamento
6. Data di scadenza
7. Nome del proprietario

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Esempio di retro di una tipica carta di credito:

1. Banda magnetica
2. Striscia per la firma
3. Codice di sicurezza della Carta

La transazione di vendita coinvolge tre attori con i rispettivi rapporti, ovvero:

 Il titolare della carta si impegna a restituire all'emittente della carta l'importo della transazione nei
tempi e nei modi prestabiliti dal contratto sottoscritto.
 Il fornitore eroga i beni o servizi richiesti dal cliente.
 L'istituto emittente si impegna a pagare al posto del cliente quanto dovuto, eventualmente al netto di
commissioni prestabilite.

Quindi, il cliente può acquistare senza l'uso di contanti, il fornitore non è soggetto al rischio di un pagamento
tramite assegno e quindi all'eventuale insolvenza dello stesso, e l'istituto eroga un servizio percependo, per
questo, una commissione. Oltre che come strumento di pagamento, la carta di credito può essere utilizzata
come strumento di prelievo allo sportello automatico ATM (al pari di una Carta di debito per esempio
attraverso il circuito italiano BANCOMAT®[3] o attraverso un circuito internazionale tipo MAESTRO®)
digitando il codice segreto consegnato insieme alla carta.

Modalità di rimborso

Il titolare, al momento del rimborso, può optare o per un rimborso in unica soluzione o con rateizzazione. Solo
in questa seconda ipotesi si instaura un rapporto di credito tra il cliente e l'emittente. In sostanza, la carta non
è un titolo di credito (non c'è mobilizzazione del diritto, poiché resta proprietà dell'emittente che la consegna,
temporaneamente, al titolare), e non è un documento di legittimazione, visto che è obbligo per il fornitore
accertare l'identità del possessore della carta. La carta è, invece, un documento con cui si certifica il contratto
cliente-emittente, così come la vetrofania dell'emittente appostata in un negozio indica la presenza di un
rapporto tra il titolare del negozio stesso e il fornitore.

Molte carte di credito sono miste, ovvero possono essere utilizzate sia per pagamenti in una soluzione sia
rateizzati. Il cliente può scegliere se pagare ogni mese il saldo totale a interessi zero, oppure rateare il
pagamento con un TAEG annuo in media del 20-25%. In casi di utilizzo come carta di credito, il cliente non
può eccedere una certa somma detta fido. In caso contrario, la banca può revocare la rateazione e chiedere la
restituzione della somma in alcune settimane, applicando, oltre agli interessi, una commissione di massimo
scoperto per la somma eccedente il fido.

Principali tipologie di carte di credito

Le principali tipologie di carte di credito sono:

 Carta di credito "a saldo" (charge): rappresenta la più comune carta di credito in Italia, generalmente
offerta come servizio aggiuntivo all'apertura di un conto corrente. Consente di dilazionare il pagamento
della merce acquistata di un breve periodo (generalmente per un massimo 45 giorni) senza oneri
finanziari aggiuntivi per l'acquirente. In sostanza la carta di credito con rimborso a saldo dà la

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possibilità di pagare tutte le spese effettuate nell'arco di un mese solare, in un'unica soluzione, il mese
successivo. La somma viene addebitata sul conto corrente di appoggio nel giorno stabilito dal contratto
(in genere il 1º, il 5º, il 10º o il 15º). Ad esempio, se nel mese di febbraio si utilizza la carta di credito
per un totale di 600 euro (250 per prelievi e 350 per acquisti mediante POS), questi verranno addebitati
sul conto corrente nel mese di marzo nel giorno stabilito dal contratto. La dizione "pagamento E/C"
significa pagamento "estratto conto" ed è associata ad un'operazione di addebito in conto corrente
relativa di un importo relativo all'utilizzo della carta di credito.
 Carta di credito rateale o rotativo (revolving): rappresenta lo strumento di pagamento emesso da una
banca, o istituto finanziario, che consente di rateizzare il pagamento della merce acquistata. La
rateazione comporta un costo aggiuntivo per l'acquirente dovuto alla corresponsione degli interessi sul
finanziamento, finché quest'ultimo si mantiene entro un tetto massimo, detto fido. Quando, invece, il
saldo del conto corrente in negativo supera l'importo del fido, il cliente deve pagare anche una
commissione di massimo scoperto. Il rimborso del debito avviene in maniera rateale, di solito con la
previsione di una rata minima, senza una durata predefinita della rateazione[4]. Gli oneri di gestione
rappresentano un valore molto elevato stante l'elevata frammentazione degli utenti. Anche in Italia,
nel corso degli ultimi anni, il mercato delle carte revolving, e prepagate, sta conoscendo, così come in
tutti i paesi più evoluti, un fortissimo sviluppo.
 Carta di credito "co-branded": rappresenta lo strumento di pagamento emesso da una banca o istituto
finanziario in collaborazione con una terza azienda che facilita la distribuzione dello strumento presso
la propria clientela e offre servizi aggiuntivi volti alla fidelizzazione dei possessori della carta di
credito. Il funzionamento è lo stesso di una carta di credito bancaria oppure revolving.
 Una tipologia a parte è costituita dalle cosiddette carte privative, o fidelity card. Si tratta di carte
emesse da una struttura creditizia a utilizzo esclusivo di una azienda industriale, o da una società
commerciale per i propri clienti. Le aziende le distribuiscono ai loro clienti per incrementare la
fidelizzazione al proprio marchio.

Smarrimento e clonazione della carta

Gli unici rischi collegati sono rappresentati dalla possibilità di smarrimento e/o clonazione dei codici di
autenticazione della carta di credito attraverso attacchi informatici mentre si sta effettuando il pagamento
tramite una connessione ad internet o direttamente sulle banche dati degli emittenti. Nel primo caso
ovviamente è possibile fare denuncia di smarrimento e bloccare l'operatività della carta su richiesta esplicita
all'emittente. Strumenti di avvisi/allerta di operazioni finanziarie sospette sono tipicamente inviate
dall'emittente al titolare nel secondo caso come preludio al successivo blocco della carta stessa.

In caso di furto o smarrimento, il cliente richiede il blocco della carta al servizio clienti dell'emittente,
disponibile h24 7 giorni su 7. Il blocco è attivo da subito sia sui circuiti internazionali che su Internet, e alla
fine della telefonata viene fornito un codice di blocco. Il cliente deve poi presentare nei giorni successivi
denuncia di furto/smarrimento alla Polizia, eventualmente specificando il codice di blocco della carta;
consegnare una copia della denuncia in Filiale alla propria banca, e conservarne un'altra copia per 13 mesi. In
caso di denuncia di fatto non veritiero, sussiste il reato di falso ideologico.

In base al D.lgs. n. 11/2010, il cliente può esercitare il diritto di recesso senza obbligo di motivazione,
gratuitamente e in qualsiasi momento, con preavviso di almeno due mesi, comunicandolo in filiale oppure
all'emittente la carta di credito.

Per le carte scadute, bloccate o oggetto di disdetta rimangono per il cliente le obbligazioni assunte prima della
data di estinzione della carta.

Marketing associato alle carte di credito

Per contrastare la concorrenza si sono affinate alcune tecniche di marketing. Si punta, per esempio, a
concedere carte aggiuntive a prezzi inferiori o nulli rispetto alla principale, a introdurre servizi come il ritiro
contanti su ATM o l'assistenza in viaggio (bagagli, sanità). Sono state attivate campagne pubblicitarie di
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fidelizzazione con accumulo di punti, che, dopo una certa quota, danno diritto a regali. Per penetrare il mercato
in modo più deciso sono state introdotte le "carte a target" (indirizzate, per esempio, a studenti) con servizi o
convenzioni mirate (come per esempio uno sconto concerto).

Principali carte di credito


Le principali carte di credito internazionalmente riconosciute sono:

 American Express
 Diners
 Visa
 MasterCard
 JCB
 Discover Card
 China UnionPay

Per ogni circuito, la prima cifra del numero della carta è sempre la stessa:[5]

 Diners: 3
 American Express: 3
 Visa: 4
 MasterCard: 5
 Discover Card: 6

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Carta di debito
La carta di debito, impropriamente chiamata in Italia[1] carta bancomat[2], è una tipologia di carta di
pagamento che prevede l'addebito delle cifre spese sul conto corrente bancario del titolare, contestualmente
all'esecuzione dell'operazione. Nel caso in cui lo strumento di pagamento sia collegato ad un credito
precaricato, si parla più specificamente di carta prepagata ricaricabile.

Il termine "di debito" deriva proprio dal fatto che i fondi, spesi presso esercizi commerciali o prelevati presso
gli sportelli automatici bancari per mezzo della carta, vengono addebitati immediatamente[3] sul conto del
titolare.

Descrizione
Circuiti di riferimento

Le carte di debito in Italia vengono spesso chiamate erroneamente "carte bancomat". BANCOMAT® è
tuttavia un marchio registrato[4] di proprietà del Consorzio Bancomat, ed è la denominazione commerciale che
identifica il Circuito di debito nazionale per il prelievo di denaro contante da sportello automatico ATM
(Automated Teller Machine). Dunque BANCOMAT® individua uno solo dei circuiti esistenti, ma è quello
più noto e diffuso in Italia, da cui l'erronea definizione.

Altri circuiti di debito in Italia sono Maestro e Mastercard Debit (gestiti da MasterCard), V-Pay e Visa Debit
(gestiti da Visa). Proprio attraverso l'abbinamento (il termine tecnico è "co-badging") tra BANCOMAT® e
uno di questi circuiti internazionali —specialmente il primo — la maggior parte delle carte di debito italiane
sono abilitate anche all'uso internazionale.

Un altro circuito molto presente in Italia è Postamat di Poste Italiane, anch'esso legato ai circuiti di cui sopra.

Carta di debito prepagata

Esistono poi le carte di debito di tipo prepagato: si tratta di un tipo di carta a scalare d'importo. Sostanzialmente
è una sorta di borsellino elettronico che può essere ricaricato su richiesta del titolare. Per la particolarità del
funzionamento non necessita di avere un conto corrente su cui essere appoggiata. La versione maggiormente
diffusa è quella anonima ovvero non intestata ad un nominativo. Uno dei suoi utilizzi maggiori si ha per i
pagamenti tramite Internet in quanto, nell'eventualità di un utilizzo fraudolento del numero della carta, si
mettono a rischio solo gli importi caricati: per contro però, questo tipo di carte non offre solitamente alcun
tipo di tutela in caso di frodi mentre le carte di credito tutelano generalmente il titolare.

Le carte prepagate ricaricabili possono essere ricaricate presso strutture convenzionate con l'emittente quando
il possessore lo ritiene opportuno ad esempio quando si prevede di effettuare un pagamento di importo
superiore a quello esistente sulla carta. Sono emesse da diversi soggetti del circuito bancario, postale e
finanziario.

Sicurezza

L'autorizzazione all'esecuzione dell'operazione finanziaria avviene grazie alla verifica dell'identità del titolare,
tramite un codice di sicurezza o PIN (Personal Identification Number), e alla successiva autenticazione della
carta presso il terminale attraverso la banda magnetica presente sulla carta o, sempre più spesso, attraverso il
microchip (smart card).

L'ultima generazione delle carte, successiva alla tecnologia del microchip, è la tecnologia Contactless. Il
termine descrive la modalità di lettura del microchip che avviene "senza contatto". I pagamenti contactless,

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per importi sotto una certa cifra (in Italia di solito da € 0,01 e non oltre € 25), non richiedono il PIN e lo
scontrino viene rilasciato solo su richiesta. A partire da 25 euro, la procedura è identica a quella che si avrebbe
inserendo la carta nel lettore. Le carte contactless sono contraddistinte dal simbolo .

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Bancomat (circuito)

BANCOMAT e PagoBANCOMAT sono le denominazioni commerciali che identificano in Italia,


rispettivamente:

1. un circuito di servizio per il prelievo di denaro contante da sportelli automatici (ATM)


2. un circuito di servizio per pagamento di beni e servizi presso i terminali POS abilitati (POS).

I circuiti e i relativi servizi sono gestiti e disciplinati da un apposito consorzio cui aderiscono operatori del
mercato finanziario italiano.

Entrambe le denominazioni sono marchi registrati[1][2] di proprietà di BANCOMAT S.p.A.

In Italia
L'operatività dei circuiti è limitata all'Italia e riguarda le carte di debito o prepagate che vengono rilasciate
direttamente dalle banche e dagli operatori che abbiano ottenuto la licenza da BANCOMAT S.p.A. a cui dal
2008 è affidata la gestione dell'utilizzo dei marchi BANCOMAT e PagoBANCOMAT. In particolare,
BANCOMAT definisce le regole di funzionamento del circuito e ne presidia il rispetto da parte dei soggetti
aderenti (es. banche, istituti di pagamento).

Storia
È nel 1983 che nasce la prima carta di debito bancaria destinata ad operare sul circuito BANCOMAT. La carta
di debito che operava sul circuito BANCOMAT era a banda magnetica e poteva essere utilizzata per servizi
di prelievo di contanti su tutto il territorio nazionale (circolarità), presso cioè gli sportelli automatici (ATM)
di qualsiasi banca. Qualche anno dopo, nel 1985 viene associato a tale servizio anche il servizio di pagamento
di beni e servizi su terminali POS su tutto il territorio nazionale. Un anno più tardi viene introdotto il circuito
PagoBANCOMAT al quale verrà associato il servizio di pagamento.

Tra il 1995 e il 1996 l'Associazione Bancaria Italiana (ABI) registra prima il marchio Bancomat e poi il
marchio PagoBANCOMAT come marchi collettivi, consentendone l'utilizzo a tutte le banche ad essa
associate.

Dati statistici
Le carte a marchio BANCOMAT e PagoBANCOMAT sono, al 31 dicembre 2014, oltre 36 milioni, e rilevano
un andamento crescente ormai consolidato negli anni (+15% negli ultimi 5 anni). Stesso andamento si
riscontra per i terminali POS (Point of sale) pari al 31 dicembre 2014 a 1,7 milioni, che con il loro trend di
crescita assicurano una presenza sempre più capillare sul territorio nazionale. Alla stessa data gli sportelli
ATM risultano pari a 53,3 mila, valore più o meno stabile rispetto all'anno precedente. Sempre a fine nel 2014,
i prelievi superano gli 840 milioni e risultano in crescita rispetto all'anno precedente nella misura del 4%. I
pagamenti, superiori a 1,3 miliardi, rilevano un notevole incremento nel tempo (oltre il 50% negli ultimi 5
anni).
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